EPILOGO PRIMA PARTE: TRE ANNI DOPO
1.
OGGI
L'aereo sorvolava l'immenso mare di nubi
Sotto di loro c'era
la Germania, tra poco sarebbero arrivati ad Amburgo
Tsubasa Ozora
si guardò in giro, gli altri suoi compagni di squadra stavano
dormendo quasi tutti, alcuni stavano leggendo le riviste sportive
o chiacchieravano tra loro
C'erano tutti
Erano passati anni
ormai e ognuno aveva preso la propria strada professionale. Lui giocava
ormai nel Barcellona in Spagna, era un giocatore di talento e lui
poteva ritenersi soddisfatto: la sua squadra aveva vinto molto quell'anno
poi erano arrivati in finale e avevano vinto la Coppa delle Coppe
e si parlava di lui come uno dei probabili candidati alla vittoria
del Pallone d'Oro il massimo riconoscimento per un calciatore; se
lo avesse vinto sarebbe stato il primo giocatore Giapponese a conquistarlo
Tutto
sommato però c'era un pensiero che lo tormentava, un rimpianto
che si portava dentro e da quando aveva ricevuto quella convocazione
per giocare quell'amichevole in Germania i ricordi lo travolgevano
ad ondate senza che lui potesse fare nulla per impedirlo? Nonostante
tutto erano ricordi che facevano male anche se il tempo li aveva smorzati
un po'. Ancora Giappone
Fujisawa
il canale dove aveva incontrato
Sanae:
"Allora vai per Genzo
non è così?"
Mentre correva via da lei gli era parso che lei avesse detto qualcosa
ma non si era fermato né era tornato indietro soffocato da
un groviglio di sentimenti che non era mai riuscito a decifrare: gelosia,
senso di perdita, mancanza
erano tutti sentimenti che si provavano
per una persona importante per noi e solo allora aveva capito di aver
commesso un grave errore lasciandosi scappare le occasioni che la
vita gli aveva offerto con Sanae
Gli tornò in mente la conversazione con Roberto avvenuta quando
era tornato in Brasile dopo aver giocato e vinto l'ultimo campionato
con la Nankatsu. L'anno in cui Sanae era partita per Amburgo
"Tsubasa
quanti anni sono che lei ti è stata accanto
e tu niente
Mi pare normale che lei si potesse interessare ad
un altro
"
"Genzo
"
" Se fosse non credo che lo abbiano fatto per farti soffrire,
è successo
"
"Lo so Roberto
Lo so benissimo
Però fa male"
" Passerà Tsubasa passerà
"
Ricordi, dolci
ricordi che non riusciva a cancellare, che lo
facevano soffrire e che ogni tanto tornavano alla memoria con il retrogusto
amaro del rimpianto
Sapeva che Sanae era ancora ad Amburgo che non era più tornata
in Giappone, lo sapeva perché sua madre glielo diceva quando
andava a trovarlo o si sentivano per telefono ma faceva tutto lei
e lui non indagava oltre limitandosi ad ascoltare
Non l'aveva
più rivista c'era stata una amichevole anche tre anni prima
ma quella volta il San Paolo alla fine non lo aveva lasciato partecipare
visti gli impegni di Campionato Brasiliano
e allora ne era stato
quasi contento, si era sentito sollevato anche perché non sapeva
come avrebbe affrontato Genzo o Sanae se li avesse visti
ma ora
c'era una domanda che lo tormentava e che aveva bisogno di una risposta
Guardò
Misaki seduto accanto a lui
Taro sentendosi osservato sollevò lo sguardo dalla rivista
calcistica che stava leggendo:
- Nervoso?- gli chiese come intuendo i pensieri dell'amico
- Ho paura
- Tsubasa si passò una mano tra i capelli -
E' sciocco vero? Sono quattro anni che non la vedo
-
Sei mesi fa abbiamo avuto un incontro di Champions League
contro l' Amburgo
- esitò un attimo
- Come sta? -Tsubasa lo incitò a continuare
- Stenteresti a riconoscerla
E' cambiata, è diventata
una donna, affascinante, elegante
sicura di sé. E' diventata
un medico
- E Genzo?- Tsubasa fece quella domanda con difficoltà
-
E' molto orgoglioso di lei
-
- Li hai visti assieme?
- Siamo andati a cena fuori dopo la partita
e quando sono arrivato
al ristorante lei era seduta al tavolo con lui
Tsubasa chiuse gli occhi sospirando
ecco ora lo sapeva con certezza
Taro lo guardò un istante prima di mormorare:
- Non pensavo che tu
- Bhè a dire la verità
neppure io fino a quando
lei non è partita
- lo prevenne lui sorridendo senza riuscire
a nascondere un po' di amarezza.
- Perché non glielo hai detto?
- Ti prego Sanae resta? Dopo che me ne ero andato in Brasile partendo
da Parigi senza pensare a lei? Sai temevo che me lo rinfacciasse
Dimmi una cosa
sono felici?
- Da quello che ho visto sì
Taro si abbandonò ai ricordi di sei mesi prima quando con la
sua squadra aveva affrontato la squadra di Genzo per la semifinale
della Champions League.
2.
IERI
Terminata la partita si salutarono nel corridoio che portava agli
spogliatoi:
- Genzo..
- Misaki
allora come stai? Bel goal ma se c'ero io in porta non
saresti passato
Butt si è fatto giocare come un ragazzino
L' altro gli sorrise:
- Non sei cambiato per nulla
Tu come stai?
- Meglio ora
sto facendo riabilitazione alla gamba - rispose
Genzo battendosi un colpetto sulla coscia
- L' ho sentito
Una brutta frattura
- commentò
- Già ma l'ortopedico mi ha salvato gamba e carriera
obbligandomi
però a saltare questi ultimi mesi di partite fino alla fine
del campionato
- Ehi Genzo che ne dici di andare a cena stasera? Per ricordare i
vecchi tempi
Io ho la giornata libera domani
Potremmo fare
alle 19:00
che ne dici? Scegli tu il ristorante
- D'accordo ma facciamo alle 20:00 ho una visita dall'ortopedico prima
- Da quando gli ortopedici ricevono così tardi? -
Gli strizzò l'occhio:
- Da quando sono raccomandato
Si accordarono per vedersi al ristorante di cui Genzo gli diede il
nome e l'indirizzo e quando Taro arrivò vide che Genzo era
già al tavolo e che non era solo: di fronte a lui stava infatti
seduta una donna che lui non poteva vedere in viso perché gli
dava le spalle
Genzo con una donna? Questa poi
si disse
mentre sorridendo si avvicinava al tavolo:
- Buonasera Genzo scusa il ritardo ma con questo traffico
-
- Figurati siamo arrivati da poco anche noi, la visita si è
protratta un po' più del dovuto
-
Mentre si sedeva lanciò uno sguardo alla donna seduta al tavolo.
Era una bella donna con un sorriso dolce, il trucco leggero e
la
fissò per alcuni istanti rimanendo senza parole quando finalmente
la riconobbe:
- Nakazawa san
-
- Solo Sanae, Taro
- gli disse lei sorridendo
- Non sapevi che Sanae era ad Amburgo?-
- No -
- Ho vinto una borsa di studio
E mi sono trasferita qui. -
- Sai Sanae si è laureata un anno fa in medicina e ora lavora
all'ospedale di Amburgo
E' il mio ortopedico
-
Il suono di un cerca persone li interruppe, e Sanae dopo aver controllato
il numero si alzò:
- Scusate torno subito
- disse lanciando un'occhiata a Genzo
e sfiorandogli la mano - Ordina tu per me
-
La cosa non sfuggì a Taro che rivolse un sguardo interrogativo
all'amico:
- Io e Sanae
- pareva imbarazzato
- Siete fidanzati? -
- Sì, più o meno
Bhè insomma niente anelli
o roba del genere
-
- Ma quando è successo?
