Camille e Akira non riuscivano ad essere
sulla stessa lunghezza d'onda, più Akira cercava di andare d'accordo con
Camille e più lei sembrava trattarlo male. Aveva cercato più volte
di avvicinarsi almeno un pochino al cuore di Camille per cercare di comprenderla,
ma era come se lei ci avesse costruito una barriera invalicabile su cui lui si
schiantava ogni volta.
Ormai era già da 3 settimane che Camille era
arrivata a casa sua, davanti agli occhi dei genitori di Akira, Camille recitava
la parte della ragazza che andava d'accordo con lui mentre invece era tutto il
contrario
.ma Akira non capiva perché! Se era lui che sbagliava tutto
o se era lei che non voleva assolutamente andare d'accordo con lui, ma allora
perché?
Poi le sue brutte abitudini serali di Camille non cambiarono,
a cena mangiava solo sciocchezze, mentre verso mezzanotte, l'una scendeva per
mangiare decentemente. Il più delle volte così Akira e Camille si
scontrarono in cucina, creando dei battibecchi assurdi, purtroppo Akira era troppo
curioso, quindi Camille pensò che doveva assolutamente escogitare una maniera
per far cena, una cena decente e senza troppi problemi
..ma la soluzione
le sembrava impossibile.
Tra pochi giorni poi sarebbe ripresa la scuola, Camille
stava cercando di imparare il più possibile a parlare bene giapponese,
anche se le riusciva al quanto difficile, avrebbe dato tutto quello a lei più
caro pur di poter tornare a casa sua, da sua madre.
Arrivò il primo
giorno di scuola, Camille dovette mettere la divisa a cui non era abituata, in
Italia nella scuola che frequentava non esistevano divise
..
Micaela:
"Lo sai che stai benissimo con la divisa Camille?" lei si guardò
titubante, poi vedendo come la guardava estasiata Micaela non se la sentii di
essere sincera, così fece una sorrisetto falso, che Akira percepii subito,
però Camille stava veramente da favola con la divisa pensò anche
lui.
Camille: "Io non sono abituata a portarle
.speriamo che non
mi dia fastidio!"
Akira: "Scusa e cosa portavi per andare a scuola
Camille?"
Camille: "Vestiti comuni, mai sentito parlare di jeans,
t-shirt, felpe roba di questo genere"
Micaela: "Ci farai l'abitudine
cara Camille, poi sei un vero amore vestita così! Piuttosto prenditi il
pranzo Camille! Akira, tu stalle vicino d'accordo! Buona scuola ragazzi!"
Akira
annui, mentre Camille si sentiva una demente, la scema che s'era da poco trasferita
e che doveva sempre affidarsi alle cure di qualcun altro, perché non poteva
farcela da sola.
Ma sapeva benissimo anche lei, che senza l'aiuto di Akira
non sarebbe andata molto distante
.anzi forse non sarebbe andata da nessuna
parte.
Una volta arrivata a scuola con Akira, Camille si sentii tutti gli occhi
puntati addosso, soprattutto quelli di tutte le ragazze, così si sentiva
a disagio, non capiva il perché di tanto interesse verso di lei, che fosse
colpa di Akira?
Camille: "Si può sapere perché mi fissano,
tu lo sai Akira?" ma mentre lei attendeva una risposta da Akira che le stava
sorridendo, si sentii una voce provenire dalle loro spalle.
Koshino: "Se
vuoi te lo dico io! Mi presento io mi chiamo Hiroaki Koshino!" Camille rimase
sorpresa, questo tizio era sbucato da chissà dove e ora faceva il saputello.
Camille:
"Piacere, io mi chiamo Camille Laura De Marchi! Allora perché mi fissano?"
Koshino:
"Semplice, perché sei in compagnia del mitico 'Asso del Ryonan'. Akira
è il capitano della squadra di basket, di cui anch'io faccio parte, molte
ragazze gli vanno dietro così ti invidiano"
Camille: "Sono
solo delle deficienti tutte quante
..sono gelose solo perché arrivo
a scuola con lui? E allora se sapessero che ci divido anche casa cosa farebbero?"
con tono distaccato e viso gelido.
Koshino: "Probabilmente si strapperebbero
i capelli, la gelosia fa brutti scherzi!" ridendosela
Camille: "Questo
è vero! Però solo delle immature si comporterebbero così!"
Akira se la rise, poiché Camille aveva detto quello che aveva sempre pensato
anche lui delle sue fans.
Akira presento Camille anche a Fukuda, Uozumi, Ikegami
e Hikoichi, a tutti però Camille fece una bella impressione, il suo viso
così distaccato dava un non so che a Camille che la rendeva sexy.
Koshino
e Fukuda presero da parte Akira prima che lezioni iniziassero
.
Koshino:
"Ma lo sai che Camille è molto, ma veramente molto carina Akira!"
Akira:
"E' tanto carina quanto antipatica!" disse sprezzante
Fukuda: "Ma
sei sicuro che non sia solo un modo per difendersi? Mi sembra
."
Koshino/Fukuda:
"Tanto Sola! Indifesa e spaesata!"
Akira: "Ma non è sola,
se volesse potremmo essere ottimi amici. Poi c'è mia madre, mio padre!"
Koshino:
"Appunto, ci siete solo voi nella sua vita. Poi tu
.non mi sembri poi
così aperto a cercare di capirla
..anzi sembra che ti intestardisci
nel non voler vedere com'è veramente!"
Akira: "Io sono sempre
stato gentile con lei, non l'ho mai trattata male!"
Fukuda: "Non
intendiamo questo, solo che
.le hai mai chiesto come si sente, se ha problemi
con la lingua, se gli piace il cibo, una qualsiasi banale domanda
lei resta
pur sempre una straniera"
Akira: "No, certo che no! Mi sembrava ovvio
che non avesse problemi" -O forse ne ha! Beh! In effetti ora che ci penso
non mangia mai cena, si inventa sempre una scusa, per poi mangiare più
tardi! Problemi con la lingua
usava il dizionario! E non le ho mai chiesto
se si trova bene, se sta bene ho ha problemi
mi sembra che viva bene
da noi-
Ma i pensieri di Akira vennero interrotti dal suono della campanella,
ricominciava scuola.
Camille venne messa nella stessa classe di Akira e Koshino,
era stata una precisa richiesta verso la scuola da parte di Micaela, la mamma
di Akira.
