"TWINS"

 

Cap. 8: "La cena"

 

Vista l'imbarazzante situazione venutasi a creare fra lui e Kaede,
Sendoh, dopo circa cinque minuti buoni di estenuante silenzio tra
loro, decise di tirarsene fuori.
Facendo un sorriso che cercò di far apparire il più normale
possibile ma che si rivelò per quello che era, ovvero teso e
forzato, avviandosi alla porta della camera del volpino e girandosi
verso di lui, disse: "Ehm... forse è meglio che ora vada, si è fatto
tardi..." Afferrando con la mano destra la maniglia della porta
della stanza di Rukawa, girato col profilo verso sinistra a fissare
un poster appeso a una delle pareti senza vederlo realmente, per non
dover guardare negli occhi l'asso dello Shohoku, proseguì:
"Sappi che le mie parole di prima non erano una presa in giro, tu mi
piaci davvero Rukawa... io... io non voglio metterti fretta ma
vorrei sapere al più presto cosa provi per me... Prima, quando ti ho
baciato, tu non mi hai respinto... Vorrà pur dire qualcosa, no?
Sentendo solo il silenzio come risposta, Akira per smorzare la
tensione calata ormai da un pezzo tra lui e Kaede, scherzosamente,
anche se in quel momento il suo stato d'animo non era affatto in
vena di farlo parlare con quel tono nella voce, continuò: "Beh...
credo di averti già scocciato abbastanza per questa sera, per cui...
ti saluto...". Così dicendo abbassò la maniglia e socchiuse la porta
facendo un passo in avanti, ma prima di varcarne la soglia per
uscire, si bloccò, e ritrovando improvvisamente la sua solita
allegria, si voltò verso la super matricola e sorridendo per
qualcosa appena ricordatosi che poteva andare a suo vantaggio nel
rapporto col volpino, disse: "Stavo quasi per dimenticarmi di una
cosa... Ieri sera hai scordato la tua sacca sportiva al bar in cui
ci siamo riparati dalla pioggia e... l'ho presa io... Quindi se vuoi
che te la restituisca sarai costretto a rivedermi ancora una
volta...".
Con ancora un bel sorriso stampato in faccia, il n° 7 del Ryonan,
scrutò attentamente il volto serio di Kaede per vederne una qualche
espressione e si stupì non poco nel vederlo allargare i suoi
stupendi occhi blu per la sorpresa e aprire la bocca per dirgli
qualcosa per poi richiuderla non riuscendo a farlo.
Vedere il ghiacciolo umanoide(vi ricorda qualcosa 'sto nomignolo?^^
n.d.Mizu) in quello stato, con lo sguardo basso e l'imbarazzo
padrone di sè, fece addolcire ancora di più il già di per se mieloso
sorriso di Akira senza che neanche se ne accorgesse e fece sì che
gli rivolgesse uno sguardo carico di tenerezza. Poi, decidendo di
congedarsi, uscì dalla stanza del bellissimo ragazzo dalla pelle
diafana, e prima di richiudersi la porta di essa alle spalle, gli
disse: "Quando affronterete lo Shoyo verrò a tifare per te...
Riprenditi presto, mi raccomando. E riguardati... Ci vediamo presto
Kaede... ".
La punta di diamante dello Shohoku al sentire quelle ultime parole
alzò lo sguardo sorpreso, sgranando gli occhi, ma si ritrovò a
fissare una porta chiusa. Sendoh era già andato via. La volpe, in
uno stato di sempre più totale confusione sentimentale, come finito
in un'altra dimensione, con un tono sorpreso nella voce, sussurrò a
se stesso senza nemmeno rendersene conto: "Farà il tifo per me...
Nessuno mi aveva mai detto una cosa del genere...". Il cuore di
Kaede comiciò a tamburellargli nel petto... quella frase lo aveva
reso davvero molto felice... Poi gli tornarono alla mente altre
parole di Akira: <Tu mi piaci davvero Rukawa> al ricordo si sentì
arrossire e aumentare ancora più forte il battito del suo cuore.
Poi, nella sua testa fece capolino l'immagine di un certo rossino di
sua conoscenza, e intristendosi di colpo pensò abbattuto: <E' bella
la sensazione di sentirsi amati... purtroppo con Hanamichi non potrò
mai provare questo tipo di gioia... Lui mi odia... Mio fratello è
davvero fortunato ad avere il suo amore... darei l'anima per
essere al suo posto...>. Kaede credeva che Sakuragi amasse Koji e
per questo provava molta invidia verso il suo gemello... ma non era
affatto così...
Anche se non poteva saperlo, l'unica persona che il rossino volesse
per sè era proprio lui... solamente lui...
Il volpino, che si era imposto di non avere più di quei pensieri per
evitare di soffrire ancora per il suo amore che a suo parere non
sarebbe mai stato corrisposto, si rimproverò mentalmente con se
stesso dandosi dell'idiota... Così facendo però rivolse nuovamente i
suoi pensieri al doa'ho per eccellenza che amava e impossibilitato a
pestarsi per far sì che la smettesse di fare il masochista con i
suoi poveri sentimenti, abbandonò la posizione da seduto che aveva
assunto quando era andato a fargli visita Sendoh e lasciandosi
scivolare pian piano si stese nel letto.
Girandosi sul fianco destro chiuse gli occhi sperando di allontanare
da sè pensieri che lo facevano stare male riducendolo peggio di uno
straccio, ma siccome non vi riuscì minimamente, di scatto si sollevò
un poco col busto e mise su un pò di musica con lo stereo che si
trovava sulla mensola posta sopra di lui.
Sdraiatosi nuovamente nel letto con le mani poggiate sotto la testa
e le braccia a formare due triangoli ai lati, chiuse per la seconda
volta gli occhi, ma non riuscendo a rilassarsi li riaprì subito
dopo. E con le note musicali che si disperdevano nella stanza
insieme alle parole di una canzone che raccontava di un amore
struggente, finì ancora una volta per incentrare le sue riflessioni
sull'amore che provava per Hanamichi e stavolta anche sul sentimento
che non riusciva a identificare col giusto nome per Sendoh. Come
prevedibile, le sue elucubrazioni non lo portarono a nessuna
conclusione. L'unica cosa che ottenne da esse fu il farsi venire un
gran mal di testa. Più doloroso del solito per via della febbre che
aveva dal giorno prima.
Intanto, al piano di sotto, Koji era tutto intento a preparare una
bella cenetta per quattro, quando d'un tratto sentì dei passi
provenire dalle scale. Come un lampo, immaginando fossero di Akira,
si avviò in corridoio per raggiungerlo, e appena lo ebbe fatto,
mettendosi ad aspettarlo in fondo alla rampa delle scale, sorridendo
tra sè diabolicamente, pensò: < Finalmente è arrivato il momento di
mettere in atto il mio piano... eh eh, comincia a tremare
fratellino... > Sentendo i passi di Sendoh farsi + vicini, Koji
comiciò a prepararsi mentalmente < Bene, è ora che parti il
conteggio alla rovescia: 10, 9, 8, 7, 6, 5, 4, 3, 2... - ma proprio
sullo scoccare dell'uno, quando Akira era quasi arrivato al piano
terra e Koji stava per calarsi nella parte della sceneggiata che
aveva organizzato, si sentì un rumore che si fece pian piano più
forte...
- Shhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh - Era quello della pioggia.
