Odio e amore, un filo sottile

Episodio 4

Le rivelazioni

Il capodanno fini e il tram tram ricominciò, la scuola, gli allenamenti per Akira, Camille che lo seguiva e lo incitava, tanto che per lui gli allenamenti erano diventati una continua sfida contro se stesso, voleva sempre mostrare a Camille che poteva migliorare e diventare sempre più bravo.
Mentre Camille voleva seguire il consiglio di Kyoko avrebbe cercato di cambiare un pochino il suo carattere e comportamento, cercando di essere più dolce e amichevole con Akira.
Una domenica mattina di gennaio, una come tante altre però…….
Micaela andò a svegliare sia Camille che Akira, entrambi furono costretti a scendere con indosso solo il pigiama, infreddoliti e ancora rincoglioniti dal sonno, si trascinarono fino all'ingresso come gli aveva chiesto Micaela, ma non riuscivano a capire cosa stava succedendo.
All'ingresso c'erano Micaela e Toshio con una paio di valige in mano.
Camille: "Ma che succede sono solo le 6.30 del mattino e oggi è domenica!" mentre si sfregava gli occhi e sbadigliava dal sonno, poi si appoggio ad Akira per non cadere a terra per il sonno, mentre lui la sorreggeva e cercava di rimettere insieme qualche pensiero lucido e di svegliarsi.
Akira: "Già, io e Camille volevamo riposarci dalle fatiche della settimana! Mamma?!?"
Micaela: "Su ragazzi un po' di brio siete giovani! Poi noi andremo via per un mesetto circa! Ma sono sicura che ve la caverete insieme! Vi lascio la carta di credito per le spese! Bye Bye!"
Toshio: "Comportatevi bene, e cercate di non distruggere casa mentre saremo via! Ciao ragazzi!"
Micaela e Toshio fecero un cenno con la mano, poi tutti e due sorridenti e felice se ne andarono.
Camille: "No aspettate!" ma la porta si era già richiusa……così Camille si lascio cadere a terra, non poteva credere a quello che era successo, così cercava di schiarirsi le idee e focalizzare se tutto questo era realtà o solo e soltanto un sogno……ma era una realtà.
Camille: "Non è possibile, non possono lasciarci così…come se niente fosse successo!"
Akira: "E' normale, i miei genitori lo fanno sovente, e oggi ci è andata anche meglio, a volte non mi dicono niente mi lasciano solo un biglietto e le carte di credito!"
Camille: "Ma che famiglia del cavolo! Ora capisco come mai ti senti solo Akira!"
Akira: "Già puoi dirlo forte! Però ora ci sei tu con me" accennando un sorriso mentre lei arrossi.
Camille: "Che facciamo ora?" rimettendosi in piedi e fissando negli occhi Akira
Akira: "Torniamo a dormire e poi ci pensiamo più tardi……sogni d'oro Camille!"
Entrambi tornarono a dormire nelle loro camere, senza preoccuparsi del resto.
Ma quando si svegliarono ore dopo…le cose non erano cambiate e quindi dovevano aggiustarsi, quel giorno si diedero una mano a vicenda per svolgere le faccende di casa e per cucinare, però alla fine della giornata si sentivano stanchi entrambi, così andarono a dormire presto.
Camille in quel giorno si rese conto che Akira era una vera frana, sapeva fare il bucato e pulire ma per il resto……era meglio calare un velo pietoso. Così decise che doveva prendere lei in mano le redini della situazione, avrebbe fatto tutto lei in casa….almeno così sarebbero sopravvissuti.
La mattina si sveglio presto, preparò colazione, così quando sarebbe sceso Akira sarebbe stato tutto pronto, infatti quando arrivò in cucina aveva solo più da sedersi e mangiare, con estrema sorpresa di lui…….naturalmente andarono a scuola, ma durante le lezioni Camille pensava solo a cosa doveva fare a casa, doveva riuscire a organizzarsi per benino, in modo da avere del tempo libero.
Appena finite le lezioni lei fuggi, non aveva tempo da perdere…..tenere a posto una casa come quella dei Sendoh era una vera impresa…ma lei voleva farcela……
Nel pomeriggio Camille preparo la cena, fece una torta, rifece i letti cambiando le lenzuola sia a lei che ad Akira, aveva messo a posto tutta la casa, in più loro due dovevano assolutamente cercare di andare d'accordo……..il loro rapporto era migliorato di molto, però non era ancora il massimo e lei sapeva benissimo che era per lo più colpa sua.
Già era colpa sua, perché aveva paura dei sentimenti che provava per lui, paura che lui la ferisse nel profondo, paura che non sarebbe stata in grado di controllare la passione che le provocava, e che sentiva sempre dentro quando gli era vicino e quando lo pensava……….
Poi dopo quel dolce bacio……non riusciva a pensare ad altro se non ad altri dei suoi baci, ad un contatto corporeo fatto di carezze oltre che di baci e…..e che voleva fare l'amore con lui.
La sera al suo ritorno a casa, Akira si aspettava di dover aiutare la sua Camille, e da una parte non ne vedeva l'ora, era un modo come un altro per starle vicino invece…la casa era un vero specchio, la tavola era apparecchiata per loro due, un profumino delizioso vagava per la casa.
Prima di tutto andò a cambiarsi, ritrovandosi una camera che luccicava persino da quanto era pulita, ormai stupito da tutto quello che aveva combinato Camille nel pomeriggio scese…..
