Natale si stava avvicinando sempre più
e Camille non riceveva niente, nessun messaggio e nessuna telefonata da parte
della madre, ciò significava che non la volevano a casa per Natale.
Avrebbe
voluto chiamare casa sua, sentire sua madre e
.suo padre ma quando sua madre
l'aveva messa sull'aereo insieme a Micaela gli aveva detto chiaro e tondo che
non doveva chiamare, ne tornare a casa per nessunissimo motivo, sarebbe stata
lei a chiamarla e a cercarla in qualche modo e soprattutto a tempo debito
già
ma quando
.contava veramente così poco per sua madre che non valeva
nemmeno una telefonata anche solo per chiederle come stava!
Ormai Camille pensava
solo questo e nessuno poteva togliergli dalle testa che
..ora sua madre non
la voleva in casa, proprio come del resto suo padre, ecco perché l'avevano
cacciata e mandata a Kanagawa, solo e soltanto per liberarsi di lei
...per
quanto bene volesse a sua madre, aveva sempre saputo che sua madre non l'amava
e che la considerava una nullità, ma ora le sembrava eccessivo il suo comportamento,
in passato l'aveva fatta soffrire ma
con questo aveva toccato il fondo.
Mancavano
solo più 4 giorni a Natale e Akira aveva notato che Camille fissava sempre
il telefono tristemente, scrutava nella posta in cerca di qualcosa per lei
ma
ogni volta, le speranze di lei venivano infrante miseramente.
Quel giorno così
Akira esasperato si sfogò con Koshino, ormai non potevano più andare
sul terrazzo perché c'era la neve e si congelava a restare fuori, così
andavano fino in punta alle scale in cerca di privacy
..per chiacchierare,
pranzare e stare lontani dalle svitate delle fans di Akira.
Akira: "Ma
ti rendi conto Hiro_chan, i genitori di Camille da che è qui non l'hanno
chiamata mai! Mai una telefonata o una lettera, com'è possibile! Ma che
razza di genitori sono!"
Koshino: "Non è che Camille ha problemi
in famiglia, e così i suoi genitori molto gentilmente ve l'hanno scaricata
per sbarazzarsene? Giusto per non averla attorno per un paio di mesi!"
Akira:
"Non ne ho idea! Però almeno chiamarla, non l'hanno neanche richiamata
in Italia per il Natale, come si può
per Camille il Natale è
una festa importante! Lei è cattolica e quindi il Natale è una festa
della sua religione! Io non capisco
." Koshino fisso divertito Akira,
che si stava arrabbiando molto per una faccenda che lo toccava molto
perché
riguardava la sua Camille.
Koshino: "La ami molto Akira! Credo che tu
saresti disposto a fare di tutto per lei, forse anche ad andare a prenderle la
luna se te la chiedesse, vero amico?" ridendosela alla grande
Akira ridacchiando:
"Come faccio a non amarla, ora sa essere dolce con me, poi ho capito che
non è come sembra, Camille è solo tanta apparenza e tutto per proteggersi
dagli altri e per soffrire meno!"
Koshino: "Proprio come te amico,
tanta apparenza e sotto, in profondità batte un cuore d'oro che nascondi
bene, per garantirti che non sia raggiunto e ferito, ma che alla fine aspetta
solo l'occasione giusta per uscire! Se penso che solo a Settembre ti lamentavi
sempre che non la capivi, che era antipatica, la Regina dei Ghiacci la chiamavi.
Mentre ora, siamo a Dicembre e la ami addirittura! E finalmente sei riuscito a
capirla e ad arrivare al suo cuore, anche se sapevo benissimo che primo o poi
ci saresti riuscito! Tu e Camille siete sulla stessa lunghezza d'onda!"
Akira:
"Ora mi manca solo di farla innamorare di me, una volta che ci ameremo entrambi
tutto sarà stupendo e perfetto! Non le farò mancare niente
le
darò tutto me stesso! Non la farò mai e poi mai sentire sola, ne
la farò mai piangere e riempirò il vuoto che ha nel cuore"
sorridendo compiaciuto
Koshino: "Se vuoi saperlo non credo che tu debba
farlo!" mentre si stava allontanando dalle scale lasciando Akira molto perplesso
e confuso, così lui lo raggiunse e lo blocco
Akira: "Con questo
cosa vorresti dire? Che non ho speranze?" preoccupato e serissimo.
Koshino:
"Sei proprio tonto Sendoh! Camille è già innamorata di te
è
stracotta di te da molto!"
Akira si mise a ridere non credendo nuovamente
ad un sola parola dell'amico.
Quel pomeriggio Akira e Camille tornarono a casa
insieme, lei era andata a vedere gli allenamenti di lui, e per Akira era sempre
un piacere e lo stimolava a dare il meglio di sé! Voleva che Camille pensasse
che era il migliore di tutti
..che era il vero Asso del Ryonan, e che non
sono solo parole vane della gente per lusingarlo. Ormai tornare a casa insieme
era un vero piacere per entrambi, si sentivano sereni a stare insieme e senza
saperlo
.per entrambi erano momenti speciali!
Akira: "Mi sento a
pezzi, Taoka ci ha massacrati e come se non bastasse il campionato nazionale e
distante perciò ci massacrerà ancora per molto!" facendo delle
smorfie.
Camille: "La vita di voi campioni mio caro Akira! Piuttosto non
lamentarti, tanto quei giorni che seghi gli allenamenti, lo so che te ne vai a
spasso a volte chissà dove, quindi come la mettiamo?"
Akira: "Veramente
io sego proprio tutto, non vado ne a scuola ne agli allenamenti, sai com'è!"
Camille:
"Sfaticato! Chissà poi dove vai con questo freddo!"
Akira:
"Ovunque basta che non sia a scuola!" ridacchiando.
Camille mise
male il piede sulla neve ormai ghiacciata e così si sbilanciò, stava
per cadere ma Akira la prese tra le braccia stringendola forte a sé, sentendo
il corpo di Camille fremere fra le sue braccia, così pensò che tutto
sommato Camille era interessata a lui, era evidente che non gli era indifferente
quel contatto corporeo che era nato in quell'istante tra loro.