- A dire la verità
L'anno in cui mi ruppi il mignolo
Ero
tornato in Giappone per recuperare e lei mi aiutava con la riabilitazione.
Abbiamo cominciato a parlare lei mi diceva che voleva dare una svolta
alla sua vita
Così le dissi di fare domanda per una borsa
di studio all'estero
Bhè io mi sono innamorato
ma
sapendo dei suoi sentimenti per Tsubasa non mi sono fatto avanti
poi
sarei ritornato in Germania
Insomma c'erano tante cose contro
Troppe
-
- Il destino però ci ha messo lo zampino
- gli disse Taro
con un sorriso
- Già, lei ottenne la borsa di studio proprio qui ad Amburgo
e il preside mi chiese se potevo ospitarla
Il resto poi è
venuto non saprei dirti come
Quando ho ricevuto la proposta della
Juventus ho capito che non potevo lasciarla
-
- Avevo sentito che avevi rifiutato l'ingaggio
ma non immaginavo
fosse per lei
-
- Bhè mica potevo metterlo sui giornali
ti pare? -
- Sei cambiato Genzo
-
- E' merito suo
-
- Non avrei mai creduto che un giorno il grande SGGK potesse parlare
così
- Neppure io pensavo di incontrare qualcuno che potesse coinvolgermi
così tanto
Furono interrotti dal cameriere per le ordinazioni
- E Tsubasa? Sa di voi? - chiese Taro quando quello si fu allontanato
- Non lo so francamente
Sanae mi ha detto che prima di partire
non hanno avuto modo di parlare ma che lui pareva colpito del fatto
che lei venisse ad Amburgo
c'erano state delle chiacchiere quell'estate,
avevamo passato molto tempo assieme e sai bene anche tu come sono
Ishizaki e gli altri
-
- Certo che anche lei è cambiata molto. Lasciatelo dire Genzo
è diventata una donna stupenda
La piccola Anego
-
sorrisero entrambi a quell'immagine.
Sanae ritornò in quel momento:
- Scusate un piccolo intoppo in ospedale - spiegò mentre Genzo
si alzava per spostarle la sedia
- Devi andare?-
- No ho risolto tutto
Allora avete ricordato i vecchi tempi?
-
- Più o meno -
- Spero che avrete lasciato i ricordi migliori
Allora Taro che
notizie hai dal Giappone?
- Nulla che forse voi non sappiate già
Ho saputo che Jun
e Yaoyi si sono sposati
- Sì, e mi è spiaciuto davvero molto non essere andata
al matrimonio, ma non potevo lasciare il mio lavoro in Ospedale
- Koijiro, l'anno prossimo giocherà ancora nella Juventus
- Già così la nostra sfida continuerà ancora
in Champions Leagues
Sanae si rabbuiò:
- Questo dipenderà dal tuo recupero
La frattura era molto
brutta,
Genzo scoppiò a ridere:
- Ecco la mia dottoressa
Certo cara farò solo quello che
mi ordinerai tu
- Non prendermi in giro Genzo
- il suo sguardo si era fatto ad
un tratto triste
Lui le prese una mano stringendola forte, e poi portandosela alle
labbra:
- Non ti preoccupare non farò imprudenze te l' ho promesso
ricordi?
-
Taro li osservò: era stata una sorpresa trovare Sanae ad Amburgo
ma ancora di più scoprire che loro due si erano innamorati.
Certo che si era spesso chiesto come si sarebbe conclusa la storia
tra Sanae e Tsubasa ma tutto si sarebbe aspettato fuorché che
Sanae Nakazawa e Genzo Wakabayashi potessero finire insieme
Lei
era sempre stata innamorata di Tsubasa dedicandosi a lui sin da quando
aveva 11 anni e ora
com'era strana la vita
in fondo non
erano mai stati chiari quali fossero i sentimenti di Tsubasa per Sanae
sempre
lanciato nei suoi sogni sul calcio non si era mai soffermato molto
su quello che gli stava davanti, sulla quotidianità
e
Sanae aveva sofferto molto probabilmente per questo
Li osservò
mentre si sorridevano e Genzo assaggiava un po' della fetta di torta
al cioccolato di Sanae, mentalmente augurò ogni gioia ai suoi
due amici di tutto cuore.
3
OGGI
Genzo
Wakabayashi era fermo immobile all'uscita del volo da Tokyo accanto
a lui Sanae lo teneva per mano e si stringeva a lui
Poco più
in là Tatsuo Mikami parlava con il sig. Katagiri
Si volse verso Sanae e si chinò a sfiorarle i capelli con un
bacio
lei si strinse ancora di più a lui alzando il volto
per sorridergli e come tutte le volte lui non seppe resistere e si
chinò a catturare le sue labbra in un bacio veloce
quando
lei si allontanò da lui dicendogli che andava un attimo alla
toilette Genzo la seguì con lo sguardo fino a che non ebbe
svoltato l'angolo
Avrebbe rivisto Tsubasa, chissà cosa stava pensando in questo
Lui
non riusciva a togliersi questo pensiero dalla testa da quando Tatsuo
gli aveva comunicato che il Barcellona aveva concesso al suo campione
il permesso di giocare in quell'amichevole pre mondiali. Sapeva che
Sanae lo amava, ma non riusciva a cancellare quella domanda dal suo
cuore: come avrebbe reagito a rivederlo così dopo tanto tempo?Forse
adesso era nervosa, e stava pensando proprio a questo. Tsubasa era
stato molto importante per lei, lo sapeva bene. Era stato proprio
lui a suggerirle di allontanarsi da Fujisawa quando lei aveva espresso
l'intenzione di dimenticarlo
E da allora non lo aveva più
visto, se non in quelle rare occasioni in cui una sua intervista passava
sui programmi sportivi, e anche quando c'era un articolo che parlava
di lui sulle riviste specializzate, era sempre Genzo che gliele mostrava
per studiare la sua reazione, ma Sanae dimostrava solo una certa felicità
per i successi del suo vecchio amico e accantonava subito l'articolo.
Tre anni prima lei era a Stoccarda, ma già allora il pensiero
che lei lo rivedesse e si accorgesse di non averlo mai dimenticato
era l'incubo che aveva popolato i suoi sogni anche se poi Tsubasa
non aveva partecipato. Questo aveva evitato l'incontro anche a lui
non
che lo temesse
Riteneva che in fondo lui non avesse nulla da
rimproverarsi né da giustificarsi nei riguardi di Tsubasa.
Si era innamorato di Sanae suo malgrado, non lo aveva cercato quel
sentimento anzi aveva cercato di combatterlo con tutte le sue forze,
ma il Destino aveva deciso diversamente, portando Sanae proprio ad
Amburgo e nella sua vita.