Koji, sorridendo mentalmente per non farsi vedere al settimo cielo
dal ragazzo rimasto sul penultimo gradino delle scale, pensò: < Ma
guarda un pò che fortuna sfacciata... ora non dovrò nemmeno fare la
fatica di fingere di stare male per trattenerlo qui... eh eh... la
pioggia basta e avanza... Rincaserebbe fradicio dato che casa sua è
dall'altra parte della città, quindi... - Poi, con nostalgia, il
gemello del volpino ripetè - Già, casa sua...>
A Koji vennero in mente mille ricordi dei bellissimi momenti che
aveva trascorso in quel posto con Akira e anche se cercò di
scacciarli e rinchiuderli sotto chiave come faceva spesso ormai da
tempo, non ci riuscì.
Fu proprio il suo ex a riportarlo al presente risvegliandolo da essi
con una sua lamentela: "Accidenti! Proprio ora doveva iniziare a
piovere?!"
Akira, con lo sguardo spento e il muso lungo pensò: < Merda! La
stazione della metro più vicina è a mezz'ora da qui... per andarci
mi bagnerei di brutto sotto questo temporale, e non posso rischiare
di beccarmi un malanno proprio ora! Tra 2 giorni abbiamo una partita
contro il Kainan... chi lo sentirebbe altrimenti poi Taoka se non
potessi giocare? > Al ragazzo dai capelli a spazzola comparve
davanti l'immagine del suo allenatore furioso con gli occhi
iniettati di sangue ingigantirsi riuscendo a sovrastare il suo metro
e novanta d'altezza, rosso di rabbia rimproverarlo davanti ai suoi
compagni di squadra e deglutì a vuoto. Poi sbottò ad alta
voce:"Ahhh, e ora come faccio?"
Koji, gli rispose: "Resta qui, no?"
L'asso del Ryonan, dapprima perso nei suoi pensieri e poi distratto
dalla pioggia, si accorse solo in quel momento della presenza del
fratello di Kaede e così, sorpreso, guardandolo negli occhi gli
disse: "Cosa? Dici sul serio? Ma... disturberei i tuoi... e poi
proprio all'ora di cena e...
Koji lo interruppe: "I miei sono partiti, in casa ci siamo solo io e
Kaede, quindi non preoccuparti, nessun disturbo. Puoi rimanere qui
quanto vuoi.
Akira rispose: "Ah... ok, se è così allora resterò finchè non smette
di piovere, grazie."
Koji simulando un sorriso gentile disse: "Di niente. Beh, ora torno
ai fornelli, altrimenti la nostra sarà una cena bruciata...".
Dopodichè fece per raggiungere la cucina, ma prima di proseguire per
il corridoio per andarci si fermò, e voltandosi, con un altro finto
sorriso stampato in faccia, avvertì: "Stasera oltre te ci sarà un
altro ospite qui a cena, dovrebbe essere già per strada e stare
venendo... Poveretto, a quest'ora sarà zuppo d'acqua... Comunque
potresti farmi il favore di aprirlo tu? La cucina è lontana
dall'entrata della casa e potrei non sentire il campanello..."
In realtà quello era uno dei tanti trucchetti di Koji per mettere
zizzania tra il volpino e il rossino. Infatti quest'ultimo, vedendo
Akira aprire la loro porta di casa avrebbe di certo pensato subito a
male, proprio come voleva lui.
Sendoh sorridendo disse: "Certo. Se mi dici come altro posso
rendermi utile, io...
Koji interrompendolo rispose: "Oh no, tu sei l'ospite qui, per
cui... - poi a bassa voce sussurrò a sè stesso - E poi ti stai già
rendendo utile abbastanza con la tua sola presenza, eh eh... "
L'asso del Ryonan, sentendo vagamente qualcuna delle ultime parole
del bruno, chiese:
"Eh? Hai detto qualcosa?"
Koji: "No no, niente. Ehm, ora vado, se no il tempura dovremmo
buttarlo nella spazzatura carbonizzato... " (Il tempura è un fritto
leggerissimo in pastella di pesce, gamberoni e verdure. N.d.Mizu^^)
Prima di scomparire girando l'angolo a sinistra del corridoio,
sfoggiando uno splendido sorriso, Koji aggiunse: "Nella sala qui
accanto ci sono un divano e un televisore, accomodatici pure se
vuoi. Sul tavolino di fronte al sofà ci sono bibite e salatini,
serviti e fa come se fossi a casa tua. "
Sendoh arrossendo a quel magnifico sorriso riuscì a rispondergli un
flebile grazie, e una volta rimasto solo, col cuore ancora a mille
per essersi trovato di fronte il suo primo amore, triste pensò: <
Stupido cuore, smettila di battere così forte... Sei solo un idiota
Akira... lui non ti ama più... Non devo farmi illusioni, la
gentilezza che ha usato con me
l'avrebbe sicuramente utilizzata anche per rivolgersi ad un perfetto
estraneo... che in fondo poi è quello che sono diventato io per lui,
no? Perchè anche se tra noi è finita da un pezzo io non riesco a
dimenticarti e a smettere di nutrire vane speranze su una nostra
riconciliazione, Koji? Perchè devo continuare a sentirmi così in tua
presenza nonostante sappia che frequenti un altro? Ahhh! Basta! Non
voglio più pensare a queste cose! Non ora... non stasera...
altrimenti mi riuscirebbe difficile comportarmi normalmente con
te... e questo non deve succedere... >.
Così, per evitare di perdersi in quelle riflessioni se ne andò nella
saletta a sinistra dell'entrata. Mettendosi un salatino in bocca,
accendendo la tv con una mano e prendendone il telecomando con
l'altra sprofondò comodamente sul morbido divano bianco che si
trovava nella stanza e cominciò a guardare uno dei suoi cartoni
preferiti: 'Detective Conan', iniziato proprio in quel momento, potè
constatare felice.
Passarono circa una ventina di minuti e mentre Akira esultava
contento per aver risolto il caso affidato a Goro prima di Shinichi,
complimentandosi con se stesso per le sue brillanti doti da
detective, sentì il dlin dlon del campanello di casa Rukawa che
suonava...
Il n° 7 del Ryonan spegnendo velocemente la tv, come un fulmine
corse ad aprire e si ritrovò davanti un furioso Hanamichi che stava
imprecando qualcosa d'incomprensibile contro la pioggia...
Il rossino che non si aspettava minimamente che sarebbe stato Sendoh
ad aprire la porta dei Rukawa, mostrando il suo stupore, con un
certo disappunto gli chiese: "E tu che ci fai qui?"
Sendoh, nel vedere fosse lui l'altro ospite, fu invaso da un certo
astio nei suoi confronti - infatti era ancora molto vivida nella sua
mente l'immagine di quel suo bacio con Koji al campetto di basket
sulla spiaggia - ma poi scacciandolo dicendosi che non era colpa sua
se Koji lo amava, gli fece un sorriso e spostandosi da un lato per
lasciarlo entrare in casa, disse: "Ciao Sakuragi, sono ospite di
Koji come te, ecco perchè sono qui."
Hana, entrando e lanciando contemporaneamente un'occhiataccia ad
Akira, sospettoso domandò: "Ah... E come mai mi hai aperto tu la
porta e non lui?"
Akira stava per spiegarglielo, ma poi ripensandoci e ritrovando un
pò della sua ostilità per il rossino, disse: "Ma cos'è? Un
interrogatorio questo? Forse è meglio che vada a chiamare Koji per
avvertirlo che sei arrivato..."
