ESPER - il potere della mente

 


Introduzione

Introduzione:

Ecco Max-Kitano con la terza parte della storia. E' più lunga e più cupa delle prime due, ma proprio non posso farci niente.
Dunque: kuming tong è un termine cinese che indica i poteri esp di vedere nel passato e nel futuro; la Yugoslavia è naturalmente l'attuale ex-Yugoslavia; i mostri cui si fa riferimento nel cap precedente sono da intendersi come lo strato più profondo dell'inconscio, ovvero il cosiddetto inconscio collettivo (vedi C. G. Jung)…….
Mah…..probabilmente avrò tralasciato diverse cose e molte domande rimarranno senza risposta, per cui……piano con le sassate!!!!!!
Bene, alla prox.
Byeee!!!


1.

- Allora, volpe, che te ne pare della nuova arrivata??
- Hn?? -
Lui e Hanamichi erano alle spalliere, impegnati in una serie di squat per i quadricipiti: una punizione di Akagi per essersi azzuffati poco prima.
La palestra risuonava degli echi dei palloni da basket e dell'irritante tifo del suo fan club.
- Sì, la nuova: Magaho. E' in classe con me, sai. Un po' timida, ma che vuoi farci, la presenza del genio, eheheheh….-
- Mpf. Idiota. -
Hana gli diede di gomito: - sìsìsì, come no……però, caro il mio freezer, sembra che anche tu ti sia dato da fare, eh??? -
- Hn?? -
- Massì, lo sanno tutti che vi siete già conosciuti, che ti credi?? La volpe che si fa irretire da un paio di occhi verdi è una notizia epocale!!!!
- Idiota. Lavora e taci. - mugugnò Rukawa.
- Guarda che così mi offendi!!!! -
- Ti offenderei se ti chiamassi idiota e tu non lo fossi; ma visto che lo sei……-
- COOSA?? RIPETILO SE HAI IL CORAGGIO!!! -
- Idiota. Fatto e finito. -
- GRRR…..ORA TI CANCELLO DAL PIANETAAAA!!!!! -
Il rosso gli volò sopra atterrandolo e lo prese per il collo, tentando di strangolarlo. Rukawa, impassibile, rispose con un paio di diretti al viso.
Al di sotto della maschera stava ridendo: quel pazzo esaltato gli era innegabilmente simpatico.
- LA PIANTATE, VOI DUEEE!!!! - tuonò sopra di loro la voce del gorilla.
- Ehm, scusa Gori….finisco di strangolare la volpe e sono da te. -
SDOOONGGG!!!
Akagi tirò una sventola impressionante sulla testa del rosso.
*Certo che ha la testa dura*, pensò Kaede mentre si rialzava *e poi tutte le volte risuona come un gong!! Mah…*….
- Ahia!!! Gorilla, mi hai fatto male!!! -
- Rimettiti al lavoro, razza di imbecille. E anche tu, Rukawa. -
- Calmo…calmo, bestione..- disse il rosso, massaggiandosi il cranio offeso - certo che oggi sei proprio nervoso: cos'è, hanno tirato giù un altro pezzo di foresta congolese e sei preoccupato per i tuoi parenti???? -
- CHE COSAAAA????? -
- Ooops….-
Il rosso fuggì urlando, inseguito dalla furia omicida del capitano. Correvano in cerchio uno dietro l'altro, sotto gli sguardi basiti di tutta la squadra.
- Uff…- sospirò Kaede, stringendosi nelle spalle. Stava per rimettersi sotto con gli esercizi, quando incrociò lo sguardo di Ayako. Senza sorridere le fece un piccolo cenno di intesa, a cui lei non rispose. La ragazza lo guardò interdetta, poi i suoi caldi occhi scuri si spostarono su Myagi.
Rukawa scosse la testa.
*Sta cercando di capire cosa prova, vedi. E tu??? Stai cercando di capire qualcosa o vai solo avanti a testa bassa??*
*Io……*
- Ciao ragazzi!!!! - la voce acuta di Haruko squillò all'improvviso nella palestra.
Tutti andarono in stallo: dietro alla sorella del capitano c'era la nuova arrivata.
*Eccola, è lei…..Magaho.*
*Forza, allora: agisci.*
*No. Ci sono troppe interferenze qui.*
Quasi subito si formò un capannello intorno alla nuova arrivata. L'allenamento andava a farsi benedire.
*Ma che stronzate. Muoviti, valle più vicino.*
La ragazza teneva gli occhi bassi e rispondeva timidamente al fuoco di domande che le pioveva addosso. Haruko tentava di proteggerla dall'esuberanza dei ragazzi, ma non otteneva grandi risultati.
Rukawa si avvicinò in silenzio.
- Ehi, guardate, anche la volpe viene a salutare Magaho!!! - non mancò di far notare a tutti il rosso.
- Idiota - sussurrò. E subito dopo scandì: - Ciao Magaho.-
Stupore generale. Il silenzio calò come un drappo nero sulla palestra della scuola superiore Shohoku.
*L'ho appena salutata davanti a tutti. Ma sono cretino o cosa?? Le stronze del mio fans club la faranno a pezzi!!!*
- C-ciao Rukawa….- rispose la ragazza, molto incerta, guardandolo appena.
- Kaede, te l'ho detto. - ormai il danno era fatto.
- Oh….è vero, allora: ciao Kaede. -
Il rosso fu il primo a riprendersi dallo shock: - Hei, dimmi un po', Magaho, com'è che sei già in intimità col volpino??? Questo carciofo surgelato che non dà confidenza a nessuno non può aver fatto colpo, no??? Non più del genio, comunque!!!! -
- Idiota. -
- Eddai, ragazzi non litigate come sempre….- disse Haruko.
- Tranquilla, Harukina - disse Hanamichi - la volpe non può competere con il grande genio!!!! - si rivolse a Magaho - Te l'ho detto piccola che sono universalmente riconosciuto come il GRANDE GENIO DEL BASKET??? -
- Ehm……me l'hai accennato……-
- Oh oh oh!!!! E sai perché mi chiamano così?? -
- Uh…..perché fai tre canestri a partita e solo se ti strofinano?? - domandò timidamente la ragazza, a occhi bassi.
- Eh????? -
…………
- MUAHUAHUAHUAHUAHUAHUAHUAH!!!!!!! -
La palestra esplose in una risata fragorosa.
A bordo campo l'armata Sakuragi piangeva e batteva i pugni per terra.
Rukawa non riuscì a impedirsi l'ombra di un sorriso.
Quando, un paio di minuti più tardi, tutti si furono più o meno ripresi, il capitano si presentò a Magaho: - ciao, io sono Takenori, il fratello di Haruko. -
- Oh….il capitano…piacere..-
- Sarei lieto di averti a tutti gli allenamenti - disse il gorilla mentre le stringeva la mano - e anche alle partite, visto che a quanto pare riesci a rimettere al suo posto il rosso…… -
- Ragazzi…io non l'ho capita…..- piagnucolò Hanamichi, grattandosi pensieroso la testa.
- …….naturalmente solo se la cosa ti fa piacere. Ti interessa il basket?? -
- Ah….bè….- balbettò Magaho, palesemente arrossita per tutta quell'attenzione.
- Lei sa giocare. - intervenne a questo punto Rukawa.
- Cosa???? -
- Ho detto che lei sa giocare. - ribadì, facendosi avanti.
*Adesso*, si disse, *fallo adesso.*
Si mise davanti a Magaho e le accarezzò lievemente una guancia, ne seguì il profilo liscio e dolce con la punta delle dita, poi…………
………..poi si voltò bruscamente e si diresse verso lo spogliatoio.
E mentre lasciava lentamente la palestra, nella nuova assordante esplosione di silenzio potè percepire che tutti gli occhi erano puntati sulla sua schiena.
Quelli di Ayako soprattutto.