La voce dall'altoparlante interruppe le sue elucubrazioni, e sistemandosi
il cappellino sugli occhi andò incontro ai suoi vecchi amici
I giocatori si fecero subito tutti attorno a Genzo salutandolo con
entusiasmo
alcuni non li vedeva da anni:
- Koijiro per questa volta ci siamo risparmiati la sfida
- disse
stringendo la mano del suo eterno rivale Hijuga . La loro sfida sul
goal da fuori area cominciata anni prima sui campi dei campionati
scolastici era proseguita nel corso degli anni diventando un'abitudine
anche durante gli incontri delle Coppe Internazionali a cui le loro
squadre si trovavano a partecipare. E ormai anche i giornalisti sportivi
che ne erano a conoscenza la attendevano con ansia quando si giocava
Juventus Amburgo
- La prossima volta vinceremo ancora noi della Juventus
Genzo
- Non se ci sarò io in porta
- poi si volse verso un altro
giocatore - Ishizaki allora continuano a convocarti..
- Non possono fare a meno di me
sono indispensabile alla difesa
-
sogghignò l'altro
Ozora si fece avanti:
- Genzo
- Tsubasa
com'è il clima Spagnolo?
- Preferivo il Brasile
- rispose lui stringendogli la mano
Salutò ad uno ad uno tutti gli altri: Taro Misaki, Jun Misugi,
Hikaru Matsuyama
Tatsuo Mikami si fece avanti interrompendo i loro convenevoli:
- Benvenuti
Genzo si volse e vedendo arrivare Sanae dietro di lui lo interruppe:
- Scusa Tatsuo
concedimi ancora qualche istante
- allungò
un braccio e la tirò a sé dicendo nel frattempo - Ragazzi
ecco
c'è
una persona che forse alcuni di voi vorranno salutare
- Nakazawa san
- esclamarono tutti quando ebbero riconosciuta
la loro ex manager in quella donna elegante dai lunghi capelli neri
con la mano intrecciata a quella di Genzo.
-
Mia moglie - aggiunse Genzo tossicchiando imbarazzato
Il brusio di voci che stava salutando Sanae si interruppe d'improvviso
e tutti presero a guardare ora Genzo ora Sanae ora Tsubasa che se
ne stava in disparte come se la cosa non lo avesse colpito.
Fu Sanae a rompere quel silenzio imbarazzato avvicinandosi a Genzo
e baciandolo su una guancia mormorò:
- Sei proprio carino quando ti imbarazzi lo sai? - poi rivolta agli
altri aggiunse - Bhè?Non ci fate le congratulazioni
?!
Il primo ad avvicinarsi a lei fu proprio Tsubasa che le strinse le
mani:
- Congratulazioni
Taro si volse verso Genzo, che guardava con la coda dell'occhio lo
scambio di battute tra Sanae e Tsubasa cercando di nascondere la sua
apprensione:
- Perché sei mesi fa non me lo avete detto?
- Perché fino a due mesi fa non lo sapevamo neppure noi
- Nakazawa sposata
- stava dicendo Ishizaki guardando un po'
imbarazzato la sua vecchia amica d'infanzia - Dovremo chiamarti sig.ra
Wakabayashi ora?
- Sanae andrà bene Ishizaki
- rispose abbracciando il
suo vecchio amico d'infanzia
- No tu questa me la devi spiegare
come sarebbe a dire che fino
a due mesi fa non lo sapevate neppure voi?
- Bhè ecco è successo
così all'improvviso
Lo
abbiamo detto solo a Tatsuo e Schneider che ci hanno fatto da testimoni
anche
la stampa tedesca è stata avvertita solo a cose fatte
- Già immagino i titoli
"Il SGGK dell'Amburgo sposo
a sorpresa
" - disse Hiyuga sogghignando
- Più o meno
-disse Genzo - ma abbiamo ottenuto che non
venisse divulgata a mezzo mondo.
- Ma come vi siete decisi? - la domanda di Tsubasa stupì un
po' tutti sembrava tranquillo
- A dire la verità per caso
- Avevi da occupare un week end?- lo provocò Jun Misugi.
- No
il resto della mia vita
- rispose tranquillo Genzo
prendendo una mano di Sanae e portandosela alle labbra per baciarla
- E non avevo alcuna intenzione di farmela scappare
Tutti si guardarono stupiti e Taro si volse verso Tsubasa ma questo
gli fece un cenno come a dire che stava bene
- Sarà il caso di andare - intervenne Tatsuo - Sarete stanchi
per il viaggio e domani pomeriggio comincerete gli allenamenti
- Bhè ci vediamo ragazzi
- li salutò Genzo mentre
salivano sul pullman che li avrebbe portati in albergo
- Tu non vieni Wakabayashi? - lo canzonò Ishizaki -
Devi
ancora finire la luna di miele?
- Genzo è reduce da un brutta frattura alla gamba, Ishizaki,
- spiegò Tatsuo - E non parteciperà all'amichevole
- E chi lo ha decretato
- volle sapere Hiyuga
- Io
- si fece avanti Sanae - In qualità di suo medico
- Vorrai dire di infermiera
Eh? Ne hai sempre avuto la vocazione
Sanae
prima con Tsubasa ora con Genzo
Ih! Ih!Ih!- ridacchiò
Ishizaki
- No Ryo
Sanae è un medico ortopedico ha recuperato Genzo
dopo l'infortunio
- lo interruppe Tatsuo Mikami.
-
Tsubasa tutto bene
- gli chiese Taro quando si furono seduti
al loro posto sul pullman
- Avevi ragione Taro è cambiata
E anche Genzo
- Credo sia tutto merito di Sanae
io l' ho visto più sereno
anche sei mesi fa
- Genzo sposato
questa sì che è una sorpresa -
commentò Koijiro Hiyuga sporgendosi dal sedile - me la voglio
proprio far raccontare questa. Certo che Sanae è diventata
proprio una gran bella donna
Me la ricordo ancora quando mi ha
aggredito da bordo campo perché ti avevo fatto un brutto fallo
sembrava un maschiaccio allora.
Tsubasa si volse a guardare fuori dal finestrino la città che
scorreva davanti a lui e il suo pensiero corse a Sanae e a Genzo
lo
scoprire che si erano sposati non lo aveva colpito più di tanto
certo
era rimasto un po' sorpreso come tutti gli altri del resto, ma era
la degna conclusione dopo quello che gli aveva detto Taro sull'aereo.
Rammentò un pomeriggio sotto l'albero delle scuola quando aveva
detto a Sanae gli aveva offerto
" fortunato l'uomo che ti sposerà "
In fondo, forse doveva ammettere che avrebbe desiderato essere lui
quell'uomo e un po' invidiava Genzo per questo, ma non aveva molto
da recriminare su questo: aveva fatto delle scelte
e queste scelte
lo avevano portato a imboccare determinate strade invece di altre.
Aveva deciso lui di dedicarsi al suo sogno da quando Roberto gli aveva
promesso di portarlo in Brasile, e l'aveva lasciata indietro e lei
aveva incontrato qualcun altro. Non poteva certo aspettarsi che lei
lo aspettasse
in virtù di cosa poi?Di quale promessa?Doveva
essere felice per lei e per Genzo, l'aveva vista serena, radiosa e
felice. Forse questo era quello che doveva aiutarlo a lasciarsi alle
spalle quel ricordo e a viverlo con serenità, come tutti i
ricordi che si rinchiudono nel cuore.
