La tanto attesa partita era stata fissata
per le 11 di mattina. I giocatori vennero svegliati alle 8 e alle 9 si ritrovarono
nella sala grande per la colazione.
Mark era seduto accanto a Benjamin. C'era
una strana tensione nell'aria accompagnata da un innaturale silenzio.
Benji
era immobile e continuava a fissare il vassoio della colazione davanti a lui.
"Non
hai fame?" gli domandò Mark osservando che il cibo non era stato toccato
"Sono
stranamente nervoso" confessò rilassandosi contro lo schienale della
sedia.
"Cerca di non agitarti!" intervenne Julian che gli stava di
fronte "in fondo è solo un 'amichevole, si provano gli schemi, le
formazioni, si studia il gioco avversario, tutto qua"
"Non prendete
troppo sottogamba questa partita!" li rimproverò Holly "sarà
solo un'amichevole ma dobbiamo giocarla come fosse la finale dei mondiali!"
Mark
sospirò rassegnato mentre Julian scosse la testa
"Lo sappiamo bene
che è una stramaledettissima amichevole" ringhiò la Tigre all'orecchio
di Holly "il nostro era un tentativo di calmare Benji"
"Perché?
è nervoso?" domandò l'ex-campione della New Team. Mossa sbagliata.
Mark
chiuse gli occhi e inspirò profondamente "è meglio che mi alzi
prima di commettere un omicidio" posò il suo vassoio e si diresse
al campo.
Paul e Benji seguirono il suo esempio e così tutti gli altri.
Gamo
li chiamò subito a raccolta appena misero piede sul 'terreno di guerra'.
"Dunque"
esordì osservando la sua cartella "ora dirò la formazione che
giocherà: Diamond, Harper e Denver in difesa; Ross come libero; Callaghan,
Beker, Hutton e Mason a centrocampo; Danton e Landers come punte; Olyver è
il capitano e Price sta in porta ma non preoccuparti Ed entrerai nel secondo tempo.
Voglio provare un po' tutti."
I giocatori lo ascoltarono in silenzio quando
una voce, a loro ben nota, li interruppe
"Siete pronti ragazzi?"
"Signor
Parson!" esclamò Holly sorridendo "è da tanto che non
ci vediamo. Ma cosa ci fa qui?"
"Sono il vostro coadiuvatore! E vi
ho portato anche il vostro secondo allenatore" alle sue spalle comparve Freddy
Marshall che salutò i 21 campioni
"Signor Marshall!" esclamò
Bruce "che bella sorpresa! Finalmente avremo un allenatore umano!"
"Hai
detto qualcosa Harper?" domandò ironico Gamo
"No niente!"
Tutti
sorrisero e la tensione cominciò ad allentarsi. La cosa venne accentuata
dalla presenza della 'tifoseria' al femminile che incitava la squadra giapponese
come dannate! Non c'era nessuno sugli spalti poiché la partita veniva giocata
a porte chiuse. Anche i giornalisti erano stati sbattuti fuori, gli unici presenti
erano: i giocatori, gli allenatori, Parson e le ragazze: Patty, Susie, Amy, Evelyn,
Jenny e Maki.
Il coro allegro di quest'ultime e la comparsa di Parson e Marshall
avevano dissolto improvvisamente il pensiero della squadra nigeriana che si risvegliò
nuovamente ed improvviso al loro arrivo in campo.
Erano da
poco passate le 10 quando la nazionale giapponese si accorse di un coro confuso
di voci avanzare verso di loro. Calò gelido il silenzio e tutti si fermarono
ad osservare un punto indeterminato del campo. Le voci si facevano sempre più
forti e continuavano ad avanzare. Improvvisamente l'aria si fece pesante come
piombo, quando
"We live in the shadows and we had
the chance and threw it away
and it's never gonna be the same
cos the years
are falling by like the rain
and it's never gonna be the same
'till the
life I knew comes to my house and says
Hello"
Il coro
di voci si fece improvvisamente armonioso e l'intera squadra nigeriana comparve
dal buio intonando una canzone.
"Non mi ricordavo fossero così
alti!" esclamò Rob
Montagne altro che esseri umani!
Così
apparvero a tutta la squadra giapponese che, però, sapeva bene di non doversi
lasciar impressionare dall'aspetto fisico.