Dopo aver richiuso il portone da dove era entrato l'ala grande dello
Shohoku, Sendoh si incamminò per il corridoio pensando: < Certo che
Sakuragi è proprio un tipo geloso! Immagino sia anche molto
possessivo con Koji, altrimenti prima non mi avrebbe certo parlato
in quel modo brusco... Sono contento che tenga a lui tanto quanto me
però quel suo discorso mi ha fatto venire voglia di strozzarlo! >__<
Anche se ho lasciato Koji io lo amo proprio come lui... Spero
comunque che quel matto riesca a farlo felice... Se dovesse
riuscirci io cercherò di farmi bastare di guardare la sua felicità
da lontano... perchè anche se non dovesse trovarla con me non
importerebbe... L'unica cosa fondamentale è la sua serenità,
soltanto questo... >.
Mentre le sue riflessioni erano ancora in corso, Akira si ricordò di
dover chiamare il padrone di casa e svoltando a sinistra verso la
cucina, così fece: "Kojii! Vieni, è arrivato il tuo ospite!".
Questi, facendo finta di essere appena uscito dalla cucina al suo
richiamo quando invece aveva spiato per bene fino a un attimo prima
i suoi due ospiti rientrando in essa un secondo prima che Sendoh si
avvicinasse troppo e lo vedesse, togliendosi il grembiule che non
aveva nemmeno usato ma che aveva messo solo per fare scena, gli
disse: "Dov'è?"
Akira:"E' rimasto all'entrata, forse è il caso che tu gli porta un
asciugamano, è bagnato fradicio."
Koji:"Ok, ne prendo uno e arrivo".
Così fece. Salutando Hanamichi con un allegro sorriso e dicendogli,
mentendo, dato che non gliene importava più di tanto, che era
dispiaciuto che per colpa sua si fosse bagnato in quel modo, gli
porse l'asciugamano e lo invitò a seguirlo al piano superiore dove
gli avrebbe prestato dei suoi vestiti asciutti per evitare che si
buscasse un raffreddore.
Koji e il rossino, arrivati al primo piano di casa Rukawa, si
incamminarono per il lungo corridoio per raggiungere la stanza del
moretto, quando passando di fronte al bagno, ne videro la porta di
esso spalancarsi all’improvviso di fronte a loro ed uscirne Kaede.
Il volpino, sorpreso di vedere lì il rossino, si imbambolò a
fissarlo dapprima con gli occhi sgranati per lo stupore, poi carichi
d'amore represso. Anche Hanamichi si bloccò e fissò Kaede
ricambiando l'intensità del suo sguardo. Però, Koji, notando
l'atmosfera che si stava creando fra i due e che tra meno di un
minuto sarebbe stato di troppo, ruppe l'incanto e disse: "Ehm...
ciao Kae. Stasera Hana e Sendoh sono a cena da noi, quindi dato che
stai meglio cambiati e scendi che giù è tutto pronto per mangiare."
L'ala piccola, ritornato alla realtà grazie alla voce del fratello,
recependo le sue parole solo in quel momento, gli chiese: "Cosa?
Ma...
Koji, senza nemmeno starlo a sentire, già arrivato alla sua stanza
trascinandosi dietro Hana cingendogli la spalla destra con un
braccio, disse: "Non fare storie e va' sotto a far compagnia ad
Akira che è rimasto solo. Io ed Hana torniamo subito..."
Così dicendo, il ragazzo si richiuse la porta alla spalle sue e di
Sakuragi.
Quelle parole fecero imbestialire Kaede come non mai, quel da'ho di
suo fratello aveva davvero passato il limite aveva pensato. Come
osava invitare gente a cena senza avvertirlo se non all'ultimo
minuto? E come aveva potuto dargli degli ordini? E soprattutto, come
si era permesso di toccare il braccio di Hanamichi con quelle sue
manacce e di portarlo nella sua stanza?
Il n° 11 dello Shohoku, nero di rabbia, lanciò col suo sguardo mille
saette nel punto in cui era sparito il fratello, dopodichè,
stringendo i pugni e chiudendo gli occhi provò a espirare per
calmarsi ma non vi riuscì. Così andò nella sua camera e chiusosi
dentro a chiave, anche se furioso, decise di fare come gli aveva
detto quello stupido di suo fratello. Ma solo perchè non voleva
passare per maleducato facendo invece apparire Koji come un perfetto
padrone di casa, o forse in realtà, anche se non voleva ammetterlo a
sè stesso, geloso com'era di Hana voleva tenerlo d'occhio o meglio
dire controllare che Koji non lo insidiasse...
Kaede d'un tratto si ricordò la parola 'Cambiati' dettagli da Koji.
Se ne chiese il perchè. Cosa c'era che non andasse nel suo look?
D'improvviso ebbe l'illuminazione, si ricordò infatti di essere in
pigiama e diventando color peperone pensò:
< Maledizione, che imbarazzo... così trasandato devo sembrare un
mostro... non avrei voluto farmi vedere da Hana così... Tutta colpa
di Koji, come sempre... grrr >. Poi, intristendosi a bassa voce tra
sè e sè disse: “Come se gliene importasse qualcosa, che idiota che
sono... Prima non mi ha nemmeno insultato, si vede che ora non prova
più nemmeno odio per me, ma solo indifferenza... Fà che non sia
così... perchè io non riuscirei a sopportarlo...”.
Il bel moretto, con negli occhi una tristezza infinita, con gesti
lenti prese dal suo armadio dei blue jeans e dal cassetto una
maglietta blu elettrico dal collo a vu e dopo essersi vestito
mogiamente e dato una veloce sistemata ai suoi capelli un pò
arruffati scese al piano di sotto.
Qui, giuntovi, sentì dei rumori provenire dalla saletta dell'entrata
e così vi entrò silenziosamente ritrovandosi di fronte un Sendoh che
tutto concentrato per non sbagliarne le parole, canticchiava una
famosa canzone di un idol del momento davanti alla tv mentre ne
guardava allo stesso tempo il video su un canale musicale.
Rukawa lo fissò per un pò senza che lui si accorgesse della sua
presenza e mentre senza volere seguiva i movimenti delle labbra di
Akira che lo attiravano come una calamita, lui si voltò sentendosi
osservato e lo vide.
Subito il bel giocatore del Ryonan divenne rosso per l'imbarazzo e
per distogliere l'attenzione da sè, gli disse: "Ciao... Vedo che ti
sei ristabilito in fretta. Se sei in piedi vuol dire che stai meglio
^__^ "
Kaede rispose solo un "Hn".
L'altro interpretandolo come un si, continuò:"Scusa se sono rimasto
qui a disturbarvi... stavo per andarmene ma poi si è messo a piovere
e Koji mi ha gentilmente proposto di restare qui al riparo..."
Kaede piuttosto seccato rispose: "E' inutile che tu ti scusa, tanto
più che ormai hai accettato il suo invito, quindi..."
Dopo quella frase tra i due calò un pesante silenzio...
Intanto al piano superiore Koji aveva sparpagliato un mucchio di
vestiti sul suo letto e stava dicendo al rossino: "Scegli pure i
vestiti che preferisci, dovrebbero starti bene dato che siamo uguali
d'altezza"
Hana pavoneggiandosi affermò:"Guarda che io sono più alto di te. Di
ben un centimetro, eh eh... E comunque non c'era bisogno che
prendessi tutti questi vestiti, ne bastava uno a caso..."
