La pioggia era finalmente cessata lasciando
spazio ad un sole nuovo ed incredibilmente lucente che stringeva l'intera Terra
nel suo caldo abbraccio.
Mentre risalivano i gradini di pietra sembrava tutto
diverso intorno: le scale, il sole, il mare. Quella parola suonò come una
comunissima parola nella mente di Alan. Strinse di più la mano di Charlize.
La
giovane lo guardò, sorrise, mentre dai suoi folti riccioli cadevano pesanti
le gocce di acqua rimaste intrappolate scivolando dolci sulle sue spalle.
Avanti
a loro, sulla sommità della scalinata, i ragazzi e Maki stavano raccogliendo
il fogliame sparso dal vento durante la tempesta.
Tranquilli, sereni. Felicemente
inconsapevoli di ciò che era successo continuavano il loro lavoro, chi
fischiettando chi sbuffando.
Si fermò a guardarli. Un sorriso sornione
si disegnò sul suo viso ancora bagnato dall'acqua salata.
Una risata.
Prima leggera, poi sempre più intensa fino a diventare un'esplosione di
gioia!
Charlize lo osservò senza capire.
"Al, cos'hai?!"
domandò titubante
"Cosa c'è?!" rispose frenetico "c'è
che sono felice
sono felice
SONO FELICE!!!!" e con trasporto la
sollevò tra le braccia e la fece ruotare nell'aria cristallina mentre i
suoi riccioli disperdevano gocce tinte di arcobaleno alla luce del sole.
I
ragazzi vennero richiamati da quelle voci squillanti e li osservarono un po' sorpresi.
"Eh,
la droga la droga!" esclamò Mark continuando a rastrellare il giardino.
"Ma
che gli prende a quei due?" domandò Ed grattandosi un sopracciglio
"Non
ci arrivi testone?" lo rimproverò Maki che lo osservava mani ai fianchi.
Paul
sorrise <finalmente amico mio
> pensò mentre lo osservava ridere,
una risata che veniva dal profondo del cuore, come non gli vedeva fare da tempo
<la felicità comincia a sorriderti
visto che non ne valeva la pena
di morire così giovane?> poi a voce alta "Ehi, voi due! Basta smancerie!
Ci sono due rastrelli che vi aspettano!!!"
Alan e Charlize sorrisero
"Si
buana!!" esclamò il portiere della New Team.
Un arcobaleno, alle
loro spalle, si tuffava nel mare.
"Ah! Questa bella sfacchinata
era proprio l'ideale!" esclamò sarcastico Mark buttandosi a peso morto
sul divano.
"Sempre a lamentarti vero tigre?" ruggì Maki,
mentre i suoi occhi si trasformavano in fessure.
Dalla cucina arrivò
Ed con un vassoio con dei bicchieri pieni di tè ghiacciato
"Forza
amici, arrivano i rinforzi!" e adagiò l'oggetto sul tavolino di fortuna
che Danny aveva recuperato dalla cantina (quello originale Alan l'aveva
eliminato!).
le
ragazze decisero di fare prima la doccia e poi, con calma, si sarebbero sorbite
il loro meritato tè.
"Eh!" sospirò Paul dopo che ebbe
mandato giù una buona sorsata dal bicchiere "Su, in fondo ci voleva
un po' di sano lavoro fisico!"
"Diciamo che ci ha ricordato ciò
che ci aspetta tra una settimana: allenamenti a non finire!" aggiunse Ed
alzando gli occhi al cielo.
A quelle parole un flash improvviso attraversò
la mente di Alan. Dannazione come poteva essersene dimenticato così? Gelò
al pensiero di ciò che lo stava aspettando dietro l'angolo
<I
guai non finiscono proprio mai!> pensò serio: come cavolo poteva essersi
dimenticato che doveva partire per la Nigeria tra una settimana e sarebbe stato
via tre anni!
"Alan!" la voce di Paul lo riportò alla realtà
"qualcosa non va?"
"Eh
no no, tutto ok
ahah!"
cercò di sembrare il più naturale possibile ma non ci riuscì
molto bene. Paul lo osservò sospettoso., ma preferì non aggiungere
altro.
Il portiere della New Team si alzò lentamente e si affacciò
al balcone del soggiorno. Lasciò andare un pesante sospiro.
"Un
minuto per dirmi cosa altro sta per succedere!" Paul comparve all'improvviso
alle sue spalle.
