Odio e amore, un filo sottile

Episodio 2

Io ballo da sola

 

Camille e Akira non riuscivano ad essere sulla stessa lunghezza d'onda, più Akira cercava di andare d'accordo con Camille e più lei sembrava trattarlo male. Aveva cercato più volte di avvicinarsi almeno un pochino al cuore di Camille per cercare di comprenderla, ma era come se lei ci avesse costruito una barriera invalicabile su cui lui si schiantava ogni volta.
Ormai era già da 3 settimane che Camille era arrivata a casa sua, davanti agli occhi dei genitori di Akira, Camille recitava la parte della ragazza che andava d'accordo con lui mentre invece era tutto il contrario….ma Akira non capiva perché! Se era lui che sbagliava tutto o se era lei che non voleva assolutamente andare d'accordo con lui, ma allora perché?
Poi le sue brutte abitudini serali di Camille non cambiarono, a cena mangiava solo sciocchezze, mentre verso mezzanotte, l'una scendeva per mangiare decentemente. Il più delle volte così Akira e Camille si scontrarono in cucina, creando dei battibecchi assurdi, purtroppo Akira era troppo curioso, quindi Camille pensò che doveva assolutamente escogitare una maniera per far cena, una cena decente e senza troppi problemi…..ma la soluzione le sembrava impossibile.
Tra pochi giorni poi sarebbe ripresa la scuola, Camille stava cercando di imparare il più possibile a parlare bene giapponese, anche se le riusciva al quanto difficile, avrebbe dato tutto quello a lei più caro pur di poter tornare a casa sua, da sua madre.
Arrivò il primo giorno di scuola, Camille dovette mettere la divisa a cui non era abituata, in Italia nella scuola che frequentava non esistevano divise…..
Micaela: "Lo sai che stai benissimo con la divisa Camille?" lei si guardò titubante, poi vedendo come la guardava estasiata Micaela non se la sentii di essere sincera, così fece una sorrisetto falso, che Akira percepii subito, però Camille stava veramente da favola con la divisa pensò anche lui.
Camille: "Io non sono abituata a portarle….speriamo che non mi dia fastidio!"
Akira: "Scusa e cosa portavi per andare a scuola Camille?"
Camille: "Vestiti comuni, mai sentito parlare di jeans, t-shirt, felpe roba di questo genere"
Micaela: "Ci farai l'abitudine cara Camille, poi sei un vero amore vestita così! Piuttosto prenditi il pranzo Camille! Akira, tu stalle vicino d'accordo! Buona scuola ragazzi!"
Akira annui, mentre Camille si sentiva una demente, la scema che s'era da poco trasferita e che doveva sempre affidarsi alle cure di qualcun altro, perché non poteva farcela da sola.
Ma sapeva benissimo anche lei, che senza l'aiuto di Akira non sarebbe andata molto distante….anzi forse non sarebbe andata da nessuna parte.
Una volta arrivata a scuola con Akira, Camille si sentii tutti gli occhi puntati addosso, soprattutto quelli di tutte le ragazze, così si sentiva a disagio, non capiva il perché di tanto interesse verso di lei, che fosse colpa di Akira?
Camille: "Si può sapere perché mi fissano, tu lo sai Akira?" ma mentre lei attendeva una risposta da Akira che le stava sorridendo, si sentii una voce provenire dalle loro spalle.
Koshino: "Se vuoi te lo dico io! Mi presento io mi chiamo Hiroaki Koshino!" Camille rimase sorpresa, questo tizio era sbucato da chissà dove e ora faceva il saputello.
Camille: "Piacere, io mi chiamo Camille Laura De Marchi! Allora perché mi fissano?"
Koshino: "Semplice, perché sei in compagnia del mitico 'Asso del Ryonan'. Akira è il capitano della squadra di basket, di cui anch'io faccio parte, molte ragazze gli vanno dietro così ti invidiano"
Camille: "Sono solo delle deficienti tutte quante…..sono gelose solo perché arrivo a scuola con lui? E allora se sapessero che ci divido anche casa cosa farebbero?" con tono distaccato e viso gelido.
Koshino: "Probabilmente si strapperebbero i capelli, la gelosia fa brutti scherzi!" ridendosela
Camille: "Questo è vero! Però solo delle immature si comporterebbero così!" Akira se la rise, poiché Camille aveva detto quello che aveva sempre pensato anche lui delle sue fans.
Akira presento Camille anche a Fukuda, Uozumi, Ikegami e Hikoichi, a tutti però Camille fece una bella impressione, il suo viso così distaccato dava un non so che a Camille che la rendeva sexy.
Koshino e Fukuda presero da parte Akira prima che lezioni iniziassero….
Koshino: "Ma lo sai che Camille è molto, ma veramente molto carina Akira!"
Akira: "E' tanto carina quanto antipatica!" disse sprezzante
Fukuda: "Ma sei sicuro che non sia solo un modo per difendersi? Mi sembra……."
Koshino/Fukuda: "Tanto Sola! Indifesa e spaesata!"
Akira: "Ma non è sola, se volesse potremmo essere ottimi amici. Poi c'è mia madre, mio padre!"
Koshino: "Appunto, ci siete solo voi nella sua vita. Poi tu….non mi sembri poi così aperto a cercare di capirla…..anzi sembra che ti intestardisci nel non voler vedere com'è veramente!"
Akira: "Io sono sempre stato gentile con lei, non l'ho mai trattata male!"
Fukuda: "Non intendiamo questo, solo che….le hai mai chiesto come si sente, se ha problemi con la lingua, se gli piace il cibo, una qualsiasi banale domanda…lei resta pur sempre una straniera"
Akira: "No, certo che no! Mi sembrava ovvio che non avesse problemi" -O forse ne ha! Beh! In effetti ora che ci penso non mangia mai cena, si inventa sempre una scusa, per poi mangiare più tardi! Problemi con la lingua…usava il dizionario! E non le ho mai chiesto se si trova bene, se sta bene ho ha problemi……mi sembra che viva bene da noi-
Ma i pensieri di Akira vennero interrotti dal suono della campanella, ricominciava scuola.
Camille venne messa nella stessa classe di Akira e Koshino, era stata una precisa richiesta verso la scuola da parte di Micaela, la mamma di Akira.