Koji pensò <Tzè, vantarsi per un solo centimetro d'altezza in più
rispetto a me...> - poi
disse - "Non preoccuparti e indossa quello che più ti piace, però
fai in fretta o con quei cosi bagnati addosso ti ammalerai com'è
successo a Kaede". - L'ultima parte della frase era calcolata per
cominciare a parlare del fratello. -
Ad Hana, al sentire il nome del suo compagno di squadra amato
rivale, iniziò a battere forte il cuore e poi recitando da copione
disse:"Che? Io ammalarmi come la volpaccia? Non se ne parla
nemmeno!". Così, con foga cominciò ad esaminare tutti i vestiti di
Koji, guardandoli, ma senza vederli realmente. Il gemello di Kaede,
sorridendo per un attimo per quello che stava per fare e ritornando
serio subito dopo, recitando da bravo attore qual era, disse:"Scusa
se prima non sono venuto ad aprirti personalmente, avrei voluto...
ma la cena mi si sarebbe bruciata..."
Hana sempre guardando apparentemente dei vestiti disse con fare non
curante:"Non preoccuparti di queste cose, sono solo banalità..."
D'un tratto poi, proprio come si aspettava il moro, facendosi più
interessato al discorso che avevano intrapreso, riferendosi al fatto
che fosse stato Akira ad aprirlo, il rossino disse:"A proposito, non
avrei mai immaginato che fosse Sendoh l'altro tuo ospite stasera...
Tsk! Se mi avessi detto che sarebbe stato anche lui dei nostri non
sarei mai venuto... - e fece un'espressione indignata continuando -
Io quel porcospino non lo sopporto proprio!"
In realtà quello che ad Hana non andava giù era di aver perso contro
di lui, non era vero che odiasse Sendoh come aveva appena detto...
almeno fino a quel momento... Ma la situazione era destinata a
cambiare...
Koji, capendo immediatamente il vero significato delle parole del
rossino quasi lo leggesse nel pensiero, lasciandosi prendere dal
momento, con negli occhi delle fiamme brucianti e un sorriso di
sfida dipinto in volto, alzando le braccia all'altezza del mento e
serrando le mano a pugni, tutto d'un fiato disse: "Vedrai, presto ci
rifaremo! Batteremo il Ryonan e Sendoh infliggendo loro la sconfitta
più amara della storia del basket e...
Hana lo interruppe e gli chiese: "Hn? Ma che vai blaterando? Non ho
capito una sola parola di quello che hai detto... parli troppo
veloce... "
Koji, ritornando coi piedi per terra e vedendo nella sua mente il
viso del fratello che gli dava del do'aho con la giusta ragione
pensò, ritornando a giocare d'astuzia e senza lasciarsi sfuggire
quella buona occasione che aveva creato involontariamente con le sue
mani, rispose: "Beh... stavo solo dicendo che è stato Kaede ad
obbligarmi ad invitare Sendoh a passare qui la serata".
Hana lasciò cadere sul letto una maglia che stringeva fra le mani e
strabuzzando gli occhi urlò quasi:"Cosa? E... e perchè mai ti
avrebbe costretto a fare una cosa del genere?"
Koji, contento di come stavano andando a suo favore le cose come
previsto, rispose:
"Semplice! Siccome si è innamorato del porcospino vuole passare del
tempo con lui e per questo mi ha chiesto aiuto pregandomi di
trattenerlo qui stasera!"
Hana, sentendo il suo cuore frantumarsi in mille pezzettini, per
convincersi che le parole di Koji non fossero vere disse
ironico:"Tuo fratello innamorato di quello lì? E' uno scherzo, vero?
Ma se lo odia! E poi la volpe non chiederebbe mai aiuto, nè
tantomeno pregherebbe qualcuno! Ma chi vuoi prendere in giro?"
Koji, rimproverandosi mentalmente per i suoi piccoli errori commessi
nel parlare del fratello cercando di riparare in qualche modo,
convincente disse:"Sai, c'è una sottile linea tra l'odio e l'amore,
e l'uno spesso si trasforma nell'altro. E poi tu ti dimentichi che
io sono l'unico fratello di Kaede, se non chiede aiuto a me a chi
può domandarlo?
Comunque non è che quando io abbia parlato di pregare intendessi una
specie di implorazione in ginocchio, anzi, tutt'altro! La sua
richiesta di aiuto sembrava quasi un ordine: 'Tu mi devi dare una
mano', ecco quello che mi ha detto e negli occhi aveva uno sguardo
che non ammetteva alcun rifiuto o repliche, per cui..."
Hanamichi non potè più non credere alle parole di Koji, e non
sapendo più che dire restò zitto avvilendosi di colpo e cercando di
sopportare il dolore insostenibile che il suo povero cuore
sanguinante gli procurava ripetutamente.
Koji, vedendolo in quelle condizioni, per un attimo ebbe dei sensi
di colpa nei suoi confronti, ma poi, scuotendo leggermente la testa
come a scacciarli, riprese il piano che aveva architettato:"Ehm...
anche se mi dispiace disturbare i due piccioncini, vado sotto a
mettere la cena in tavola. Cambiati e scendi in fretta o si
fredderà, mi raccomando". Prima di chiudersi la porta alle spalle
sussurrò un "A tra poco...", e mentre scendeva le scale un ghigno
soddisfatto di come procedevano le cose gli si dipinse in faccia.
Arrivato sotto e sentendo i suoni della tv provenire dalla saletta
nel corridoio, ci andò e qui trovò una strana atmosfera insieme a
dei strani Kaede e Akira.
I due erano seduti molto distanti l'uno dall'altro, il volpino su
una poltrona e Sendoh su uno dei tre posti del divano, ed era più
che evidente che il silenzio presente nella stanza fosse sceso fra
loro già da un bel pò dato che nell'aria si respirava una grande
tensione...
Dopo aver lanciato una veloce occhiata allo stato d'animo del suo ex
e di suo fratello e vedendo l'imbarazzo e la mortificazione del
primo e la freddezza e l'indifferenza del secondo, ne dedusse che
avessero discusso. E così, malignamente facendo dell'ironia tra sè
pensò < I fidanzatini hanno già litigato? Oh, come mi dispiace...
Uhmphf! >
Anche se stava loro quasi di fronte Koji sembrava letteralmente
invisibile agli occhi di Kaede e Akira, così tentò di richiamare la
loro attenzione dato che i loro sguardi erano focalizzati su
tutt'altro che su di sè.
"Uhn Uhn..." si schiarì la voce il ragazzo e subito ottenne
l'attenzione degli altri due che si voltarono immediatamente nella
sua direzione.
"Ciao. Come mai così silenziosi ragazzi? Che avete?"
"Niente" risposero in coro i due che subito dopo si fissarono per
poi distogliere in un lampo lo sguardo l'uno dall'altro.
Akira e Kaede fecero venire una brillante idea per il suo piano a
Koji, che mascherando la sua contentezza per essa, disse: "Anche se
ci credo poco, per adesso lasciamo perdere le spiegazioni. E' ora di
cenare ragazzi! Venite di là che è tutto pronto! Devo solo
apparecchiare!"
I tre andarono nella grande sala da pranzo e dopo aver sistemato la
tovaglia e le altre cose sul tavolo di legno scuro, Koji chiamò Hana
dal fondo delle scale invitandolo a raggiungerli per mangiare...
Quando il rossino scese, Koji tutto allegro per quello che avrebbe
combinato fra breve, alzando di un tono la sua voce, disse: "Bene!
Ora che ci siamo tutti possiamo cominciare! A tavola ragazzi!"
I posti a tavola dove avrebbero dovuto sedere, li scelse Koji o
meglio dire li impose Koji, che astuto come una volpe fece in modo
che Hana sedesse accanto a lui e Sendoh al fratello.