Così Camille si ritrovò a doversi presentare davanti
a tante persone, che la fissavano, la guardavano quasi come fosse un alieno, rendendola
nervosa, le tremavano le ginocchia come una bambina al suo primo giorno di scuola
alle elementari, in più non capiva perché doveva presentarsi
.era
una cosa ridicola e anche assurda.
Il prof. la fece sistemare in uno degli
ultimi banchi in fondo alla classe, vicino alla finestra, Akira la guardò
sovente era come se i suoi occhi esigessero di vedere come stava, soprattutto
dopo le parole dei suoi amici, dubitava di non aver capito un bel niente di Camille.
La
ragazza per lo più della giornata, non fece attenzione alle spiegazioni,
anche perché ne capiva poco o niente, così continuava a guardare
fuori dalla finestra quel bel cielo limpido e azzurro, nessun insegnante osava
richiamare l'attenzione della ragazza, ne volevano farla intervenire.
Le ore
volarono e sopraggiunse l'ora di pranzo
..tutti squadrarono Camille come
se fosse stata un aliena, così nessuno si avvicino a lei
..lei rendendosene
conto si sentii a disagio e fuori luogo, ma non voleva darlo a vedere, non voleva
dare la soddisfazione a questi deficienti di poter sparlare di lei, di giudicarla
e etichettarla come la straniera scema.
Così Camille se ne andò
dalla classe praticamente subito, i ragazzi e le ragazze l'avevano squadrata dalla
testa ai piedi fin da quando aveva messo piede in classe, forse più che
come una aliena la guardavano
.quasi con disprezzo e non si erano neanche
avvicinati a lei, quasi intimoriti dalla sua espressione da dura, e la sua aria
strafottente.
Koshino e Akira uscirono dalla classe, guardarono la ragazza
allontanarsi
..mentre sopraggiunse alle spalle dei due ragazzi Fukuda.
Fukuda:
"Allora dov'è Camille? Se l'è cavata al suo primo giorno, stamattina
sembrava tesa!"
Koshino: "Male! I ragazzi e le ragazze di oggi non
le hanno neanche rivolto la parola. La fissavano e bisbigliavano, così
Camille ha preso e se ne andata subito dalla classe"
Fukuda: "E'
sempre brutto essere dei novellini
.però perché isolarla è
così sexy e bella. Io ci farei un paio di pensierini sopra, ma non la eviterei
di certo!"
Akira: "Fukuda ti ricordo che tu hai la ragazza, quindi
lascia perdere! Mi dispiace per lei
speravo che si potesse fare degli amici
così
si sarebbe ambientata meglio e sarebbe stata meno sola"
Koshino: "Già!
Tu lo speravi mio caro
ma lo sperare non basta, lei è pur sempre una
straniera. Poi hai sentito anche tu, non ha molta proprietà di linguaggio,
i prof. così non le fanno domande e sono anche intimoriti da lei visto
che sembra una vera dura
.
peggio di così!"
Camille
andò a sedersi in giardino, aveva rinunciato al pranzo visto che doveva
mangiarlo con le bacchette, sembrava un circolo vizioso da cui non riusciva ad
uscirne
.poi i compagni che non la volevano tra loro, si capiva chiaramente
si
mise a fumare
.almeno l'avrebbe fatta tranquillizzare.
Finite le lezioni
pomeridiane, Camille aspetto che il più dei suoi compagni si allontanassero,
poi prese la cartella e fece per andarsene
era stata una pessima giornata.
Per quanto avesse sempre odiato andare al Liceo di Roma, ora avrebbe pagato
qualsiasi cifra pur di poterci tornare, per parlare, ridere e scherzare con i
suoi vecchi amici.
Akira la guardo un po' preoccupato, mentre lei stava per
uscire
così decise che doveva fare qualcosa per diventare suo
amico, per cambiare il rapporto esistente con lei, sapeva che poteva farlo
..così
blocco la strada a Camille, tese il braccio e appoggio la mano al muro, così
da bloccare il passaggio per l'uscita, Camille si arrestò e fisso Akira
con la solita freddezza.
Camille: "Potresti togliere il tuo braccio da
lì, sai se non l'avessi notato blocchi il mio passaggio, così io
me ne andrei! Grazie!" con tono sprezzante.
Akira: "Camille
.senti
ti andrebbe di venire a vedere i miei allenamenti, così dopo quando ho
finito possiamo tornare a casa insieme
.e così non resteresti tutta
sola a casa questo pomeriggio!" guardandola e sorridendole dolcemente, mentre
lei lo squadro perplessa e sorpresa da lui.
Camille: "Come mai questo
slancio improvviso? Mi era sembrato di capire che non mi sopportavi!"
A
quelle parole Akira cominciò a capire, per quale motivo Camille lo trattasse
con freddezza e lo raggelasse con frasi pungenti, battutine cattive e sguardi
assassini e glaciali.
Akira: "No niente affatto, non mi stai antipatica,
tutt'altro. Senti che ne dici se ricominciamo tutto da capo
.io non sapevo
come comportarmi con te mentre ora
.."
Camille: "Perché
ora sei convinto di saperlo?" incalzò lei con il suo tono duro.
Akira:
"Credo di si! Dammi una possibilità! Diventiamo amici Camille"
sorridendogli dolcemente.
Camille alzò gli occhi verso il soffitto
poi
per la prima volta si lascio andare in un lieve e dolce sorriso, che sorprese
Akira, con quel piccolo gesto tutto il viso della ragazza era cambiato.
Camille:
"Ok! D'accordo ricominciamo tutto da capo. Allora, io mi ripresento. Io sono
Camille Laura De Marchi, vengo da Roma e ho 17 anni, piacere! E tu come ti chiami?"
con voce dolce e sorridendogli, mentre gli porgeva la mano.
Akira: "Piacere
tutto mio! Io mi chiamo Akira Sendoh al tuo sevizio mia donzella!" le sorrise
quasi beffandosi di lei, poi le prese la mano che gli aveva allungato per baciargli
il dorso con molta dolcezza, Camille rimase sorpresa, e piacevolmente colpita
da tanta galanteria.
Akira: "Allora Camille vieni a vedermi giocare? Ne
sarei lieto mia donzella!"
Camille: "Più tardi se non ti dispiace,
prima voglio fare una cosa
..ci vediamo dopo!" sempre con un tono dolce,
così Akira le sorrise felice.
Akira: "Me l'hai promesso! Quindi
ti aspetto!" lei annui e abbozzo in viso un sorriso divertito, Akira era
soddisfatto anche se dentro di sé, era curioso di sapere cosa doveva fare
Camille
..