Camille non
sapeva che fare, si sentiva sciogliere in quella stretta, ma non poteva farlo
capire a lui, già Akira Sendoh il re delle conquiste
..con milioni
di fans che gli sbavano dietro
..non poteva interessarsi a lei che era sempre
così scontrosa, e per niente melense con lui.
Camille: "Ora mi
lasci!" con tono freddo e duro
Akira: "Sei sempre scorbutica, io
ti salvo e tu mi ringrazi così!" poi si allontano offeso dalle parole
di Camille, lui l'aveva salvata con piacere, e gli era sembrato di sentirla fremere
tra le sue braccia tanto che non voleva lasciarla ma.
forse si era sbagliato
e a Camille non gli interessa niente di lui.
Camille lo guadò perplessa,
non capiva -
.Forse sono stata troppo dura e fredda con lui, ma non
posso certo dirgli che volevo che mi stringesse ancora di più! Che desideravo
che mi toccasse e mi baciasse! Oh cavolo, sbaglio sempre tutto con lui! Camille
idiota che non sei altro, sai combinare solo pasticci, ora cerca di rimediare
alla stronzata che hai fatto questa volta!-
Camille corse fino davanti ad
Akira, poi si fermo guardandolo intensamente e sentendosi veramente in colpa
.Akira
così la fisso incuriosito, voleva proprio sapere che cosa le passava per
la mente.
Camille: "Io
.volevo dirti grazie. E scusa per prima e
che
"
Akira: "Sei scorbutica e molto fredda, per non dire
crudele!" poi le sorrise "Ti scuso poi non c'è di che, mica potevo
farti cadere!" lui prosegui a camminare mentre Camille rimase ferma sbalordita,
non sapeva che pensare, però adorava Akira e il fatto che alla fine le
perdonava sempre tutto.
Camille: "Ehi! Aspettami, non andare così
veloce!"
Akira si voltò sorridente fermandosi per aspettarla,
poi però Camille mise di nuovo male il piede ma stavolta cadde a terra
battendo il fondoschiena, lei emise dei lamenti mentre lui le corse incontro.
Akira:
"Tutto ok Camille? Ti sei fatta male?" visibilmente preoccupato
Camille:
"Stavo decisamente molto meglio prima. Si vede che era destino, dovevo proprio
cadere di oggi! Che scema che sono!" poi si misero a ridere entrambi, per
Akira fu una sorpresa era la prima volta che la vedeva ridere ed era bellissima,
il suo viso illuminato e la sua risata dolce e melodiosa.
Akira: "Dai
afferra la mia mano e rialzati! Hai piantato un bel botto piccola!"
Camille:
"Non me ne parlare Akira! Che male
.ho un dolore alla schiena e al fondoschiena,
devo dedurre che la neve ormai è gelata
.non è più fresca!"
Akira continuo a ridere.
Camille: "La smetti di ridere! Non c'è
niente di divertente in tutto questo, io mi sento a pezzi e tu ridi così
svogliatamente! Che razza d'amico!" mentre metteva il muso, lui però
ridacchiava ancora, la scena della sua caduta era stata troppo comica.
Akira:
"Ti sei fatta tanto male? Dov'è che ti fa male così forse
posso
darti un bacio e passa tutto!"
Camille: "Quanto sei spiritoso, hai
lo spirito di una patata! Comunque ho la schiena a pezzi quindi non credo che
tu possa aiutarmi" disse seccata, mentre si toccava la schiena, così
Akira la osservo ridendosela ancora un pochino, poi le sorrise dolcemente.
Akira:
"Una volta a casa ti faccio un massaggio alla schiena così ti passa,
dai ora muoviti lumaca!"
Camille sospirò, poi accelerò il
passo per stare dietro a quel matto
..
Una volta arrivati a casa trovarono
della posta, Camille ormai rassegnata neanche guardò se c'era qualcosa
per lei invece
Akira lesse attentamente a chi erano indirizzante e
rimase sorpreso
..
Akira: "Camille c'è una lettera per te,
arriva dall'Italia!"
Camille: "Cosa? Davvero?" lui annui sorridendole
felice, soprattutto nel vedere che il dolce viso di Camille si era nuovamente
illuminato dalla gioia
lei prese la lettera e la mise in tasca
Akira:
"Non la leggi Camille? Può essere importante!"
Camille: "La
leggero più tardi! Piuttosto tu, mi avevi promesso un massaggio per farmi
passare il mal di schiena, che è allucinante, quindi si di parola!"
disse seriamente al che lui se la rise.
Akira andò in camera sua per
cambiarsi, poi si sedette sul letto perché voleva dare il tempo a Camille
di cambiarsi per poi andare da lei, invece fu lei ad andare da lui
..
Camille:
"TOC TOC! Posso entrare? Disturbo?" apri la porta, poi entrò
col sorriso sulle labbra.
Akira: "Entra, forza vieni Camille!" mentre
lei entro scrutando la camera
Akira: "E' la prima volta che entri in camera
mia vero?" lei annui mentre continuava a guardarsi intorno, vedendo milioni
di poster di giocatori del NBA, una scrivania molto ordinata, decisamente il contrario
della sua, ma tutta la camera di Akira era in ordine, ma anche piena di contraddizioni,
univa lati alquanto infantili, con lati decisamente maturi
..Akira era veramente
una continua sorpresa, lei si rendeva conto che c'era sempre qualcosa di nuovo
da scoprire in lui, si chiese quante cose ancora avrebbe dovuto scoprire prima
di poter dire di conoscerlo del tutto.
Akira: "Vieni qui, sdraiati a pancia
in giù sul mio letto e rilassati
."
Camille segui le direttive
di Akira senza discutere, così Akira comincio a massaggiare la schiena
di Camille che era estremamente tesa e indolenzita, molto probabilmente era anche
molto stressata.
Dopo un paio di minuti però Camille si sentii in balia
delle mani di Akira, si sentiva benissimo, rilassata e non aveva neanche più
un dolore, mentre Akira nel sentire il corpo di lei rilassato, sciolto e nel sentirla
sospirare dal piacere si sentii contento ma anche frustrato, non avrebbe potuto
toccarla più di così anche se moriva dal desiderio di farlo
.poi
si impose di calmarsi, ma l'unico modo era smettere quel contatto corporeo così
stupendo.
