Cherry Blossom

EPILOGO

EPILOGO PRIMA PARTE: TRE ANNI DOPO

1. OGGI


L'aereo sorvolava l'immenso mare di nubi…Sotto di loro c'era la Germania, tra poco sarebbero arrivati ad Amburgo…Tsubasa Ozora si guardò in giro, gli altri suoi compagni di squadra stavano dormendo quasi tutti, alcuni stavano leggendo le riviste sportive o chiacchieravano tra loro…C'erano tutti…Erano passati anni ormai e ognuno aveva preso la propria strada professionale. Lui giocava ormai nel Barcellona in Spagna, era un giocatore di talento e lui poteva ritenersi soddisfatto: la sua squadra aveva vinto molto quell'anno poi erano arrivati in finale e avevano vinto la Coppa delle Coppe e si parlava di lui come uno dei probabili candidati alla vittoria del Pallone d'Oro il massimo riconoscimento per un calciatore; se lo avesse vinto sarebbe stato il primo giocatore Giapponese a conquistarlo…Tutto sommato però c'era un pensiero che lo tormentava, un rimpianto che si portava dentro e da quando aveva ricevuto quella convocazione per giocare quell'amichevole in Germania i ricordi lo travolgevano ad ondate senza che lui potesse fare nulla per impedirlo? Nonostante tutto erano ricordi che facevano male anche se il tempo li aveva smorzati un po'. Ancora Giappone…Fujisawa…il canale dove aveva incontrato Sanae:
"Allora vai per Genzo…non è così?"
Mentre correva via da lei gli era parso che lei avesse detto qualcosa ma non si era fermato né era tornato indietro soffocato da un groviglio di sentimenti che non era mai riuscito a decifrare: gelosia, senso di perdita, mancanza…erano tutti sentimenti che si provavano per una persona importante per noi e solo allora aveva capito di aver commesso un grave errore lasciandosi scappare le occasioni che la vita gli aveva offerto con Sanae…
Gli tornò in mente la conversazione con Roberto avvenuta quando era tornato in Brasile dopo aver giocato e vinto l'ultimo campionato con la Nankatsu. L'anno in cui Sanae era partita per Amburgo…
"Tsubasa… quanti anni sono che lei ti è stata accanto e tu niente…Mi pare normale che lei si potesse interessare ad un altro…"
"Genzo…"
" Se fosse non credo che lo abbiano fatto per farti soffrire, è successo…"
"Lo so Roberto…Lo so benissimo…Però fa male"
" Passerà Tsubasa passerà…"
Ricordi, dolci… ricordi che non riusciva a cancellare, che lo facevano soffrire e che ogni tanto tornavano alla memoria con il retrogusto amaro del rimpianto…
Sapeva che Sanae era ancora ad Amburgo che non era più tornata in Giappone, lo sapeva perché sua madre glielo diceva quando andava a trovarlo o si sentivano per telefono ma faceva tutto lei e lui non indagava oltre limitandosi ad ascoltare…Non l'aveva più rivista c'era stata una amichevole anche tre anni prima ma quella volta il San Paolo alla fine non lo aveva lasciato partecipare visti gli impegni di Campionato Brasiliano…e allora ne era stato quasi contento, si era sentito sollevato anche perché non sapeva come avrebbe affrontato Genzo o Sanae se li avesse visti…ma ora c'era una domanda che lo tormentava e che aveva bisogno di una risposta…Guardò Misaki seduto accanto a lui…
Taro sentendosi osservato sollevò lo sguardo dalla rivista calcistica che stava leggendo:
- Nervoso?- gli chiese come intuendo i pensieri dell'amico
- Ho paura…- Tsubasa si passò una mano tra i capelli - E' sciocco vero? Sono quattro anni che non la vedo…
- …Sei mesi fa abbiamo avuto un incontro di Champions League contro l' Amburgo…- esitò un attimo
- Come sta? -Tsubasa lo incitò a continuare
- Stenteresti a riconoscerla…E' cambiata, è diventata una donna, affascinante, elegante…sicura di sé. E' diventata un medico…
- E Genzo?- Tsubasa fece quella domanda con difficoltà
- …E' molto orgoglioso di lei…-
- Li hai visti assieme?
- Siamo andati a cena fuori dopo la partita…e quando sono arrivato al ristorante lei era seduta al tavolo con lui…
Tsubasa chiuse gli occhi sospirando…ecco ora lo sapeva con certezza…
Taro lo guardò un istante prima di mormorare:
- Non pensavo che tu…
- Bhè a dire la verità…neppure io fino a quando lei non è partita…- lo prevenne lui sorridendo senza riuscire a nascondere un po' di amarezza.
- Perché non glielo hai detto?
- Ti prego Sanae resta? Dopo che me ne ero andato in Brasile partendo da Parigi senza pensare a lei? Sai temevo che me lo rinfacciasse… Dimmi una cosa…sono felici?
- Da quello che ho visto sì…
Taro si abbandonò ai ricordi di sei mesi prima quando con la sua squadra aveva affrontato la squadra di Genzo per la semifinale della Champions League.

 

 