Appena messosi a tavola, dopo aver assaggiato una sola forchettata
di udon(pasta fatta con farina di grano tenero somigliante a dei
bucatini come spessore e consistenza, servita con un brodo di pesce
o carne.n.d.Mizu), Koji, impaziente di mettere in atto il suo piano,
stava per aprire bocca e cominciare a sputare veleno, quando il suo
ex, alzandosi di scatto dalla sedia disse:
"Oh no! Ho dimenticato di avvertire i miei che stasera sarei tornato
a casa tardi e che avrei cenato qui! - dando una veloce occhiata
all'orologio dalla forma tonda appeso al muro di fronte a lui e
vedendo che erano le 20:20 proseguì - Cavoli! Se non li chiamo
subito per dirglielo mi uccideranno quando rincaserò!"
Guardando prima Koji e poi Kaede e riportando lo sguardo nuovamente
su Koji continuò ancora: "Ragazzi, potrei fare una telefonata ai
miei?"
Koji rispose per tutti e due: "Certo! Non c'era nemmeno bisogno di
chiederlo. Il telefono è nel corridoio in fondo a sinistra."
Akira rispose un veloce "Grazie" e corse come un fulmine a chiamare
i suoi genitori parecchio severi sull'ora del coprifuoco.
Koji, irritato per quell'interruzione ai suoi propositi sbuffò
mentalmente < Odio essere interrotto! Muoviti Akira, se manca uno
dei protagonisti lo spettacolo non può cominciare! >.
Dopo circa un paio di minuti Sendoh rientrò nella sala e la cena
potè finalmente iniziare...
Dopo aver bevuto un sorso di cola, il gemello del n°11 dello Shohoku
stava per riprendere da dove aveva lasciato ma fu preceduto nel
parlare da Akira che disse:"La cena è ottima. Sei proprio un bravo
cuoco come ricordavo, Koji". Quando si accorse cosa avesse appena
detto, il ragazzo dai capelli a spazzola si pentì all'istante di
aver parlato e si ammutolì. Aveva fatto proprio una gaffe tremenda.
Koji, colto alla sprovvista riuscì solo ad arrossire e a rispondere
con un sussurro:"Ehm... grazie. Sono contento che quello che ho
preparato ti piaccia."
Poi pensò < Ma che diavolo mi è preso? Come ho potuto parlare in
quel modo? Oddio,sono impazzito?? No, forse Kaede mi ha contagiato e
ho le febbre... Comunque, cavoli, qui non sono io quello che
dovrebbe imbarazzarsi... per dei complimenti poi...
E poi come diamine gli è saltato in mente di dire 'Come ricordavo'?
Quei due ora potrebbero capire che tra noi c'è stato qualcosa in
passato... Devo assolutamente rimediare all'errore che ha commesso
Akira!>
Kaede sentendo dare quella risposta da suo fratello per poco non si
strozzò coi suoi udon: <Che ha detto???? Ma è impossibile!! Io mi
aspettavo un: 'Ah ah ah, modestamente sono un mago ai fornelli!'
Mah... forse avrà la febbre anche lui? Comunque non me la racconta
giusta, che vorrà dire quel 'Come ricordavo'? >
Hanamichi e il volpino osservarono sospettosi e interrogativamente
gli atteggiamenti assunti da Koji ed Akira in silenzio. Poi il
rossino a bruciapelo chiese la stessa cosa che si era domandato poco
prima il volpino:"Che significa quel 'come ricordavo'?"
Koji, si tolse dai guai dicendo una mezza bugia: "Mesi fa, sono
andato in ritiro col Ryonan, ricordi Kaede?"
Il moretto asserì con il capo e lui continuò - "Siccome la signora
della pensione in cui alloggiavamo che faceva anche da cuoca si è
sentita poco bene io l'ho sostituita e ho cucinato per tutta la
squadra. E' stata in quell'occasione che Akira ha assaggiato la mia
cucina, ecco il perchè di quel 'come ricordavo'."
Kaede dubbioso sul fatto che il racconto del fratello fosse vero
pensò <E come mai non me ne aveva mai parlato? Qui gatta ci cova...>
Comunque decise di non indagare per quella sera, e riportò la sua
attenzione al cibo che aveva nel piatto.
Hana bevendosi la balla invece emise solo un: "Ah" e poi
nient'altro.
Koji sollevato nel vedere che la sua storia fosse risultata
credibile alle orecchie dell'ala piccola e di quella grande dello
Shohoku, lanciò un'occhiataccia a Sendoh. Per colpa sua si era
dovuto inventare quella stupida scusa della signora sentitasi male
su due piedi per giustificare il fatto che Akira avesse provato la
sua cucina in ben altre occasioni. Era veramente arrabbiato con lui.
Prima che succedesse qualche altro imprevisto, più carico e
impaziente che mai, il gemello di Kaede fece finalmente partire il
suo piano...
"Come mai prima, quando eravate nella sala in corridoio stavate muti
come pesci, ragazzi? disse rivolgendosi ad Akira - Capisco il
silenzio di Kaede, lui non parla mai, ma tu sei un gran
chiacchierone... non dirmi che avete già litigato piccioncini..."
Akira spalancò gli occhi:"C- come ci hai chiamati, scusa?
Piccioncini??!"
Kaede alzò lo sgaurdo sorpreso e alterato disse:"Sei impazzito per
caso? Come ti vengono in mente certe idee?"
Koji:"Basta guardarvi. Vi si legge in faccia che vi amate."
Akira:"Guarda che hai preso un abbaglio, non è affatto così. Anche
se ci siamo scambiati qualche bacio, noi... - si lasciò sfuggire
maledicendosi subito dopo per non aver tenuto la bocca chiusa.
Le reazioni a quella frase delle altre tre persone sedute a tavola
furono le seguenti:
Koji ringraziò mentalmente la dea bendata, quella sera la fortuna
era proprio dalla sua parte, pensò felice.
Hanamichi sentì il suo cuore lacerarsi dolorosamente... Allora era
vero che Kaede e Sendoh si amavano, pensò distrutto.
Il barlume di speranza che ancora racchiudeva nel suo cuore si
spense come la fiamma di una candela colpita da un improvviso colpo
di vento gelido. L'unica cosa che lo faceva sentire meglio quando
era giù per il suo amore non corrisposto era lo sperare che forse un
giorno il volpino avrebbe potuto ricambiare i suoi sentimenti, ma
aveva scoperto nel modo peggiore che anche se a Rukawa piacevano
anche gli uomini oltre le donne - Hana era ancora convinto che in
quel parco vicino allo Shohoku fosse stato Kaede a baciare davanti
ai suoi occhi Haruko - non si sarebbe mai innamorato di lui
comunque, perchè il suo cuore apparteneva già ad un altro.
Hanamichi, triste come non mai, pensò che avrebbe dovuto rassegnarsi
all'idea che la super matricola non sarebbe mai stata sua e che non
gli restava che reprimere il suo amore per lui se voleva evitare di
soffrire maggiormente...
Mentre il rossino cercava di farsi forza mentalmente, successe una
cosa...
Kaede, rimasto in silenzio fino a quel momento, puntò i suoi occhi
in quelli di Sendoh e freddo come il ghiaccio disse:"Sei stato tu a
baciarmi, quindi io e te non ci siamo scambiati un bel niente... E
poi per me quei baci non hanno sgnificato nulla - mentì infine la
punta di diamante dello Shohoku. In realtà qualcosa gli avevano
fatto provare, sì, però non poteva ammetterlo, soprattutto davanti
ad Akira, suo fratello ed Hanamichi, l'unico che aveva mai amato in
vita sua, almenò finchè non avesse scoperto come doveva definire
quelle emozioni che gli avevano dato.