Genzo
si lasciò cadere sul divano stancamente passandosi una mano
sugli occhi:
- Sei stanco? - Sanae si sedette accanto a lui
- Un po'
- disse lui con una smorfia
- Ti fa male la gamba?- il suo tono era preoccupato
- Ora passa
Ci sarebbe qualcosa da bere? -
- Non devi sforzarti
lo sai Genzo
- disse Sanae avvicinandosi
al mobile bar per preparargli un bicchiere di cognac
Lui sospirò:
- Lo so Sanae, ma non potevo non andare a salutarli. E' solo che il
non poter giocare in quest'amichevole mi fa sentire impotente - batté
un pugno sul bracciolo del divano
- Ti capisco Genzo
però ti ho promesso che sarai pronto
per il prossimo campionato e per i Mondiali
La frattura si è
saldata completamente ma io non voglio rischiare che in un'uscita
un po' azzardata
- gli disse chiudendo l'anta di cristallo del
mobile bar
- Non preoccuparti
- la guardò negli occhi mentre lei
gli porgeva il bicchiere - Mi fido di te
Li guarderò dalla
tribuna sconfiggere la Germania
- posò il bicchiere sul
tavolino di fianco al divano e le prese il polso attirandola a sé
e facendola sedere sulle sue gambe.Lei si accoccolò felice
tra le sua braccia:
- Mi piace il tuo profumo
gelsomini
come quel giorno
lungo
il Viale dei ciliegi
- mormorò sui suoi capelli
- Quando non mi baciasti
- commentò lei
- Sento una vaga nota di rimprovero
- Già
- replicò assumendo un finto tono di offesa
La governante venne a chiedere per che ora i signori volevano cenare
- Grazie
- la congedò Sanae - può andare stasera
mi occupo io della cena
- Perché quel tono prima?
Lei si scostò un po' da lui per guardarlo in viso:
- Io volevo che tu mi baciassi
- spiegò - Non sai quanto
ci sono rimasta male quando ti sei tirato indietro
Ti avevo sentito
dire a Tatsuo che eravamo amici
e non riuscivo a capire
Ero
confusa
- Ma io pensavo che tu fossi ancora innamorata di
-
di Tsubasa? - concluse lei sorridendo perché ancora
dopo tutti questi anni lui era un fantasma tra loro, dopo tutto quello
che avevano passato e condiviso assieme bastava che lui si ripresentasse
all'orizzonte perché Genzo si preoccupasse - Ma tesoro -cominciò
prendendogli il volto tra le mani e guardandolo fisso - Tu mi piacevi
molto
già allora
sotto i ciliegi mi rubasti il cuore
Lui sorrise e prendendole il mento tra le dita la baciò dolcemente:
- Credo di non averlo capito
quella volta - si scusò poi
- Ma mi pare di essermi ripreso poi no?
Questa volta fu lei a sorridere sulle sue labbra
- Devi sempre puntualizzare?
- Credevo fosse uno dei lati del mio carattere che tu apprezzassi
di più
- Senti stavo pensando che potremmo invitarli tutti qui una di queste
sere
.magari domani potresti parlarne con il sig. Mikami
Genzo sogghignò:
- Ti ha fatto da testimone di nozze e ancora non riesci ancora a chiamarlo
per nome?
- Oh piantala Genzo
Piuttosto cosa ne pensi della mia idea?
- Carina
ma aspetta che giochino la partita così si festeggerà
la vittoria
- E tu pensi che vinceranno anche se tu non sei in porta?
- Guarda è piccola impertinente
- le disse lui fingendo
di darle un pugno
Sanae si alzò di scatto:
- Allora SGGK cosa vuoi per cena?
Lui la attirò nuovamente tra le sua braccia cominciando a baciarla
sul collo:
- Te
4. IERI
Un
raggio di sole accarezzò il volto Sanae, si mosse piano nel
sonno cercando il tepore del corpo di Genzo e rannicchiandosi vicino
a lui, provò a riaddormentarsi ma non ci riuscì, così
aprì gli occhi e si mise a guardare il volto di Genzo addormentato
non
riusciva ancora a crederci
Lei e Genzo si erano sposati, osservò
con attenzione la sottile vera d'oro che luccicava al suo dito
tutto
era accaduto così in fretta
I signori Wakabayashi erano passati da Amburgo e avevano annunciato
al figlio che volevano incontrarlo ad una cena. Genzo le aveva chiesto
di accompagnarlo
- Sei sicuro di volere che ci sia anche io?
- Certo sei la persona più importante per me no?
- Sì ma
cosa penseranno
insomma
- Sono sicuro che Tatsuo gli avrà già detto qualcosa
perciò non credo che saranno completamente impreparati a questo
incontro
Chissà cosa vorranno
- Passare del tempo con te?
- Non credo, anzi sono sicuro che mio padre tornerà alla carica
sul discorso della mia responsabilità con l'azienda di famiglia
- Dovresti dargli una opportunità, Genzo
- Lasciamo stare
- Dovrai superare prima o poi questo conflitto
- disse lei, ma
Genzo non le aveva risposto
La sera della cena si era presentata al ristorante con il cuore in
tumulto, le gambe che le tremavano tutto era andato bene
fino
al momento del dolce quando il padre di Genzo aveva buttato sul tavolo
la proposta al figlio di lasciare la squadra dell'Amburgo per assumere
l'incarico di vicepresidente delegato della finanziaria che governava
l'impero finanziario dei Wakabayashi:
- Ti aspetta un ufficio a Londra se vuoi puoi cominciare anche da
settimana prossima
-
- Papà
io non ho alcuna intenzione di lasciare la mia
carriera di calciatore per andarmi a rinchiudere in un ufficio in
una fumosa città
- sbottò lui trattenendosi dal
picchiare il pugno sul tavolo
- E' ormai tempo che tu cresca e che abbandoni questi divertimenti
infantili
-
infantili?Io ho una carriera papà
- Andiamo Genzo non puoi definire questa una carriera
- Ah no?E tu come la definiresti?E se non avevi così fiducia
nelle mie potenzialità perché mi hai affidato a Tastuo
- Genzo stai parlando con tuo padre
- s'intromise sua madre -
Credo che dovresti portargli un po' più di rispetto
- Già
ma un padre non è solo qualcosa di biologico
sai
un padre è lì con te la notte quando sei malato
quando
ti fai male, quando vinci la tua prima partita o quando subisci la
tua prima sconfitta
tu dov'eri papà?A qualche consiglio
di amministrazione o qualche riunione
- si era alzato dalla sedia
gettando il tovagliolo sul tavolo - anzi tutto sommato Tatsuo è
stato un padre per me più di quanto non lo sia stato lui
- Sei ingiusto Genzo
- Ingiusto mamma?Non so credo di aver sempre pensato che dei genitori
dovessero appoggiare le scelte dei figli
e non ostacolarle in
ogni modo.
- Noi lo abbiamo fatto per il tuo bene
- Per il mio Bene!?
- esclamò lui ormai al colmo della
rabbia facendo per andarsene
Sanae a quel punto si era sporta verso di lui posandogli una mano
sul braccio, Genzo si volse nella sua direzione e la guardò
per qualche istante negli occhi in silenzio, poi si sedette sulla
sedia dicendo:
- Se vi interessa davvero il mio bene dovete accettare le mie aspirazioni.