Così Camille si ritrovò a doversi presentare davanti a tante persone, che la fissavano, la guardavano quasi come fosse un alieno, rendendola nervosa, le tremavano le ginocchia come una bambina al suo primo giorno di scuola alle elementari, in più non capiva perché doveva presentarsi….era una cosa ridicola e anche assurda.
Il prof. la fece sistemare in uno degli ultimi banchi in fondo alla classe, vicino alla finestra, Akira la guardò sovente era come se i suoi occhi esigessero di vedere come stava, soprattutto dopo le parole dei suoi amici, dubitava di non aver capito un bel niente di Camille.
La ragazza per lo più della giornata, non fece attenzione alle spiegazioni, anche perché ne capiva poco o niente, così continuava a guardare fuori dalla finestra quel bel cielo limpido e azzurro, nessun insegnante osava richiamare l'attenzione della ragazza, ne volevano farla intervenire.
Le ore volarono e sopraggiunse l'ora di pranzo…..tutti squadrarono Camille come se fosse stata un aliena, così nessuno si avvicino a lei…..lei rendendosene conto si sentii a disagio e fuori luogo, ma non voleva darlo a vedere, non voleva dare la soddisfazione a questi deficienti di poter sparlare di lei, di giudicarla e etichettarla come la straniera scema.
Così Camille se ne andò dalla classe praticamente subito, i ragazzi e le ragazze l'avevano squadrata dalla testa ai piedi fin da quando aveva messo piede in classe, forse più che come una aliena la guardavano….quasi con disprezzo e non si erano neanche avvicinati a lei, quasi intimoriti dalla sua espressione da dura, e la sua aria strafottente.
Koshino e Akira uscirono dalla classe, guardarono la ragazza allontanarsi…..mentre sopraggiunse alle spalle dei due ragazzi Fukuda.
Fukuda: "Allora dov'è Camille? Se l'è cavata al suo primo giorno, stamattina sembrava tesa!"
Koshino: "Male! I ragazzi e le ragazze di oggi non le hanno neanche rivolto la parola. La fissavano e bisbigliavano, così Camille ha preso e se ne andata subito dalla classe"
Fukuda: "E' sempre brutto essere dei novellini….però perché isolarla è così sexy e bella. Io ci farei un paio di pensierini sopra, ma non la eviterei di certo!"
Akira: "Fukuda ti ricordo che tu hai la ragazza, quindi lascia perdere! Mi dispiace per lei…speravo che si potesse fare degli amici……così si sarebbe ambientata meglio e sarebbe stata meno sola"
Koshino: "Già! Tu lo speravi mio caro…ma lo sperare non basta, lei è pur sempre una straniera. Poi hai sentito anche tu, non ha molta proprietà di linguaggio, i prof. così non le fanno domande e sono anche intimoriti da lei visto che sembra una vera dura….…peggio di così!"
Camille andò a sedersi in giardino, aveva rinunciato al pranzo visto che doveva mangiarlo con le bacchette, sembrava un circolo vizioso da cui non riusciva ad uscirne….poi i compagni che non la volevano tra loro, si capiva chiaramente…si mise a fumare….almeno l'avrebbe fatta tranquillizzare.
Finite le lezioni pomeridiane, Camille aspetto che il più dei suoi compagni si allontanassero, poi prese la cartella e fece per andarsene……era stata una pessima giornata.
Per quanto avesse sempre odiato andare al Liceo di Roma, ora avrebbe pagato qualsiasi cifra pur di poterci tornare, per parlare, ridere e scherzare con i suoi vecchi amici.
Akira la guardo un po' preoccupato, mentre lei stava per uscire……così decise che doveva fare qualcosa per diventare suo amico, per cambiare il rapporto esistente con lei, sapeva che poteva farlo…..così blocco la strada a Camille, tese il braccio e appoggio la mano al muro, così da bloccare il passaggio per l'uscita, Camille si arrestò e fisso Akira con la solita freddezza.
Camille: "Potresti togliere il tuo braccio da lì, sai se non l'avessi notato blocchi il mio passaggio, così io me ne andrei! Grazie!" con tono sprezzante.
Akira: "Camille….senti ti andrebbe di venire a vedere i miei allenamenti, così dopo quando ho finito possiamo tornare a casa insieme….e così non resteresti tutta sola a casa questo pomeriggio!" guardandola e sorridendole dolcemente, mentre lei lo squadro perplessa e sorpresa da lui.
Camille: "Come mai questo slancio improvviso? Mi era sembrato di capire che non mi sopportavi!"
A quelle parole Akira cominciò a capire, per quale motivo Camille lo trattasse con freddezza e lo raggelasse con frasi pungenti, battutine cattive e sguardi assassini e glaciali.
Akira: "No niente affatto, non mi stai antipatica, tutt'altro. Senti che ne dici se ricominciamo tutto da capo….io non sapevo come comportarmi con te mentre ora…….."
Camille: "Perché ora sei convinto di saperlo?" incalzò lei con il suo tono duro.
Akira: "Credo di si! Dammi una possibilità! Diventiamo amici Camille" sorridendogli dolcemente.
Camille alzò gli occhi verso il soffitto…poi per la prima volta si lascio andare in un lieve e dolce sorriso, che sorprese Akira, con quel piccolo gesto tutto il viso della ragazza era cambiato.
Camille: "Ok! D'accordo ricominciamo tutto da capo. Allora, io mi ripresento. Io sono Camille Laura De Marchi, vengo da Roma e ho 17 anni, piacere! E tu come ti chiami?" con voce dolce e sorridendogli, mentre gli porgeva la mano.
Akira: "Piacere tutto mio! Io mi chiamo Akira Sendoh al tuo sevizio mia donzella!" le sorrise quasi beffandosi di lei, poi le prese la mano che gli aveva allungato per baciargli il dorso con molta dolcezza, Camille rimase sorpresa, e piacevolmente colpita da tanta galanteria.
Akira: "Allora Camille vieni a vedermi giocare? Ne sarei lieto mia donzella!"
Camille: "Più tardi se non ti dispiace, prima voglio fare una cosa…..ci vediamo dopo!" sempre con un tono dolce, così Akira le sorrise felice.
Akira: "Me l'hai promesso! Quindi ti aspetto!" lei annui e abbozzo in viso un sorriso divertito, Akira era soddisfatto anche se dentro di sé, era curioso di sapere cosa doveva fare Camille…..