*Oddio, mi ha toccata!!! Rukawa mi ha toccata!!!!*
Magaho era portata involontariamente la mano alla guancia. Sentiva il cuore martellarle nel petto.
*Mi ha fatto una carezza!!!! Dio, ora mi sciolgo!!! Mamma mia, mi guardano tutti…..devo essere viola!!!!*
Il suo respiro era accelerato, e nello stesso tempo le sembrava di non respirare affatto. Sentiva ancora il tocco delle sue dita lievi e fresche sulla pelle.
Dopo che il ragazzo era sparito negli spogliatoi tutti gli occhi si erano puntati su di lei. Lei, Magaho Mitzuri, una ragazzina che anche in condizioni normali era più che timida.
Nessuno diceva niente. Il surplace era totale, assoluto.
Poi: - Ehi ragazzi…ragazzi……..ragazziiii…………….OH, DEFICIENTIII!!!! -
Una voce risuonò nel silenzio attonito.
- Uh….?? -
- Terra chiama base lunare Shohoku….rispondi Shohoku!!! Capitano non ho il segnale!!! Nessun segno di vita dallo Shohoku!!! -
- E piantala di fare il cretino, Mito!!! - si scosse Akagi.
- Vabbè ma che diavolo vi prende?? Sembrate tanti stoccafissi….-
- No, è che Rukawa…..lui…
- Uh?? Lui….cosa?? -
- Ma, insomma, non hai visto la scena?? -
- Veramente ero negli spogliatoi a…..er……farmi una sigaretta e……eddai, Takenori, non guardarmi così………-
- Comunque……- Yohei guardò Magaho e le si avvicinò - ti dovrei parlare, se ti va bene …... - disse semplicemente, in tono gentile.
Magaho arrossì ulteriormente, se possibile. Pensò che la sua temperatura interna non sarebbe mai più tornata normale.
- Eh….oh….v-va bene. - finì per balbettare.
*M-ma che succede?? Perché da quando sono arrivata sono al centro dell'attenzione?? Mamma mia!!!*
Mito la prese a braccetto e quasi la trascinò fuori.


- Ragazzi ci capisco sempre meno - disse uno stupefatto Hana - prima il freezer la accarezza e poi Mito se la porta via….insomma è carina, ma……-
- Non so davvero che dire - osservò Myagi, poi guardò Ayako con gli occhi a girandola e le zompò addosso - ma non me ne può fregare di meno perché io sono già felicemente fidanzato, non è vero Ayakuccia????
- Ryota, taci. E scollati. - disse lei in tono distratto e curiosamente senza sventagliarlo.
*Ma cosa gli sta succedendo??* pensava *Gli interessa quella ragazza?? Oppure gli interesso io?? E a me lui interessa?? E allora Ryota??*
Si arrotolò distrattamente un boccolo con le dita.