Il cuore del rossino si rasserenò al sentire quelle parole, ma durò
poco perchè quello che udì dopo non gli piacque per niente.
Sendoh ferito nell’orgoglio disse arrabbiato:"Dici che i nostri baci
non hanno significato nulla per te, ma allora perchè non mi hai
respinto prima quando ti ho baciato?"
L'unica risposta che ottenne a quella domanda fu il silenzio.
Koji, soddisfatto finse di cercare di calmare gli animi dicendo:"Su
su ragazzi non fate così, non c'è bisogno di discutere in questo
modo! Se dovete parlare fatelo da persone civili! - portandosi una
forchettata di tempura vicino alla bocca disse - E ora mangiamo se
no si fredda.
Quelli che arrivarono al suo indirizzo furono solo sguardi truci ma
dopo quelle parole tornò a regnare la pace in casa Rukawa. Almeno
per i sette, tesi, minuti successivi, perchè poi Koji ripartì
all'attacco facendo una mossa strategica per il suo piano.
Si fece passare della karashi(Salsa piccante tipo senape.N.d.Mizu)
[che aveva messo di proposito accanto ad Hana nell'apparecchiare]
dal rossino e mentre la afferrava se la lasciò sfuggire di mano
facendola versare sulla camicia nera del n°10 dello Shohoku per poi
finire a terra rovesciandosi sul pavimento.
Koji:"Che imbranato che sono! Scusa Hana!"
Hana:"Non scusarti, capita... e poi i vestiti che ho addosso sono i
tuoi"
Kaede solo allora si accorse che gli abiti che portava il rossino
erano del fratello e trasformandosi mentalmente nell'incredibile Ulk
dalla gelosia, pensò <Perchè avrà messo i vestiti di quel da'ho di
Koji? Grrrrrrrrrrrrrrrrrrrr.... Eppure quando l'ho visto dopo essere
uscito dal bagno aveva degli abiti suoi... - sentendo il rumore
della pioggia farsi d'un tratto + intenso capì - Ma certo! Doveva
essersi bagnato sotto al temporale e quella testa vuota di mio
fratello gli ha dato qualcosa da asciutto da indossare. Però
Hanamichi avrebbe anche potuto chiederli a me dei vestiti asciutti,
non glieli avrei certo rifiutati... in fondo lo conosco da molto
prima di Koji... Perchè mio fratello riesce sempre a portarmi via
tutto?! Con quel carattere estroverso che si ritrova è facile per
lui conquistarsi le amicizie e gli amori... ma per me non lo è
affatto, non lo è mai stato... Lo invidio, anch'io vorrei poter
parlare con Hanamichi come fa lui e invece... riesco solo a
litigarci... >.
Koji:"Oh beh, hai ragione, me ne ero dimenticato... Comunque, meglio
smacchiare subito la camicia se no poi dovrò gettarla via."
Hana:"Già."
Koji prese un panno e lo inumidì con dell'acqua, poi si avvicinò al
rossino e quando questi allungò la mano per afferrare lo
strofinaccio, lui tirandolo leggermente indietro verso di sè,
disse:"Faccio io. Grazie, comunque"
Hana:"Ma..." - non aggiunse altro troppo imbarazzato nel sentire le
carezze che il gemello del volpino involontariamente(almeno lui
credeva così) gli stava facendo nello smacchiare la sua camicia
sporca. -
Kaede e Sendoh fissarono gelosi Koji ed Hana senza dire nulla, ma
dentro di loro il sangue gli ribolliva dalla rabbia anche se lo
mascheravano perfettamente con i sorrisi e la freddezza.
A un certo punto successe una cosa imprevista: la pioggia cessò di
cadere e accorgendosene Sendoh, piuttosto irritato dall'andamento di
quella serata, distaccato come non lo era mai stato, disse:"Grazie
per la cena. Era tutto squisito. Dato che ora non piove più io
andrei. Vi saluto ragazzi" e non aspettando alcuna risposta si avviò
in corridoio verso l'uscita.
Ma Koji gli andò dietro e lo fermò:"Aspetta! Mangia almeno il dolce!
Ho fatto il tuo preferito, la torta al limone! (Da quel che mi hanno
fatto notare, prima di giocare una partita Sendoh mangia sempre una
fettina di limone, quindi ho pensato che un dolce farcito con crema
al limone potesse piacergli.^^ n.d.Mizu)"
Dopo aver pronunciato quelle ultime parole Koji si diede dello
stupido, perchè si rese conto di essere sembrato una delle tizie del
fan club di Akira(qui in Twins ne ha uno anche lui^^n.d.Mizu) che
ogni giorno rompevano le scatole all'oggetto del loro desiderio
pregandolo di assaggiare i loro manicaretti.
Koji:< Certo, ho sempre saputo che Akira va preso per la gola, però
non avrei dovuto dire quella stupida frase da donnicciola per
trattenerlo qui. Perchè mi è venuta naturale? Sono davvero
arrabbiato con me stesso... e poi a dire il vero non ho nemmeno
pensato al piano che non avrei potuto portare avanti senza di lui
quando sono corso qui a impedirgli di andarsene... Oddio, sono
grave... io che faccio 'ste cose... E poi perchè mai avrò preparato
quel dolce che gli piace tanto? Che il mio subconscio ricordandosene
ci abbia messo lo zampino? >
Akira arrossì leggermente e col cuore a mille pensò felice <Ha
preparato il mio dolce preferito... Ma allora non si è dimenticato
di me se ricorda perfino i miei gusti... > , poi, appena riaquistato
l'uso della voce, senza esitare un attimo accettò la proposta del
moro dello Shohoku: "Ok, se c'è la torta al limone resterò
volentieri a mangiarne una
fetta! ^__^"
Intanto tra Kaede e Hanamichi, rimasti soli d'improvviso nella sala
da pranzo, era calato un lugubre silenzio... Ma ci pensò Hana a
romperlo:"Kitsune... tu... tu sei innamorato di Sendoh, vero?".
Hanamichi voleva sentirne la conferma dalla sua bocca per riuscire a
mettersi il cuore in pace una volta per tutte.
Kaede, anche se non comprese il perchè di quella domanda stava per
rispondergli di no perchè amava già qualcun altro, quando...
Koji: "Ragazzi, se avete un altro pò di spazio nello stomaco ci
sarebbe il dolce. Vi piace la torta al limone, vero?" disse
rivolgendosi al volpino e al rossino allegramente non pensando
minimamente al fatto che l'averli lasciati soli avrebbe potuto
mandare all'aria i suoi progetti.
Hana e Kae, delusi per essere stati interrotti decisero di
cancellare momentaneamente il loro strano dialogo di pochi minuti
prima e rispondendo mentalmente alla domanda di Koji pensarono
contemporaneamente <Mi fa schifo> <Mi da il voltastomaco> ma invece
dissero ad alta voce:"Si, la adoro" e "Ne vado matto"
rispettivamente con un sorriso tirato(Hana) e un tono ironico(il
volpino).
Sendoh entusiasta si intromise:" ^_______^ Dite davvero? Allora
abbiamo gli stessi gusti, è il mio dolce preferito!"
Come risposta seguirono un altro sorriso tirato e uno sguardo
ironico a cui Sendoh non fece troppo caso.
Mentre i quattro stavano mangiando la torta, chi gustandola, chi
ingoiandola a forza, Koji, purtroppo rinsavito, passò alla fase
successiva del suo piano.