Akira: "Camille sono tornato…hai bisogno di una mano?"
Camille: "Si, grazie Akira. Finiresti di apparecchiare tavola? Io così finisco di cucinare"
Akira: "Perfetto così mangiamo, ho giusto una fame da lupi!"
Camille: "Speriamo allora che ti piaccia la mia cucina….perché io non cucino come tua madre"
A quelle parole Akira andò a sbirciare cos'aveva preparato quella piccola peste di Camille…ma si ritrovò la sorpresa che Camille aveva cucinato all'italiana: pasta al forno e arrosto con le patate.
Camille: "Cucina semplice, non aspettarti piatti elaboratissimi, però ho una sorpresa…:"
Akira: "Sentiamo quale? Mi hai preparato una squisita cena, mi hai rifatto il letto, hai pulito casa…"
Camille: "Ti ho fatto una torta…..sorpresa…..io amo fare i dolci è la mia specialità!" tutta felice
Akira: "Allora puoi usarmi come cavia, sarò lieto di assaggiare ogni cosa che preparerai"
Camille: "Sicuro? Potrei anche prepararti una torta di mele, delle mele ottime, proprio come quelle della fiaba di Biancaneve!" ridacchiando divertita, mentre lui scosse la testa ridendosela.
Akira: "Divertente, molto divertente! Siamo anche di spirito oltre che di buon umore!"
Camille: "Sono sempre di buon umore quando cucino!" con un grande sorriso sulle labbra
Akira: "Buono a sapersi. Ora però speriamo che non mi avveleni sul serio!"
Camille: "AKIRA SENDOH!" irritandosi
Akira: "Toccata! Visto sei sempre come un fiammifero, ti infiammi per poco!" dandogli un colpetto lieve con due dita sulla fronte di Camille per farle capire che era uno scherzo.
Poi cominciarono a mangiare, finalmente lei poteva mangiare normalmente, e gustarsi una di quelle cene a cui era abituata……mentre Akira si sentiva molto felice sia perché così loro due avrebbero mangiato sempre insieme da ora in poi, sia perché la cena di Camille era una cannonata, era decisamente un ottima cuoca.
La sera si misero a studiare insieme in salotto, anche perché Camille si ritrovava molti problemi con la materia riguardante il giapponese antico e l'unico che poteva aiutarla era Akira, con molta calma e dolcemente lui si mise a spiegarle le cose….anche se ogni tanto quando lei era un po' deconcentrata o recidiva a capire lui la rimproverava e le dava dei colpetti sulla fronte.
Camille: "Ahi! La vuoi smettere di stuzzicarmi, poi ti lamenti che mi infiammo!"
Akira: "Ma io adoro stuzzicarti, perché quando ti arrabbi il tuo viso diventa molto carino!" lei rimase con la bocca spalancata per lo stupore, poi si riprese e si riconcentrò con lo studio anche se ora come ora, non riusciva a restare tranquilla vicino ad Akira, quando poi lui si avvicinava di più a lei toccandola e accarezzandola, il cuore di Camille sembrava impazzito, tanto che lei credeva che le scoppiasse da un momento all'altro dalla felicità.
Il giorno dopo, entrambi si svegliarono un bel po' in ritardo, così dovettero fare colazione e tutte le altre cose di corsa…..ma arrivarono a scuola appena in tempo, senza doversi sorbire la punizione. Quando però arrivò l'ora di pranzo Akira si mise a cercare nello zaino il suo pranzo….
Koshino: "Si può sapere cosa fai Akira?" fissandolo molto perplesso
Akira: "Cerco il mio pranzo, non lo trovo da nessuna parte, che l'abbia dimenticato a casa? Ci mancherebbe solo questo…e pensare che ho una fame….che tonto che sono chissà dov'è!"
Fukuda: "Bravo genio! Così farai un po' di dieta!" ridendosela alla grande insieme a Koshino, intanto il povero Akira continuava a cercare…nel vano tentativo di trovare il suo pranzo.
Akira: "Smettete di ridere…è una cosa seria!" allora i due si zittirono e fissavano Akira perplessi.
Poi arrivò con calma Camille, Koshino e Fukuda nel vederla si misero a ridacchiare, ma Akira era troppo occupato nella ricerca del suo pranzo per accorgersi della presenza della ragazza, poi Camille tocco la testa di Akira con la scatolina che aveva in mano.
Camille: "Tarantola Akira, si può sapere cosa diavolo stai cercando?" con tono sarcastico
Akira: "Il mio pranzo, Camille pensi che l'abbia lasciato a casa, eppure ho una fame, se penso che me l'hai preparato con cura questa mattina….che idiota!" disse rattristandosi
Camille: "Si sei veramente un idiota! Perché il tuo pranzo ce l'ho io! Questa mattina ti ho detto 'prendi il tuo pranzo che è sul tavolo', e tu 'si, si tranquilla!' Infatti lo stavi lasciando sul tavolo se io non controllavo e lo prendevo! Testone che non sei altro, tieni e mangia!" poi si allontano ridacchiando, mentre Koshino e Fukuda ormai si stavano spanciando dalle risate.
Fukuda: "Per fortuna che hai lei…se no tu ora digiuneresti. Per fortuna che la testa ce l'hai sul collo se no anche quella lasceresti a casa…vero Akira!?!" mentre continuava a ridacchiare.
