La Jaguar nonostante la botta aveva continuato
a camminare, anche se un po' sofferente nei tratti in salita. Ma ormai era arrivato.
La spiaggia privata di Danny, dalla quale si poteva accedere oltre che dalle scale
scavate nella roccia vicino alla villa, anche da una strada chiusa a valle, era
lì di fronte a lui.
Spense il motore e scese. Lentamente si incamminò,
mani in tasca, verso i suoi amici che stavano in riva al mare.
Il contatto
con la sabbia gli provocò uno strano brivido
"Ehi
Mark!" esclamò Ed verso il suo capitano "che ne dici di una gara?
Chi arriva per primo alla boa offre la pizza a tutti stasera!"
"Per
me va bene!" rispose pronto la Tigre che non sia mai detto che Mark Landers
rifiuti una sfida!
"Sembrate tre ragazzini!" li schernì una
voce che lentamente si avvicinava a loro
"Oh che mi prenda!
Alan!"
esclamò Danny sbarrando gli occhi "qual buon vento ti porta finalmente
in spiaggia?"
"Avevo voglia di
un po' d'aria!"
i tre
della Toho si scambiarono un'occhiata d'intesa e telepaticamente architettarono
un piccolo scherzetto
"Perché non ti sei messo il costume?"
domandò Maki avvicinandosi al portiere della New Team.
"Perché
ero solo venuto per fare una passeggiata
niente di più"
"Un
vero peccato!" esclamò la voce di Mark mentre le sue forti braccia
lo afferrarono per la vita e gli altri due ragazzi lo sollevarono per le gambe.
"Ehi!
ma
che state facendo?" domandò confuso Alan mentre i tre lo trascinavano
di corsa verso l'acqua "NO! Non lo farete vero?"
"Ed invece
si!" e con una spinta lo buttarono a mare!
Alan era pietrificato dal
terrore "NOOO!" fu tutto quello che riuscì a dire prima di scomparire
tra i flutti
"E questa è la storia
"
concluse Paul dopo aver raccontato ad una sconcertata Charlie la vicenda di Alan.
"Io
non
mi sarei mai immaginata
." Cercò di trovare qualcosa da dire
ma tutte le parole del mondo le sembravano così inutili.
"Che
diavolo ci fa la macchina di Alan qui?" domandò improvvisamente Paul
bloccandosi e fissando incredulo la Jaguar del suo amico. Parlando, parlando Paul
e Charlie si erano ritrovati nei pressi della spiaggia di Danny e la macchina
di Al era lì!
Il difensore della New Team si avvicinò velocemente
alla vettura e sbarrò gli occhi notando che era seriamente danneggiata.
"Al
che cavolo hai combinato?" mormorò passando lentamente la mano sull'ammaccatura.
Charlize
era rimasta leggermente arretrata e fissava l'auto con sguardo preoccupato, provava
una bruttissima sensazione, era o stava per succedere qualcosa di grave. Mosse
lentamente il suo sguardo verso la spiaggia: Mark, Danny, Ed e Maki erano lì
e ridevano divertiti da qualcosa
Alan non c'era.
"Avviciniamoci"
le disse Paul e si incamminò verso il gruppo.
"Da
crepare dal ridere!!" esclamò Ed "hai visto che faccia?"
e si teneva la pancia che aveva iniziato a dolergli per le troppe risate. Accanto
a lui Mark e Danny avevano le lacrime agli occhi.
Maki era rimasta più
distanziata e anche lei rideva divertita.
"Maki?" la chiamò
leggermente una voce costringendola a voltarsi
"Ah, Paul ciao! Ciao Charlie!"
"C'è
la macchina di Alan" cominciò il giovane della New Team senza preamboli
"ma lui non c'è! Voi l'avete visto?"
"Certo! I ragazzi
gli hanno fatto uno scherzo e lo hanno buttato a mare
con tutti i vestiti!!
Una scena troppo divertente!" e giù un'altra risata
Paul e Charlize
impallidirono all'unisono.
"Diosanto!" mormorò il giovane
e con rapide falcate raggiunse i tre della Toho in riva al mare.
"Ma che
c'è?" sibilò Maki mentre il sorriso le moriva sulle labbra.
Charlie era rimasta ferma e immobile con una mano sulla bocca e nei suoi occhi
era dipinta la più cupa espressione di terrore che la fidanzata di Mark
potesse vedere.
Paul comparve alle loro spalle all'improvviso.