2. IERI


Terminata la partita si salutarono nel corridoio che portava agli spogliatoi:
- Genzo..
- Misaki…allora come stai? Bel goal ma se c'ero io in porta non saresti passato…Butt si è fatto giocare come un ragazzino…
L' altro gli sorrise:
- Non sei cambiato per nulla…Tu come stai?
- Meglio ora…sto facendo riabilitazione alla gamba - rispose Genzo battendosi un colpetto sulla coscia
- L' ho sentito…Una brutta frattura…- commentò
- Già ma l'ortopedico mi ha salvato gamba e carriera…obbligandomi però a saltare questi ultimi mesi di partite fino alla fine del campionato…
- Ehi Genzo che ne dici di andare a cena stasera? Per ricordare i vecchi tempi…Io ho la giornata libera domani…Potremmo fare alle 19:00…che ne dici? Scegli tu il ristorante…
- D'accordo ma facciamo alle 20:00 ho una visita dall'ortopedico prima…
- Da quando gli ortopedici ricevono così tardi? -
Gli strizzò l'occhio:
- Da quando sono raccomandato…
Si accordarono per vedersi al ristorante di cui Genzo gli diede il nome e l'indirizzo e quando Taro arrivò vide che Genzo era già al tavolo e che non era solo: di fronte a lui stava infatti seduta una donna che lui non poteva vedere in viso perché gli dava le spalle…Genzo con una donna? Questa poi…si disse mentre sorridendo si avvicinava al tavolo:
- Buonasera Genzo scusa il ritardo ma con questo traffico…-
- Figurati siamo arrivati da poco anche noi, la visita si è protratta un po' più del dovuto…-
Mentre si sedeva lanciò uno sguardo alla donna seduta al tavolo. Era una bella donna con un sorriso dolce, il trucco leggero e…la fissò per alcuni istanti rimanendo senza parole quando finalmente la riconobbe:
- Nakazawa san…-
- Solo Sanae, Taro …- gli disse lei sorridendo
- Non sapevi che Sanae era ad Amburgo?-
- No -
- Ho vinto una borsa di studio…E mi sono trasferita qui. -
- Sai Sanae si è laureata un anno fa in medicina e ora lavora all'ospedale di Amburgo…E' il mio ortopedico…-
Il suono di un cerca persone li interruppe, e Sanae dopo aver controllato il numero si alzò:
- Scusate torno subito…- disse lanciando un'occhiata a Genzo e sfiorandogli la mano - Ordina tu per me…-
La cosa non sfuggì a Taro che rivolse un sguardo interrogativo all'amico:
- Io e Sanae…- pareva imbarazzato
- Siete fidanzati? -
- Sì, più o meno…Bhè insomma niente anelli o roba del genere… -
- Ma quando è successo?
- A dire la verità…L'anno in cui mi ruppi il mignolo…Ero tornato in Giappone per recuperare e lei mi aiutava con la riabilitazione. Abbiamo cominciato a parlare lei mi diceva che voleva dare una svolta alla sua vita…Così le dissi di fare domanda per una borsa di studio all'estero…Bhè io mi sono innamorato…ma sapendo dei suoi sentimenti per Tsubasa non mi sono fatto avanti…poi sarei ritornato in Germania…Insomma c'erano tante cose contro…Troppe -
- Il destino però ci ha messo lo zampino…- gli disse Taro con un sorriso
- Già, lei ottenne la borsa di studio proprio qui ad Amburgo e il preside mi chiese se potevo ospitarla…Il resto poi è venuto non saprei dirti come…Quando ho ricevuto la proposta della Juventus ho capito che non potevo lasciarla…-
- Avevo sentito che avevi rifiutato l'ingaggio…ma non immaginavo fosse per lei…-
- Bhè mica potevo metterlo sui giornali…ti pare? -
- Sei cambiato Genzo…-
- E' merito suo…-
- Non avrei mai creduto che un giorno il grande SGGK potesse parlare così
- Neppure io pensavo di incontrare qualcuno che potesse coinvolgermi così tanto
Furono interrotti dal cameriere per le ordinazioni
- E Tsubasa? Sa di voi? - chiese Taro quando quello si fu allontanato
- Non lo so francamente…Sanae mi ha detto che prima di partire non hanno avuto modo di parlare ma che lui pareva colpito del fatto che lei venisse ad Amburgo…c'erano state delle chiacchiere quell'estate, avevamo passato molto tempo assieme e sai bene anche tu come sono Ishizaki e gli altri… -
- Certo che anche lei è cambiata molto. Lasciatelo dire Genzo è diventata una donna stupenda…La piccola Anego…- sorrisero entrambi a quell'immagine.
Sanae ritornò in quel momento:
- Scusate un piccolo intoppo in ospedale - spiegò mentre Genzo si alzava per spostarle la sedia
- Devi andare?-
- No ho risolto tutto…Allora avete ricordato i vecchi tempi? -
- Più o meno -
- Spero che avrete lasciato i ricordi migliori…Allora Taro che notizie hai dal Giappone?
- Nulla che forse voi non sappiate già…Ho saputo che Jun e Yaoyi si sono sposati…
- Sì, e mi è spiaciuto davvero molto non essere andata al matrimonio, ma non potevo lasciare il mio lavoro in Ospedale
- Koijiro, l'anno prossimo giocherà ancora nella Juventus…
- Già così la nostra sfida continuerà ancora in Champions Leagues
Sanae si rabbuiò:
- Questo dipenderà dal tuo recupero…La frattura era molto brutta,
Genzo scoppiò a ridere:
- Ecco la mia dottoressa…Certo cara farò solo quello che mi ordinerai tu…
- Non prendermi in giro Genzo…- il suo sguardo si era fatto ad un tratto triste
Lui le prese una mano stringendola forte, e poi portandosela alle labbra:
- Non ti preoccupare non farò imprudenze te l' ho promesso…ricordi? -
Taro li osservò: era stata una sorpresa trovare Sanae ad Amburgo ma ancora di più scoprire che loro due si erano innamorati. Certo che si era spesso chiesto come si sarebbe conclusa la storia tra Sanae e Tsubasa ma tutto si sarebbe aspettato fuorché che Sanae Nakazawa e Genzo Wakabayashi potessero finire insieme…Lei era sempre stata innamorata di Tsubasa dedicandosi a lui sin da quando aveva 11 anni e ora…com'era strana la vita… in fondo non erano mai stati chiari quali fossero i sentimenti di Tsubasa per Sanae…sempre lanciato nei suoi sogni sul calcio non si era mai soffermato molto su quello che gli stava davanti, sulla quotidianità…e Sanae aveva sofferto molto probabilmente per questo…Li osservò mentre si sorridevano e Genzo assaggiava un po' della fetta di torta al cioccolato di Sanae, mentalmente augurò ogni gioia ai suoi due amici di tutto cuore.

 

 