Io non voglio lavorare nell' azienda di famiglia. La mia vita è
sui campi di calcio e
- strinse la mano di Sanae -
con Sanae
Una
volta tornati a casa Sanae salì in camera a cambiarsi e attese
che Genzo salisse a dormire ma quando vide che non la raggiungeva
scese a cercarlo. Lo trovò ancora seduto in poltrona nella
biblioteca che sorseggiava un bicchiere di cognac, con le finestre
spalancate sul giardino
Il silenzio della notte avvolgeva come
un velo tutto quanto.
- Cosa fai?
Era sussultato di sorpresa al suono della sua voce:
- Non ti ho sentita arrivare
Pensavo
- A cosa? - si era avvicinata e aveva posato un timido bacio sui capelli
di lui, sedendosi poi sul bracciolo
Si era stretto nelle spalle:
- Al passato
Tu lo rimpiangi mai?
-
- No
ho avuto più di quanto mi sarei aspettata
perché
tu lo rimpiangi?
- Non lo so in fondo, posso dire di essere stato felice,
- Io credo solo che se tu gli dessi una possibilità
-
si interruppe vedendo che Genzo si irrigidiva- Anche se forse puoi
trovare discutibile il loro atteggiamento, ricorda che secondo il
loro punto di vista hanno fatto tutto per il tuo bene
- Sanae
- la fece scivolare sul bracciolo attirandosela sulle
ginocchia
- Dimmi
- Era un po' che ci pensavo ma stasera ne ho avuto la conferma
c'è
qualcosa in te che mi placa, che mi fa sentire sereno
quando
ci sei, quando ti guardo e sei così, assorta e dolce, come
in questo momento: sento crollare ad una ad una tutte le barriere,
sembri essere l'unica a possedere la chiave di quel muro che ho sempre
innalzato tra me e le emozioni. Tu sembri arrivare, senza problemi
laggiù proprio al centro del mio cuore
dove mai nessuno
aveva avuto accesso
Riesci ad arrivare laggiù e ad amarmi
nonostante tutto
- Genzo ricordi cosa ti dissi quel lontano pomeriggio sotto i ciliegi
- Non so mi dicesti tante cose
- sorrise lui sui suoi capelli
- Io credo che sarebbe facile amarti
una volta guardato oltre
le apparenze
- Sì mi ricordo
- Ecco, quello che io vedo nel profondo del tuo cuore è quello
che io amo di te
Il Genzo che si nasconde laggiù e che
non mostri mai a nessuno, ma che io ho avuto la fortuna di conoscere
Il silenzio calò ancora tra loro, stettero così stretti
per alcuni minuti in ascolto della musica dei loro cuori:
- Sposami
Lei lo guardò fissa, gli occhi barrati il cuore in tumulto
incapace di credere a quelle parole
- Eh? -
- Ho detto sposami
- Ma
- Non vuoi?
- Sì! Sì! Sì! Che voglio
quando? - le lacrime
cominciarono a scenderle lungo le guance
- Il prossimo week end
Si guardarono per qualche istante perdendosi l'uno nello sguardo dell'altro
- A chi lo diciamo per primi????
- Diciamolo al sig. Mikami
- E' in Giappone per un incontro con la Federazione
Chiamiamo
Schneider
- Ma sono le due del mattino
- Io non posso aspettare domani
- Ma
- cercò di obiettare ancora lei
- E allora?Non sai che ormai c'è abituato ad essere buttato
giù dal letto per te?
- Sì lo so me lo ha raccontato
La prese per mano trascinandola nello studio alzò la cornetta
e compose il numero di Schneider a Monaco
al decimo squillo rispose
il Kaiser con voce impastata dal sonno:
- Pronto
- Karl
- Wakabayashi
cosa diavolo vuoi?Sono le due del mattino
e
io domani devo prendere un aereo con la squadra
- Cosa fai il prossimo week end?
- Non ne ho la più pallida idea
Perché?
- Io e Sanae ci sposiamo
mi faresti da testimone?
-
.
- Karl
ci sei?
- Credo di non aver capito molto bene
- Ho detto che io e Sanae ci sposiamo il prossimo week end
e
ho bisogno di un testimone
-
5. OGGI
Ripensò
al giorno del suo matrimonio, si erano sposati in una chiesetta poco
fuori Amburgo, con i soli testimoni (Tatsuo e Karl) e alcuni amici
intimi. I genitori di Genzo non erano potuti venire ma avevano mandato
le loro felicitazioni e li avevano invitati a raggiungerli a Londra
per la luna di miele, Genzo si stava ancora riprendendo dall'infortunio
alla gamba ma erano riusciti a rubare alcuni giorni alla riabilitazione
andando a trovare i genitori di lui
che a quanto pareva avevano
deciso di accettare le scelte del figlio a cominciare dal suo matrimonio
così affrettato e la sua carriera di calciatore.
Gli altri ne erano rimasti stupiti all'aeroporto, quando Genzo l'aveva
presentata come sua moglie lo aveva letto nei loro occhi. Certo nessuno
avrebbe mai pensato che Sanae Nakazawa avrebbe preso una strada diversa
da quella che tutti si immaginavano per lei. Di solito la gente tende
ad immaginarsi un futuro ben preciso per gli altri, dimenticando come
le scelte, e gli imprevisti della vita portino dei cambiamenti inaspettati.
Nulla è già scritto e immutabile nella vita di ognuno.
Anche lei, se qualche anno prima le avessero detto che avrebbe finito
con lo sposare Genzo Wakabayashi, non ci avrebbe creduto
C'era
stato un periodo in cui aveva sperato e accarezzato il sogno di poter
costruire un futuro e una famiglia con Tsubasa Ozora
C'era stato
un periodo della sua vita in cui contava solo lui, era stata disposta
a tutto arrivando quasi a sacrificargli, sé stessa e molti
sogni, come cambiavano le prospettive e le aspirazioni se ripensava
alla frase che Ishizaki le aveva detto la sera prima, poteva averne
tutto il quadro completo:
"Infermiera
ne hai avuto sempre la vocazione prima con Tsubasa
e ora con Genzo"
Era vero, per Tsubasa si era dedicata ad accudirlo, sostenerlo, curarlo,
come se questo fosse l'unico modo per stargli accanto e entrare in
quel suo mondo. E in fondo questo ero un po' ciò che lo differenziava
dagli altri. La sua tenacia, la sua grande volontà verso il
conseguimento del suo sogno metteva in ombra tutto il resto anche
le persone che gli stavano accanto cercando di attirare la sua attenzione,
distogliendola per qualche istante dal pallone o dai campi di calcio.
Se ripensava a quegli anni non si riconosceva più in essi:
quella era un'altra Sanae, un'altra vita, un altro mondo. Non la rinnegava,
affatto, faceva parte di lei e di quello che era diventata ma a volte
la vita con i suoi incontri è davvero ricca di sorprese nel
mostrarci altri modi di vedere le cose le persone o anche solo prospettive
differenti soprattutto quando questi giungono improvvisi davanti a
noi
destinati a tutto travolgere. Tutto si poteva dire ma non
che lei avesse annullato sé stessa per Genzo: era un rapporto
diverso il loro, basato su presupposti che mai aveva preso in considerazione
con Tsubasa
anche perché Genzo era completamente diverso
da Tsubasa. Il primo passo era stato il capire come in realtà
anche lei fosse qualcuno e che non doveva misurare sé stessa
e le proprie capacità e aspirazioni sul metro di qualcun altro.