- Uh…..allora è Rukawa che mi vuole parlare??? - Magaho non riuscì a impedirsi un tremito.
- Proprio così, tra un'ora sulla terrazza. - annuì Mito - E dev'essere una cosa piuttosto importante a quanto ho capito. -
- M-ma scusa Yohei….ti ha detto cosa….-
Mito scosse la testa e sorrise. Il sorriso gli donava parecchio. Caldo, sincero…..e bello.
Non aveva ancora visto sorridere Rukawa.
- Vedi…- le disse il ragazzo - è piuttosto difficile che lui parli più dello stretto necessario. Si è solo raccomandato di tenerti lontana dalle….ehm…..ragazze del Rukawa fans club. Cioè, non ha usato proprio la parola ragazze……-
- Oh….allora è per quello che mi hai….bè…..trascinato via dalla palestra. Grazie mille Yohei, non ci avevo proprio pensato!!!! -
- Ehm….di niente…..-
- No, no…..sei stato davvero gentile!!! -
Mito si passò una mano sulla testa, in apparenza un po' confuso: - non è stato nulla….uh…davvero…- disse - ….tu piuttosto….ricordati dell'appuntamento, sennò il rookie mi spella vivo, ok??? -
A quelle parole Magaho sollevò lo sguardo, verdissimo nella calda luce pomeridiana, verso la terrazza della scuola.
*Tra un'ora. Cosa vorrà mai??? E se per caso gli piacessi??*
*Certo che in pantaloncini è davvero stupendo….*
*Oddio, Magaho, ma cosa vai a pensare????*
- Mmmh…….Rukawa fa colpo proprio su tutte, a quanto pare. -
- Eh??…… Oh….no, no, ma che dici?? -
- Eddai che stai diventando viola. -
- No, ti sbagli, io……-
Yohei le lanciò uno sguardo strano, un po' triste: - Guarda che non c'è niente di male……- disse. Per un attimo sembrò voler aggiungere qualcosa, poi sospirò e scosse la testa.

2.

Sulla terrazza Rukawa era solo.
Il vento aveva preso a soffiare, nel cielo si andavano addensando nubi immense e deformi mentre sulla città si allungava un'ombra spessa, carica d'elettricità statica. Da sud provenivano rombi sempre più minacciosi.
Il sole di poco prima sembrava un pensiero impossibile.
Kaede era in piedi, le mani strette alla ringhiera. Le raffiche gli frustavano i capelli d'ebano, gli modellavano la divisa scolastica sul corpo spettacolare…..ma lui sembrava non curarsene affatto.
Guardava tutto e niente: i suoi occhi erano due impietose scaglie di ghiaccio azzurro.
*Quando l'ho toccata sulla guancia……..stavolta c'era solo nebbia.*
*No…..non nebbia, era più come….fumo, forse…..…*
*Ma che significa??*
Di nuovo la voce del suo maestro affiorò all'improvviso dalle profondità dei suoi ricordi: - Xuming tong, piccolo Kaede. E' così che lo chiamano i conquistatori. La capacità di vedere le cose che furono e quelle che saranno. E' la parte meno controllabile del potere perché………..-
Ebbene, non aveva proprio importanza il perché. Arrivati a quel punto c'erano poche alternative.
*Probabilmente dovrò toccarla di nuovo.*
*Ma guarda un po', sembra che non ti dispiaccia affatto.*
*Non è per quello….io….…certo, lei era così liscia e tiepida, ma…..*
*Tu devi salvarle la vita. E basta. E basta, CAPITO????*
*Non sono nemmeno sicuro di quello che ho visto!!!!*
*Oh…sì che lo sei. Lo sei eccome.*
A un tratto la percezione di una presenza. Alle sue spalle. Lei.
*Oddio, eccola……è arrivata….….e adesso che cavolo le dico……*

Magaho aprì la porta che dava sulla terrazza. Il vento teso le scompigliò i capelli e minacciò di sollevarle la gonna. Se la tenne contro le ginocchia soffocando un piccolo grido.
Lui era lì, di spalle. In piedi vicino alla ringhiera.
Magaho non osava respirare.
*E ora come mi comporto???? Mi vergogno da morire!!!*
Poi, senza che lei avesse fatto un solo passo avanti o il minimo rumore, lui si voltò. Il suo viso non mostrava alcuna sorpresa.
Le fece cenno di venire avanti.