Camille non fece altro che andare in un fast food del centro
per mangiare qualcosa come dire
.di decente a cui non necessitavano posate
o cose che potevano renderle la vita un inferno.
Fece un giro per vedere se
esisteva una scuola di ballo decente
.ma sembravano tutte inaccessibili,
non tanto per i prezzi ma perché lei era straniera e sarebbe stato difficilissimo
imparare, e poi lei non poteva
.non poteva perché aveva quel maledetto
problema da non sottovalutare affatto
..già quel problema
..forse
era meglio se non ballava più.
Così rassegnata ritorno al Ryonan,
per andare a veder giocare quella testa di legno di Akira, fino ad ora lui era
rimasto sempre sulle sue, quasi lo irritasse vederla, starle vicino e sopportarla
.mentre
oggi aveva cambiato nettamente comportamento
..si chiedeva il motivo, ma
continuo a restare dell'idea che doveva stare attenta a lui, poteva farla stare
male e scoprire i suoi segreti.
Una volta arrivata alla palestra del Ryonan
si ritrovò milioni di ragazze che urlavano, sbavavano, saltavano come sceme
e tutte per Akira
..mentre lui assiduamente cercava con gli occhi tra quelle
ragazze Camille, ma non la vedeva mai, forse gli aveva mentito e non era venuta.
Akira:
-Camille mi odi così tanto da addirittura mentirmi? Io volevo che venissi!-
Mentre
invece Camille era fuori dalla palestra, lei rimase ferma incredula per qualche
secondo a guardare quelle sceme, che erano tutte ammassate come oche e bloccavano
l'ingresso alla palestra, lei aveva promesso ad Akira di andarlo a vedere mentre
giocava, le scocciava non mantenere la promessa, però
.gli ingressi
erano bloccati, c'erano troppe ragazze e non voleva dare spettacolo solo per vedere
Akira che si allenava.
Così vedendo che non poteva entrare
..non
poteva farci niente lei se quelle ragazze erano tutte lì e oltretutto per
lui, lei in fondo era venuta con tutte le buone intenzioni di questo mondo, però
che poteva farci, mica poteva ucciderle o litigare con loro!
Così fece
per allontanarsi, Akira in quel momento saltò per prendere la palla in
un rimbalzo e la vide fuori dalla palestra allontanarsi e si senti morire dentro,
lui desiderava che Camille venisse da lui, che lo vedesse mentre giocava e si
allenava, voleva che lo guardasse
..che i suoi occhi glaciali guardassero
solo lui
..lui e nessun altro all'infuori di lui
Akira: -Ma
cosa sono questi sentimenti
.io credevo di odiare Camille, per come mi tratta,
per la sua freddezza invece
io vorrei che lei fosse qui a guardarmi. Che
mi guardasse, che i suoi occhi vedessero solo me, che non guardasse nessun altro
ragazzo che non sia io. Chissà perché ora se ne va, forse perché
ci sono tutte queste matte? Forse si sente a disagio!- "
..Camille
."
Camille
fece un paio di passi, era intenzionata ad andarsene ma
..la sua coscienza
glielo impediva non poteva andarsene.
Andare via e completamente ignorare
la sua promessa?
Camille: "Ma che figura ci faccio se me ne vado! Akira
mi dirà che sono una che spergiura!"
Così tornò
indietro e si sedette sugli scalini vicino alla porta, almeno così Akira
non poteva dirle che era una bugiarda e che non manteneva le promesse fatte, non
l'avrebbe visto giocare però almeno era venuta
.quindi la promessa
la manteneva.
Camille attese per un paio di ore, cercando di sopportare quelle
galline che starnazzavano alle sue spalle, che però si fondevano a perfezione
con le urla del coach probabilmente anche lui al quanto isterico, non ne poteva
veramente più
era stanca di stare lì a non fare niente, poi
non si sentii più il ben che minimo rumore e le ragazze se ne stavano andando
via, Camille le guardò perplessa.
Camille: -E ora dove cavolo vanno
queste oche giulive, si sono stancate forse? Mi hanno forato i timpani per ore
.e
ora vanno via così, come delle gatte morte! Che gente! Chissà però
per quanto ancora dovrò aspettare!- nel mentre sbadigliava cercò
di stiracchiarsi le braccia e le gambe ormai indolenzite dallo stare lì
ferma per un bel po' -Cavolo ma quanto durano i tuoi allenamenti Akira!-
Dopo
circa 15 minuti, Akira aveva già fatto la doccia cercando di scacciare
tutti quei pensieri su Camille, tanto scomodi e incomprensibili, si rivestii,
mettendosi i pantaloni della tuta della squadra e una t-shirt, aveva ancora i
capelli bagnati, ma non gliene importava poi molto, perché per tutto il
tempo continuava a pensare a Camille, pensando che ormai era sicuramente a casa,
mentre lui si stava rodendo per il fatto di non poterla vederla adesso, di non
poter tornare a casa con lei
..
Ma quando uscii dalla palestra vide Camille
seduta su uno scalino mentre sbadigliava, il sapere che lei era venuta, non se
ne era andata come aveva temuto, lei aveva mantenuto la sua promessa e l'aveva
aspettato fino ad ora, tutto questo lo rendeva molto felice e impaziente di andare
da lei per stare con lei.
..Andò lentamente alle spalle di Camille,
poi appoggio la mano sulla spalla di lei, di tutta risposta Camille saltò
in piedi spaventata, si voltò di scatto stringendo la cartella al petto,
ma quando vide che era solo lui gli diede uno spintone e un pugno sul braccio
per vendicarsi dello spavento preso.
Camille: "Idiota! Mi hai spaventata!
Dio, non ti avevo sentito, non farlo mai più Akira se non vuoi vedermi
morta stecchita per infarto! Dio che paura!" lei era ancora scossa dalla
paura, si era messa anche una mano sul cuore mentre lui se la rideva alla grande,
l'aveva spaventata solo col toccarla.
Akira: "Scusami Camille, non volevo
spaventarti! Piuttosto non sei venuta a vedermi giocare?"
Camille: "Dimmi
come potevo, quelle carampane urlano il tuo nome, saltano, si dimenavano come
matte e poi menano, quindi ho preferito restare qui, fuori dalla palestra e al
sicuro. Per lo meno così non ho avuto problemi e sono rimasta viva!"
Akira:
"Ok! Lo so che le mie fans sanno essere pericolose e rompiscatole, ora però
andiamo a casa"
Durante il tragitto Camille tentò di instaurare
un dialogo con lui, così Akira ne fu piacevolmente sorpreso, non aspettava
altro da giorni, poi era tutto il giorno che pensava a lei e che non era riuscito
a scacciarla dai suoi pensieri e dalle sue fantasie.