Camille: "Già finito! Peccato mi piaceva
.va beh!
Non ho più nemmeno un dolore, grazie tante Akira, sono in debito con te!"
Akira sorrise felice mentre lei gli parlava, le sue iniziali lamentele lo stavano
quasi per spingerlo a sdraiarla sul letto, per accarezzarla non solo più
per massaggiarla, ma cercò di contenere quei desideri sempre più
intensi.
Akira: "Sono felice che ti senti meglio, ora vai a leggere la
lettera?"
Camille: "Sei curioso vero? E invece no! La leggo stasera
.comunque
ancora grazie!" e gli diede un bacio sulla guancia, poi se ne andò
di corsa con il viso in fiamme.
Akira si tocco la guancia stupito da quel gesto
dolcissimo e delicato, ormai Camille sapeva essere anche gentile e dolcissima
con lui, tanto che le sue frasi cattive passavano in secondo piano.
Camille
tornò in camera sua e si butto sul letto, si sentiva euforica, aveva baciato
Akira, non come voleva
..ma era già un inizio
.un bacio
in bocca sarebbe stato meglio ma
..aveva tempo!
Prima o poi sarebbe arrivato
anche quello
.forse.
La lettera Camille la lesse solo dopo cena in salotto,
dove tutta la famiglia Sendoh era riunita per finire i preparativi dell'albero
di Natale
Akira guardò più volte Camille felice per lei,
poi un dubbio si insinuo nel suo cuore
.e se lei avesse dovuto tornare a
casa, e se non l'avesse mai più rivista, e se avesse dovuto partire subito?
Lui non si sentiva pronto a dirle addio, ne a perderla senza averla amata,
ed essere stato suo
..
Camille lesse la breve lettera velocemente, ma
nel giro di pochi istanti il sorriso di felicità che aveva sulle labbra
scomparve, per lasciare posto a una faccia sconvolta, con uno sguardo deluso e
triste, si senti il formarsi di un nodo in gola, che non le permetteva di emettere
nessun suono o parola, poi si alzo dal divano e lascio cadere a terra la lettera
come se contasse poco per lei.
Tutti gli altri rimasero immobili a fissarla
perplessi
Micaela: "Camille
cos'hai? Brutte notizie?" molto
perplessa
Camille: "Più o meno
.non è quello che mi
aspettavo! Ma forse era meglio non aspettarsi niente!"
Toshio: "Dicci
Camille, devi andartene da qui per Natale? Tua madre ti vuole in Italia, oppure
puoi restare con noi
.sarebbe bello per tutti noi Sendoh se tu restassi!"
intuendo quello che c'era scritto sulla lettera, Toshio volle tranquillizzare
Camille, in fondo lui la considerava come una figlia.
Camille: "Mia madre
mi ha detto che non posso tornare a casa, non vogliono, non vogliono che io, quindi
.vado
a dormire ora, buonanotte a tutti ci vediamo domani!" stava cercando di trattenere
le lacrime, mentre cercava di pronunciare parole a lei difficili, così
corse via per andare a piangere in camera, quelle parole della madre l'avevano
ferita e non poteva, non voleva credere che i suoi genitori non la volessero,
che neanche volessero sentire la sua voce o gli auguri
quello sarebbe
stato il Natale più triste per lei.
Akira raccolse la lettera di Camille
da terra, da una parte era felice che Camille restasse con loro, ma dall'altra
era triste per lei
..come potevano non volerla a casa per Natale i suoi genitori!
Voleva capirci qualcosa di più di questa faccenda, voleva sapere le
esatte parole che avevano scosso così tanto la sua Camille, così
lesse la lettera
..
Akira: "Mia cara figliola, ti avviso che non
puoi tornare a casa
sei ancora una persona sgradita, io e tuo padre
non vogliamo, ne possiamo vederti proprio a Natale, quindi ti prego di passare
buone vacanze e ci sentiamo poi. Non provare a cercarmi
. Passa un Buon Natale
e vedi di fare la brava. Salutami Micaela! Con affetto tua madre! Ma cosa vuol
dire?"
Akira era sconvolto nel leggere quelle righe, mentre i suoi genitori
sospiravano perplessi, entrambi avevano già intuito l'andazzo di quella
lettera dalla faccia di Camille
...
Micaela: "La famiglia di Camille
sta passando dei problemi e ora
.pensano che per Camille sia meglio non restare
con loro tutto qui! Poi Camille qui con noi sarà serena, e poi passera
un ottimo Natale, noi le staremo vicino vero Akira? Ormai Camille è di
famiglia!"
Ma quella storia dei problemi della famiglia di Camille non
convinse Akira, che ora avrebbe voluto sapere cosa pensava e cosa provava Camille,
poi cos'era successo alla famiglia di lei
perché mai non la
volevano, lei è la loro unica figlia, poi è Natale e a Natale tutti
dovrebbero essere felici con i loro cari a festeggiare.
Akira sali le scale
lentamente sentendo dei rumori
quando si avvicinò alla camera
di Camille aveva già pronta la mano per bussare, voleva chiederle se voleva
parlare un po'
.ma poi la senti piangere a dirotto, così abbandonò
quell'idea, non sapeva cosa dirgli di tanto intelligente per tranquillizzarla,
quindi forse era meglio lasciarla sola.
L'indomani Akira fisso per il più
del giorno Camille, le sembrava molto giù di corda avrebbe voluto risollevargli
il morale ma non sapeva che fare, capiva che quelle notizie della lettera di sicuro
erano state una brutta batosta per lei, ma cosa poteva dirgli, nessuna parola
gli sembrava adatta, nessun gesto sembrava perfetto
la invito a guardare
i suoi allenamenti per svagarsi, ma si rendeva conto che Camille non lo stava
guardando per niente, e che tutto sommato la sua non era stata una soluzione al
problema di Camille.
Finito gli allenamenti Akira come sempre si fece la doccia
e si cambio il più in fretta possibile, non voleva far aspettare troppo
Camille, proprio oggi che per di più era molto triste.
