Istinto felino

Capitolo 1

 

Tre anni. Erano già passati tre anni. Il campionato mondiale sarebbe cominciato entro pochi mesi.

"Ci ritroviamo ragazzi!" esclamò la voce di Gabriel Gamo appena mise piede all'interno del campo dove erano stati convocati i giocatori della nazionale giapponese.
I 21 ragazzi si guardarono disperati. "No! Ancora lei!"
"Zitto Harper o cominci l'allenamento con 20 giri di campo!"
"Quanto ci era mancato!" aggiunse Bruce in tono leggermente ironico. Gli altri sorrisero divertiti.
"Vi vedo allegri. Meglio così!" continuò quella specie di dittatore che dovevano chiamare 'mister'
"quest'anno sarà più dura delle altre volte…" e cominciò a passeggiare avanti e indietro guardando uno-per-uno tutti i giocatori "parteciperanno squadre nuove che hanno dimostrato di essere più forti di quanto non si pensasse…" poi rivolto a Price "…non è vero Benji?"
il giocatore aggrottò le sopracciglia "Beh…in effetti…"
"Non fare tanto il misterioso" intervenne Holly Hutton tutto eccitato all'idea di scontrarsi con nuove e fortissime squadre "cosa sai?"
"Io non vi ho assistito direttamente…" cominciò il portiere "ma so che la Germania di Schneider ha giocato un'amichevole a porte chiuse con la squadra Nigeriana…ed hanno perso!"
quest'ultima frase fece restare tutti di sasso, Holly per primo.
"Prego? Non ho capito?"
"Proprio così, hanno perso 6 a 0"
"6? Ho sentito bene?" ripetè Bruce ancora allibito
"Ma dai, in fondo era solo un'amichevole…" intervenne Philip Callaghan "forse stavano solo provando degli schemi e non hanno voluto forzare…"
ma Benji scosse il capo "Schneider non è il tipo che si lascia battere anche se è un'amichevole. E poi c'ho parlato. Ha detto che sono 23 colossi. Tutti sui 2 metri e più, con delle spalle che sembrano degli armadi e, a confronto, Bauer è una pulce!"
il racconto di Price aveva lasciato tutti ammutoliti. Non si sarebbero mai aspettati una cosa simile. "Avete sentito?" intervenne l'allenatore con un sorriso poco rassicurante "questo significa che dovremo intensificare gli allenamenti"
"E quando mai!" mormorò Bruce all'orecchio di Olyver, il quale sorrise.
"Un momento!" intervenne Rob Danton "ma se quelli sono alti più di 2 metri, io come faccio? Non mi vedranno…mi pesteranno…"
la risata fu generale ed anche il mister sorrise.
"Non temere Rob, veglieremo io e Clifford su di te!" aggiunse Bob Denver
"Oh, grazie ragazzi!" concluse il piccolo giapponese prendendoli sotto braccio.
"Va bene, ora ragazzi fate silenzio" disse il mister affiancato dal solito Freddy Marshall "facciamo l'appello…come se fossimo a scuola! Quando vi sentirete chiamati fate un passo avanti e dite 'presente' "
"Che perdita di tempo!"
"Qualche problema Landers?"
"Nessuno!"
"Molto bene…Beker…"
"Presente"
"Callaghan…"
"Presente"
"Caster…"
"Presente"
"Carter…Danton…Denver…i gemelli Derrick…Diamond…Everett… Harper… Hutton… Yuma… Landers…Mason…Mellow…Peterson…Price…Ross…Warner e Winter"
"PRESENTI!"
"Un momento…" intervenne Julian "già da prima volevo chiederglielo, mister"
"dimmi pure" lo guardò Gabriel un po' sorpreso
"Siamo in 21!"
"E allora…?"
"Non dovremmo essere in 22?"
"Dovremmo" rispose indifferente
"E perché non lo siamo?"
"Perché il 22° si unirà a noi più in là!"
"Non credo di aver capito!" Julian era, come tutti i suoi compagni del resto, decisamente confuso. È vero, Gabriel Gamo è noto per le sue strane trovate, ma adesso? Cosa aveva architettato?
Olyver si guardò intorno e all'improvviso disse "So chi manca!"
Gli altri lo guardarono interrogativi "Dov'è Alan?". Tutti distolsero lo sguardo restando in silenzio.
"E chi lo sa!" intervenne Paul facendo voltare tutti "sono tre anni che non ricevo più sue notizie. È scomparso all'improvviso. I suoi si sono trasferiti senza lasciare tracce e tutte le volte che sto per trovare una risposta a tutto mi ritrovo punto e a capo!"
"E' vero" aggiunse Johnny Mason "non sappiamo dove sia o cosa stia facendo ora. Dileguossi!"
I ragazzi della New Team erano visibilmente tristi. Chissà che fine aveva fatto il loro compagno. Ci erano praticamente cresciuti insieme e vederlo scomparire così, da un momento all'altro, aveva scosso un po' tutti.
"Ma davvero?" esclamarono Holly, Benji e Tom all'unisono "Non ne sapevamo niente!"
"Ormai siete internazionali! Non vi fate vedere quasi mai in Giappone, come ve lo dicevamo?"
aggiunse Bruce. I tre sospirarono e si guardarono preoccupati.
"Non preoccupatevi!" sbottò Gamo "vedrete che sta benissimo! Ora dobbiamo pensare agli allenamenti e al mondiale…"
"Ma mister…" tentennò Holly
"Niente 'ma' ragazzo, cominciate il riscaldamento!" e detto questo si diresse alla panchina a controllare dei fogli sulla sua cartella.