L'amico lo osservò rassegnato, avrebbe comunque dovuto
dirglielo.
"Paul ciò che sto per dirti devi tenerlo solo per te
intesi?!"
"Sono una tomba!"
respirò a fondo come a
trovare il coraggio. Se trovava così difficile dirlo a Paul
dirlo
a Charlie sarebbe stato tre volte peggio!
"Parto per la Nigeria vecchio
mio, sto fuori tre anni!"
il viso di Paul scattò fulmineo verso
di lui, gli occhi sbarrati "Che
???"
Alan sorrise "Queste
sono le belle idee di Gamo
aveva bisogno di una nuova trovata per la squadra
.tornerò per i prossimi mondiali!"
"E quando me lo dici
quando sei partito?" Paul era tra l'arrabbiato e l'incredulo "Gamo non
si smentisce proprio mai!" poi più grave "non l'hai ancora detto
a Charlie, vero?"
Alan sorrise ironico "No
ero così felice
che l'ho completamente rimosso!"
"Quando?"
"Pochi giorni
ormai mi separano dalla partenza!"
"Allora sbrigati a dirglielo
più
rimandi e più è difficile!"
Paul era sempre la bocca della
saggezza! Sospirò pesante.
"Hai ragione." Fece per rientrare
quando si fermò sulla porta "Non dovrà saperlo nessuno
in
teoria
non dovresti saperlo nemmeno tu!"
l'amico sorrise lasciando
intendere che non lo avrebbe detto ad anima viva.
Charlie stava
parlando a telefono quando lui entrò nella stanza.
"Si certo
molto
bene passerò nel pomeriggio
a più tardi!" la comunicazione
venne interrotta.
La vacanza si stava lentamente concludendo, il giorno dopo
tutti sarebbero tornati a casa e lui sarebbe partito per una nuova terra, un mondo
tutto nuovo che gli offriva l'incredibile opportunità di non essere più
la riserva della riserva ma che, contemporaneamente, lo avrebbe allontanato da
tutti i suoi amici e dalla donna che amava. Non c'era più tempo da perdere,
ne aveva perso fin troppo, il momento era tristemente arrivato e si sforzò
di raccogliere tutte le sue forze
"Amore!!" esclamò
Charlize saltandogli al collo e stampandogli un bacio mozzafiato sulle labbra
"finalmente oggi vado a ritirare la macchina
me l'ha riparata!
"
ma
l'entusiasmo le morì osservando il suo sguardo mortificato "
che
c'è Alan
qualcosa non va?" lentamente si sciolse dall'abbraccio
e si fermò ad osservarlo in attesa di una risposta.
Il giovane la superò
di qualche passo, prese fiato
"Perdonami sin da adesso
"
cominciò seriamente "
ho sbagliato e so che me ne vorrai
sono
stato uno sciocco
"
"Ma di cosa stai parlando?" Charlie
non riusciva a capire
Si girò di scatto e la guardò fisso nei
suoi occhi smeraldini che lo avevano fatto innamorare. La verità lo fece
sentire più vecchio di dieci anni.
"Devo partire
vado in Nigeria
e starò via tre anni
me lo ha ordinato il mister Gamo
."
A
Charlize sembrò che tutto si fermasse appena il significato di quelle parole
arrivò alla sua mente. Si sentì gelare. Lentamente gli voltò
le spalle.
"Tu che fai
.?" Ebbe solo la forza di bisbigliare
quelle tre parole.
Alan si vergognò come un ladro per non averglielo
detto prima. Era davvero mortificato.
"Mi dispiace avertelo detto solo
adesso ma
non ne ho avuto il coraggio e
poi
l'avevo dimenticato
."
"
dimenticato
."
"
stavo
così bene con te che tutti i miei pensieri e preoccupazioni sono scomparse
e
l'ho dimenticato
"
un lungo momento di silenzio li separò.
In quel momento sembravano lontani mille miglia anche se erano nella stessa stanza.
Un
singhiozzo ruppe la tensione facendo scattare Alan.
Non poteva vederla in faccia
ma sapeva che stava piangendo. Poteva sentire il rumore delle lacrime sulla sua
pelle.
Fece un passo verso di lei
"Ti prego Charlie non
"
ma lei non gli fece finire la frase.