3 OGGI

Genzo Wakabayashi era fermo immobile all'uscita del volo da Tokyo accanto a lui Sanae lo teneva per mano e si stringeva a lui…Poco più in là Tatsuo Mikami parlava con il sig. Katagiri
Si volse verso Sanae e si chinò a sfiorarle i capelli con un bacio…lei si strinse ancora di più a lui alzando il volto per sorridergli e come tutte le volte lui non seppe resistere e si chinò a catturare le sue labbra in un bacio veloce…quando lei si allontanò da lui dicendogli che andava un attimo alla toilette Genzo la seguì con lo sguardo fino a che non ebbe svoltato l'angolo
Avrebbe rivisto Tsubasa, chissà cosa stava pensando in questo…Lui non riusciva a togliersi questo pensiero dalla testa da quando Tatsuo gli aveva comunicato che il Barcellona aveva concesso al suo campione il permesso di giocare in quell'amichevole pre mondiali. Sapeva che Sanae lo amava, ma non riusciva a cancellare quella domanda dal suo cuore: come avrebbe reagito a rivederlo così dopo tanto tempo?Forse adesso era nervosa, e stava pensando proprio a questo. Tsubasa era stato molto importante per lei, lo sapeva bene. Era stato proprio lui a suggerirle di allontanarsi da Fujisawa quando lei aveva espresso l'intenzione di dimenticarlo…E da allora non lo aveva più visto, se non in quelle rare occasioni in cui una sua intervista passava sui programmi sportivi, e anche quando c'era un articolo che parlava di lui sulle riviste specializzate, era sempre Genzo che gliele mostrava per studiare la sua reazione, ma Sanae dimostrava solo una certa felicità per i successi del suo vecchio amico e accantonava subito l'articolo. Tre anni prima lei era a Stoccarda, ma già allora il pensiero che lei lo rivedesse e si accorgesse di non averlo mai dimenticato era l'incubo che aveva popolato i suoi sogni anche se poi Tsubasa non aveva partecipato. Questo aveva evitato l'incontro anche a lui…non che lo temesse…Riteneva che in fondo lui non avesse nulla da rimproverarsi né da giustificarsi nei riguardi di Tsubasa. Si era innamorato di Sanae suo malgrado, non lo aveva cercato quel sentimento anzi aveva cercato di combatterlo con tutte le sue forze, ma il Destino aveva deciso diversamente, portando Sanae proprio ad Amburgo e nella sua vita.
La voce dall'altoparlante interruppe le sue elucubrazioni, e sistemandosi il cappellino sugli occhi andò incontro ai suoi vecchi amici
I giocatori si fecero subito tutti attorno a Genzo salutandolo con entusiasmo…alcuni non li vedeva da anni:
- Koijiro per questa volta ci siamo risparmiati la sfida…- disse stringendo la mano del suo eterno rivale Hijuga . La loro sfida sul goal da fuori area cominciata anni prima sui campi dei campionati scolastici era proseguita nel corso degli anni diventando un'abitudine anche durante gli incontri delle Coppe Internazionali a cui le loro squadre si trovavano a partecipare. E ormai anche i giornalisti sportivi che ne erano a conoscenza la attendevano con ansia quando si giocava Juventus Amburgo
- La prossima volta vinceremo ancora noi della Juventus…Genzo
- Non se ci sarò io in porta…- poi si volse verso un altro giocatore - Ishizaki allora continuano a convocarti..
- Non possono fare a meno di me…sono indispensabile alla difesa…- sogghignò l'altro
Ozora si fece avanti:
- Genzo…
- Tsubasa…com'è il clima Spagnolo?
- Preferivo il Brasile…- rispose lui stringendogli la mano
Salutò ad uno ad uno tutti gli altri: Taro Misaki, Jun Misugi, Hikaru Matsuyama…
Tatsuo Mikami si fece avanti interrompendo i loro convenevoli:
- Benvenuti…
Genzo si volse e vedendo arrivare Sanae dietro di lui lo interruppe:
- Scusa Tatsuo…concedimi ancora qualche istante…- allungò un braccio e la tirò a sé dicendo nel frattempo - Ragazzi…ecco…c'è una persona che forse alcuni di voi vorranno salutare…
- Nakazawa san…- esclamarono tutti quando ebbero riconosciuta la loro ex manager in quella donna elegante dai lunghi capelli neri con la mano intrecciata a quella di Genzo.
-…Mia moglie - aggiunse Genzo tossicchiando imbarazzato
Il brusio di voci che stava salutando Sanae si interruppe d'improvviso e tutti presero a guardare ora Genzo ora Sanae ora Tsubasa che se ne stava in disparte come se la cosa non lo avesse colpito.
Fu Sanae a rompere quel silenzio imbarazzato avvicinandosi a Genzo e baciandolo su una guancia mormorò:
- Sei proprio carino quando ti imbarazzi lo sai? - poi rivolta agli altri aggiunse - Bhè?Non ci fate le congratulazioni…?!
Il primo ad avvicinarsi a lei fu proprio Tsubasa che le strinse le mani:
- Congratulazioni…
Taro si volse verso Genzo, che guardava con la coda dell'occhio lo scambio di battute tra Sanae e Tsubasa cercando di nascondere la sua apprensione:
- Perché sei mesi fa non me lo avete detto?
- Perché fino a due mesi fa non lo sapevamo neppure noi…
- Nakazawa sposata…- stava dicendo Ishizaki guardando un po' imbarazzato la sua vecchia amica d'infanzia - Dovremo chiamarti sig.ra Wakabayashi ora?
- Sanae andrà bene Ishizaki…- rispose abbracciando il suo vecchio amico d'infanzia
- No tu questa me la devi spiegare…come sarebbe a dire che fino a due mesi fa non lo sapevate neppure voi?
- Bhè ecco è successo…così all'improvviso…Lo abbiamo detto solo a Tatsuo e Schneider che ci hanno fatto da testimoni…anche la stampa tedesca è stata avvertita solo a cose fatte…
- Già immagino i titoli…"Il SGGK dell'Amburgo sposo a sorpresa…" - disse Hiyuga sogghignando
- Più o meno…-disse Genzo - ma abbiamo ottenuto che non venisse divulgata a mezzo mondo.
- Ma come vi siete decisi? - la domanda di Tsubasa stupì un po' tutti sembrava tranquillo
- A dire la verità per caso…
- Avevi da occupare un week end?- lo provocò Jun Misugi.
- No…il resto della mia vita…- rispose tranquillo Genzo prendendo una mano di Sanae e portandosela alle labbra per baciarla - E non avevo alcuna intenzione di farmela scappare…
Tutti si guardarono stupiti e Taro si volse verso Tsubasa ma questo gli fece un cenno come a dire che stava bene…
- Sarà il caso di andare - intervenne Tatsuo - Sarete stanchi per il viaggio e domani pomeriggio comincerete gli allenamenti…
- Bhè ci vediamo ragazzi…- li salutò Genzo mentre salivano sul pullman che li avrebbe portati in albergo
- Tu non vieni Wakabayashi? - lo canzonò Ishizaki - …Devi ancora finire la luna di miele?
- Genzo è reduce da un brutta frattura alla gamba, Ishizaki, - spiegò Tatsuo - E non parteciperà all'amichevole…
- E chi lo ha decretato…- volle sapere Hiyuga
- Io…- si fece avanti Sanae - In qualità di suo medico…
- Vorrai dire di infermiera…Eh? Ne hai sempre avuto la vocazione Sanae…prima con Tsubasa ora con Genzo…Ih! Ih!Ih!- ridacchiò Ishizaki
- No Ryo…Sanae è un medico ortopedico ha recuperato Genzo dopo l'infortunio…- lo interruppe Tatsuo Mikami.

- Tsubasa tutto bene…- gli chiese Taro quando si furono seduti al loro posto sul pullman
- Avevi ragione Taro è cambiata…E anche Genzo…
- Credo sia tutto merito di Sanae…io l' ho visto più sereno anche sei mesi fa
- Genzo sposato…questa sì che è una sorpresa - commentò Koijiro Hiyuga sporgendosi dal sedile - me la voglio proprio far raccontare questa. Certo che Sanae è diventata proprio una gran bella donna…Me la ricordo ancora quando mi ha aggredito da bordo campo perché ti avevo fatto un brutto fallo sembrava un maschiaccio allora.
Tsubasa si volse a guardare fuori dal finestrino la città che scorreva davanti a lui e il suo pensiero corse a Sanae e a Genzo…lo scoprire che si erano sposati non lo aveva colpito più di tanto…certo era rimasto un po' sorpreso come tutti gli altri del resto, ma era la degna conclusione dopo quello che gli aveva detto Taro sull'aereo.
Rammentò un pomeriggio sotto l'albero delle scuola quando aveva detto a Sanae gli aveva offerto
" fortunato l'uomo che ti sposerà "
In fondo, forse doveva ammettere che avrebbe desiderato essere lui quell'uomo e un po' invidiava Genzo per questo, ma non aveva molto da recriminare su questo: aveva fatto delle scelte…e queste scelte lo avevano portato a imboccare determinate strade invece di altre. Aveva deciso lui di dedicarsi al suo sogno da quando Roberto gli aveva promesso di portarlo in Brasile, e l'aveva lasciata indietro e lei aveva incontrato qualcun altro. Non poteva certo aspettarsi che lei lo aspettasse…in virtù di cosa poi?Di quale promessa?Doveva essere felice per lei e per Genzo, l'aveva vista serena, radiosa e felice. Forse questo era quello che doveva aiutarlo a lasciarsi alle spalle quel ricordo e a viverlo con serenità, come tutti i ricordi che si rinchiudono nel cuore.

