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TRA
LE BRACCIA DEL MALE
I
La nera notte scintillava di stelle, l'odore penetrante dell'erba umida di rugiada
si mescolava a quello del muschio cresciuto sui fusti secolari degli alberi. La
Foresta Proibita pulsava di vita nascosta. I Centauri trotterellavano lontani
dagli sguardi umani, fissando gli astri luminosi, traendone misteriose profezie.
E più giù, nel profondo della vegetazione, sicure e celate, altre
vite pulsavano all'unisono con il cuore della Foresta.
Come un'ombra tra le
ombre un uomo scivolava silenziosamente, stringendosi nel mantello nero. Senza
mai voltarsi, senza mai fermarsi, procedeva con la sicurezza spedita di chi avesse
compiuto quel tragitto più di una volta. Eppure non agiva con imprudenza,
ma con la consapevolezza della propria forza. Una forza aumentata dalla consapevolezza
di non essere solo, non più almeno.
Dietro le cime scure degli alberi,
all'interno del Castello, una donna aspettava, fissandosi in uno specchio, come
se non vedesse la propria immagine riflessa, ma quella dell'uomo, come se potesse,
in questo modo, vigilare su di lui, ed avvertire il pericolo.
Fuori, non nella
Foresta, ma oltre, il Male aspettava, e bramava il suo tributo di sangue. Un abisso
di disperazione e paura, pronto a colpire: e l'uomo doveva combatterlo, e farlo
con le sue stesse armi occulte e nascoste.
La donna sfilò una rilucente
pietra verde dalla cornice dello specchio e la reinserì nel ciondolo a
forma di occhio dal quale non si separava mai, lo accarezzò e poi lasciò
scivolare la punta delle dita sull'altro ciondolo che teneva caro quanto e più
del primo, un serpente di smeraldo attorcigliato in maniera tanto complessa da
simulare la forma di una stella.
Poggiò la testa sulla superficie liscia
dello specchio e socchiuse gli occhi. Anche per questa volta, si disse, almeno
per questa volta è salvo e sta tornando. Si riscosse e gettò una
manciata di fiori secchi e dall'odore penetrante nel fuoco quasi spento del caminetto.
Il fumo salì in volute verso l'alto, riempiendo la stanza di un aroma delicato
e sensuale. Sciolse i lunghi capelli sulle spalle e si sedette davanti al fuoco,
aspettando.
L'uomo attraversò il giardino e salì i primi gradini
che portavano al Castello, estrasse la bacchetta magica e con una mossa elegante
fece aprire i pesanti battenti di legno intarsiato.
Davanti a lui Albus Silente
aspettava.
" Bentornato, Severus. "
L'uomo avvolto nel mantello
nero si tolse il cappuccio che gli copriva il volto, e fissò con uno sguardo
indecifrabile il vecchio Preside. Fece qualche passo fino ad un enorme camino
e protese le mani per riscaldarsele, Silente ebbe l'impressione che quel gesto
servisse a prendere tempo.
" Che c'è, Severus? "
Il mago
gettò la testa all'indietro e si lasciò pervadere dal calore, ma
il suo viso non tradì alcun piacere, né alcuna gioia.
"
I Dissennatori. "
Silente fece un mezzo giro su sé stesso e fissò
il fuoco scoppiettante.
" Torneranno al loro vero padrone
"
"
No, non torneranno, Albus. Lo stanno facendo adesso. A sciami abbandonano Azkaban
e si dirigono verso Voldemort. Dietro di loro lasciano solo una scia di desolazione
e disperazione. "
L'espressione di Silente era di profondo dolore, ma
anche terribile e implacabile.
" Grazie, Severus. Non ti tratterrò
oltre, per oggi ti ho già dato preoccupazioni a sufficienza. "
Piton
mosse le labbra come per aggiungere qualcosa, ma strinse le spalle e si avviò
verso la sue stanze.
In un'altra ala del castello Harry Potter, il ragazzo
che era sopravvissuto a Voldemort, l'unico essere umano che fosse rimasto immune
alle maledizioni del perfido mago, si rigirava nel letto. Stava sognando. Gli
sembrava di essere immerso nell'oscurità, senza potersi muovere, senza
poter gridare aiuto. Gli sembrava che una voce fredda e penetrante, la voce di
Voldemort, gli stesse parlando: gli chiedeva di seguirlo, di diventare il suo
discepolo. Poi Harry sentì un'altra voce, forse era quella di suo padre,
che lo implorava di svegliarsi, e
si svegliò in preda alla nausea,
con la cicatrice a forma di saetta che gli bruciava sulla fronte.
Poco distante
dal dormitorio di Harry, Remus Lupin scriveva una lettera al suo migliore amico,
Sirius Black, il padrino di Harry. Remus mordicchiò distrattamente la penna
d'oca e poi la intinse nell'inchiostro, una goccia nera scivolò a macchiare
la pergamena. Il mago sospirò e si alzò per sgranchirsi le gambe.
Che cosa poteva scrivere a Sirius? Che Harry stava bene, che Voldemort non si
era fatto ancora vedere, che Piton continuava a portare informazioni a Silente
e
quando sarebbe tornato lui? Lupin si disse che se Sirius fosse stato nei paraggi
si sarebbe sentito più tranquillo
c'era qualcosa nell'aria che non
riusciva ancora a spiegarsi, un pericolo tanto nascosto quanto imminente. Dopotutto,
si disse, con Voldemort in libertà è normale avere paura, eppure
era
come se ci fosse qualcos'altro. Pensieroso si passò una mano tra i capelli,
e si chiese se non fosse tutta colpa della prossima luna piena.
Aura sentì
il cigolio della porta alle sue spalle " Questa volta ci sei andato troppo
vicino, ho avuto paura. "
Severus si sfilò il mantello e lo buttò
distrattamente sulla scrivania. Osservò il grande specchio poggiato alla
parete davanti a lui, poi la donna, e si lasciò cadere su una vecchissima
poltrona " I Dissennatori stanno lasciando Azkaban. "
" Lo so.
Ho visto. "
" Dovresti avere paura di questo, non per me. "
Aura
gli scoccò un'occhiataccia, ma poi sorrise " Non avevo alcun dubbio
che tu saresti tornato. "
" Stai mentendo spudoratamente. "
"
Devi essere stanco, preferisci che resti o che vada nella mia stanza? "
Piton
le tese una mano " Resta. "
Harry Potter non fece colazione. Hermione
Granger e Ron Weasley si chiesero per tutta la mattina cosa avesse il loro migliore
amico; Harry non era mai stato tanto silenzioso e tanto assorto. Non aveva aperto
praticamente bocca, non era stato nemmeno lontanamente toccato dal profumo intenso
delle salsicce e di tutte le prelibatezze che ogni mattina comparivano sui tavoli
della Sala Grande di Hogwarts, e quando Ron gli aveva fatto vedere un articolo
su Viktor Krum sulla Gazzetta del Profeta non aveva risposto che con un vago mugugno.
Decisamente era stranissimo.
Harry continuava a provare il senso di nausea
della notte precedente, la stessa spossatezza, ma non poteva parlarne con i suoi
amici
che cosa poteva mai raccontare? Di aver sognato Voldemort e di essersi
tanto spaventato da non riuscire più a connettere? No, si disse, meglio
aspettare che questa tremenda sensazione passi da sola. Il giovane Potter sapeva
che in passato la cicatrice lasciatagli da Voldemort aveva cominciato a dolergli
quando il mago minacciava di tornare a vendicarsi, ma per questa volta, si disse,
sono così protetto che certamente lui non verrà
poi, in qualche
modo, l'idea di dover passare una giornata ad Hogsmeade lo aveva distratto e aveva
ripreso a comportarsi più o meno normalmente .
Severus Piton si sistemò
l'abito nero con riluttanza. Fece scorrere lo sguardo su alcune piccole fiale
e provette che teneva in fila sulla scrivania e ne prese alcune che infilò
nelle tasche nascoste del mantello. Poi fissò attraverso lo specchio la
donna che si stava vestendo, percorse il suo corpo con lo sguardo e ricordò
a sé stesso che per quella mattina avevano fatto già tardi.
"
Non voglio andarci. "
Aura non fece troppo caso a quelle parole, si alzò
e prese un paio di guanti neri che passò a Piton. Frugò brevemente
in un armadio e prese uno dei mantelli dell'uomo, lo indossò " Posso
metterlo? Non ho tempo di andare in camera mia a prenderne uno. "
"
Non intendo uscire di qui. "
La donna sospirò " Non vuoi venire
ad Hogsmeade? "
" No. " Piton cominciò ad aprire la fibula
che gli fermava il manto su una spalla.
" Va bene. Silente non ne sarà
contento
ma potresti sempre restare a preparare qualche pozione che ci sia
utile in caso di emergenza. Ne approfitterò per chiedere a Remus di farmi
vedere la Stamberga Strillante, l'ultima volta non sono riuscita a visitarla tutta.
"
Piton le lanciò uno sguardo traboccante di rabbia, ma si rimise
a posto la spilla a forma di serpente " Muoviamoci. "
Aura ridacchiò
e strinse Severus in un abbraccio inaspettato quanto rapido, poi corse a spalancare
la porta e trascinò il professore di Pozioni verso il cortile della scuola.
La
professoressa McGrannit stava parlottava con Hagrid alla testa della spedizione
di studenti, seguita dagli altri insegnanti che vigilavano perché si mantenesse
l'ordine; Piton ed Aura restavano sempre abbastanza indietro da non permettere
agli studenti che chiudevano la fila di sentire i loro discorsi. Ogni tanto il
mago lanciava occhiatacce a Lupin che molto più avanti camminava al fianco
di Harry Potter, e prendeva mentalmente nota di tutti i punti che avrebbe dovuto
sottrarre agli studenti del Grifondoro che non avanzavano abbastanza rapidamente.
Hogsmeade era un posto affascinante, assolutamente meraviglioso. Aura ricordava
la prima volta che c'era stata, come Severus le avesse mostrato tutte quelle cose
fantastiche, e come lei ne fosse rimasta ammaliata. E ricordava come tutte le
emozioni di quel giorno non fossero state neanche lontanamente paragonabili a
quelle che provava in ogni singolo secondo di tempo passato con Severus. Lo guardò
e tremò pensando a quello che aveva visto attraverso lo specchio la notte
precedente. Se soltanto Silente si fosse reso conto di quanto fosse pericoloso
mandare Piton a spiare i movimenti dei Mangiamorte
no, si disse Aura, è
stato proprio Severus ad offrirsi come spia, anche se adesso Voldemort sa di essere
stato tradito e farà di tutto per ucciderlo
tutto per proteggere Harry
Potter, l'ultima speranza per gli esseri umani. Un tempo Piton era stato un Mangiamorte
tra i più attivi, ma poi alcune circostanze lo avevano portato ad allearsi
con Silente ed a mettere in gioco la sua stessa vita per proteggere Potter. Aura
non dimenticava di essere stata salvata già due volte da una morte certa
dall'uomo che amava: al tempo in cui Severus faceva ancora parte dei seguaci di
Voldemort, e poi solo pochi mesi prima. Si chiese per l'ennesima volta come potessero
la maggior parte delle persone non avere fiducia in Severus, ed anzi, dubitare
della sua lealtà per Silente.
Piton non era certo un uomo accattivante,
aveva un aspetto tetro, e modi spesso discutibili, per non parlare della sua stravaganza;
eppure non c'era voluto molto prima che la donna si rendesse conto che si trattava
di una copertura per proteggersi dalla pessima fama che il suo passato di mago
oscuro gli aveva fornito.
Il professore di Pozioni, intuendo la natura dei
pensieri di Aura, le strinse fugacemente una mano per quel tanto necessario a
tranquillizzarla ed a non farsi vedere da nessuno.
Gli studenti si dispersero
per i negozietti di Hogsmeade, e buona parte degli insegnanti si infilò
al pub, I Tre Manici di Scopa, per prendere una burrobirra.
Aura rimase con
Piton nella piazzetta ad osservare i ragazzi che sciamavano qua e là, poi
la sua attenzione fu attratta da Potter; lo fissò attraverso la vetrina
di Mielandia, e si chiese perché stesse improvvisamente barcollando. Quando
vide Hermione e Ron che afferravano l'amico prima che svenisse si girò
verso Piton per avvertirlo che stava succedendo qualcosa di strano, ma l'espressione
di Severus la bloccò per un attimo. Senza fiatare vide l'uomo che si stringeva
convulsamente il braccio sinistro, e le bastò un istante per realizzare
la situazione.
Afferrò la mano di Piton e lo trascinò verso Mielandia,
vide Remus Lupin e la McGrannit che uscivano ridacchiando dal pub e gridò
con quanto fiato in gola che erano in pericolo. In pochi istanti raggiunsero Harry
Lupin prese il ragazzo tra le braccia e corse fuori, verso Hogwarts. Hagrid scelse
quel momento per attraversare la piazzetta, senza sapere che stava succedendo
qualcosa di brutto; gettò un'occhiata distratta verso Mielandia e aprì
la bocca in un grido selvaggio indicando qualcuno oltre il gruppetto che aveva
davanti. Minerva McGrannit estrasse la bacchetta, e la puntò contro una
decina di uomini incappucciati e nerovestiti. Un'esplosione di luce gialla bastò
a richiamare l'attenzione dell'intera Hogsmeade.
" Andate! " gridò
la McGrannit " Correte al castello! "
Il professor Vitious e la professoressa
Sprite si misero ai lati della Vicepreside, con le bacchette pronte a colpire,
Hagrid li raggiunse in un secondo puntando il suo ombrello rosa ( che conteneva
le due parti spezzate della bacchetta che aveva utilizzato da studente ). Remus
Lupin stava già correndo verso il castello, verso Silente. Piton e Aura
fecero per schierarsi con la McGrannit, ma Hagrid spinse Severus nella direzione
opposta e strillò che dovevano proteggere Harry.
Con riluttanza Piton
si staccò dal gruppo dei duellanti, afferrò piuttosto brutalmente
Aura e corse verso Remus, seguito da Hermione, Ron e qualche altro studente.
La
donna sentiva i passi ravvicinati degli inseguitori che gridavano incantesimi
che colpivano a casaccio qua e là, evitandoli per pura fortuna. Piton puntò
diverse volte la bacchetta alle proprie spalle mentre i suoi incantesimi arrivavano
quasi sempre a destinazione bloccando, rallentando e ferendo i Mangiamorte che
li inseguivano.
Poi accadde. Remus Lupin inciampò e cadde facendo rotolare
Harry a diversi metri di distanza. Piton si fermò e si voltò per
combattere, pronto a vendere cara la pelle.
Aura sospinse Ron e gli altri verso
gli alberi, Lupin rimase a terra per qualche istante prima di sfoderare la bacchetta
e di mettersi al fianco di Severus.
Potter era rimasto a terra, svenuto. Aura
lo raggiunse e fece l'unica cosa sensata: strinse il ciondolo a forma di occhio
che conteneva la pietra filosofale realizzata da alchimisti babbani e si mise
davanti ad Harry per fargli da scudo.
Cinque dei Mangiamorte che avevano visto
ad Hogsmeade erano pronti a fronteggiare due maghi, una babbana, e un pugno di
studenti.
Lupin riuscì a stendere uno dei cattivi, ma prese in pieno
un colpo e finì dritto a terra, svenuto come Harry. Piton, che per conoscenza
di potenti maledizioni non ci andava per il sottile, si liberò con relativa
facilità di due degli incappucciati.
Ma uno di quelli che rimanevano
in gioco ridacchiò, ed Aura intravide dei capelli biondi che sbucavano
dal cappuccio, e sentì una voce fredda e strascicata vagamente familiare.
" Severus, fatti da parte. Dacci Potter, e questo ti risparmierà
la vita
per adesso. "
" Togliti di torno Lucius! Non c'è
competizione: sai benissimo che ti polverizzerò in un attimo
"
"
Severus, Severus, Severus
" Lucius Malfoy rise malignamente "
Il Maestro sarà contrariato! "
Piton lo guardò senza nascondere
il suo disgusto, ma sorrise crudelmente " Ti do solo pochi istanti, poi cadrai
a terra bruciando, tu ed il tuo sgherro. "
L'incappucciato lo fissò
con odio " Avresti potuto avere i massimi onori, ma ti sei ridotto davvero
male
custode dei babbani, amante di una di loro
mi fai schifo. "
La
punta della bacchetta di Piton scintillò pericolosamente.
" Non
crederai che siamo venuti soli, no? " disse Malfoy.
Intanto Ron e Hermione
erano usciti dal loro nascondiglio e si erano avvicinati ad Harry e Aura.
"
Andatevene via! "
" No! Harry sta bene? " Ron si inginocchiò
al fianco dell'amico, seguito da Hermione.
" Per carità, andatevene!
"
Lentamente uscì dagli alberi anche Draco Malfoy, fissando suo
padre con un'espressione indecifrabile.
" Vi supplico, è già
difficile così, tornatevene lì dietro
"
Lucius Malfoy
fece un cenno con la mano e dalle ombre della foresta si materializzarono a decine
dei Dissennatori. Piton sussultò, ma rimase immobile. Aura da principio
non li vide, ma avvertì una sensazione di profonda disperazione, poi stringendo
saldamente il ciondolo a forma di occhio riuscì a distinguere le orride
forme di quei mostri
non avrebbe trovato parole per descriverli; esili ed
alti, avvolti in luridi teli simili a sudari, come tanti cadaveri putrescenti
che scivolavano quasi senza toccare terra, silenziosamente
paura, pensò
Aura, paura è la parola esatta per descrivere quello che sento.
Piton
la fissò, e per un solo istante lei vide fremere un muscolo sotto la pelle
del suo volto pallido,ma la sua espressione era quella indecifrabile di sempre.
Gli occhi di Severus scintillarono, ed Aura ebbe l'impressione che lui volesse
dirle di non aver timore. Annuì lentamente e cercò di liberarsi
dalla sensazione di disperazione.
Lucius Malfoy rise.
Piton esitò,
doveva colpire prima Malfoy o scagliare il suo Patronus contro i Dissennatori?
Dalla sua scelta poteva dipendere l'esito dello scontro, la vita di tutti loro,
la vita di Aura.
Malfoy colse l'occasione al volo. Indirizzò un formidabile
incantesimo contro Potter. Piton riuscì, in parte a deviarlo, Aura assorbì
con il suo medaglione il resto della maledizione. Ma Malfoy ne scagliò
un'altra in sequenza, e questa volta riuscì a colpire di striscio Harry
e la donna, colpendo in pieno solo Ron e il proprio figlio, Draco.
Malfoy scomparve
ridendo, seguito dal suo compagno, mentre i Dissennatori sciamavano, attaccando
"
Expecto Patronum! " Piton gridò.
Una forma argentata si aggirò
tra le luride sagome dei Dissennatori mettendone molti in fuga.
" Expecto
Patronum! " gridò Piton ancora una volta, e la figura argentata vorticò
tra i mostri rimasti, allontanandoli e sospingendoli lontano. Piton tirò
un sospiro di sollievo, mentre il suo Patronus scompariva.
Aura gli corse
incontro e gli gettò le braccia al collo, Severus la strinse e poi la scostò
lentamente, facendo un cenno verso tutti gli altri.
La donna ritrovò
il controllo delle proprie emozioni e si rese conto che la maledizione scagliata
da Lucius Malfoy aveva avuto più conseguenze di quante non avesse creduto.
Ron Weasley giaceva riverso, con gli abiti e la pelle lacerata. Hermione era semplicemente
ammutolita dal terrore. Poco distante Draco Malfoy restava immobile, disteso sull'erba.
Potter era ancora svenuto, immobile, con gli occhi vacui.
" Mio Dio
Severus,
cosa è successo?! "
L'uomo la fissò cupamente " Ancora
troppo poco, secondo i criteri di Voldemort
"
II
Silente attraversò l'infermeria a grandi passi.
Aura stava abbracciando Arthur Weasley e sua moglie Molly, mentre Piton restava
in disparte, giocherellando nervosamente con la bacchetta magica. Minerva McGrannit
era china sul letto di Hermione, con una lacrima che spuntava furtivamente da
sotto gli occhiali.
" Dio mio, Arthur
" disse Aura " Se
soltanto avessi potuto fare di più
mi dispiace immensamente
" ed i suoi occhi blu si incupirono.
" No, non devi preoccuparti
" il signor Weasley aveva la voce incrinata " Se tu non ci fossi stata
probabilmente Ron, Hermione ed Harry sarebbero morti
"
" Ma
io non ho fatto niente. Se devi ringraziare qualcuno quello è Piton! "
Arthur
Weasley si diresse verso il professore di Pozioni e gli strinse calorosamente
la mano, sorprendendolo con una tale attenzione.
Silente sorrise e prese la
mano di Molly Weasley " Mia cara, sono certo che Ron si riprenderà
in pochissimo tempo: certamente la sua casa sarà il posto migliore per
la convalescenza. E sono sicuro che, entro due settimane, Ron sarà ancora
qui a scherzare con i suoi amici. "
La signora Molly si riscosse "
Come sta Harry? "
" Oh, dacci tempo, Molly. Ancora un po' e saremo
certamente in grado di risvegliarlo. Ma voi, piuttosto, state in guardia: sono
tempi duri per chiunque voglia mettersi sulla strada di Voldemort. "
I
Weasley trasalirono. In pochi osavano pronunciare il nome di Voldemort.
"
Ma ora andate. Una carrozza vi porterà fino a casa, e Madama Chips verrà
con voi per assicurarsi che durante il viaggio Ron non abbia bisogno di nulla.
"
Aura salutò con tutto l'affetto di cui era capace Arthur e Molly
e diede un bacio a Ron, mentre lo portavano fuori dall'infermeria.
Poi si
avvicinò ad Hermione e le sorrise " Ron si rimetterà in sesto
in pochi giorni, vedrai. Harry
lui si starà svegliando proprio in
questo momento, ne sono certa. "
Hermione annuì debolmente, e poi
si assopì sotto l'effetto di un sonnifero.
Aura fece un cenno a Piton
e lui si avvicinò, istintivamente la donna gli sistemò una ciocca
di capelli ribelli dietro un orecchio. Poi guardò un altro letto con le
tende tirate tutt'intorno e sospirò " Pensi che lo abbia visto? "
"
Suo padre? Si
"
" Ha visto suo padre che lo colpiva, sapendo
che avrebbe potuto ucciderlo
"
Aura scostò le tendine e sedette
sulla sponda del letto " Ehi, Draco
stai bene? "
Il ragazzo
fissava il soffitto vacuamente, la pozione soporifera era rimasta imbevuta sul
comodino.
" Draco? Dovresti berla, sai
"
Gentilmente aiutò
il ragazzo a sollevarsi un poco, e gli fece bere qualche sorsata della medicina.