Camille si fece spiegare
meglio il gioco del basket da Akira, lo conosceva come gioco ma molto poco, ma
ora che sapeva che lui ci giocava era interessatissima. Parlarono piacevolmente
per ore, Akira si sentiva finalmente vicino a lei, Camille sembrava avergli aperto
uno spiraglio verso il suo cuore, giusto il necessario per entrarci e sbirciare
un po' la sua vita, sperava solo che questo piccolo spiraglio non si chiudesse
subito dopo questa conversazione.
Ad un tratto Akira senti un profumo di cibo,
che sembrava vicino a lui
..
Akira: "Senti anche tu questo profumino
..al
quanto delizioso!" mentre lui si leccava i baffi per la fame, Camille sbianco
e gli fece un cenno
Camille: "No, non sento assolutamente niente! Niente
di niente!"
Akira: "Forse sarà dovuto alla fame che ho! Cavolo
stasera mangerò come un lupo
ma anche tu avrai fame, è stata
una giornata lunga anche per te!" sorridendogli dolcemente
Camille: "Si
hai ragione è stata una giornata lunga e faticosa ma
.non ho molto
appetito!" -Devo stare attenta, se gli dico che ho molta fame mi può
fregare a cena, o può addirittura scoprire che ho un cheeseburger nella
cartella. Ed ecco da dove viene il profumo mio caro Akira, ma meno sai mio caro
e meglio è per me!- penso sorridendo.
Una volta a tavola infatti, come
temeva c'era cibo giapponese da mangiare con le bacchette, così con un
ennesima scusa si dileguo, andò in cucina, rubò una forchetta e
la nascose in tasca, poi si prese una mela e un bicchiere di latte, una volta
in camera sua Camille mangio il pranzo grazie alla forchetta, poi il cheeseburger,
la mela e bevve il bicchiere di latte.
Ora si sentiva veramente sazia come
non mai
.si buttò sul letto per riposarsi. Era felice
.aveva
mangiato bene, aveva passato tutto sommato una bella giornata e aveva scoperto
molte cose di Akira, dalle sue passioni, al fatto che aveva milioni di fans e
ne capiva benissimo il perché!
Ma dopo poco che era distesa sul letto
Camille si addormentò stanchissima.
Akira dopo cena pensò a Camille,
aveva voglia di stare con lei, voleva passare anche solo un oretta in sua compagnia
proprio come poche ore prima
.così con la scusa di aiutarla con i
compiti andò verso camera sua, bussò ma nessuno gli rispose, così
apri lentamente la porta
Akira: "Camille si può? Posso
entrare Camille?" una volta entrato trovò Camille che dormiva sul
letto ancora tutta vestita, era tutta rannicchiata, abbracciata al cuscino e aveva
anche le lacrime agli occhi
..Camille stava piangendo e chiamando la madre
nel sonno.
A quel punto Akira capii che per Camille era difficile vivere con
loro, gli mancava la sua famiglia, lui non aveva mai preso in considerazione il
fatto che Camille avesse questo problema
si senti stringere il cuore e avvicinarsi
ancora di più alla vera personalità di Camille.
Già la
vera personalità di lei, perché secondo Akira, Camille stava solo
recitando la parte della dura, nascondendo la sua vera natura probabilmente di
ragazza molto fragile.
In seguito si guardò intorno, si avvicino alla
scrivania dove c'erano i quaderni di Camille, notò che aveva fatto dei
disegni al posto di fare i quiz e i vari compiti, poi c'era la scatola del pranzo
con una forchetta e la carta del McDonald, ciò voleva dire che si era comprata
il cibo oggi.
Akira: -Ora mi è tutto chiaro! Camille non sa mangiare
con le bacchette, così oggi non ha mangiato pranzo, ed è sempre
per questo stesso motivo che non mangia mai cena! Però questa sera a quanto
pare ti sei organizzata Camille, ecco da dove veniva quel profumino delizioso
e appetitoso di oggi, dal tuo panino! Camille
sei molto scaltra e previdente
.stai
tranquilla non dirò niente a nessuno. Che matta che però sei!- pensava
tra sé e sé, poi prese una coperta e la mise sul corpo di Camille
perché non voleva che lei prendesse freddo e poi si ammalasse.
Nei giorni
dopo la cosa si ripete e Akira la scopriva quasi sempre anche se lei non se ne
accorgeva, oramai era diventata un'abitudine di Camille di comprarsi il cibo nel
pomeriggio, per poi mangiarlo di nascosto la sera per cena, e tutto per assicurarsi
di non essere scoperta da qualcuno.
Mentre Akira giorno per giorno si rendeva
conto che quella iniziale attrazione per Camille, si trasformava in qualcosa di
più, si sentiva sempre così bene, ma anche così agitato quando
stava con lei, il cuore gli batteva forte, le mani che gli sudavano e pensava
sempre e solo a lei, dalla mattina quando si svegliava fino alla sera quando si
addormentava.
A volte, poi soprattutto negli ultimi tempi, gli veniva quasi
spontaneo di volerla chiamare 'amore' e 'tesoro', ciò non poteva voler
dire se non che
..si era innamorato di lei!
Lentamente Camille con il
suo fare misterioso si era insidiata nel suo cuore, ora non riusciva a vederla
come una antipatica Dama di Ghiaccio, ma come una donna che voleva conquistare
e amare con tutto se stesso.
Passarono i giorni, Akira e Camille ora parlavano,
non era mai discorsi lunghissimi o profondi, però almeno ora riuscivano
a comunicare e a non odiarsi! Erano il più delle volte parole e chiacchiere
su sciocchezze, nonostante Akira volesse sapere tutto di Camille. Ma lei non voleva
parlare delle sua famiglia e del suo passato, così evitava abilmente l'argomento
ogni qualvolta che Akira lo sfiorasse, però almeno ora non era più
tanto antipatica
.restava sempre un po' fredda e indifferente ma molto meno
di prima e questo lo rincuorava.
Anche se lui odiava ancora molto quelle freddure
e quelle battutine che Camille gli faceva sovente, ma lui era sicuro che col tempo
non gliele avrebbe mai più fatte, perché l'avrebbe fatta innamorare
perdutamente di sé, e quando lui voleva qualcosa
.faceva di tutto
per averla.