Però Akira apprezzò molto il gesto di Camille, il fatto che lei avesse pensato di controllare se aveva preso il pranzo…..era sempre molto lungimirante lei! O meglio ormai lo conosceva benissimo!
Nel pomeriggio Akira andò ai suoi allenamenti e Camille pensò a pulire casa e preparare la cena.
Per i giorni a seguire andò sempre così, Camille preparava sempre cena, pranzi, spuntini, puliva e riordinava casa come una vera donnina di casa…..mentre lui non faceva altro che tornare a casa e rilassarsi la sera con lei, a studiare e parlare con lei. Camille non gli permetteva di fare niente se non di lavare i piatti e riordinare camera sua durante la settimana, e la domenica…a lui spettava di diritto pulire e fare il bucato, mentre lei si rilassava.
Dopo 2 settimane che ormai vivevano soli, una domenica si concessero una giornata libera.
Akira e Camille andarono a fare una passeggiata tra la neve, quando Akira gliela aveva proposto, il suo primo pensiero era stato a una passeggiata romantica, una di quelle passeggiate mano nella mano, con scambi di baci ed effusioni varie, ma non poteva certo fare quello che desiderava….se non voleva rischiare di perdere Camille.
Era gennaio e faceva ancora molto freddo…..però per entrambi l'idea di stare insieme era già tutto! Anche se appunto il freddo si faceva sentire, e poi la loro felicità non bastava a farli sentire meno il freddo pungente dell'inverno…
Dopo ore andarono in bar, per scaldarsi e bere una buona cioccolata calda…….a quel punto Akira non poteva più attendere, lui voleva sapere tutto…..tutto di Camille a cominciare dal perché era qui.
Akira: "Camille perché sei qui? Credo che sia giunta l'ora di dirmelo no?" si fissarono negli occhi intensamente, mentre lei prima di rispondere sorseggio lentamente la cioccolata calda.
Camille: "Credo di si! Devi sapere che io non sono del tutto italiana, ma per metà sono giapponese"
Akira: "Quindi tutto sommato anche tu appartieni a questa nazione!"
Camille: "Partiamo dall'inizio, vedi….io 2 anni fa ho avuto un brutto incidente, ero con i miei amici quando una macchina mi ha investito, è da allora che io non posso più ballare. I miei bei sogni di diventare una ballerina classica vennero infranti in quello stesso istante".
Akira: "Allora avevo ragione il tuo sogno era quello di ballare! Credo che sia stato duro il colpo per te, vero Camille?" mentre le prese la mano stringendola forte e lei lo fisso negli occhi con dolcezza
Camille: "Ma quello fu niente vedi…..con la botta persi molto sangue, avevo bisogno urgente di una trasfusione di sangue, io sono del gruppo sanguigno A Rh positivo così per far prima chiesero ai miei genitori il sangue necessario!"
Akira: "Mi sembra logico. Ma dimmi piuttosto come si chiamano i tuoi genitori?"
Camille: "Mia madre si chiama Maria Laura, mio padre Andrea, sono entrambi italiani di Roma!"
Akira: "No aspetta, ma se tutti e due sono italiani come fai tu ad essere per metà giapponese?"
Camille indugiò, lascio andare la mano di Akira e così sorseggio per un attimo la cioccolata calda, mente Akira lesse sul suo volto inquietudine e fastidio.
Camille: "Vedi per la trasfusione nessuno dei miei genitori poté donarmi il sangue, mia madre è B Rh negativo, mentre mio padre AB Rh negativo!"
Akira: "Ciò vuol dire che tu….non sei la loro vera figlia!" un po' sconvolto
Camille: "Andrea non è il mio vero padre. Mia madre era già sposata con lui, quando conobbe un uomo giapponese che lavorava e viveva a Roma, ma anche lui era sposato, solo che sua moglie era qui in Giappone. Eppure entrambi ebbero una relazione per 3 anni, dalla loro relazione clandestina nacqui io….io non sono altro che il frutto di due adulteri!"
Akira: "Ma Andrea non l'ha mai capito, cioè non hai mai avuto fratelli quindi….."
Camille: "Quindi….Andrea è impotente…..quindi non potevo assolutamente nascere dalla loro unione a meno che mia madre non lo tradisse appunto! Tutto ok Akira?"
Camille vide Akira agitarsi, così smise il racconto per accertassi che volesse ancora ascoltare.
Akira: "Tutto ok, però che casino che è la tua famiglia! Poi cosa successe, mi hai incuriosito"
Camille: "Andrea ha sempre avuto il dubbio che non fossi sua figlia, ma non l'ha mai manifestato. Poi lui ha scoperto solo da poco di essere impotente, così nello scoprire che io ero il frutto di un adulterio mi cacciò di casa, mia madre mi spiego tutto, poi mi affidò a Micaela ed eccomi qui!"
Akira: "Tuo padre non vuole più vederti? Ma se ti ha amato come una figlia per ben 17 anni! Non può cambiare idea da un giorno all'altro! Tu infondo sei sua figlia, se non biologicamente lo sei con il cuore! Però….ma dimmi sai come si chiama il tuo vero padre?"
Camille: "Kei Rukawa, so che ha un figlio di una anno più piccolo di noi!"
Akira: "Cosa? Camille puoi ripetere quello che hai detto perché credo di non aver capito bene!"