Cominciò a fare l'hentai e a paragonare la torta e più in generale
il cibo al sesso facendo scandalizzare non poco suo fratello e gli
altri. Erano stati tutti gli spot pubblicitari di quell'ultimo
periodo che non facevano altro che fare riferimenti 'a quello' che
gli avevano fatto venire quell'ideuzza in mente per movimentare di
più la serata.
(Ehi!Dai dell'hentai a me? Ma se sei tu che pensi a 'ste cose razza
di pervertita che non sei altra! >////< n.d.Ko ^/////^ <Aiuto mi ha
smacherato! E io che pensavo di riuscire a mantenere la mia
reputazione da brava fanciulla fino alla fine di Twins! Che
disdetta! ^//^>Eh eh... ma che dici? Guarda che ti sbagli
Ko!N.d.Mizu Qualcuno mi ha
chiamato? N.d.Ko... gaiji *__* Ohhhhh! Il principe Kogaiji!! *ç*
Allora? Dovete dirmi qualcosa? Altrimenti avrei altro da fare... sai
com'è, tra elucubrazioni mentali, cercare di far catturare invano
Sanzo and co. e trovare un modo per uccidere quell'Omhura non ho
molto tempo libero... n.d.Kogaiji *ç* Ah, davvero? Mi spiace... cmq,
di notte sei libero, vero? Perchè se fossi disponibile potremmo...
Koji che tappa la bocca a Mizu: Smettila di provarci con pg di altri
manga! Questa è una fic su SD! E poi non ti vergogni a dire 'ste
cose?? >/////////< Mizu:>-< Umphf! Fatti gli affari tuoi! ^__^
Allora dov'ero rimasta Kogaiji? Ah si! Ti andrebbe di... Koji che
porta via Mizu di peso per allontanarla da Ko <E meno male che le
piaceva Gojyo... > Mizu tirando calci: >///< Mettimi giù! Lasciami
stupido Koji!! Koji: Non ci penso neanche. Mizu:>___< Grrrrrrrrrr,
me la pagherai...)
Akira imbarazzato, cercò più volte di cambiare argomento, ma
inutilmente, Koji sembrava un disco rotto, riportava il discorso
sempre sull'eros.
Il suo restò un monologo indecente fin quando non fece una battutina
poco casta su Akira e Kaede scatenando le ire di quest'ultimo che
non tollerava certe cose.
Il volpino con i nervi a fior di pelle si alzò di scatto e si si
scagliò addosso al fratello che sembrava ubriaco da come rideva
sguaiatamente alle sue stesse battute, e prendendolo per il collo
della maglia che portava, lo fissò minaccioso intimandogli:
"Smettila".
Koji, facendo un sorriso forzato, con le goccioline di sudore che
gli erano scese sul volto, recitando, perchè in realtà non aveva
nessuna paura di lui e anche quell'atteggiamento che aveva assunto
era finto, rispose:"O-ok."
Tra i quattro basketmen calò nuovamente un pesante silenzio -
l'unico rumore che si sentiva era quello delle loro forchette che
insaccavano dei pezzetti di torta - finchè finito di mangiare il
dolce, si alzarono a distanza di pochi attimi l'uno dall'altro per
posare sulla cucina i piatti sporchi di crema al limone e successe
che Koji, non ancora stanco degli 'scherzi' per quella sera, decise
di farne un altro.
Fece scivolare di proposito a terra la forchetta dal piatto che
aveva ancora in mano e nel chinarsi per raccoglierla prese dalla
tasca una piccola pezza imbevuta di cera per i pavimenti e la passò
velocemente, senza farsi vedere in un punto davanti a Kaede, che era
momentaneamente girato di spalle per poggiare il suo piatto sul
lavello. Poi si rialzò e come se niente fosse sistemò il suo piatto
sulla cucina e dopo neanche un attimo, vide Kaede camminare e
scivolare sbilanciandosi poi in avanti per finire addosso a Sendoh
che gli era di fronte poco distante.
Naturalmente la scena che si parò ai loro occhi dopo la caduta del
volpino fu piuttosto imbarazzante...
Kaede, che già si vergognava da morire per aver fatto una figura da
imbranato di fronte a tutti scivolando in quel modo assurdo, diventò
rosso come un peperone quando non riuscendo a ritrovare l'equilibrio
cadde come una pera cotta addosso a Sendoh.
Quando i suoi occhi incontrarono quelli di Akira si sentì ancora più
stupido, e sollevandosi da lui gli biascicò un "Scusa" a bassissima
voce.
Poi, girandosi verso sinistra per non doverlo guardare, ancora
rossissimo in viso tese una mano ad Akira per aiutarlo a rialzarsi
da terra. Sendoh apprezzando molto il gesto sorrise pensando < Fosse
successo ieri una cosa così m'avrebbe lasciato a terra fregandosene.
Si vede che stiamo facendo progressi ^__^ >, poi afferrò la mano del
moretto e si rimise in piedi.
Koji, prendendo in giro Kaede in maniera maligna, disse ridendo: "Ah
ah ah... Fratello sei uno che prende l'iniziativa a quanto pare, ma
non dimenticarti che qui non siete soli, ci sono altre due persone
oltre a voi, però se volete possiamo togliere subito il disturbo,
vero Hana? - e divertito dalla situazione gli fece l'occhiolino -
Così vi lasciamo campo libero e...
Ma non riuscì a terminare la frase perchè gli fu assestato un
potentissimo destro nello stomaco da Kaede, che subito dopo, a passo
spedito, sparì velocemente dalla cucina uscendo di casa senza
nemmeno prendere il giubotto o le chiavi.
Sendoh guardò Koji con rimprovero: "Ti sei comportato veramente da
stronzo, faresti bene a chiedergli scusa quando torna" e senza
aggiungere altro, andò anche lui via da casa Rukawa senza nemmeno
salutare.
Hanamichi sbigottito per come tutto fosse successo così in fretta,
riuscì solo a dire: "Tutto a posto, Koji?"
Koji:"Ahh... c-credo di si... Certo che Kaede picchia duro... -
Tenendosi una mano sullo stomaco per il dolore e aggrappandosi con
l'altra al frigo della cucina riuscì ad alzarsi da terra dove
l'aveva scaraventato il fratello con la forza del suo pugno e poi
continuò - Prima io stavo solo scherzando... non pensavo avrebbe
preso così male quella stupida battuta...
Hana in tono triste e distaccato allo stesso tempo, disse:"Se si è
arrabbiato in quel modo vuol dire che tiene al suo rapporto con
Sendoh talmente tanto da non tollerare che si facciano battutine sul
loro conto come coppia... Tutto qui. Comunque Sendoh ha ragione,
dovresti proprio chiedere scusa a tuo fratello quando rincasa, ci
sei andato giù pesante prima... "
Koji mogiamente rispose: "Uhm... lo so. Me ne sono reso conto solo
ora. Appena rientrerà lo farò subito."
Hana che aveva voglia di restare solo da un pezzo, dando una veloce
occhiata all'orologio della cucina trovò una scusa valida anche se
banale per andarsene: "E' molto tardi, ho promesso a mia madre che
sarei tornato per le 10:00(bugia), quindi è meglio che mi sbrighi ad
avviarmi a casa prima che ricominci a piovere..."