Camille non fece altro che andare in un fast food del centro per mangiare qualcosa come dire….di decente a cui non necessitavano posate o cose che potevano renderle la vita un inferno.
Fece un giro per vedere se esisteva una scuola di ballo decente….ma sembravano tutte inaccessibili, non tanto per i prezzi ma perché lei era straniera e sarebbe stato difficilissimo imparare, e poi lei non poteva….non poteva perché aveva quel maledetto problema da non sottovalutare affatto…..già quel problema…..forse era meglio se non ballava più.
Così rassegnata ritorno al Ryonan, per andare a veder giocare quella testa di legno di Akira, fino ad ora lui era rimasto sempre sulle sue, quasi lo irritasse vederla, starle vicino e sopportarla….mentre oggi aveva cambiato nettamente comportamento…..si chiedeva il motivo, ma continuo a restare dell'idea che doveva stare attenta a lui, poteva farla stare male e scoprire i suoi segreti.
Una volta arrivata alla palestra del Ryonan si ritrovò milioni di ragazze che urlavano, sbavavano, saltavano come sceme e tutte per Akira…..mentre lui assiduamente cercava con gli occhi tra quelle ragazze Camille, ma non la vedeva mai, forse gli aveva mentito e non era venuta.
Akira: -Camille mi odi così tanto da addirittura mentirmi? Io volevo che venissi!-
Mentre invece Camille era fuori dalla palestra, lei rimase ferma incredula per qualche secondo a guardare quelle sceme, che erano tutte ammassate come oche e bloccavano l'ingresso alla palestra, lei aveva promesso ad Akira di andarlo a vedere mentre giocava, le scocciava non mantenere la promessa, però….gli ingressi erano bloccati, c'erano troppe ragazze e non voleva dare spettacolo solo per vedere Akira che si allenava.
Così vedendo che non poteva entrare…..non poteva farci niente lei se quelle ragazze erano tutte lì e oltretutto per lui, lei in fondo era venuta con tutte le buone intenzioni di questo mondo, però che poteva farci, mica poteva ucciderle o litigare con loro!
Così fece per allontanarsi, Akira in quel momento saltò per prendere la palla in un rimbalzo e la vide fuori dalla palestra allontanarsi e si senti morire dentro, lui desiderava che Camille venisse da lui, che lo vedesse mentre giocava e si allenava, voleva che lo guardasse…..che i suoi occhi glaciali guardassero solo lui…..lui e nessun altro all'infuori di lui……
Akira: -Ma cosa sono questi sentimenti….io credevo di odiare Camille, per come mi tratta, per la sua freddezza invece…io vorrei che lei fosse qui a guardarmi. Che mi guardasse, che i suoi occhi vedessero solo me, che non guardasse nessun altro ragazzo che non sia io. Chissà perché ora se ne va, forse perché ci sono tutte queste matte? Forse si sente a disagio!- "…..Camille…."
Camille fece un paio di passi, era intenzionata ad andarsene ma…..la sua coscienza glielo impediva non poteva andarsene.
Andare via e completamente ignorare la sua promessa?
Camille: "Ma che figura ci faccio se me ne vado! Akira mi dirà che sono una che spergiura!"
Così tornò indietro e si sedette sugli scalini vicino alla porta, almeno così Akira non poteva dirle che era una bugiarda e che non manteneva le promesse fatte, non l'avrebbe visto giocare però almeno era venuta….quindi la promessa la manteneva.
Camille attese per un paio di ore, cercando di sopportare quelle galline che starnazzavano alle sue spalle, che però si fondevano a perfezione con le urla del coach probabilmente anche lui al quanto isterico, non ne poteva veramente più…era stanca di stare lì a non fare niente, poi non si sentii più il ben che minimo rumore e le ragazze se ne stavano andando via, Camille le guardò perplessa.
Camille: -E ora dove cavolo vanno queste oche giulive, si sono stancate forse? Mi hanno forato i timpani per ore….e ora vanno via così, come delle gatte morte! Che gente! Chissà però per quanto ancora dovrò aspettare!- nel mentre sbadigliava cercò di stiracchiarsi le braccia e le gambe ormai indolenzite dallo stare lì ferma per un bel po' -Cavolo ma quanto durano i tuoi allenamenti Akira!-
Dopo circa 15 minuti, Akira aveva già fatto la doccia cercando di scacciare tutti quei pensieri su Camille, tanto scomodi e incomprensibili, si rivestii, mettendosi i pantaloni della tuta della squadra e una t-shirt, aveva ancora i capelli bagnati, ma non gliene importava poi molto, perché per tutto il tempo continuava a pensare a Camille, pensando che ormai era sicuramente a casa, mentre lui si stava rodendo per il fatto di non poterla vederla adesso, di non poter tornare a casa con lei…..
Ma quando uscii dalla palestra vide Camille seduta su uno scalino mentre sbadigliava, il sapere che lei era venuta, non se ne era andata come aveva temuto, lei aveva mantenuto la sua promessa e l'aveva aspettato fino ad ora, tutto questo lo rendeva molto felice e impaziente di andare da lei per stare con lei.
…..Andò lentamente alle spalle di Camille, poi appoggio la mano sulla spalla di lei, di tutta risposta Camille saltò in piedi spaventata, si voltò di scatto stringendo la cartella al petto, ma quando vide che era solo lui gli diede uno spintone e un pugno sul braccio per vendicarsi dello spavento preso.
Camille: "Idiota! Mi hai spaventata! Dio, non ti avevo sentito, non farlo mai più Akira se non vuoi vedermi morta stecchita per infarto! Dio che paura!" lei era ancora scossa dalla paura, si era messa anche una mano sul cuore mentre lui se la rideva alla grande, l'aveva spaventata solo col toccarla.
Akira: "Scusami Camille, non volevo spaventarti! Piuttosto non sei venuta a vedermi giocare?"
Camille: "Dimmi come potevo, quelle carampane urlano il tuo nome, saltano, si dimenavano come matte e poi menano, quindi ho preferito restare qui, fuori dalla palestra e al sicuro. Per lo meno così non ho avuto problemi e sono rimasta viva!"