Ma tornato in
palestra trovò Camille esattamente dov'era prima che lui andasse negli
spogliatoi, non si era mossa da lì, nemmeno di un centimetro
..era
seduta a terra, con le ginocchia strette al petto e gli occhi persi nel vuoto
immersa
poi in chissà quali pensieri.
Akira: "Camille è ora di andare
a casa
forza vieni andiamo a prendere le cartelle e le giacche!"
lei annui, si alzò da terra e si incamminò ma sempre restando con
il viso triste, e un umore nero, nettamente sotto le scarpe, ad Akira faceva male
vederla così giù
..così lui le mise un braccio attorno
alle spalle per darle conforto, farle capire che gli era vicino.
Una volta
in classe lei si mise la giacca, prese la cartella sempre così mogia
.Akira
si sentiva ribollire dalla rabbia, come potevano i genitori di lei non volerla
vedere
come potevano farla stare così male
..la madre di Camille
non si rendeva conto che con quelle parole l'avrebbe ferita!
Camille: "Possiamo
andare sono pronta, anche se devo dire che
..no lascia perdere!"
Akira:
"Camille dov'è la tua sciarpa? Stamattina l'hai indossata e ora?"
Camille: "Me l'hanno rubata oggi! In seguito alla pausa pranzo era sparita,
mi dispiace perché era un regalo della mia cara amica Elisa
.chissà
come farò a dirglielo. Pazienza, ora andiamo!"
Una volta usciti
dalla scuola videro che stava nevicando di nuovo, loro non avevano l'ombrello,
ciò voleva dire che sarebbero stati sotto la neve
.mentre passeggiavano
i fiocchi di neve aumentavano sempre più e Camille cominciava a sentire
sempre più freddo senza sciarpa.
Camille: "Dicono che la neve compre
tutto, anche i problemi e i pensieri più brutti delle persone, chissà
se è vero! Forse è la classica leggenda del cavolo! Se fosse vero
però io avrei mille cose da fargli coprire
così forse
potrei dimenticare!"
Akira: "Dimenticare cosa? Hai così tanti
brutti ricordi?" lei lo guardo perplessa, non sapeva se era il caso di dirgli
tutto oppure no! Poi decise di cambiare argomento, non era pronta per le spiegazioni.
Camille:
"Certo che ne sta scendendo di neve! Sembra quasi che facciamo una passeggiata
romantica piuttosto che il tragitto per tornare a casa. Però avremo di
certo un bellissimo Natale"
Akira: "Già! Ma le previsioni
l'avevano detto che avrebbe nevicato, solo che noi non gli abbiamo dato retta,
neanche ci è sfiorata l'idea di prendere l'ombrello!"
Camille:
"Che scoperta, quando mai noi diamo retta al meteo!" si misero a ridere
alla grande, Akira si senti meglio era riuscito a farla ridere finalmente.
Ma
Camille non riusciva a togliersi dalla mente quelle parole della madre, le sembravano
taglienti come una lama affilata puntata dritta alla sua gola, erano state troppo
pesanti che ora le sembrava di sentirsi il peso del mondo sulle spalle, in più
ora sentiva molto freddo sia nel corpo che nell'anima.
Akira la fissò
come sempre per garantirsi che stesse bene, ma la vide tremare dal freddo, così
la blocco sorridendole, si tolse la sua sciarpa per metterla al collo di lei che
rimase a fissarlo incredula.
Akira: "Così non sentirai freddo.
Te la regalo anche perché su di te sta meglio che a me!"
Camille:
"Ma
non posso
."Akira le mise due dita sulle labbra e scosse
la testa per fargli capire che doveva accettare assolutamente, non avrebbe neanche
preso in considerazione un suo rifiuto.
Camille: "Grazie, grazie tante
la custodirò gelosamente!" sorridendogli, poi la strinse ispirando
il profumo di Akira di cui la sciarpa era impregnata, così lui le sorrise
dolcemente.
Akira: "Ci conto, per me è speciale quella sciarpa.
Però tu Camille non tenere quel musino triste! Non ti si addice, io adoro
vederti sorridere e ridere spensierata"
A quelle parole lei si blocco
abbasso lo sguardo lasciando stupito Akira, che penso di aver detto una cavolata,
poi vide che sulle gote di Camille scesero delle lacrime
.dopo un attimo
lei si butto tra le braccia di Akira piangendo a dirotto, lui di scatto lascio
cadere la cartella e la strinse forte a sé.
Akira: "Piangi, piangi
quanto vuoi. Io sono qui per te
.ora piangi se ti servirà a sentirti
meglio!"
Camille: "Akira
Akira i miei genitori non mi
vogliono, non mi vogliono a casa! Non vogliono ne vedermi, ne sentire la mia voce!
Sono diventata nessuno per loro
mi sento malissimo, non posso credere
che non gli manchi almeno un pochino, sono ormai 4 mesi che non li vedo, a me
mancano da morire ma invece loro.
.eppure a loro non gli importa un bel niente
di me, capisci? Mia madre in quella maledettissima lettera mi ha scritto delle
frasi bruttissime, crudeli che mi hanno ferito, che mi fanno stare malissimo
.è
il primo Natale che passo così
.lontana dal mio paese, senza i miei
genitori e non a casa mia!"
Akira: -Lo immaginavo che era a pezzi, la
mia piccola e dolce Camille, fai tanto la dura ma invece sei tanto fragile, molto
sensibile e dolce!- "Non piangere più piccina mia, ci sono io qui
con te! Loro non si meritano le tue lacrime. Ora io e la mia famiglia siamo anche
la tua famiglia, passerai il Natale con noi, hai sentito mio padre ieri sera no!
Tu sei una di noi, della nostra famiglia..
resterai qui a Kanagawa con noi
e sarà un bellissimo Natale, il più bello che tu abbia mai passato!
Vedrai, non sei sola piccola, sei una Sendoh ormai!" baciandole la fronte
Camille:
"Grazie, non sai quanto mi fanno piacere e mi confortano queste parole! Grazie
siete molto importanti per me, tutti voi!" abbozzando un sorriso sulle labbra,
però continuò a piangere.