"
Sono certa che tuo padre non ti volesse colpire, forse non ti ha visto
lui,
non è riuscito ad opporsi a Voldemort
io
" si morse le
labbra e guardò Piton tristemente, mormorandogli mentre Draco si addormentava
" Io non so che dirgli
non so assolutamente cosa fare
"
Sirius
Black era arrivato come una furia. Lupin gli aveva spedito un gufo in tutta fretta,
e non appena lo aveva visto gli era corso incontro con il cuore a pezzi. Remus
aveva promesso a Black di vigilare su Harry, ed aveva fallito. Non c'era nessuno
che potesse distoglierlo dall'idea di avere mancato al suo dovere.
Sirius era
furioso, e più che disposto ad attaccar briga con il suo rivale di sempre,
Piton.
" Devi essere fiero adesso che i tuoi compari hanno quasi ucciso
Harry! "
Severus sbuffò " Non mi do pena di risponderti, dal
momento che so che sei tu
inguaribile idiota. "
Ma né Silente
né altri erano in vena di ascoltare le loro stupide litigate. Ed anche
Black, non appena vide Potter, perse ogni vena litigiosa.
Il ragazzo era rimasto
con gli occhi spalancati sul nulla assoluto.
" Che cosa ha? " chiese
Sirius con la voce arrochita dalla preoccupazione.
Silente si lisciò
la barba con una mano e guardò gravemente il mago " Credo che Voldemort
in qualche modo lo stia trattenendo in una specie di limbo
un luogo che non
appartiene totalmente né alla veglia né al sonno. "
"
Ma cosa vuole fare, voglio dire, cosa otterrà trattenendo Harry in quel
in
quel limbo? "
" Questo non lo so, ma ho un'idea: che voglia esaurire
ogni sua energia. Tuttavia resta solo un'idea. Possiamo provare a risvegliarlo,
ma non sono certo che ci riusciremo così semplicemente
Severus può
aiutarci, certamente conosce meglio di noi le opere di Voldemort. Ti prego, Severus,
c'è qualche incantesimo che puoi eseguire? "
Il mago avanzò
e guardò distrattamente Potter disteso sul letto " Non penso che sia
la strada giusta, ma tenterò
" estrasse la bacchetta magica e
si concentrò per qualche istante " Lenire tenebras! " sussurrò,
e Harry si agitò per un attimo come se fosse sul punto di svegliarsi "
Lenire tenebras! " ma non successe nulla.
" Posso provare in un altro
modo
ehm
Invicta lux! " ma questa volta il ragazzo rimase totalmente
immobile, come se l'incantesimo non lo avesse toccato.
Piton scosse la testa
" Non è questo il modo. Dopotutto potrebbe provarci Remus, è
lui l'esperto di Difesa contro le Arti Oscure
"
Lupin sussultò
" Io
non credo di essere in grado. Non conosco questo genere di incantesimi
"
" E' una magia molto complessa, nessuno la ha più usata
da migliaia di anni
esattamente quello che potevamo aspettarci da Voldemort;
malvagio, ma sempre geniale. " Silente socchiuse gli occhi e fissò
il muro.
Black decise che era il momento di perdere la testa e indirizzò
un'occhiata rabbiosa a Piton " Sei sicuro di avere fatto tutto quello che
potevi? Non mi sembra che fossi così concentrato
"
"
Idiota! " sibilò il mago.
" Ora smettetela. C'è senza
dubbio una soluzione. Basta
basta trovarla. "
Severus guardò
Aura e inarcò un sopracciglio.
" Severus, hai detto che la strada
giusta per riportare Harry tra noi non è quella degli incantesimi
a
cosa ti riferivi? "
" Saprò dirvelo con certezza tra poco
" uscì facendo svolazzare il mantello nero dietro di sé.
Black
fece due passi fino ad una grande finestra e la spalancò rabbiosamente,
Lupin lo guardò con tristezza " E' colpa mia. "
" Stupidaggini.
E' colpa di Voldemort e di quelli come lui, quelli che lo seguono. "
"
Ma se fossi stato più attento
se avessi dato ascolto al mio istinto
"
" Accidenti, Remus, smettila! Non c'è nulla che possiamo
fare, noi non sospettavamo nemmeno che potesse succedere niente di simile
"
Lupin fissò Silente " E Ron, Hermione come stanno? "
"
Se Ron fosse rimasto sotto il fuoco dell'incantesimo di Malfoy per solo qualche
istante di più sarebbe morto
se Piton non lo avesse deviato, ed Aura
assorbito
ha avuto tutte le cure necessarie, e trascorrerà un breve
periodo a casa, tra i suoi genitori, suppongo che così potrà riprendersi
più in fretta. Hermione sta bene, ha solo preso un bello spavento. Ma chi
mi preoccupa
"
" E' Draco
" concluse Aura "
Che ha visto suo padre pronto a sacrificarlo per raggiungere gli scopi di Voldemort.
"
Black sbuffò. Lupin sollevò lo sguardo su Harry "
A quanto pare nessuno che tocchi Voldemort, in un modo o nell'altro, può
rimanere indenne
"
Aura avrebbe replicato, se Piton non fosse rientrato
con un voluminoso tomo della Sezione Proibita della Biblioteca.
" Qualcuno
di noi deve andare a prenderlo. "
Black sussultò " Cosa?!
"
" Uno tra noi deve immergersi nel limbo creato da Voldemort e provare
a riportare in superficie Potter, ammesso che ci riesca, e ammesso che riesca
a tornare indenne
ho preso una pozione che provoca un sonno molto simile
a quello di Potter. Dopotutto è un rischio già berla, figuriamoci
se si riuscisse a raggiungere il limbo di Voldemort
un luogo fatto di incubi
"
Silente fece un passo avanti " Naturalmente andrò io. "
"
NO! " gridarono in coro quattro voci, Lupin diede sfogo alla preoccupazione
di tutti " Preside, lei è l'unica vera barriera che ci separa da Voldemort;
non può andare e rischiare di lasciare Hogwarts senza difese! "
Silente
si fermò soprappensiero.
" Vado io! " Disse Lupin.
"
E' fuori questione
non sei in condizione di farlo e non conosci questo genere
di magie
" Black si alzò " Tocca a me, come padrino di
Harry. "
Piton ridacchiò " Oh, e così ti senti in grado?
Non sprecarti, Sirius. Era sottointeso che fossi io ad andare. L'unica persona
qui dentro che conosca davvero Voldemort ed i suoi incubi
"
"
Non essere ridicolo, credi che ti lascerei immergere lì dentro con la vita
di Harry appesa ad un filo? Non ho garanzie che tornato al tuo elemento naturale
tu non decida di riprendere le vecchie abitudini
"
" Non hai
scelta. "
" C'è una scelta, invece. " Severus rabbrividì.
"
No! "
" Invece si. Silente non deve lasciare Hogwarts in pericolo,
Lupin non può affrontare questa prova, Black non ne sa niente, e tu
non
ti lasceranno andare. "
" Ne sai molto meno di Black
non ti
lascerò fare una simile sciocchezza
"
" Io andrò.
" Aura strinse i ciondoli da cui non si separava mai " Ho la mia arma
segreta, le mie armi segrete
" disse con un sorriso riluttante.
"
E' pura pazzia! " mormorò Black " Per una volta sono esattamente
d'accordo con Piton. Andrò io, non preoccupatevi. "
Aura fece un
gesto deciso con la mano " Ho detto che sarò io e non altri a bere
quella pozione. Preside cosa ne pensa? "
Silente socchiuse gli occhi fino
a formare due enigmatiche fessure " Ebbene
se credi di essere in grado
di farlo, devi andare. "
" Mi oppongo! " strillò Piton,
e strinse freneticamente la boccetta con la pozione.
La donna allungò
le mani fino a quelle del mago contratte sul piccolo contenitore dei cristallo
" Dammela! " disse " Non c'è scelta, lo sai. Se io fallisco
qualcun altro dovrà ritentare, e se riesco avremo risolto solo una parte
del problema. Ma in questo momento tutti voi siete necessari qui, ed io devo fare
la mia parte
"
Minerva McGrannit spalancò la porta con aria
affranta, si vedeva che era appena tornata dall'infermeria " Come sta Potter?
"
" Come prima. Hagrid, Vitious e la Sprite stanno bene? "
"
Si, Albus. Madama Chips sta finendo di medicarli. Ma Potter
si risveglierà?
"
" Ci stiamo lavorando. " disse Aura in tono asciutto. Poi,
mentre Silente spiegava ad una attonita McGrannit quale piano avessero deciso
di seguire, la donna si avvicinò a Piton e gli fece cenno di avvicinarsi
" Prendi il mio ciondolo, è il mio talismano
se
beh, è
importante che finisca nelle mani giuste se io non potrò continuare a tenerlo,
ma la tua fibula a forma di serpente, in ogni caso, lasciala a me
"
Severus
si voltò di scatto, fissando il muro " Non c'è alcun bisogno
che tu te ne separi
sarai senz'altro in grado di continuare a servirtene.
Ma
in ogni caso stai certa che resterà in mani sicure. "
Aura
sospirò. Avrebbe voluto che potessero restare soli almeno un'altra volta,
almeno per qualche istante, prima di
ma forse era meglio così. D'altra
parte cercava di non perdere la convinzione che non sarebbe successo nulla di
male.
Severus Piton provò a risolvere la situazione con un colpo di
scena
stappò la boccetta con la pozione e la portò alla bocca
con uno scatto fulmineo
ma non tanto fulmineo come il gesto di Silente che
lo bloccò a mezz'aria.
" No, Severus
dovevo aspettarmelo,
devi permettere ad Aura di tentare. Abbi fiducia. "
Piton maledisse Silente,
maledisse Potter, maledisse Voldemort e tutti gli altri che gli venivano in mente.
Non era in condizioni tali da poter sopportare di fare un atto di fede
non
quando era stato proprio lui a trovare il modo per mandare a morte sicura la donna
che amava. Scoccò un'occhiata altamente pericolosa ad Aura e la strinse
senza ritegno " Non permetterti di non tornare
torna, dannazione a te!
Sei una stupida babbana che crede di sapere tutto della vita, beh, non lo sai!
Però questa volta non fare sciocchezze o mi costringerai a cercare Voldemort
fino all'estremo limite dell'universo
" abbassò la voce in modo
che solo lei potesse sentirlo "
E non accetterò mai che la notte
appena trascorsa sia stata l'ultima, o che il giorno che sta passando possa essere
l'ultimo che ci è concesso
torna! "
Aura socchiuse gli occhi
e non sentì minimamente dolore per le unghie di Piton che le si infilavano
nella carne, in una stretta isterica.
" Tornerò " e lo fissò
in maniera tale da sottintendere almeno un milione di cose del tutto inesprimibili
con il solo ausilio della voce.
" Che cosa devo fare precisamente? "
"
Lo scoprirai una volta dentro, posso solo supporre che dovrai cercare la coscienza
di Potter lì dove il Signore Oscuro la ha nascosta, cioè, credo,
nel punto più buio e profondo della sua volontà
è dannatamente
difficile da spiegare! "
" In pratica, se ho capito, devo tuffarmi
nella mente contorta di Voldemort, e riuscire a trovare in un punto imprecisato
la coscienza di Harry che gli è stata rubata
"
" Qualcosa
del genere. Ma il punto è riuscirai a resistere all'oscurità? Credimi
sarà
terribile
immagina la disperazione generata da un esercito di Dissennatori,
immagina di avere perso ogni speranza e non avrai ancora capito cosa c'è
nell'anima di Voldemort
"
" Beh, suppongo che sia inutile farla
tanto lunga
datemi la pozione. "
" Ecco, dopo che la avrai bevuta
io farò in modo, con un incantesimo, di metterti in contatto con Potter
da
lì devi essere tu a capire cosa fare e come farlo. "
La donna buttò
giù in un sorso il liquido rosso dall'aspetto inquietante e attese. Non
ci volle più che qualche istante per farla cadere in un sonno prossimo
alla morte.
Allora Piton la prese tra le braccia e la depose affianco a Potter,
alzò la bacchetta e sussurrò un incantesimo
la stanza piombò
nel silenzio, mentre tutti aspettavano chiedendosi cosa sarebbe successo.
III
Sprofondare, cadere, scivolare dolcemente in un'accogliente mare di tenebre.
Aura si immergeva in una materia sconosciuta, scivolando verso un fondo che sembrava
non dover mai arrivare. Tutto intorno vedeva, a sprazzi, delle forme emergere
dalle ombre, persone, oggetti, luoghi e scene accadute un tempo
tutto privato
di ogni significato emotivo. Tutto senza dolore e senza gioia. L'essenza cruda
e scevra da ogni significato delle cose
finalmente toccò terra, se
terra si poteva chiamare. Esercitò su sé stessa uno sforzo di volontà
immane per ricordare chi era e perché si trovava lì
pensa a
Potter si disse, devi trovarlo! E pensa a Severus
Severus che aspetta
devi
resistere! Si guardò intorno, non c'era niente
strinse i medaglioni
da cui non si separava mai, e li vide scintillare e pulsare come se stessero reagendo
a qualcosa che lei non poteva vedere. Osservò meglio tutto intorno
il
fondo su cui era morbidamente atterrata era fatto da innumerevoli fogli di pergamena
non scritti e pezzi di orologi rotti, immersi nella sabbia. Si chinò a
raccogliere una pergamena e la fissò con curiosità
parole,
parole non scritte ma che raggiungevano la sua mente
parole senza senso,
in successioni casuali, in conoscibili
parole che facevano parte dell'esistenza
unica di un essere umano, del tutto prive di significato per chi non le avesse
pensate e vissute, lasciò ricadere il foglio. Tutto intorno intanto vide
animarsi delle figure, muta rappresentazione della vita di un ragazzo che si era
chiamato Tom Riddle. Voldemort quando non era Voldemort
pensò. Cercò
di afferrare una di quelle figure, un ragazzo che restava in disparte mentre alcuni
suoi coetanei giocavano in una specie di stanza decadente e arredata miseramente
umiliazione,
rancore
nello stesso istante in cui aveva toccato il fantasma di Riddle aveva
sentito come lui aveva dovuto sentire a quel tempo.
" Non resterò
qui a lungo
io me ne andrò
lascerò l'orfanotrofio
io
non sono come loro
"
" Non resterò qui a lungo
io
me ne andrò
lascerò l'orfanotrofio
io non sono come loro
"
ridisse Aura, posseduta dall'essenza di quel ragazzo "
Vendetta, io
mi vendicherò
mi vendicherò
" Aura sentì la
propria voce carica di una sfumatura sconosciuta di odio e disperazione
poi
la scena mutò. Vide il ragazzo, ma ormai era cresciuto, davanti a tre persone
sedute attorno ad un tavolo, un uomo giovane e due vecchi
il ragazzo sorrise
dolcemente, con garbo
ma poi
Aura sentì i muscoli del viso che
si contraevano in una smorfia crudele e mosse la mano, il ragazzo mosse la mano
"Avada Kedavra!" dissero insieme. Una fiammata verde e i tre seduti
al tavolo morirono, lì, dove erano stati seduti a fissare il giovane
erano
morti davvero? Il ragazzo rise di gusto, Aura rise con lui
e sentì
ancora una volta che la scena stava cambiando. Non si era mai sentita tanto potente,
anzi, tanto onnipotente
ora aveva davanti un uomo fatto, non più un
giovane, un uomo che non assomigliava più all'avvenente ragazzo di prima.
Avvertì una fredda esultanza quando un nutrito gruppo di incappucciati
si avvicinò chinando la fronte a baciare il vestito del potente mago. Rise,
e fece il gesto di sfoderare la bacchetta come stava facendo Voldemort, puntarono
uno degli incappucciati che tremava in un angolo e lo mandarono a sbattere contro
un muro con una fiammata verdastra; il Mangiamorte rimase immobile, sdraiato con
le braccia aperte. Che gioia essere così potente! Lui è così
potente
noi
io
lui
Aura non avvertì la voce gelida
che sussurrava lentamente " Vieni con me
ti farò come me, sarai
mia
sarai me, dentro di me
"
Dal gruppo degli uomini ammantati
ne uscì uno, si inginocchiò ed offrì al suo Maestro un calice
colmo di un liquido ribollente " Ecco, mio Signore! Secondo la tua volontà
ho preparato questa pozione che ti consentirà di esaltare ancora di più
il tuo potere! "
Voldemort sfiorò il cappuccio dell'uomo inginocchiato
e gli scoprì il viso " Grazie Severus
il mio più fedele
discepolo
"
Aura barcollò. Chi era quell'uomo, giovane mago
dall'aria tanto familiare?
Severus? Chi è Severus? "
Severus
Piton.. " mormorò la donna ed ebbe una fugace visione di sé
stessa che lo baciava come se lo conoscesse da tantissimo tempo. Finalmente Aura
si riscosse e fece un passo indietro, inorridendo all'idea di essere stata sul
punto di cedere alle lusinghe di Voldemort. Sentì qualcuno che le tirava
un braccio, si voltò e vide il giovane Tom Riddle che la fissava sorridendo
con innocenza. Dall'altra parte, però, c'era ancora Voldemort
incerta
su cosa dovesse fare la donna aspettò che il ragazzino parlasse.
"
Madre! Madre sei venuta da me? "
Aura sgranò gli occhi ed arretrò
" Io non sono tua madre! "
" Madre sei venuta per restare con
me? Non mi lascerai questa volta
"
C'era qualcosa di terribile nello
sguardo apparentemente innocente del giovane " Ti stai sbagliando, io non
sono tua madre
non so neanche chi tu sia
"
La faccia pulita
del ragazzo mutò fino a somigliare al muso di una bestia " Madre!
Resterai con me, per sempre! "
" No, Tom, lasciami! Lasciami, Voldemort!
" ma con rapide mosse Riddle la afferrò e la trascinò verso
un angolo buio. La donna urlò, risvegliando il potere di protezione del
talismano che aveva al collo; una violenta esplosione di luce accecò il
ragazzo che ululò come un demone. La donna corse nella direzione opposta,
verso il fantasma che Voldemort aveva creato in forma di sé stesso, chiuse
gli occhi e si preparò ad attraversare la sua forma inconsistente
un
brivido di freddo e poi la sensazione di stare precipitando la percorsero. Aura
urlò, e agitò freneticamente gambe e braccia nella caduta vorticosa.
Poi si calmò e ricordò a sé stessa di non essere fatta di
sostanza materiale in quel limbo
come Voldemort,cioè come la sua immagine
poteva essere attraversata e colpita senza trarne alcun danno lo stesso valeva
per lei
misteriosamente una tale certezza bastò a far cessare la sensazione
di caduta.
La donna si ritrovò immobile nel buio, strinse i suoi medaglioni
e vide una flebile luminescenza molto lontana
cominciò a correre fino
alla luce, e vide, accucciato in un angolo, Harry Potter che tremava come se fosse
stato un bambino molto piccolo impaurito dalle tenebre. Si chinò su di
lui e lo accarezzò " Harry, Harry
non avere paura, ci sono io
adesso! Sei stato bravo, hai resistito a Voldemort
"
" Chi
è Voldemort? "
" Colui che ti ha fatto del male, ma tu hai
saputo combatterlo ed opporti con coraggio. Harry, ti ricordi? Hermione, Ron,
Sirius, Hagrid, Silente
stanno tutti aspettando che tu torni a casa. "
"
A casa? "
" Ad Hogwarts. Un piccolo sforzo e sarai a casa
abbi
fiducia in me. "
" Ma chi sei tu
mamma? "
Aura rabbrividì
pensando a Voldemort " No, Harry. Ricordati di Lily e James
sono loro
i tuoi genitori. Io sono Aura, solo Aura. "
" Aura?
Aura! "
Gli occhi di Harry ripresero la loro naturale lucentezza e la sua mente si liberò
del controllo e della rete di inganni di Voldemort.
" Che ci faccio qui?
Dove siamo? "
" Oh, Harry! Sono così felice di vederti! "
la donna lo abbracciò " Ti spiegherà tutto Silente. Siamo nei
ricordi, nella mente di Voldemort
devi desiderare intensamente di tornare
da Silente, da tutti quelli che ti amano, coraggio Harry Potter! Pensa con tutto
il tuo coraggio che devi andare via da qui! "
Potter chiuse gli occhi,
la sua sagoma scintillò e scomparve luccicando tanto da illuminare a giorno
per un solo istante la notte eterna dei pensieri di Voldemort.
Aura si guardò
intorno, la luminescenza che aveva visto prima da lontano e che le aveva permesso
di ritrovare il giovane Harry era diminuita, ma non si era estinta, come se quello
fosse l'unico pezzetto non contaminato dal male dentro Voldemort. Tutto intorno,
però, la tenebra era pulsante
c'era un punto più buio degli
altri e la donna ebbe la certezza che lì si trovasse il più terribile
segreto del Mago Oscuro, il mistero della sua stessa esistenza
se solo lo
avesse raggiunto, avrebbe saputo
avrebbe conosciuto il nemico così
a fondo come nessun altro prima
fece qualche passo in quella direzione, ma
poi esitò.
" Voldemort! Mi stai ascoltando? " gridò
con rabbia " Tu non riuscirai a vincere, mai! Tu non farai del male a coloro
che amo! Sarai miseramente sconfitto come è già successo
mi
senti, stupido, pazzo assassino?! MORIRAI! Non sei immortale, tu morirai e non
potrai farci un bel nulla! "
Sentì le tenebre ribollire malignamente
e desiderò con tutta sé stessa di tornare a casa, a casa da Severus
Harry
Potter si mise a sedere in mezzo al letto con uno scatto, tutti nella stanza spalancarono
gli occhi, e Black lo strinse in un abbraccio memorabile.
Piton guardò
il corpo di Aura che restava immobile, con gli occhi vacui " Potter
"
Alzò la voce per farsi sentire al di sopra delle voci allegre
degli altri " Potter, lei dove è? "
" La ho vista
mi
ha detto che dovevo desiderare con tutto me stesso di tornare, e sono andato via
ma
cosa è successo? "
Piton non ascoltò le spiegazioni in cui
si profondevano Lupin e Black, scosse il corpo della donna e lo sollevò
dal letto, abbracciandola come se questo fosse sufficiente a farla svegliare.
La
McGrannit lo guardò con gli occhi umidi " Dobbiamo aspettare, Severus!
Devi avere fede! "
Ma Piton stava per perdere la calma, anzi, la aveva
già persa da un bel pezzo e tentava di nascondere il desiderio pazzo di
uccidere Potter che con la sua sconsideratezza gli stava facendo rischiare di
perdere l'unica persona al mondo che amasse.
" Dei Immortali, vi supplico
rendetemi
questa donna! " mormorò, sperando che le preghiere non fossero solo
vuote implorazioni a Dei troppo indaffarati per ascoltarle.
Persino Sirius
Black smise di abbracciare Harry e guardò con apprensione la donna addormentata
tra le braccia del suo rivale di sempre, e desiderò intensamente che si
svegliasse.
Piton chiuse gli occhi, svuotato quasi di ogni speranza, ma Silente
vide le palpebre di Aura fremere leggermente e prima che riuscisse a dire qualcosa,
la donna schizzò in avanti, afferrandosi al collo di Severus che, perdendo
l'equilibrio, finì lungo disteso per terra stringendola con tutte le sue
ritrovate energie.
" Sono tornata! Oh, è stata una passeggiata!