Akira: "Ok! Lo so che le mie fans sanno essere pericolose e rompiscatole, ora però andiamo a casa"
Durante il tragitto Camille tentò di instaurare un dialogo con lui, così Akira ne fu piacevolmente sorpreso, non aspettava altro da giorni, poi era tutto il giorno che pensava a lei e che non era riuscito a scacciarla dai suoi pensieri e dalle sue fantasie.
Camille si fece spiegare meglio il gioco del basket da Akira, lo conosceva come gioco ma molto poco, ma ora che sapeva che lui ci giocava era interessatissima. Parlarono piacevolmente per ore, Akira si sentiva finalmente vicino a lei, Camille sembrava avergli aperto uno spiraglio verso il suo cuore, giusto il necessario per entrarci e sbirciare un po' la sua vita, sperava solo che questo piccolo spiraglio non si chiudesse subito dopo questa conversazione.
Ad un tratto Akira senti un profumo di cibo, che sembrava vicino a lui…..
Akira: "Senti anche tu questo profumino…..al quanto delizioso!" mentre lui si leccava i baffi per la fame, Camille sbianco e gli fece un cenno
Camille: "No, non sento assolutamente niente! Niente di niente!"
Akira: "Forse sarà dovuto alla fame che ho! Cavolo stasera mangerò come un lupo…ma anche tu avrai fame, è stata una giornata lunga anche per te!" sorridendogli dolcemente
Camille: "Si hai ragione è stata una giornata lunga e faticosa ma….non ho molto appetito!" -Devo stare attenta, se gli dico che ho molta fame mi può fregare a cena, o può addirittura scoprire che ho un cheeseburger nella cartella. Ed ecco da dove viene il profumo mio caro Akira, ma meno sai mio caro e meglio è per me!- penso sorridendo.
Una volta a tavola infatti, come temeva c'era cibo giapponese da mangiare con le bacchette, così con un ennesima scusa si dileguo, andò in cucina, rubò una forchetta e la nascose in tasca, poi si prese una mela e un bicchiere di latte, una volta in camera sua Camille mangio il pranzo grazie alla forchetta, poi il cheeseburger, la mela e bevve il bicchiere di latte.
Ora si sentiva veramente sazia come non mai….si buttò sul letto per riposarsi. Era felice….aveva mangiato bene, aveva passato tutto sommato una bella giornata e aveva scoperto molte cose di Akira, dalle sue passioni, al fatto che aveva milioni di fans e ne capiva benissimo il perché!
Ma dopo poco che era distesa sul letto Camille si addormentò stanchissima.
Akira dopo cena pensò a Camille, aveva voglia di stare con lei, voleva passare anche solo un oretta in sua compagnia proprio come poche ore prima….così con la scusa di aiutarla con i compiti andò verso camera sua, bussò ma nessuno gli rispose, così apri lentamente la porta……
Akira: "Camille si può? Posso entrare Camille?" una volta entrato trovò Camille che dormiva sul letto ancora tutta vestita, era tutta rannicchiata, abbracciata al cuscino e aveva anche le lacrime agli occhi…..Camille stava piangendo e chiamando la madre nel sonno.
A quel punto Akira capii che per Camille era difficile vivere con loro, gli mancava la sua famiglia, lui non aveva mai preso in considerazione il fatto che Camille avesse questo problema…si senti stringere il cuore e avvicinarsi ancora di più alla vera personalità di Camille.
Già la vera personalità di lei, perché secondo Akira, Camille stava solo recitando la parte della dura, nascondendo la sua vera natura probabilmente di ragazza molto fragile.
In seguito si guardò intorno, si avvicino alla scrivania dove c'erano i quaderni di Camille, notò che aveva fatto dei disegni al posto di fare i quiz e i vari compiti, poi c'era la scatola del pranzo con una forchetta e la carta del McDonald, ciò voleva dire che si era comprata il cibo oggi.
Akira: -Ora mi è tutto chiaro! Camille non sa mangiare con le bacchette, così oggi non ha mangiato pranzo, ed è sempre per questo stesso motivo che non mangia mai cena! Però questa sera a quanto pare ti sei organizzata Camille, ecco da dove veniva quel profumino delizioso e appetitoso di oggi, dal tuo panino! Camille…sei molto scaltra e previdente….stai tranquilla non dirò niente a nessuno. Che matta che però sei!- pensava tra sé e sé, poi prese una coperta e la mise sul corpo di Camille perché non voleva che lei prendesse freddo e poi si ammalasse.
Nei giorni dopo la cosa si ripete e Akira la scopriva quasi sempre anche se lei non se ne accorgeva, oramai era diventata un'abitudine di Camille di comprarsi il cibo nel pomeriggio, per poi mangiarlo di nascosto la sera per cena, e tutto per assicurarsi di non essere scoperta da qualcuno.
Mentre Akira giorno per giorno si rendeva conto che quella iniziale attrazione per Camille, si trasformava in qualcosa di più, si sentiva sempre così bene, ma anche così agitato quando stava con lei, il cuore gli batteva forte, le mani che gli sudavano e pensava sempre e solo a lei, dalla mattina quando si svegliava fino alla sera quando si addormentava.
A volte, poi soprattutto negli ultimi tempi, gli veniva quasi spontaneo di volerla chiamare 'amore' e 'tesoro', ciò non poteva voler dire se non che…..si era innamorato di lei!
Lentamente Camille con il suo fare misterioso si era insidiata nel suo cuore, ora non riusciva a vederla come una antipatica Dama di Ghiaccio, ma come una donna che voleva conquistare e amare con tutto se stesso.
Passarono i giorni, Akira e Camille ora parlavano, non era mai discorsi lunghissimi o profondi, però almeno ora riuscivano a comunicare e a non odiarsi! Erano il più delle volte parole e chiacchiere su sciocchezze, nonostante Akira volesse sapere tutto di Camille. Ma lei non voleva parlare delle sua famiglia e del suo passato, così evitava abilmente l'argomento ogni qualvolta che Akira lo sfiorasse, però almeno ora non era più tanto antipatica….restava sempre un po' fredda e indifferente ma molto meno di prima e questo lo rincuorava.
Anche se lui odiava ancora molto quelle freddure e quelle battutine che Camille gli faceva sovente, ma lui era sicuro che col tempo non gliele avrebbe mai più fatte, perché l'avrebbe fatta innamorare perdutamente di sé, e quando lui voleva qualcosa….faceva di tutto per averla.
