Istinto felino

Capitolo 3

 

La tanto attesa partita era stata fissata per le 11 di mattina. I giocatori vennero svegliati alle 8 e alle 9 si ritrovarono nella sala grande per la colazione.
Mark era seduto accanto a Benjamin. C'era una strana tensione nell'aria accompagnata da un innaturale silenzio.
Benji era immobile e continuava a fissare il vassoio della colazione davanti a lui.
"Non hai fame?" gli domandò Mark osservando che il cibo non era stato toccato
"Sono stranamente nervoso" confessò rilassandosi contro lo schienale della sedia.
"Cerca di non agitarti!" intervenne Julian che gli stava di fronte "in fondo è solo un 'amichevole, si provano gli schemi, le formazioni, si studia il gioco avversario, tutto qua"
"Non prendete troppo sottogamba questa partita!" li rimproverò Holly "sarà solo un'amichevole ma dobbiamo giocarla come fosse la finale dei mondiali!"
Mark sospirò rassegnato mentre Julian scosse la testa
"Lo sappiamo bene che è una stramaledettissima amichevole" ringhiò la Tigre all'orecchio di Holly "il nostro era un tentativo di calmare Benji"
"Perché? è nervoso?" domandò l'ex-campione della New Team. Mossa sbagliata.
Mark chiuse gli occhi e inspirò profondamente "è meglio che mi alzi prima di commettere un omicidio" posò il suo vassoio e si diresse al campo.
Paul e Benji seguirono il suo esempio e così tutti gli altri.
Gamo li chiamò subito a raccolta appena misero piede sul 'terreno di guerra'.
"Dunque" esordì osservando la sua cartella "ora dirò la formazione che giocherà: Diamond, Harper e Denver in difesa; Ross come libero; Callaghan, Beker, Hutton e Mason a centrocampo; Danton e Landers come punte; Olyver è il capitano e Price sta in porta ma non preoccuparti Ed entrerai nel secondo tempo. Voglio provare un po' tutti."
I giocatori lo ascoltarono in silenzio quando una voce, a loro ben nota, li interruppe
"Siete pronti ragazzi?"
"Signor Parson!" esclamò Holly sorridendo "è da tanto che non ci vediamo. Ma cosa ci fa qui?"
"Sono il vostro coadiuvatore! E vi ho portato anche il vostro secondo allenatore" alle sue spalle comparve Freddy Marshall che salutò i 21 campioni
"Signor Marshall!" esclamò Bruce "che bella sorpresa! Finalmente avremo un allenatore umano!"
"Hai detto qualcosa Harper?" domandò ironico Gamo
"No niente!"
Tutti sorrisero e la tensione cominciò ad allentarsi. La cosa venne accentuata dalla presenza della 'tifoseria' al femminile che incitava la squadra giapponese come dannate! Non c'era nessuno sugli spalti poiché la partita veniva giocata a porte chiuse. Anche i giornalisti erano stati sbattuti fuori, gli unici presenti erano: i giocatori, gli allenatori, Parson e le ragazze: Patty, Susie, Amy, Evelyn, Jenny e Maki.
Il coro allegro di quest'ultime e la comparsa di Parson e Marshall avevano dissolto improvvisamente il pensiero della squadra nigeriana che si risvegliò nuovamente ed improvviso al loro arrivo in campo.

Erano da poco passate le 10 quando la nazionale giapponese si accorse di un coro confuso di voci avanzare verso di loro. Calò gelido il silenzio e tutti si fermarono ad osservare un punto indeterminato del campo. Le voci si facevano sempre più forti e continuavano ad avanzare. Improvvisamente l'aria si fece pesante come piombo, quando…

"We live in the shadows and we had the chance and threw it away
and it's never gonna be the same
cos the years are falling by like the rain
and it's never gonna be the same
'till the life I knew comes to my house and says
Hello"

Il coro di voci si fece improvvisamente armonioso e l'intera squadra nigeriana comparve dal buio intonando una canzone.
"Non mi ricordavo fossero così alti!" esclamò Rob
Montagne altro che esseri umani!
Così apparvero a tutta la squadra giapponese che, però, sapeva bene di non doversi lasciar impressionare dall'aspetto fisico.