Camille: "Mio padre si chiama Kei Rukawa! Credo che viva qui a Kanagawa. Poi so' che ha avuto un altro figlio, da sua moglie naturalmente, questo ragazzo ha un anno in meno di noi!"
Akira nel sentire quelle parole sbianco e non poteva credere alle proprie orecchie e alle parole di Camille, poi a pensarci bene lei aveva lo stesso atteggiamento della volpe.
Camille: "Cosa c'è Akira ti vedo strano, conosci forse mio padre?" molto incuriosita
Akira: "Conosco il tuo fratellastro, si chiama Kaede Rukawa, ha 16 anni e va al Liceo Shohoku, se vuoi te lo posso far conoscere! Perché se ti conosco bene, sei curiosa di vederlo vero Camille?"
Dopo un attimo di esitazione, dovuta maggiormente al fatto che Akira ormai la conosceva bene, annui, voleva vedere il suo fratellastro anche se aveva un po' paura.
Akira portò Camille nella palestra dello Shohoku, dove naturalmente si allenava tutta la squadra in vista del campionato, entrarono di soppiatto, ma tutti si fermarono per guardarli…..tutti rimasero stupiti nel vedere Akira Sendoh nella loro palestra, di domenica e in più in dolce compagnia.
Hanamichi: "Ehi porcospino, cosa ci fai qui? Se volevi uscire con la tua ragazza perché non la porti altrove diciamo in spiaggia o che ne so! Ma non qui a spiarci!" alterandosi molto
Akira: "Veramente io sono venuto a farvi un salutino tutto qui! Ti dispiace Hanamichi?"
Hanamichi: "No, non è questo solo che …"incalzo Rukawa con la sua solita faccina da incavolato
Rukawa: "Non hai mai di meglio da fare certo!"
Akira: "Hai ragione Kaede Rukawa!" poi lanciò un occhiata a Camille, lei comprese che Akira le aveva indicato a modo suo chi era……Kaede Rukawa era molto carino, nel viso del fratellastro ritrovava alcune delle sue smorfie e delle sue espressioni e questo la intimorii molto.
Poi quando gli sguardi di Camille e Kaede si incontrarono e si fissarono, scatto qualcosa di strano nel corpo di entrambi, improvvisamente a Camille gli venne da tremare e sentiva molto freddo non solo fisicamente ma anche nel cuore, Akira nel vederla così scossa da quest'incontro si preoccupo, forse vedere Rukawa l'aveva sconvolta fin troppo, forse non era stata una buona idea farglielo conoscere ora…..perché tutto sommato lei è molto fragile, quindi doveva prepararla molto prima, sia spiritualmente che fisicamente per quest'incontro.
Akira: "Tutto ok Camille? Non ti senti bene?" gli disse preoccupato prendendole la mano
Camille: "Akira andiamocene ti prego! Ti scongiuro!" lui annui e così se ne andarono lasciando un bel po' di perplessità a tutti quelli del Shohoku, mentre Kaede non comprendeva la strana sensazione provata…….era come se negli occhi di quella ragazza ci si fosse specchiato, rivedendo delle sue espressioni. Poi aveva sentito freddo, fin nel profondo…… Ma come poteva essere?
Una volta fuori nel cortile dello Shohoku, Camille si blocco continuando a tremare, poi si getto tra le braccia di Akira che la strinse forte…..
Akira: "Cos'hai Camille, se non mi dici cos'hai come posso aiutarti!"
Camille: "Ho sentito freddo nel vedere Kaede, mi sono sentita male e a disagio!"
Akira: "Anche a me Kaede fa lo stesso effetto! Solo che ormai ci sono abituato! Ora calmati ok Camille, ci sono io qui con te….ora facciamo due passi, ti calmi e poi torniamo a casa…:!"
Si misero a passeggiare, uno di fianco all'altro, Akira la fissava ogni tanto per vedere come stava, ma Camille sembrava serena, rimaneva solo in silenzio, perché aveva troppi pensieri, non poteva credere di aver appena visto il suo fratellastro……poi decise di rompere questo silenzio inquietante
Camille: "Akira mi parleresti di Kaede! Mi sembra di capire che vi conoscete"
Akira: "Se vuoi, ma non ti so dire molto, sai non è che siamo amici per la pelle"
Camille: "Si capisce benissimo, già da come ti ha risposto, una bella frecciata ai tuoi difetti! Però credo che provi un senso di ammirazione e competizione nei tuoi confronti, l'ho capito subito dall'occhiata che ti ha lanciato quando gli hai rivolto la parola" Akira le sorrise
Akira: "Io e lui siamo in competizione, entrambi vogliamo essere i migliori giocatori di basket, dell'intero Giappone. Kaede è molto bravo e migliora a vista d'occhi, è un ragazzo nettamente al mio pari e quindi è difficile per entrambi spuntarla sull'altro! Anche se io sono tanto avvantaggiato, perché ho a mio favole più esperienza di gioco rispetto al tuo fratellino!"
Camille: "Viva la modestia Akira! Vuoi un monumento?" gli disse sprezzante e anche se un po' divertita da questa storia, mentre lui si mise a ridere, poi le sorrise dolcemente.