Si stava avvicinando Natale
..Camille non riceveva mai, come
non aveva mai ricevuto neanche in precedenza né una telefonata, né
una lettera da sua madre e ciò la faceva stare molto male, non solo perché
significava che sua madre non voleva saperne di lei, ma anche perché significava
che il problema che era nato e che l'aveva fatta giungere fino a Kanagawa era
ancora esistente e irrisolto.
Fino ad ora lei considerava solo quello il suo
unico problema, ma purtroppo per la povera Camille si stava per avvicinare un
nuovo problema, che le avrebbe riaperto mille ferite e brutti ricordi.
..Quella
sera tutti avevano un impegno
tutti tranne Camille.
Micaela: "Non
ci voleva, io e Toshio dobbiamo andare ad una festa dell'azienda e Akira deve
uscire con gli amici
..Camille vuoi che uno di noi resti?"
Akira:
"Se vuoi annullo la mia uscita con gli amici e restiamo insieme!" -Basta
che me lo chiedi tesorino mio e resterò seduta stante con te
.Camille
non ti lascio sola se vuoi! Possiamo restare insieme e magari
.vorrei
tanto baciarti! Sapere quale sapore hanno le tue labbra, i tuoi baci e le tue
carezze sul mio corpo. Di sicuro anche solo una tua mano che mi sfiora e io andrei
in estasi, impazzirei dal piacere e dalla gioia!- pensava speranzoso che Camille
gli chiedesse di restare, cercando di immaginarsi solo con lei.
Camille: "Non
scherzate! Mica sono una bambina, so badare a me stessa tranquilli
..quindi
uscite tutti e 3 e divertitevi, io resterò qui e guarderò la tele,
ascolterò musica, qualcosa farò! Non voglio rovinarvi la serata,
quindi andate! Me la so cavare benissimo, dai forza
.muovetevi, divertitevi
e Buona Serata!" sorridendogli
Micaela: "Ne sei sicura? Non vuoi
che restiamo!" lei fece cenno con il capo di no.
Akira: "Camille
sul serio se non te la senti di restare sola, io resto qui con te volentieri!"
insistendo
Camille: "Akira levati dai piedi, vai a divertirti e non insistere
non cambio idea!" e lo spinse verso la porta con forza, mentre lui la guardava
stupito.
Akira si sentii ferire da quelle parole di Camille, l'aveva nuovamente
freddato, non era possibile che Camille non si accorgesse che era cattiva e crudele
con lui pronunciando quelle parole, eppure lo faceva sovente e sembravano uscirgli
naturale frasi del genere.
Alla fine Akira segui a ruota i suoi genitori ed
usci di casa, mentre lei li salutò con un gesto della mano, ma mentre Micaela
e Toshio erano sereni, Akira era incavolato nero, non poteva credere che Camille
non cambiasse mai
ormai erano 4 mesi che vivevano insieme fianco a fianco
ogni giorno, che per lei non fosse cambiato un bel niente?
Akira: -Sono 4
mesi che ci conosciamo io e Camille
.già 4 mesi
.lei è
arrivata in agosto, e presto sarà Natale, chissà se lei andrà
a casa in Italia? Sicuramente! Un po' mi dispiace non passare il Natale con lei
..sarebbe
fantastico se rimanesse, ora che la amo, che so di amarla profondamente tutto
assumerebbe un significato diverso!-
Quella sera Akira andò in giro
con Fukuda, Koshino, Hikoichi in cerca di qualche ragazza, l'idea di questa serata
era nata dopo che Fukuda era stato scaricato brutalmente dalla sua ragazza.
Così
tutti ora erano single e in cerca di qualcuno, ma più che altro Akira era
in cerca di risposte, risposte alle domande 'come mai Camille era qui', 'quanto
sarebbe rimasta', 'cosa provava per lui', 'cosa sarebbe successo se l'avesse persa',
cosa che prima o poi sarebbe avvenuta, Camille doveva tornare a casa sua in Italia
e a quel punto
..a quel punto lei non sarebbe mai più tornata in Giappone
a casa sua e non sarebbero stati più insieme.
Ma Akira non trovava
risposta a queste domande anzi se ne poneva di nuove, si sentiva inquieto e del
tutto solo
a lui non interessavano le altre ragazze, lui voleva Camille allora
perché era lì con i suoi amici a cercare di rimorchiare una sconosciuta,
quando poteva essere solo con Camille
non riusciva a restare incavolato
con lei, anche se lo trattava così male, forse era impazzito per amore.
Poi
si bloccò davanti a una vetrina già addobbata per Natale
.c'era
un carillon che suonava con sopra un bambino e un bambina che ballavano seguendo
il ritmo della musica e alla fine il bambino e la bambina si baciavano dolcemente.
Nel vederlo ad Akira venne da sorridere, era adorabile.
Akira: -Forse
a Camille piacerebbe, credo che questo sarebbe il regalo adatto a lei, adatto
alla sua dolcezza e al suo romanticismo. Infondo a Natale dovrò regalarle
qualcosa, vorrei regalarle il mio cuore ma
.non credo che sia il caso, potrebbe
anche mandarmelo in frantumi! Ho deciso ora torno a casa!- "Ragazzi io torno
a casa
ci vediamo domani!" Fukuda e Hikoichi lo guardarono perplessi
Koshino:
"Ciao Akira
.però vedi di non farti spezzare il cuore da
Camille
..anche se credo che lei sia attratta da te, forse anche più
di quanto non lo sei tu da lei!" ridendosela
Akira: "Cosa? Stai bene?
Oppure stai delirando Hiroaki?" guardandolo perplesso, poi gli mise una mano
sulla fronte per vedere se aveva la febbre.
Akira: "Non mi sembra che
tu abbia la febbre Hiroaki
hai forse battuto la testa accidentalmente?"
Koshino:
"Ma smettila idiota! Sto benissimo, non ho ne febbre ne ho battuto la testa!
Ho solo gli occhi per guardare e le orecchie per ascoltare
scusa quando
Camille ti ha detto 'Akira lo sai che giochi veramente bene, adoro guardati!'
Cosa cavolo pensi che provi lei? Affetto fraterno? Oppure che provi solo tanta
Amicizia per te? Sveglia!!!"
Akira: "A Camille piace semplicemente
come gioco tutto qui!" facendo spallucce
Fukuda: "Non ci dirai che
non l'hai notato
.Camille ti guarda come una donna guarda un uomo che ama
e che vuole, non ti guarda come se fossi il suo adorato fratellino! O come guarda
noi, mio caro Akira sei un bel po' tonto! Sveglia Sendoh Camille ti vuole! Sicuramente
ti ama!"