Si stava avvicinando Natale…..Camille non riceveva mai, come non aveva mai ricevuto neanche in precedenza né una telefonata, né una lettera da sua madre e ciò la faceva stare molto male, non solo perché significava che sua madre non voleva saperne di lei, ma anche perché significava che il problema che era nato e che l'aveva fatta giungere fino a Kanagawa era ancora esistente e irrisolto.
Fino ad ora lei considerava solo quello il suo unico problema, ma purtroppo per la povera Camille si stava per avvicinare un nuovo problema, che le avrebbe riaperto mille ferite e brutti ricordi.
…..Quella sera tutti avevano un impegno……tutti tranne Camille.
Micaela: "Non ci voleva, io e Toshio dobbiamo andare ad una festa dell'azienda e Akira deve uscire con gli amici…..Camille vuoi che uno di noi resti?"
Akira: "Se vuoi annullo la mia uscita con gli amici e restiamo insieme!" -Basta che me lo chiedi tesorino mio e resterò seduta stante con te….Camille non ti lascio sola se vuoi! Possiamo restare insieme e magari…….vorrei tanto baciarti! Sapere quale sapore hanno le tue labbra, i tuoi baci e le tue carezze sul mio corpo. Di sicuro anche solo una tua mano che mi sfiora e io andrei in estasi, impazzirei dal piacere e dalla gioia!- pensava speranzoso che Camille gli chiedesse di restare, cercando di immaginarsi solo con lei.
Camille: "Non scherzate! Mica sono una bambina, so badare a me stessa tranquilli…..quindi uscite tutti e 3 e divertitevi, io resterò qui e guarderò la tele, ascolterò musica, qualcosa farò! Non voglio rovinarvi la serata, quindi andate! Me la so cavare benissimo, dai forza….muovetevi, divertitevi e Buona Serata!" sorridendogli
Micaela: "Ne sei sicura? Non vuoi che restiamo!" lei fece cenno con il capo di no.
Akira: "Camille sul serio se non te la senti di restare sola, io resto qui con te volentieri!" insistendo
Camille: "Akira levati dai piedi, vai a divertirti e non insistere non cambio idea!" e lo spinse verso la porta con forza, mentre lui la guardava stupito.
Akira si sentii ferire da quelle parole di Camille, l'aveva nuovamente freddato, non era possibile che Camille non si accorgesse che era cattiva e crudele con lui pronunciando quelle parole, eppure lo faceva sovente e sembravano uscirgli naturale frasi del genere.
Alla fine Akira segui a ruota i suoi genitori ed usci di casa, mentre lei li salutò con un gesto della mano, ma mentre Micaela e Toshio erano sereni, Akira era incavolato nero, non poteva credere che Camille non cambiasse mai…ormai erano 4 mesi che vivevano insieme fianco a fianco ogni giorno, che per lei non fosse cambiato un bel niente?
Akira: -Sono 4 mesi che ci conosciamo io e Camille….già 4 mesi….lei è arrivata in agosto, e presto sarà Natale, chissà se lei andrà a casa in Italia? Sicuramente! Un po' mi dispiace non passare il Natale con lei…..sarebbe fantastico se rimanesse, ora che la amo, che so di amarla profondamente tutto assumerebbe un significato diverso!-
Quella sera Akira andò in giro con Fukuda, Koshino, Hikoichi in cerca di qualche ragazza, l'idea di questa serata era nata dopo che Fukuda era stato scaricato brutalmente dalla sua ragazza.
Così tutti ora erano single e in cerca di qualcuno, ma più che altro Akira era in cerca di risposte, risposte alle domande 'come mai Camille era qui', 'quanto sarebbe rimasta', 'cosa provava per lui', 'cosa sarebbe successo se l'avesse persa', cosa che prima o poi sarebbe avvenuta, Camille doveva tornare a casa sua in Italia e a quel punto…..a quel punto lei non sarebbe mai più tornata in Giappone a casa sua e non sarebbero stati più insieme.
Ma Akira non trovava risposta a queste domande anzi se ne poneva di nuove, si sentiva inquieto e del tutto solo…a lui non interessavano le altre ragazze, lui voleva Camille allora perché era lì con i suoi amici a cercare di rimorchiare una sconosciuta, quando poteva essere solo con Camille……non riusciva a restare incavolato con lei, anche se lo trattava così male, forse era impazzito per amore.
Poi si bloccò davanti a una vetrina già addobbata per Natale….c'era un carillon che suonava con sopra un bambino e un bambina che ballavano seguendo il ritmo della musica e alla fine il bambino e la bambina si baciavano dolcemente.
Nel vederlo ad Akira venne da sorridere, era adorabile.
Akira: -Forse a Camille piacerebbe, credo che questo sarebbe il regalo adatto a lei, adatto alla sua dolcezza e al suo romanticismo. Infondo a Natale dovrò regalarle qualcosa, vorrei regalarle il mio cuore ma….non credo che sia il caso, potrebbe anche mandarmelo in frantumi! Ho deciso ora torno a casa!- "Ragazzi io torno a casa…ci vediamo domani!" Fukuda e Hikoichi lo guardarono perplessi
Koshino: "Ciao Akira…….però vedi di non farti spezzare il cuore da Camille…..anche se credo che lei sia attratta da te, forse anche più di quanto non lo sei tu da lei!" ridendosela
Akira: "Cosa? Stai bene? Oppure stai delirando Hiroaki?" guardandolo perplesso, poi gli mise una mano sulla fronte per vedere se aveva la febbre.
Akira: "Non mi sembra che tu abbia la febbre Hiroaki…hai forse battuto la testa accidentalmente?"
Koshino: "Ma smettila idiota! Sto benissimo, non ho ne febbre ne ho battuto la testa! Ho solo gli occhi per guardare e le orecchie per ascoltare……scusa quando Camille ti ha detto 'Akira lo sai che giochi veramente bene, adoro guardati!' Cosa cavolo pensi che provi lei? Affetto fraterno? Oppure che provi solo tanta Amicizia per te? Sveglia!!!"
Akira: "A Camille piace semplicemente come gioco tutto qui!" facendo spallucce
Fukuda: "Non ci dirai che non l'hai notato….Camille ti guarda come una donna guarda un uomo che ama e che vuole, non ti guarda come se fossi il suo adorato fratellino! O come guarda noi, mio caro Akira sei un bel po' tonto! Sveglia Sendoh Camille ti vuole! Sicuramente ti ama!"
