DUE VITE IN GIOCO

DUE VITE IN GIOCO è una fanfiction ispirata da molte cose e scritta in più riprese. Ho come dire rielaborato alcune idee che mi erano venute guardando alcuni episodi del cartone animato, situazioni del fumetto,e per l'organizzazione Enigma mi sono liberamente ispirata al telefilm Nikita…E x finire la mia immensa fantasia malata che ha avuto il poter di trasformarmi in una killer…che altro dirvi?Ah sì le solite cose i personaggi di City Hunter non mi appartengono e Angel e Mark (come tutti i miei personaggi) appartengono a sé stessi visto che acquistano sempre vita propria…Ancora un ultima cosa…Questa è una sorta di mia fine di CH e si colloca prima dell'episodio in cui Umi e Miki si sposano…per cui a metà del volumetti 39 dimenticatevi quindi del Generale Croiz e di quella pseudo dichiarazione nella radura…OK?Spero che vi piaccia…Buona lettura.

Questa fanfiction e tutti i suoi diritti sono © di Kaorichan (aka Sanychan)

 

DUE VITE IN GIOCO

"Se tu dovessi scegliere: preferiresti dover morire per amore o uccidere per amore…"

PROLOGO

Il proiettore scattò nell'oscurità: l'immagine di un uomo dai capelli scuri e gli occhi concentrati come il cobra che punta la preda apparve sullo schermo indossava un impermeabile stazzonato e teneva in mano una Python 357 Magnum…
- Questo è la persona che dovrete eliminare - la voce dell'uomo proveniente dal fondo della stanza era profonda e tagliente
La donna seduta su una poltrona girevole accavallò le gambe girandosi leggermente per osservare nell' oscurità l'uomo seduto alle sue spalle:
- Cosa avrà di speciale? - chiese squadrandolo - Sembra abbastanza banale
- E' lo sweeper più famoso e in gamba del Giappone…Nessuno è mai riuscito a ucciderlo
La donna si tolse la giacca e sfogliò il fascicolo che aveva sulle gambe:
- …che mi dici della donna…Kaori Makimura - disse tenendo in mano una foto
- Lei è il piano di riserva
- E' la sua donna?
- Non lo sappiamo di preciso il comportamento di Saeba nei suoi confronti non è chiaro
- Non sarà necessario ricorrere a lei. Sarà un gioco da ragazzi se come dice la sua scheda personale è un donnaiolo
Un uomo dai lineamenti marcati si avvicinò a lei da dietro:
- No…quella non è la via giusta…
- Perché? - domandò lei senza voltarsi
- Ha un fiuto infallibile non si fa abbindolare tanto facilmente dovrai ucciderlo da lontano
- Hai già avuto a che fare con lui in passato?
- Non direttamente, ma non dimenticare che ha ucciso Shin Kaibara…
- Shin Kaibara è stato uno sciocco. Ha voluto fare di testa sua per cercare di portare dalla sua parte quello che considerava un figlio…- sentenziò la donna sprezzante
L'uomo rise posandole una mano sulla spalla. Lei si volse a guardarlo provando un brivido di piacere lungo la schiena come sempre quando incontrava la sua fosca bellezza.
Il suo viso angoloso, sembrava scolpito nella pietra ed emanava arroganza e distacco. Una cicatrice bianca gli dava un'aria minacciosa…I suoi occhi erano scuri e impenetrabili…Vestito così semplicemente in jeans, maglietta e pastrano di pelle nera faceva risaltare pienamente il suo fisico asciutto tutto nervi e muscoli.
- Non potete permettervi di fallire…
- Non falliremo - decretò lei alzandosi in piedi con gesti sinuosi

1.INCUBO

La neve cadeva incessante da parecchio e Kaori la guardava scendere e ricoprire con un manto di silenzio tutta Tokio. Ryo era uscito già da molte ore e sicuramente era in giro ad ubriacarsi, come tutte le sere, e non sarebbe ritornato prima dell'alba…Sospirò guardando verso l'alto cercando di non piangere…In quel periodo non faceva altro quando era da sola se si ritrovava a pensare agli avvenimenti degli ultimi tempi. Non capiva il comportamento di Ryo…Quella notte non aveva detto apertamente che la amava, non aveva mai usato le parole "Ti amo" ma la notte passata assieme ad aspettare l'alba per andare da Kaibara e poi quel bacio attraverso il vetro nel momento di separarsi quando tutto sembrava perduto, potevano avere un solo significato…O almeno così le era parso…E allora perché lui non aveva cercato di spiegarle qualcosa dopo che si era risvegliata dal coma perché aveva lasciato che lei andasse via a lavorare con Mick, fingendo che non fosse cambiato nulla…E anche quando lei gliene aveva dato la possibilità, ritornando a lavorare con lui dopo aver ascoltato quella conversazione sul tetto dell'ospedale tra lui e Mick…perché non le aveva detto nulla?Perché aveva continuato a comportarsi come al solito? Scosse la testa doveva piantarla di lasciarsi travolgere sempre dai dubbi e dalle insicurezze doveva cambiare la sua vita doveva reagire…Si addormentò sul divano…L'incubo arrivò inaspettato.
Il bosco luminoso, Ryo che l'abbracciava, la stringeva, la baciava, l'accarezzava, le assicurava che l'amava che non. voleva perderla, che l'avrebbe tenuta con sé per sempre. Lei felice posava la sua testa sulla spalla di lui desiderando che quei momenti non finissero mai…A questo punto tutto cambiava l'aria si faceva minacciosa il sole si oscurava Kaori udiva il click inconfondibile del cane di una pistola armata ma Ryo non reagiva né pareva averlo udito: Kaori vedeva come la spettatrice di un film un proiettile che si avvicinava a Ryo…Si divincolò dal suo abbraccio e con una mossa fulminea si parò sulla traiettoria del proiettile nel tentativo di fargli scudo col suo corpo…chiuse gli occhi aspettandosi di sentire il dolore della proiettile che le penetrava nelle sue carni…Ma quando si girò vide che ad essere colpito era stato comunque Ryo e il sangue gli scendeva copioso dalla fronte coprendolo come una maschera…
Kaori urlò con tutto il fiato che aveva in gola…