"Ciao Paul!" disse Mark dandogli una leggera pacca sullo stomaco
"ti sei perso una scena
"
"Da quanto tempo è sotto?"
domandò senza nemmeno sentirlo
"Cosa?" la Tigre era leggermente
confusa mentre osservava Paul che rapidamente si liberava delle scarpe e della
T-Shirt "Sarà un minuto, circa
"
"Non è ancora
riemerso?" il suo sguardo era allibito
"Ma dai ci starà facendo
qualche scherzetto per vendicarsi!" esclamò Ed sorridente
"Scherzetto
un accidente!" sbottò Paul cominciando a correre verso l'acqua e gridando
"Alan teme il mare dal giorno dell'incidente!" e si gettò tra
le onde.
"Cosa? Che incidente?" domandò confuso Danny, mentre
Mark, come un fulmine, elaborò la drammatica realtà della situazione.
Senza pensarci un momento scattò seguendo Paul e, buttatosi in acqua, lo
raggiunse in poche bracciate "Ti faccio strada!"disse e superò
il giocatore della New Team.
Charlize lentamente si avvicinò
alla riva affiancata da Maki che ancora non riusciva a capire.
"Riemergi
ti
prego
" mormorò tenendo le mani all'altezza del cuore, mentre
quest'ultimo sembrava potesse fermarsi in quell'istante. Improvvise, mentre Mark
e Paul si davano da fare per trovare Alan, le sovvennero le immagini del sogno
che qualche notte prima l'aveva spaventata. Senza rendersene conto ripetè
ciò che quella notte aveva temuto "Se dovessi scomparire nel mare
io
"
Paul
seguì Mark in preda all'agitazione e la paura più totali. Presto,
dovevano fare presto. D'un tratto la Tigre si fermò
"Aspetta qui"
e prendendo quanto più fiato potesse s'immerse. Paul rimase lì ad
aspettare guardandosi intorno frenetico, nella speranza di vedere delle bollicine
di aria verso la superficie o vederlo riemergere. Ma niente. Tutto intorno era
calmo, ma fortemente minaccioso. Il mare si era tinto di un grigio cupo dovuto
dal riflesso di nere nubi che cominciarono a coprire l'azzurro del cielo.
Mark
riemerse. Solo.
"L'avevamo lanciato qui!" mugugnò guardandosi
intorno, teso "controlla qua intorno, io cerco meglio in questa zona d'accordo?"
disse il giovane della Toho. Paul annuì e si allontanò di un paio
di metri per poi immergersi anche lui.
Silenzio.
Dov'era?
Non sentiva nulla. Aprì gli occhi per rendersi conto
nero. Tutto nero
intorno a lui. Dov'erano i suoi amici?
"Paul?" chiamò incerto
ma nulla lo rispose. Freddo. Una forte sensazione di freddo lo avvolse, ma fu
un attimo e poi passò.
"Che succede? Dove siete tutti?" .
Ancora nessuna risposta.
"Ero con Mark, prima" pensò a
voce alta come rompere il silenzio che lo circondava e lo impauriva. E pensando
si ricordò che l'avevano buttato in mare
in mare!
"ricordo
che non riuscivo a muovermi
Mio Dio!" capì all'improvviso "Sto
affogando
o
o forse sono già morto! Ma se così fosse
dove
diavolo mi trovo?" e si guardò intorno frenetico
"Nel Limbo"
mormorò una voce che lo fece sobbalzare e che suonò alle sue orecchie
totalmente sconosciuta.
"Chi sei?" domandò guardando nel buio
con circospezione
"Una domanda per volta" asserì lo sconosciuto
invisibile "mi hai chiesto dove ti trovi, ed io ti rispondo. Sei nel Limbo,
in quel luogo sottile che separa i vivi e i morti e che permette l'incontro tra
i due."
Alan ascoltava impietrito la voce profonda che gli parlava
"Per
quanto riguarda la tua seconda domanda, non ti è dato saperlo
non
per ora"
"Che vuoi da me? Perché sono qui?"
"Voglio
che tu viva e sono qua per questo. Non sei ancora morto ragazzo mio, ma per permettermi
di farti vivere ancora devi essere tu a volerlo. Non posso agire arbitrariamente,
la tua volontà di vivere mi deve aiutare. Per questo ti domando
vuoi
vivere?" quell'essere faceva dei discorsi strani. Volontà di vivere,
Limbo
ma gli aveva posto una domanda e doveva rispondere.
"Certo
che voglio vivere!" esclamò.
Silenzio.
"Menti!"
Alan
si immobilizzò.
"Sento forte, dentro di te, un desiderio di morte."
