You were mine

 

Capitolo 7

 

Da Natale,ormai,io e Akira ci vedevamo di nascosto quasi tutti i giorni.
Usavo la scusa che mi ricattava per mentire a me stessa del tradimento a Nase e tutto ciò mi rendeva più sollevata. Mi dicevo che io non lo avrei mai fatto ma ero costretta da lui.
Era lui a decidere di me e del mio agire,ormai.
Un pomeriggio come tanti,mi svegliai e lui mi abbracciava. Lo guardai,era bello come sempre ma la sua espressione tradiva una strana tristezza.
In seguito avrei capito il perché.
Avevo il desiderio di baciarlo,ma non lo feci.
Non potevo,non avrei avuto scusanti.

Ad Aprile Nase tornò.
Era più bella del solito.
Si era tagliata i capelli,un taglio frizzante e adattissimo alla primavera. Le stava davvero bene ed era sempre bionda.
Era allegra e felice.
IO ero andata a prenderla all'aeroporto con i suoi e appena mi vide mi abbracciò entusiasta.
Gli occhi le brillavano e io capii che era tutta una montatura.
Sapeva cosa l'aspettava adesso che era tornata.
Akira le aveva promesso chiarimenti e avevano già deciso quando incontrarsi.
Il giorno dopo,al pomeriggio,mentre io ero al lavoro.
Passai un'ora con lei,intenta a raccontarmi tutto.
Disse che poi non si era trovata male,che ha fatto tante amicizie,che ha imparato bene la lingua che ha mangiato come un maiale,che ha visto le cheerleader (che per lei sono il simbolo dell'America,anche se le prende sempre in giro),le scuole americane,i college,Harvard,New York e tantissime altre cose. Non la smetteva più di parlare ed io ero trasportata dalle sue parole.
Era come se vivessi pure io quei momenti da quando trasporto ci mettesse quando raccontava.
Aveva anche inglobato un accento strano,e io mi misi a prenderla in giro e ridemmo.
Ridevamo di nuovo come una volta.
Decidemmo che l'indomani sera saremmo uscite,voleva rivedere tutti i suoi amici e poi,concluse:
- Voglio mettermi con Mitsui! >> mi disse con il suo vecchio tono. La vecchia Nase,quella che io avevo sempre ammirato e che mi aveva sempre divertita.
Mi illusi che fosse tornata quella di prima.

Chiamai Akira e per delle ragioni a me sconosciute,ne venne fuori una discussione.
Forse per il fatto che io lo avevo pregato di non dire nulla a Nase e lui si era ribellato.
Diceva che non gliene fregava nulla,che io dovevo pensare prima a me e poi a lei.Che non era giusto che io mi trattenessi per lei. Dovevo essere me stessa e se io non le dicevo nulla,ci avrebbe pensato lui.
Piansi al telefono con lui,lo pregai di non dirle nulla,che piuttosto le avrei parlato io ma che non le doveva dire nulla lui.
Ma lui mi disse che ero solo una codarda e chiuse la questione.
Avevo capito che era solo questione di ore e Nase l'avrei persa per sempre.
I miei timori,i miei scrupoli erano stati inutili.
Lo sapevo,sì,fin dall'inizio,eppure ho sempre cercato una scusante a tutte le volte in cui non ero stata in grado di controllarmi.
E questo non era giusto per me,ma era giusto per lei.
Ma in quel momento mi chiedevo che cosa gliene sarebbe fregato a lei che io mi sia fatta degli scrupoli dopo che l'ho pugnalata alle spalle.
Quel pomeriggio ero distratta,continuavo a pensare al loro incontro e come Akira le diceva tutto.
Sapevo che la sua non era cattiveria nei miei confronti,voleva solo aiutarmi,a modo suo,sì.
Ma mi stava aiutando.
Il senso di colpa mi opprimeva.
Poi,il telefono squillò.
Era Nase.

Continua…


 

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