Akira: "Secondo me prendete solo abbagli! Lei neanche mi
prende in considerazione"
Hikoichi: "Io so solo che lei guarda solo
te, una volta ha anche detto che ti trovava eccitante e molto sexy, e che comprendeva
benissimo perché avevi tante fans e perché ti ronzavano attorno"
Koshino:
"Visto! Ora fai un po' le somme amico! Pensi ancora che per lei sei aria?
Cioè Niente!"
Akira rise a quelle parole, infatti non ci credeva
..credeva
che i suoi amici lo stessero prendendo in giro
.poi se fosse stato
tutto vero sarebbe stato tutto fin troppo facile!
Li salutò poi se
ne andò veramente, voleva stare con lei, anche se a Camille non glie ne
fregava niente di lui, anche se lo trattava male
.lui voleva lei.
Quella
sera Camille si mise a fare qualche passo di danza, non essendoci nessuno a guardarla
era tutto più facile
.erano mesi che non si esercitava, che non aveva
più provato un passo di danza e ora si sentiva i muscoli indolenziti
.poi
quel maledetto ginocchio
..
Già il ginocchio destro, quello che
le fa sempre un po' male, tanto che le impedisce di ballare come vorrebbe, e di
diventare una vera ballerina professionista come ha sempre sognato.
Akira rientrò
in casa, ma Camille non lo senti era troppo concentrata nel ballare, poi aveva
messo una dolce musica classica di Puccini in sottofondo, che aveva reso tutta
l'atmosfera ovattata.
Akira una volta entrato non sapeva assolutamente che
pensare, una musica del genere
non era tra le sue preferenze, neanche i suoi
genitori amavano la musica classica, ma poi vide Camille in salotto
.che
ballava e anche molto bene, così si soffermò sulla soglia della
porta a guardarla con estremo piacere
il corpo di lei che si tendeva come
un arco, si muoveva con grazie, eleganza, abilità e fluidità
era
un amore, poi smettere di guardarla era impossibile, solo che mille pensieri peccaminosi
sfiorarono la mente di Akira, era incantato e incollato a fissare il bellissimo
corpo e il dolce viso di Camille, che ora sembrava molto rilassata e felice.
Quando
poi Camille si fermo per riposarsi e asciugarsi il sudore, Akira decise di sbottare.
Akira:
"Sei brava
complimenti, non mi avevi mai detto che ballavi!" a
quelle parole lei si voltò di scatto per vedere chi era, anche se l'aveva
intuito
ma nel vederlo sbiancò e inizio a balbettare.
Camille:
"Ma
ma
ma
.A-A- Akira
non eri uscito? Cioè
non dovresti essere qui!"
Akira: "Mi annoiavo molto con i miei amici,
quindi ho fatto che tornare a casa! Sei veramente brava nel ballare, non che io
sia un esperto di danza classica o roba del genere ma
perché non frequenti
una scuola Camille? Qui in città credo che ce ne siano molte!"
Camille:
"Non mi interessa! Sono solo una dilettante, ballo solo per sfogarmi e scaricare
la tensione che ho in corpo!" disse freddamente mentre tolse il cd dallo
stereo.
Akira: "Davvero! Ma sei molto brava! Trovo che sia un peccato
gettare via del talento come il tuo!"
Camille: "Per niente, sono
peggio di un elefante in una cristalleria
.poi non mi interessa!"
Akira:
"Scusa non volevo impicciarmi, solo mi sembrava uno spreco non usare il tuo
talento, con un po' d'impegno e tanta costanza diverresti un ottima ballerina
classica"
Camille: "Io non posso essere una ballerina classica, hai
mai visto una ballerina classica molto formosa? Io no! Sono tutte longilinee,
piccoline e molto leggere e soavi, io sono tutto il contrario! Poi odio il ballo!
Fine del discorso e non voglio tornarci mai più!" prese e se ne andò
in camera sua.
Akira ci rimase di sasso, Camille amava ballare e si capiva
benissimo, eppure lo negava e ci stava anche rinunciando per delle sciocchezze,
stava gettando il suo talento per
.paura forse?
Però gli aveva
mostrato un nuovo lato del suo carattere, Camille era piena di passione che le
ardeva e gli esplodeva dentro, come poteva trattenerla e nasconderla così
bene
..in quell'istante saperla così appassionata non fece che accendere
il desiderio di Akira, al pensare a come sarebbe stato fare l'amore con lei
se
sarebbe stata altrettanto passionale, o forse dolce, oppure entrambe le cose tra
le lenzuola
..ma soprattutto con lui come suo fidanzato.
Camille una volta
in camera sua, si getto sul letto piagnucolando.
Camille: "Sono incavolata
..no,
non sono adirata, ma sono solo tanto e tanto imbarazzata perché ora Akira
conosce uno dei miei segreti, non volevo che lo scoprisse eppure
..mi ha
vista danzare e mi ha fatto anche i complimenti
ma come posso dirgli che
non posso mai più ballare? Come posso raccontargli del mio incidente, quando
mi fa ancora troppo male anche solo pensarci
.."
Camille si addormentò
inquieta ma decisa ad ignorare l'accaduto.
Mentre Akira rimandò il loro
confronto all'indomani, voleva delle risposte....a cominciare dal ballo.
Infatti
a colazione Akira fece una paio di domande a Camille, lei si infastidii molto,
ma di tutta risposta lo ignoro apertamente, mentre Micaela e Toshio si gasarono
all'idea che lei ballasse
..
Micaela: "Ma è stupendo! Camille
dimmi non ti andrebbe di andare in una scuola, così magari potresti imparare
a ballare meglio la danza classica?"
Camille: "Senti Micaela a me
non interessa ballare, come ho già detto ad Akira lo faccio solo per scaricare
la tensione, poi io non posso ballare
..lasciamo perdere ok!" era tesa
e molto sconsolata.
Akira: "Perché non puoi ballare, sei bravissima!
Hai talento da vendere
.e poi sei stupenda!"
Camille: "Sentite,
la vita e mia e io non voglio ballare ok! Ora lasciatemi in pace!" ormai
arrabbiata e scocciata prese e se ne uscii di casa, non sopportava più
quel terzo grado e quelle insistenze.
Micaela e Toshio si fissarono, come a
lanciarsi occhiate di intesa, che Akira non comprendeva
.
Micaela: "Forse
abbiamo esagerato. Credo che Camille ballasse già, e che ora non possa
più ballare a causa di quel maledetto
" rattristandosi
ma il padre di Akira la interruppe immediatamente.