Akira: "Però è la verità, io essendo più grande ho avuto maggiori esperienze di lui, poi siamo due caratteri diversi e di conseguenza abbiamo diversi modi di giocare! E' tutto qui quello che volevo farti capire, non c'era niente di maligno nelle mie parole"
Camille: "Perfetto! Ora mi ritrovo il mio fratellastro e il mio migliore amico in competizione, devo sapere altro, magari che vi contendete la stessa ragazza?" sprezzante, così lui si mise a ridere, poi avvicino il suo viso a quello di Camille, le bacio la guancia e il collo, così lei arrossi di colpo.
Akira: "Non credo proprio che siamo in competizione per donne, io adoro una ragazza, mentre lui...beh vedi lui…lui ama un ragazzo! Quello dai capelli rossi, Hanamichi Sakuragi, loro stanno insieme da un paio di mesi" disse un po' in crisi, non sapendo come l'avrebbe presa Camille.
Primo perché non sapeva se lei capiva la sua allusione alla ragazza, visto che si riferiva a lei e secondo come avrebbe assorbito il colpo di sapere il suo fratellino gay.
A quella parole Camille ci rimase di sasso, non sapeva proprio che pensare…..e che dirsi….primo Akira aveva ammesso che aveva qualcuno nel cuore e questo la irrito, e si senti terribilmente gelosa, anche perché lui non gliene aveva mai parlato, nemmeno un accenno, neanche vago. E poi sapere il suo fratellastro un gay, le dava una strana sensazione, niente di sgradevole, nemmeno di fastidio ma un senso di curiosità.
Akira: "Camille, ci sei ancora? Sei ancora con me o in caso contrario dov'è la tua testolina?"
Camille: "Si ci sono, ci sono e solo che….non pensavo una cosa simile viste tutte quelle bambocce che strillavano per lui…io credevo che fosse un Latin Lover come te!" disse con un tono un po' distaccato e nettamente molto sprezzante, mentre si mordeva le unghie delle mani, e pensando a chi poteva essere quella maledetta ragazza che aveva conquistato Akira.
Akira: "Cosa? Io cosa sarei Camille?" del tutto sorpreso da quelle parole
Camille: "Ma sei sordo o cosa? Ora leggi il mio labiale, così anche se sei sordo lo capisci, tu sei un Dongiovanni di prima categoria, uno di quelli da evitare accuratamente" disse duramente
Akira: "Io non sono un dongiovanni da strapazzo!" irritandosi un attimino, perché lui non poteva accettare che Camille lo credesse uno che correva dietro a tutte le sottane che vedeva.
Camille: "A si! E allora perché ti ronzano tutte quelle ragazzine attorno?" con molta freddezza
Akira: "Cos'è sei gelosa per caso?" disse scherzoso mentre le sorrideva beffandosi di lei
Camille: "Certo che no! Cosa vai a pensare, io gelosa di te, non sia mai! Siamo amici tutto qui!"
Akira: "Certo siamo amici, allora perché non parliamo di Koshino eh! Vi ho visto quando vi parlate sembrate due veri piccioncini, ancora un po' e vi prenoto una camera in un motel!" scherzoso, ma anche molto seccato dal fatto che Camille e Koshino andassero molto d'accordo.
Camille: "Idiota! Io e Hiroaki siamo amici tutto qui, ne di più ne di meno! Comunque non cambiare argomento, non stavamo parlando di Koshino!" incrociando le braccia la petto e fissandolo
Akira: "Oh mia povera Camille, ti ho punta sul vivo!" si stava beffando di lei e questo faceva incavolare ancora di più Camille, che avrebbe voluto urlare ad Akira che si sbagliava, che non aveva capito niente, perché a lei non interessava Koshino…ma lei amava lui, e lo amava alla follia.
Camille: "Ci rinuncio a parlare con te, perché non ascolti quello che ti dico. Comunque tu sei e resti un dongiovanni del cavolo, le ragazzine ti sbavano dietro e tu ne sei felice e ti gongoli"
Akira: "Non è affatto vero! A me danno fastidio quelle stupide oche, ne farei anche a meno" -Io sono felice quando ci sei tu in palestra a guardarmi, e quando vedo te che mi fissi e mi scruti! Che sciocca che sei! Io ti amo e neanche lo capisci! Non lo vedi che io ho occhi solo per te!-
Camille: "Ma con chi credi di parlare, guarda che ti vedo mentre le guardi tutto felice e sorridente, con quel cavolo di sorriso da ebete! Idiota!" gli disse sempre più irritata e puntandogli il dito al petto, così lui si mise a ridere, poi le sorrise maliziosamente guardandola intensamente negli occhi.
Akira: "Dai ammettilo tu sei gelosa, sei gelosa di me! Camille tu sei gelosa di me vero?"
Camille: "Ti ho già detto che non è così, allora sei veramente sordo!" gli urlo incavolata nera, però arrossi vistosamente perché Akira era a pochi centimetri dal suo viso, e poi perché lui aveva fatto centro, lei era molto gelosa di quelle ragazzette.
Allora Akira pensò bene di volerla stanare, voleva che lei ammettesse di essere gelosa e che in fondo lei ci teneva a lui, non solo come amico, perché non gli bastava essere il suo migliore amico. Lui voleva sentirsi dire che anche lei lo amava.