- Sai, si vede tutta la città da qui. E' per questo che mi piace. Per questo e perché non c'è mai nessuno. -
- B-bello…- disse Magaho.
Rukawa notò che la ragazza si stringeva addosso la giacca della scuola. La sua faccia era color porpora e come al solito teneva lo sguardo basso.
*E' come se fosse forte e debole nello stesso tempo. Sembra così indifesa, eppure….ha visto il mio passo falso in partita….e quel passaggio che mi ha fatto…..e poi la battuta ad Hanamichi…….*
*………..c'è dell'acciaio in lei, sepolto da qualche parte. Però……però non riesco a leggere la sua storia: c'è come un blocco……*
- Allora….mh….che te ne pare?? -
- Eh?? -
- La scuola, dico. Dopo il primo giorno…-
- Oh…..sono tutti molto simpatici e bravi, specie Sakuragi…..è molto divertente. -
- Divertente….già, quell'idiota……-
- Spero tanto che non si sia offeso prima…..sai, era solo uno scherzo……-
- Mpf. Quell'idiota non l'ha neanche capita.
- Io…..io non penso che sia un idiota. Fa solo un po' l'esuberante…….-
- Mah…forse….. -
- In fondo…..cioè, la gente non sempre appare per quello che è, no???-
Rukawa accusò il colpo. La maschera non fece trasparire nulla, ma……
Annuì.
- S-sai….- Magaho lo guardò timidamente, nei suoi grandi occhi verdi si specchiava il temporale ormai prossimo - …..insomma, io credo che anche tu sia diverso da come appari. -
*Sapessi quant'è vero *, pensò sforzandosi di rimanere indifferente.
- E come sarei?? -
- Non so, io ti conosco da appena due giorni, non è che possa dire molto, ma penso che tu ……-
Magaho si interruppe. La sua faccia era quasi viola.
- Va avanti. -
- …..sì, insomma, io penso che tu sia una persona speciale; sei diverso…..-
*Dovrei essere io a leggere dentro di lei, e non il contrario!!! Perché diavolo non ci riesco??? Che cosa nasconde questa ragazza???*
Esasperato, Rukawa tolse tutti i vincoli all'occhio: riuscì a percepire migliaia di frammenti di pensiero che provenivano dal basso, dalla città sottostante…un immenso crocevia di sogni e di storie, ma………..ma la mente di Magaho Mitzuri, la ragazza in piedi a un metro e mezzo da lui sotto il cielo di piombo, gli rimase preclusa.
- Siamo tutti diversi. - disse in tono neutro.
- Hai ragione, ma vedi tu…..tu mi…..-
*Sta per dire che le piaccio?? Cavoli che bello!!!!*
- ….tu……lasciamo stare, non è importante….-
- Come vuoi. -
Magaho riabbassò lo sguardo.
Kaede guardò le nubi nere e sospirò: - sai, mi piacciono i temporali…- disse - …..una volta sono stato in un posto dove scoppiavano continuamente: delle tempeste terribili e bellissime……-
- Oh…..e che posto era?? -
- Un posto lontano……ho dovuto seguire mio padre quando è stato trasferito per lavoro. - mentì - E' stato lo stesso anche per te, no?? -
- S-sì……-
- Mito mi ha detto che hai viaggiato per l'Europa….-
La ragazza sussultò a quelle parole: - I-io…..- i suoi occhi si abbassarono ulteriormente.
- Magaho……va tutto bene??-
- Sì…….b-bene….-
- Stai tremando….-
- N-non è niente….ho un po' freddo…….- balbettò.
*Non fa poi così freddo.*
Kaede le sollevò il viso, con due dita. Dolcemente.
Gli occhi di Magaho erano pieni di lacrime.
- S-s-scusa….io….-
- Non scusarti. Non scusarti, qualunque cosa sia. -
L'attirò a se e l'abbracciò dolcemente. La strinse forte contro il suo corpo asciutto e muscoloso. In quel momento voleva solo che lei non piangesse. Voleva solo stringerla….proteggerla.
Le accarezzò lievemente la nuca…….
Quel contatto non aveva nessun secondo fine ma……..
……..ma finalmente l'occhio vide: in quell'attimo penetrò la corazza difensiva di lei e vide.
Un fulmine orizzontale spaccò il cielo facendolo esplodere di luce, poi il mondo divenne un'immenso negativo fotografico e…….
………e Rukawa si trovò proiettato…..lanciato in un altro luogo.
*Ma cosa diavolo…….???*
Era circondato dal fumo, un fumo acre che non gli lasciava vedere niente.
*Oddio, la visione!!!! Sono dentro alla visione!!!!*
In quel nulla ci fu un sibilo, poi il fragore di un'esplosione lontana, poi…….
…….poi il fumo cominciò a disperdersi e Kaede potè guardarsi intorno.
Era la tomba del mondo. La guerra.
Il fumo aveva lasciato il posto a quello che una volta era un paese. Le case di pietra erano sventrate, fiamme alte dieci metri si levavano dai tetti, centinaia di corpi smembrati e squartati giacevano nel fango e uomini impiccati penzolavano dalle finestre infrante. Il rumore delle esplosioni non copriva le urla feroci dei soldati di fanteria che, armati fino ai denti correvano in cerca di qualcosa di vivo.
Il cielo era di fuoco, l'aria piena di polvere da sparo, di scoppi e di disperate urla di terrore.
Kaede cercò di chiudere gli occhi, ma non potè.
Un uomo domandava pietà. Aveva entrambe le braccia tranciate sopra i gomiti e zampillava sangue: i soldati lo guardavano ridendo. Gli scalpi di un'intera famiglia erano appesi sopra la porta di quella che una volta era la loro casa.
Il sangue scorreva in rivoli sulle pietre, si mescolava al fango nero dei vicoli, disegnava arabeschi gocciolanti sulle facciate distrutte.
Qua e là spuntavano braccia e gambe staccate dai corpi.
*No!!! No!!! Basta!!!! Basta!!!! Non voglio più vedere!!! NON VOGLIO VEDERE!!!!!!*
*No. Guarda.*
*BASTAAAA!!!!*
*Guarda.*
*NON POSSO!!!!*
*GUARDA. GUARDA ADESSO.*
Una bimba giapponese di sette o otto anni piangeva tra le braccia della madre. I suoi strilli erano disperati, quasi inumani.
Le due vennero raggiunte da un gruppo di soldati.
- Femmine orientali, ragazzi. Ma che ci fanno qui??
- E chi se ne frega?? Ora ci divertiamo!!!! -
Madre e figlia vennero strappate l'una dall'altra.
- Ora guarda bene cosa facciamo alla tua mamma, piccola, perché dopo tocca a te!!!-
Mentre due soldati tenevano ferma la piccola, altri tre circondarono la donna. Le strapparono i vestiti e……….
……..…e dopo un po' la bimba smise di strillare: abbassò semplicemente gli occhi verdi sul selciato infranto………li abbassò come se non volesse vedere più nulla. Li abbassò per sempre.
*BASTA!!!!! BASTA ADESSOOOOO!!!!!!!*
Rukawa riuscì a chiudere gli occhi, ormai pieni di lacrime.
Per un attimo fu tutto buio.
Quando li riaprì era sulla terrazza della scuola e teneva tra le braccia Magaho. Il temporale era scoppiato sopra le loro teste e li sferzava con violenza.
Si staccò bruscamente.
- M-ma tu piangi……- balbettò Magaho.
- N-no….è la pioggia - trovò chissà come la forza di rispondere.
La vedeva ancora attraverso un velo rosso. Sentiva il sapore del sangue e della polvere da sparo. Lo sentiva sulla lingua.
- F-forse è m-meglio se rientriamo……..- balbettò Magaho.
- V-vai avanti tu, io…..io…..-
- Sei sicuro….uh…Kaede?? -
- Vai……-
- M-ma tu stai bene?? Piove molto forte e….….-
- ……….-
Non riuscì più a parlare. Semplicemente non poteva.
Fu allora che forse Magaho intravide la crepa che si stava aprendo sulla maschera; o forse dopotutto fu solo fortunato…..…comunque, quale che fosse la verità, la ragazza lo lasciò.
Corse semplicemente via nella pioggia. In un altro momento lui avrebbe notato quanto era tenera, impacciata e carina. Ma in quel momento non poteva. In quel momento Rukawa non era in grado di notare un bel niente.
Come la porta del torrino si chiuse dietro le spalle di lei, si abbattè per terra.
Urlò.
Urlò di dolore e di terrore e ben presto i suoi urli salirono al cielo a competere coi tuoni.
Giacque con la faccia in una pozza, piangendo, coi capelli negli occhi, singhiozzando di disperazione come mai in tutta la sua vita aveva fatto.
Battè i pugni per terra finchè si scorticò le nocche e il suo sangue fresco si mescolò alla pioggia battente.
Ora capiva.
Ora capiva il vero significato del termine "orrore". Lo capiva come mai avrebbe voluto.