Akira: "Secondo me prendete solo abbagli! Lei neanche mi prende in considerazione"
Hikoichi: "Io so solo che lei guarda solo te, una volta ha anche detto che ti trovava eccitante e molto sexy, e che comprendeva benissimo perché avevi tante fans e perché ti ronzavano attorno"
Koshino: "Visto! Ora fai un po' le somme amico! Pensi ancora che per lei sei aria? Cioè Niente!"
Akira rise a quelle parole, infatti non ci credeva…..credeva che i suoi amici lo stessero prendendo in giro…….poi se fosse stato tutto vero sarebbe stato tutto fin troppo facile!
Li salutò poi se ne andò veramente, voleva stare con lei, anche se a Camille non glie ne fregava niente di lui, anche se lo trattava male….lui voleva lei.
Quella sera Camille si mise a fare qualche passo di danza, non essendoci nessuno a guardarla era tutto più facile….erano mesi che non si esercitava, che non aveva più provato un passo di danza e ora si sentiva i muscoli indolenziti…….poi quel maledetto ginocchio…..
Già il ginocchio destro, quello che le fa sempre un po' male, tanto che le impedisce di ballare come vorrebbe, e di diventare una vera ballerina professionista come ha sempre sognato.
Akira rientrò in casa, ma Camille non lo senti era troppo concentrata nel ballare, poi aveva messo una dolce musica classica di Puccini in sottofondo, che aveva reso tutta l'atmosfera ovattata.
Akira una volta entrato non sapeva assolutamente che pensare, una musica del genere…non era tra le sue preferenze, neanche i suoi genitori amavano la musica classica, ma poi vide Camille in salotto….che ballava e anche molto bene, così si soffermò sulla soglia della porta a guardarla con estremo piacere…il corpo di lei che si tendeva come un arco, si muoveva con grazie, eleganza, abilità e fluidità……era un amore, poi smettere di guardarla era impossibile, solo che mille pensieri peccaminosi sfiorarono la mente di Akira, era incantato e incollato a fissare il bellissimo corpo e il dolce viso di Camille, che ora sembrava molto rilassata e felice.
Quando poi Camille si fermo per riposarsi e asciugarsi il sudore, Akira decise di sbottare.
Akira: "Sei brava…complimenti, non mi avevi mai detto che ballavi!" a quelle parole lei si voltò di scatto per vedere chi era, anche se l'aveva intuito…ma nel vederlo sbiancò e inizio a balbettare.
Camille: "Ma…ma…ma….A-A- Akira……non eri uscito? Cioè non dovresti essere qui!"
Akira: "Mi annoiavo molto con i miei amici, quindi ho fatto che tornare a casa! Sei veramente brava nel ballare, non che io sia un esperto di danza classica o roba del genere ma…perché non frequenti una scuola Camille? Qui in città credo che ce ne siano molte!"
Camille: "Non mi interessa! Sono solo una dilettante, ballo solo per sfogarmi e scaricare la tensione che ho in corpo!" disse freddamente mentre tolse il cd dallo stereo.
Akira: "Davvero! Ma sei molto brava! Trovo che sia un peccato gettare via del talento come il tuo!"
Camille: "Per niente, sono peggio di un elefante in una cristalleria….poi non mi interessa!"
Akira: "Scusa non volevo impicciarmi, solo mi sembrava uno spreco non usare il tuo talento, con un po' d'impegno e tanta costanza diverresti un ottima ballerina classica"
Camille: "Io non posso essere una ballerina classica, hai mai visto una ballerina classica molto formosa? Io no! Sono tutte longilinee, piccoline e molto leggere e soavi, io sono tutto il contrario! Poi odio il ballo! Fine del discorso e non voglio tornarci mai più!" prese e se ne andò in camera sua.
Akira ci rimase di sasso, Camille amava ballare e si capiva benissimo, eppure lo negava e ci stava anche rinunciando per delle sciocchezze, stava gettando il suo talento per….paura forse?
Però gli aveva mostrato un nuovo lato del suo carattere, Camille era piena di passione che le ardeva e gli esplodeva dentro, come poteva trattenerla e nasconderla così bene…..in quell'istante saperla così appassionata non fece che accendere il desiderio di Akira, al pensare a come sarebbe stato fare l'amore con lei……se sarebbe stata altrettanto passionale, o forse dolce, oppure entrambe le cose tra le lenzuola…..ma soprattutto con lui come suo fidanzato.
Camille una volta in camera sua, si getto sul letto piagnucolando.
Camille: "Sono incavolata…..no, non sono adirata, ma sono solo tanto e tanto imbarazzata perché ora Akira conosce uno dei miei segreti, non volevo che lo scoprisse eppure…..mi ha vista danzare e mi ha fatto anche i complimenti…ma come posso dirgli che non posso mai più ballare? Come posso raccontargli del mio incidente, quando mi fa ancora troppo male anche solo pensarci….."
Camille si addormentò inquieta ma decisa ad ignorare l'accaduto.
Mentre Akira rimandò il loro confronto all'indomani, voleva delle risposte....a cominciare dal ballo.
Infatti a colazione Akira fece una paio di domande a Camille, lei si infastidii molto, ma di tutta risposta lo ignoro apertamente, mentre Micaela e Toshio si gasarono all'idea che lei ballasse…..
Micaela: "Ma è stupendo! Camille dimmi non ti andrebbe di andare in una scuola, così magari potresti imparare a ballare meglio la danza classica?"
Camille: "Senti Micaela a me non interessa ballare, come ho già detto ad Akira lo faccio solo per scaricare la tensione, poi io non posso ballare…..lasciamo perdere ok!" era tesa e molto sconsolata.
Akira: "Perché non puoi ballare, sei bravissima! Hai talento da vendere….e poi sei stupenda!"
Camille: "Sentite, la vita e mia e io non voglio ballare ok! Ora lasciatemi in pace!" ormai arrabbiata e scocciata prese e se ne uscii di casa, non sopportava più quel terzo grado e quelle insistenze.
Micaela e Toshio si fissarono, come a lanciarsi occhiate di intesa, che Akira non comprendeva….
Micaela: "Forse abbiamo esagerato. Credo che Camille ballasse già, e che ora non possa più ballare a causa di quel maledetto ……" rattristandosi ma il padre di Akira la interruppe immediatamente.