"No
non
è vero
" cercò di convincere la voce ma più che
altro, cercò di convincere sé stesso. Poi rimase in silenzio
"Cerca
dentro di te! Prima devi capire te stesso"
Alan rimase lì a pensarci,
non ci volle molto e alla fine dovette ammetterlo
"Hai ragione" disse
in un soffio "non voglio vivere. Non sono che una fonte di problemi per chi
mi sta intorno. I miei genitori, i miei amici, Charlie. Soffrono tutti a causa
mia e del mio instabile comportamento, la mia irascibilità. Sarebbe meglio
per tutti se la mia vita finisse, ora."
"Non posso salvarti se non
hai volontà, ma non posso permetterti di morire." La voce era decisa
"Ti dimostrerò come la tua scomparsa possa recare più dolore
della tua vita!"
Numerose immagini cominciarono ad apparire dal buio.
Chi erano quelle persone? Mark e Paul! Ma che stavano facendo? Dio lo stavano
cercando!
"Maledizione!" imprecò Mark e si
reimmerse <Dove sei Al, dove diavolo sei? Non puoi farmi questo scherzo!>
Paul continuava a cercare ed era sempre più preoccupato. Cominciava
a temere il peggio.
<Piantala Stupido! Alan è ancora vivo, ce la
farà!> riemerse a prendere nuovamente fiato. Cercò Mark, ma non
lo vide. Si voltò verso la spiaggia: tutti guardavano verso di loro preoccupati,
mentre anche Ed e Danny si erano tuffati alla ricerca del loro amico. Lo sguardo
gli cadde su Charlize. La vide lì, sulla riva con le mani strette tra loro,
terrorizzata. <Lo troverò!> pensò serio <Te lo giuro>
e scomparve di nuovo tra i flutti.
Charlize era lì "Riemergi ti
scongiuro" la sua voce divenne una supplica disperata, mentre una lacrima
le solcò il viso. D'un tratto qualcosa si mosse
Mark era riemerso
di scatto
teneva stretto il corpo di Alan! L'aveva trovato! E si dirigeva
rapido verso la riva seguito dai suoi amici.
"Mi hanno
trovato"
"Temevi il contrario?"
"No, sapevo che mi avrebbero
trovato, che non si sarebbero arresi. Io non mi sarei mai arreso"
"Li
vedi come si sono indaffarati per trovarti? Hai sentito i loro pensieri? Non vogliono
la tua morte"
"Soffriranno per un po'
ma poi gli passerà"
e osservava come cercavano di rianimare il suo corpo disteso sulla sabbia e immobile.
"Non
respira!" esclamò Mark incredibilmente terrorizzato "Oh Mio Dio,
non può essere morto!"
"NO!" gridò Paul furente
"Non è morto! Non morirà!"
"Non si muove"
mormorò Danny
Charlie guardava la situazione distanziata <Non puoi
morire Alan
non puoi
non te lo permetterò!> con una incredibile
decisione corse verso il suo corpo esanime. Si accasciò accanto a lui dicendo
"Chi di voi si intende di pronto intervento?"
I ragazzi la guardarono
e si guardarono perplessi, fecero spallucce.
"Io so fare qualcosa!"
esclamò Maki affiancando l'amica
"Come te la cavi con il massaggio
cardiaco?"
"Non male"
"Ok allora. Io provvedo alla respirazione
artificiale tu occupati del massaggio cardiaco. Ogni 5 compressioni gli passo
dell'aria, capito?"
Maki annuì e si mise in posizione. Le mani
erano sul torace di Alan pronte per il tentativo disperato, mentre Charlie gli
teneva su la testa
"Comincia"
"1
2
3
4
5
respiro"
Charlize
prese una grande boccata d'aria e la passò ad Al. Nessun risultato.
"1
2
3
4
5
respiro"
Ancora
nulla.
"1
2
3
4
5
respiro"
"Dai
Alan maledizione!"
"Li vedi?"
"Si"
"Lottano
per salvarti la vita! Non vogliono la tua morte"
Alan rimase in silenzio
ad osservare la scena. I volti dei suoi amici erano contratte in espressioni terrorizzate,
preoccupate. Maki e Charlie si stavano affannando come dannate per rianimarlo.
Charlie
Percepiva
i suoi pensieri come se li stesse comunicando a voce, il suo terrore si ripercuoteva
sulla sua pelle provocandogli brividi.
"Non hai molto tempo" lo avvertì
la voce "tra breve rinunceranno. Vuoi ancora morire?"