Magaho corse a perdifiato giù per le scale.
Era in preda alla confusione più assoluta, incapace di formulare pensieri coerenti.
I capelli fradici le sbattevano contro il viso arrossato per la vergogna, la gonna appesantita dall'acqua le aderiva alle gambe nude e lucide di pioggia, i mocassini rischiavano in ogni momento di perdere la presa sul fondo liscio delle scalinate.
Poi, nel momento in cui scese l'ultimo gradino arrivando al piano terra, un singhiozzo improvviso la scosse. Fu allora che inciampò.
Cadde in avanti con un grido nel corridoio deserto.
Si sbucciò le mani e sbattè duramente la faccia contro il marmo.
Per un momento rimase così: distesa sul pavimento nel silenzio più assoluto.
Poi lentamente, stordita, si mise a sedere con la gonna raccolta sopra le ginocchia.
Si sfiorò la faccia contusa.
Un'unica goccia di sangue le scese dal naso e le macchiò la camicetta bianca.
Un'unica, ridicola, goccia di sangue.
Ma quando Magaho la vide non potè impedirsi di piangere di nuovo. Lacrime salate le rotolarono sulle guance mentre prendeva a singhiozzare debolmente.
Si prese il viso tra le piccole mani scorticate.
Solo una ragazza carina e minuta che piangeva seduta in mezzo al corridoio deserto di una scuola deserta………..e fuori la furia indifferente e ipnotica della tempesta.
Piangeva. Le lacrime lavavano via solo una parte della sua confusione.
- Sei una sciocca Magaho……sai solo piangere….- balbettò, mentre cercava di pulirsi la faccia con le mani.
Si sentiva come se il cuore le fosse caduto nello stomaco.
L'abbraccio caldo di Rukawa l'aveva confortata e anche…..si sentiva cotta al solo pensiero: anche eccitata, eccitata davvero per la prima volta in sedici anni di vita. Però……..però nello stesso tempo quel gesto così caldo e dolce l'aveva colta nel momento in cui era più vulnerabile, con la mente preda del suo ricordo più atroce.
E quel ricordo era sempre lì, sempre in un angolo della sua mente, pronto a rovinare qualsiasi momento bello della sua vita. Come era appena successo.
*Non potrò mai voltare pagina, si disse *continuo a illudermi ma non potrò mai; mai, qualunque cosa accada.*
Era questo, questa consapevolezza che più di ogni altra cosa faceva male.

Rukawa urlò per l'ennesima volta.
Il suo urlo si perse nel vento.
Quella sera pianse tutte le lacrime che aveva, sul terrazzo della scuola, sotto la frusta del temporale.
Quando finalmente smise si rialzò da terra e si riassettò alla meglio gli abiti inzuppati.
Sulla sua faccia era ricomparsa la maschera.
Ma la persona che c'era sotto non era più la stessa.