Genzo si lasciò cadere sul divano stancamente passandosi una mano sugli occhi:
- Sei stanco? - Sanae si sedette accanto a lui
- Un po'…- disse lui con una smorfia
- Ti fa male la gamba?- il suo tono era preoccupato
- Ora passa… Ci sarebbe qualcosa da bere? -
- Non devi sforzarti…lo sai Genzo…- disse Sanae avvicinandosi al mobile bar per preparargli un bicchiere di cognac
Lui sospirò:
- Lo so Sanae, ma non potevo non andare a salutarli. E' solo che il non poter giocare in quest'amichevole mi fa sentire impotente - batté un pugno sul bracciolo del divano
- Ti capisco Genzo…però ti ho promesso che sarai pronto per il prossimo campionato e per i Mondiali…La frattura si è saldata completamente ma io non voglio rischiare che in un'uscita un po' azzardata…- gli disse chiudendo l'anta di cristallo del mobile bar
- Non preoccuparti…- la guardò negli occhi mentre lei gli porgeva il bicchiere - Mi fido di te…Li guarderò dalla tribuna sconfiggere la Germania…- posò il bicchiere sul tavolino di fianco al divano e le prese il polso attirandola a sé e facendola sedere sulle sue gambe.Lei si accoccolò felice tra le sua braccia:
- Mi piace il tuo profumo…gelsomini…come quel giorno…lungo il Viale dei ciliegi…- mormorò sui suoi capelli
- Quando non mi baciasti…- commentò lei
- Sento una vaga nota di rimprovero…
- Già …- replicò assumendo un finto tono di offesa
La governante venne a chiedere per che ora i signori volevano cenare
- Grazie…- la congedò Sanae - può andare stasera mi occupo io della cena
- Perché quel tono prima?
Lei si scostò un po' da lui per guardarlo in viso:
- Io volevo che tu mi baciassi…- spiegò - Non sai quanto ci sono rimasta male quando ti sei tirato indietro…Ti avevo sentito dire a Tatsuo che eravamo amici…e non riuscivo a capire…Ero confusa
- Ma io pensavo che tu fossi ancora innamorata di…
- …di Tsubasa? - concluse lei sorridendo perché ancora dopo tutti questi anni lui era un fantasma tra loro, dopo tutto quello che avevano passato e condiviso assieme bastava che lui si ripresentasse all'orizzonte perché Genzo si preoccupasse - Ma tesoro -cominciò prendendogli il volto tra le mani e guardandolo fisso - Tu mi piacevi molto…già allora… sotto i ciliegi mi rubasti il cuore…
Lui sorrise e prendendole il mento tra le dita la baciò dolcemente:
- Credo di non averlo capito…quella volta - si scusò poi - Ma mi pare di essermi ripreso poi no?
Questa volta fu lei a sorridere sulle sue labbra
- Devi sempre puntualizzare?
- Credevo fosse uno dei lati del mio carattere che tu apprezzassi di più…
- Senti stavo pensando che potremmo invitarli tutti qui una di queste sere….magari domani potresti parlarne con il sig. Mikami…
Genzo sogghignò:
- Ti ha fatto da testimone di nozze e ancora non riesci ancora a chiamarlo per nome?
- Oh piantala Genzo…Piuttosto cosa ne pensi della mia idea?
- Carina…ma aspetta che giochino la partita così si festeggerà la vittoria…
- E tu pensi che vinceranno anche se tu non sei in porta?
- Guarda è piccola impertinente…- le disse lui fingendo di darle un pugno
Sanae si alzò di scatto:
- Allora SGGK cosa vuoi per cena?
Lui la attirò nuovamente tra le sua braccia cominciando a baciarla sul collo:
- Te…

 


4. IERI

Un raggio di sole accarezzò il volto Sanae, si mosse piano nel sonno cercando il tepore del corpo di Genzo e rannicchiandosi vicino a lui, provò a riaddormentarsi ma non ci riuscì, così aprì gli occhi e si mise a guardare il volto di Genzo addormentato…non riusciva ancora a crederci…Lei e Genzo si erano sposati, osservò con attenzione la sottile vera d'oro che luccicava al suo dito…tutto era accaduto così in fretta
I signori Wakabayashi erano passati da Amburgo e avevano annunciato al figlio che volevano incontrarlo ad una cena. Genzo le aveva chiesto di accompagnarlo
- Sei sicuro di volere che ci sia anche io?
- Certo sei la persona più importante per me no?
- Sì ma…cosa penseranno…insomma
- Sono sicuro che Tatsuo gli avrà già detto qualcosa perciò non credo che saranno completamente impreparati a questo incontro…Chissà cosa vorranno…
- Passare del tempo con te?
- Non credo, anzi sono sicuro che mio padre tornerà alla carica sul discorso della mia responsabilità con l'azienda di famiglia…
- Dovresti dargli una opportunità, Genzo…
- Lasciamo stare…
- Dovrai superare prima o poi questo conflitto…- disse lei, ma Genzo non le aveva risposto
La sera della cena si era presentata al ristorante con il cuore in tumulto, le gambe che le tremavano tutto era andato bene…fino al momento del dolce quando il padre di Genzo aveva buttato sul tavolo la proposta al figlio di lasciare la squadra dell'Amburgo per assumere l'incarico di vicepresidente delegato della finanziaria che governava l'impero finanziario dei Wakabayashi:
- Ti aspetta un ufficio a Londra se vuoi puoi cominciare anche da settimana prossima…-
- Papà…io non ho alcuna intenzione di lasciare la mia carriera di calciatore per andarmi a rinchiudere in un ufficio in una fumosa città…- sbottò lui trattenendosi dal picchiare il pugno sul tavolo
- E' ormai tempo che tu cresca e che abbandoni questi divertimenti infantili…
- …infantili?Io ho una carriera papà
- Andiamo Genzo non puoi definire questa una carriera…
- Ah no?E tu come la definiresti?E se non avevi così fiducia nelle mie potenzialità perché mi hai affidato a Tastuo…
- Genzo stai parlando con tuo padre…- s'intromise sua madre - Credo che dovresti portargli un po' più di rispetto
- Già…ma un padre non è solo qualcosa di biologico sai…un padre è lì con te la notte quando sei malato…quando ti fai male, quando vinci la tua prima partita o quando subisci la tua prima sconfitta…tu dov'eri papà?A qualche consiglio di amministrazione o qualche riunione…- si era alzato dalla sedia gettando il tovagliolo sul tavolo - anzi tutto sommato Tatsuo è stato un padre per me più di quanto non lo sia stato lui
- Sei ingiusto Genzo…
- Ingiusto mamma?Non so credo di aver sempre pensato che dei genitori dovessero appoggiare le scelte dei figli…e non ostacolarle in ogni modo.
- Noi lo abbiamo fatto per il tuo bene…
- Per il mio Bene!?… - esclamò lui ormai al colmo della rabbia facendo per andarsene
Sanae a quel punto si era sporta verso di lui posandogli una mano sul braccio, Genzo si volse nella sua direzione e la guardò per qualche istante negli occhi in silenzio, poi si sedette sulla sedia dicendo:
- Se vi interessa davvero il mio bene dovete accettare le mie aspirazioni. Io non voglio lavorare nell' azienda di famiglia. La mia vita è sui campi di calcio e…- strinse la mano di Sanae -…con Sanae