Quando la squadra
nigeriana si accorse della loro presenza smise improvvisamente di cantare e rimase
lì ad osservare i suoi avversari.
<Bassi!> esclamò N'gana,
in nigeriano, all'indirizzo di Mbasa che gli stava di fianco <sono alti quanto
me! Anzi, anche più bassi!> ed osservò Rob <non mi sentirò
un nanetto allora!>
"Che staranno dicendo?!" mormorò
Bruce verso Mark
"E che ne so!"
"Forse staranno commentando
le nostre altezze!" propose Julian "Vedi che facce divertite hanno!"
Mentre
da entrambe le parti regnava un'aria di diffidenza generale, Gamo e Rufyo si avvicinarono
sorridenti.
"Finalmente siete arrivati!" esclamò il primo
stringendogli la mano "vi stavamo aspettando con impazienza! I miei ragazzi
non vedono l'ora di confrontarsi con i tuoi"
"Capisco! Anche i miei
sono parecchio curiosi: Istinto ha parlato talmente bene della nazionale giapponese
che ora vogliono vedere se quello che lui ha raccontato corrisponde a verità."
Gamo
sorrise "Già
Istinto
i ragazzi si arrabbieranno come furie
quando racconterò loro la verità!"
"Dai, non esagerare!"
e gli mise una mano sulla spalla.
"I mister hanno fatto
la loro parte!" esclamò Philip osservando Peter e Gabriel
"Adesso
tocca a noi!" concluse Holly e si mosse verso la squadra nigeriana per darle
il benvenuto seguito dai suoi compagni.
Certo che Mbasa era davvero alto: Olyver
dovette alzare la testa per guardarlo negli occhi e il suoi esempio fu seguito
dal resto della squadra. Fece un profondo respiro e cominciò
"Salve
io sono
"
"Olyver Hutton capitano della Nazionale Giapponese,
lo so!" lo anticipò il colosso nigeriano "Ed io sono Mbasa capitano
della nazionale Nigeriana. È un vero piacere conoscerti" e gli tese
la mano. Tutto il gruppo nipponico rimase per un momento stupito del comportamento
dell'africano. Poi Holly sorrise e gli strinse la mano "Il piacere è
mio"
improvvisamente la tensione scomparve mentre le due squadre si presentavano
a vicenda.
"Tu sei Benji Price vero?" domandò Mbasa all'indirizzo
del portiere giapponese, il quale annuì un po' titubante "Istinto
Felino mi ha parlato molto di te, sei considerato il migliore"
"Ah
davvero?
"
rispose ancora più confuso "E
dov'è adesso
Istinto?"
domandò guardandosi intorno.
"Beh dovrebbe essere qui
."
Rispose Mbasa dando un'occhiata ai suoi compagni "ma dove diavolo è
finito? N'gana dove cavolo è Istinto?"
"E io che ne so?"
"Eccolo!"
li interruppe Ajuala indicando verso l'entrata del campo "sta arrivando insieme
a Doc."
Istinto Felino si stava dirigendo verso il gruppo accompagnato
dal medico della squadra: Doc, e portava due grosse borse termiche.
"Ma
bene!" esclamò Mbasa "Ce la prendiamo con comodo!"
"Ehi!"
lo richiamò improvvisa una voce di donna "guarda che Al è stato
così gentile da aiutare me e Trisha a portare quei pesanti borsoni mentre
tu e la tua 'squadra guastatori' ve ne siete andati senza neanche vedere se avevamo
bisogno di una mano, tsk!" tutti osservarono la giovane con un'espressione
sorpresa e divertita.
"Perché non sono figlio unico!?" sospirò
Mbasa rassegnato, poi rivolto alla squadra giapponese "vi presento mia sorella
Tanza e la sua amica Trisha, sono le assistenti della squadra"
i ragazzi
nipponici rimasero per un attimo ad osservare quelle due splendide giovani: alte,
slanciate, con un fisico atletico; la prima aveva la pelle scura e i capelli corti;
la seconda era di pelle più chiara, capelli castani lunghi e gli occhi
di taglio orientale.
"Tu non sei africana!" esclamò Philip
all'indirizzo di Trisha la quale sorrise e rispose
"Infatti, sono giapponese!"
"Davvero?"
s'intromise Bruce, il quale osservava le due giovani con gli occhi estatici "e
che ci fai in Nigeria?"