Akira: "Beh in effetti tu Camille non puoi competere con loro!" a quelle parole Camille le venne un colpo al cuore, non poteva credere alle sue orecchie così abbasso la testa sentendosi una nullità, ma Akira prosegui le sue parole "Non puoi competere con loro perché quelle ragazze sono sempre gentili e carine con me…mentre tu sei sempre suscettibile, scorbutica, distaccata, per niente gentile, fredda e….." le sue parole vennero bloccate di colpo, perché Camille gli rifilò una mega sberla ad Akira, dentro quel ceffone ci butto tutta la sua rabbia e l'odio che provava in quel momento per quel cretino. Non poteva sopportare più le parole perfide che le rivolgeva Akira.
Camille: "Quanto sei idiota! Ti odio!" l'aveva ferita e anche alla grande, lei aveva tentato di cambiare per lui, invece…..invece non era servito ad un bel niente, ed ora si ritrovava ad essere umiliata e derisa proprio dall'uomo che ama.
Akira rimase spiazzato da quel ceffone, proprio non se lo aspettava….poi Camille scappo via, doveva schiarirsi le idee, e sbollentare l'odio che provava per lui.
Alla fine Akira torno a casa da solo, con calma mentre si toccava la guancia arrossata e nettamente gonfia dopo la sberla ricevuta.
Akira: "L'ho fatta proprio arrabbiare, e io che pensavo che avrebbe ammesso di essere gelosa, ho solo ottenuto l'effetto contrario, ora mi odierà per giorni, di fisso! Quanto sono deficiente!"
Una volta tornato a casa, chiamò per qualche istante Camille, per vedere se per caso era tornata, ma il silenzio regnava assoluto….così andò in bagno e si guardò allo specchio, aveva una guancia rossa come il fuoco e che gli faceva un male bestia.
Akira: "Cavolo! Mi ha smantellato la guancia! Non pensavo che potesse essere così violenta, però me la sono andata a cercare, dovevo tapparmi la bocca invece…..ho detto una marea di stronzate! Erano tutte cose che non pensavo…ma come cavolo ho fatto a dirgliele! Che idiota che sono!"
Akira attese a casa Camille per ore, si sentiva nervoso, così si sedeva sul divano, poi camminava per tutta la casa, per poi tornare a sedersi in cucina, ormai aveva percorso tutta la casa per il nervosismo, ma Camille non tornava. Ormai erano le 8 di sera ed erano 4 ore che non la vedeva, non poteva essere ancora così tanto incavolata con lui….…..poi ormai fuori faceva molto freddo e sicuramente avrebbe avuto fame, oltretutto lei era senza soldi, allora perché non tornava!
Ormai Akira era molto ansioso e preoccupato, apri la porta d'ingresso per dare un occhiata, nella speranza di trovarla sulla porta, ma Camille non si vedeva, neanche nei paraggi, in più aveva ricominciato a nevicare, e ora stava nevicando copiosamente.
Akira: "Non ci voleva anche la neve….Camille è ancora fuori e senza ombrello! Vado a cercarla!"
Akira prese la giacca e l'ombrello poi si mise alla ricerca di Camille, ma non sapeva esattamente dove cercarla……così vagava per la città senza meta e sperando di trovarla ovunque lei fosse.
Camille nella sua fuga si era messa a vagare, non voleva tornare a casa da quel insensibile, da quel elefante senza cervello di Akira…..poi sopraggiunse il buio, aveva fame ma i soldi erano rimasti a casa, visto che Akira gli aveva promesso che avrebbe provveduto lui a pagare oggi. E per finire in bellezza aveva cominciato a nevicare, Camille sapeva benissimo che non poteva stare sotto la neve, se no si sarebbe presa un malanno, allora si andò a sedere nel parco, dentro un grande tubo di cemento su cui giocavano i bambini, lì sotto non si sarebbe bagnata.
Akira passo vicino al parco dove si era nascosta Camille, la chiamò a gran voce sperando che se fosse stata nei paraggi gli rispondesse, in effetti Camille lo senti, ma non rispose.
Camille: -Col cavolo che ti rispondo bello mio! Non sono ancora tanto disperata, poi è tutta colpa tua, quindi se vuoi trovarmi cercami! Vediamo quanta fortuna hai!- pensò tra sé e sé mentre sentiva la voce di Akira allontanarsi, così si strinse le ginocchia al petto nel tentativo di sentire meno il freddo, ma restò lì ferma…..in fondo al cuore lei sperava che Akira la trovasse.
Dopo qualche minuto, Akira giunse nel parco, ormai era disperato la cercava da ore ma non la trovava da nessuna parte….poi intravide Camille che era all'interno del tubo, era tutta rannicchiata e tremava…..così si avvicinò a lei a grandi passi, si chino con il sorriso sulle labbra
Akira: "Camille! Finalmente ti ho trovata, sono ore che ti cerco"
Camille: "Si vede che non cercavi nel posto giusto!" disse sprezzante, anche se era felice che lui finalmente l'avesse trovata, poi aggiunse con voce dolce e bassa "Sei arrabbiato con me?"
Akira: "No! Scusami Camille sono stato un vero idiota, volevo solo scherzare e non ho pensato che tu potessi soffrirci per quelle parole. Vuoi tornare a casa con me?" porgendogli la mano, con stampato sul volto un dolcissimo sorriso che la invitava a seguirlo.
Camille: "Si! Ma scusami tu per la sberla, non dovevo schiaffeggiarti! Non ce n'era bisogno!" gli disse dolcemente e imbarazzata, così lui le accarezzo il viso dolcemente.