Magaho si rimise faticosamente in piedi. Tirò su col naso due volte. Piano, piano.
C'era una tenerezza infinita in quel gesto; ma nessuno, non una persona era presente per coglierla.
Il corridoio era deserto, la scuola era deserta.
Magaho Mitzuri era sola.

3.

Ayako suonò il campanello alle 7 e 30.
*Ma che diavolo faccio??* Si disse.
*Sicuramente sta dormendo, e neanche mi sente. E se si sveglia, conoscendolo mi manderà a quel paese.*
*Ayako, sei una stupida ragazzina……*
La porta si aprì di colpo.
*Ohi, ohi…..qua come minimo mi arriva una sveglia in faccia.*
Apparve Kaede, in boxer e canottiera senza maniche. La guardò in modo gelido.
- Oh….sei tu, Ayako. -
*M-ma perché viene ad aprire in boxer?? Non si rende conto dell'effetto che fa??*
- Dai, vieni dentro. -
-………..-
*Oh mamma!!! E' la personificazione della bellezza!!!*
- Ayako….???-
- Uh….oh, s-sì…..-
La ragazza entrò. Rukawa richiuse la porta alle loro spalle.
- Scusa il disturbo….ehm….dormivi, immagino….-
- No. Stanotte non ho chiuso occhio. -
- Eeeeh??? Cosaaaa???? -
- Hai capito bene. - annuì Rukawa.
- Maddai, figurati, se ti addormenti anche in bici!!!! -
- Eeeeh…..stanotte, invece…..-
- E…..e cos'è successo, scusa???? -
- Mah…..niente, pensieri…….-
- Vuoi parlarne?? -
Lui scosse la testa, lentamente. Un gesto che non ammetteva repliche.
Solo in quel momento Ayako notò due ombre leggere sotto i meravigliosi occhi dell'amico. Due occhiaie appena accennate che non rovinavano affatto la sua bellezza, anzi……
*Il suo sguardo è ancora più bello così!!! Oddio, è ancora più…….più sexy…….*
- Però anche tu sei caduta dal letto. -
- Uh…eh??? -
- E sei mezza addormentata a quanto vedo. Allora Aya, che ci fai qui??? -
A quel punto lei cercò di riprendersi. Era la manager, era una dura, aveva una reputazione da difendere, che cavolo. Solo perché il ragazzo che aveva di fronte era la cosa più sensuale che avesse mai visto……..no no no…non ci doveva pensare.
Scosse la testa, forte, in modo quasi ridicolo. Si fece coraggio: - per prima cosa - disse - in quanto manager della squadra devo rimproverarti per come hai abbandonato l'allenamento di ieri…..-
Rukawa annuì: - hai ragione e ti chiedo scusa. Mi scuserò anche con Akagi oggi stesso. Altro???? -
- Uh….bè……mi…… -
*Eddai, Ayako, chiediglielo….è un tuo amico, no?? Che ci va??*
- ……mi chiedevo se stamattina ti andava di fare la strada insieme…..cioè, se hai voglia di non prendere la bici……-
*Accidenti a me….sto arrossendo come una bimba.*
- Ma certo che mi va. - le rispose Kaede con naturalezza - Dammi solo cinque minuti per vestirmi, ok?? -
- Ok……-