L'aiuto di Genzo era stato indispensabile in questo, quando l'aveva
convinta a fare domanda per le borse di studio all'estero le aveva
mostrato un'altra prospettiva
la propria, quella di Sanae Nakazawa.
Genzo era un uomo strano, tentava di far combaciare i pezzi di un
puzzle che non si componeva mai che non dava mai il medesimo risultato,
perché ogni volta qualcosa di inaspettato giungeva a scombinare
tutto, nel primo periodo del loro rapporto si era chiesta spesso che
uomo fosse, cosa si celasse dietro ai suoi occhi. Cosa ci fisse chiuso
in fondo al suo cuore, ma non era riuscita a darsi una risposta definitiva.
Era così indecifrabile
un mistero che sfuggiva ad ogni
suo tentativo di comprensione: i sentimenti di Genzo, i suoi pensieri
erano chiusi profondamente dentro il suo cuore
La sera della
cena con i genitori aveva scoperto un lato del carattere di Genzo
che era sicura anche gli altri ignoravano
Il conflitto con la
sua famiglia lo aveva segnato profondamente, di questo era certa
forse
molto più di quanto lui stesso fosse consapevole o ammettesse
con sé stesso e in fondo era questo il punto che aveva fatto
di lui quello che era adesso. L'uomo arrogante, presuntuoso, strafottente
era solo uno strato superficiale che non era dovuto come si poteva
pensare alla sua condizione di giovane ricco e di talento che aveva
dalla vita tutto quello che potesse desiderare, in fondo di quello
a Genzo non importava molto
Il dolore si nascondeva nel profondo
del cuore di Genzo
un vuoto profondo dovuto alla sua situazione
familiare, ciò che gli mancava più di tutto era l'appoggio
di una famiglia e questo era qualcosa che nulla poteva comprare o
sostituire con palliativi, anche se Tatsuo Mikami aveva fatto molto
per lui. Il tentativo dei suoi genitori di indirizzare e controllare
la sua vita, senza minimamente appoggiare le sue scelte o aspirazioni
avevano fatto sì che lui si attaccasse alla sua carriera di
calciatore come l'unica cosa che potesse farlo felice. Era poi venuto
a vivere in Germania ancora ragazzino e aveva dovuto affrontare un
ambiente ostile e anche un po' razzista, Karl le aveva detto come
i primi tempi non fosse ben visto lì ad Amburgo pwr via delle
sue origini giapponesi e il sig. Mikami le aveva raccontato che più
di una volta in qualità di tutore di Genzo era stato convocato
per le risse in cui rimaneva coinvolto
Non era facile vivere
con un uomo così chiuso e scontroso a volte ma, piano, piano
lui stava lasciando cadere quelle barriere
ripensò a Tsubasa
con lui tutto era sempre stato più facile in fondo
meno
complicato bastava condividere la sua filosofia del "Boru wa
Tomodachi" , ma in fondo il loro era un rapporto diverso Genzo
invece
bhè già definire Genzo Wakabayashi non era
semplice. Occorreva andare oltre la superficie e solo osservando con
un cuore trepido e attento vi si potevano scorgere delle piccole crepe
e attraverso di quelle l'immagine di un uomo triste e a volte solo,
certo bisognava fare attenzione alle piccole incrinature di quella
maschera che era solito indossare
Da che lo conosceva l' aveva
sempre portata. I primi tempi aveva pure pensato che quello fosse
il suo vero volto
poi quell'estate sotto i ciliegi in fiore la
maschera era caduta frantumandosi
L'aveva intenerita scoprirlo
geloso, insicuro timoroso di perderla. E in tutto questo Tsubasa era
il fantasma di cui non riusciva a liberarsi, lo aveva intuito all'aeroporto
il giorno precedente.
Lo squillo del telefono la distolse da quei ragionamenti, rispose
al secondo squillo per evitare che Genzo si svegliasse, la conversazione
fu molto breve
Posò il ricevitore del telefono sorridendo.
Salì le scale che portavano al piano di sopra ed entrò
nella camera da letto. Genzo stava ancora dormendo abbracciato al
cuscino di lei, quasi a ricercarne il profumo o il tepore. Restò
qualche istante sulla porta ad osservarlo, la sua espressione mentre
dormiva, pareva quella di un bambino con i riccioli scomposti sulla
fronte. Si sedette sul lato opposto del letto accarezzandogli il capo
e scostando i riccioli dalla sua fronte. Genzo si mosse nel sonno
svegliandosi:
- Buongiorno
- gli disse lei
- Mmmh - mugolò lui aprendo un occhio e sollevatosi sul gomito
gli passò una mano dietro il collo attirandola verso le proprie
labbra
- Sei diventato pigro
lo sai che ore sono? - lo rimproverò
- No, ma visto che non devo allenarmi, mi merito un po' di riposo
- Ah sì?Alzati sfaticato
O ti faccio il solletico
- Tanto io non lo soffro
- sogghignò lui mentre si metteva
a sedere allungando le mani verso i fianchi di lei -
mentre
mi sembra di ricordare che tu invece
Sanae si divincolò cercando di sottrarsi alle dita di Genzo,
ma inutilmente e scoppiò a ridere. Lottarono per alcuni minuti,
finendo poi immancabilmente per riprendere a baciarsi con passione.
Più
tardi seduti sul tavolo in veranda Genzo e Sanae stavano consumando
la colazione
- Mi sembri pensierosa
- gli disse lui bevendo un sorso di caffè
- Riflettevo
- Su cosa?
- Tsubasa
- buttò fuori lei vedendolo irrigidirsi immediatamente
- Ah
Ti ha fatto effetto rivederlo?Dopo tutto questo tempo
- Sì
ma non nel senso che intendi tu
- Io non ho detto nulla
- Lo vedo Genzo
lo sento. Tutte le volte che lui compare in un
discorso, che passa una sua intervista in televisione
il tuo
sguardo si intristisce, ti rabbui
- So che è stato importante per te, che hai sofferto per lui,
perché lo hai amato molto - distolse lo sguardo
- Ci sono persone che noi amiamo molto ma che non sono in grado di
ricambiarci, perché non possono o perché i tempi sono
sbagliati. Ma come hai detto tu Tsubasa fa parte del passato
ora
ci sei tu e null'altro conta per me
- Perché mi dici tutto questo?
- Perché non voglio che tu pensi che sei stato un ripiego
non
mi sono innamorata di te perché ho realizzato che la mia storia
con lui non aveva più futuro o perché mi ero stancata
di aspettare
Mi sono innamorata di te perché ho visto
in fondo al tuo cuore un mondo di sentimenti da condividere, e io
volevo condividerli con te - gli posò una mano sul braccio
Vedendo che lui non parlava, si alzò andandogli di fianco,
gli accarezzò una tempia con due dita tremanti:
- Genzo
Lui la catturò con un braccio cingendole la vita e affondando
il volto contro di lei, lasciando che Sanae gli accarezzasse i capelli:
-
devo dirti una cosa
Guardami
Genzo non alzò la testa ma la strinse ancora più forte
e lei si chinò inginocchiandosi davanti a lui e prendendogli
il volto tra le mani mormorò guardandolo dritto negli occhi:
- Sono incinta Genzo
Lo vide cambiare espressione, erano così vicini che poté
sentire il cuore di lui che accelerava i battiti, i suoi occhi si
illuminarono e vide le lacrime inumidire quegli occhi profondi e magnetici
che amava tanto. Infine si alzò di scatto, sollevandola da
terra e facendola girare un paio di volte per poi attirarla nuovamente
tra le sue braccia:
- Piano Genzo
- Sei sicura
- mormorò lui con voce rotta tenendola tra
le braccia come una bambola di porcellana
Lei annuì:
- Mi hanno comunicato i risultati stamani dall'ospedale
- Un figlio
ne sarò all'altezza?