" disse la donna in tono leggero, porgendo la mano a Lupin che la aiutava
ad alzarsi e che poi aiutò anche Piton a rimettersi in piedi.
Silente
chiese alla McGrannit ed a Lupin di portare Harry in infermeria e di spiegare
cosa fosse successo a lui ed ai suoi amici.
Non appena furono usciti, Aura
avvicinò il Preside " Devo parlarle
ho paura di avere fatto una
cosa molto sciocca
"
Silente sorrise " Che sarà mai?
"
" Ho visto Voldemort come era da giovane e come poi è diventato,
per un attimo, se non fosse stato per Severus, ho rischiato di restare prigioniera
del suo delirio di onnipotenza
ma non è questo che voglio dire
ho
paura di essere stata ad un passo dal segreto più segreto di Voldemort
e di non essere stata tanto coraggiosa e forte da immergermi in esso per conoscerlo.
Mi dispiace immensamente, quel segreto poteva esserci di aiuto
"
Silente
ridacchiò " Davvero? Hai fatto benissimo ad andartene, credimi non
c'è nessun segreto! "
" Ma se lei fosse stato lì, se
avesse visto
"
Albus Silente si fece tremendamente serio "
Non c'è alcun segreto, credimi. Se fossi rimasta lì avresti scoperto
soltanto quanto banale sia il Male
si, quanta banalità ci sia in Voldemort.
E' tutto qui. Il suo segreto è solo la banalità del Male
"
Aura
non era certa di aver capito. Ma Piton non intendeva concederle di fare altre
domande, la afferrò e chiese congedo al Preside. Non appena furono fuori
dalla stanza la sollevò e la strinse con disperato desiderio " Adesso
andiamo in camera mia e, per favore, stai zitta
non voglio sentire più
niente! "
Molto lontano da Hogwarts, in un castello diroccato e cadente
Voldemort aprì gli occhi e fissò Nagini, il suo fedele enorme serpente.
Guardò in un punto buio della stanza e ad un cenno un uomo dall'aspetto
sgradevole emerse dalle ombre.
" Codaliscia
Potter mi è sfuggito,
è stato aiutato
ho un compito per te, andrai con Malfoy e con tutti
i Mangiamorte che vi saranno necessari: portami la donna di Piton. La donna che
lo scorso anno ci è sfuggita per un soffio
e bada che arrivi qui viva
ed in perfetta salute
"
Codaliscia si inchinò ed uscì,
mentre Nagini sibilava indolentemente cose che solo Voldemort avrebbe potuto comprendere.
IV
Severus Piton affondò il viso nei capelli di
Aura, e stringendola la costrinse a voltarsi, la baciò con una foga che
non conosceva mai requie, e si lasciò riscaldare dal desiderio bruciante
di possederla. Le strappò letteralmente di dosso la tunica nera bordata
di verde e si chiese se valesse la pena di perdere tempo e portarla fino al letto,
piuttosto che restare lì dove si trovavano. La donna rispondeva con la
solita intensità, e non perdeva certo occasione di rendere ancora più
piacevole il compito di Severus, come al solito sembrava che potesse leggergli
nel pensiero e forse fu proprio per questo che lo trascinò sul tappeto
davanti al camino, evitandogli il tragitto fino al letto che li avrebbe distolti
per una manciata di secondi dalla loro occupazione preferita. Piton sospirò
estasiato dimenticandosi la preoccupazione della giornata che stava passando,
o forse fu proprio il ricordo di quella preoccupazione e dello scampato pericolo
a renderlo più audace del solito
diverso tempo dopo il professore
di Pozioni borbottò la propria soddisfazione mentre Aura gli massaggiava
la schiena con un unguento di sua invenzione: rare ed aromatiche essenze unite
a segreti ingredienti dal magico potere, capaci di evocare le più soavi
sensazioni, che nella mente di Piton corrispondevano esattamente al tempo trascorso
con la donna che gli stava al fianco. Aura poggiò a terra il vasetto con
le portentose essenze e si accoccolò vicino a Severus, lasciandosi cingere
dalle sue braccia. Scivolò su di lui e lo baciò con trasporto. "
Adesso tocca a te
"
" Mmmh
? "
Gli porse maliziosamente
il vaso di vetro rosso che conteneva l'unguento incantato. " E' arrivato
il momento in cui tocca a me godere dei tuoi servigi
"
" Perché,
vuoi dire che fino ad ora non ne hai goduto? Non mi sembrava
"
"
Servigi straordinari, volevo dire. "
Piton si produsse in un curioso sorriso
obliquo " Ma se ogni volta che provo a profumarti la pelle con quella roba
finisce che
non arrivo mai a profumarti tutta, perché tu mi sconvolgi
"
" Esattamente quello che volevo sentirti dire. In realtà
ti chiedo ogni volta di produrti in quel genere di servigio straordinario proprio
perché tu non finisca di farlo
perché si faccia qualcosa di
meglio! "
" Ah, bambina
ti piace scherzare col fuoco! "
"
Oh, mio Signore, piace anche a te, se la memoria non mi gioca brutti scherzi
"
Lui la abbracciò con impeto " Se non fossi tornata
io
" Piton si incupì.
Lei gli mise un dito sulle labbra sottili "
Silenzio! Non voglio che tu dica nulla di cui poi ti possa pentire. "
"
Non mi pentirò. Io ti amo. Vedi? Adesso anche io riesco a dirlo
"
"
Quanto mi piace sentirlo! Anche prima, sei stato proprio tu a permettermi di sfuggire
a Voldemort
"
" Non ti ho ancora chiesto cosa è successo.
E io, io che c'entro? "
" Ho rivissuto alcuni ricordi del Signore
Oscuro. E c'eri anche tu. "
Severus Piton si chiese se doveva preoccuparsi
" Ma davvero? E cosa stavo facendo? "
" Porgevi una pozione
a Voldemort per incrementare il suo potere. "
Piton si girò verso
il fuoco acceso nel caminetto e rimase zitto per qualche istante " E' successo
davvero
"
La donna fece scivolare un braccio sulle spalle di lui
" Lo so
"
Severus si rigirò verso di lei " Lasciamo
Voldemort fuori da questa stanza
"
" Non devi preoccuparti
che il tuo passato possa mettersi tra noi, lo sai meglio di me. Ma se è
tuo volere che non ne parliamo fintanto che restiamo qui dentro, beh, cosa detta
cosa fatta! "
Il professore di Pozioni si avvicinò per suggellare
con un bacio quella nuova dimostrazione d'amore che la donna gli offriva, ma si
raggelò, e si sedette con uno scatto.
" Che c'è? "
Aura lo fissò preoccupata.
Piton indicò un punto all'interno
dell'avambraccio sinistro, e contrasse il volto in una smorfia di preoccupazione
e sofferenza.
" Oh, no! Chiama a raccolta i Mangiamorte? "
"
Si
no
è come se avesse rivolto un pensiero di odio particolarmente
feroce a me solo
"
Aura toccò la pelle marchiata, bruciava,
ma non allontanò le dita, anzi, continuò a premerle sul marchio
nero.
" Temo che la tua impresa di oggi non sia passata inosservata ai
suoi occhi
ci sarà da stare attenti. " disse Piton mentre la
sensazione di nausea passava.
" Nel caso, sarò pronta
dopo
lo diremo a Silente, ma adesso vieni qui, riposa
"
Lo strinse con
tenerezza e rimase sveglia ad ascoltare il suo respiro regolare ben oltre il momento
in cui lui si lasciò vincere dal sonno.
Harry Potter si passò
una mano sulla fronte e si sollevò a fissare il letto dove Hermione riposava
" Hermione? Sei sveglia? "
La ragazza si agitò e poi socchiuse
gli occhi, mettendo a fuoco la sagoma dell'amico.
" Harry, sei sveglio!
"
" Hai visto Ron, prima? Stava bene? "
" Oh, Harry,
se tu avessi potuto vederlo! Per pura fortuna si è salvato, ho sentito
Madama Chips che lo diceva a Silente. I suoi genitori lo hanno portato via su
una barella
Harry, è stato terribile! "
" Non riesco
a ricordarmi nulla
"
" Eri svenuto! Lupin e Piton hanno fronteggiato
i Mangiamorte, ma poi sono arrivati i Dissennatori
e Ron è stato colpito.
"
" Dai Mangiamorte? "
" Indovina da chi
ho sentito
Piton che lo chiamava per nome, Lucius
Lucius Malfoy! "
" Ma
poi sono riusciti a fermarlo
"
" Si, ma aveva già fatto
molti danni, mi sembra! Quel verme di un Serpeverde di Draco è uscito da
dietro gli alberi per vedere suo padre in azione
che idiota! Non penso che
i suoi genitori gli vogliano davvero bene se poi suo padre non si preoccupa di
rischiare di ammazzarlo! "
" Vuol dire che Draco è stato colpito
con Ron? "
" Si! Lucius Malfoy non si è fatto scappare l'occasione
per cercare di colpire te, ma ha preso in pieno Ron e suo figlio
solo che
Ron era esattamente sulla traiettoria del colpo, mentre Draco era sufficientemente
distante a non rischiare quanto il nostro amico. "
" Ma
può
essere che il signor Malfoy non abbia visto Draco
"
" Oh, Harry!
Lo ha visto, eccome! Ma il potere di Tu-Sai-Chi deve fargli troppa paura perché
rinunciasse a colpire! Beh, non che mi preoccupi per Draco; se c'è qualcuno
che se lo merita è proprio lui! "
" Spero che Ron stia bene
"
" Sarà tornato prima che ce ne rendiamo davvero conto! "
Un
fruscio di tendine smosse richiamò l'attenzione dei due amici, e Draco
Malfoy sgattaiolò fuori dall'infermeria in tutta fretta.
" Dici
che ci avrà sentito? "
" Non saprei
credo di si. "
Hermione si morse le labbra preoccupata.
Albus Silente carezzò la testa
piumosa della sua Fenice, Fanny. Il nobile pennuto emise un verso soddisfatto
e puntò i suoi occhietti neri sui quattro che sedevano con aria assorta
nello studio del suo padrone. Sirius Black incrociò le braccia sul petto
ed allungò le gambe, Severus Piton gli scoccò uno sguardo carico
di disapprovazione e si sistemò il mantello attorno alle gambe. Remus Lupin
finì di scrivere qualcosa su un piccolo pezzo di carta e lo passò
ad Aura perché lo leggesse. La donna scosse la testa e passò il
foglio a Piton, il mago lesse frettolosamente: all'iniziò contrasse le
labbra in una specie di avido sorriso, ma poi ammutolì " Ma questo
è un annuncio per la Gazzetta del Profeta! "
Lupin fece segno di
si.
" Non credo che ci sia bisogno di ricorrere ad un annuncio
se
cerchiamo un nuovo professore di Difesa Contro le Arti Oscure, posso fare io da
supplente fino a quando sarà necessario! "
Silente si voltò
" Considerando gli impegni ai quali sto per chiamarti, sarà francamente
impossibile che tu riesca a trovare il tempo anche per quello, Severus. "
Il
professore di Pozioni fece una smorfia, e si rese a malapena conto che Black stava
ridendo nascondendosi il viso tra le mani.
Che genere di impegni, Preside?
" chiese Aura.
" Ci sono impegni per ciascuno di voi. Sirius Black
resterà qui per difendere Harry nel momento della necessità. Lupin
deve raggiungere un gruppo di nostri sostenitori che si trova molto a sud, nei
Mari del Sud, per dirvela tutta, e convincerli a tornare. Severus, e tu Aura,
sempre che siate d'accordo, dovreste andare a cercare un paio di cose che mi servono.
" Silente si fece pensieroso e trasse una pergamena dalla tasca
"
Ho ricevuto questo da Cornelius Caramell
il Ministero ci avvisa che alcune
spie hanno scoperto che Voldemort sta progettando di venirsi a prendere Harry
Potter con un esercito di Dissennatori
"
Piton si irrigidì
" Se fosse così lo saprei
ma queste non sono le intenzioni di
Voldemort! "
Silente sospirò stancamente " Lo so, Severus.
Ma purtroppo, come sai, sono uno dei pochi che prestano fede ai tuoi avvertimenti;
al Ministero non ci sono molti disposti a crederti. "
" Lui non colpirà
direttamente, Albus. E non con un esercito di Dissennatori. Le sue strade sono
più contorte e sottilmente celate
quella voce deve essere stata messa
in giro ad arte per confondere il Ministero. "
" Io lo so. Ma nessuno,
fuori di qua, ti crederà
perché tu sei stato un Mangiamorte,
e in pochi sono disposti a dimenticarlo. "
" Sciocchezze! "
sbottò Aura " Chi è stato ad avvertire il Ministero che i Potter
erano in pericolo a suo tempo? Se non fosse stato solo lei, Preside, a prestare
fede a Piton forse Harry avrebbe ancora i suoi genitori! "
" Calma,
signorina! " disse Black " Non c'è niente che si possa fare per
rimediare ad un passato marcio come quello di quel mago là
"
e fece un cenno sprezzante verso Severus, che ricambiò con un'occhiata
al vetriolo.
" Non ne vale la pena
" Piton mise una mano sulla
spalla di Aura " Che dovremmo fare? "
" Ho bisogno di questi
ingredienti. " Silente passò un foglio al professore di Pozioni che
lesse frettolosamente e poi sgranò gli occhi fissando il Preside senza
capire.
" Io
devo fare davvero questa pozione? "
Gli occhi
di Silente scintillarono " Si. "
" Perché? "
"
A suo tempo, Severus, a suo tempo. E poi voglio quel libro, lo hai tu, vero? "
Piton
annuì " E' a casa mia. Nella biblioteca che fu di mio
padre
"
" Bene, allora, pensi di poter trovare tutti quegli ingredienti?
"
" Molti sono nella dispensa del mio castello, altri posso rintracciarli
facilmente. "
" Allora non vi resta che partire
questa notte,
con il favore delle tenebre lascerete Hogwarts. Buona fortuna. "
Il morale
del gruppetto che lasciò lo studio di Silente era davvero molto basso.
Harry ed Hermione vennero dimessi dall'infermeria solo dopo aver promesso
di starsene lontani da ogni fonte di guai per un po', e dopo aver giurato che
avrebbero continuato per qualche giorno a mangiare molta cioccolata.
Piton
decise che, nonostante mancassero poche ore alla partenza, avrebbe comunque tenuto
la sua consueta lezione di Pozioni doppie con Grifondoro e Serpeverde. Fissò
Neville Paciock con occhi di fuoco non appena la sua pozione minacciò di
saltare in aria e sottrasse dieci punti al Grifondoro perché Dean Thomas
non sbucciò nella maniera corretta un grosso frutto dall'aspetto nauseabondo.
Harry
ed Hermione guardarono sconsolati il posto vuoto di Ron, ma non dissero nulla,
tuttavia Hermione era talmente agitata che, affettando una radice di Luparia,
ne fece saltare in aria un grosso pezzo, che finì sul banco di Malfoy.
"
Oh, no! " esclamò Hermione " Non ho nessuna voglia di andare
lì a prenderlo e sentire le sciocchezze di Draco! "
Da parte sua
Harry non aveva più desiderio dell'amica di avere a che fare con il giovane
Malfoy.
" Ehm
scusa, deve esserti saltato questo in aria
"
Draco porse il pezzo di radice alla ragazza che rimase immobile, Harry dovette
assestarle un colpo ben piazzato per riscuoterla .
" Gr-gra-grazie! "
disse la Grifondoro arrossendo.
" Figurati, per così poco
" il giovane Serpeverde tornò a sedersi sotto lo sguardo stupito della
classe dei Grifondoro, e sotto quello contrariato della sua.
" Hai visto
che
"
Harry fece spallucce e tornò ad affettare le radici.
Poco dopo Piton chiese ai ragazzi di avvicinarsi ad uno ad uno per mettere i calderoni
sul fuoco e provare le pozioni, Harry guardò il suo paiolo e pensò
che da solo non avrebbe avuto la forza di trascinarlo davanti a Piton, sospirò
pensando a Ron che di solito lo aiutava in quel genere di faccende, come in tutte
le altre; pazienza, si disse, chiederò ad Hermione di darmi una mano.
"
Potter, vieni qui! " chiamò il professore.
Harry provò a
tirare su il calderone e con grande stupore si accorse che era più leggero
di quanto non credesse
ma guardò meglio e si rese conto che c'era
Draco ad aiutarlo. Il ragazzo stava mantenendo il paiolo all'altra estremità
del manico.
" Beh, non posso restare così in eterno
portiamolo
sul fuoco. " sussurrò.
" Oh, si
scusa
"
Mentre
Piton trovava diecimila imperfezioni alla sua pozione e gli sottraeva punti su
punti, Harry restò a guardare Draco, che era tornato a posto come se nulla
fosse. Tiger e Goyle, si accorse, lo guardavano a bocca spalancata
Aura
controllò che tutto fosse al suo posto, infilò un lungo mantello
e calò il cappuccio sul viso, attraversò furtivamente i corridoi
e vide Piton e Silente vicino alla porta d'ingresso.
" Si và?!
" disse in tono leggero.
Piton le passò un sottile e lungo fagotto,
lui ne aveva uno uguale.
" Cosa c'è qui dentro? " chiese la
donna.
Il mago sorrise " Ho dovuto dare fondo a tutta la mia conoscenza
di incantesimi per adattarla a te. Adesso puoi cavalcarla anche tu, anche se sei
una babbana. La ho stregata a puntino! "
Aura sciolse i nodi che tenevano
chiuso il pacco e sbiancò " Eh, no! Aspetta un attimo
io non
posso farlo! Io non so farlo! "
" Sarà un gioco da ragazzi.
Ti assicuro che è talmente stregata che non dovrai fare altro che sederti
lì sopra e tenerti salda. "
" Dimmi che è uno scherzo
" cercò aiuto da Silente " Preside, io non
"
"
Perché mai? Dopo essere stata a passeggio nel cervello di Voldemort ti
lascerai spaventare da una scopa? "
" Una scopa volante! "
Silente
rise " Buon viaggio! " e si allontanò canticchiando.
"
E' proprio ora di andare.Vieni fuori
adesso mettiti a cavallo della scopa,
datti una spinta, inclina il manico
e
ecco, stai volando! "
Aura
si chiese se fosse reale
guardò Piton che montava la sua scopa e cercò
di non cadere mentre tentava di seguirlo in aria.
Non ci volle molto a capire
come funzionava. Era decisamente una sensazione fantastica: il vento forte tra
i capelli, il mondo che sfrecciava via tutto intorno
Aura rise e Severus
la guardò soddisfatto.
V
Tra le ombre notturne, tra gli alberi che circondavano Hogwarts due occhietti
liquidi si alzarono verso il cielo, e Codaliscia sorrise a Lucius Malfoy.
Severus
Piton fischiò sommessamente " Per una principiante sei brava! "
"
Merito del maestro! Mi sembra che siamo due angeli! " Aura gridò per
farsi ascoltare al di sopra del sibilo del vento.
" Due angeli?! Due angeli
neri, allora
" Severus ridacchiò e lanciò la scopa in
una picchiata vertiginosa.
" Hai visto? " strillò Aura con
la vaga e spiacevole impressione che improvvisamente qualcosa non andasse per
il giusto verso.
" Cosa? "
" Un'ombra contro la luna
"
Piton fermò a mezz'aria la scopa " Non c'è niente
solo
nuvole
" ma prima che riprendesse a volare alcune nuvole scoprirono
la luna, e il buio si diradò. " Dannazione! Ci seguono! "
Piton
afferrò la bacchetta magica e si preparò a colpire, lanciò
il suo incantesimo e accostò la scopa a quella di Aura " Dobbiamo
smaterializzarci! Aggrappati a me
"
La donna staccò le mani
dal manico e si tenne in equilibrio, guardò oltre la spalla del mago e
spalancò la bocca. Prima che potessero fare qualunque cosa un raggio violaceo
colpì la schiena del professore di Pozioni.
" Severus! " la
donna gridò mentre Piton e la sua scopa precipitavano; adesso si smaterializzerà,
pensò, ma non lo fece
continuò a filare verso la terra per
lunghi attimi prima che Aura lanciasse la sua scopa in una furiosa caduta verticale.
Cercò di mantenere gli occhi aperti, e dopo un'apparente eternità
allungò la mano fino ad afferrare quella del mago che stava precipitando
si
sentì sbalzare e strinse convulsamente l'altra mano sul manico di scopa.
" Dannazione, smaterializzaci! " urlò mentre penzolavano
nel vuoto appesi ad una scopa volante.
" Negatio Incantum! "
"
Non metterti a spiegarmi incantesimi proprio ora! "
" Negatio Incantum
mi
hanno sottratto i poteri magici! "
" Eh?! " Aura sentì
la mano che scivolava, lasciando la presa " AAAARGH! "
Sbattere contro
i rami degli alberi non era esattamente una cosa piacevole, ma servì a
rallentare la caduta. Piton e lei atterrarono con un tonfo sul terreno.
"
Sei ancora intero? " mormorò annaspando nel buio.
" Penso
di si
tu? "
" Più o meno
dobbiamo scappare! Smaterializzaci!
"
" Non posso! " sibilò rabbiosamente l'uomo " Ahia,
mi hai infilato un dito in un occhio
"
" Scusa! Perché
non puoi? "
" Negatio Incantum
"
" Non ricominciare,
dimmelo in parole povere
ehi, stai attento questa è la mia faccia
"
" E' l'incantesimo per privare temporaneamente un mago dei suoi
poteri. "
" Oh, non è possibile
quelli ci stanno dietro.
Rifletti, nel tuo mantello c'è sempre qualcosa di utile, c'è una
pozione che fa al caso nostro? "
Severus si passò le mani sul mantello
bagnato " C'era
"
Aura proruppe in un'esclamazione volgare
molto usata tra i babbani, ma che fece sussultare Piton.
" Quanto ci vuole
prima che passi? Dieci minuti, un quarto d'ora? "
" Come minimo ventiquattro
ore. "
La donna non rispose, il mago sentì che cercava qualcosa
lì intorno " Che stai facendo? "
" Cerco la scopa, o
pretendi che ci mettiamo a scappare tra gli orsi e i serpenti al buio in una foresta
che si trova chissà dove
"
" Aspetta, quelli sono Mangiamorte,
io non posso volare
è come se fossi un
un babbano! "
"
Verrai dietro di me
eccola! "
" Rifletti, tesoro, meglio che
ci nascondiamo qui e aspettiamo." la parola tesoro sulla bocca di Piton suonava
molto simile ad un insulto " Non litighiamo solo per questo
"
"
Sali! Oh, è inutile opporsi
sali, Sev! "
" Non chiamarmi
Sev! " Piton sospirò pesantemente e salì sulla scopa dietro
Aura.
" Dai, bella! Ah, si
si alza! Coraggio, fila via di qui
"
" Questa è la volta buona che ci ammazziamo
"
"
Stai diventando troppo loquace, ti preferisco quando parli poco
"
Lucius
Malfoy speronò la scopa di Codaliscia " Sei un imbecille! Se la donna
è morta il Padrone ci farà a pezzi. Anzi, farà te a pezzi!