Una volta tornati a casa Sanae salì in camera a cambiarsi e attese che Genzo salisse a dormire ma quando vide che non la raggiungeva scese a cercarlo. Lo trovò ancora seduto in poltrona nella biblioteca che sorseggiava un bicchiere di cognac, con le finestre spalancate sul giardino… Il silenzio della notte avvolgeva come un velo tutto quanto.
- Cosa fai?
Era sussultato di sorpresa al suono della sua voce:
- Non ti ho sentita arrivare…Pensavo
- A cosa? - si era avvicinata e aveva posato un timido bacio sui capelli di lui, sedendosi poi sul bracciolo
Si era stretto nelle spalle:
- Al passato…Tu lo rimpiangi mai?…-
- No…ho avuto più di quanto mi sarei aspettata…perché tu lo rimpiangi?
- Non lo so in fondo, posso dire di essere stato felice,
- Io credo solo che se tu gli dessi una possibilità…- si interruppe vedendo che Genzo si irrigidiva- Anche se forse puoi trovare discutibile il loro atteggiamento, ricorda che secondo il loro punto di vista hanno fatto tutto per il tuo bene…
- Sanae…- la fece scivolare sul bracciolo attirandosela sulle ginocchia
- Dimmi
- Era un po' che ci pensavo ma stasera ne ho avuto la conferma…c'è qualcosa in te che mi placa, che mi fa sentire sereno…quando ci sei, quando ti guardo e sei così, assorta e dolce, come in questo momento: sento crollare ad una ad una tutte le barriere, sembri essere l'unica a possedere la chiave di quel muro che ho sempre innalzato tra me e le emozioni. Tu sembri arrivare, senza problemi laggiù proprio al centro del mio cuore…dove mai nessuno aveva avuto accesso…Riesci ad arrivare laggiù e ad amarmi nonostante tutto…
- Genzo ricordi cosa ti dissi quel lontano pomeriggio sotto i ciliegi…
- Non so mi dicesti tante cose… - sorrise lui sui suoi capelli
- Io credo che sarebbe facile amarti…una volta guardato oltre le apparenze…
- Sì mi ricordo…
- Ecco, quello che io vedo nel profondo del tuo cuore è quello che io amo di te…Il Genzo che si nasconde laggiù e che non mostri mai a nessuno, ma che io ho avuto la fortuna di conoscere…
Il silenzio calò ancora tra loro, stettero così stretti per alcuni minuti in ascolto della musica dei loro cuori:
- Sposami…
Lei lo guardò fissa, gli occhi barrati il cuore in tumulto incapace di credere a quelle parole
- Eh? -
- Ho detto sposami…
- Ma…
- Non vuoi?
- Sì! Sì! Sì! Che voglio…quando? - le lacrime cominciarono a scenderle lungo le guance
- Il prossimo week end
Si guardarono per qualche istante perdendosi l'uno nello sguardo dell'altro…
- A chi lo diciamo per primi????
- Diciamolo al sig. Mikami
- E' in Giappone per un incontro con la Federazione… Chiamiamo Schneider
- Ma sono le due del mattino
- Io non posso aspettare domani…
- Ma…- cercò di obiettare ancora lei
- E allora?Non sai che ormai c'è abituato ad essere buttato giù dal letto per te?
- Sì lo so me lo ha raccontato…
La prese per mano trascinandola nello studio alzò la cornetta e compose il numero di Schneider a Monaco…al decimo squillo rispose il Kaiser con voce impastata dal sonno:
- Pronto
- Karl…
- Wakabayashi…cosa diavolo vuoi?Sono le due del mattino…e io domani devo prendere un aereo con la squadra
- Cosa fai il prossimo week end?
- Non ne ho la più pallida idea…Perché?
- Io e Sanae ci sposiamo…mi faresti da testimone?…
-….
- Karl…ci sei?
- Credo di non aver capito molto bene…
- Ho detto che io e Sanae ci sposiamo il prossimo week end…e ho bisogno di un testimone…-

 

 