- Certo
sarai un padre meraviglioso
Vedrai sarà un
maschietto e
- No - la interruppe con foga lui - sarà una bambina con i
tuoi occhi e il tuo sorriso
Sorrise:
- Non vorresti un maschio per continuare la tradizione di famiglia
- Anche, ma prima
voglio una femminuccia uguale alla mamma
-
disse piano lui chinandosi a baciarla
La voce di Tatsuo Mikami arrivato in quel momento li interruppe:
- Se disturbiamo torniamo più tardi
Genzo si volse continuando a tenere Sanae allacciata a lui:
- No Tatsuo
vieni vuoi una tazza di caffè?
Dietro il tecnico della Nazionale spuntarono anche tutti i giocatori
della rappresentativa giapponese:
- Ci siamo tutti
- disse allegramente Ishizaki -
disturbiamo
per caso?
- No prego
- Genzo fece loro segno di accomodarsi
Sanae si sciolse dal suo abbraccio:
- Vado a dire a Hilda di portare altre sedie
La governante arrivò in quel momento con un vassoio e altre
tazze:
- Ho pensato che forse i signori avrebbero gradito un po' di caffè
- Hilda può portare delle sedie? Al caffè ci penso io..
-
Allora Genzo che ci puoi dire della Germania?
- A livello tecnico sono sostanzialmente come l'ultima amichevole
Schneider
ha ulteriormente potenziato il suo tiro e tutto il gioco ruota attorno
a lui
come al solito - rispose lui continuando a lanciare occhiate
a Sanae che si stava prodigando a offrire qualcosa agli ospiti
Un
figlio
una nuova vita. Il frutto dell'amore suo e di Sanae, ancora
non riusciva a crederci. Guardò quella donna che pareva avere
il misterioso potere di
Fu riscosso dalle risate degli altri:
- Ah
Wakabayashi
è incredibile
- stava dicendo
Koijiro Hiyuga - se me lo avessero raccontato non ci avrei creduto
L'
SGGK sposato
- E' quello che diceva anche Schneider
- gli rispose Sanae sorridendo
- il giorno delle nozze
avreste dovuto vederlo
- Darei qualsiasi cosa
- Ehi vi divertite voi? - ribatté lui mettendo il broncio
- Immensamente
tesoro
- disse lei avvicinandosi per riempirgli
la tazza di caffè e baciandolo sulla guancia
- E tu? E' meglio se non ne prendi
- le sussurrò lui vedendo
che stava per fare lo stesso con la propria tazza
- Sì hai ragione
- rispose lei versandosi allora un bicchiere
di latte
- Ehi voi due
cosa state confabulando?Non avete ancora finito
di tubare
-li canzonò Ishizaki
Arrossendo Sanae si allontanò da Genzo ma questi gli imprigionò
il polso trattenendola vicino a sé:
- Ecco vedete
il fatto è
Esitò un istante scambiando uno sguardo con la donna di fianco
a lui e quando lei annuì Genzo continuò:
-
Sanae è incinta
Il sig Mikami fu il primo a riprendersi dal silenzio di sorpresa che
era calato tra i presenti e si fece subito vicino per abbracciare
Sanae:
- Sanae
questa è una notizia meravigliosa
- Sig Mikami
Gli altri si fecero attorno a Genzo dandogli sonore pacche sulle spalle
e vigorose strette di mano:
- Ehi paparino dove sono i sigari
- Veramente per quelli dovrete aspettare quando nasce, ve li spedirò
per posta
Tsubasa si avvicinò a Sanae:
- Nakazawa san
- Ozora kun
- Sono molto felice per voi
- Grazie
Si sporse per abbracciarla, Sanae da sopra la sua spalla incontrò
lo sguardo di Genzo e gli sorrise, lui che stava ricevendo le congratulazioni
del sig. Mikami le rispose sorridendole a sua volta
EPILOGO PARTE SECONDA : SEI MESI DOPO
- La vuoi finire di camminare avanti e indietro?Finirai per farci
il solco
- Lo so Tatsuo ma è che sono nervoso
- Bhè vedi di sederti perché tanto continuando così
non lo farai nascere prima
- Non ci riesco
perché ci mettono così tanto
- Genzo ci vuole il suo tempo, l' hai portata qui due ore fa
- A me sembra trascorso un secolo
Guardò per l'ennesima volta l'orologio appeso al muro della
sala d'aspetto del reparto di Ostetricia della Clinica dove avevano
ricoverato Sanae.
L'aveva svegliato poco dopo la mezzanotte dicendogli che era l'ora
Sulle
prime lui non aveva capito a cosa si riferisse, quando alla fine aveva
realizzato che doveva portarla in Clinica, si era precipitato fuori
dal letto, andando per prima cosa a svegliare Tatsuo che era venuto
da loro per qualche giorno durante i suoi giri per verificare le condizioni
delle squadre avversarie del Giappone a pochi mesi dai Mondiali. Aveva
guidato come un pazzo sulle strade di Amburgo coperte della prima
nevicata della stagione
- Genzo
- Tatsuo gli posò una mano sulla spalla - non
è che se continui a guardare le lancette queste si muoveranno
più velocemente
- Ho paura Tatsuo - mormorò quasi tra sé
- Di cosa Genzo?
- Un figlio
richiede tante responsabilità: amarlo, stargli
accanto, seguirlo in ogni istante
ne sarò capace? Non
sono mai stato molto bravo nei rapporti con gli altri in situazioni
normali. Figuriamoci con un esserino che avrà bisogno
Tatsuo strinse la mano ancora posata sulla sua spalla cercando di
infondergli coraggio:
- Ascolta Genzo
so a cosa stai pensando
ma tu non commetterai
gli errori di tuo padre
- Cosa ti porta ad essere così sicuro di quest'affermazione?
- Bhè primo il fatto che ti ponga il problema è già
un buon inizio
e poi c'è Sanae lei ti starà sempre
accanto. E' una donna in gamba. E ti ama
- Già
a volte mi domando cosa ho fatto per meritarla
- Non chiedertelo
accettala soltanto
Il dottore li raggiunse in quel momento:
- Sig. Wakabayashi
è andato tutto bene, tra qualche minuto
potrà vedere sua moglie
e la bambina
Entrò
nella stanza leggermente in penombra, Sanae era assopita, il medico
aveva detto che il parto era stato un po' faticoso per lei a causa
del suo fisico minuto. La guardò per qualche istante aveva
il volto affaticato ma era più bella che mai sentì il
cuore colmarsi di gioia si chinò a sfiorarle la fronte con
le labbra poi si volse verso la culla che era accanto al letto. Si
sporse per guardare sua figlia che dormiva pure lei
Era così
piccola e fragile
Quando Sanae era incinta gli era capitato
di sentire il battito del suo piccolo cuoricino o i suoi piccoli movimenti
ma non riusciva a vederlo come qualcosa di reale
e ora che era
lì davanti a lui una marea di pensieri e sentimenti lo travolse
inaspettatamente. La guardò con attenzione
sua figlia.