"
Codaliscia piagnucolò e ondeggiò " Quella ha tante
vite quanto un gatto. "
" Spera che sia così
come ti
è venuto in mente di privare Severus dei suoi poteri? "
Peter Minus
si agitò " Pensavo fosse una buona idea, non prendertela con me! "
Malfoy
sbuffò, ma poi un movimento tra gli alberi attirò la sua attenzione
" Sono loro! " gridò lanciandosi all'inseguimento.
"
Ci stanno dietro! " gridò Piton " Accelera! "
"
E come faccio, questa è una scopa, non una moto
"
"
Chiediglielo! "
" Dai gas, bella! " la scopa si impennò
e partì sparata " Dannatamente eccitante! "
Piton grugnì
la sua disapprovazione.
Aura si girò quel tanto che bastava a vedere
Malfoy e Minus che rimontavano la distanza che li separava " Per quanto andiamo
veloci siamo sempre in due su una scopa sola
ci prenderanno! "
"
Lasciami scendere! Da sola puoi farcela! "
" Non dire sciocchezze!
Ti amo troppo per piantarti in un bosco in balia dei Mangiamorte
proprio
ora che sono più potente di te! Tieniti forte! "
La donna inclinò
la scopa verso gli alberi.
" Sono impazziti! " urlò Codaliscia.
"
Sono disperati, sanno che li prenderemo e tentano il tutto per tutto! " Malfoy
fissò Minus " Se muoiono ti sei giocato la testa! "
"
Ci schianteremo! " Severus Piton sputacchiò i rametti che gli si infilavano
in bocca.
" Non c'è soluzione! Almeno se restiamo tra gli alberi
non ci prenderanno
"
" Non ci prenderanno perché moriremo
spiaccicati! "
" Non intendo spiaccicarmi
guarda! "
Le
cime degli alberi si diradavano progressivamente fino a rivelare in lontananza
le luci di una città.
" Londra! "
" Se gli Dei ci
aiutano troveremo un rifugio! " e come se qualche Dio avesse ascoltato le
nuvole oscurarono la luna, e Lucius Malfoy si fermò a mezz'aria imprecando
" Li abbiamo persi! " gridò a Codaliscia.
Piton non aveva
mai goduto delle bellezze di Londra, anzi la aveva sempre trovata piuttosto noiosa
e grigia, ma quella volta
pensò che non ci fosse posto più
bello.
" Ooops
perdiamo quota
"
La scopa si fermò
sul tetto di una casa.
" Cerchiamo di raggiungere un balcone: ci apriranno
e ci faranno uscire
"
" Tu credi? E se chiamassero quella cosa,
la
la polizia? "
" Telefoneremo a Silente e chiederemo di venirci
a pagare la cauzione. "
" Oh, certo, se Silente avesse un telefono!
"
" Dannatamente perspicace! "
Aura e Piton saltarono sul
balcone più vicino e la donna si chinò a bussare sul vetro. Un bambino
assonnato aprì stringendo un orso di peluche più grande di lui.
"
Chi siete? " chiese stropicciandosi gli occhi.
" Oh, ciao! Siamo
ehm
siamo
lui
è Peter Pan, ed io Campanellino. Ci siamo persi, ci puoi fare uscire di
qui, per favore? "
Il bambino fissò Piton " Non ci credo.
Lui è troppo brutto
tu sei Capitan Uncino! "
Il mago sbuffò,
sollevò il bambino e lo portò di peso sul suo lettino, mentre il
pargolo scalciava e chiamava la madre a squarciagola " Stai zitto e buono
o ti porto dai pirati. " sibilò velenosamente.
Una donna con i
bigodini in testa si affacciò nella stanza " Oh mio Dio! Chi siete?
"
Severus la afferrò e la buttò affianco al bambino, uscì
sbattendo la porta mentre Aura gridava " Ci scusi, signora! Togliamo subito
il disturbo! "
Un omone occupò il corridoio bloccando l'uscita
e spalancò la bocca alla vista dell'uomo con i lunghi capelli neri e la
tunica scura.
" Ora basta! " sibilò Piton e mollò
un sonoro pugno sulla faccia dell'ignaro tizio.
" Oh, Dio, sei proprio
un Serpeverde! " borbottò Aura mentre scavalcava il corpo del tipo
svenuto.
" Per favore, non sottilizzare. Come si esce da questa dannatissima
casa? Ma come fanno a vivere in uno spazio così angusto?! "
Scesero
nella strada deserta e la donna controllò nella borsa che si era portata
dietro.
Vide una cabina telefonica e chiamò un taxi " Come si chiama
questa strada? Guarda il nome sulla targa. " ed indicò un quadretto
di marmo grigio a Severus. L'uomo lesse e riferì.
" Cosa hai fatto?
" chiese non appena la donna ebbe riagganciato la cornetta del telefono.
"
Ho chiamato un taxi. Questa notte andiamo a casa mia
per fortuna ho delle
sterline in borsa. "
" Sterline? "
" Soldi! Come i galeoni,
i falci e gli zellini! "
Una grossa macchina gialla si fermò a
pochi metri, l'autista si affacciò " Avete chiamato voi? " disse
squadrando gli abiti e l'aspetto stravagante dei due che aveva davanti.
"
Si
ehi, che velocità, ottimo! "
Piton salì con riluttanza
nella vettura e passò il tempo a sbuffare ed mormorare maledizioni.
"
Nervoso il ragazzo! " commentò l'autista mentre i due scendevano.
"
Dov'è casa tua? " chiese Piton osservando con disgusto malcelato le
villette a schiera che aveva davanti.
" Ehm
io vivo, vivevo lì.
" Aura arrossì ed indicò una villetta con l'intonaco più
rovinato delle altre.
La donna cercò le chiavi nella borsa e aprì
la porta, fece cenno al mago di entrare mentre accendeva le luci.
" Scusami,
io non sono mai stata ricca
questo è il meglio che potessi permettermi.
" disse guardando a terra. L'uomo le prese il mento tra le mani " Dico
che è bellissima, sono stato uno sciocco a non accorgermene subito
con
te potrei farne la mia reggia! " e la baciò.
" Hai fame?
"
" Un poco
"
" Ordiniamo qualcosa
beh, naturalmente
non agli elfi domestici, pensavo ad un ristorante. "
" Non lo so
decidi
tu. " Piton si sedette su un divano polveroso " Vivevi sola? "
"
Si. Lo sai, no? I miei genitori
è una storia che conosci. "
"
Non mi hai mai detto cosa facesti dopo che ti salvai da Voldemort: non c'era nessuno
che si prendesse cura di te? Eri una bambina
"
" Oh, beh, avevo
una specie di zia. Sono stata con lei. Ma non parliamone, ti prego
"
"
Ti fa ancora tanto male? Avrei dovuto immaginarlo
"
" No, davvero.
Mi stai fraintendendo, sono stata e sono molto felice
perché ho te.
"
" Ti accontenti di poco, allora
" Severus sospirò
tristemente.
" E dai, smettila! Se non sei stanco conosco un modo per
fare passare ogni pensiero cattivo
"
Gli occhi del mago scintillarono
" Sarebbe? "
" Lo conosci molto bene
"
"
Ah, quello! "
" Nella mia vita ho fatto l'amore solo con un mago,
ma adesso voglio sapere cosa si prova con un uomo senza poteri magici
"
"
Esattamente lo stesso
perché è sempre lo stesso uomo che ti
ama. "
Lucius Malfoy controllò una cartina geografica dall'aspetto
vetusto, sopra si muovevano piccoli punti luminescenti " Sei un idiota, Codaliscia!
Senza poteri magici Piton non può essere rilevato dalla mappa
mi chiedo
da che parte tu stia: non è che stai tentando di aiutare Silente?! "
Il piccolo mago rimase zitto e spaventato.
" Potresti sempre trasformarti
in topo e scappare definitivamente nelle fogne. "
Malfoy rise crudelmente.
Sirius
Black attraversò lo studio del Preside a grandi passi " Questa inattività
mi logora
"
" Temo che presto avremo altro che da stare tranquilli.
Piuttosto, ho ricevuto una risposta al mio annuncio sulla Gazzetta del Profeta.
Il supplente di Difesa contro le Arti Oscure sarà qui a momenti. "
disse Silente mentre accarezzava Fanny.
" In questo caso è meglio
che vada via, non devono vedermi. "
" Oh, ma ormai Azkaban è
un posto senza importanza, i Dissennatori lo hanno abbandonato: nessuno potrà
provare a rimandarti lì
adesso è Voldemort l'unica preoccupazione
di tutti. "
" Preferisco non rischiare. "
Bussarono alla
porta " Troppo tardi, Sirius! "
Black si strinse nelle spalle e si
sistemò nell'angolo più buio.
Un uomo avvenente con i capelli
neri dall'aspetto ribelle e penetranti occhi grigi entrò nella stanza "
Buon giorno! "
" Benvenuto ad Hogwarts, signor Liddre! Posso presentarle
un amico? " Silente fece un cenno verso Sirius " Si tratta del mio caro
signor Felpato. "
Liddre porse una mano a Black e la strinse con calore
ed un sorriso incoraggiante " Piacere di conoscerla! "
" Piacere
mio, signor Liddre. "
" Prego, mi chiami Mot, è il mio nome.
" poi guardò Silente " Quando posso incominciare? "
"
Ma oggi stesso, è chiaro! " Silente sorrise incoraggiante.
Severus
Piton si risvegliò su uno scomodo materasso babbano. Guardò fuori
dalla finestra e vide che era giorno inoltrato. Si tastò il corpo dolente
per tutte gli incidenti che gli erano capitati il giorno prima " Mobilispeculum!
" mormorò facendo un cenno verso uno specchio appeso al muro, ma quello
non si mosse. Severus sospirò e si lasciò ricadere sui cuscini.
" Uhm
sei sveglio? " Aura si sollevò a sedere "
I tuoi poteri sono tornati? "
" No. "
" Allora facciamo
a modo mio. Vestiamoci ed andiamo a trovare il mio vicino, sicuramente avrà
una soluzione. "
" Il tuo vicino non sarà chi penso, vero?
"
" Proprio lui, ma tanto non ci sono soluzioni alternative. "
Aura
bussò alla vecchia porta dipinta di verde, la targhetta indicava che quella
era la villetta del signor Moody, Alastor Moody. Mentre aspettavano che aprisse,
Piton ficcanasò nel giardinetto, storcendo il naso per tutto quello che
vedeva, e scoccando occhiate altamente pericolose ai passanti. Non che i passanti
cercassero di avvicinarsi, anzi, si allontanavano rapidamente chiedendosi chi
fosse quel pazzo con i capelli lunghi ed una specie di tonaca nera strappata in
più punti. Severus si raddrizzò il mantello per darsi un contegno
e si avvicinò ad Aura facendo sfoggio del suo portamento regale, del tutto
fuori luogo in quel posto e con le vesti stracciate come quelle di un pezzente
" Giuro che non mi sono mai trovato in uno stato simile
e tutto per
Harry Potter! " mugugnò.
La donna sorrise e bussò più
forte. Un rumore di passi strascicati la avvertì che Moody stava per aprire
la porta.
" Chi è? " gracchiarono dall'interno.
"
Alastor? Sono Aura
"
" La signorina Kay non è più
a Londra! Se siete venuti per minacciarmi è meglio che scappiate prima
che io conti fino a tre
uno
due
"
" Alastor, per
carità, non scatenare i bidoni della spazzatura! Sono proprio io! "
"
Sciocchezze! Oh, io lo so
siete Mangiamorte venuti a catturarmi! "
"
Alastor
sono in missione per Silente! "
" Silente? Chi c'è
lì con te? "
" Un vecchio amico
" buttò
lì Piton nervosamente.
La vecchia porta venne spalancata con tanto impeto
che pezzi di pittura verde si staccarono schizzando qui e lì. Moody puntò
la sua bacchetta magica su Piton, mentre l'occhio magico roteava all'impazzata
" TU! " strillò.
Piton arretrò alzando le mani.
"
Sei venuto per uccidermi?! "
Aura si aggrappò al braccio di Malocchio
Moody e allontanò la bacchetta da Severus.
Piton ebbe una fugace visione
dei passanti che si fermavano ad osservare e spinse con uno scatto il vecchio
e la donna dentro casa, sbattendosi la porta dietro.
" Via da me, impostori,
assassini! "
" ALASTOR! " ruggì Aura " Sono proprio
io! "
" A
Aura? Ma che diavolo ci fai con
con
con
quel coso lì? " ed indicò Piton che fissava la scena con una
faccia spaventosamente cattiva.
" Siamo in missione per Silente. I Mangiamorte
ci hanno attaccati, e hanno colpito Severus con la Negatio Incantum
"
"
Aha! " fece Moody alzando la bacchetta.
Piton si chiese cosa si provasse
a morire, e rimpianse di non essere mai stato tra i Mangiamorte che andavano in
cerca di Auror per ucciderli.
" Alastor, smettila
so che non vuoi
fargli del male, e, credimi, questa commedia non è necessaria. "
Il
vecchio Auror sospirò " Perché siete venuti da me? "
"
Aiutalo! Hai qualcosa per spezzare l'incantesimo che gli hanno fatto? "
"
Ragazzo, sai ancora fare pozioni? " chiese con noncuranza guardando Severus,
come se fosse tutto tranquillo.
" Direi di si. "
" Vai nel
sottoscala, lì tengo tutti gli ingredienti necessari. Puoi prepararti quello
che ti serve. "
Piton alzò gli occhi al cielo, ma scese in cantina
senza fiatare.
Moody si trascinò con la gamba di legno che sbatteva
forte sul pavimento fino ad un divanetto " Siediti. " fece cenno alla
donna " Mi sei mancata quest'anno. "
" Non hai avuto visite?
"
" Certo che no. Allora, le voci erano vere? "
" Che
voci? "
" Quelle che mi ha riferito Arthur Weasley
che ti sei
messa nei guai, e guai seri! "
" Continuo a non capire
"
" Non fingere! Piton lì sotto
" diede un colpo sul
parquet con la gamba "
avete intenzioni serie? "
La donna sorrise.
"
Molto male! Anche se provi un forte senso di gratitudine nei suoi confronti questo
non ti obbliga a stare con lui. "
" Smettila, Alastor! " Aura
sbuffò seccata " Non è il caso di parlarne. "
"
Oh, si, invece! Perché è come se io fossi tuo padre, ed i padri
si preoccupano sempre per i figli. Aura, piccola, tu non conosci il Male
il
Male è una forza che non ti lascia, dopo averti preso. Puoi metterlo a
tacere per un poco, ma lui è dentro di te, e preme per riemergere fino
a che non ci riesce
"
" Sai, mi sono imbattuta in questo Male
e
so che Severus Piton non ne è stato corrotto. Forse ha subito la tentazione,
ma non ne è stato corrotto. Il fatto che io sia qui, viva, ne è
la prova inconfutabile. "
" Non esserne certa. "
" Silente
non è del tuo stesso parere, lui si fida di Piton. "
" Il
vecchio Albus ha le sue idee. Oh, siamo vecchi amici, ma ci sono cose su cui dissentiamo
totalmente. Guardami
" indicò la gamba di legno, e la faccia
coperta di cicatrici orrende " Questo mi è stato fatto dagli amici
del tuo caro Severus. Anche loro non sono stati corrotti? "
" Non
c'entra nulla. La tempra di Piton è diversa. "
" Questo è
vero
questo è vero. Bene, hai toccato il cuore del problema, ma non
ti rendi ancora conto del suo significato e non sarò io a spiegartelo
"
" Ma Alastor, io non ti capisco. "
" Lo so
chiedi
a Piton di parlarti delle sua famiglia, chiedigli perché è diventato
un Mangiamorte. Non ti sei accorta che è un mago fuori dal comune? "
"
Ma cosa
"
" Ora basta! Saresti così gentile da prepararmi
un the? "
Un paio d'ore dopo Piton aveva bevuto l'orribile pozione che
gli avrebbe permesso di rientrare in possesso dei suoi poteri.
" E'ora
di andare " disse " Dobbiamo riprendere il viaggio. "
"
Come intendete andarvene? "
" Ci smaterializzeremo. "
Moody
abbracciò la sua protetta e le mormorò in un orecchio " Vedi?
Io non potrei smaterializzare altri che me stesso, eppure passo per essere un
buon mago
"
Severus prese la mano di Aura e la attirò a sé
" Grazie, Malocchio, ma spero di non doverti rivedere tanto presto. "
"
Stai alla larga, ragazzo, la prossima volta ci penserò due volte prima
di darti una mano. E non mettere la mia bambina nei guai
"
"
Addio, vecchio Auror
"
Prima che Moody potesse replicare, Piton
era già sparito, portandosi dietro Aura Kay.
" Si stanno movendo!
" Malfoy rise allegramente buttando la testa all'indietro, i suoi capelli
biondi scintillarono alla luce delle candele. Lui e Codaliscia lasciarono la locanda
a Notturn Alley con la certezza che sarebbero tornati presto da Voldemort, e non
da soli.
Il professor Liddre sorrise ad Harry Potter " Sei molto bravo,
Harry! " disse, mentre il ragazzo agitava la bacchetta " Così
le
tenebre si diradano
ottimo! " Fece cenno al giovane mago di tornare
a posto, e chiamò Draco Malfoy " Vuoi provare? Ricordati che se perdi
la concentrazione non riuscirai a far diradare le tenebre che per pochi istanti
"
" Dia
diaf
"
" Diafana rex! " suggerì
Potter in un soffio.
" Diafana rex! " disse Malfoy, e il buio artificiale
creato dal professore cedette il passo alla luce prodotta dalla bacchetta di Draco.
"
Benissimo! Dovete aver avuto un ottimo professore, prima di me. " approvò
il mago.
Hermione fece cenno di si, mentre si alzava e si avvicinava alla cattedra.
"
Sei stato bravo! " disse Harry a Draco.
" Grazie, anche tu. "
Malfoy sorrise, e Potter ricordò a sé stesso che era la prima volta
che vedeva quel genere di espressione sulla faccia del compagno.
VI
L'aspetto del vecchio castello era quello che avrebbe potuto
avere il maniero stregato di una vecchia storia per bambini. Arroccato su uno
sperone di roccia, a strapiombo sulla scogliera, si stagliava contro il cielo
scuro. Aura si strinse nel mantello, e respirò profondamente l'aria salmastra.
C'è qualcosa di molto malinconico in tutto questo, si disse, come il ricordo
di una storia molto triste. Severus Piton non tradì alcuna emozione alla
vista della sua vecchia casa. Non era la prima volta che si trovava a contatto
con il suo passato insieme ad Aura, ma sembrava che nessun sentimento, né
bello né brutto, potesse essere risvegliato nel suo cuore alla presenza
di quelle vetuste mura coperte dalla vegetazione. Il mago rimase immobile per
qualche istante ascoltando il rumore delle onde confuso dal sibilo del vento,
e poi avanzò con cipiglio deciso verso l'ingresso.
Ad Aura vennero in
mente le parole di una vecchia lirica
" Manchmal geschieht es in tiefer
Nacht, dass der Wind wie ein Kind erwacht, und er Kommt die Allee allein leise,
leise ins Dorf herein. "
Piton si fermò e voltandosi continuò
a declamare "
Und er tastet bis an den Teich. Und dann horcht er herum:
und die Hauser sind alle bleich, und die Eichen sind stumm... "
"
Nel colmo della notte, a volte, accade che si risvegli, come un bimbo, il vento.
Solo, pian piano, viene per il sentiero, penetra nel villaggio addormentato. Striscia,
guardingo, sino alla fontana; poi, si sofferma, tacito, in ascolto. Pallide stanno
tutte le case, intorno: tutte le querce, mute. "
" Rainer Maria Rilke
"
"
Si. Conosci il tedesco? "
" Ho passato molto tempo della mia giovinezza
a studiare
a studiare tante cose. Ho sempre pensato che questa lirica si
intonasse a questo posto. "
" Deve essere per il vento
sembra
che soffi senza tregua, come se fosse una creatura animata, come se ci vedesse
e ci ascoltasse
"
" Ci sono cose di te che mi sorprendono
non
pensavo che percepissi questo luogo esattamente come lo percepisco io. "
"
Ma neanche io, a volte, sono sicura di conoscerti davvero. In questi giorni ho
visto un lato di te che non sospettavo, e mi domando cosa altro ci sia da scoprire.
"
" Tutto e niente
niente, per lo più. Ma anche io ho
visto qualcosa di te che non sospettavo. La donna come era, come ha vissuto, come
ha portato avanti la sua strada quando io non c'ero
"
Severus si
voltò e riprese a camminare verso il castello " Le cose non sono quasi
mai quello che sembrano, è un tuo insegnamento
" sorrise "
Anche il castello: sembra dover crollare da un momento all'altro, ma è
fatto di solida pietra, e legato con potenti incantesimi. Un po' come una prigione
" toccò il portone con la bacchetta magica e quello si aprì
cigolando.
" E' curioso
benché sia stata qui più di
una volta, è solo ora che comincio a vedere
"
Il mago sussurrò
alcune parole e le lampade si accesero tutte insieme, magicamente.
"
Facciamo in fretta. Malfoy ci starà cercando là fuori. "
La
donna annuì e lo seguì sulle scale scricchiolanti; mentre passavano
alzavano sottili nuvolette di polvere che si agitavano per qualche momento nell'aria
e poi ritornavano sui tappeti tarlati. Arrivarono davanti ad un muro, ed a un
nuovo gesto di Piton un arazzo si sollevò, rivelando un angusto passaggio
ascendente " I miei appartamenti più segreti " spiegò
il mago.
Migliaia di fiale e provette allineate perfettamente, su lunghi scaffali
scintillarono con i loro contenuti misteriosi che riverberavano alla luce delle
candele. Più oltre interi scaffali di libri polverosi si offrivano alla
vista, con le lettere dorate incise sulle copertine in bella mostra di sé.
In un ambiente tanto affascinante l'attenzione di Aura venne reclamata da una
pila di fogli di pergamena lasciati su uno scrittoio, una penna d'aquila era ancora
immersa nell'inchiostro, da tempo secco, di un calamaio. Tutto come se fosse stato
lasciato lì, sbadatamente, da una persona che contasse di assentarsi per
non più che qualche minuto. Le dita della donna scivolarono sui fogli non
scritti, immaginando cosa avrebbero raccontato, se avessero potuto parlare
forse
una storia di quando quell'uomo, che adesso raccoglieva gli ingredienti per una
pozione misteriosa, era stato una delle creature più malefiche che si potessero
immaginare. In qualche modo il pensiero di Voldemort turbò profondamente
Aura. Per un attimo le sembrò che potesse essere lì, che potesse
ascoltare i suoi pensieri. Si girò di scatto, come per controllare che
davvero non ci fosse, e vide su una parete un dipinto
una donna molto bella
con un ragazzino triste, vestito di nero, impettito, con l'aria di chi volesse
sfidare il mondo. Si avvicinò al quadro, e scrutò con maggiore attenzione
ogni dettaglio: il viso della dama era effettivamente bello e delicato, ma i suoi
occhi erano privi di luce interiore, riflettevano un vuoto spaventoso
due
finestre affacciate sulla follia. Guardando bene anche il leggero sorriso le sembrò
vagamente folle, un'espressione enigmatica ed indefinita. Furono le due spille
che indossavano i personaggi del ritratto a farla sussultare: rappresentavano
entrambe un serpente attorcigliato in maniera complessa, ma una era fatta con
pietre rosse, e l'altra con pietre verdi.