Akira consolò ancora per un
po' Camille, poi le asciugò le lacrime le mise un braccio dietro le spalle
per cingerla e andarono a casa.
Una volta rientrati Camille diede un bacetto
sulla guancia ad Akira, per ringrazialo della sua gentilezza, e per aver sopportato
la sua scenata drammatica, poi l'aveva allagato con le sue lacrime ma proprio
non era riuscita a trattenere quei sentimenti, le pesavano troppo.
Camille
si aggirò per casa per un po', ma appena prima di cena lei sparii in camera
sua e nessuno di loro 3 si osò ad andare da lei per chiamarla
..era
chiaro che non voleva mangiare, tanto meno avere compagnia, nessuno di loro poteva
dargli torto, e poi non sapevano cosa dirle per far si che potesse calmarsi e
magari ridarle il sorriso.
Arrivò il giorno della vigilia di Natale
e Camille dovette andare a scuola, ma fin dalle prime ore della mattina decise
che era ora di smettere di piangersi addosso, niente sarebbe cambiato, anche se
versava mille lacrime. Ma la giornata le sembrava strana e al quanto triste, così
la sera, mentre erano tutti riuniti in salotto lei cominciò a lamentarsi
.
Camille:
"Ma è pazzesco in Italia oggi era festa come ieri
.mentre voi
il Natale non lo festeggiate come noi, ma lo vivete solo come uno scambio di regali!"
Micaela: "Ecco la parte italiana di Camille che risorge!
.Dovevo
immaginarlo che l'avresti detto e che ti saresti lamentata perché non era
festa
.domani tu non vai a scuola, mentre Akira ci andrà e anche
di corsa
.perché Camille ha ragione, per lei il Natale è una
festa importante!"
Toshio: "Scusaci Camille avremmo dovuto pensarci,
oggi non saresti dovuta andare a scuola"
Camille: "Allora
.buona
scuola Akira! Sarà stupendo dormire mentre tu andrai a scuola!" mentre
gli sorrise divertita, lui invece ci rimase male e molto perplesso.
Akira:
"Non è giusto! Però
.aspetta, quindi in Italia si festeggia
Natale per un bel paio di giorni?"
Camille: "Si, si sta a casa da
due o tre giorni prima di Natale fino dopo al 6 di gennaio, ci sono diverse feste
in questi giorni
mentre voi state a casa il minimo indispensabile!"
Akira:
"Che fortuna
invece noi andiamo a scuola praticamente sempre
..l'Italia
potrebbe anche piacermi, potrei trasferirmi dai nonni e studiare là!"
Micaela:
"Si conoscendoti non studieresti affatto!" poi si misero tutti a ridere,
finalmente il morale di Camille si era risollevato, stare con loro l'aveva tranquillizzata,
poi capii che Akira aveva ragione ormai la sua famiglia erano loro
..loro
3 gli avevano dato tanto più affetto in questi 5 mesi, che non suo padre
e sua madre in tutti i suoi 17 anni.
Il giorno di Natale arrivò, la
mattina Akira si sveglio di malavoglia, fissò la camera di Camille pensando
che era fortunata visto che poteva rimanere a dormire.
E così andò
a scuola un po' depresso, tutta la mattinata passo molto lentamente e gli sembrava
noiosissima, più volte diede un 'occhiata al banco di Camille oggi vuoto,
così si mise a immaginare cosa poteva fare
.di sicuro lei si
divertiva, mentre lui si rompeva
..
Camille quella mattina si sveglio
solo alle 10.00 del mattino, si ritrovò la casa vuota e silenziosa non
c'era proprio nessuno
.fece colazione in pigiama, si vesti e andò
a farsi un giro per il centro, visto che non aveva ancora potuto comprare il regalo
per Akira, loro due ultimamente passavano molto tempo insieme, così non
aveva potuto comprarlo
di certo non poteva prenderlo con lui che la vedeva,
doveva essere una sorpresa.
Nel pomeriggio Akira torno a casa subito, anche
perché gli allenamenti fortunatamente erano stati sospesi, una volta varcata
la porta di casa trovò Camille in salotto. Era seduta sul divano che si
stava guardando la Tv, tutta concentrata, e oltretutto si stava anche commuovendo
nel vedere il film
..si avvicino a lei molto lentamente, si appoggio al divano
rimanendo alle spalle di Camille, gli venne da sorridere visto che lei non si
era accorto di lui, così le tirò gentilmente i capelli per attirare
la sua attenzione, così lei si volto con le lacrime agli occhi e gli vece
un cenno di saluto con la mano.
Akira: "Vuoi i fazzoletti per le lacrime?"
ridacchiando e porgendogli la scatola dei fazzoletti.
Camille: "Divertente!
Ma questo film è veramente commuovente, è impossibile non piangere!"
Akira:
"Davvero? Allora
." saltò in avanti per sedersi sul divano
vicino a Camille, poi lei durante la pubblicità gli fece un rapido riassunto
della storia del film che era naturalmente d'amore.
Durante il film Akira
mise un braccio dietro le spalle di Camille, subito penso che lei lo avrebbe mandato
al diavolo, oppure gli avrebbe spostato il braccio imprecando contro di lui, invece
lei non reagii
.così continuò a fissarla sorridendo compiaciuto,
la sua Camille era nettamente una ragazza deliziosa, e del genere sognatrici romantiche.
Dopo
poco arrivò la fine del film, e come previsto da Akira fu molto struggente,
i due protagonisti che erano innamorati dovettero separarsi per sempre, anche
se per il resto della loro vita nessuno dei due si dimenticò dell'altro
e continuarono ad amarsi.
Camille cominciò a pingere, così Akira
si mise a ridere e le passo nuovamente i fazzoletti
Akira: "Ci
avrei scommesso che avresti pianto alla fine!" ridendo
Camille: "E
che ci posso fare se mi commuovo
..io odio questi finali, sono tristissimi
e
.e
.."
Akira: "Realistici! Il più delle volte,
le storie d'amore vanno a finire così nella realtà!"