5. OGGI

Ripensò al giorno del suo matrimonio, si erano sposati in una chiesetta poco fuori Amburgo, con i soli testimoni (Tatsuo e Karl) e alcuni amici intimi. I genitori di Genzo non erano potuti venire ma avevano mandato le loro felicitazioni e li avevano invitati a raggiungerli a Londra per la luna di miele, Genzo si stava ancora riprendendo dall'infortunio alla gamba ma erano riusciti a rubare alcuni giorni alla riabilitazione andando a trovare i genitori di lui…che a quanto pareva avevano deciso di accettare le scelte del figlio a cominciare dal suo matrimonio così affrettato e la sua carriera di calciatore.
Gli altri ne erano rimasti stupiti all'aeroporto, quando Genzo l'aveva presentata come sua moglie lo aveva letto nei loro occhi. Certo nessuno avrebbe mai pensato che Sanae Nakazawa avrebbe preso una strada diversa da quella che tutti si immaginavano per lei. Di solito la gente tende ad immaginarsi un futuro ben preciso per gli altri, dimenticando come le scelte, e gli imprevisti della vita portino dei cambiamenti inaspettati. Nulla è già scritto e immutabile nella vita di ognuno. Anche lei, se qualche anno prima le avessero detto che avrebbe finito con lo sposare Genzo Wakabayashi, non ci avrebbe creduto…C'era stato un periodo in cui aveva sperato e accarezzato il sogno di poter costruire un futuro e una famiglia con Tsubasa Ozora…C'era stato un periodo della sua vita in cui contava solo lui, era stata disposta a tutto arrivando quasi a sacrificargli, sé stessa e molti sogni, come cambiavano le prospettive e le aspirazioni se ripensava alla frase che Ishizaki le aveva detto la sera prima, poteva averne tutto il quadro completo:
"Infermiera…ne hai avuto sempre la vocazione prima con Tsubasa e ora con Genzo"
Era vero, per Tsubasa si era dedicata ad accudirlo, sostenerlo, curarlo, come se questo fosse l'unico modo per stargli accanto e entrare in quel suo mondo. E in fondo questo ero un po' ciò che lo differenziava dagli altri. La sua tenacia, la sua grande volontà verso il conseguimento del suo sogno metteva in ombra tutto il resto anche le persone che gli stavano accanto cercando di attirare la sua attenzione, distogliendola per qualche istante dal pallone o dai campi di calcio. Se ripensava a quegli anni non si riconosceva più in essi: quella era un'altra Sanae, un'altra vita, un altro mondo. Non la rinnegava, affatto, faceva parte di lei e di quello che era diventata ma a volte la vita con i suoi incontri è davvero ricca di sorprese nel mostrarci altri modi di vedere le cose le persone o anche solo prospettive differenti soprattutto quando questi giungono improvvisi davanti a noi…destinati a tutto travolgere. Tutto si poteva dire ma non che lei avesse annullato sé stessa per Genzo: era un rapporto diverso il loro, basato su presupposti che mai aveva preso in considerazione con Tsubasa…anche perché Genzo era completamente diverso da Tsubasa. Il primo passo era stato il capire come in realtà anche lei fosse qualcuno e che non doveva misurare sé stessa e le proprie capacità e aspirazioni sul metro di qualcun altro. L'aiuto di Genzo era stato indispensabile in questo, quando l'aveva convinta a fare domanda per le borse di studio all'estero le aveva mostrato un'altra prospettiva…la propria, quella di Sanae Nakazawa.
Genzo era un uomo strano, tentava di far combaciare i pezzi di un puzzle che non si componeva mai che non dava mai il medesimo risultato, perché ogni volta qualcosa di inaspettato giungeva a scombinare tutto, nel primo periodo del loro rapporto si era chiesta spesso che uomo fosse, cosa si celasse dietro ai suoi occhi. Cosa ci fisse chiuso in fondo al suo cuore, ma non era riuscita a darsi una risposta definitiva. Era così indecifrabile…un mistero che sfuggiva ad ogni suo tentativo di comprensione: i sentimenti di Genzo, i suoi pensieri erano chiusi profondamente dentro il suo cuore…La sera della cena con i genitori aveva scoperto un lato del carattere di Genzo che era sicura anche gli altri ignoravano…Il conflitto con la sua famiglia lo aveva segnato profondamente, di questo era certa…forse molto più di quanto lui stesso fosse consapevole o ammettesse con sé stesso e in fondo era questo il punto che aveva fatto di lui quello che era adesso. L'uomo arrogante, presuntuoso, strafottente era solo uno strato superficiale che non era dovuto come si poteva pensare alla sua condizione di giovane ricco e di talento che aveva dalla vita tutto quello che potesse desiderare, in fondo di quello a Genzo non importava molto…Il dolore si nascondeva nel profondo del cuore di Genzo…un vuoto profondo dovuto alla sua situazione familiare, ciò che gli mancava più di tutto era l'appoggio di una famiglia e questo era qualcosa che nulla poteva comprare o sostituire con palliativi, anche se Tatsuo Mikami aveva fatto molto per lui. Il tentativo dei suoi genitori di indirizzare e controllare la sua vita, senza minimamente appoggiare le sue scelte o aspirazioni avevano fatto sì che lui si attaccasse alla sua carriera di calciatore come l'unica cosa che potesse farlo felice. Era poi venuto a vivere in Germania ancora ragazzino e aveva dovuto affrontare un ambiente ostile e anche un po' razzista, Karl le aveva detto come i primi tempi non fosse ben visto lì ad Amburgo pwr via delle sue origini giapponesi e il sig. Mikami le aveva raccontato che più di una volta in qualità di tutore di Genzo era stato convocato per le risse in cui rimaneva coinvolto…Non era facile vivere con un uomo così chiuso e scontroso a volte ma, piano, piano lui stava lasciando cadere quelle barriere…ripensò a Tsubasa con lui tutto era sempre stato più facile in fondo…meno complicato bastava condividere la sua filosofia del "Boru wa Tomodachi" , ma in fondo il loro era un rapporto diverso Genzo invece…bhè già definire Genzo Wakabayashi non era semplice. Occorreva andare oltre la superficie e solo osservando con un cuore trepido e attento vi si potevano scorgere delle piccole crepe e attraverso di quelle l'immagine di un uomo triste e a volte solo, certo bisognava fare attenzione alle piccole incrinature di quella maschera che era solito indossare…Da che lo conosceva l' aveva sempre portata. I primi tempi aveva pure pensato che quello fosse il suo vero volto…poi quell'estate sotto i ciliegi in fiore la maschera era caduta frantumandosi…L'aveva intenerita scoprirlo geloso, insicuro timoroso di perderla. E in tutto questo Tsubasa era il fantasma di cui non riusciva a liberarsi, lo aveva intuito all'aeroporto il giorno precedente.
Lo squillo del telefono la distolse da quei ragionamenti, rispose al secondo squillo per evitare che Genzo si svegliasse, la conversazione fu molto breve…Posò il ricevitore del telefono sorridendo.
Salì le scale che portavano al piano di sopra ed entrò nella camera da letto. Genzo stava ancora dormendo abbracciato al cuscino di lei, quasi a ricercarne il profumo o il tepore. Restò qualche istante sulla porta ad osservarlo, la sua espressione mentre dormiva, pareva quella di un bambino con i riccioli scomposti sulla fronte. Si sedette sul lato opposto del letto accarezzandogli il capo e scostando i riccioli dalla sua fronte. Genzo si mosse nel sonno svegliandosi:
- Buongiorno…- gli disse lei
- Mmmh - mugolò lui aprendo un occhio e sollevatosi sul gomito gli passò una mano dietro il collo attirandola verso le proprie labbra
- Sei diventato pigro…lo sai che ore sono? - lo rimproverò
- No, ma visto che non devo allenarmi, mi merito un po' di riposo…
- Ah sì?Alzati sfaticato…O ti faccio il solletico…
- Tanto io non lo soffro…- sogghignò lui mentre si metteva a sedere allungando le mani verso i fianchi di lei - …mentre mi sembra di ricordare che tu invece…
Sanae si divincolò cercando di sottrarsi alle dita di Genzo, ma inutilmente e scoppiò a ridere. Lottarono per alcuni minuti, finendo poi immancabilmente per riprendere a baciarsi con passione.

Più tardi seduti sul tavolo in veranda Genzo e Sanae stavano consumando la colazione
- Mi sembri pensierosa…- gli disse lui bevendo un sorso di caffè
- Riflettevo…
- Su cosa?
- Tsubasa…- buttò fuori lei vedendolo irrigidirsi immediatamente
- Ah…Ti ha fatto effetto rivederlo?Dopo tutto questo tempo…
- Sì…ma non nel senso che intendi tu
- Io non ho detto nulla…
- Lo vedo Genzo…lo sento. Tutte le volte che lui compare in un discorso, che passa una sua intervista in televisione…il tuo sguardo si intristisce, ti rabbui…
- So che è stato importante per te, che hai sofferto per lui, perché lo hai amato molto - distolse lo sguardo
- Ci sono persone che noi amiamo molto ma che non sono in grado di ricambiarci, perché non possono o perché i tempi sono sbagliati. Ma come hai detto tu Tsubasa fa parte del passato…ora ci sei tu e null'altro conta per me
- Perché mi dici tutto questo?
- Perché non voglio che tu pensi che sei stato un ripiego…non mi sono innamorata di te perché ho realizzato che la mia storia con lui non aveva più futuro o perché mi ero stancata di aspettare…Mi sono innamorata di te perché ho visto in fondo al tuo cuore un mondo di sentimenti da condividere, e io volevo condividerli con te - gli posò una mano sul braccio
Vedendo che lui non parlava, si alzò andandogli di fianco, gli accarezzò una tempia con due dita tremanti:
- Genzo…
Lui la catturò con un braccio cingendole la vita e affondando il volto contro di lei, lasciando che Sanae gli accarezzasse i capelli:
-…devo dirti una cosa…Guardami…
Genzo non alzò la testa ma la strinse ancora più forte e lei si chinò inginocchiandosi davanti a lui e prendendogli il volto tra le mani mormorò guardandolo dritto negli occhi:
- Sono incinta Genzo…
Lo vide cambiare espressione, erano così vicini che poté sentire il cuore di lui che accelerava i battiti, i suoi occhi si illuminarono e vide le lacrime inumidire quegli occhi profondi e magnetici che amava tanto. Infine si alzò di scatto, sollevandola da terra e facendola girare un paio di volte per poi attirarla nuovamente tra le sue braccia:
- Piano Genzo…
- Sei sicura…- mormorò lui con voce rotta tenendola tra le braccia come una bambola di porcellana
Lei annuì:
- Mi hanno comunicato i risultati stamani dall'ospedale…
- Un figlio…ne sarò all'altezza?
- Certo…sarai un padre meraviglioso…Vedrai sarà un maschietto e…
- No - la interruppe con foga lui - sarà una bambina con i tuoi occhi e il tuo sorriso…
Sorrise:
- Non vorresti un maschio per continuare la tradizione di famiglia…
- Anche, ma prima…voglio una femminuccia uguale alla mamma…- disse piano lui chinandosi a baciarla
La voce di Tatsuo Mikami arrivato in quel momento li interruppe:
- Se disturbiamo torniamo più tardi
Genzo si volse continuando a tenere Sanae allacciata a lui:
- No Tatsuo…vieni vuoi una tazza di caffè?
Dietro il tecnico della Nazionale spuntarono anche tutti i giocatori della rappresentativa giapponese:
- Ci siamo tutti…- disse allegramente Ishizaki - …disturbiamo per caso?
- No prego…- Genzo fece loro segno di accomodarsi
Sanae si sciolse dal suo abbraccio:
- Vado a dire a Hilda di portare altre sedie…
La governante arrivò in quel momento con un vassoio e altre tazze:
- Ho pensato che forse i signori avrebbero gradito un po' di caffè…
- Hilda può portare delle sedie? Al caffè ci penso io..