Koji:"Ah, va bene. Allora ti presto una giacca asciutta, la tua è
ancora bagnata anche se l'ho messa ad asciugare vicino alla stufa
già da un pò. Vado a prendertela"
Hana:"Grazie"
Dopo avergli dato il giubotto, il n°13 dello Shohoku(Eh già, Koji ha
il n°13^^n.d.Mizu) accompagnò il rossino alla porta e lo salutò
amichevolmente augurandogli la buona notte.
Una volta rimasto solo, fissando la porta chiusa davanti a sè,
pensò: <Bene, ci sono riuscito. Hanamichi si è convinto che quei due
si amano, quindi ora posso passare alla prossima fase del mio piano:
Conquistarlo. >
Sdraiandosi sul divano del salotto e rilassandosi completamente
proseguì le sue riflessioni <Dopo gli 'incidenti' di stasera non
credo che Kaede avrà ancora il coraggio di mostrare la sua faccia a
Sendoh. Sono riuscito ad allontanarli prendendo due piccioni con una
fava. Ben fatto Koji - si complimentò con sè stesso provando però
una sensazione di disagio traducibile come rimorso che scacciò
immediatamente - poi chiuse gli occhi e si addormentò sorridente
sussurando 'Come avevo programmato quella di stasera è stata proprio
una cena indimenticabile...'
Intanto fuori aveva ricominciato a piovere e tre ragazzi sotto lo
stesso cielo mentre cominciavano a bagnarsi, pensavano:
< Chissà dove sei Kaede... sicuramente Sendoh sarà venuto a cercarti
e ora sarà li con te... avrei tanto voluto farlo anch'io... a
quest'ora sarei accanto a te... Ma dopo averti trovato che ti avrei
detto? Non sarei mai riuscito ad insultarti come sempre per
attaccare briga con te, unico modo che purtroppo abbiamo per
comunicare. Vulnerabile come mi sento ora avrei finito per
commettere la sciocchezza di confessarti che ti amo e non me lo
sarei mai perdonato... Con tutto quello che è accaduto stasera non
ho avuto nemmeno il tempo di chiederti come stai... sembrava ti
fossi ripreso... Spero tanto che sotto questa pioggia gelida tu non
abbia una ricaduta... Chissà cosa volevi dirmi quando ci hanno
interrotto a cena... meglio non pensarci, ora non deve più avere
nessuna importanza... Sii felice con Sendoh... >. Il rossino
sussurando un 'Addio' al n°11 della sua squadra con lo sguardo
rivolto al cielo, prese una decisione rilevante ma molto dolorosa:
avrebbe rinunciato per sempre al volpino...
Delle lacrime scesero sul suo viso e si confusero con la pioggia che
cadeva incessante ormai da un pezzo... Anche il cielo piangeva con
lui...
Akira, ormai fradicio, stringendosi nelle spalle per il freddo e
urlando a gran voce il nome di Kaede mentre correndo guardava in
ogni angolo sperando di trovarlo, esausto, fermandosi un attimo per
prendere fiato, pensò < Dove sarà? L'ho cercato ovunque ma non c'è
traccia di lui da nessuna parte... Sono davvero preoccupato... e se
si fosse sentito male? In fondo ha ancora l'influenza... >.
Allarmato da quell'eventualità, ricominciò a correre ancora più
velocemente di prima e a cercare il volpino con ancora più impegno.
Intanto Kaede camminava senza una meta non curandosi minimamente nè
di dove lo stessero portando le sue gambe, nè della pioggia...
Con sguardo assente pensava < Prima devo essere sembrato un vero
idiota... non avrei mai voluto apparire così goffo agli occhi di
Hanamichi... - sospirò - Certo che sono davvero patetico...
disperarmi per simili schiocchezze quando so benissimo che a lui non
importa niente di me... Stasera poi ne ho avuto meglio la
conferma... Non mi ha chiesto neppure come stavo pur sapendo che ero
malato... per lui che io esista o meno non fa alcuna differenza... E
io, come un povero fesso, stavo anche quasi per dirgli cosa provavo
per lui... è stato un bene che ci abbiano interrotti ora che ci
penso a mente fredda... non sarei più riuscito a guardarlo negli
occhi dopo che mi avrebbe respinto... Da un pò di tempo a questa
parte sento un macigno nel petto che mi opprime il cuore, in questo
momento poi lo sta schiacciando con tutte le sue forze perchè mi fa
davvero male... Perchè deve essere così doloroso ammettere con sè
stessi le verità che non vogliamo vedere ma che a un certo punto
sono così evidenti e vicine da non potere più ignorare? Perchè quel
sentimento comunemente chiamato speranza mi sta abbandonando poco
alla volta sempre di più lasciando posto al mio solito pessimismo
che avevo relegato in un angolo buio del mio cuore da quando ho
conosciuto Hanamichi? Da sempre dicono che l'amore rende felici e fa
soffrire allo stesso tempo... ma finora io non ho mai avuto nemmeno
un assaggio di quella felicità che rende completi di cui tutti
parlano... La sofferenza invece, in quella si che mi ci sono
imbattuto... e da allora è diventata parte di me... Sapevo che gli
amori a senso unico facessero male, ma non avrei mai immaginato così
tanto... Mi sento così solo... forse dovrei riflettere seriamente su
quello che mi ha detto Sendoh... magari con lui riuscirei a colmare
il senso di vuoto che assilla la mia anima... >. D'un tratto a Kaede
incominciò a girare la testa e tutto il suo corpo fu scosso da
brividi di freddo e percorso allo stesso tempo da ondate di calore,
la febbre sicuramente gli doveva essere salita di nuovo. Così fu
costretto a rallentare il suo cammino perchè improvvisamente fiacco,
e poco dopo a fermarsi poggiandosi a un albero perchè gli si era
offuscata la vista... in un breve attimo di lucidità il volpino notò
l'insegna luminosa del bar in cui era stato con Akira la sera prima
e si chiese < Come sono arrivato qui? Non mi ero proprio accorto di
aver camminato tanto... >.
Sentendosi la testa diventare poco a poco più pesante, il moretto
decise di rifugiarsi nel locale a pochi metri da lui, ma purtroppo
avvicinandosi ad esso vide che era chiuso. Non reggendosi più in
piedi però il moretto decise di restare lì ugualmente. Così,
barcollando, salì la breve scalinata che portava all'entrata del bar
e arrivato in cima si lasciò ricadere stancamente sul lastricato di
marmo che c'era come pavimento proteggendosi dalla pioggia sotto la
spessa e grande tenda che fungeva da tettoia.
Senza forze poi, poggiò il capo al muro a destra della porta del
locale e chiudendo gli occhi si addormentò profondamente...
Intanto Akira, che aveva cercato Kaede per tutta Kanagawa senza
ottenere alcun risultato, rassegnatosi all'idea che non l'avrebbe
mai trovato, si avviò sulla strada di casa con un'espressione
accigliata in volto...
Per arrivare alla sua abitazione, Sendoh doveva passare
obbligatoriamente dalla via in cui si trovava il bar 'Eden of foods
and drinks' in cui era andato con Rukawa per ripararsi dalla
pioggia, così, quando la imboccò e lanciò un'occhiata casuale al
locale pubblico per poco non ci restò secco nel vedere che il
volpino era lì.
Dandosi mentalmente dello sciocco per aver perso tempo a cercarlo da
tutt'altra parte, come un lampo lo raggiunse sulla scalinata e
quando lo vide respirare affannosamente e delirare tutto tremante
per via della febbre, preoccupato da morire se lo caricò sulle
spalle e cercando di fare in fretta per non farlo stare al freddo un
minuto di più camminando a passo spedito lo portò a casa sua...
Fine ottavo capitolo...
Continua...