Le ciglia, il naso, e la piccola bocca
tanto simile nella forma
a quella di Sanae. Si trovò a sorridere intenerito e un improvviso
groppo di commozione gli strinse la gola:
- Ciao piccolina
- la sua voce uscì un po' rauca dall'emozione
- Benvenuta al mondo
Sai vi voglio tanto bene
a te alla
tua mamma. Ti prometto che non smetterò mai di dirvelo
Siete
la cosa più bella che la vita mi ha regalato
e farò
di tutto per essere degno di questo regalo
- Genzo
- la voce di Sanae lo fece sussultare, si volse a guardarla
e vide che aveva gli occhi lucidi di lacrime, tossicchiò un
po' imbarazzato
- Ciao
amore
- si avvicino a sfiorarle le labbra con un
bacio - E' bellissima
è il tuo ritratto
- Io dico che ha molto di te anche
- gli accarezzò la
guancia un po' ruvida per via della barba e aggiunse - Sai erano parole
bellissime
- Mi sono venute dal cuore - si sedette sul letto intrecciando le
sue dita a quelle di lei
- Sarai un padre meraviglioso
di questo ne sono sicura
- Hai già pensato al nome?
Scosse la testa :
- Volevo farlo con te
- Che ne dici di Asuki
- Petalo rosa
Sì credo che sia perfetto
- Hai già avvertito qualcuno?
-
I tuoi genitori arriveranno dal Giappone con il primo volo,
ma non credo saranno qui prima di domani
- E i tuoi?- chiese incerta Sanae
Genzo lasciò passare qualche istante prima di rispondere:
- Saranno qui nel pomeriggio
non avevo mai sentito mia madre
così entusiasta
- Ti avevo detto che potevano stupirti
- Tutto merito tuo
- Non attribuirmi più meriti di quanto mi spettino
Si sporse nuovamente verso la culla dove la bambina ora stava dando
i primi segni di risveglio
apriva e chiudeva i pugnetti, poi
d'improvviso spalancò gli occhi a incrociare quelli di Genzo
Il
cuore gli si invase d'amore, un tepore piacevole che mai aveva provato
prima:
- Vuoi prenderla in braccio?
- Non saprei
neppure come tenerla
Sanae sorrise:
- Basta che gli reggi la testa, e sii delicato
ricordati che
non è un pallone
- Spiritosa
Si sporse sopra la culla incontrando ancora quegli occhi la tirò
su cercando di fare piano poi si sedette sul letto guardando quell'essere
che ancora non conosceva ma che già sentiva di amare con tutto
il suo cuore
- Come è piccola
- le sfiorò una delle manine che
si richiusero prontamente sul suo dito con una forza incredibile per
un esserino così piccolo
D'improvviso la bambina si mise a piangere e Genzo si volse a guardare
Sanae con uno sguardo vagamente terrorizzato:
- Che cosa faccio adesso???
Lei scoppiò a ridere:
- Credo che abbia fame
passamela.
Genzo gli passò quel fagottino e quando Sanae l'ebbe presa
dalle sue braccia se le sentì improvvisamente vuote uscì
dalla stanza con il cuore e l'animo in tumulto
Asuki sua figlia.
Tatsuo Mikami lo aspettava nel salottino di attesa e appena lo vide
lo guardò sorridendo
- Mio Dio Tatsuo
è così piccola e innocente
ma
un suo sguardo basta a cancellare qualsiasi cosa. L' ho tenuta tra
le braccia pochi minuti
e mi ha già riempito il cuore
- Aspetta a dirlo quando dovrai fare delle levatacce alle tre di notte
o ti troverai alle prese con pappine e pannolini
- gli disse
sorridendo l'altro battendogli un paio di pacche sulle spalle
- Non voglio perdermi nulla della sua crescita, voglio esserci sempre
Ben presto arrivarono molti amici e compagni di squadra di Genzo,
assieme a qualche giornalista in cerca di una foto della piccola figlia
del SGGK ma Tatsuo si occupò di depistare i curiosi con la
collaborazione dei medici del reparto, lasciando così i neo
genitori di godersi in pace quel momento. Ben presto la stanza fu
piena di mazzi di fiori e telegrammi di congratulazioni.
La sera, poi, quando tutti se ne furono andati , Genzo ottenne dal
dottore il permesso di restare un po' di più con Sanae:
- Sei stanca?
- No
solo immensamente felice. A cosa pensi?
- A quanto sono fortunato
ho tutto quello che potessi desiderare
e che mai avrei creduto di ottenere - restò in silenzio a osservarle
per qualche istante, la bambina dormiva placida tra le sue braccia,
poi si sdraiò accanto a Sanae passandole un braccio sotto le
spalle e facendole posare il capo sul suo petto. Poteva sentire i
due cuori (quello di Sanae e della piccola Asuki) battere contro il
suo, chiuse gli occhi mentre un'ondata di serenità tornava
ad invaderlo.
La sua famiglia.
La cosa più importante per lui.
Tutta la sua vita stava racchiusa nel porto delle sue braccia.
Genzo
era fermo in fondo al Viale dei ciliegi in piena fioritura. La primavera
è tornata. Il canale scorre placido lì vicino e il frinire
dei grilli riempie l'aria assieme al profumo dei fiori di ciliegio.
Poco più un là Sanae cammina verso di lui con la piccola
Asuki per mano:
- Guarda
c'è papà
- le dice indicandolo alzando
un braccio
La piccola lascia incerta la mano di Sanae e muove qualche passo in
direzione di Genzo che la aspetta chinato a terra con le braccia spalancate
incespica
un paio di volte barcollando pericolosamente ma arriva sorridendo
alla sua meta:
- Pa
papà
- balbetta incerta mentre lui la solleva
verso il cielo.
Il vento soffiò leggero tra loro facendo vorticare alcuni petali
di ciliegio.
Se la fa sedere sulle spalle
mentre Sanae lo raggiunge.
Si china a baciarla con dolcezza, mentre lei sorridendo gli dice:
- Sono di nuovo incinta Genzo
Postfazione
Allora
è finita. Confesso che mi dispiace un po'
mi
ero affezionata a questa fic
e a "questi" Genzo e Sanae.
Voi che ne dite?Lo so che qualcuno storcerà il naso, per un
sacco di motivi, C'è chi non vede di buon occhio la coppia
Genzo Sanae, e in fondo il mio Genzo non è così Bastardo
patentato, anche se neanche Takahashi lo rende poi profondamente Str
..
Ma io li vedo così.
E poi l'idea di Genzo padre mi è uscita così, da sola
lasciando scorrere la vicenda sulla tastiera, e visto che io sono
per la libera espressione dei personaggi
Allora volevo ringraziare un po' di persone
Terry e Sanada81
che mi hanno aiutato per il nome della bambina di Genzo e Sanae (visto
che cercavo un nome con un significato preciso). Pierluigi della MB
del Jag che non so perché ha voluto leggere la fic ma che mi
ha incoraggiato molto. Fede anche lei della MB
che con i suoi
incoraggiamenti FORZA MARINE mi ha dato una carica pazzesca (non solo
per la fic
). E poi tutti quelli che mi hanno scritto email dicendomi
quanto la mia fic li avesse emozionati mi fa piacere perché
se anche solo una persona si è commossa a leggere questa pazzia
che ho scritto vuol dire che ho raggiunto il mio intento
A tutti
ARIGATOU GOZOMASHITA
Sanychan