Dietro quegli occhi blu

Capitolo 4

 

Dalla cornetta a terra si sentiva la voce del dottore che diceva : "Mi sente, sta bene?
Signore è ancora lì…". Rukawa dopo essersi perso in mille pensieri, sentì la voce del
dottore, non voleva più ascoltarlo, così senza riflettere staccò la spina del telefono
e lo scaraventò a terra. Quella situazione sembrava irreale, però purtroppo era vera.
Per la prima volta dopo tanto tempo Rukawa stava piangendo, i suoi profondi occhi blu
erano invasi dalle lacrime, piangere era stato quasi un riflesso involontario.
( Ruky non piangere! N.d. Mizu Snif…Vattene! Snif…N.d. Ruky Se vuoi ti consolo io ^_^
N.d. Mizu Stonk! Ahhhhhh, ok me ne vado, non lanciarmi più il telefono addosso!
Mi hai fatto male! Ahi! Sei cattivo! ç_ç N.d. Mizu ).
Kaede si era accovacciato in un angolo del salone e aveva il mento all'altezza delle
ginocchia. Piangeva silenziosamente ormai da molto tempo.
Rukawa era così solo, i suoi genitori si interessavano così poco al loro figlio così
introverso. In quel momento avrebbe avuto bisogno di suo padre, ma lui come al solito era
assente.Kaede le poche volte che vedeva i genitori di ritorno dai loro continui viaggi, non
parlava mai a loro dei suoi problemi.Per dire la verità non riusciva più a comunicare come
una volta con i suoi genitori, si scambiavano a malapena qualche frase.
Rukawa mentre piangeva pensava al rossino,in quell'attimo avrebbe voluto che fosse li con
lui, anche solo per litigare, aveva bisogno di sentire la sua voce e non se ne spiegava il
perché.Passarono due ore, a mente fredda Rukawa decise di ignorare quello che gli aveva
detto il dottore, avrebbe fatto finta di niente, nessuno lo avrebbe mai saputo.
Avrebbe continuato a giocare a pallacanestro, lui non avrebbe potuto sopportare una vita
senza basket. Non gli importava sentire dolore fisico.
Lo aveva sopportato fin ora e ci sarebbe riuscito ancora.Però doveva stare attento al
rossino,si era accorto che la caviglia gli faceva ancora male e Ruky si mise in testa di
poterlo convincere del contrario.Mentre pensava ad Hanamichi a Kaede batteva forte il
cuore e pensò < Perché mi sento così ogni volta che penso a lui?Eppure fino a pochi giorni
fa non ho mai provato queste sensazioni pensando a quell'idiota.Cosa mi sta succedendo? >
Mentre rifletteva sul suo stato d'animo Rukawa notò il telefono a terra, si chinò, lo
raccolse e riattaccò la spina.Per fortuna non era ulteriormente danneggiato, era solo un
po' ammaccato, funzionava ancora. Prendendo il telefono da terra Rukawa si era ricordato
delle parole del dottore, che per un po' era riuscito a dimenticare pensando ad Hanamichi
e delle lacrime riempirono di nuovo i suoi intensi occhi blu.Poi si fece forza: poteva fare
affidamento solo su se stesso e non poteva permettersi debolezze come piangere.
Il giorno dopo a scuola Rukawa non fece altro che pensare alle parole del dottore, lui che
non riusciva mai a seguire le lezioni perché dormiva sempre, quella mattina restò sveglio,
gli passavano troppi pensieri per la testa per riuscire a rilassarsi e fare il suo solito
pisolino.Quando poi andò in palestra non riuscì a combinare nulla di buono, ai suoi
pensieri si aggiunse il rossino, quel giorno non fece altro che guardarlo, naturalmente
il moretto stava ben attento a non farsi scoprire dagli altri mentre guardava con la coda
dell'occhio Hanamichi.Per Rukawa era stata veramente una giornata infernale, tornato