Quando la squadra nigeriana si accorse della loro presenza smise improvvisamente di cantare e rimase lì ad osservare i suoi avversari.
<Bassi!> esclamò N'gana, in nigeriano, all'indirizzo di Mbasa che gli stava di fianco <sono alti quanto me! Anzi, anche più bassi!> ed osservò Rob <non mi sentirò un nanetto allora!>

"Che staranno dicendo?!" mormorò Bruce verso Mark
"E che ne so!"
"Forse staranno commentando le nostre altezze!" propose Julian "Vedi che facce divertite hanno!"

Mentre da entrambe le parti regnava un'aria di diffidenza generale, Gamo e Rufyo si avvicinarono sorridenti.
"Finalmente siete arrivati!" esclamò il primo stringendogli la mano "vi stavamo aspettando con impazienza! I miei ragazzi non vedono l'ora di confrontarsi con i tuoi"
"Capisco! Anche i miei sono parecchio curiosi: Istinto ha parlato talmente bene della nazionale giapponese che ora vogliono vedere se quello che lui ha raccontato corrisponde a verità."
Gamo sorrise "Già…Istinto…i ragazzi si arrabbieranno come furie quando racconterò loro la verità!"
"Dai, non esagerare!" e gli mise una mano sulla spalla.

"I mister hanno fatto la loro parte!" esclamò Philip osservando Peter e Gabriel
"Adesso tocca a noi!" concluse Holly e si mosse verso la squadra nigeriana per darle il benvenuto seguito dai suoi compagni.
Certo che Mbasa era davvero alto: Olyver dovette alzare la testa per guardarlo negli occhi e il suoi esempio fu seguito dal resto della squadra. Fece un profondo respiro e cominciò
"Salve io sono…"
"Olyver Hutton capitano della Nazionale Giapponese, lo so!" lo anticipò il colosso nigeriano "Ed io sono Mbasa capitano della nazionale Nigeriana. È un vero piacere conoscerti" e gli tese la mano. Tutto il gruppo nipponico rimase per un momento stupito del comportamento dell'africano. Poi Holly sorrise e gli strinse la mano "Il piacere è mio"
improvvisamente la tensione scomparve mentre le due squadre si presentavano a vicenda.
"Tu sei Benji Price vero?" domandò Mbasa all'indirizzo del portiere giapponese, il quale annuì un po' titubante "Istinto Felino mi ha parlato molto di te, sei considerato il migliore"
"Ah…davvero?…" rispose ancora più confuso "E…dov'è adesso…Istinto?" domandò guardandosi intorno.
"Beh dovrebbe essere qui…." Rispose Mbasa dando un'occhiata ai suoi compagni "ma dove diavolo è finito? N'gana dove cavolo è Istinto?"
"E io che ne so?"
"Eccolo!" li interruppe Ajuala indicando verso l'entrata del campo "sta arrivando insieme a Doc."
Istinto Felino si stava dirigendo verso il gruppo accompagnato dal medico della squadra: Doc, e portava due grosse borse termiche.
"Ma bene!" esclamò Mbasa "Ce la prendiamo con comodo!"
"Ehi!" lo richiamò improvvisa una voce di donna "guarda che Al è stato così gentile da aiutare me e Trisha a portare quei pesanti borsoni mentre tu e la tua 'squadra guastatori' ve ne siete andati senza neanche vedere se avevamo bisogno di una mano, tsk!" tutti osservarono la giovane con un'espressione sorpresa e divertita.
"Perché non sono figlio unico!?" sospirò Mbasa rassegnato, poi rivolto alla squadra giapponese "vi presento mia sorella Tanza e la sua amica Trisha, sono le assistenti della squadra"
i ragazzi nipponici rimasero per un attimo ad osservare quelle due splendide giovani: alte, slanciate, con un fisico atletico; la prima aveva la pelle scura e i capelli corti; la seconda era di pelle più chiara, capelli castani lunghi e gli occhi di taglio orientale.
"Tu non sei africana!" esclamò Philip all'indirizzo di Trisha la quale sorrise e rispose
"Infatti, sono giapponese!"
"Davvero?" s'intromise Bruce, il quale osservava le due giovani con gli occhi estatici "e che ci fai in Nigeria?"
"Gioco nella squadra femminile di calcio"
"Ohh!" sospirò Bruce sempre più inebetito, Mark scosse la testa quasi disgustato.
<Al > fu il nome pronunciato da Tanza che risuonò nella testa di Paul come un martello mentre continuava ad osservare il giovane dalle treccine < che sia lui?…No non può essere…>
Lo stesso, strano dubbio, si insinuò nella mente di Benji che non lo aveva perso di vista nemmeno per un istante e lo osservava ancora mentre si avvicinava sempre di più.
"Vedo che avete fatto conoscenza!" esclamò Gamo comparendo all'improvviso alle spalle del gruppo che si voltò tutto nella sua direzione.
"Già!" asserì Holly "ed ora stiamo aspettando di conoscere anche il famoso Istinto Felino!"
"E' lì con Doc" osservò Peter Rufyo, poi a gran voce chiamò "Alan vieni, c'è qualcuno che ti vuole salutare!"
L'intera squadra giapponese spostò il suo sguardo incredulo su Peter Rufyo e poi verso il giovane che, dopo aver lasciato le borse a Doc, si avvicinò al gruppo.
Che sia una coincidenza? Pensarono tutti i giocatori in quel momento…