Camille:
"Cinico! Akira Sendoh sei un vero cinico. Il vero amore è per sempre,
credo fermamente che esista l'anima gemella. Ognuno di noi ne ha una, proprio
come una mela, solo una metà potrà combaciare con l'altra, e una
volta trovata la propria metà, niente e nessuno può separarli!"
Akira si alzo dal divano e si allontanò ridendo, mentre Camille seguiva
i suoi gesti con gli occhi e con disegnato in volto l'espressione di chi attende
una risposta, poi vedendo che lui non accennava a smettere di ridere, lo segui
e gli blocco la strada guardandolo con freddezza.
Akira si blocco le sorrise
dolcemente poi le bacio la fronte.
Akira: "Sei una dolce sognatrice romantica,
ma l'avevo già capito. Forse hai ragione tu ma pensa a quante persone esistono
nel mondo, devi essere molto fortunato a trovare la tua anima gemella tra tutte
queste persone
..a meno che le anime gemelle si attraggano come calamite!"
Lui andò in camera sua lasciando Camille senza parole
.ma lei
comprese che Akira non era cinico, ma doveva solo aver subito delle cocenti delusioni
amorose, in quell'istante lei desiderò fortemente sapere cosa passava nella
testa del suo amato Akira, quali problemi e sofferenze avesse affrontato in passato
dalla
più sciocca a quella più dolorosa.
Mentre Akira giunto in camera
sua si cambio
.doveva togliersi la divisa e mettersi più comodo per
poi poter tornare da Camille
..nel mentre però pensò tra sé
e sé -Chissà se tu amore mio sei la mia anima gemella
..sarebbe
bello poter vivere con Camille per sempre! Vivere un amore travolgente con te,
ma anche momenti romantici e condividere le sofferenze, i vari dolori e le mille
gioie della vita insieme. Anche se io non lo voglio ammettere
.sono decisamente
un romantico come Camille, è sogno le stesse sue identiche cose
un
amore che sia per sempre, che non giunga mai alla parola fine!- giunto alle sue
conclusioni si mise a ridere, perché aveva preso in giro Camille, quando
lui faceva gli stessi ragionamenti, aveva gli stessi sogni di lei, anche se non
l'avrebbe mai ammesso.
Nel resto del pomeriggio Akira resto con Camille, gli
parlo della scuola, dei compiti che doveva fare e del suo sogno di partecipare
ai campionati nazionali, in quell'istante Camille rimase incantata da lui
..gli
occhi di Akira erano lucenti, il suo volto serio e molto determinato.
Camille:
"Sono sicura che ce la farai! Sei un grande quindi
..io farò
il tifo solo per te ok! Quindi metticela tutta e fammi vedere cosa sai fare!"
sorridendogli, era già molto fiera di essere sua amica, poi gli porse la
mano per una stretta di buon augurio.
La sera però Akira e Camille
scoprirono che Toshio e Micaela andavano ad una festa, così loro due lo
passarono insieme, Akira non aveva accettato nessuna delle proposte degli amici
per rimanere con lei, anche se Camille non lo sapeva e di sicuro non glielo avrebbe
mai detto, se no si sarebbe sentita in colpa e d'impiccio
lui sapeva
che Camille aveva bisogno del suo affetto e delle sue attenzioni, e non aveva
la minima intenzione di negargli niente di tutto ciò.
Dopo cena, entrambi
andarono in camera di Akira, dove si misero a giocare a carte e a parlare per
ore, fino a quando Camille non vide la neve scendere copiosa
.così
lei si alzò per andare alla finestra e rimirarsi la neve che scendeva
Camille:
"Guarda nevica
.che fiocchi enormi e bellissimi, per me a Natale
dovrebbe sempre nevicare, rende l'atmosfera più magica non trovi Akira?"
lei si voltò trovandosi di fronte Akira che la strinse a sé, lei
lo abbraccio dolcemente.
Camille: "Grazie Akira! Grazie per il bel Natale
che mi stai regalando, sono felice e tutto grazie a te non so come ringraziarti!"
lui sorrise soddisfatto mentre la stringeva forte, poi Camille lo allontanò
da sé con uno scatto fulmineo, così Akira temette di aver sbagliato
tutto.
Camille: "Aspetta un secondo mi stavo dimenticando di una cosa
.aspettami!"
correndo via
Akira: "Ok, tutto il tempo che vuoi
."
Entrambi
presero quello che era il regalo per l'altro, così al ritorno di Camille,
si misero uno davanti all'altro con alle spalle i loro regali
Akira/Camille:
"Questo è per te!
.Per me?" poi scoppiarono a ridere.
Camille:
"Grazie ma non dovevi
..hai già fatto molto per me. Mi sei rimasto
vicino l'altro giorno, sopportandoti la mia crisi di pianto e ascoltando i miei
problemi. Poi mi avevi già regalato la tua sciarpa pensavo che fosse il
mio regalo
.."
Akira: "Scherzi!
..Poi anche tu mi hai fatto
un regalo quindi
.scartiamoli insieme ok?" lei annui, così in
simbiosi iniziarono a scartarli
.Camille ci trovo un carillon con due bambini,
nel vederlo il suo viso si illumino e sorrise felicissima, Akira smise di scartare
il suo regalo e la fisso preoccupato da prima poi felice, perché aveva
azzeccato il regalo per lei.
Camille si sedette a terra vicino al letto, caricò
il carillon poi appoggiandolo al letto lo fisso felice, sorridente e interessatissima.
Camille:
"Ma è bellissimo
non ne ho mai visto uno simile, è
fantastico grazie Akira!" gli salto al collo baciandolo sulle guance più
volte.
Camille: "Non guardi il tuo regalo? Guarda che ci tengo
..quindi
spicciati!"
Akira apri il pacchetto e ci trovò una nuova sciarpa
e un maglione, erano quelli che avevano visto in vetrina giorni fa, quando era
andato insieme a lei in centro.
Akira: -Gli avevo visti con lei, e Camille
si deve essere accorta che mi piacevano- "Sei una furbetta ti eri accorta
che mi piacevano vero?"