a casa avrebbe voluto solo rilassarsi e starsene per conto suo, come sempre del resto e
invece ebbe una sorpresa inaspettata.Vedendo la luce accesa da fuori, pensava ci fosse
ancora la governante,però entrato in casa capì che si era sbagliato di grosso.
Appena Ruky chiuse la porta alle sue spalle e si voltò vide i suoi genitori di fronte a lui.
Kaede sgranò gli occhi e disse: "E voi che ci fate qui?!"
La madre disse: "Ciao Kaede,siamo tornati due ore fa, non ti abbiamo detto niente perché
volevamo farti una sorpresa."
Rukawa disse freddamente guardando nel vuoto: "Ci siete riusciti".
Il padre gli chiese: "Come stai Kaede?Sai, ti abbiamo portato dei regali, ci sei mancato".
Ruky senza proferire alcuna parola cominciò a salire le scale, dopo saliti tre gradini,
voltato di spalle disse: "Vado in camera mia."
La madre disse: "Kaede,non vuoi vedere i regali che ti abbiamo portato?"
Rukawa continuò a salire le scale senza rispondere mentre pensava < Credono di potere
comprare il mio affetto con dei stupidi regali,che persone superficiali.Ripetono sempre lo
stesso ritornello: come stai,ci sei mancato,ti abbiamo portato dei regali…ma tanto so che
non pensano quello che dicono.A loro non importa nulla di me, figurati se gli sono
mancato. >
I genitori ci rimasero un po' male, il loro figlio era diventato ancora più scostante e freddo
nei loro confronti, si sentirono un po' in colpa, loro erano sempre via e Kaede era nella
fase più difficile della sua vita: l'adolescenza, non potevano stargli mai vicino.
Così decisero di lasciarlo stare, non potevano pretendere che il loro figlio diventasse
affettuoso da un giorno all'altro,conoscevano il suo caratteraccio.
La madre disse : "Abbiamo preso la giusta decisione", il padre di Kaede annuì.
Intanto Rukawa era sdraiato sul suo letto e ancora non riusciva a credere che i suoi
genitori fossero tornati in un momento così inopportuno per lui.
La madre di Kaede lo chiamò per la cena e lui scese. Mentre mangiavano era calato un
silenzio imbarazzante, il padre di Ruky così si decise a parlare: "Kaede io e tua madre
abbiamo riflettuto molto prima di tornare qui, volevamo dirti che ci trasferiremo
definitivamente negli Stati Uniti".(Infatti i genitori di Kaede lavoravano a New York presso
una filiale di un' importante società di Tokio).
Kaede lasciò cadere la forchetta che aveva in mano per lo stupore e disse : "Cosa hai detto
papà?!"
"Ci trasferiremo in America e tu Kaede verrai con noi" si intromise la madre.
Kaede disse: "Come?! Io dovrei venire con voi? Potete scordarvelo". Ruky si alzò da
tavola e fece per andare in camera sua quando il padre disse : "Non te lo stiamo chiedendo,
tu verrai con noi, abbiamo già deciso". Rukawa si voltò di scatto e disse : "Voi avete
deciso!? Questa è la mia vita, non avete il diritto di scegliere per me! Sia ben chiaro, io
resterò a Kanagawa".La madre disse : "E' per il tuo bene, tu adori il basket, vero? Sei così
bravo, sicuramente in futuro entreresti a far parte dell' N.B.A."
Rukawa rispose : "Io non voglio venire negli Stati Uniti, non voglio giocare a basket a
livello professionale". Kaede aveva detto quelle parole solo perché sapeva che con la sua
caviglia mal ridotta non avrebbe mai potuto giocare a livello agonistico e ne soffriva
parecchio. Il padre disse : "Ma se era il tuo sogno!?" Kaede rispose : "Non è più così".
"Senti, non fare storie, tu verrai con noi e la discussione è chiusa" disse la madre.
"Io resterò qui a Kanagawa, abbiamo sempre una casa qui! Sono abituato a vivere da solo"