"Gioco nella squadra femminile di calcio"
"Ohh!"
sospirò Bruce sempre più inebetito, Mark scosse la testa quasi disgustato.
<Al
> fu il nome pronunciato da Tanza che risuonò nella testa di Paul come
un martello mentre continuava ad osservare il giovane dalle treccine < che
sia lui?
No non può essere
>
Lo stesso, strano dubbio,
si insinuò nella mente di Benji che non lo aveva perso di vista nemmeno
per un istante e lo osservava ancora mentre si avvicinava sempre di più.
"Vedo
che avete fatto conoscenza!" esclamò Gamo comparendo all'improvviso
alle spalle del gruppo che si voltò tutto nella sua direzione.
"Già!"
asserì Holly "ed ora stiamo aspettando di conoscere anche il famoso
Istinto Felino!"
"E' lì con Doc" osservò Peter
Rufyo, poi a gran voce chiamò "Alan vieni, c'è qualcuno che
ti vuole salutare!"
L'intera squadra giapponese spostò il suo sguardo
incredulo su Peter Rufyo e poi verso il giovane che, dopo aver lasciato le borse
a Doc, si avvicinò al gruppo.
Che sia una coincidenza? Pensarono tutti
i giocatori in quel momento
Istinto procedeva a passo
spedito verso i suoi vecchi e nuovi compagni, affiancati da Rufyo, Parson, Gamo
e Marshall. Sorrise e lentamente si tolse gli occhiali da sole
I
ragazzi non riuscirono a proferire parola! Era come se ogni commento si fosse
bloccato in gola
"Porca
" mormorò Philip
"
vacca!"
concluse Bruce
"Credo di non essermi ancora svegliato
forse sto ancora
sognando
!" aggiunse Danny
"Alan!" esclamò Mark
"ma dove diavolo sei stato? Ti rendi conto di come ci hai fatto preoccupare?
Ti pare questo il modo di sparire per tre anni senza farci sapere se stai bene
o no?"
"Ehi non prendertela con me!" si difese il giovane "è
stata tutta un'idea di Gamo!"
"Ah, davvero?!" ringhiò
la Tigre osservandolo con la coda dell'occhio
"Ah-ehm!" tossicchiò
il mister "di questo ne parleremo dopo a fine partita
sappiate solo
che lui è Istinto Felino alias Alan Croker alias il nostro 22esimo giocatore!"
"Che
dire
" concluse Julian "Bentornato!" tutti si unirono al saluto
del campione della Mambo tranne Benji che rimase fermo. Non riusciva a crederci.
Quello lì era Alan? Ma siamo sicuri? Con quell'agilità e quella
potenza che aveva assaggiato in prima persona
battere Shneider
incredibile
lo
stava surclassando!
No! era lui il numero uno
Si che lo era! Ed in questa
partita lo avrebbe nettamente dimostrato.
Senza che gli altri
se ne accorgessero Paul poggiò una mano sulla spalla di Alan e gli disse
"Bentornato vecchio mio!"
"Grazie per aver mantenuto il segreto"
"Siamo
amici no?"
Alan sorrise.
"Bene ora le squadre comincino il riscaldamento!"
esclamò Gamo. Tutti i giocatori si diressero verso una metà campo.
"Un
momento!" esclamò Rob "perché Alan va con i nigeriani?"
"Questa
partita la giocherà con loro!" spiegò Marshall "così
ci renderemo conto di cosa è capace di fare!". Danton annuì
e raggiunse i suoi compagni.
Il gruppo nigeriano si sedette
sull'erba cominciando a fare stretching
"Ragazzi la squadra che
giocherà già la sapete" cominciò Rufyo "non effettuerò
cambi per, diciamo, avvantaggiarli. Pretendo il meglio da ognuno di voi, soprattutto
da te!" e guardò Alan dritto negli occhi. Il giovane giapponese sapeva
cosa voleva dire quello sguardo di ghiaccio.
"Non si preoccupi Boss li
massacreremo YAK YAK YAK!" esclamò con una risatina satanica N'gana
che provocò una risata generale da parte dei suoi compagni
"Il
solito esagerato!" lo ammonì Jumbo dandogli un leggero colpo sulla
testa.
"Alan toglimi una curiosità" domandò Mbasa molto
seriamente "sei ancora convinto che la Nazionale Giapponese sia invincibile
come hai sempre detto?"