Istinto procedeva a passo spedito verso i suoi vecchi e nuovi compagni, affiancati da Rufyo, Parson, Gamo e Marshall. Sorrise e lentamente si tolse gli occhiali da sole…

I ragazzi non riuscirono a proferire parola! Era come se ogni commento si fosse bloccato in gola…
"Porca…" mormorò Philip
"…vacca!" concluse Bruce
"Credo di non essermi ancora svegliato…forse sto ancora sognando…!" aggiunse Danny
"Alan!" esclamò Mark "ma dove diavolo sei stato? Ti rendi conto di come ci hai fatto preoccupare? Ti pare questo il modo di sparire per tre anni senza farci sapere se stai bene o no?"
"Ehi non prendertela con me!" si difese il giovane "è stata tutta un'idea di Gamo!"
"Ah, davvero?!" ringhiò la Tigre osservandolo con la coda dell'occhio
"Ah-ehm!" tossicchiò il mister "di questo ne parleremo dopo a fine partita…sappiate solo che lui è Istinto Felino alias Alan Croker alias il nostro 22esimo giocatore!"
"Che dire…" concluse Julian "Bentornato!" tutti si unirono al saluto del campione della Mambo tranne Benji che rimase fermo. Non riusciva a crederci. Quello lì era Alan? Ma siamo sicuri? Con quell'agilità e quella potenza che aveva assaggiato in prima persona…battere Shneider…incredibile…lo stava surclassando!…No! era lui il numero uno…Si che lo era! Ed in questa partita lo avrebbe nettamente dimostrato.

Senza che gli altri se ne accorgessero Paul poggiò una mano sulla spalla di Alan e gli disse "Bentornato vecchio mio!"
"Grazie per aver mantenuto il segreto"
"Siamo amici no?"
Alan sorrise.
"Bene ora le squadre comincino il riscaldamento!" esclamò Gamo. Tutti i giocatori si diressero verso una metà campo.
"Un momento!" esclamò Rob "perché Alan va con i nigeriani?"
"Questa partita la giocherà con loro!" spiegò Marshall "così ci renderemo conto di cosa è capace di fare!". Danton annuì e raggiunse i suoi compagni.

Il gruppo nigeriano si sedette sull'erba cominciando a fare stretching…
"Ragazzi la squadra che giocherà già la sapete" cominciò Rufyo "non effettuerò cambi per, diciamo, avvantaggiarli. Pretendo il meglio da ognuno di voi, soprattutto da te!" e guardò Alan dritto negli occhi. Il giovane giapponese sapeva cosa voleva dire quello sguardo di ghiaccio.
"Non si preoccupi Boss li massacreremo YAK YAK YAK!" esclamò con una risatina satanica N'gana che provocò una risata generale da parte dei suoi compagni
"Il solito esagerato!" lo ammonì Jumbo dandogli un leggero colpo sulla testa.
"Alan toglimi una curiosità" domandò Mbasa molto seriamente "sei ancora convinto che la Nazionale Giapponese sia invincibile come hai sempre detto?"
Istinto inspirò profondamente "Ho sempre pensato" disse abbassando lo sguardo "che la nazionale nipponica fosse la più forte ma…" alzò deciso lo sguardo per osservare i suoi vecchi compagni "dopo questi tre anni in Nigeria, credo che prenderanno una grande batosta oggi!"
Mbasa annuì lentamente e riprese il suo riscaldamento.