affermò Kaede.
"Vedi, a questo proposito noi abbiamo deciso di venderla" disse il padre.
"Che cosa!? Volete venderla?!"domandò Kaede.
"Già" si intromise la madre.
Kaede non poteva crederci, negli ultimi due giorni la sua vita così normale si era
trasformata in un incubo.Non poteva più giocare a basket a livello agonistico, il suo unico
sogno si era distrutto in mille pezzi come uno specchio rotto e ora volevano farlo andare
nella patria del basket, ovvero gli U.S.A allontanandolo da tutto ciò a cui teneva:
la sua amata squadra: lo Shohoku.
Senza riflettere Kaede prese il suo giubotto, infilò velocemente le scarpe (era in pantofole)
e uscì di casa sbattendo la porta. Rukawa passò un'ora a girovagare a vuoto per le vie di
Kanagawa. Erano circa le 21:30 quando si imbattè in una banda di teppisti.
Ruky infatti non si era accorto di essere finito in uno dei quartieri più malfamati della sua
cittadina.I delinquenti erano in nove e notando che il ragazzo era solo, volevano
approfittarne per spillargli un po' di soldi e divertirsi massacrandolo di botte.
Rukawa cercò di andare via ma quattro dei nove teppisti gli si piazzarono davanti
bloccandogli il passaggio.Kaede si voltò indietro e ne vide altri quattro.
Si era cacciato proprio in un bel guaio.Il capo banda si avvicinò a Ruky e gli ordinò
di dargli i suoi soldi, naturalmente il coraggioso Kaede non si lasciò intimorire da quel
losco figuro che lo aveva preso per il colletto del giubotto e fece un gesto avventato e
alquanto pericoloso: Ruky sputò nell'occhio del capo banda.
Il delinquente si infuriò e fece cenno ai suoi scagnozzi di pestarlo a sangue, subito gli otto
ragazzi ubbidirono e si scaraventarono addosso a Rukawa.
( Nooooooooooo!!!!!Lasciatelo bastardi!!! ç_ç Non fate del male al mio amore!!!! N.d.Mizu
Chi sarebbero i bastardi?!N.del capo dei teppisti. Ahhhhhhhhhh!!!N-n-nessuno…N.d.Mizu
che aveva un coltello puntato alla gola.
Aiuto!!!Qualcuno aiuti Kaede!!!N.d.Mizu che sta correndo verso alcuni passanti che la
snobbano. ç_ç Buaaaaaaaaaaa!!! Faccia e N.d.Mizu)
Gli otto teppisti cominciarono a mal menarlo.Kaede cercava di difendersi come meglio
poteva, ma non era facile,erano otto contro uno.
Poi dopo che il capo banda si era divertito per un po' godendosi lo spettacolo da lontano
si buttò nella mischia e cominciò anche lui a menarlo.
Rukawa era accasciato a terra, svenuto e mal concio,i delinquenti gli avevano fregato i
soldi e se l'erano filata.
Intanto in quel quartiere stava passando Hanamichi,lui era abituato a scontrarsi con i
teppisti di turno e quindi passava di li tranquillamente.
Il rossino mentre camminava, notò che c'era un ragazzo a terra,sicuramente lo avevano
ridotto in quel modo i soliti delinquenti che popolavano quel quartiere aveva pensato.
Si avvicinò per aiutarlo e vide chi era.
Il cuore gli balzò in gola per lo spavento,disse a bassa voce: "Rukawa…".Hana aveva la
paura negli occhi.
Rukawa stava veramente male,non l'aveva mai visto in quello stato…


FINE QUARTA PARTE

continua…

Ciao ragazzi,anche la quarta parte è conclusa.Come trovate questa storia?Ringrazio in
anticipo chi la leggerà e poi vorrei ricordarvi il mio indirizzo e-mail che è :
f.aloe@cirol.it Per chi vorrebbe darmi un suo giudizio positivo o negativo che sia.
Approfitto di questo spazio per salutare le mie sorelline Yukari e Arimi.Ciao!!!E saluto tutti
i fan del mitico Takehiko Inoue.Ciao a tutti!!!Alla prossima.
Mizuki


Torna all'Indice capitoli