Aura sobbalzò quando Severus
le mise una mano sulla spalla.
" Qui ho finito, devo scendere nelle segrete.
" disse Piton con la voce più bassa del solito.
" Non ho visto
altri ritratti in tutto il castello
le persone in questo quadro
. "
"
Non ci sono altri dipinti. Inutile che li cerchi: non ne troverai. E in quanto
a quelli
" indicò con noncuranza il ritratto "
Morirono,
molto tempo fa. "
Il mago uscì dalla sala senza voltarsi, e guidò
la donna verso la parte sotterranea del maniero.
" Vorrei che rimanessi
qui, aspettami senza seguirmi ."
" No, verrò. Non voglio
restare sola
"
Piton sospirò " Sei sicura? Non c'è
niente di bello lì sotto. "
La donna sentì di dover dare
una risposta ad un dubbio che minacciava di restare sempre tra loro " Qualunque
cosa sia, qualunque cosa, anche una orrenda, che abbia a che fare con Voldemort
e il tuo passato io sono in grado di accettarla. E ti prego di non dubitarne mai
più. Non intenderò ripeterlo ancora una volta. Ti amo, ti amo Severus
il Mangiamorte, ogni cosa di te io la accetto. "
" Lo so. Ma ci sono
cose
" la voce gli morì in gola, e prendendo la mano della donna
la condusse nei sotterranei.
Aura venne investita da una folata di aria gelida
e pregna di essenze misteriose; pensò a certe scene di film che aveva visto
durante la sua infanzia, quando restava a bocca aperta davanti alla televisione,
senza riuscire a distogliere gli occhi da quelle immagini che qualcuno pensava
potessero far paura, ma lei conosceva una verità diversa
i registi
che pretendevano di far gridare la gente con invenzioni sceniche realizzate in
cartapesta non avevano visto Voldemort
non avevano visto la propria casa
crollare con tutti i suoi occupanti, mentre un giovane incappucciato li portava
fuori di nascosto. Eppure quel sotterraneo era simile a quelli delle storie dell'orrore,
con la differenza che quell'orrore era vero
Piton cercò un baule
dipinto di nero, e aprì la serratura con un colpo della bacchetta. C'erano
molte cose lì dentro. Aura vide che il mago le gettava distrattamente tutto
intorno, cercando qualcosa che doveva trovarsi sul fondo. Poi Piton trovò
qualcosa che lo distolse dalla ricerca per un attimo. Era un abito. Un abito nero
con un cappuccio. La donna glielo tolse di mano e lo guardò
poi fissò
Severus, ed i suoi occhi dallo scintillio pericoloso
piegò con la
massima cura il vestito e lo poggiò su uno scranno. Il mago accennò
un piccolo inchino e sorrise sollevato. Finalmente l'oggetto che Silente desiderava
spuntò dal baule; alla donna sembrò che fosse un sacchetto rosso.
Ma non era un sacchetto: Severus rimosse la custodia di velluto scarlatto, e un
serpente verde e scintillante brillò, come se fosse animato, dalla copertina,
anch'essa verde, di un libro dall'aria molto antica.
" Salazar Serpeverde
" lesse Aura a lettere dorate sulla prima pagina " Salazar Serpeverde?
Come è possibile?! "
" E' possibile, invece. E' stato scritto
proprio da lui. Questo è ciò che Silente desidera. "
"
Uhm
suppongo di non poterti chiedere come ne sei venuto in possesso. E' uno
di quei segreti inviolabili, no? "
Piton sbuffò "Un'ultima
tappa e poi torneremo a casa, ad Hogwarts, cioè. "
Il mago strinse
la donna e la baciò con passione, mentre il mondo tutto intorno svaniva
in un turbinio vorticante di luci e suoni.
Lucius Malfoy fissò la sua
mappa magica e poi Peter Minus " Si stanno smaterializzando
e non crederai
alla fortuna che abbiamo avuto. Stanno venendo dritti da noi! "
Codaliscia
si agitò sulla sedia " Il padrone sarà contento
ci darà
molti onori
"
Malfoy pregustò il sapore della gloria.
"
Una stanza per due. "
Un vecchio mago dall'aria arcigna osservò
Severus Piton con disprezzo, ma prese una chiave ossidata da innumerevoli anni
di servizio e gliela passò " Stanza diciassette, terzo piano. "
Piton
gli scoccò un'occhiataccia delle sue e si allontanò mentre il vecchio
tentava di fargli il malocchio.
" Feccia! " commentò "
Stammi vicina e non muovere un passo senza dirmelo, non toccare nulla. "
"
Perché siamo qui? Potevamo andare a Diagon Alley
"
"
Questa notte devo concludere un affare qui: si tratta di comprare l'ultimo ingrediente
per Silente
draconite. "
" Draconite?! Cioè la pietra
che sta nel cervello dei draghi! Pensavo che commerciarla fosse stato vietato
dal Ministero della Magia! "
" Proprio così. E per questo
siamo nell'unico posto dove sarà possibile avvicinare un contrabbandiere
e averla. "
Codaliscia saltellò nervosamente sulle sue corte gambe,
e Lucius Malfoy finì di bere il suo vino aromatico da un calice di cristallo
turchese, poi si volse piano verso lo stupido mago e lo fissò con aria
inquisitrice " Li hai visti? " disse in un sussurro.
" Si, sono
alla locanda di Walden Funestus. "
" Uhm
dopotutto il fatto
che tu possa trasformarti in un viscido sorcio ha i suoi lati positivi. Non appena
si moveranno, tenderemo la nostra trappola. Sei stato da Sinister? "
"
Si, tutto è a posto. "
Malfoy si versò dell'altro vino,
fece ruotare il calice con aria assente e poi lo bevve storcendo il naso, come
se fosse molto amaro.
Piton scartò una cioccorana e, non appena il cioccolatino
magico tentò di darsi alla fuga, la strinse saldamente e la passò
ad Aura " Meglio non mangiare né bere nulla, fino a quando siamo qui;
non mi fido dei cuochi di Walden, né di tutti quelli che lavorano a Nocturn
Alley. "
" Perché, vuoi dire che potrebbero avvelenarci, stregarci
o cose del genere? "
" Malfoy è un uomo molto influente, soprattutto
lì dove si pratica la magia nera. Ed io, beh, io non sono visto di buon
occhio da queste parti. "
" Ma come, neanche qui?! " scherzò
la donna, e Piton inarcò un sopracciglio.
" Vedi, questo è
un caso senza soluzione
io sono il traditore. Il traditore che ha tradito
entrambe le parti in causa; logico che nessuno voglia avere a che fare con me.
Mi sopportano perché nessuno è certo dei miei veri fini, ed aspettano
sempre che faccia la prima mossa. " il mago si sedette con aria torva sul
letto, ma si rialzò subito e frugò tra le lenzuola; c'era una piccola
bambolina infilzata da numerosi spilloni.
" Un feticcio! " constatò
" Con me queste cose non funzionano " aprì la porta e gettò
il malefico gingillino per le scale.
Aura scosse la testa " Mi domando
come io possa restare tanto tranquilla
me lo chiedo da quando sono arrivata
ad Hogwarts. In teoria dovrei passare il mio tempo a gridare, svenire e chiedermi
se ho perso la ragione. Per quanto abbia sempre saputo dell'esistenza di voi maghi,
beh, suppongo di aver visto più cose di quante in generale un babbano possa
ritenere tollerabili! "
Piton fece spallucce " E questo è
ancora niente
" disse con tono vago.
" Dove andiamo a cercare
la draconite? "
" Da Magie Sinister , è un negozio che frequentavo
quando ero più giovane
ci si trova di tutto. "
" Di tutto
,eh? Chissà perché non mi suona bene. "
Lucius Malfoy fece
tintinnare un sacchetto di galeoni sotto il naso di Sinister; il vecchio mago
boccheggiò come un pesce fuor d'acqua e si allentò il colletto della
sudicia veste grigia. Codaliscia spiò la strada buia da dietro le tendine
di una finestra dai vetri sporchi e fece un cenno al Mangiamorte biondo che continuava
a muovere avanti ed indietro il sacchetto con il denaro.
Malfoy si diresse
con calma verso la porta del ripostiglio e sorrise al vecchio Mago.
"
Lo so che è dai tempi del mio Signore che patisci la fame, Sinister. Ma
io ti offro l'opportunità più grande della tua miserabile vita
"
" Ma signor Malfoy
"
" Niente ma, vecchio. Lord
Voldemort sa ricompensare chi gli è fedele. "
" Ma
è
Piton! "
" Ti garantisco che non sarà un problema. Non vuoi
questo? " e sollevò il sacchetto. Sinister ingoiò a vuoto e
fece segno di si. Malfoy gli lanciò il denaro ridendo e si chiuse nello
stanzino con Minus.
Il campanellino legato alla porta tintinnò cupamente,
Severus Piton entrò nel cadente negozio con uno straniero infagottato in
un lungo mantello con il cappuccio calato sul volto. Sinister storse la faccia
in una specie di sorriso e salutò con deferenza i due clienti.
"
Mi serve della draconite. Ne hai? " disse Piton senza preamboli.
"
Sissignore
ma oggigiorno è sempre più difficile procurarsene,
e il prezzo è davvero molto alto. "
" Dammela. " sibilò
Severus.
Il vecchio mago si guardò intorno e Piton inarcò un
sopracciglio mentre i suoi occhi neri mandavano scintillii inquietanti.
"
Cosa c'è, Sinister? "
Il negoziante barcollò, ma sorrise
falsamente " Cerco di ricordare dove la ho messa. "
Si chinò
sotto il lercio bancone e prese qualcosa.
Mentre si rialzava l'istinto dell'ex
Mangiamorte gli suggerì di fare qualcosa. " Expelliarmus! " gridò
Piton, e la bacchetta che impugnava il vecchio gli schizzò via dalla mano,
solo per ricadere in quella libera di Severus.
" Ma bene! Dove è
Malfoy? "
Il vecchio tentò di scappare, ma il professore di Pozioni
lo schiantò.
La risata fredda di Lucius indusse Piton a restare in guardia.
Il mago uscì allo scoperto, fissò Severus e scagliò il primo
incantesimo di quel duello.
Piton si difendeva ed attaccava contemporaneamente;
scintille luminose cadevano tutto attorno, ma il mago non vide il grosso topo
che squittendo zampettava velocemente verso Aura che era rimasta per tutto il
tempo nascosta sotto il mantello.
Minus riprese le sue sembianze e afferrò
alle spalle la donna, le mise una mano sulla bocca e la trascinò fuori.
Severus si accorse troppo tardi dell'accaduto, indirizzò un colpo più
violento contro Malfoy, mandandolo a sbattere oltre il bancone, e approfittò
del vantaggio per correre dietro Codaliscia.
Aura scalciò e graffiò
fino a quando Minus non la scaraventò a terra in un vicolo scuro e deserto.
L'Animagus le fece un brutto sorriso che sottintendeva parecchie spiacevoli cose,
e si avvicinò. La donna rimase tremante, mentre Minus si avvicinava tanto
da poter sentire il suo disgustoso alito
allora si gettò in avanti
gridando ed assestò un calcio ben piazzato al suo rapitore. Raccolse una
pietra e colpì il traditore dei Potter alla testa, lasciandolo intontito
e barcollante. Diede fondo a tutte le sue energie e corse come non aveva mai fatto;
un grido proveniente da diversi metri dietro le sue spalle la avvertì che
Minus si era ripreso. Coraggio, si disse, corri, svolta l'angolo e troverai Severus
che ti cerca. Ma oltre l'angolo non c'era Piton; Aura prese in pieno un alto mago
impellicciato, mandandolo lungo disteso per terra, ed inciampando lei stessa.
I passi di Codaliscia risuonavano vicinissimi.
" Mi aiuti! " strillò
convulsamente.
L'uomo la fissò senza dare segno di aver compreso la
situazione. Poi Minus sbucò in strada, affannato e con gli occhi che sprizzavano
rancore. Fissò lei e poi il mago a terra.
" Mi aiuti! " disse
la donna ancora una volta, mentre la disperazione si faceva largo nel suo cuore.
"
Igor! " disse Codaliscia, sorpreso e sospettoso.
Igor Karkaroff spalancò
la bocca ed emise un suono strozzato. Aura lo fissò ed inorridì
all'idea che quei due si conoscessero. Si accostò al muro facendosi molto
piccola.
" Igor
" disse ancora Minus, come per convincere sé
stesso che l'uomo che aveva davanti fosse esattamente chi sembrava: un ex Mangiamorte
che aveva accusato molti suoi compagni, compreso Piton, per sfuggire ad Azkaban.
Prima
che il mago impellicciato potesse dire solo una parola Piton si materializzò
con uno svolazzare di mantello nero, seguito da un Malfoy con il volto deformato
dalla rabbia, ed entrambi fissarono l'ex Mangiamorte.
" Karkaroff! "
dissero all'unisono.
L'uomo si mise in piedi, cercando di non mostrare la paura
che lo dilaniava e si passò le mani sulla pelliccia per ripulirsi dalla
polvere. Severus notò i muscoli agli angoli della sua bocca che si contraevano
fuori controllo, e soprattutto l'eccessiva magrezza del suo ex compagno, il modo
in cui le vesti sembravano scivolargli di dosso
Karkaroff era un relitto,
un relitto in fuga dal suo passato e da Voldemort. Voldemort lo voleva morto,
i Mangiamorte lo volevano morto, Piton stesso desiderava che soffrisse
Malfoy
si disinteressò per un momento dei due che avrebbe dovuto catturare e indirizzò
uno sguardo di puro odio contro quello che un tempo era stato un compagno di avventure.
Lucius aveva evitato il tribunale solo per la posizione di primaria importanza
che da secoli rivestiva la sua famiglia nel mondo dei maghi, e per la scaltrezza
con cui aveva convinto i giudici di essere stato plagiato da Voldemort; se fosse
stato per l'uomo che aveva davanti sarebbe stato rinchiuso ad Azkaban e probabilmente
sarebbe morto pazzo.
La tensione era più che palpabile. Ad Aura sfuggivano
i nessi che legavano i quattro maghi che aveva davanti, ma intuiva la gravità
di quello che poteva succedere. Sentì che ormai non pensavano più
a lei, a Voldemort o a niente che non fossero i propri desideri di rivalsa. Una
fredda rabbia si impadronì di lei, sentì qualcosa di bollente premerle
sul petto: i medaglioni. Scintillavano, sfrigolavano come se fossero vivi, si
illuminavano e si riscaldavano sempre di più. Un lampo di consapevolezza
la attraversò, una memoria di vita vissuta, appartenente a chissà
chi, percorse il suo essere
poi si lasciò possedere dalla necessità
di spezzare un circolo vizioso: Malfoy che aveva rischiato di uccidere il proprio
figlio e che non aveva neppure cercato di salvarlo o di fornirgli una scusa per
la sua condotta, Minus che aveva ucciso e fatto uccidere per soddisfare la propria
invidia e la propria vigliaccheria, Karkaroff che aveva tentato di far affondare
i suoi amici per restare a galla ed ora scappava come un verme, e Piton
ma
Severus aveva avuto la forza di scegliere, anche se nello sguardo spaventoso e
famelico che teneva puntato su Karkaroff si leggeva il ricordo del passato. Sentì
esplodere un'energia che non sapeva di possedere
ma da dove veniva, poi?
Dalla pietra filosofale incastonata nel medaglione a forma di occhio, dal ciondolo
che le aveva regalato Piton ( lo stesso effigiato nel ritratto della donna con
il ragazzo che aveva visto al castello ), dal suo stesso cuore
da dove?
I
quattro maghi ormai non percepivano altro che sé stessi. Malfoy non riuscì
più a frenare l'odio, estrasse la bacchetta e puntò Karkaroff, ma
il mago afferrò Aura per un braccio e se ne fece scudo, mentre Piton e
Codaliscia alzavano le bacchette.
Il colpo mortale non raggiunse mai né
la donna né l'uomo che si nascondeva dietro di lei. Piton sgranò
gli occhi senza capire. Una sfera luminosa avvolse la donna, scintillò
e roteò per qualche istante, poi, per quanto Severus riuscì a vedere,
Aura mosse le labbra senza che ne uscisse alcun suono, ma la sua voce, distorta,
raggiunse direttamente la sua mente. Severus vide sé stesso, e un brivido
gli percorse la schiena
si vide come un novello Voldemort, con il volto improntato
alla pura malvagità: il volto non di un uomo ma di una bestia. Per la prima
volta in vita sua ebbe paura, e contemporaneamente comprese che quella visione
aveva colpito solo la sua mente, mentre gli altri maghi avevano visto altre cose
che dovevano averli terrorizzati. Il professore di pozioni tentò di vedere
oltre la luce intensa, chiedendosi cosa fosse successo agli altri
Karkaroff
giaceva svenuto, Codaliscia tremava convulsamente e Malfoy
Malfoy lo sconcertò
piangeva.
Lucius Malfoy che non provava altri sentimenti che di amore per sé stesso
stava piangendo, inginocchiato , con i capelli biondi che gli ricadevano sul viso
contratto in una smorfia di dolore. Piton vide che muoveva le labbra
Draco,
Draco
mormorava. La luce raggiunse un'intensità accecante, e Lucius
gridò qualcosa prima di trovare la forza di smaterializzarsi. Codaliscia
rimase a frignare e a scuotersi. Aura fissò i suoi occhi, no, erano due
pozze di luce, in quelli di Minus e la voce immateriale risuonò chiara
e inesorabile " Vai via, immondo traditore! " e il mago si smaterializzò
strillando.
Severus tremò. La donna si voltò verso di lui, fece
qualche passo in avanti e Piton entrò nel cerchio d'energia
sentì
le vesti ed il mantello che si agitavano come scossi dal vento. Era quasi certo
di morire, ma non gli interessava
non sentiva più il corpo. Era come
se ogni sua particella fosse improvvisamente consapevole, leggera, era
spirito.
Si sorprese: non aveva mai provato nulla di anche lontanamente paragonabile, neanche
in sogno. La donna si avvicinò ancora, aprendo le braccia per stringerlo.
Severus si sentì esaltato, e nel momento in cui toccava Aura provò
un piacere sconcertante
ebbe idea che fossero diventati una sola creatura,
sentiva che la donna era parte essenziale del suo essere, erano fusi
si abbandonò
totalmente alla luce.
Dopo un istante eterno l'energia vibrò e con un
lampo si riassorbì all'interno del corpo della donna. Piton barcollò
e la afferrò mentre cadeva, scivolarono in ginocchio, storditi ed accecati.
Severus si riprese per primo, e scosse Aura mentre si riabituava al buio del sordido
vicolo.
VII
Severus
Piton uscì dallo studio di Silente, e attraversò i corridoi che
portavano al sotterraneo dei Serpeverde. Non aveva detto nulla ad Albus di quello
che era successo a Nocturn Alley. Si chiese perché, e non trovò
una risposta. D'altra parte nemmeno Aura ne aveva fatto più parola: il
mago dubitava seriamente che lei si ricordasse davvero dell'accaduto. Camminava
spedito, senza fare alcun rumore, movendosi come un fantasma. Per quel giorno
non aveva avuto lezioni, sospirò e si disse che dare filo da torcere a
qualche ragazzino isterico lo avrebbe fatto sentire meglio, ma
niente lezioni,
niente divertimento. A meno che
a meno che non avesse trovato qualcuno che
faceva qualcosa di scorretto, in giro per il castello. Magari Potter stava lanciandosi
in qualche infrazione alle regole
senza pensarci invertì la rotta
e salì verso la zona dei Grifondoro.
Il professore di pozioni sentì
parlottare dietro un angolo e si fermò, in ascolto.
Neville Paciock
sfrecciò a tutta velocità a pochi metri da lui. Il mago si domandò
se non fosse riuscito a trovarsi nel posto giusto al momento giusto: centocinquanta
punti in meno a Grifondoro per organizzazione di comizi illegali nei corridoi.
Cautamente si appiattì contro il muro e strisciò verso la fonte
delle voci. Si preparò a saltare fuori in un'entrata di grande effetto
scenico, saltò fuori e
rimase zitto. Un uomo stava illustrando un
incantesimo ad un nutrito gruppo di ragazzi.
" Ma cosa
" sibilò
Piton.
" Oh, benvenuto! " disse caldamente l'uomo " Lei deve
essere il professor Piton, vero? Stavo illustrando un incantesimo a questi signori
" e fece un ampio gesto verso gli alunni " Le lezioni in classe non
bastano mai per soddisfare la loro curiosità! "
Piton lo fissò
gelido " Ma davvero? E lei è
chi è lei, di grazia? "
"
Ma certo! Mi scusi, non ci hanno presentati
sono il supplente di Difesa Contro
le Arti Oscure. Mi chiamo Liddre. "
Il sorriso del mago era incoraggiante,
e per un solo istante Severus non trovò strano che i suoi modi invogliassero
gli studenti a cercare di apprendere di più; ma a lui non piacevano.
"
Va bene, ma non trovo corretto, secondo lo statuto scolastico, che si tengano
lezioni dopo l'orario regolamentare. Forse dovrebbe accontentarsi delle ore che
le sono state assegnate. "
" Beh, certo
non pensavo che fosse
un problema. Ragazzi, continueremo domani in classe. Andate. "
Un mormorio
scontento e iroso si levò dagli studenti. Severus vide Neville Paciock
rivolgergli uno sguardo rabbioso, e si chiese se non stesse avendo un'allucinazione
Paciock
che lo guardava a quel modo? Potter, forse, avrebbe potuto
ma dove era il
rispetto misto a terrore che Neville aveva sempre provato nei suoi confronti?
Liddre
sorrise a Piton come per scusarsi " Sono nuovo di qui, non pensavo di fare
nulla di male. "
" Bene
lo tenga a mente, la prossima volta.
" Il professore di Pozioni si girò sui tacchi e tornò verso
il sotterraneo.
Harry Potter scartò una confezione di gelatine e ne
trangugiò una manciata, srotolò una lunga pergamena e si preparò
a scrivere un tema sugli zombie. Del tutto casualmente lo sguardo gli cadde sul
posto vuoto lì dove Ron di solito studiava; il giovane Potter si morse
le labbra. Ultimamente non aveva pensato più a Ron Weasley, al suo migliore
amico. Chissà se stava bene
d'altra parte neanche Ron aveva dato più
sue notizie. Forse, si disse Harry, non ci penso perché ho trovato inaspettatamente
un nuovo compagno di avventure: Draco Malfoy. Con lui ed Hermione è difficile
annoiarsi. E poi c'è così tanto da studiare
il tema sugli zombie,
per esempio, devo fare un tema molto lungo, pensò, così Liddre mi
farà guadagnare punti in più per Grifondoro. All'altro capo del
tavolo anche Hermione era immersa nella scrittura, e così buona parte degli
studenti.