"La Nazionale Nigeriana" cominciò Gamo "è dotata di colossi, come avete potuto vedere. Ma non dovete considerare l'accostamento grosso = fesso perché è errato" tutti lo ascoltavano silenziosi "i nigeriani sono veloci, intuitivi, fantasisti e forti ma voi avete quella marcia in più che vi rende i migliori e allora…ingranate la marcia e fate capire da subito chi comanda!"
questo discorso sorprese un po' tutti i giocatori nipponici: era la prima volta che Gamo faceva loro degli aperti complimenti! Che avesse bevuto?

La giornata era calda ed erano circa le 11. I giocatori dopo i vari saluti di rito e scelte di campo si sistemarono sul terreno di gioco. Calcio d'inizio al Giappone.
Sul dischetto erano posizionati Holly e Mark, il primo avversario che avevano di fronte era Jumbo detto anche 'Colosso' per la sua mole. Mbasa e N'gana erano più distanziati dal centro e pronti a scattare in avanti. Il centro campo si presentò come un muro di cemento: 5 giocatori erano disposti con una precisione ossessiva nella zona centrale del campo.
Mark mosse oltre il suo sguardo: Ajuala, Ajantij e un altro di nome Jumanji formavano la difesa. Questi tre insieme ad Alan, Jumbo, N'gana e Mbasa facevano parte dell'International Nigerian.
La Tigre si accorse che stavano usando uno schema molto insolito: il 3-5-2, ma erano già preparati perché Gamo li aveva avvertiti. Infine osservò l'estremo giocatore della squadra nigeriana: Alan. Non lo vedeva benissimo ma poteva notare un'espressione tranquilla sul suo volto mentre osservava la situazione appoggiato al palo destro della porta.
< Ti passerò vedrai!> pensò pronto ad affrontare quella nuova sfida.
Fischio d'inizio, il Match poteva iniziare.
Mark appoggiò la sfera per Holly e scattò rapido in avanti seguito da Rob.
Il capitano giapponese aspettò che la Tigre si distanziasse per lanciargli un cross: il centro campo nigeriano rimase immobile, l'unico movimento da parte della squadra africana fu lo scatto in profondità delle due punte. Holly rimase decisamente sorpreso da questo comportamento ma continuò il suo gioco. Mark era ben piazzato e non aveva trovato nessun tentativo di marcatura da parte degli avversari. Stessa cosa per Rob. Ora si trovavano entrambi oltre la zona di centro campo nigeriana. Olyver caricò il tiro e crossò per Mark.

Alan si trovava tra i pali della sua porta ed osservava lo svolgersi della prima azione della partita. Prevedibile! Fu il suo primo commento: sapeva che i giapponesi avrebbero attaccato subito e sapeva anche che sarebbe stato Mark il primo ad affondare i suoi tiri verso la sua porta. < Dovrebbero cambiare un po' il gioco > pensò <troppo monotoni >
Senza fare una piega osservava Mark avvicinarsi sempre di più all'area di rigore quando la voce di Ajuala lo richiamò "Al è a pochi metri dall'area. Lo fermiamo?"
Istinto osservò la vecchia Tigre "No! Lasciate che tiri". I suoi compagni annuirono senza scomporsi e lasciarono la porta libera al loro avversario.

"Ma che diavolo significa!" esclamò Mark a voce alta mentre osservava i suoi avversari che gli offrivano il primo goal su un piatto d'argento! "Credete di essere imbattibili vero?" ringhiò alterato "peggio per voi!". Al limite dell'area caricò il suo tiro micidiale e la sfera partì come un missile.