Camminavano verso la scuola.
L'aria era pulitissima, il cielo di un blu perfetto, saturo: una conseguenza della tempesta del giorno prima.
Rukawa camminava col suo solito passo pigro e felino: le mani affondate nelle tasche, in apparenza rilassato e indifferente.
Sbirciava Ayako al suo fianco e la vedeva in ogni dettaglio: i boccoli neri mossi dalla brezza mattutina, il rossore leggero e diffuso sulle sue guance, il turgore del suo seno contro la camicetta, la linea tornita delle gambe sotto la gonna a piegoline….
*Certo che è davvero bella. E sensuale.*
*Forse, ma non puoi pensare a queste cose. Non dopo quello che è successo.*
*Però, non riesco a impedirmi di……*
- Senti Kaede……- la voce dolce dell'amica interruppe le sue riflessioni.
- Sì?? -
- …..ecco….ti va di parlare?? -
- Di cosa?? -
- Di……sì, insomma, di quella ragazza nuova….Magaho….-
- Magaho?? Beh, è simpatica. -
- Simpatica, eh?? Non mi chiedi neanche perché voglio parlare di lei??
- No. -
- Ma insomma, tutto qui?? Voglio dire, anche a me è simpatica; però ieri, prima di uscire dalla palestra, tu…….lo sai….…-
- Sei gelosa, forse??? -
La faccia di Ayako andò in fiamme: - no….certo che no!!! Volevo solo sapere perché l'hai…uh…..toccata…....-
- Ho sbagliato. -
- Hai sbagliato??? Che cosa significa??? Cioè, forse non sono affari miei, ma……insomma, cosa……che cosa provi per Magaho??? -
Lui scosse leggermente la testa.
Dopo un attimo di surplace Ayako sospirò: - eggià, decisamente non sono affari miei…-
- No. Non fraintendere. Il fatto è che io non so bene cosa provo. Proprio non lo so, Aya…….-
*So solo che Magaho ha attraversato l'inferno ed è tornata indietro e ora potrebbe essere in pericolo e io…….io voglio aiutarla. Voglio salvarla a qualunque prezzo.*
- Lei ti piace vero??? -
- Non è come pensi tu……-
- Kaede, io sono la tua migliore amica, ti conosco meglio di chiunque. -
- Forse è proprio questo il problema. -
- Ehhh??? -
- Non parliamo di Magaho, parliamo di te.-
- Non capisco….-
Rukawa la fermò. La prese per le spalle.
- Tu……-
*Avanti, domandaglielo!!!!*
La fissò dritta negli occhi.
- Tu per me vuoi essere solo un'amica??? Oppure vuoi qualcosa di più???-
Ayako tremò a quella domanda. Si fece viola in faccia.
- Oddio….Kaede….ma che ti prende??? Così m-mi metti in soggezione…..-
- Ho notato qualcosa in questi giorni. E' inutile girarci attorno, no?? -
La ragazza cercò di evitare il suo sguardo, ma Rukawa le girò il viso verso di lui.
- Ascolta Aya….se c'è qualcosa che vuoi dirmi il momento è perfetto….-
- Non…..-
- Io ti vorrò bene qualunque cosa mi dirai. -
- Insomma….io, se la metti così…..-
- La metto così. -
- …….non volevo dirtelo, sai…….non avrei mai voluto dirtelo, però ci ho pensato su e…..io credo….sì, insomma, Kaede, io credo…….credo di essermi innamorata di te……..-
*Oddio l'ha detto….e ora??*
Rukawa agì d'istinto: strinse a sé Ayako e la baciò. La baciò in mezzo alla strada, sotto quel cielo perfetto, in mezzo agli edifici bianchi, incurante degli sguardi della gente.
La baciò dapprima teneramente, sfiorandole appena le labbra con le sue; poi si fece più ardito e le leccò le labbra calde e soffici con la punta della lingua. A quel punto la bocca di Ayako si dischiuse e lui la sentì rispondere. Sentì il suo corpo fremere, e in quel momento la volle: i suoi sedici anni semplicemente presero il sopravvento…….
Con una mano le accarezzò i boccoli mentre con l'altra la stringeva più forte contro di se. Intanto il bacio si faceva più passionale, quasi violento: la lingua umida di lei gli esplorava la bocca, giocava con la sua e il suo tocco era caldo, dolce e delizioso in modo incredibile…….
Si staccarono per un attimo: Ayako ansimava forte, il suo sguardo era annebbiato dal piacere. Gli accarezzava dolcemente i capelli; felino femmina dalle fusa termiche.
Incapace di fermarsi Kaede la strinse nuovamente contro di sé. Sentì la pressione del seno gonfio di lei contro il suo torace.
Le mordicchiò il labbro inferiore mentre con una mano le accarezzava la guancia liscia e fresca, ma……..
……..ma a un tratto l'occhio lesse in mezzo alla confusione della mente di Ayako: lesse il nucleo dei suoi desideri, sentì quello che realmente la ragazza voleva.
*Non sei tu!!! Non sei tu quello che lei vuole!!!*
Rukawa si stacco all'improvviso….la respinse quasi con violenza.
- K-kaede, ma…..- la voce di Ayako tremava di desiderio.
- Tu non mi ami. -
- Come??? Io…..-
- Non mi ami……...pensaci. -

Un attimo prima la stava baciando ed era come essere in paradiso; si sentiva letteralmente andare a fuoco sotto il suo tocco, poi…….
- Non mi ami…..pensaci. -
- Kaede, non capisco….io……-
- Non confondere l'attrazione fisica con l'amore Aya-chan. -
Si portò involontariamente una mano alla guancia: - N-non lo faccio…..-
- E allora perché mentre mi baciavi ti sentivi in colpa?? Perché pensavi a Ryota??? Solo perché lui è il tuo fidanzato ufficiale?? Io non credo proprio. -
Ayako aprì la bocca e la richiuse. Il suo cuore batteva come un martello caldo.
*Oddio, ma……..ma ha ragione!!! Mi sentivo in colpa…….in colpa da morire!!! Mi sento ancora in colpa da morire!!! Io……Ryota…..io amo Ryota!! Solo ora lo capisco. Lo amo davvero!!!!*
*Dio che stupida….che stupida ragazzina!!!*
- Ho ragione no?? -
- S-sì…..- annuì sotto lo sguardo implacabile dell'amico - mi dispiace Kaede….ma io non…….-
- Hai capito cosa vuoi: non ti deve dispiacere. -
- Ma tu…è incredibile…....cioè, tu come hai fatto a….…..-
- Lascia perdere. Non capiresti……e comunque non è importante. -
- E…..e quello che provi tu?? - Ayako stava per piangere. Non voleva, non ora, non lì, non appena dopo aver detto al suo migliore amico che non lo amava.
Lui si limitò a scuotere la testa corvina: - nemmeno questo è importante, Ayako. - disse.