- Allora Genzo che ci puoi dire della Germania?
- A livello tecnico sono sostanzialmente come l'ultima amichevole…Schneider ha ulteriormente potenziato il suo tiro e tutto il gioco ruota attorno a lui…come al solito - rispose lui continuando a lanciare occhiate a Sanae che si stava prodigando a offrire qualcosa agli ospiti…Un figlio…una nuova vita. Il frutto dell'amore suo e di Sanae, ancora non riusciva a crederci. Guardò quella donna che pareva avere il misterioso potere di
Fu riscosso dalle risate degli altri:
- Ah…Wakabayashi…è incredibile…- stava dicendo Koijiro Hiyuga - se me lo avessero raccontato non ci avrei creduto…L' SGGK sposato…
- E' quello che diceva anche Schneider…- gli rispose Sanae sorridendo - il giorno delle nozze…avreste dovuto vederlo…
- Darei qualsiasi cosa
- Ehi vi divertite voi? - ribatté lui mettendo il broncio
- Immensamente…tesoro…- disse lei avvicinandosi per riempirgli la tazza di caffè e baciandolo sulla guancia
- E tu? E' meglio se non ne prendi…- le sussurrò lui vedendo che stava per fare lo stesso con la propria tazza
- Sì hai ragione…- rispose lei versandosi allora un bicchiere di latte
- Ehi voi due…cosa state confabulando?Non avete ancora finito di tubare…-li canzonò Ishizaki
Arrossendo Sanae si allontanò da Genzo ma questi gli imprigionò il polso trattenendola vicino a sé:
- Ecco vedete…il fatto è…
Esitò un istante scambiando uno sguardo con la donna di fianco a lui e quando lei annuì Genzo continuò:
- …Sanae è incinta…
Il sig Mikami fu il primo a riprendersi dal silenzio di sorpresa che era calato tra i presenti e si fece subito vicino per abbracciare Sanae:
- Sanae…questa è una notizia meravigliosa
- Sig Mikami…
Gli altri si fecero attorno a Genzo dandogli sonore pacche sulle spalle e vigorose strette di mano:
- Ehi paparino dove sono i sigari…
- Veramente per quelli dovrete aspettare quando nasce, ve li spedirò per posta
Tsubasa si avvicinò a Sanae:
- Nakazawa san
- Ozora kun
- Sono molto felice per voi
- Grazie
Si sporse per abbracciarla, Sanae da sopra la sua spalla incontrò lo sguardo di Genzo e gli sorrise, lui che stava ricevendo le congratulazioni del sig. Mikami le rispose sorridendole a sua volta

 

 

EPILOGO PARTE SECONDA : SEI MESI DOPO

- La vuoi finire di camminare avanti e indietro?Finirai per farci il solco…
- Lo so Tatsuo ma è che sono nervoso
- Bhè vedi di sederti perché tanto continuando così non lo farai nascere prima…
- Non ci riesco…perché ci mettono così tanto…
- Genzo ci vuole il suo tempo, l' hai portata qui due ore fa…
- A me sembra trascorso un secolo…
Guardò per l'ennesima volta l'orologio appeso al muro della sala d'aspetto del reparto di Ostetricia della Clinica dove avevano ricoverato Sanae.
L'aveva svegliato poco dopo la mezzanotte dicendogli che era l'ora…Sulle prime lui non aveva capito a cosa si riferisse, quando alla fine aveva realizzato che doveva portarla in Clinica, si era precipitato fuori dal letto, andando per prima cosa a svegliare Tatsuo che era venuto da loro per qualche giorno durante i suoi giri per verificare le condizioni delle squadre avversarie del Giappone a pochi mesi dai Mondiali. Aveva guidato come un pazzo sulle strade di Amburgo coperte della prima nevicata della stagione
- Genzo…- Tatsuo gli posò una mano sulla spalla - non è che se continui a guardare le lancette queste si muoveranno più velocemente
- Ho paura Tatsuo - mormorò quasi tra sé
- Di cosa Genzo?…
- Un figlio…richiede tante responsabilità: amarlo, stargli accanto, seguirlo in ogni istante…ne sarò capace? Non sono mai stato molto bravo nei rapporti con gli altri in situazioni normali. Figuriamoci con un esserino che avrà bisogno…
Tatsuo strinse la mano ancora posata sulla sua spalla cercando di infondergli coraggio:
- Ascolta Genzo…so a cosa stai pensando…ma tu non commetterai gli errori di tuo padre…
- Cosa ti porta ad essere così sicuro di quest'affermazione?
- Bhè primo il fatto che ti ponga il problema è già un buon inizio…e poi c'è Sanae lei ti starà sempre accanto. E' una donna in gamba. E ti ama…
- Già…a volte mi domando cosa ho fatto per meritarla…
- Non chiedertelo…accettala soltanto…
Il dottore li raggiunse in quel momento:
- Sig. Wakabayashi…è andato tutto bene, tra qualche minuto potrà vedere sua moglie…e la bambina