Benji non riusciva a capire che diavolo stesse succedendo! Dalla sua porta non riusciva a distinguere benissimo la situazione però qualcosa l'aveva capita: Mark si era alterato!
"Gli hanno lasciato porta libera ma sono matti?" esclamò Bruce all'improvviso
"Cosa hai detto?" ripetè il portiere giapponese sbalordito
"Quello che hai sentito: la difesa nigeriana ha lasciato a Mark campo libero per tirare e non se lo farà certo ripetere!"
Paul era troppo sorpreso per rispondere <Alan ma che diavolo stai combinando?>

La sfera era lanciata ad altissima velocità verso lo specchio della porta con una parabola alta.
Alan era rimasto appoggiato vicino al palo.
"Cos'è non ci provi nemmeno a parare il mio bolide?!" esclamò sempre più teso il campione della Toho.
La sfera era vicinissima…
"Traversa!" mormorò Alan un'attimo prima che il tiro s'infrangesse proprio su quest'ultima e rimbalzasse oltre la linea di fondo campo.
Mark rimase impietrito. Olyver era immobile a centro campo. Benji e Bruce erano allibiti. Paul d'un tratto cominciò a ridere "Che Dio ti benedica Al!" la sua risata sbloccò un po' tutti
"Ma che diavolo hai da ridere?" ringhiò Benji "per poco non facevamo goal. Che sfortuna! Quando ricapiterà a Mark un'occasione così? Il solito 'sborone'!"
Ma Paul non era d'accordo e continuando a ridere disse "Non ti rendi conto che non vinceremo contro di loro?"
Benji non riusciva a capire "Paul che cavolo dici? La smetti di ridere? Sei impazzito?"
"Ma non l'hai capito?" continuò il difensore giapponese cercando di controllarsi "Alan sapeva dove sarebbe finita la sfera già prima che questa s'infrangesse sulla traversa per questo non si è mosso! E contro un avversario simile mi dici come potremo vincere? Senza contare che non sono state scoperte molte altre carte!"
"Stai straparlando!" esclamò Benji "quello che dici è impossibile!"
"Io non ne sarei così sicuro e tu dovresti saperlo!" aggiunse Julian all'improvviso "in fin dei conti Alan ha solo previsto la traiettoria della palla. Dovresti saperlo fare anche tu?"
"Ma certo che lo so fare anch'io!" si alterò il portiere giapponese "ma da quella distanza e con un tiro di quella velocità è assurdo!"

Dopo il colpo di scena iniziale Alan si apprestò a rimettere in gioco la palla. Osservò per un attimo i suoi compagni, caricò il tiro "Vai Mbasa!" gridò mentre la sfera volava alta sulle teste dei giocatori e attraversava tutta l'area.
"Bob marca il capitano nigeriano presto mentre tu Bruce occupati del piccoletto! Voi due invece restate qui interverrete solo se necessario" Benji dava ordini ai suoi compagni mentre come un fulmine Mbasa avanzava verso l'area di rigore avversaria, opposto a lui correva N'gana. La sfera iniziò lentamente a scendere dritto in direzione del capitano nigeriano.
Bob era poco distante da lui e saltarono in contemporanea: Bob di testa, Mbasa in rovesciata.
"Ti fermerò gigante!" esclamò Denver protendendosi al limite del possibile. Il capitano nigeriano completò la sua rovesciata indirizzandola verso il centro area.
"Ha sbagliato!" esclamò Price in preda all'eccitazione "il passaggio per N'gana è troppo corto!" infatti quest'ultimo, marcato da Bruce, era troppo lontano per raccogliere il pallone del suo capitano…
…Paul stava per dirigersi verso la sfera quando la vide sfrecciare a pochi centimetri da lui
"Ma chi diav…"
come un fantasma era comparso Ajantij, l'Onnipresente, il vero destinatario del passaggio di Mbasa.
"Da dove è spuntato quello?!" gridò Benji che all'ultimo secondo si era accorto del missile nigeriano sparato verso di lui! Con uno scatto di reni si lanciò verso la sua sinistra
<Non ci arrivo!> pensò disperato, miracolosamente intervenne Julian. Il tiro del libero s'infranse contro il piede della sua controparte.
Price respirò sollevato. Mossa sbagliata. Il rimpallo di Julian era ancora in gioco. Bob Denver non si accorse nemmeno che Mbasa era scattato liberandosi dalla marcatura: tiro di sinistro. Goal. 1 a 0 per la Nigeria.



Torna all'Indice capitoli