Strinse i pugni con rabbia
"Molto
bene
.allora
buon viaggio Alan
." Gli perforò il cuore
con il suo sguardo verde e pungente "
e buona fortuna!"
il
giovane portiere della New Team rimase immobile come pietrificato e rimase così
anche quando lei lasciò di corsa la stanza.
"L'ha presa male eh?"
la voce di Paul arrivò improvvisa alle sue orecchie
"Un po'
.mi
sento una merda!"
il suo compagno sorrise "E' normale! Beh
che
fai lì impalato? Aspetti il tram? Va' corrile dietro o lei non ti aspetterà!"
e gli diede una spinta per spronarlo.
Non se lo fece ripetere due volte.
La
trovò mentre preparava furiosamente i bagagli.
Osservò i suoi
movimenti collerici.
"Che fai?" domandò con tutto il coraggio
possibile
"Non ci vedi?" rispose irata "Me ne vado! La mia macchina
è pronta e non c'è più bisogno che resti qui!"
"Aspetta
."
Ma
lei non lo ascoltava nemmeno. Si intestardiva nel chiudere una valigia stracarica.
"Ho
detto aspetta!" ripetè con decisione mentre poggiava una mano sul
suo borsone.
Lei si fermò. Incrociò le braccia e gli piantò
i suoi occhi in faccia. Erano arrossati.
"Che cavolo vuoi ancora? Non
ti accontenti di quello che mi hai fatto?"
ringhiò mordendosi il
labbro.
"So di aver sbagliato! E fai bene a volermene! Ma questa volta
non intendo mandare tutto all'aria
non voglio rovinare quello che sta nascendo
tra noi
è troppo bello per essere calpestato così!"
lei
gli rivolse un'espressione scettica
"Come se tu non l'avessi già
rovinato
"
"Se tu non vuoi accettare le scuse che ti sto porgendo
allora è davvero tutto finito
ma io non voglio che finisca così
maledizione!"
lasciò che parte della sua rabbia si riversasse
sulla parete dandogli un pugno.
"Non ho scusanti per essermi dimenticato
di una cosa così importante
e sono disposto a fare tutto pur di rimediare
"
la superò e si affacciò alla terrazza "
sono disposto
anche a rinunciare a partire
se vuoi
posso anche abbandonare il calcio
"
"No!"
gridò improvvisa Charlize stringendosi nelle sue spalle "non devi
rinunciare
ai tuoi sogni! Non voglio
Ti odio per non avermi detto niente, per esserti
dimenticato una cosa tanto importante però
lontano da me per così
tanto tempo
e se incontri un'altra che ti porterà via per sempre?
ti
prego
non dimenticarmi quando sarai in Nigeria
non dimenticarti di me!
"
calde
lacrime scendevano dai suoi occhi e si confondevano con le sue parole.
Non
voleva separarsi da lui! Non voleva lasciarlo.
Alan la strinse a sé
in un caldo abbraccio. L'avrebbe protetta anche se fosse stato lontano mille miglia.
Le prese il viso tra le mani.
"Nessuno potrà mai separarmi da te!
Non ti dimenticherò
come potrei? Sarai il mio solo pensiero l'essenza
stessa della mia forza
e quando tornerò potrai essere fiera di me!
Ti amo Charlie!"
e racchiuse tutte le parole che avrebbe voluto dirle
in un bacio che li strappò alla realtà per portarli in un meraviglioso
mondo di sogno in cui tutti i pensieri e i desideri assumevano consistenza e diventavano
veri.
Il borsone cadde dal letto con un tonfo sordo.
Aeroporto
di Tokyo.
"Ma non doveva esserci anche il tuo nuovo allenatore?"
domandò
Paul osservandosi intorno.
L'aeroporto era molto affollato. Come al solito.
Alan
scosse la testa "Ci sono stati dei cambiamenti di programma: Peter Rufyo
mi aspetta all'aeroporto di Kano."
E così la vacanza era finita
e per Alan stava per cominciare una nuova vita in un terra incredibilmente lontana
dalla sua. Sarebbe stato lontano dagli amici, da Charlie e da tutti coloro che
potevano infondergli sicurezza: sarebbe dovuto partire da zero.
Certo non
era un'idea allettante ma sarebbe riuscito a superare anche questo ostacolo!
Osservò
i due giovani davanti a lui. Cercò di sembrare il più sereno possibile
anche se aveva una leggera 'tremarella'. Sorrise a questo pensiero e la tensione
sembrò sciogliersi come neve al sole.