Akira: "Niente di che, non mi hai fatto male, mi hai solo dato una svegliata, visto che ero ancora in coma!" -Mi hai fatto capire che certe cose non devo dirle e mai più te le dirò! Te lo prometto-
Camille afferrò la mano di Akira, che la fece uscire dal suo nascondiglio per poi stringerla forte, in seguito si incamminarono per tornare a casa, stretti l'uno all'altro visto che dovevano dividere l'ombrello che non era grandissimo.
Giunti a casa fecero finalmente cena quando ormai erano le 22.30, in seguito parlarono un po' chiarendosi le idee anche se solo in minima parte, visto che Camille non disse ad Akira che era effettivamente gelosa di lui perché lo ama molto, e Akira non disse a Camille che non aveva gradito che gli avesse etichettato il soprannome 'dongiovanni', e questo perché la amava e che per lui non esisteva nessuna altra ragazza a parte lei.
Entrambi temevano di dirsi quello che provavano, perché temevano di essere respinti e di ritrovarsi a sopportare un amore impossibile e irraggiungibile, che li avrebbe fatti soffrire immensamente, perché sarebbe stato durissimo restare accanto ogni giorno della loro vita alla persona amata, ma che non ricambiava i loro sentimenti.
Ma in fondo lo screzio che si era creato tra loro, venne per fortuna superato in un niente, e questo episodio servì da lezione per entrambi, perché compresero che stavano giocando con sentimenti più grossi di loro. Sentimenti che col passare del tempo crescevano e contribuivano ad aumentavano il loro feeling e il bisogno di avere accanto l'altro, alla fine loro continuavano ad essere amici, anche se in fondo non lo erano….o almeno non del tutto visti i litigi per gelosia, e il continuo aumento del desiderio verso l'altro.
Giorni dopo, precisamente la domenica pomeriggio Akira stava aiutando Camille con lo studio, visto che lei negli ultimi esami trimestrali aveva collezionato diverse insufficienze.
Entrambi si sentivano al settimo cielo, molte volte si sfiorarono casualmente le mani, si toccarono più volte ma sempre fugacemente, ma si sentivano così imbarazzati e imbranati che si bloccavano impauriti e poi arrossivano sovente, proprio non riuscivano a dirsi che si volevano bene….ma l'idillio tra loro prosegui fino a quando arrivò qualcuno a casa loro…..
Il campanello di casa suono, così Akira e Camille si fissarono perplessi visto che non si aspettavano visite di oggi, e di sicuro non potevano essere Micaela e Toshio, perché non avrebbero mai e poi mai suonato il campanello solo per avvisarli del loro ritorno.
Akira: "Ma chi cavolo sarà che viene a rompere le scatole!" disse seccato incrociando le braccia la petto e facendo comparire un broncio sul suo volto
Camille: "Che ne dici se apri la porta, così forse lo saprai, non credi?" ridacchiando mentre lo fissava divertita, perché Akira aveva disegnato in volto l'espressione di un bambino scocciato.
Akira: "Si e lo mando anche al diavolo!" -Cavolo proprio adesso che io e Camille stavamo da soli, insieme, uno vicino all'altro sereni e rilassati! I rompiscatole sono sempre nei paraggi, cavolo!-
Quando però Akira apri la porta, rimase senza parole, perché si ritrovò di fronte l'ultima persona al mondo, su cui non avrebbe scommesso che sarebbe venuto a cercarlo……
Era Kaede Rukawa che si era presentato a casa di Akira, così lui lo fece accomodare in salotto dove c'era anche Camille, così almeno gli avrebbe presentati ufficialmente.
Akira: "Rukawa ti presento la mia più grande amica Camille Laura De Marchi, mentre lui è Kaede Rukawa, sai è uno dei giocatori dello Shohoku! Te ne avevo parlato in passato" mentre sorrise e gli face l'occhiolino, così a Camille venne da ridere, però fisso Kaede e ritornò subito seria.
Kaede/Camille: "Piacere!" con lo stesso tono freddo e distaccato
Akira: -A vedervi insieme, lo ammetto si direbbe che siete fratelli e non fratellastri, stessa freddezza e stesse battute cattive e perfide! Per non parlare degli sguardi e dei comportamenti, probabilmente è una cosa tipica dei Rukawa essere così!- "Allora Rukawa cosa ti porta qui a casa mia?"
Rukawa: "Dovrei parlarti……ma in privato!" lanciando uno sguardo fulminante verso Camille, che d'improvviso si senti la terzo in comodo.
Camille: "Non c'è problema io me ne vado di sopra, e vi lascio soli, piacere di averti conosciuto"
Una volta che Camille spari, ma si fa per dire, visto che si mise a sedere sulle scalinate…..perché era troppo curiosa di sapere cos'aveva da dire Kaede ad Akira, di sicuro doveva essere una cosa molto importante se si era spinto a cercare Akira qui a casa.
Rukawa e Akira si sedettero sul divano in attesa che uno dei due rompesse il ghiaccio
Rukawa: "Spero di non averti rovinato tutto con la tua ragazza!"
Akira: "Tranquillo, nessun problema. Allora dimmi, cosa mi dovresti dire d'importante?"
Rukawa: "Io non sapevo proprio con chi confidarmi, e poi questa cosa mi pesa troppo sulle spalle!"
Akira: "Hai scelto me, come fossi stato il primo che passava di qui….grazie sono commosso!"