I ragazzi si stavano stretchando i muscoli, messi in cerchio.
"Ah, Schneider mi ha detto un'altra cosa che mi ha preoccupato" aggiunse Price all'improvviso
"E cioè?" domandò Mark
"Il portiere!"
"Che portiere?" si interessò Ed Warner
"Il portiere della Nigeria! Pare che sia un vero fenomeno!"
"Cosa?"
"Eh già, Schneider mi ha detto che non ne ha fatta passare nemmeno una. Ha parato tutte le sue cannonate, senza nessuna difficoltà!"
"Oh…" sibilò Philip "la cosa si preannuncia decisamente interessante!"
Poco lontano il mister Gamo sentiva tutto quello che i ragazzi stavano dicendo e, all'ultima affermazione di Benji, un lieve sorrisetto comparve sul suo volto. Paul se ne accorse <Deve essere lui > pensò, spostando il suo sguardo da Gamo ai suoi compagni.
Si sentì improvvisamente in colpa, aveva mentito ai suoi compagni per tre anni. Lui e Charlie sapevano benissimo dove fosse Alan, sapevano che era in Nigeria e che il tutto era stata un'idea di quel mezzo scriteriato del mister Gamo. Lui e le sue trovate! Ma se poi si fosse sbagliato? Se questo portiere fenomenale non fosse Alan? Se Al non ce l'avesse fatta? No! Al l'aveva promesso! Aveva detto che ci sarebbe riuscito….
"Ehi Paul!" lo chiamò Johnny distogliendolo dai suoi pensieri
"Eh…si? Che c'è?"
"Ti muovi? Dobbiamo cominciare a correre!". Pensando, pensando non si era accorto che gli altri già avevano cominciato! Si alzò di scatto e raggiunse Johnny.
<Meglio che mi muova o chi se lo sente il mister!>

Il primo giorno di allenamenti si risolse in un vero massacro! I giocatori alla fine della giornata erano rimasti stesi a terra incapaci di muoversi, solo Rob Danton riusciva ancora ad assumere una stazione eretta.
"Forza ragazzi, alzatevi!" esclamò il giovane attirandosi le occhiate maligne di quelli che avevano ancora un minimo di forza per farle.
"Potete andare a farvi la doccia!" sentenziò improvvisa la voce di Gamo "ma guardatevi: siete ridotti uno straccio! Solo con una prima giornata di allenamenti! Vergognatevi! Come sperate di battere colossi come la squadra Nigeriana, se un po' di corsa e qualche scatto vi riducono così?" come al solito il mister non risparmiava i suoi commenti acidi.
Lentamente i 21 derelitti si tirarono in piedi e si avviarono verso la struttura dove veniva effettuato il ritiro.

"Pancia mia fatti capanna!" esclamarono all'unisono Ed, Rob e Bruce appena si trovarono faccia a faccia con la ciotola del riso. In men che non si dica di tutto il ben di Dio che avevano di fronte non rimasero che le briciole.
"ANCORA!"
"Ed, che diamine un po' di controllo!" esclamò Mark con un grugnito
"Accidenti ragazzi ma come fate? Io non ho nemmeno la forza per stringere le bacchette tra le dita!" sentenziò Philip mentre li osservava con un'espressione leggermente disgustata sul volto.
"Che volete farci" intervenne Holly "quando si tratta di cibo, Bruce non si tira mai indietro"
Benjamin rimase per parecchio tempo a fissare il suo piatto senza fiatare.
"Ehi Benji" lo scosse Tom "qualcosa non va?"
"Stavo pensando…" rispose senza distogliere lo sguardo dal piatto, come ipnotizzato "…quel portiere nigeriano, mi incuriosisce molto!"
"Ma dai, non pensarci" si intromise Julian "tanto sei tu il migliore!"
"Non è nemmeno per questo che mi interessa…" disse alzando finalmente lo sguardo e incrociando quello di Julian "il fatto è che Schneider dice di averlo già visto! Gli è sembrata una faccia conosciuta!"
"Ma scusa, come si chiama?" domandò Tom
"Non lo sa! È questo il problema…è andato via subito dopo la partita e non ha potuto chiedergli nulla, anche se aveva parecchie domande da fargli, ma ha sentito che i suoi compagni lo chiamavano 'Istinto'."
"Istinto?" fece eco Holly che stava seguendo la conversazione "Che nome è?"
"Non credo sia il suo vero nome!" sentenziò Julian pensieroso "Credo che sia piuttosto un nomignolo, un appellativo che gli hanno affibbiato i suoi compagni"
"Un po' come 'Tigre' è l'appellativo di Mark" fece un esempio Tom
"Si, esatto"
"Secondo me non dobbiamo preoccuparci tanto" disse Holly "tanto lo incontreremo presto!"
il giovane campione giapponese, in fondo, non aveva tutti i torti: prima o poi si sarebbero dovuti scontrare con questo 'Istinto' e la squadra nigeriana e finalmente avrebbero scoperto le sue capacità e la sua identità. Anche Benji e gli altri si risolsero che Olyver aveva ragione però, Price, ne era rimasto troppo colpito. Chi poteva mai essere questo portiere che riusciva a parare con facilità i tiri del Kaiser che, anche ad un portiere esperto come lui riuscivano difficili?


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