Toshio: "Cara! Non dire altro!"
Micaela: "Si hai ragione, lasciamo perdere! Akira, tesoro vai anche tu a scuola!"
Akira rimase stupito dal comportamento dei suoi, era chiaro che sapevano cose di Camille che a lui erano ignote e che sarebbero rimaste tali.
All'ora di pranzo Akira andò in punta alle scale che portavano al tetto insieme a Koshino, al quale parlo dell'accaduto e con lui convenne al fatto che Camille nascondeva qualcosa.
Koshino: "Riepiloghiamo, ieri sera hai visto Camille ballare da sola danza classica e ti ha detto che non ne vuole sapere! Sappiamo che nasconde qualcosa, ora bisogna scoprire cosa, credi che tua madre possa rivelarti qualcosa se le fai magari qualche moina?"
Akira: "Non credo, oggi mio padre ha bloccato il suo discorso e da sola è impossibile che parli!"
Koshino: "Allora rimarremo con il mistero, almeno fino a quando Camille non te lo dirà!"
Akira: "Se mai me lo dirà vuoi dire!" poi suonò la campanella e le lezioni ripresero.
Camille nel pomeriggio venne vista da Akira, Fukuda e Koshino nel prato vicino alla palestra, loro stavano andando ad allenarsi ma si bloccarono nel vederla……Camille pensando di non essere vista si stava allenando con dei passi di danza…..proprio come la sera prima.
I 3 ragazzi rimasero a bocca aperta nel guardarla, era veramente brava…..
Koshino: "Per la serie 'Io Ballo sola!' Però è molto brava!"
Fukuda: "Già! Ma Camille ha di sicuro delle basi, non è una dilettante probabilmente balla ormai da anni, avrà smesso per colpa di un incidente o forse non le piace più…chi lo sa!"
Akira: "Nei sei sicuro Fuku_chan? Cioè credi che lei sia una sorta di ballerina professionista?"
Koshino: "Si, nettamente. Una dilettante non balla come fa lei….impossibile, direi che ha iniziato da piccola, forse con il sogno di diventare ballerina come mia sorella!" poi ridacchio.
I ragazzi andarono in palestra ad allenarsi, ma Akira pensava sempre a Camille, e al mistero che celava, tutto della sua vita sembrava un completo puzzle da completare, solo che a lui mancavano milioni di pezzi per completarlo e non sapeva dove cercarli.
Nel mentre Akira si allenava pensando a lei, Camille si accascio a terrà, il ginocchio destro gli era ceduto, l'aveva sforzato troppo di oggi, così ora le faceva molto male, era tutto chiarissimo per lei, fin troppo, doveva rinunciare a ballare….e questa volta per sempre!
Non poteva concedersi neanche di allenarsi più di molto, ecco perché non si era più allenata per mesi interi…quella sua maledetta paura del dolore la bloccava…..ma ora sperava tanto di poter riprendere la danza, cosa impossibile!
Purtroppo quei medici non si erano affatto sbagliati a farle la diagnosi quel giorno, quel maledetto, anzi stramaledettissimo giorno! Un giorno che non avrebbe mai e poi mai dimenticato!
Una volta tornata a casa Camille non trovò nessuno per sua fortuna, così si chiuse in camera sua mettendosi del ghiaccio sul ginocchio ormai gonfio per lo sforzo subito, non avrebbe mai dovuto sottoporlo ad uno sforzo simile…ora doveva stare calma e ferma, con un po' di riposo il ginocchio sarebbe ritornato normale.
Camille: "Ma cosa mi è saltato in mente di riprendere a ballare! Eppure lo sapevo benissimo che lo avrei sforzato e che si sarebbe gonfiato….Ahi! E che mi avrebbe fatto male……quanto sei idiota Camille, se esistesse il premio per la cretina dell'anno lo vinceresti sicuramente!" mentre cercava di muoversi il meno possibile, e di sopportare il dolore.
La sera rientrarono tutti in casa verso le 18.20, ma quando non videro Camille scendere per salutarli si preoccuparono, il suo cappotto era appeso quindi era sicuramente in casa……
Micaela: "Akira, tesoro vai da Camille, vai a vedere se sta bene?"
Akira: "Si certo, ma pensavo che l'avessi già vista prima"
Micaela: "No tesoro, non la vedo da stamattina, non è ancora scesa e quindi sarà in camera! Forse non ci ha sentiti rientrare, per favore va da lei ora"
Akira sali le scale velocemente, era preoccupato di solito Camille al loro ritorno veniva a salutarli invece non era scesa, ma pensava che stesse mangiando, ma ora……arrivato alla porta busso.
Camille dentro stava troppo male, non riusciva a muovere il ginocchio e le veniva da piangere dal dolore ogni volta che tentava di muoverlo sentiva delle fitte, provava tanto dolore che le sembrava darle perfino al cuore. Trattenne il fiato e cerco di soffocare l'urlo che voleva emettere per il dolore, così non poté rispondere quando sentii bussare, non poteva rischiare di esternare il suo dolore.
Akira: "Camille….Camille stai bene? Come mai non scendi?" lui tentò di aprire la porta ma per la prima volta era chiusa a chiave, non era abitudine di Camille chiudersi dentro.
Camille: "Akira sto bene sono solo tanto stanca, la giornata è stata dura e ora vorrei solo riposarmi e stare tranquilla. Dillo tu a Micaela e Toshio, voglio andare a dormire tra poco e riposarmi per un bel po'. Buonanotte!" gli urlò cercando di trattenere i mugolii dovuti al dolore.
Akira: "Ok! Come vuoi, ma non vuoi mangiare, ti porto qualcosa o anche solo un po' di compagnia, io sono qui e sarei lieto di aiutarti in qualsiasi maniera……!" -Camille non lo capisci! Ho bisogno di vederti, di stare solo con te almeno un pochino, sapere che stai veramente bene e che non mi stai mentendo…come temo che tu invece stia facendo, se no che motivo avresti per chiuderti dentro!-
Camille: "No grazie! Te l'ho detto ora mi metto a dormire sono troppo stanca!" -Mi dispiace Akira, vorrei stare un po' con te ma……mi fa veramente troppo male il ginocchio, e se tu lo vedessi ora, vorresti sicuramente delle spiegazioni che non credo di essere ancora pronta a darti!-
Akira tornò di sotto anche se un po' giù di morale, spiegò tutto ai suoi che di tutta risposta fecero un espressione strana, ma lui non sapeva come chiedergli spiegazioni, anche perché sicuramente gli avrebbero mentito.