Istinto inspirò profondamente "Ho
sempre pensato" disse abbassando lo sguardo "che la nazionale nipponica
fosse la più forte ma
" alzò deciso lo sguardo per osservare
i suoi vecchi compagni "dopo questi tre anni in Nigeria, credo che prenderanno
una grande batosta oggi!"
Mbasa annuì lentamente e riprese il suo
riscaldamento.
"La Nazionale Nigeriana" cominciò
Gamo "è dotata di colossi, come avete potuto vedere. Ma non dovete
considerare l'accostamento grosso = fesso perché è errato"
tutti lo ascoltavano silenziosi "i nigeriani sono veloci, intuitivi, fantasisti
e forti ma voi avete quella marcia in più che vi rende i migliori e allora
ingranate
la marcia e fate capire da subito chi comanda!"
questo discorso sorprese
un po' tutti i giocatori nipponici: era la prima volta che Gamo faceva loro degli
aperti complimenti! Che avesse bevuto?
La giornata era calda
ed erano circa le 11. I giocatori dopo i vari saluti di rito e scelte di campo
si sistemarono sul terreno di gioco. Calcio d'inizio al Giappone.
Sul dischetto
erano posizionati Holly e Mark, il primo avversario che avevano di fronte era
Jumbo detto anche 'Colosso' per la sua mole. Mbasa e N'gana erano più distanziati
dal centro e pronti a scattare in avanti. Il centro campo si presentò come
un muro di cemento: 5 giocatori erano disposti con una precisione ossessiva nella
zona centrale del campo.
Mark mosse oltre il suo sguardo: Ajuala, Ajantij e
un altro di nome Jumanji formavano la difesa. Questi tre insieme ad Alan, Jumbo,
N'gana e Mbasa facevano parte dell'International Nigerian.
La Tigre si accorse
che stavano usando uno schema molto insolito: il 3-5-2, ma erano già preparati
perché Gamo li aveva avvertiti. Infine osservò l'estremo giocatore
della squadra nigeriana: Alan. Non lo vedeva benissimo ma poteva notare un'espressione
tranquilla sul suo volto mentre osservava la situazione appoggiato al palo destro
della porta.
< Ti passerò vedrai!> pensò pronto ad affrontare
quella nuova sfida.
Fischio d'inizio, il Match poteva iniziare.
Mark appoggiò
la sfera per Holly e scattò rapido in avanti seguito da Rob.
Il capitano
giapponese aspettò che la Tigre si distanziasse per lanciargli un cross:
il centro campo nigeriano rimase immobile, l'unico movimento da parte della squadra
africana fu lo scatto in profondità delle due punte. Holly rimase decisamente
sorpreso da questo comportamento ma continuò il suo gioco. Mark era ben
piazzato e non aveva trovato nessun tentativo di marcatura da parte degli avversari.
Stessa cosa per Rob. Ora si trovavano entrambi oltre la zona di centro campo nigeriana.
Olyver caricò il tiro e crossò per Mark.
Alan
si trovava tra i pali della sua porta ed osservava lo svolgersi della prima azione
della partita. Prevedibile! Fu il suo primo commento: sapeva che i giapponesi
avrebbero attaccato subito e sapeva anche che sarebbe stato Mark il primo ad affondare
i suoi tiri verso la sua porta. < Dovrebbero cambiare un po' il gioco >
pensò <troppo monotoni >
Senza fare una piega osservava Mark
avvicinarsi sempre di più all'area di rigore quando la voce di Ajuala lo
richiamò "Al è a pochi metri dall'area. Lo fermiamo?"
Istinto
osservò la vecchia Tigre "No! Lasciate che tiri". I suoi compagni
annuirono senza scomporsi e lasciarono la porta libera al loro avversario.
"Ma
che diavolo significa!" esclamò Mark a voce alta mentre osservava
i suoi avversari che gli offrivano il primo goal su un piatto d'argento! "Credete
di essere imbattibili vero?" ringhiò alterato "peggio per voi!".
Al limite dell'area caricò il suo tiro micidiale e la sfera partì
come un missile.
Benji non riusciva a capire che diavolo stesse
succedendo! Dalla sua porta non riusciva a distinguere benissimo la situazione
però qualcosa l'aveva capita: Mark si era alterato!