Camille: "Esatto! Poi tu avevi bisogno di
una nuova sciarpa
.così ho unito le cose
" Akira si
avvicinò a lei per ringraziarla, ma mentre stava per darle un bacio sulla
guancia lei si scosto, così finì che la baciò sulle labbra
dolcemente e ripetutamente, ma quando si lasciarono non riuscirono neanche a guardarsi
.il
bacio era piaciuto ad entrambi e forse era questo il problema
Camille:
"Credo sia meglio che vada a fare i compiti, domani devo andare a scuola
come te!" così prese il suo regalo e sgattaiolo via velocemente dalla
camera di Akira, con il viso in fiamme.
Una volta arrivata in camera chiuse
la porta e si butto sul letto ripensando al bacio e a quanto le era piaciuto,
avrebbe voluto averne una altro ma per la serata era già troppo. Così
si mise a fissare il suo regalo, e mentre ascoltava la musica del carillon sospirava
felice.
Mentre Akira nel veder scappare Camille tutta rossa in volto capii
che non le era indifferente per niente, si lasciò cadere sul letto a peso
morto e ripenso alle labbra di lei
.calde, morbide, carnose e poi lei aveva
risposto ai suoi baci con molta dolcezza.
Dopo quel bacio però nessuno
dei due ne parlò, e ne cambiarono atteggiamento nei confronti dell'altro,
anche se Camille aveva ricominciato a fare più spesso delle battute cattive
ma niente di più
anche perché ormai non ferivano più
Akira.
Poi venne capodanno che entrambi passarono a casa a festeggiare da
soli, ma non avvenne niente di particolare, si divertirono un sacco ma niente
baci o abbraccia.
Mentre il primo giorno dell'anno, come deciso lo passarono
con Koshino, Fukuda con la sua nuova ragazza Kyoko, Hikoichi, Uozumi e Ikegami.
Alla fine per Camille erano loro i suoi unici e veri amici ed era sempre felice
di passare del tempo con loro.
Decisero di andare al tempio, come solita abitudine
dei ragazzi, primo perché dovevano pregare e secondo perché c'era
la fiera del primo dell'anno. Una volta arrivati al tempio Camille si stupii molto,
non tanto perché il tempio era enorme, ma perché c'erano milioni
di persone, e molte ragazze poi portavano il kimono, mentre lei si mostrava la
classica occidentale: con dei jeans, un maglione, una giacca e la mitica sciarpa
di Akira, da cui ormai non si separava. Ma poco le importava, tanto solo questa
mattina Akira le aveva fatto un complimento
..le aveva detto che era
bellissima, e che quel maglione blu le stava molto bene.
Infatti molte ragazze
oggi erano molto più graziose con indosso il kimono ma, agli occhi di Akira
la più bella era solo la sua Camille, oggi poi era così raggiante.
Akira:
"Ora che siamo qui al tempio rimaniamo uniti oppure ci dividiamo?"
Koshino:
"Rimaniamo uniti, odio girare da solo, anche perché così commentiamo
no!?!"
Uozumi: "Per me va benissimo, cerchiamo solo di restare insieme
e non perderci!"
Hikoichi: "Già! Perché con tutta questa
gente
.tutti gli anni è sempre la stessa storia"
Akira:
"Camille fai attenzione a non perderti, tra tutta questa gente mi sarebbe
difficile ritrovati, poi per te sarebbe difficile anche tornare a casa
.quindi
occhio! Piuttosto restami vicina"
Camille dopo quelle parole, ebbe veramente
paura di perdersi tra tutta questa gente che affollava il tempio, così
decise di prendere per mano Akira, ed in seguito non lasciò più
la sua mano, lui ne era felicissimo, avrebbe voluto fermarsi stringerla e baciarla
nuovamente ma
..aveva paura, forse troppa paura che lei lo respingesse, che
gli dicesse che non gli interessava.
In fondo per Akira questi momenti erano
già molto speciali, anche senza baci e abbracci, poi Camille rideva e sorrideva
molto e questo lo faceva sentire bene, i problemi che aveva avuto a Natale erano
stati sorpassati benissimo, poi mentre giravano per la fiera lui per mostrarsi
grande agli occhi di Camille fece un paio di giochi, naturalmente vincendo e così
le aveva regalato due peluche: un delfino azzurro e un dinosauro viola con molta
gioia di lei.
Poi andarono al tempio per prendere i biglietti che prevedevano
il futuro
Camille: "Ma com'è che funzionano questi
biglietti?"
Koshino: "Dunque, ne prendi uno e leggi quello che c'è
scritto, ed in teoria e sottolineo in teoria è la previsione di come ti
andrà l'anno nuovo. Tutto Chiaro?" lei annui, poi si mise a leggere,
mentre Akira e Koshino che erano alle sue spalle, stavano cercando di sbirciare.
Camille:
"Dunque
vediamo, quest'anno per te sarà molto duro, avrai
delle brutte notizie, notevoli sofferenze, affronterai un grande cambiamento nella
vita, ma in compenso avrai molta salute, e incontrerai quella che è la
tua anima gemella!" nel finire di leggerlo lei si rattristo, non era esattamente
molto allegro, così i ragazzi le sollevarono il morale.
Koshino: "Dai
si sbagliano quasi sempre, vedrai che ti andrà tutto bene quest'anno!"
Camille:
"E' quel quasi che mi preoccupa molto
..
brutte notizie, nuove
sofferenze, un grande cambiamenti
.che anno fantastico che si sta preannunciando
per me!"
Kyoko: "Però troverai l'anima gemella
.dai Camille
non darci retta!"
Akira: "Si ha ragione Kyoko. A me il biglietto
dice che soffrirò per amore, anche se trovo l'anima gemella, poi dovrò
affrontare un sacco di problemi
figurati! Sono una cavolata!" sorridendole
Uozumi:
"Non darci peso, sono solo cavolate queste. Tutti gli anni con me si sbaglia
sempre" così Camille si fece rassicurare dai suoi amici, e non pensò
più a quel biglietto.