- E…..e quello che provi tu?? - aveva chiesto lei, sull'orlo delle lacrime.
*Bella domanda Aya-chan……il fatto è che non lo so. Proprio non lo so!!!*
Scosse la testa: - nemmeno questo è importante, Ayako. - disse.
*Eh già. Adesso hai cose più importanti da fare.*
- Però ascolta Ayako: io sarò sempre tuo amico. Qualunque cosa accada. -
- Sniff…..oh, Kaede!!!! -
La ragazza lo abbracciò, lo strinse forte.
Lui le carezzò dolcemente la testa poggiata contro il suo petto; la cullò per un attimo. La scena era dolce, lieve e stranamente un po' patetica.
Si staccò.
- Sai credo che ora dovremmo andare….. - disse - ……dato che stanotte non ho dormito voglio proprio recuperare a scuola!!!! -

Quando in II d suonò la campanella dell'intervallo Magaho stava ancora rimuginando sugli avvenimenti del pomeriggio precedente.
Rukawa l'aveva abbracciata e se solo ci ripensava si sentiva fondere come neve al sole. D'altra parte però l'aveva abbracciata solo perché lei aveva cominciato a piangere. Si odiava quando le si aprivano i rubinetti in quel modo, però……
…….però era impossibile ripensare alla Yugoslavia senza sentire dolore. Non ci sarebbe riuscita neanche tra mille anni.

Kaede uscì dalla classe e si avviò per il corridoio. Uno stormo di ragazzine si mise a mormorare al suo passaggio.
*Dio, ma perché non la smettono?? Alla lunga diventa imbarazzante.*
*Fottitene. Hai altro da fare.*
Si diresse verso la II d., da cui si sentivano chiaramente provenire gli starnazzi di Sakuragi.
- Oh, ma guarda, la volpe!!!- esclamò quest'ultimo quando fece capolino nella classe. Poi indicò Magaho che gli faceva un debole cenno di saluto - Volete che vi lasciamo soli, tu e la tua bella?? -
- Idiota. Come stai Magaho??-
- Uh….bene, grazie Kaede. E scusami per ieri….sai….-
- Ti ho già detto di non scusarti. -
- Cos'è volpe, sei stato rifiutato?? Ah….ma….ma certo, che stupido!!!! - il rosso si battè una mano sulla fronte - Magaho si è innamorata del genio!!!! UAH, UAH, UAH!!!! Non hai potuto farne a meno dopo avermi visto allenare, eh???!!! -
- Bè…..- non si sbilanciò la ragazza.
- Ehi Mito, tu che dici??? Il re dei rimbalzi ha colpito ancora, no????-
Mito si strinse nelle spalle: - secondo me faresti meglio a non esaltarti troppo. Pensa piuttosto alla partita che avete tra 3 giorni. -
- Abbiamo una partita?? - domandò Kaede. Non ne sapeva nulla.
- Un'altra amichevole col Ryonan. A Sendoh non è andata giù la sconfitta e vuole di nuovo vedersela con te….-
- Ma che cavolo dici Yohei!!! Il porcospino vuole duellare ancora con l'immenso genio del basket…….MA TANTO NON HA NESSUNA SPERANZA!!!! UAH UAH UAH UAH!!!!!
- Dio, è proprio andato!! -
- Posso venire a vedervi?? - domandò Magaho.
- Ma certo che puoi. - le disse Rukawa. Voleva sorriderle ma non ci riuscì.
*Più la tieni sott'occhio e meglio è.*
*Certo, ma non posso mica farlo sempre!!!*
- Potrebbero esserci ancora dei problemi…- disse - …..con quelle del mio fan club…..e non solo…..- indicò un gruppo di ragazze che guardavano Magaho in cagnesco.
- Hai ragione…….- disse Mito.
- Senti Yohei….e anche tu, scimmia rossa….-
- COOOSAA???? -
-…….taci un attimo, idiota; e stammi a sentire. Voi due siete in classe con Magaho. Bene: non perdetela di vista un secondo, ok??? -
- Dobbiamo seguirla anche in bagno?? -
- Idiota. -
- Stavolta sono d'accordo: sei un idiota. - disse Mito. Guardò la ragazza con un dolce sorriso: - Mi sembra un'ottima idea, Rukawa. -
- Mito….zob…Giuda, anche tu offendi il genio, dunque??? -
- Ma io…uh….non credo di aver bisogno di protezione….- intervenne Magaho, in evidente imbarazzo.
Kaede cercò i suoi occhi sfuggenti: - lo so, ma…….senti, fidati di me, ok???? -
- Rukawa ha ragione. - ribadì Mito.
- Oh, ma…..beh…se la mettete così……- Magaho finalmente guardò i tre ragazzi e sorrise. Un sorriso dolcissimo.
*Dio, ma come fa a sorridere così??? Come fa a sorridere ancora??? Dopo quello che ha passato!!!!*
- Allora saremo le tue guardie del corpo!!! - disse Mito.
- Non temerai alcun male col potente Sakuragi al tuo fianco!!!! Ehm, a proposito……mi spiegheresti la battuta dei tre canestri??? Sai, proprio non l'ho capita…..-

*Chissà se ho fatto bene a tirare dentro quei due?? Mah….* si chiese Rukawa mentre tornava in classe.
*Lei…..aveva la divisa scolastica nella visione. C'è bisogno di qualcuno che la sorvegli continuamente quando si trova qui dentro, e tu da solo non puoi farlo..*
*Certo, però nella visione c'era anche una pistola…..non li avrò messi tutti in pericolo??*
*Forse, ma ormai è fatta, no??*
*Non avevo il diritto di……*
*Smettila di pensarla così. Sakuragi è un armadio ed è fortissimo; e Mito…..*
*Mito cosa ??*
*Lo sai.*
*Lo so??*
*Mito è innamorato di lei. E lei potrebbe corrisponderlo….forse.*

 


 

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