"Gli hanno
lasciato porta libera ma sono matti?" esclamò Bruce all'improvviso
"Cosa
hai detto?" ripetè il portiere giapponese sbalordito
"Quello
che hai sentito: la difesa nigeriana ha lasciato a Mark campo libero per tirare
e non se lo farà certo ripetere!"
Paul era troppo sorpreso per
rispondere <Alan ma che diavolo stai combinando?>
La
sfera era lanciata ad altissima velocità verso lo specchio della porta
con una parabola alta.
Alan era rimasto appoggiato vicino al palo.
"Cos'è
non ci provi nemmeno a parare il mio bolide?!" esclamò sempre più
teso il campione della Toho.
La sfera era vicinissima
"Traversa!"
mormorò Alan un'attimo prima che il tiro s'infrangesse proprio su quest'ultima
e rimbalzasse oltre la linea di fondo campo.
Mark rimase impietrito. Olyver
era immobile a centro campo. Benji e Bruce erano allibiti. Paul d'un tratto cominciò
a ridere "Che Dio ti benedica Al!" la sua risata sbloccò un po'
tutti
"Ma che diavolo hai da ridere?" ringhiò Benji "per
poco non facevamo goal. Che sfortuna! Quando ricapiterà a Mark un'occasione
così? Il solito 'sborone'!"
Ma Paul non era d'accordo e continuando
a ridere disse "Non ti rendi conto che non vinceremo contro di loro?"
Benji non riusciva a capire "Paul che cavolo dici? La smetti di ridere?
Sei impazzito?"
"Ma non l'hai capito?" continuò il difensore
giapponese cercando di controllarsi "Alan sapeva dove sarebbe finita la sfera
già prima che questa s'infrangesse sulla traversa per questo non si è
mosso! E contro un avversario simile mi dici come potremo vincere? Senza contare
che non sono state scoperte molte altre carte!"
"Stai straparlando!"
esclamò Benji "quello che dici è impossibile!"
"Io
non ne sarei così sicuro e tu dovresti saperlo!" aggiunse Julian all'improvviso
"in fin dei conti Alan ha solo previsto la traiettoria della palla. Dovresti
saperlo fare anche tu?"
"Ma certo che lo so fare anch'io!" si
alterò il portiere giapponese "ma da quella distanza e con un tiro
di quella velocità è assurdo!"
Dopo il colpo
di scena iniziale Alan si apprestò a rimettere in gioco la palla. Osservò
per un attimo i suoi compagni, caricò il tiro "Vai Mbasa!" gridò
mentre la sfera volava alta sulle teste dei giocatori e attraversava tutta l'area.
"Bob
marca il capitano nigeriano presto mentre tu Bruce occupati del piccoletto! Voi
due invece restate qui interverrete solo se necessario" Benji dava ordini
ai suoi compagni mentre come un fulmine Mbasa avanzava verso l'area di rigore
avversaria, opposto a lui correva N'gana. La sfera iniziò lentamente a
scendere dritto in direzione del capitano nigeriano.
Bob era poco distante
da lui e saltarono in contemporanea: Bob di testa, Mbasa in rovesciata.
"Ti
fermerò gigante!" esclamò Denver protendendosi al limite del
possibile. Il capitano nigeriano completò la sua rovesciata indirizzandola
verso il centro area.
"Ha sbagliato!" esclamò Price in preda
all'eccitazione "il passaggio per N'gana è troppo corto!" infatti
quest'ultimo, marcato da Bruce, era troppo lontano per raccogliere il pallone
del suo capitano
Paul stava per dirigersi verso la sfera quando
la vide sfrecciare a pochi centimetri da lui
"Ma chi diav
"
come
un fantasma era comparso Ajantij, l'Onnipresente, il vero destinatario del passaggio
di Mbasa.
"Da dove è spuntato quello?!" gridò Benji
che all'ultimo secondo si era accorto del missile nigeriano sparato verso di lui!
Con uno scatto di reni si lanciò verso la sua sinistra
<Non ci arrivo!>
pensò disperato, miracolosamente intervenne Julian. Il tiro del libero
s'infranse contro il piede della sua controparte.
Price respirò sollevato.
Mossa sbagliata. Il rimpallo di Julian era ancora in gioco. Bob Denver non si
accorse nemmeno che Mbasa era scattato liberandosi dalla marcatura: tiro di sinistro.
Goal. 1 a 0 per la Nigeria.