Black poggiò la lettera di Remus sulla scrivania di Silente
" Le cose sono più difficili del previsto, a quanto sembra. "
"
Uhm
sono certo che Lupin riuscirà a convincerli, Sirius. "
"
Non lo so
sono rimasti più di quindici anni in un posto caldo e tranquillo,
e adesso dovrebbero persuadersi a tornare per combattere Voldemort a rischio della
vita?! Ho i miei dubbi
"
" Tu non torneresti? "
"
Io, si. Ma
i miei motivi sono più validi di quelli della maggior parte
di noi. "
Silente prese un ghiacciolo al limone da una tasca nascosta
tra le pieghe della sua veste e lo passò a Black, ne prese un altro e lo
scartò, soprappensiero.
Aura si fermò, in ascolto, c'era qualcuno
che camminava nella galleria dei trofei.
" Gazza? " chiamò,
senza aver risposta " signor Gazza, è lei? "
Nessuno fiatò.
"
Pix, se stai combinando qualcosa di male
sei tu, vero? Chiamerò Gazza
ed il Barone Sanguinario
"
" La ho spaventata? "
Aura
si voltò di scatto, c'era un uomo che non conosceva lì davanti,
un mago dall'aria sorridente.
" No, credevo che ci fosse
"
"
Pix
il poltergeist, ho sentito. "
La donna fece segno di si e si girò
per andarsene.
" La prego, aspetti. Non ci conosciamo
sono il supplente
di Difesa contro le Arti Oscure. "
" Oh, io insegno Babbanologia.
"
" Si chiama Aura Kay, vero? Ho sentito i ragazzi che parlavano
di lei. "
" Spero che si trovi a suo agio qui. Devo andare
stavo
solo controllando i corridoi, mi scusi. "
Liddre diede segno di non aver
sentito e continuò a parlare " Questo posto è davvero molto
bello. Stavo guardando i trofei; mi chiedevo chi e come fossero i ragazzi che
li hanno ottenuti
decine di generazioni di giovani maghi. Non è affascinante?
"
"
Credo di si. "
" Insegnare è sempre
stato il mio sogno, finalmente ci sono riuscito e spero di poterlo fare nella
maniera migliore. Certe volte ho l'impressione di non dare il massimo per questi
ragazzi
vorrei che potessero vivere in un mondo migliore. Un mondo più
giusto. "
" Ha dei nobili fini. Tuttavia suppongo che il criterio
di giustizia sia una cosa molto soggettiva. "
Liddre sorrise " Senza
dubbio. Ma non pensa che sia necessario fare di tutto, offrire il proprio essere,
per una nobile causa? "
" Sono felice che si sia votato all'insegnamento.
E' senza dubbio una nobile causa
"
" Non prova anche lei un
simile trasporto? Non c'è qualche causa che desidererebbe abbracciare?
"
"
E' un discorso molto complicato. Ma penso che già
impegnarmi a fare del mio meglio in ogni occasione sia un ottimo inizio. "
"
Come tutti questi ragazzi
" fece un cenno verso le vetrine " Che
hanno dato il loro meglio per onorare i propri principi. "
Aura non sapeva
che dire, ed annuì. Il mago accarezzò il vetro impolverato con affetto,
fissando le targhe che erano state offerte a vecchi studenti per meriti speciali.
Poi si voltò con aria sognante, il bel volto aperto in un sorriso caloroso
e mise una mano sulla spalla della donna " Posso accompagnarla a finire la
sua perlustrazione
se desidera. "
"
io
"
Uno
scalpiccio veloce distrasse la donna, con un frullo d'ali rilucenti Fanny balzò
tra le sue braccia.
" Fanny?! Che ci fai qui? Non avresti dovuto uscire
dallo studio di Silente! "
La fenice scosse il lungo collo.
"
Mi scusi, devo riportare questa birichina al Preside. E' stato un piacere chiacchierare
con lei. "
La donna si allontanò piuttosto velocemente, mentre
il mago tornava a fissare i trofei.
La cena ad Hogwarts era sempre un momento
di festa: tutti gli studenti si riunivano attorno a quattro enormi tavolate e
mangiavano ogni sorta di delizie, mentre i professori li guardavano dalle loro
tavole. Aura e Piton raggiunsero i loro posti parlottando; Severus fissava con
sospetto il grosso pennuto che la donna teneva in braccio, come un morbido e caldo
fagotto.
" Non puoi metterla giù? "
" Non vuole scendere,
non sono riuscita a farla tornare nello studio di Silente. "
" Puoi
provare a buttarla a terra. "
" Severus! "
" Che diavolo
avrà questo stupido uccellaccio? Finora Albus, Potter e tu siete le uniche
persone che lo abbiano toccato senza essere beccate o allontanate
"
"
Ma no, Fanny è così gentile! " la fenice fissò i suoi
occhietti neri in quelli della donna con aria soddisfatta.
" In ogni caso
chiama Silente e liberatene. Non vorrei che ti seguisse anche in camera
"
" Dicono che gli uccelli siano i nemici naturali dei serpenti,
forse è per questo che lei non ti piace. "
" Non lo penserai
davvero? "
La donna avrebbe replicato, ma il professor Liddre si avvicinò
allegramente.
" Buonasera! La fenice è ancora con lei? Ma che bella
"
" Si, ma che bella
buonasera! " Piton afferrò
Aura per un braccio e la trascinò a sedersi " Fammi un piacere, teniamo
Mister Sorriso, Mister Nobili Fini, a distanza. "
" Non ti piace?
"
" No! "
" Sembra piacere a tutti, non deve essere
una cattiva persona, dopotutto. "
" Fammi il favore
"
"
E poi non trovi che, fisicamente, ti somigli un po'? "
" Cosa? "
"
Si, me lo ha fatto notare anche Minerva: è una specie di incrocio tra Harry
e te. Una sintesi del vostro aspetto
magari è per questo che lo trovo
un po' familiare. A vedervi insieme si potrebbe credere che sia tuo padre, o magari
un fratello più vecchio. "
Severus stava per farsi scappare una
frase molto infelice, ma
"
Scusatemi, non pensavo di disturbarvi.
Vi spiace se siedo qui vicino? " Liddre li guardò speranzoso. Piton
diventò blu dalla rabbia e lo guardò con occhi torvi.
"
Prego, si accomodi. " la donna fece cenno al professore di sedersi.
Fu
una cena spiacevole: Piton non era mai stato così sarcastico ed in vena
di provocazioni. Per ogni affermazione del suo collega aveva una battuta pronta
ed un commento acido, ma rimase zitto, del tutto ammutolito, quando Mister Sorriso
chiese alla donna di fargli vedere il giardino. Aura fissò Piton cercando
un aiuto per dire di no, ma il mago era talmente sconcertato che non disse nulla,
e la donna si alzò rassegnata a fare da guida al supplente. Per tutta risposta
Severus si alzò e schizzò mormorando maledizioni verso i sotterranei.
Ma prima che raggiungesse i corridoi discendenti Black emerse da un angolo buio
e lo fronteggiò.
" Sirius, levati dai piedi! "
" Stai
scappando? "
" Eh?! " Piton tastò la bacchetta magica,
molto incline a stendere Black per farsi passare il nervosismo.
" Fossi
in te starei attento. "
" Spiegati, Sirius. "
" Quello
che vuole Liddre è evidente, e tu gli lasci campo libero, anzi gliela butti
tra le braccia! "
Severus diventò ancora più pallido "
Stai dicendo che Mister Nobili Fini cerca di sedurre Aura? "
" Ma
se è chiaro! "
" No, aspetta
questo è un tuo scherzo,
come quando mi hai spedito dritto nella tana di un Lupo Mannaro
Liddre sa,
deve sapere, che Aura e io
"
" E come? "
" Lo
sanno tutti. "
" Ehi, Severus! Sveglia! Proprio tu fai sfoggio di
tanto candore
vi guardavo, sai
anche se non mi faccio vedere nella Sala
Grande, ero nascosto e ho visto tutto. "
Severus Piton non si degnò
di rispondere, fece dietrofront e corse spedito verso il giardino; naturalmente
non vide Black che sghignazzava.
Con la faccia tirata in una smorfia orrenda,
e gli occhi che perforavano l'oscurità, tutti i sensi protesi alla ricerca
di una traccia, finalmente sentì la voce ridente dell'uomo che detestava,
e partì sparato come un proiettile.
Liddre sgranò gli occhi
quando lo vide avvicinarsi. Piton afferrò Aura la fece voltare bruscamente,
le diede un bacio inequivocabilmente da amante appassionato e disse con voce più
alta del normale " Andiamo in camera, in camera da letto. Subito! "
Tutto
senza staccare gli occhi assassini dalla faccia perplessa del supplente.
Non
aspettò risposta, sollevò di peso la donna e la fenice e se le riportò
indietro come un razzo. Liddre rimase nel buio, solo e senza parole.
Harry
Potter si agitò un poco, chiuse il libro che stava studiando e si chiese
che cosa fosse il senso di spossatezza che cominciava ad invaderlo. Poi il dolore
esplose: la cicatrice iniziò a bruciare. Harry si guardò intorno
e gridò che bisognava correre a chiamare aiuto.
I baci famelici di
Severus erano un sufficiente motivo per trascurare il suo comportamento di poco
prima, Aura si lasciò andare sui cuscini, mentre il mago si svestiva. Qualcuno
bussò alla porta, Piton sbuffò e fece finta di niente. Ma i colpi
continuarono, e più di prima, come se qualcuno stesse tentando di buttare
giù la porta. Il professore di Pozioni si preparò a gettare il malocchio
su chiunque avesse trovato dall'altra parte della porta, ma la faccia contratta
in un ghigno cattivo di Neville Paciock lo costrinse ad arretrare.
" Signor
Paciock " mormorò senza credere ai propri occhi. "
Che?!
"
Il ragazzo scansò il professore e si piantò davanti al
letto " Harry sta molto male. Deve andare da lui. "
Aura guardò
Severus, senza capire.
" Neville stai bene? "
" Harry sta
molto male. Deve andare da lui. "
Il professore di Pozioni si riabbottonò
il colletto del vestito e si piantò davanti a Paciock " Che diavolo
sta succedendo? "
Il ragazzo lo ignorò e fissò la donna
" Harry sta molto male. Deve andare da lui. "
" Si, ma che cosa
è successo? Neville, stai bene?
Esci un attimo, devo rivestirmi
"
" Harry sta molto male. Deve andare da lui. "
" Adesso
basta! Hai sentito? Vattene! Esci subito, Paciock! " Piton tentò di
metterlo alla porta, ma il rivolo di bava biancastra che scorreva all'angolo della
bocca del ragazzo lo bloccò " Cosa
" Neville rovesciò
gli occhi, e diede un grido strozzato. Barcollò, poi come se fosse un fantoccio
che si muoveva secondo la volontà di un burattinaio nascosto si avventò
su Piton, in maniera del tutto innaturale, estraendo un coltello dalle pieghe
della veste.
Piton cadde all'indietro, cercando di tenere lontano il ragazzo,
sperando di non essere costretto a fargli del male. " E' la Imperio! "
gridò ad Aura, sperando che afferrasse la situazione. La donna raggiunse
con un salto il caminetto, afferrò un barattolo che conteneva della polvere
luccicante e ne gettò un po' nel fuoco " Albus! Sirius! Minerva! Correte
subito nella stanza di Piton
Voldemort! "
" Schiantarlo sarebbe
inutile
" strillò Severus mentre schivava i colpi, e faceva
uno sgambetto al giovane "
dovrei usare un incantesimo più potente,
ma rischio di ammazzarlo
"
" Neville, smettila! " Aura
cercò di fermarlo, ma il ragazzo era fuori controllo; tentava di allontanarla
senza attaccare, riservando ogni energia per uccidere il mago.
" Sarò
costretto a colpire, se continua così! " urlò Piton.
"
Prova con un incantesimo di incatenamento
"
" Inutile, è
manovrato da Voldemort
questi controincantesimi non attaccano con lui
devo
colpire, scansati! "
" NO!
Neville, reagisci! "
Il
ragazzo emise un suono soffocato e si lasciò andare a terra in preda alle
convulsioni, poi si rialzò di scatto, come un burattino pazzo ed orribile.
"
Si ucciderà da solo, se non faccio nulla
togliti Aura! "
La
donna aprì la bocca desiderando gridare, con gli occhi pieni di lacrime.
" Neville
ti supplico
Neville! " poi ebbe un'idea, e,
rotto per rotto, valeva la pena tentare. Tirò fuori il medaglione con la
pietra filosofale e lo premette sulla fronte del ragazzo. Paciock si dimenò
come un ossesso, e la donna pensò con orrore che sarebbe morto. Ma lentamente
si calmò e scivolò sul pavimento, addormentato.
Aura si mise
una mano sul cuore, ascoltandone i battiti impazziti. Piton la strinse piano e
poi si chinò sul ragazzo, lo prese in braccio e lo poggiò sul letto.
"
Poverino
" commentò, scotendo la testa.
" Potter! "
si ricordò la donna " Ha detto che Potter stava male! "
"
E' una trappola
"
" Ma se
"
" E va bene!
"
Il mago e la babbana risalirono le scale fino alla torre dei Grifondoro,
correndo.
Lungo la strada furono raggiunti da Sirius e Silente che scendevano
verso i sotterranei.
Il dormitorio dei Grifondoro era in preda al caos. Black,
incurante della possibilità che qualche studente lo riconoscesse, cercò
di farsi largo tra i ragazzi, ma sembravano tutti impazziti, si agitavano andando
avanti e indietro senza comprendere appieno cosa stesse accadendo.
" Sono
stati Confusi! " esclamò Silente, e la sua faccia non avrebbe potuto
essere più spaventosa; puntò la bacchetta in aria e fece esplodere
un colpo argentato, che ricadde, come se fosse neve, sui Grifondoro. Lentamente
i ragazzi si lasciarono andare ad un sonno incantato.
" Harry! "
gridò Sirius, vedendo il ragazzo con la testa poggiata sul libro aperto,
addormentato sul tavolo " E' stato schiantato? " chiese, a nessuno in
particolare.
" Innerva! " mormorò Silente puntando la bacchetta.
Potter aprì gli occhi " Neville
Neville è impazzito
"
" Dov'è Paciock? " Silente si guardò attorno.
"
Nella mia stanza. Era controllato dalla Imperio. "
Black guardò
Piton a bocca aperta.
" Ora sta
bene? "
" Si, riposa.
"
" Dobbiamo perquisire il castello
"
Minerva McGrannit
entrò seguita da Hagrid, Vitious, Liddre e dalla Sprite.
" Oh,
mio Dio! " esclamò l'insegnante di Erbologia, Vitious era sul punto
di piangere.
" Hagrid, resta con Harry, e stai in guardia
Tutti
gli altri con me. " Silente avanzò verso la porta.
Black scosse
la testa ancora incredulo, ma estrasse la bacchetta e si affiancò ad Albus
mentre i suoi occhi acquistavano una luce inquietante.
Voltarono solo un paio
di angoli, ed improvvisamente una sensazione di gelo, e di paura li attanagliò
le
sagome scure di due Dissennatori occuparono lo spazio del corridoio.
"
Expecto Patronum! " disse Liddre, mettendo in fuga i due mostri; Sirius tirò
un sospiro di sollievo.
" Ma come è possibile che
"
la vocina di Vitious sembrava ancora più sottile ed acuta, mentre il piccolo
professore cercava di ottenere una risposta, o almeno una rassicurazione da Silente.
"
Dannazione, è Voldemort! Non capisco cosa vi aspettaste
era logico
sin dal primo minuto che sarebbe venuto. " sbottò Severus.
Il nome
del Signore Oscuro fece trasalire la Sprite.
" Bisogna pensare a proteggere
i ragazzi. " la voce di Liddre era carica di angoscia, come il suo volto
deformato dall'ansia.
Il Preside assentì " Vitious, vai al dormitorio
dei Corvonero, porta tutti nella Sala Grande e aspetta che arrivino anche i ragazzi
delle altre Case, poi chiudetevi dentro. "
Il piccolo mago saltellò
via con tutta la forza che gli consentivano le sue piccole gambe.
" Signora
Sprite, può occuparsi dei Tassorosso? "
La maga annuì e
corse verso il dormitorio della sua Casa. Piton, senza aspettare che gli venisse
chiesto si voltò per scendere nei sotterranei dei Serpeverde.
"
Severus! Ho bisogno di te, qui. "
Piton si fermò " Ma chi
avvertirà la mia Casa? "
" Come se ne avessero bisogno! Qui
sono gli unici che sono al sicuro! " disse Black caustico.
" Può
andare Minerva. " propose Silente, conciliante.
Il gruppo riprese a correre,
ma
" Stupeficium! " gridò con voce gutturale la McGrannit
e Liddre cadde a terra, schiantato. Black rotolò di lato per evitare di
fare la stessa fine. Severus si voltò solo per vedere la Vicepreside con
un rivolo di bava all'angolo della bocca, e gli occhi rigirati nelle orbite.
"
Maledizione! La Imperio
"
" Impedimenta! " strillò
Black, ma la maga posseduta gracchiò un controincantesimo e riprese ad
avanzare, mentre dalla punta della sua bacchetta saettavano raggi mortiferi.
Piton
puntò la bacchetta.
" NO! " gridò Silente " In
queste condizioni la ucciderai! "
" E che diavolo posso farci? "
borbottò Severus, poi trattenne il fiato mentre Aura correva dritta verso
Minerva e si lasciava scivolare sul pavimento, estraendo il suo talismano. La
maga, colpita dal potere del ciondolo, cadde tra le convulsioni, e poi si calmò.
Albus
Silente sorrise.
" Sei impazzita? " esplose Piton " Minerva
è una maga potente, controllata da Voldemort
rischiavi di morire!
"
La donna lo ignorò e scosse piano la Vicepreside, mentre si riprendeva.
" Quella tua pietra mi lascia sempre senza parole
ha un potere incredibile
" Sirius scosse la testa.
" Non possiamo lasciarla qui! Sveglia Minerva
ehi?
"
La McGrannit tossicchiò e si tirò su, aggrappandosi ad
Aura.
" Che è successo? " bofonchiò.
" Voldemort
ti ha costretta con la Imperio ad attaccarci, ti ricordi cosa è successo?
Lo hai visto? "
" Voldemort
no
non mi ricordo. Ho fatto
del male a qualcuno? "
" No
beh, hai schiantato Liddre, ma questo
non conta. " disse Piton.
" Liddre! " si ricordò Black,
e si chinò sul mago " E' in pessime condizioni
Innerva! "
" Ahia
" il supplente si mise a sedere, guardò la McGrannit
e si ributtò all'indietro coprendosi la faccia con le mani.
" Tutto
a posto! " Black gli assestò un colpetto sulla spalla " E' tutto
a posto! "
Il mago si tirò su con fare sospettoso, e Severus gli
scoccò un'occhiataccia colma di rammarico perché Minerva non l'aveva
ucciso.
" Cosa è successo? " chiese il supplente, ancora
frastornato.
" Era controllata da Voldemort
" Sirius fece un
cenno in direzione della Vicepreside "
Ma Aura la ha fermata. "
"
Davvero?! Oh, grazie mille
" si grattò la testa " Non sapevo
che avesse dei poteri così grandi. "
" Non ne ha affatto!
" ridacchiò Black " Tutto merito del suo talismano, i suoi genitori
erano alchimisti
"
" Alchimisti? Oh, cielo! " Liddre spalancò
la bocca.
" Si, la prima volta ha fatto questo effetto anche a me. "
"
Grazie mille, signorina Kay
il suo talismano è spettacolare! Ma
è
sicura di non avere alcun tipo di potere? "
Aura fece spallucce e Piton
si mise davanti a Liddre " Bene, ora che si è ripreso possiamo continuare
a cercare Voldemort? "
Liddre trasalì " Lei-sa-chi
da
soli, noi? Temo che avremo bisogno di rinforzi. "
Silente prese la mano
di Minerva McGrannit e la strinse " Stai bene? "
" Si
"
" Possiamo continuare, ce la fai? "
La donna fece segno
di si. E il gruppo formato da cinque maghi ed una babbana continuò la perlustrazione
senza
esito. Se Voldemort era riuscito in qualche avventurosa maniera ad entrare ad
Hogwarts, ne era poi anche fuggito. Nessuno era stato più stregato contro
la propria volontà, e nessun Dissennatore era rimasto in giro.
Silente
ed i suoi dovettero ammettere di essere del tutto impotenti: senza una traccia
da seguire, Voldemort poteva essere chissà dove, e l'unica strategia possibile
era restare pronti e raddoppiare gli incantesimi a difesa della scuola.
VIII
" Potter è sano come un pesce, Paciock è in infermeria,
Minerva sta riposando, e Mister Sorriso sta prodigandosi per gli studenti. "
Piton si tolse il mantello e sbadigliò. Aveva appena terminato il suo turno
di guardia, ed il desiderio di dormire era forte.
" Tutto tranquillo,
per fortuna
io devo andare. "
" Stai attenta. Oh, è inutile
che lo dica, tanto non lo fai mai. "
Aura sorrise ed uscì, richiudendosi
la porta alle spalle. Rimase in ascolto, ma nessun rumore, se non il miagolio
della gatta di Gazza, risuonava nei corridoi. Incrociò il guardiano che
ispezionava i passaggi segreti ed ebbe conferma che tutto era tornato, almeno
apparentemente, calmo.
Risalì le scale, salutando i Prefetti che presidiavano
i punti più importanti del castello, assistiti dai Fantasmi. Accarezzò
la testa piumata di Fanny che faceva la guardia al dormitorio dei Grifondoro e
si diresse verso le gallerie che contenevano ritratti animati, armature, e trofei.
Lo scalpiccio dei suoi piedi sulla pietra dei pavimenti le teneva compagnia, ma
ogni tanto si voltava indietro per controllare che, anche alle sue spalle, tutto
fosse normale.
I personaggi dei dipinti sussurravano indolentemente, riempiendo
le alte volte decorate dei loro sospiri e delle loro chiacchiere. Aura arrivò
alla Galleria dei Trofei e si disse che sarebbe stato più utile se fosse
andata a controllare i corridoi che di norma frequentavano gli studenti. Ma una
tremula luce attirò la sua attenzione. Liddre era esattamente lì
dove lei lo aveva visto la prima volta, ancora intento a guardare la medesima
vetrina. Attraverso i riflessi del vetro le sembrò che l'espressione dell'uomo
fosse piuttosto triste
il supplente, pensò, non doveva essere troppo
soddisfatto del proprio comportamento, non che avesse delle colpe, ma non era
riuscito a difendere nemmeno sé stesso, e questa cosa doveva fargli ben
poco piacere, in considerazione di tutti i suoi ottimi propositi.
" Signor
Liddre
" disse piano, temendo di sembrare indiscreta e fastidiosa.