Entrò nella stanza leggermente in penombra, Sanae era assopita, il medico aveva detto che il parto era stato un po' faticoso per lei a causa del suo fisico minuto. La guardò per qualche istante aveva il volto affaticato ma era più bella che mai sentì il cuore colmarsi di gioia si chinò a sfiorarle la fronte con le labbra poi si volse verso la culla che era accanto al letto. Si sporse per guardare sua figlia che dormiva pure lei…Era così piccola e fragile… Quando Sanae era incinta gli era capitato di sentire il battito del suo piccolo cuoricino o i suoi piccoli movimenti ma non riusciva a vederlo come qualcosa di reale…e ora che era lì davanti a lui una marea di pensieri e sentimenti lo travolse inaspettatamente. La guardò con attenzione…sua figlia. Le ciglia, il naso, e la piccola bocca…tanto simile nella forma a quella di Sanae. Si trovò a sorridere intenerito e un improvviso groppo di commozione gli strinse la gola:
- Ciao piccolina…- la sua voce uscì un po' rauca dall'emozione - Benvenuta al mondo…Sai vi voglio tanto bene…a te alla tua mamma. Ti prometto che non smetterò mai di dirvelo…Siete la cosa più bella che la vita mi ha regalato…e farò di tutto per essere degno di questo regalo
- Genzo…- la voce di Sanae lo fece sussultare, si volse a guardarla e vide che aveva gli occhi lucidi di lacrime, tossicchiò un po' imbarazzato
- Ciao…amore…- si avvicino a sfiorarle le labbra con un bacio - E' bellissima…è il tuo ritratto…
- Io dico che ha molto di te anche…- gli accarezzò la guancia un po' ruvida per via della barba e aggiunse - Sai erano parole bellissime…
- Mi sono venute dal cuore - si sedette sul letto intrecciando le sue dita a quelle di lei
- Sarai un padre meraviglioso…di questo ne sono sicura
- Hai già pensato al nome?
Scosse la testa :
- Volevo farlo con te…
- Che ne dici di Asuki…
- Petalo rosa…Sì credo che sia perfetto
- Hai già avvertito qualcuno?
-…I tuoi genitori arriveranno dal Giappone con il primo volo, ma non credo saranno qui prima di domani
- E i tuoi?- chiese incerta Sanae
Genzo lasciò passare qualche istante prima di rispondere:
- Saranno qui nel pomeriggio…non avevo mai sentito mia madre così entusiasta…
- Ti avevo detto che potevano stupirti…
- Tutto merito tuo
- Non attribuirmi più meriti di quanto mi spettino
Si sporse nuovamente verso la culla dove la bambina ora stava dando i primi segni di risveglio…apriva e chiudeva i pugnetti, poi d'improvviso spalancò gli occhi a incrociare quelli di Genzo…Il cuore gli si invase d'amore, un tepore piacevole che mai aveva provato prima:
- Vuoi prenderla in braccio?
- Non saprei…neppure come tenerla
Sanae sorrise:
- Basta che gli reggi la testa, e sii delicato… ricordati che non è un pallone…
- Spiritosa
Si sporse sopra la culla incontrando ancora quegli occhi la tirò su cercando di fare piano poi si sedette sul letto guardando quell'essere che ancora non conosceva ma che già sentiva di amare con tutto il suo cuore…
- Come è piccola…- le sfiorò una delle manine che si richiusero prontamente sul suo dito con una forza incredibile per un esserino così piccolo
D'improvviso la bambina si mise a piangere e Genzo si volse a guardare Sanae con uno sguardo vagamente terrorizzato:
- Che cosa faccio adesso???
Lei scoppiò a ridere:
- Credo che abbia fame…passamela.
Genzo gli passò quel fagottino e quando Sanae l'ebbe presa dalle sue braccia se le sentì improvvisamente vuote uscì dalla stanza con il cuore e l'animo in tumulto…Asuki sua figlia. Tatsuo Mikami lo aspettava nel salottino di attesa e appena lo vide lo guardò sorridendo…
- Mio Dio Tatsuo…è così piccola e innocente…ma un suo sguardo basta a cancellare qualsiasi cosa. L' ho tenuta tra le braccia pochi minuti…e mi ha già riempito il cuore
- Aspetta a dirlo quando dovrai fare delle levatacce alle tre di notte o ti troverai alle prese con pappine e pannolini…- gli disse sorridendo l'altro battendogli un paio di pacche sulle spalle
- Non voglio perdermi nulla della sua crescita, voglio esserci sempre
Ben presto arrivarono molti amici e compagni di squadra di Genzo, assieme a qualche giornalista in cerca di una foto della piccola figlia del SGGK ma Tatsuo si occupò di depistare i curiosi con la collaborazione dei medici del reparto, lasciando così i neo genitori di godersi in pace quel momento. Ben presto la stanza fu piena di mazzi di fiori e telegrammi di congratulazioni.
La sera, poi, quando tutti se ne furono andati , Genzo ottenne dal dottore il permesso di restare un po' di più con Sanae:
- Sei stanca?
- No…solo immensamente felice. A cosa pensi?
- A quanto sono fortunato…ho tutto quello che potessi desiderare e che mai avrei creduto di ottenere - restò in silenzio a osservarle per qualche istante, la bambina dormiva placida tra le sue braccia, poi si sdraiò accanto a Sanae passandole un braccio sotto le spalle e facendole posare il capo sul suo petto. Poteva sentire i due cuori (quello di Sanae e della piccola Asuki) battere contro il suo, chiuse gli occhi mentre un'ondata di serenità tornava ad invaderlo.
La sua famiglia.
La cosa più importante per lui.
Tutta la sua vita stava racchiusa nel porto delle sue braccia.

Genzo era fermo in fondo al Viale dei ciliegi in piena fioritura. La primavera è tornata. Il canale scorre placido lì vicino e il frinire dei grilli riempie l'aria assieme al profumo dei fiori di ciliegio. Poco più un là Sanae cammina verso di lui con la piccola Asuki per mano:
- Guarda …c'è papà…- le dice indicandolo alzando un braccio
La piccola lascia incerta la mano di Sanae e muove qualche passo in direzione di Genzo che la aspetta chinato a terra con le braccia spalancate…incespica un paio di volte barcollando pericolosamente ma arriva sorridendo alla sua meta:
- Pa…papà…- balbetta incerta mentre lui la solleva verso il cielo.
Il vento soffiò leggero tra loro facendo vorticare alcuni petali di ciliegio.
Se la fa sedere sulle spalle…mentre Sanae lo raggiunge.
Si china a baciarla con dolcezza, mentre lei sorridendo gli dice:
- Sono di nuovo incinta Genzo…

Postfazione
Allora…è finita. Confesso che mi dispiace un po'…mi ero affezionata a questa fic…e a "questi" Genzo e Sanae. Voi che ne dite?Lo so che qualcuno storcerà il naso, per un sacco di motivi, C'è chi non vede di buon occhio la coppia Genzo Sanae, e in fondo il mio Genzo non è così Bastardo patentato, anche se neanche Takahashi lo rende poi profondamente Str….. Ma io li vedo così.
E poi l'idea di Genzo padre mi è uscita così, da sola lasciando scorrere la vicenda sulla tastiera, e visto che io sono per la libera espressione dei personaggi…
Allora volevo ringraziare un po' di persone…Terry e Sanada81 che mi hanno aiutato per il nome della bambina di Genzo e Sanae (visto che cercavo un nome con un significato preciso). Pierluigi della MB del Jag che non so perché ha voluto leggere la fic ma che mi ha incoraggiato molto. Fede anche lei della MB…che con i suoi incoraggiamenti FORZA MARINE mi ha dato una carica pazzesca (non solo per la fic…). E poi tutti quelli che mi hanno scritto email dicendomi quanto la mia fic li avesse emozionati mi fa piacere perché se anche solo una persona si è commossa a leggere questa pazzia che ho scritto vuol dire che ho raggiunto il mio intento
A tutti
ARIGATOU GOZOMASHITA…
Sanychan

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