Toshio: "Cara! Non
dire altro!"
Micaela: "Si hai ragione, lasciamo perdere! Akira, tesoro
vai anche tu a scuola!"
Akira rimase stupito dal comportamento dei suoi,
era chiaro che sapevano cose di Camille che a lui erano ignote e che sarebbero
rimaste tali.
All'ora di pranzo Akira andò in punta alle scale che
portavano al tetto insieme a Koshino, al quale parlo dell'accaduto e con lui convenne
al fatto che Camille nascondeva qualcosa.
Koshino: "Riepiloghiamo, ieri
sera hai visto Camille ballare da sola danza classica e ti ha detto che non ne
vuole sapere! Sappiamo che nasconde qualcosa, ora bisogna scoprire cosa, credi
che tua madre possa rivelarti qualcosa se le fai magari qualche moina?"
Akira:
"Non credo, oggi mio padre ha bloccato il suo discorso e da sola è
impossibile che parli!"
Koshino: "Allora rimarremo con il mistero,
almeno fino a quando Camille non te lo dirà!"
Akira: "Se mai
me lo dirà vuoi dire!" poi suonò la campanella e le lezioni
ripresero.
Camille nel pomeriggio venne vista da Akira, Fukuda e Koshino nel
prato vicino alla palestra, loro stavano andando ad allenarsi ma si bloccarono
nel vederla
Camille pensando di non essere vista si stava allenando
con dei passi di danza
..proprio come la sera prima.
I 3 ragazzi rimasero
a bocca aperta nel guardarla, era veramente brava
..
Koshino: "Per
la serie 'Io Ballo sola!' Però è molto brava!"
Fukuda: "Già!
Ma Camille ha di sicuro delle basi, non è una dilettante probabilmente
balla ormai da anni, avrà smesso per colpa di un incidente o forse non
le piace più
chi lo sa!"
Akira: "Nei sei sicuro Fuku_chan?
Cioè credi che lei sia una sorta di ballerina professionista?"
Koshino:
"Si, nettamente. Una dilettante non balla come fa lei
.impossibile,
direi che ha iniziato da piccola, forse con il sogno di diventare ballerina come
mia sorella!" poi ridacchio.
I ragazzi andarono in palestra ad allenarsi,
ma Akira pensava sempre a Camille, e al mistero che celava, tutto della sua vita
sembrava un completo puzzle da completare, solo che a lui mancavano milioni di
pezzi per completarlo e non sapeva dove cercarli.
Nel mentre Akira si allenava
pensando a lei, Camille si accascio a terrà, il ginocchio destro gli era
ceduto, l'aveva sforzato troppo di oggi, così ora le faceva molto male,
era tutto chiarissimo per lei, fin troppo, doveva rinunciare a ballare
.e
questa volta per sempre!
Non poteva concedersi neanche di allenarsi più
di molto, ecco perché non si era più allenata per mesi interi
quella
sua maledetta paura del dolore la bloccava
..ma ora sperava tanto di poter
riprendere la danza, cosa impossibile!
Purtroppo quei medici non si erano affatto
sbagliati a farle la diagnosi quel giorno, quel maledetto, anzi stramaledettissimo
giorno! Un giorno che non avrebbe mai e poi mai dimenticato!
Una volta tornata
a casa Camille non trovò nessuno per sua fortuna, così si chiuse
in camera sua mettendosi del ghiaccio sul ginocchio ormai gonfio per lo sforzo
subito, non avrebbe mai dovuto sottoporlo ad uno sforzo simile
ora doveva
stare calma e ferma, con un po' di riposo il ginocchio sarebbe ritornato normale.
Camille:
"Ma cosa mi è saltato in mente di riprendere a ballare! Eppure lo
sapevo benissimo che lo avrei sforzato e che si sarebbe gonfiato
.Ahi! E
che mi avrebbe fatto male
quanto sei idiota Camille, se esistesse il
premio per la cretina dell'anno lo vinceresti sicuramente!" mentre cercava
di muoversi il meno possibile, e di sopportare il dolore.
La sera rientrarono
tutti in casa verso le 18.20, ma quando non videro Camille scendere per salutarli
si preoccuparono, il suo cappotto era appeso quindi era sicuramente in casa
Micaela:
"Akira, tesoro vai da Camille, vai a vedere se sta bene?"
Akira:
"Si certo, ma pensavo che l'avessi già vista prima"
Micaela:
"No tesoro, non la vedo da stamattina, non è ancora scesa e quindi
sarà in camera! Forse non ci ha sentiti rientrare, per favore va da lei
ora"
Akira sali le scale velocemente, era preoccupato di solito Camille
al loro ritorno veniva a salutarli invece non era scesa, ma pensava che stesse
mangiando, ma ora
arrivato alla porta busso.
Camille dentro stava
troppo male, non riusciva a muovere il ginocchio e le veniva da piangere dal dolore
ogni volta che tentava di muoverlo sentiva delle fitte, provava tanto dolore che
le sembrava darle perfino al cuore. Trattenne il fiato e cerco di soffocare l'urlo
che voleva emettere per il dolore, così non poté rispondere quando
sentii bussare, non poteva rischiare di esternare il suo dolore.
Akira: "Camille
.Camille
stai bene? Come mai non scendi?" lui tentò di aprire la porta ma per
la prima volta era chiusa a chiave, non era abitudine di Camille chiudersi dentro.
Camille:
"Akira sto bene sono solo tanto stanca, la giornata è stata dura e
ora vorrei solo riposarmi e stare tranquilla. Dillo tu a Micaela e Toshio, voglio
andare a dormire tra poco e riposarmi per un bel po'. Buonanotte!" gli urlò
cercando di trattenere i mugolii dovuti al dolore.
Akira: "Ok! Come vuoi,
ma non vuoi mangiare, ti porto qualcosa o anche solo un po' di compagnia, io sono
qui e sarei lieto di aiutarti in qualsiasi maniera
!" -Camille
non lo capisci! Ho bisogno di vederti, di stare solo con te almeno un pochino,
sapere che stai veramente bene e che non mi stai mentendo
come temo che tu
invece stia facendo, se no che motivo avresti per chiuderti dentro!-
Camille:
"No grazie! Te l'ho detto ora mi metto a dormire sono troppo stanca!"