Il
mago si voltò, compiaciuto.
" Aspettavo che qualcuno venisse da
queste parti. In realtà speravo che fossi tu, Aura. "
" Non
capisco
che ci fa qui? "
" Lo ho appena detto, ti aspettavo.
"
" Ma come è possibile? Non vuole scendere a prendere una
tazza di the
deve essere sconvolto per prima
"
" Che
rapporti ci sono tra te e Severus? Siete amanti? Credete di essere innamorati?
A me puoi dirlo
"
La donna ripensò a quello che Piton le
aveva detto, al fatto che Liddre potesse nutrire un qualche interesse nei suoi
confronti.
" La prego, non sono domande che
"
Liddre rise
senza allegria " Credete di amarvi. Dimmelo, io sono la persona che vi conosce
meglio a questo mondo
coraggio. "
" Signore, io insisto. Non
sono domande che possa rivolgermi con tanta leggerezza e supponenza! "
"
Supponenza? Conosci davvero così bene Piton?
Cosa sai della sua famiglia?
"
" Non vedo che
"
" Conosci il suo passato,
ogni cosa? "
" So tutto quello che c'è da sapere! " sbottò
la donna e fece per andarsene.
" Allora sai che la madre di Piton era
pazza? Sai chi era suo padre? Sai perché è diventato un Mangiamorte?
"
Aura si voltò, il mago sorrise come un gatto che stesse giocando
con la sua preda.
Severus Piton si girò nel letto ed allungò
una mano
Aura non c'era. Si mise a sedere, cercando di scacciare il sonno.
Dove era? Ah, si
in perlustrazione, ma
da quanto tempo?
Liddre aprì
una vetrina con un colpo di bacchetta magica e sfiorò una targa polverosa,
quasi con rimpianto.
" Che cosa ne sa lei di Severus? "
"
Tutto. Sei stata nel suo castello? Era la dimora di Persefone Piton, una strega
dagli incomparabili poteri
una donna estremamente dotata, e notevolmente
bella. Credo ci fosse un suo ritratto
anche nella follia era così
attraente
me la ricordo bene, era terribilmente ambiziosa, credeva di poter
ottenere quello che desiderava da chiunque
che stupida! Lo sai, era sua madre
"
" La madre di Severus era pazza? "
" Oh, si! Vuoi
sapere un segreto? " Liddre aveva il tono di un cospiratore " Vuoi sapere
come mai è diventata pazza? Lei voleva un uomo
voleva il potere di
un uomo
un uomo in particolare. Credeva di poterlo avere, credeva che la
purezza del suo sangue e la posizione del suo casato la mettessero su un piano
più alto rispetto a tutti. "
La donna pensò al dipinto che
aveva visto nel castello, e per quanto si fosse accorta della luce folle negli
occhi della dama ritratta, la sua fisionomia le era parsa quella di una donna
delicata e dolce.
" Sfortunatamente per Persefone quell'uomo desiderava
solo un erede, un erede dal sangue così puro, e di poteri così grandi
da farne un essere superiore. Persefone era la donna adatta: perfetta come candidata,
un ottimo corpo per far crescere un erede
un ottimo corpo. La sua mente era
del tutto inutile, anzi, ad un certo punto persino fastidiosa. La soluzione ideale
era tenere il corpo, e distruggere l'anima. Così, con un certo bacio
"
Aura impallidì, credendo di comprendere.
" Si
con
il bacio di un Dissennatore, la madre di Piton divenne il perfetto involucro,
il contenitore prescelto per contenere un figlio perfetto, un figlio che continuasse
l'opera del padre. "
" Il padre di Piton ha fatto baciare sua moglie
da un Dissennatore, e lo ha fatto apposta?! "
" Si
" la
voce di Liddre era roca, simile al sibilo di un serpente " Ma non era sua
moglie, era solo una concubina
dovevi vederla
certi giorni, in preda
a crisi di pazzia, ha cercato di uccidere il ragazzo, e naturalmente questo era
ottimo per fortificarlo. Ma poi venivano momenti di curiosa lucidità, e
Persefone cercava di precipitarsi dalla scogliera, e non sarebbe stata una cattiva
idea, ma Severus cercava sempre di salvarla. Dopotutto ci provava
fu un vero
smacco
una delusione. Non era affatto il figlio perfetto, oh, era così
squisitamente potente ma il suo cuore non era saldo come quello del padre. Persefone
alla fine riuscì a gettarsi di sotto, e Severus, credo che avesse poco
più di dieci anni, andò a raccogliere il corpo
allora il padre
pensò che finita la madre lui sarebbe diventato come voleva che diventasse,
e per poco fu così
ma poi si rese conto di aver fallito, e decise
di tenere il figlio come servo, ucciderlo sarebbe stato sprecato: con tutto quel
potere poteva essere utile. "
" Lei è pazzo
"
Liddre
rise " Tutt'altro. Se fossi pazzo non sarei arrivato fino a questo punto.
Tu mi sei piaciuta subito, sei interessante
"
" Lei non sa
nemmeno chi sono
non sa niente di me. "
" Questo non è
esatto. Vedi, la tua famiglia io la conoscevo. E te
ti ho conosciuta in maniera
tanto profonda che non ne hai idea
"
" Lei è pazzo!
"
Il mago rise " Persefone Piton era una donna bella e potente, aveva
sangue purissimo, ma
che rimanga tra te e me, il sangue non è tutto,
no? Silente ha ragione, forse. E anche io
si, beh, il sangue non è
tutto. Ma per principio i babbani dovrebbero essere cancellati dalla faccia della
terra
credono di essere così perfetti, ma invece sono solo così
fragili, ipocriti, bugiardi. Però qualche volta nasce un'eccezione. Adesso
un erede sarebbe inutile, sai, i vantaggi dell'immortalità, ma poter assorbire
un potere così grande
concepire un figlio, riempirlo dei congiunti
poteri del padre e della madre, e poi sacrificarlo perché il padre ne assorba
il potere
non è una buona idea? E visto che potresti essere così
utile, beh, niente Dissennatori per te
"
" Chi è lei?
"
" Io? Io sono il padre dell'uomo che ha indegnamente occupato il
tuo letto, il padre di quel servo traditore
"
Piton si era rivestito,
si fermò davanti allo specchio magico che aveva regalato ad Aura, lo fissò,
pieno di preoccupazione, in preda ad un cattivo presentimento, e, con sua grande
sorpresa, l'immagine riflessa gli sorrise e disse un nome
" Chi
è lei
" singhiozzò Aura " Chi
"
"
Tu lo sai, dentro di te lo sai
ecco perché ti sono sembrato subito
così familiare
"
Il mago prese una targa dalla vetrina e
la girò verso la donna. Quando lei ebbe letto il nome dello studente che
la aveva ottenuta si appoggiò al muro, e fissò il supplente di Difesa
contro le Arti Oscure, solo che adesso non era più l'uomo che era stato
fino a poco prima
ed Aura non era neanche certa che potesse definirsi un
uomo.
Riprese le sue reali sembianze il mago si avvicinò, mentre il
lungo abito nero gli svolazzava attorno al corpo, con i serpentini occhi rossi
che luccicavano.
" Mi chiamano il Signore Oscuro. Sono, sì, io
sono
"
" Voldemort
" gemette la donna.
Il mago
assentì con aria soddisfatta " Rallegrati! Sei conscia del sommo onore
che ti sto offrendo? I tuoi poteri
"
" Non ho nessun potere!
" gridò la donna, mentre calde lacrime le scorrevano sulle guance,
senza che lei potesse farci nulla.
" Non sai di averne, ma
oh, si!
Li percepisco! " allungò una mano sul petto della donna e strappò
il suo talismano "
E non sono in questo stupido oggetto; tuo padre ha
creato una pietra che non potrebbe impressionare altri che i tuoi amichetti. Sono
dentro di te
"
" Non sono una strega! "
" Infatti,
non lo sei. I tuoi poteri sono molto più nascosti, molto più segreti
e
mi eccitano terribilmente
"
Voldemort fece scorrere un dito sulla
veste di Aura, e poi la lacerò, mettendo in mostra una generosa porzione
di morbida e candida pelle " Si
" disse accarezzandola "
si,
è come credevo, il Marchio della Fenice! "
Severus Piton attraversò
di corsa i corridoi fino allo studio di Albus Silente, entrò sbattendo
la porta, supplicando il cielo che il Preside fosse lì, e non a zonzo per
il castello. Silente stava ritto dietro la scrivania, contemplando il panorama
dalla grande finestra. Nella foga Piton gettò all'aria una vecchia sedia,
ma Silente non si mosse.
" Albus! " gridò Severus "
Liddre è
"
" Voldemort
" il vecchio mago
si voltò lentamente, come se fosse stato sopraffatto tutto ad un tratto
dal fardello dei suoi anni.
Piton trasecolò, strinse i pugni e guardò
l'uomo che aveva davanti, l'uomo che aveva sempre rispettato come un padre "
Albus
tu lo sapevi! "
" Si. "
" Sei impazzito,
stupido mago? Vuoi mettere a repentaglio la vita di tutti noi? Aura è là
fuori che gira per vigilare questa scuola deprecabile, e tu mi dici che sapevi
che Voldemort era qui? "
" Si
"
Severus scosse la testa,
inorridendo e si girò, corse fino alla porta, ma Silente lo richiamò.
" Fermo! Vai a cercare Aura? E' tardi
Voldemort la ha presa. "
"
No
" il professore di Pozioni si appoggiò alla porta, incredulo,
incapace di sentire ancora quello che stava dicendogli Albus.
"
Voldemort
la vuole: desidera che lei gli partorisca un figlio, perché possa poi assorbirne
il potere
"
"
Un figlio
" per la prima volta
nella sua vita Severus Piton sentì che gli occhi gli si stavano inumidendo,
e non poteva, non voleva evitare di piangere.
" Ma non sarà come
con Persefone, ascoltami Severus, lui la vuole perché ha scoperto il potere
che è stato celato nel suo cuore
Voldemort sa che Aura possiede il
Marchio della Fenice
"
"
Il Marchio della Fenice?
Non
è vero
non ha alcun marchio
"
" Invece si. Non
lo hai mai visto perché solo chi lo cerca può trovarlo
e lui
lo ha percepito sin da quando Aura si è immersa nel limbo che aveva creato
per intrappolare Harry
"
Improvvisamente Piton si irrigidì,
strinse i pugni sino ad infilarsi le unghie nella carne, fino a sanguinare
fissò
Silente con odio ed estrasse la bacchetta, la puntò, ma il Preside non
diede segno di volersi difendere.
" Vuoi colpirmi? Se credi
colpiscimi,
Severus. Ma non la salverai in questo modo
"
" Zitto! Un figlio?!
Voldemort vuole un figlio
un altro figlio, e per sacrificarlo?! Tu lo sapevi
sapevi
che lei aveva il Marchio, e non me lo hai detto
tu la hai venduta a Voldemort!
Silente ha venduto tutti noi! " il mago era fuori controllo, gli occhi scintillavano
carichi di odio folle.
" Ascoltami! Voldemort non può essere ucciso
il
Male non può essere semplicemente distrutto dal Bene, deve essere bilanciato,
riassorbito
non potevamo fare nulla fintantoché era qui
ma Aura
ha una possibilità di farcela, una possibilità remota, ma
"
" NO! Io andrò a riprenderla
io lo ucciderò,
questa volta lo ucciderò
finalmente avrò la mia vendetta
"
" Non farlo! Sarai ucciso, ed il tuo gesto ci perderà
saremo
perduti! "
" Sei impazzito, ed io mi fidavo di te
io mi fidavo,
e tu hai venduto la mia donna, la hai mandata a soffrire quello che ho sofferto
io! NO,NO! " Piton digrignò i denti e si preparò ad uccidere,
ma Sirius Black entrò in quel momento e si scagliò contro il suo
rivale, mandandolo a sbattere contro una parete. Severus fissò i due uomini
che aveva davanti e corse fuori.
" Che diavolo succede? Preside sta bene?
"
"
Si
"
" Che gli è preso a quel pazzo?
"
" Piton è andato ad uccidere suo padre
"
"
Suo padre?! Severus vuole uccidere suo padre?
Ha un padre? "
"
Voldemort. "
Black impallidì, mentre la bacchetta gli scivolava
via di mano.
IX
Piton gettò diverse pozioni, tra le quali quella che aveva preparato secondo
la volontà di Silente, in una sacca di cuoio; afferrò il libro di
Salazar Serpeverde e lo sfogliò per qualche istante, prima di infilarlo
nella borsa. Raccolse altre cose che potevano servirgli e salì nella Galleria
dei Trofei in cerca di tracce. Per prima cosa vide il talismano di Aura, e il
ciondolo con il serpente che le aveva regalato, li raccolse e se li mise al collo.
Poi si soffermò sulla targa ottenuta per meriti speciali da Tom Riddle
e scosse la testa
Mot Liddre, Tom Riddle
era chiaro
avrebbe dovuto
capirlo subito, ma si era lasciato sviare. Rifilò un calcio a quella dannata
targa, e si domandò perché la avessero conservata. Un rumore soffocato
lo fece trasalire e voltare di scatto con la bacchetta spianata, Fanny gli svolazzò
incontro, e si appollaiò sulla sua spalla.
" E tu che vuoi? "
sibilò. Il grande pennuto lo fissò con dolcezza e strusciò
il lungo collo sul suo viso. Piton sospirò, e ricordò che ad Aura
quella fenice era sempre piaciuta molto " E va bene, verrai con me "
mormorò.
Aura percorse la stanza a tentoni, seguendo la linea delle
mura con le mani, cercando una finestra, o una porta, o qualcosa che potesse esserle
d'aiuto. L'unico ingresso era quello attraverso il quale era stata scaraventata
nella cella, ed era sicuramente ben sorvegliato. Tastò ogni centimetro
di pavimento, pregando di trovare un oggetto che potesse diventare un'arma
se
almeno qualcuno avesse distrattamente perso un coltellino, o un oggetto affilato,
un pezzo di vetro
qualunque cosa con cui attuare l'ultima difesa:il suicidio.
Aura si lasciò cadere sulla pietra gelida, desiderando con tutto il cuore
di poter gridare e piangere, ma non avrebbe mai dato una simile soddisfazione
ai suoi carcerieri. Fino all'ultimo avrebbe provato a combattere, ad opporsi,
a scappare, ma se tutto si fosse rivelato inutile si sarebbe tolta, in qualche
modo, la vita. Voldemort non avrebbe messo le sue sudice e scheletriche mani su
di lei, non ci sarebbe stato alcun figlio, nessun erede
quel pensiero la
distrasse per un attimo dai suoi personali problemi. Severus non glielo aveva
detto. Era il figlio di Voldemort e non lo aveva detto. Aura rabbrividì
ancora di più.
Piton planò con la sua scopa, seguito da Fanny.
Si guardò intorno: era fuori dal perimetro di Hogwarts. Fece un cenno al
grosso pennuto che si posò sulla sua spalla, e si smaterializzò,
sperando che, come un tempo, i Mangiamorte si riunissero ancora nel vecchio Perimetro
Sacro, nella foresta dei Druidi.
Sirius Black fissò Harry Potter, il
ragazzo era attonito, come Hermione e come Draco Malfoy che aveva insistito per
seguirli nello studio di Silente. Remus Lupin era entrato da poco, e restava in
disparte a rimuginare con la professoressa McGrannit. L'enorme stazza di Hagrid
copriva la finestra, mentre il guardiacaccia fissava il giardino, facendo ciondolare
la pelle di una moffetta. Silente si alzò con aria grave, e fissò
il suo sguardo penetrante su tutte le persone che gli stavano davanti, il miglior
gruppo di amici e di alleati che si potessero avere, pensò.
"
Lasciate che vi spieghi
" disse stancamente "
per quanto
possiate pensare che io debba essere stato un pazzo. "
Minerva McGrannit
chinò il capo bruscamente, come se fosse troppo pesante dover ascoltare
quello che il vecchio mago aveva da dire.
" Ci sono delle cose che non
sapete
che era giusto tenere nascoste, perché i diretti interessati
o volevano tacerle, o non ne erano a conoscenza. Per anni ho fatto in modo che
nessuno potesse sospettare niente di tutto questo, perché era presto
perché
una simile conoscenza poteva condurci alla disfatta totale. Bisognava che alcune
persone maturassero, e che diventassero perfettamente in grado di gestire il potenziale
che gli era stato affidato. Ma ora
ora è necessario che sappiate,
perché, in un modo o nell'altro, la verità è venuta a galla,
e riguarda anche alcuni tra voi
" fece scorrere lo sguardo sul gruppo
che gli stava davanti e fissò Potter " Ma prima lasciate che dica
a mia discolpa che sono un essere umano, esattamente come tutti voi, e che posso
sbagliare
si, non dico che la strategia che ho ritenuto giusto usare debba
essere per forza corretta. Forse ho sbagliato, ma questo ce lo dirà il
tempo. Il primo segreto riguarda Severus Piton, un uomo che, e voglio che lo ricordiate
in ogni singolo istante, ha messo a rischio la sua vita innumerevoli volte per
portarmi informazioni da Voldemort, che ha cercato disperatamente di salvare James
e Lily, e che è sempre vissuto accollandosi il peso dei pregiudizi di tutti.
Severus ha sofferto più di quanto voi immaginiate
Severus è
il figlio di Tom Riddle, di Voldemort. "
La rivelazione pesò come
un macigno sugli uomini e sulle donne riuniti ad ascoltare il vecchio mago. Solo
Draco Malfoy fece lentamente segno di si con la testa, come se fosse già
al corrente di una simile verità.
" Il secondo segreto riguarda
Aura Kay, una babbana che, nonostante la sua famiglia sia stata distrutta da Voldemort,
ha deciso di unirsi a noi, a suo rischio e pericolo, per combattere contro la
tirannia dell'uomo che ha distrutto la sua casa e che aveva già rischiato
di ucciderla. Pensate a noi: con tutte le magie che sappiamo operare, piccoli
miracoli, non siamo riusciti in tanti anni a fermare il Male che serpeggiava tra
nelle nostre stesse anime
ed una donna senza alcun potere magico quanto coraggio
deve aver avuto, offrendo quel poco che aveva per combattere al nostro fianco!
"
Black annuì decisamente, e a Hermione non sfuggì che probabilmente
la donna gli era sempre piaciuta molto, diventando un altro dei motivi per cui
Sirius era in rotta di collisione con Piton.
" Quando Harry è
stato attirato in trappola da Voldemort Aura ha insistito per essere lei a salvargli
la vita; probabilmente era quella tra noi che aveva più possibilità
di farcela, anche senza saper fare incantesimi. Harry, lei ti ha salvato, e per
ben due volte
la prima portandoti fuori dagli incubi del nostro nemico,la
seconda evitandogli di scoprire alcune cose su di te
e questo solo perché
ha attirato la sua attenzione con il segreto che nasconde. "
Il gruppo
si fece più attento.
" Alcuni tra voi forse conoscono la Società
della Fenice
" la McGrannit, Lupin e Black spalancarono la bocca.
La
porta della cella si aprì con un lugubre cigolio. Aura si preparò
a saltare addosso al nemico che la avrebbe aggredita, ma l'unica persona che fece
il suo ingresso fu una bella donna con una torcia incantata che illuminò
a giorno la stanza.
Era una donna con lunghi capelli biondi acconciati in maniera
complicata e truccata con raffinatezza; sotto il mantello nero spuntava l'orlo
di un abito bianco scintillante.
" Io sono Narcissa " disse con una
voce fintamente gentile e premurosa. Aura la squadrò, e colse la freddezza
e il senso di profonda superiorità che la bellezza e l'espressione artefatta
della donna non riuscivano a nascondere. La donna infilò la torcia in un
supporto di ferro appeso al muro e si fece passare una grande borsa da qualcuno
oltre la porta.
" Sono qui per aiutarti a soddisfare i desideri del Signore
Oscuro. Ho portato un abito e quello che ti servirà " annunciò,
squadrando il vestito stracciato della babbana. Ad Aura non sfuggì che,
molto probabilmente, Narcissa avrebbe ucciso per poter essere al suo posto.
"
Ti ringrazio, ma ti prego di riportare tutto via, e di lasciarmi sola. E dici
al tuo padrone che non ci sarà alcun desiderio da soddisfare. "
Narcissa
inarcò le labbra in un sorriso cattivo " Che tu lo voglia o no, metterai
questo vestito e farai esattamente quello che ti sarà detto. E se non vorrai
farlo sarai costretta con la magia, babbana. Ora vieni qui e lasciati preparare,
a meno che non debba tirare fuori la bacchetta
"
Aura decise che
era meglio accontentare Narcissa e riservare le forze per tutto quello che sarebbe
successo poi.
Piton si materializzò dietro una roccia, rimase in ascolto
per qualche istante e poi si affacciò ad osservare il panorama spettrale
del covo di Voldemort. Un enorme spuntone di roccia si innalzava verso il cielo
notturno, al suo interno, Piton sapeva, c'erano stanze scavate nella pietra, i
luoghi di culto prescelti da Voldemort per celebrare sé stesso, esattamente
lì dove, per secoli, i Druidi avevano portato a termine i loro rituali.
Tutto intorno vecchie sepolture millenarie rendevano ancora più spettrale
il paesaggio dell'isoletta
un isola funerea, in un lago dalle acque nere,
nel cuore di una foresta invalicabile: il luogo perfetto per Voldemort.
Severus
fissò con sospetto le antiche rune incise nella pietra che scintillavano
alla luce tenue delle torce, e i Mangiamorte di guardia.
Remus Lupin si alzò
di scatto " Dobbiamo andare subito da loro! " disse, più pallido
che mai " Se Aura ha il Marchio noi dobbiamo sottrarla a Voldemort! "
Silente
scosse il capo " Proprio perché ha il Marchio, deve restare. "
Minerva
McGrannit guardò il Preside con angoscia " Albus, questa volta non
ti capisco
vuoi che Voldemort accresca il proprio potere? Vuoi che la uccida?
"
" Non vuole ucciderla
vuole un figlio da poter sacrificare
per assorbirne i poteri. "
Black scattò in piedi " Vuole un
figlio?! Albus, questo dovrebbe tranquillizzarci? Lui vuole abusare di quella
donna, concepire un figlio e poi ucciderlo per diventare più potente, e
noi? Comincio a capire la reazione di Severus, e ti assicuro che lo seguirò,
costi quello che costi! "
" Silente avrà le sue ragioni! "
borbottò Hagrid, agitando la pelle di moffetta minacciosamente.
"
Severus vuole uccidere suo padre
non possiamo permetterlo. " Silente
si lasciò cadere sulla poltrona " Se Aura riuscirà a capire
come utilizzare il potere della Fenice, sarà lei a mettere fuori gioco
Voldemort per un bel po' di tempo. "
" No, no
è impossibile.
Per quanto sia coraggiosa quella ragazza non ha nessuna capacità di usare
incantesimi
era il suo talismano ad aiutarla. Non ce la farà mai!