<I PASSEGGERI DEL CHARTER 767
PER KANO SONO PREGATI DI RECARSI AI PORTELLI DI IMBARCO
RIPETO
>
"E'
il mio
" sospirò dopo aver ascoltato la voce dell'altoparlante
dell'aeroporto "
è arrivato il momento
"
Paul sorrise
"Ok vecchio! Mi raccomando
" disse battendogli una mano sulla spalla
"
fai il bravo e metti la maglia di lana!"
"See come no
faranno
minimo 50 gradi all'ombra!!"
sorrisero entrambi. Paul non sarebbe mai
cambiato!
Il suo sguardo si spostò su Charlize che lo osservava triste.
Che
occhi di smeraldo!
Fu il suo pensiero incrociandoli. Dio come amava quella
rossina! E il pensiero di tornare da lei avrebbe fatto letteralmente volare quei
tre anni!
"Ehi
" disse inarcando un sopracciglio "
mi
raccomando non darti alla pazza gioia mentre non ci sarò!" e le sorrise
"Stupido!" rispose abbracciandolo "Mi mancherai
!"
"Tornerò
presto vedrai
!"
i due si sciolsero malvolentieri da quell'abbraccio.
Poi la giovane lanciò un'occhiata complice a Paul e aggiunse "Alan
senti
io e Paul vorremmo chiederti un favore
"
l'ex-portiere della New
Team li osservò sorpreso "Che avete in mente perfidi!"
"Vorremmo
strapparti una promessa!" esclamò il suo migliore amico
"Devi
prometterci che darai il meglio di te sempre e comunque, non dovrai mollare per
nessuna ragione. È il tuo momento e devi viverlo fino in fondo. Promettici
che tornerai campione!"
e la giovane tese la mano davanti a lui. Paul
la poggiò sulla sua e osservò Alan negli occhi.
------------------------da
leggere con 'Somebody to love' dei Jefferson Aiplane-------------------------
Quest'ultimo
guardò entrambi e si soffermò sulle loro mani. Era una promessa
impegnativa ma, in fondo, era quello il suo obbiettivo
si non si sarebbe
arreso
mai!
I suoi amici avevano fiducia in lui e non gli avrebbe delusi.
Sorrise
e poggiò anch'egli la sua mano sulle loro.
"Prometto! Sarete fieri
di me!"
voltò le spalle al suo mondo e scomparve portato via dalla
scala mobile.
Con lo zaino in spalla e una forte dose di coraggio
si avviò per il corridoio di imbarco.
Una signorina aspettava davanti
al portellone.
Lo osservò con sguardo sorpreso e un po' incerto.
Alan
sorrise e porse il biglietto aereo. Buttò un occhio all'interno del velivolo
e sgranò gli occhi:
i passeggeri erano tutti uomini di colore! L'unico
'bianco' era lui. Non che la cosa avesse importanza però
faceva uno
strano effetto.
"Sicuro di non aver sbagliato volo?" domandò
stentando un sorriso
il giovane osservò ancora i passeggeri per un attimo,
poi sorrise "No, credo proprio di no!"l'hostess ricambiò il suo
sorriso
"Posto 32, sesta fila accanto al finestrino!"
Alan ringraziò
e si avviò al suo posto.
Sistemò il bagaglio a mano sopra il
sediolino.
Un signore in abiti tradizionali si sistemò accanto a lui.
Gli sorrise.
Alan ricambiò e sentì che tutti i suoi muscoli cominciavano
a rilassarsi. In un attimo era incredibilmente tranquillo: la paura e la tensione
si erano come dissolte. Era come se quel viaggio lo stesse riportando finalmente
a casa!
Allacciò la cintura e osservò l'aeroporto di Tokyo farsi
piccolo piccolo.
Ma non c'erano solo Paul e Charlie ad augurargli buona fortuna,
qualcuno dall'alto del tetto dell'aeroporto stava osservando il suo aereo che
si allontanava.
Il vento ne scompose il lungo mantello nero. C'erano numerose
persone intorno a lui ma nessuno sembrò accorgersi della sua presenza.
"Buon
viaggio Alan, il nostro cammino è appena cominciato e la strada è
decisamente lunga ma io veglierò suoi tuoi passi. Ti aspetto in Nigeria
"
Fine