"Ho un'ultima
domanda da farti. Poi deciderò". Non ottenne risposta come se quel
silenzio fosse un invito a parlare.
"Voglio sapere perché ci tieni
tanto affinché io viva .". La risposta si fece attendere per un momento.
"Non
posso ancora dirtelo. Puoi solo fidarti di me"
"Fidarmi di una voce?"
"Fidarti
di una voce"
"1
2
3
4
5
respiro
Charlie
non si riprende"
"Continua ancora!" l'ordine della giovane suonò
come un imperativo categorico al quale Maki non poté sottrarsi.
"Charlie
credo
che ormai sia tutto inutile" osò Mark
"No!"
"Iniziano
a rinunciare
non c'è più tempo"
Alan rimase a fissare
l'immagine sbiadita di Charlie che continuava imperterrita nel suo tentativo.
"Non
posso abbandonare Charlize
" mormorò "non posso morire!"
poi si rivolse alla voce misteriosa guardandosi intorno frenetico
"Voce!"
chiamò "non posso morire! E non lo dico per me ma per i miei amici,
per Charlize! Cosa devo fare ora? Voce?"
Non ottenne risposta ma si sentì
incredibilmente strano, come se si stesse svegliando da un lunghissimo sogno
"Fermi!"
esclamò improvvisa la giovane dai capelli rossi "si sta riprendendo!
È vivo! È VIVO!"
Alan cominciò lentamente a muoversi
e la prima cosa che fece fu quella di sputare tutta l'acqua che aveva bevuto.
I
ragazzi si sentirono immediatamente sollevati e, come un coro, sospirarono all'unisono.
Il
portiere della New Team aprì lentamente gli occhi.
"Che è
successo?" domandò confuso.
"Sei vivo!" esclamò
Charlize aiutandolo a mettersi seduto
"Questo lo vedo
" aveva
un fortissimo mal di testa
"Scusaci Al!" disse Danny "non sapevamo
che temessi l'acqua in quel modo
se l'avessimo saputo non ti avremmo buttato
a mare!"
Alan socchiuse gli occhi guardandolo e rielaborò la sua
frase.
"Buttato a mare?" mormorò. D'un tratto ciò che
era successo si dipinse chiaro e lucido nella sua mente. Sbarrò gli occhi
guardando Danny terrorizzato e li spostò verso la tavola grigia che si
stendeva di fronte a lui.
Come preso da una paura impressionante cominciò
a tremare e il suo respiro si fece incredibilmente affannoso. Cercò di
scappare ma non riuscì ad alzarsi, essendo ancora debole, e cominciò
a trascinarsi sulla sabbia disperato.
"Alan che ti succede?" domandò
Charlie spaventata
"Il mare
.il mare
.lontano, stai lontano
."
Si trascinò fino alla roccia della scogliera e si poggiò contro
di essa stringendo le ginocchia contro il petto.
"Alan cerca di calmarti"
cominciò Paul "ne sei fuori
non può toccarti ora
"
Ma
ogni tentativo del giovane si dimostrò vano: il portiere della New Team
sembrava non sentire i richiami dei suoi amici. Nella sua mente c'erano solo lui
e il suo acerrimo nemico.
"Che cos'ha?" domandò Ed in preda
all'agitazione
"Lo so io
voi aspettate qui torno subito" disse
Paul e cominciò a correre in direzione della Jaguar. Appena le fu vicino
saltò all'interno dell'abitacolo e cominciò a cercare dappertutto.
"Dove
le tiene
.dove le tiene
" aprì il cruscotto e trovò
il tesoro. Uscì lesto dalla vettura e corse verso i suoi compagni che non
sapevano più che fare.
Alan peggiorava a vista d'occhio.
"Gli
verrà un collasso cardiaco!" esclamò Mark "ma dove cazzo
è Paul"
"Eccomi!" gridò agitando un oggetto che
racchiudeva nella mano.
"Ragazzi ho bisogno del vostro aiuto!" disse
appena fu loro vicino "Mark tieni fermo Alan per le braccia, e voi due bloccategli
i piedi!"
I suoi compagni non se lo fecero ripetere due volte e lo immobilizzarono,
Paul strappò il cappuccio della siringa che teneva in mano con i denti.
"Calma
amico tra un po' starai meglio" e gli sparò nel braccio il siero contenuto
nella siringa.
Alan continuava ad arrancare ma lentamente i brividi cessarono
e il respiro cominciò ad essere più regolare.
"Charlie
"
mormorò. Poi tutto divenne nero.