E Piton
beh, se vuole uccidere suo padre non potrà che fare del bene
a tutti, perché suo padre è Voldemort, Voldemort, capite?! "
Black si voltò cercando consensi tra i suoi amici.
La faccia di Albus
Silente divenne terribile " Se Severus ucciderà suo padre, diventerà
lui il nuovo Voldemort! "
Draco Malfoy rimuginò sulle parole del
Preside, scorgendovi una verità che probabilmente comprendeva meglio degli
altri " Dobbiamo fare a modo di Silente! " disse con tono fermo. Diverse
teste si voltarono nella sua direzione, e Potter gli mise una mano sulla spalla
" Si " disse con semplicità, sorridendo all'amico. Hermione Granger
annuì, ed Hagrid borbottò il suo assenso.
" Io non sono
d'accordo. Ma se questa è la decisione della maggior parte di noi, io non
interferirò. Rimetto alle vostre coscienze il risultato
però,
in considerazione di tutto, io raggiungerò ugualmente Severus, e nel caso
in cui Aura dovesse fallire lo aiuterò. " disse Black.
"
Lo
aiuterai a non commettere un empio crimine! " suggerì Silente.
Sirius
sbuffò, e fece un cenno a Lupin, i due uscirono dalla stanza, per raggiungere
il loro nemico-amico, Severus Piton, e per tentare un'impresa disperata.
Narcissa
acconciò i capelli di Aura in maniera elaborata, e la truccò. La
babbana non riuscì a fare altro che rabbrividire, davanti all'abito che
la strega le aveva portato perché lo indossasse.
" Perché
questo vestito? "
Narcissa sorrise maligna, accarezzando la donna "
Perché tra poco sarà celebrato il rito
tu legherai il tuo indegno
sangue a quello di Voldemort. "
" Che rito
"
"
Un patto di sangue. E poi la vostra unione sarà celebrata davanti alla
intera e riunita famiglia dei Mangiamorte. Sai, dovresti rallegrarti
"
"
Un matrimonio
"
" No, non un matrimonio, una cosa diversa
.
" Narcissa accostò la sua bella bocca all'orecchio di Aura "
Voldemort ti possederà davanti ai suoi seguaci
"
Piton scavalcò
una vecchia tomba e si nascose dietro il tronco morto di un albero. Strinse Fanny
la fenice e si mise un dito sulle labbra, come per farle capire di non fare rumore.
Si guardò attorno, e si rallegrò per il fatto che nessun Mangiamorte
si degnasse di perlustrare quella zona. Severus estrasse il libro degli incantesimi
di Salazar Serpeverde dalla borsa, e si sfilò un pugnale con l'elsa scintillante
di pietre preziose dalla cintura. Si inginocchiò davanti al vecchio tomo,
lo sfogliò con attenzione e trovò quello che cercava. Fanny arretrò
come se potesse avvertire che stava per succedere qualcosa di terribile. Piton
mormorò una lunga cantilena di formule magiche, scritte in una lingua incomprensibile,
e indirizzò tutta la sua volontà sul desiderio di farla finalmente
finita con Voldemort. Strinse il pugnale nella mano destra, e spalancò
quella sinistra: il sangue stillò in un rivolo dall'inquietante scintillio,
mentre il mago si tagliava il palmo, lasciando un lungo e profondo solco. Piton
continuò la sua litania, sempre più freneticamente, poi rovesciò
gli occhi nelle orbite e il pugnale luccicò di una luce malefica e sinistra.
Aura osservò la strega che usciva dalla stanza, e abbassò ancora
una volta gli occhi sul vestito che era stata costretta ad indossare. Represse
una risata isterica e si disse che decisamente Voldemort doveva amare i particolari
che facevano scena. Non era un abito che lasciasse molto spazio all'immaginazione,
così aderente e scollato
ma aveva anche qualcosa di morboso
la
donna pensò con disgusto che le ricordava certi dipinti che rappresentavano
delle giovani donne votate al martirio, dove il pittore si era lasciato prendere
la mano dalla insana ossessione di trovare qualcosa di sfacciatamente sensuale
ed erotico nella morte violenta di giovani fanciulle immolate da virili assassini
scosse
la testa ricacciando quel pensiero, cercando di dimenticare le parole di Narcissa.
Ma il vestito che le scivolava morbidamente sul corpo, i riflessi color sangue
sulla stoffa candida
Aura sentì di essere arrivata al punto di non
ritorno, mentre le lacrime colavano sulle guance senza che potesse fermarle, e
nel profondo del suo cuore gridò con tutta la disperazione che non poteva
trattenere il nome dell'uomo che amava
Severus Piton.
Lucius Malfoy contemplò
la sala centrale del santuario del suo padrone e sorrise mentre i suoi occhi grigi
baluginavano al riflesso delle lampade. Sentì i passi di sua moglie Narcissa
e la scrutò con aria interrogativa, la donna assentì alla muta domanda.
"
Vado a chiamare il Signore Oscuro
" mormorò " Fai portare
la donna. "
Piton riprese il controllo di sé, e fissò il
pugnale con espressione famelica. Aprì una nuova pagina del libro di Serpeverde
e lesse un altro incantesimo; per un attimo fu avvolto da una luce lattiginosa,
e poi scomparve. La sua voce incorporea sussurrò a Fanny di stare buona,
mentre lui si dirigeva, non visto, nel covo del nemico.
Voldemort accarezzò
l'altare di pietra che aveva davanti e rise di soddisfazione mentre i Mangiamorte
facevano cerchio tutto intorno. Il gruppo si aprì, quando due incappucciati
sospinsero verso il loro signore e padrone la donna che gli avrebbe dato un figlio.
Aura rimase immobile ma alzò il mento in segno di sfida e scoccò
uno sguardo di puro odio al mostro con lo sguardo da serpente. Nagini scivolò
ai suoi piedi e sibilò indolentemente. Lucius Malfoy fece segno ai due
Mangiamorte che avevano condotto la babbana e questi la spinsero più vicino
a Voldemort. Il biondo braccio destro del Signore Oscuro si inginocchiò
porgendo un una spada al suo signore e l'espressione ardente del mago non gli
sfuggì, mentre prendeva l'arma lentamente e si avvicinava alla donna. Aura
fissò l'altare, chiedendosi con orrore quale fosse il suo scopo, e poi
la spada, supplicando che il Signore Oscuro avesse deciso molto semplicemente
di ucciderla, eppure nonostante la confusione e la paura che la attanagliavano
non riuscì a non vedere che la luce diabolica negli occhi rossi del mostro
che la fronteggiava non era solo una luce assassina, ma anche languida
Voldemort
rigirò la spada, puntandosela alla gola, e quando piccole gocce scarlatte
zampillarono sulla superficie argentea della lama, Aura si chiese se il mago non
fosse impazzito
ma " Bevi
" ingiunse l'uomo e quando lei non
si mosse allungò una mano gelida e scheletrica sul suo braccio e con una
forza del tutto inaspettata premette la faccia della donna contro il suo collo.
" Adesso ti ho purificata
" sospirò, ignorando la resistenza
che la donna faceva, cercando di non ingoiare il sangue marcio del mostro che
le inondava la bocca. Lui la scostò e si passò un dito sulla ferita,
richiudendola " Adesso il tuo sangue
" e poggiò la lama
sulla scollatura del vestito, lasciandola scivolare sino al punto in cui aveva
visto il Marchio della Fenice. Aura cercò di non gridare, ma non riuscì
a trattenere un gemito mentre la spada le lacerava la carne, ed il vestito strappato
si colorava di rosso.
Nessuno sentì il rumore del tappo strappato da
una fialetta, né il vetro che si rompeva in mille pezzi mentre la stessa
fiala veniva buttata a terra. Piton sentì il potere che gli scorreva nelle
vene
accresciuto dalla pozione che negli anni trascorsi aveva sempre distillato
per il suo padre e signore, il mostro che smaniava di uccidere.
Voldemort reclinò
la testa e bevve avidamente, trattenendo la donna in un abbraccio di pietra. Poi
alzò gli occhi e Aura distolse lo sguardo, disgustata da quello che vedeva,
e da sé stessa. Lui la trascinò sino all'altare e si preparò
ad adempiere al rito che gli avrebbe fornito nuovo potere.
" Avada Kedavra!
" una voce gelida risuonò nel santuario, e due Mangiamorte caddero
a terra, morti senza essersene neanche accorti.
Voldemort si sollevò
in ascolto e afferrò la bacchetta magica.
" Crucio! " disse
la voce senza corpo e altri due incappucciati finirono a terra gridando.
Il
Signore Oscuro comprese ogni cosa e " Rivelatio! " gridò.
Severus
Piton perse il dono dell'invisibilità e comparve con un'espressione di
folle determinazione.
" SEVERUS! " gridò Aura e fece per corrergli
incontro, ma con un gesto Voldemort la fece volare all'altro capo della sala.
" Proprio tu
dovevo aspettarmelo. Ma è del tutto inutile,
sei nella tana del lupo, mio caro, e questa volta, finalmente, morirai
oh,
non prima di aver visto cosa farò alla tua donna, cioè, alla MIA
donna
"
Piton sibilò rabbiosamente ed estrasse il pugnale
che aveva incantato, lo strinse nella stessa mano con la bacchetta e " Destructio
vitae! " urlò, mentre buona parte dei Mangiamorte si rotolava al suolo
cercando di respirare.
Lucius Malfoy, sua moglie e altri incappucciati infilarono
l'uscita in tutta fretta, riconoscendo che Voldemort e Piton erano venuti a trovarsi
su un piano di perfetta uguaglianza in fatto di poteri distruttivi. Voldemort
arretrò di un passo.
" Che c'è, padre
hai paura?! "
urlò Piton del tutto fuori controllo.
" Avada Kedavra! " mormorò
il Signore Oscuro, ma Severus fece un gesto e deviò il colpo.
"
Vedo che hai letto il mio libro
hai appreso bene. Peccato che tu ti sia fatto
guidare dai sentimenti, e non dalla brama di potere
Avada Kedavra! "
Un'altra
fulminea mossa della mano e il colpo si infranse nuovamente contro un muro.
"
Sei debole, padre
" Piton sorrise e scagliò la sua maledizione,
Voldemort la spezzò ma indietreggiò barcollando fino all'altare.
"
Hai paura? " Severus rise selvaggiamente " Hai paura, vero? Cosa si
prova, vecchio, ad essere tu quello più debole? Come vuoi che ti finisca?
Perché io posso finirti! Anche se sei immortale
Vuoi essere baciato
da un Dissennatore?! Si, come mia madre
ma prima taglierò la tua pelle
in strisce così piccole e sanguinolente
come hai osato toccare la
MIA donna?! E' mia, mia! " urlò.
Voldemort sorrise tra sé
e sé. Dopotutto poteva essere che quel figlio non fosse poi così
inutile
possibile che dopo tanti anni avesse trovato la strada del potere?
"
Figlio, schiavo, lasciati andare all'odio
oh, vuoi quella babbana? Io te
la darò
ma tu tornerai ad essere il mio servo, ora che conosci il
Potere! "
Piton rise " Che Potere, Voldemort? Il tuo o il mio?! Tu
non ne hai più, il mio è appena cominciato
"
Aura
si svegliò lentamente, tentando di ricordare: era svenuta, Voldemort la
aveva scagliata lontano da Severus, si, certo
ora Severus stava affrontando
il Signore Oscuro! Si sentì chiamare ed aprì gli occhi, ma non c'era
nessuno.
" Aura
Aura
" una voce lontana la chiamava, ma
chi?
"
Aura
sono qui! "
" Chi sei? Dove sei?
" la donna si guardò intorno, cercando qualcuno. Ma c'era solo Fanny
" Fanny! Che ci fai qui?! Sei venuta con Severus
"
" Aura
"
La donna scattò in piedi " Tu parli?! "
" Solo
alla tua mente
Aura
"
La babbana si inginocchiò davanti
alla fenice, guardandola negli occhi " Non è possibile
non mi
hai mai parlato
tu sei un uccello! "
"
Ascoltami, non
c'è molto tempo! Tu sei nata con un Marchio, il Marchio della Fenice
non
lo sai, ma solo pochissimi possiedono questo segno, e quasi mai babbani. In questo
tempo solo tre persone lo hanno ricevuto, e gli altri due sono maghi
con
questo simbolo sei chiamata ad una responsabilità superiore
molto
difficile! Per la prima volta devi usare consapevolmente il potere che ti è
stato concesso per salvare una persona
"
" Chi? "
"
Severus Piton
"
" Voldemort lo sconfiggerà? "
"
No
se continuano così, Piton ucciderà suo padre
e
sarà perduto
"
" Non capisco
"
"
Aura, è la tensione morale, lo sforzo che compiamo perché
tutto ciò che c'è di buono in noi prevalga sul resto a farci grandi
che
bene può esserci nell'uccidere il proprio padre, anche se è la creatura
più diabolica che esista, e nel farlo con i suoi stessi metodi?
Se
Voldemort cadrà oggi, un altro Voldemort prenderà il suo posto
"
" Che devo fare? "
"
Utilizza il potere della
Fenice
e riporta Piton alla ragione
"
" Ma come? "
"
Non è facile, solo tu puoi saperlo
"
" Fanny,
io non so che fare?
Fanny? " ma il pennuto non disse un'altra sola
parola, lasciando Aura immersa nella più cupa disperazione.
" Muori,
padre! " Voldemort rotolò lontano dal figlio che lo stava per uccidere,
e scagliò una nuova maledizione, con gli occhi rossi che sprizzavano rabbia,
e
paura.
Il professore di Pozioni ridacchiò, e ricominciò
a lanciare malefici, senza poter più fermarsi, inconsapevole di ogni cosa
se non che dell'odio folle che provava per il Signore Oscuro. Sentimenti di vendetta
e rivalsa covati per anni prendevano finalmente forma e consistenza, e Voldemort
stava perdendo tutte le sue forze
esattamente come tutti quelli che aveva
ucciso per anni aveva un terrore folle della possibilità di morire in maniera
così orribile
Aura corse verso i duellanti, sperando di non essere
colpita. Rifletti, si disse, rifletti
come devi fare? Forse devi convincerlo
" Severus! " gridò " Non ucciderlo! Tutti gli sforzi fatti
in questi anni andranno perduti! " ma era chiaro che il mago non poteva sentirla.
Voldemort incespicò nella lunga veste e cadde ancora una volta, ma
dando le spalle a Piton : il mago colse l'occasione, sollevò la bacchetta
e si preparò a colpire.
Che devo fare, pensò la donna, devo usare
tutto quello che ho per fermarlo
tutto quello che ho, ma io ho solo
si
gettò tra Severus ed il Signore Oscuro, usando l'unica arma di difesa possibile,
il suo corpo. In maniera del tutto incomprensibile sembrò che quella fosse
esattamente la soluzione giusta: la luce sfolgorò, riscaldando e rischiarando
la sala di pietra. Voldemort strillò e si smaterializzò impiegando
quel briciolo di energia che gli era rimasta. Piton scivolò a terra, inerte.
Aura si avvicinò, mentre la luce continuava a risplendere, e lo accarezzò
piano "
Torna in te
Severus
"
Il mago aprì
gli occhi e sorrise debolmente " Perdonami, io
devo essere impazzito
ho
usato l'ultimo incantesimo di Serpeverde
volevo salvarti
e vendicarmi
" raccolse le residue forze e la strinse "
non ho speranze
e
alla fine non ti ho neanche salvata
" gli occhi di Piton si spensero
pian piano.
Lupin e Black si fermarono all'ingresso della sala, senza riuscire
a parlare
videro Piton che scivolava all'indietro, nell'abbandono della morte,
e la luce che esplodeva tutto intorno
socchiudendo gli occhi, e parandoseli
con le mani riuscirono a scorgere la sagoma di Aura Kay che si sollevava da terra,
galleggiando nell'aria, stringendo Piton tra le braccia, sentirono che le lacrime
gli bagnavano gli occhi senza motivo apparente, e seppero che il miracolo si stava
compiendo
che la morte doveva tornare sui suoi passi
la luce vibrò,
e Sirius e Remus gridarono, sbalzati all'indietro dalla più potente forma
d'energia che avessero mai visto e sentito
X
Ron Weasley strinse la mano di Draco Malfoy " Senza
rancore! " disse sorridendo, e il ragazzo biondo si illuminò.
"
Tornerai presto, Draco? " chiese Hermione arrossendo, mentre il giovane Serpeverde
le infilava un fiore tra i capelli.
" Solo un paio di settimane e sarò
di nuovo con i migliori amici che io abbia mai avuto. "
" Ma devi
proprio partire? " mormorò Harry Potter.
" Si
vogliono
farmi vedere la mia nuova casa, anche se penso che, in considerazione di tutto,
resterò quasi sempre ad Hogwarts, anche durante le vacanze estive. Magari
riuscirai a farti dare il permesso di restare anche tu, Harry! "
"
Sarebbe fantastico! "
I quattro amici si abbracciarono, e Malfoy scappò
verso il suo dormitorio a prendere la valigia.
Sirius Black e Remus Lupin si
sedettero davanti a Silente con l'aria di due studenti che ne avessero combinata
una grossa.
" Mi dispiace
" mormorò Black
"
Non avremmo dovuto dubitare di lei
" rincarò Lupin.
Silente
sorrise in maniera così luminosa che anche i due uomini non poterono evitare
di fare lo stesso.
Il castello era immerso nella luce calda del mattino, e
l'erba dei prati, tutto intorno era intensamente verde. Il mare blu si agitava,
lasciando risuonare le onde che si infrangevano sulla scogliera.
Severus Piton
avvolto nel suo vestito più bello sollevò sua moglie e attraversò
la soglia ridendo: depositò delicatamente la signora per terra e le sistemò
i lunghi capelli castani dietro un orecchio, con affetto, prima di baciarla.
"
Ci sono molti cambiamenti da fare qui
" disse guardandosi intorno.
"
Ho paura che ci impegneranno a tempo pieno. " ridacchiò Aura.
"
Tu ordini, noi obbediamo! " Draco sorrise " Ma non devi stancarti troppo.
"
" Non mi stancherò affatto con voi, ma scommetto che da
oggi la mia vita sarà ancora più movimentata
come se già
prima non bastasse
"
" Draco, vai avanti e scegliti la camera
che vuoi. " disse Piton.
" Per me è uguale, tanto resteremo
solo un paio di settimane
"
" Si, beh, Silente ce la doveva
questa vacanza. Ma la camera la scegli non solo per adesso: sarà la tua,
tutte le volte che verremo a casa nostra, e resterà tua quando avrai finito
la scuola e avrai più tempo da passare qui. "
Il ragazzo sorrise
e corse su per le scale, seguito da Severus ed Aura; il mago sollevò ancora
una volta la donna e la trasportò in camera da letto, ridendo.
"
Aspetta " lei gli poggiò una mano sul petto, per trattenerlo "
C'è una cosa che voglio fare, prima di ogni altra
" corse via,
e chiamò Draco, poi salirono nella parte più segreta del castello,
mentre Severus li aspettava nel salone in preda alla curiosità. L'uomo
trattenne il fiato non appena la donna e il ragazzo apparvero sulla soglia: lei
portava il ritratto di Piton con sua madre, il ragazzo aveva un grande fagotto.
" Draco
" fece un cenno ed il ragazzo agitò la bacchetta,
mentre il ritratto di Persefone Piton levitava fino ad una parete.
"
Ed ora guarda che cosa ho fatto fare a Minerva nell'ultimo periodo
non sapevo
che fosse così brava, ma quando lo ho scoperto non ho perso l'occasione.
"
Scartò il grande fagotto e ne estrasse un dipinto. Dalla tela
Severus vide un altro sé stesso che lo fissava sorridente, con una mano
sulla spalla di Draco, e l'altra a cingere la vita di Aura. Il ritratto galleggiò
accanto al primo, ed Aura abbracciò Piton.
" Naturalmente le ho
commissionato altri due quadri, uno lo sta dipingendo, e rappresenterà
tutti i nostri amici, e l'altro
beh, ci vorrà ancora qualche mese
"
" Io
" Severus si strinse nelle spalle senza sapere
cosa dire.
Aura prese le mani di Draco e lo fissò con affetto "
Spero che sarai felice qui, e che accetterai nostro figlio, non appena sarà
nato, come un fratello, figlio mio. "
Il ragazzo si strinse alla donna
sprizzando felicità.
Quella notte Piton non riuscì a dormire,
e restò a fissare la donna che gli stava al fianco.
" Spero di
essere un buon padre
" mormorò più a sé stesso.
"
Lo sarai, non ho dubbi. "
" Ti ho svegliata? "
" No
ero
sveglia. In realtà morivo dalla voglia di fare l'amore con mio marito
"
Piton non se lo fece ripetere.
Due settimane trascorsero troppo in
fretta, ma il ritorno ad Hogwarts fu estremamente piacevole.
Il professore
di Pozioni passò dallo studio di Silente, prima di correre in classe a
terrorizzare i suoi studenti.
" Volevo chiederle scusa se ho perso il
controllo, l'ultima volta che sono stato qui. Ma ero veramente fuori di me
"
" Non preoccuparti, Severus. Io sono fiero di te, perché
pochi uomini sarebbero riusciti a rinunciare al potere che hai sfiorato, seppure
per poco. "
Piton annuì, a disagio, e scappò in classe.
"
Paciock, razza di incapace! " tuonò, mentre l'allievo faceva rovesciare
l'intero contenuto del suo calderone sui compagni " Paciock, io
penso
che proveremo su di te questa disgustosa brodaglia
così vedremo se
hai capito qualcosa o se la tua testa è irrimediabilmente vuota! "
Il
ragazzo grassoccio si mise una mano sulla bocca ed arretrò orripilato,
in preda al terrore più grande, mentre Piton incombeva su di lui come una
nuvola tempestosa.
Il professore prese un cucchiaio, lo intinse nella pozione
e lo passò a Neville. " Bevi! " intimò, e Paciock sgranò
gli occhi, prossimo a svenire.
Le porte si spalancarono e Severus fissò
senza capire Aura che gli correva incontro, quando lo abbracciò davanti
all'intera classe, arrossì violentemente.
" E' arrivato questo!
" urlò la donna saltellando senza nessun contegno, e sventolò
un foglio ed una medaglia davanti al naso di Piton.
" Per te: ORDINE DI
MERLINO PRIMA CLASSE ! "
" Cosa?! "
" Dicono che sei
un mago eccezionale e di straordinaria levatura morale! "
Severus Piton
gridò e cominciò a saltellare insieme alla sua consorte, mentre
Paciock si calmava e l'intera classe si chiedeva se fosse impazzito. Soltanto
Draco ridacchiò felice per i suoi nuovi genitori, convinto che non fossero
affatto pazzi.
Severus Piton baciò con tutta la passione di cui era
capace Aura, e la strinse, guidandola in una danza travolgente tra i calderoni
ed i banchi, mentre Grifondoro e Serpeverde lanciavano in aria le loro bacchette,
in una pioggia di scintille colorate.
Severus baciò ancora una volta
sua moglie e si chiese cosa avesse mai fatto per meritare una babbana tanto adorabile.
FINE
by Mariacarla