La sera poi c'erano i fuochi d'artificio così
Camille e Kyoko, che orami erano diventate amiche ed erano entrate molto in confidenza,
si allontanarono dai loro accompagnatori insieme per andare a vedere i fuochi
da un altro punto. Andarono per una salita e si sedettero sull'erba una vicina
all'altra
Kyoko: "Camille ora che siamo sole, dimmi cosa c'è tra
te e Akira?" con un sorriso malizioso
Camille: "Niente! Tra me e
Akira non c'è un bel niente, siamo amici tutto qui" un po' amareggiata
Kyoko:
"Ok sei sua amica, ma cosa provi per lui, lo ami vero?" sorridendo allusivamente
Camille:
"Bingo! Si lo amo e anche molto ma
.come posso dire a un donnaiolo con
Akira che lo amo, dai io sono sempre scorbutica, scortese e sempre sulle mie
mentre
lui è solare e speciale. Poi le sue fans con lui sono sempre smielate,
appiccicose e lo ricoprono di attenzioni varie" disse molto sconsolata stringendo
le ginocchia al suo petto, mentre Kyoko la fisso annuendo.
Kyoko: "In
effetti Akira è sempre circondato da mille ragazze, però non scoraggiarti
sicuramente si accorgerà che tu sei migliore di tutte quelle altre oche!
Mai perdere la speranza! Per fortuna il mio Kitcho non ha tante oche che gli ronzano
attorno
anche perché non lo sopporterei!"
Camille: "Sei
fortunata, poi Fuku_chan ti ama molto, si vede che è cotto di te, chissà
se io
"
Kyoko: "Camille che ne dici se provassi a cambiare
un po' il tuo comportamento con il nostro Akira? Non dico di cambiare radicalmente,
ma potresti smussare gli angoli ed essere un po' più dolce. Prova e cerca
di vedere se cambia qualcosa con lui, tanto non hai niente da perdere anzi hai
tutto da guadagnarci
ok Camille?"
Camille annui, e prese le
parole di Kyoko come un invito a non perdersi d'animo e a perseverare nel suo
intento, sia mai che Akira si accorga di lei.
Una volta che le due ragazze
se ne andarono, i ragazzi rimasti soli ne approfittarono per parlare.
Koshino:
"Di oggi Camille si è divertita molto!" sorridendo mentre fissava
Akira
Akira: "Camille mi ha detto che in Italia per capodanno non festeggiano
come da noi
per questo!"
Uozumi: "Quindi per lei è tutto
una novità feste come queste"
Akira: "Si, lei mi ha raccontato
che festeggiano il passaggio dall'anno vecchio all'anno nuovo, con cene e feste
ma poi finisce li
.fanno una sorta di veglione e poi fine di tutto!"
Fukuda:
"Chiarissimo! Però
.bisogna dire che
..Camille è
cambiata molto ultimamente, dimmi Akira centri per caso qualcosa nel suo cambiamento!"
Akira:
"No! Niente affatto. Camille ormai si è ambientata e ha superato le
sue paure!"
Koshino: "Certo come no! E quando si stringe a te e ti
prende per mano lo fa così
..perché ci è abituata vero?
Ma valla a raccontare ad un altro, voi due vi siete avvicinati in qualche modo"
Akira:
"Hiroaki ti ricordo che io e lei viviamo insieme da 4 mesi! Ora ci conosciamo!"
Koshino:
"Non ti scaldare tanto, oppure devo pensare male?" Akira gli lancio
un occhiataccia
Fukuda: "Di oggi Camille ti ha tenuto sempre per mano,
e a te non dispiaceva per niente si capiva benissimo, anzi la stringevi a tua
volta forte, per assicurarti di non perderla mai"
Hikoichi: "Era
una scena molto belle e romantica! Poi è vero che Camille è cambiata
è anche molto e secondo me centra molto Sendoh
.si, si ne sono sicuro!"
sorridendo malizioso
Akira: "La volete piantare di rompere
dite solo
una marea di cavolate"
Uozumi: "Qualunque sia il motivo, si vede
che Camille ora sta molto meglio, è più serena"
Ikegami:
"Già! Certo è che quando ride e sorride è molto più
carina e intrigante"
Koshino: "Poi è simpaticissima, più
volte ho parlato con lei, ed è sempre molto disponibile ad ascoltare e
a parlare, anche se è un vero peperino!"
Fukuda: "Già
sarà anche dolce, ma ha un caratterino
..non si fa mettere i piedi
in testa da nessuno, poi quello che deve dire te lo dice senza mezze misure, in
questo sembra una bambina"
Akira: "Questo può essere anche
un difetto, perché tanta schiettezza non è mai un bene!"
Koshino:
"Quanto sei rompi Akira
..ti da fastidio che lei metta sempre i puntini
sulle i con te. Non te ne fa mai passare liscia una, se combini qualcosa ti sgrida
e fa anche bene!" ridacchiando
Ikegami: "Una ragazza che alza il
tono con mister sorriso Akira Sendoh
.una scena da gustare!"
Akira:
"Quando Camille fa così non la sopporto, poi vuole sempre avere ragione!"
diventando serio
Uozumi: "Beh se la metti così amico
.se al
nostro cero Akira non interessa Camille
potremmo interessarci noi! Che ne
dite!" ridevano tutti quanti, tutti meno Akira, che fece un sorriso lieve
ma giusto di convenienza perché non gradi quelle parole.
Già
perché quelle parole alle orecchie di Akira gli suonarono come un vero
e proprio campanello d'allarme, Camille era veramente molto carina, ma non voleva
che altri la guardassero come la guardava lui..
.non voleva che qualcuno
facesse il filo a Camille, non poteva permetterlo visto che lui l'amava e che
voleva che fosse la sua ragazza.
Akira: E così neanche
in questo capitolo non mi avete fatto capire il passato di Camille
Mars: Ti
avevo detto di avere pazienza, poi c'erano le vacanze e sotto le vacanze si pensa
a divertirsi non alle cose tristi no!
Uranus: Non hai capito Akira, tutte le
scuse sono buone per lei!
Akira: Già hai ragione, ma se nel prossimo
capitolo non combini niente, ti giuro Mars che ti faccio passare un brutto quarto
d'ora!
Mars: Cosa? Credi sia meglio che prenda le mie precauzioni, diciamo
che comincio da subito a lavorare al nuovo capitolo ok!
Uranus: Allora se vi
interessa il passato di Camille
continuate a leggere
.
Continua
..