Rukawa: "Ora piantala! Sono venuto qui visto che….anche per gli altri problemi precedenti che ho avuto mi ero di già confidato con te……e mi eri stato utili. Allora vuoi ascoltarmi si o no?"
Akira: "Si ho capito Rukawa, ora parla dimmi tutto, sono ad orecchie aperte!"
Rukawa: "Io volevo dirti che….da giorni ho scoperto di avere una sorella più grande e mio padre vuole cercarla per……per adottarla e farne la sua effettiva figlia! Io ora sono sconvolto!"
A quelle parole Camille rimase sconvolta, stava per commentare ad alta voce, così si tappo in fretta la bocca, non poteva parlare ne fiatare se non voleva farsi scoprire da quei due…..
Camille: -Mio….mio….mio padre! Mio padre mi vuole……come sua figlia….! O mio dio!-
Akira: -Il papà di Camille la sta cercando? E pensare che lei è a due passi da lui….- "Si capisco, ma perché sei sconvolto, per un motivo preciso?" era interessatissimo a questo discorso
Rukawa: "Non è che sono sconvolto perché mio padre è stato con un altra donna, ma perché non so che pensare…..ritrovarmi una sorella dopo essere stato solo per anni….." mentre si mise la mani sulla testa, era shockato e forse triste.
Akira: "E' un bel cambiamento! Ma forse tua sorella è una persona speciale, dolce e molto simile a te, così sarebbe impossibile non andare d'accordo con lei non credi?" -Sono sicuro che tu e Camille andreste molto d'accordo, vi capireste al volo e sareste ottimi fratelli!-
Rukawa: "E se invece fosse una strega, una di quelle megere perfide….o forse una come quelle oche che mi opprimono sempre! Io non so come prenderla questa cosa….forse dovrei aiutare mio padre a cercarla….oppure no!" aveva in viso l'espressione di chi era depresso e con le idee confuse, era una cosa insolita visto che Kaede era sempre così impassibile e freddo.
Akira: "Segui il tuo cuore! Se senti che devi conoscerla e che vuoi una sorella, non rinunciarci!"
Rukawa: "Io la voglio questa sorella, almeno voglio conoscerla! Grazie Sendoh! Come immaginavo tu mi avresti aiutato meglio di qualsiasi altro!"
Akira: "Meglio anche di Hanamichi?" lo stuzzico un pelo, visto che ormai tutti sapevano che Kaede e Hanamichi stavano insieme e si amavano molto.
Rukawa: "Io lo amo, stiamo bene insieme ma è un testone, non capirebbe cosa provo….comunque glielo detto e lui era tutto felice nel sapere che ho una sorella da qualche parte. Hanamichi non vede l'ora di conoscerla….e sinceramente….anch'io!"
Rukawa se ne andò e Akira richiamò Camille…..
Akira: "Dai scendi! Tanto lo so che hai origliato quindi vieni!" ridacchiando
Camille: "Pensavo di non aver fatto rumore invece……"
Akira: "Infatti non hai fatto rumore, solo che ormai ti conosco e so già che non resisti alla curiosità"
Camille: "Ok, ho ascoltato e sono rimasta stupita, per non dire sconvolta da tutto!" mentre si sedette sulle scale, seguita anche da lui, che le mise un braccio dietro le spalle per stringerla a sé.
Camille: "E se mio padre mi trovasse ma…lo deludessi perché non si aspettava una come me?"
Akira: "Non dire cavolate, tuo padre ti amerà e ti vorrà bene per come sei, poi anche Kaede ti vuole conoscere e vuole una sorella! Si vede che siete in qualche modo….consanguinei!"
Camille: "Tu dici! Però tutte le volte che lo vedo, Kaede mi fredda con i suoi occhi di ghiaccio, mi fa sempre sentire a disagio e fuori luogo…..mi innervosiscono non so come spiegarti!"
Akira: "Credo di aver capito tranquilla!" -Anche fin troppo bene, Kaede ti fa l'effetto che tu facevi a me nel primo periodo che ci siamo conosciuti! Poi ci siamo capiti…e ora ti amo!-
Camille: "Credi che mi troverà mio padre?" molto sconsolata
Akira: "Non so dirtelo, però se così fosse….noi potremmo restare sempre in contatto" -E così non ti perderei mai, non te ne andresti mai troppo lontano da me…..perderti mi farebbe troppo male-
Camille avrebbe voluto tanto conoscere suo padre, ma aveva anche tanta, ma tanta pura di deludere le aspettative che sicuramente aveva nei suoi confronti. Però lei era curiosa, avrebbe voluto sapere com'era suo padre, che persona è e come sarebbe stato con lei……..
Camille sperava tanto che il suo desiderio si avverasse, in fondo erano entrambi nella stessa città, possibile che due persone non possano incontrarsi anche per caso?

Mars: Ora sei contento Akira, sai proprio tutto su Camille!
Akira: Si sono contento, ora poi sono il suo migliore amico
Uranus: La smettessi però di essere geloso di lei
Akira: E lei che è gelosa di quelle oche delle mie fans
Mars: Si, si, si, lasciamo perdere. Ora direi di continuare la storia, anche perché ora Akira non ha più da lamentarsi così io possiamo lavorare comodamente.
Uranus: Si ci farà lavorare tranquille fino alla prossima lamentela!
Akira: Cosa dite ragazze?
Mars/Uranus: Niente, niente tesoro torna a giocare!

Continua…….




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