-Mi dispiace Akira, vorrei stare un po' con te ma
mi fa veramente troppo
male il ginocchio, e se tu lo vedessi ora, vorresti sicuramente delle spiegazioni
che non credo di essere ancora pronta a darti!-
Akira tornò di sotto
anche se un po' giù di morale, spiegò tutto ai suoi che di tutta
risposta fecero un espressione strana, ma lui non sapeva come chiedergli spiegazioni,
anche perché sicuramente gli avrebbero mentito.
Dopo cena senti parlottare
i suoi genitori, di sicuro parlavano di Camille ma non ne capii granché,
allora andò in camera sua, doveva studiare così si sedette alla
scrivania, ma continuava a dondolarsi con la sedia perché non ci riusciva
a concentrarsi
.era più forte di lui, doveva pensare a Camille
e non riusciva a pensare ad altro.
Anche durante la notte pensò molto
a lei e a quale poteva essere il suo grande segreto, ma tanto più ci pensava
e più i suoi pensieri si aggrovigliavano, poi più di una volta sentii
nel silenzio della casa dei lamenti, era nettamente la voce di Camille, ma non
capiva perché si stava lamentando così nel sonno
...forse non
stava bene?
Già, Camille infatti non riuscii a dormire come voleva,
il ginocchio le dava fin troppo fastidio, come tentava di muoverlo, oppure cambiava
posizione per dormire le dava delle fitte allucinanti, così più
di una volta le sfuggirono dei lamenti di dolore, non riusciva più a sopportare
quelle fitte
.alla fine si addormentò per sfinimento, ma dormi molto
poco e oltretutto molto male.
Il giorno dopo però il ginocchio di Camille
si era sgonfiato, il dolore le era passato quasi del tutto, lei era di nuovo come
nuova, o quasi visto che non aveva dormito granché e si sentiva stanchissima.
Ed
infatti quella mattina Camille si sentiva troppo stanca e assonnata, non riusciva
per niente a tenere gli occhi aperti, tutte le lezioni le sembravano noiose e
interminabili, più di una volta sbatte la testa contro il banco perché
si addormentava, così attirava tutte le attenzioni dei suoi compagni su
di sé, però nessun professore la riprese, fecero tutti finta di
non vedere o quasi
..il problema maggiore sorse con il prof. di matematica
che non accettò il fatto che lei si addormentasse nella sua noiosissima
lezione.
Prof.: "Signorina De Marchi! SIGNORINA DE MARCHI SI SVEGLI!"
gli urlò incavolato, mentre tutti si voltarono a guardarla ridacchiando,
Akira avrebbe voluto aiutarla ma come poteva, lui era molto distante da lei
in
più Camille se la dormiva alla grande.
Akira: -Dorme tutta beata lei!
Sembra quasi che non abbia chiuso occhio questa notte
..allora forse non
mi sono per niente sbagliato, durante la notte lei si è veramente lamentata
dal dolore ma per cosa e perché?- mentre la osservava preoccupato
Il
prof. le urlò ancora per un po', poi spazientito andò da lei e gli
rifilò il libro in testa con violenza
Prof.: "Ora si svegli!"
Camille alzò la testa, fregandosi gli occhi cercando di svegliarsi, mentre
tutti ridevano per la scena comica, tutti tranne Akira e Koshino che si sentivano
impotenti perché non potevano evitarle questa figuraccia e la ramanzina
del tutto inutili.
Prof.: "Finalmente Signorina De Marchi, era ora che
si svegliasse! Le miei lezioni sono così noiose, oppure questa notte non
ha dormito!" Camille lo fisso con freddezza, come se fosse stato uno scocciatore
di cui liberarsi al più presto, tanto che il prof. fece un passo indietro
intimorito.
Camille: "Ma perché non vai a farti un giro! Vaffanculo
va!" gli rispose in italiano, tutti rimasero di sasso non capendo un acca
di ciò che aveva detto, tranne Akira che gli venne da ridere.
Koshino:
"Hey! Ma cosa cavolo ha detto Camille?" molto incuriosito
Akira:
"La mandato al diavolo, solo un po' più sboccatamente!" così
anche a Koshino gli venne da ridere, però Camille finii sbattuta fuori
dalla classe, perché il prof. considerò il suo un gesto di ribellione
.ma
la comica fu che mentre usciva dalla classe continuava a sbadigliare, così
il prof. si incavolò ancora di più, non poteva accettare che una
sua allieva se ne fregasse delle sue lezioni.
Nell'ora di pranzo Akira e Koshino
raccontarono dell'accaduto a Fukuda, che rimase senza parole.
Koshino: "Certo
che il prof. si è meritato quegli insulti, la picchiata per svegliarla,
cosa si aspettava i ringraziamenti e le scuse da parte di Camille?"
Fukuda:
"Bel caratterino
..non pensavo che Camille avrebbe mai dato spettacolo,
dio quanto avrei tanto voluto esserci anch'io. Anche perché il prof. di
matematica non lo sopporto nemmeno io!"
Akira: "Un po' mi dispiace
per lei
.questa notte non deve aver dormito, così oggi doveva essere
stanca ecco perché dormiva in classe, ma in fondo non faceva del male a
nessuno, poteva lasciarla dormire. Perché doveva picchiarla!"
Le
lezioni ripresero, Akira fece i suoi allenamenti e non vide Camille per il resto
del pomeriggio.
Quella sera però Akira si mise a discutere in privato
con Camille delle sue parole al prof. sembrava letteralmente divertito del fatto
che l'avesse mandato al diavolo, poi Akira fece un discorso strano, non le chiese
niente di particolare
..però Camille comprese subito che l'ora
dei perché di Akira si stava avvicinando sempre più e lei lo sapeva
benissimo. Non avrebbe potuto evitare ancora per molto le domande assidue di lui
..quindi
doveva prepararsi.
Mars: Abbiamo finito anche questo capitolo!
Uranus:
Non ti esaltare, abbiamo lasciato un discorso incompleto, scusa ma cosa cavolo
gli è successo a Camille? Ora voglio saperlo?
Akira: Pure io se fosse
possibile!
Mars: Oh ma che fretta che avete
.abbiate pazienza!
Uranus:
Io ho tutta la pazienza di questo mondo è solo che si dice c'è più
tempo che vita!
Mars: Devi solo concedermi un paio di giorni
forse neanche
per saperlo.
Akira: Allora datti una mossa perché anch'io voglio saperlo!
Mars:
Tutti qui hanno sempre fretta! La fretta è cattiva consigliera non lo sapete.
Uranus/Akira:
Muoviti!
Mars: Ok, ok, ok, non c'è bisogno di arrabbiarsi!
Continua
..