Dopo cena senti parlottare i suoi genitori, di sicuro parlavano di Camille ma non ne capii granché, allora andò in camera sua, doveva studiare così si sedette alla scrivania, ma continuava a dondolarsi con la sedia perché non ci riusciva a concentrarsi…….era più forte di lui, doveva pensare a Camille e non riusciva a pensare ad altro.
Anche durante la notte pensò molto a lei e a quale poteva essere il suo grande segreto, ma tanto più ci pensava e più i suoi pensieri si aggrovigliavano, poi più di una volta sentii nel silenzio della casa dei lamenti, era nettamente la voce di Camille, ma non capiva perché si stava lamentando così nel sonno…...forse non stava bene?
Già, Camille infatti non riuscii a dormire come voleva, il ginocchio le dava fin troppo fastidio, come tentava di muoverlo, oppure cambiava posizione per dormire le dava delle fitte allucinanti, così più di una volta le sfuggirono dei lamenti di dolore, non riusciva più a sopportare quelle fitte….alla fine si addormentò per sfinimento, ma dormi molto poco e oltretutto molto male.
Il giorno dopo però il ginocchio di Camille si era sgonfiato, il dolore le era passato quasi del tutto, lei era di nuovo come nuova, o quasi visto che non aveva dormito granché e si sentiva stanchissima.
Ed infatti quella mattina Camille si sentiva troppo stanca e assonnata, non riusciva per niente a tenere gli occhi aperti, tutte le lezioni le sembravano noiose e interminabili, più di una volta sbatte la testa contro il banco perché si addormentava, così attirava tutte le attenzioni dei suoi compagni su di sé, però nessun professore la riprese, fecero tutti finta di non vedere o quasi…..il problema maggiore sorse con il prof. di matematica che non accettò il fatto che lei si addormentasse nella sua noiosissima lezione.
Prof.: "Signorina De Marchi! SIGNORINA DE MARCHI SI SVEGLI!" gli urlò incavolato, mentre tutti si voltarono a guardarla ridacchiando, Akira avrebbe voluto aiutarla ma come poteva, lui era molto distante da lei…in più Camille se la dormiva alla grande.
Akira: -Dorme tutta beata lei! Sembra quasi che non abbia chiuso occhio questa notte…..allora forse non mi sono per niente sbagliato, durante la notte lei si è veramente lamentata dal dolore ma per cosa e perché?- mentre la osservava preoccupato
Il prof. le urlò ancora per un po', poi spazientito andò da lei e gli rifilò il libro in testa con violenza
Prof.: "Ora si svegli!" Camille alzò la testa, fregandosi gli occhi cercando di svegliarsi, mentre tutti ridevano per la scena comica, tutti tranne Akira e Koshino che si sentivano impotenti perché non potevano evitarle questa figuraccia e la ramanzina del tutto inutili.
Prof.: "Finalmente Signorina De Marchi, era ora che si svegliasse! Le miei lezioni sono così noiose, oppure questa notte non ha dormito!" Camille lo fisso con freddezza, come se fosse stato uno scocciatore di cui liberarsi al più presto, tanto che il prof. fece un passo indietro intimorito.
Camille: "Ma perché non vai a farti un giro! Vaffanculo va!" gli rispose in italiano, tutti rimasero di sasso non capendo un acca di ciò che aveva detto, tranne Akira che gli venne da ridere.
Koshino: "Hey! Ma cosa cavolo ha detto Camille?" molto incuriosito
Akira: "La mandato al diavolo, solo un po' più sboccatamente!" così anche a Koshino gli venne da ridere, però Camille finii sbattuta fuori dalla classe, perché il prof. considerò il suo un gesto di ribellione….ma la comica fu che mentre usciva dalla classe continuava a sbadigliare, così il prof. si incavolò ancora di più, non poteva accettare che una sua allieva se ne fregasse delle sue lezioni.
Nell'ora di pranzo Akira e Koshino raccontarono dell'accaduto a Fukuda, che rimase senza parole.
Koshino: "Certo che il prof. si è meritato quegli insulti, la picchiata per svegliarla, cosa si aspettava i ringraziamenti e le scuse da parte di Camille?"
Fukuda: "Bel caratterino…..non pensavo che Camille avrebbe mai dato spettacolo, dio quanto avrei tanto voluto esserci anch'io. Anche perché il prof. di matematica non lo sopporto nemmeno io!"
Akira: "Un po' mi dispiace per lei….questa notte non deve aver dormito, così oggi doveva essere stanca ecco perché dormiva in classe, ma in fondo non faceva del male a nessuno, poteva lasciarla dormire. Perché doveva picchiarla!"
Le lezioni ripresero, Akira fece i suoi allenamenti e non vide Camille per il resto del pomeriggio.
Quella sera però Akira si mise a discutere in privato con Camille delle sue parole al prof. sembrava letteralmente divertito del fatto che l'avesse mandato al diavolo, poi Akira fece un discorso strano, non le chiese niente di particolare……..però Camille comprese subito che l'ora dei perché di Akira si stava avvicinando sempre più e lei lo sapeva benissimo. Non avrebbe potuto evitare ancora per molto le domande assidue di lui…..quindi doveva prepararsi.

Mars: Abbiamo finito anche questo capitolo!
Uranus: Non ti esaltare, abbiamo lasciato un discorso incompleto, scusa ma cosa cavolo gli è successo a Camille? Ora voglio saperlo?
Akira: Pure io se fosse possibile!
Mars: Oh ma che fretta che avete….abbiate pazienza!
Uranus: Io ho tutta la pazienza di questo mondo è solo che si dice c'è più tempo che vita!
Mars: Devi solo concedermi un paio di giorni…forse neanche per saperlo.
Akira: Allora datti una mossa perché anch'io voglio saperlo!
Mars: Tutti qui hanno sempre fretta! La fretta è cattiva consigliera non lo sapete.
Uranus/Akira: Muoviti!
Mars: Ok, ok, ok, non c'è bisogno di arrabbiarsi!

Continua………..


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