Ryo cercava da qualche tempo di leggere dentro di sé: nell'intricato ginepraio dei suoi sentimenti per Kaori. L'amava?…Forse più della sua stessa vita…Era stato qualcosa che gli si era insinuato dentro, piano, piano…Dapprima era la sorella che Hideyuki gli aveva affidato prima di morire (la piccola Sugar boy che aveva incontrato anni prima appena rientrato clandestinamente in Giappone) poi era diventata quella virago della sua socia che lo prendeva a MARTELLATE ogni volta che provava a insidiare una cliente con la sue…"legittime" richieste di pagamento. Quando era intervenuto il cambiamento?Non avrebbe saputo dirlo, sapeva solo che molte volte i suoi sentimenti per lei avevano minato il suo autocontrollo d'acciaio. Scosse la testa cercando di non pensare a tutte quelle volte che la vita di Kaori era stata in pericolo e il suo sangue freddo si era dissolto in una bolla di sapone. Dopo lo scontro con Kaibara aveva voluto prendersi un momento di riflessione anche approfittando del fatto che lei non avesse ricordato tutto quello che era successo e che poi fosse andata a lavorare con Mick furiosa di essere stata presa in giro ancora una volta ma poi nei giorni seguenti tutta la realtà di quella situazione gli era ripiombata addosso: non avrebbe potuto funzionare loro non potevano essere una coppia normale il suo lavoro e il suo passato non glielo avrebbero mai permesso…Davanti alla tomba di Hideyuki Makimura aveva passato ore immobile come una statua a parlare con il suo vecchio socio mentre la neve cadeva fitta e silenziosa andando a posarsi sulle sue spalle larghe e sui suoi capelli neri perennemente spettinati. Sollevò la testa a fissare i fiocchi di neve che lentamente cadevano dal cielo danzando lievi attorno a lui. L'ultima nevicata…poi sarebbe arrivato il disgelo e con essa la primavera…Marzo era vicino. Tornò a guardare la lapide del suo precedente socio:
- Dimmi amico saresti contento se ne facessi la mia compagna?Era questo che ti aspettavi quando me l' hai affidata prima di morire?…Forse avrei fatto meglio a farla partire con Sayuri per New York quando ce n'è stata l'occasione. Non credo tu volessi vederla invischiata in un mondo come questo. Non me lo perdoneresti mai se lei morisse per causa mia…Vero Makimura? - sospirò e attese qualche minuto come se si aspettasse che l'altro gli rispondesse infine aggiunse tristemente -…e neppure io.
Quindi si girò e s'incamminò verso casa camminando piano come se un peso gli gravasse sulle spalle oltre al silenzio della notte rotto solo dal rumore dei suoi passi sulla neve che cominciava a sciogliersi liberando chiazze d'erba…Era stato così anche il suo cuore si ritrovò a pensare: addormentato sotto la neve fino a che un raggio di sole non aveva cominciato a sciogliere quel gelo…Gli scappò un sorriso…Un raggio di sole incontrato in un giorno di pioggia…
L' urlo di Kaori lo accolse sulla porta di casa:
- RYO!!!!!!
Si precipitò nella direzione del salotto impugnando la Python mentre il cuore gli impazziva nel petto e le sua mente immaginava febbrile terribili pericoli corsi dalle sua Kaori in quel momento: spalancò la porta trovandola seduta sul divano ansimante e con il volto rigato di lacrime.
La chiamò piano ma la sua socia lo fissava con gli occhi sbarrati tremante ancora imprigionata dalle grinfie dell'incubo di poco prima. Piano la prese tra le sue braccia cercando di non svegliarla e la portò in camera sua facendola adagiare sul letto e coprendola con la coperta ai piedi del letto…
****
L'indomani mattina Kaori si svegliò con un forte senso d'oppressione al cuore di cui non riusciva a capire la ragione: era stanca e un vago senso d'inquietudine avvolgeva le sue azioni. Scese in cucina per preparare la colazione. Cucinare l'aveva sempre aiutata a rilassarsi, ma quella mattina non riusciva a concentrarsi su nulla; era come se ci fosse un ricordo nella sua mente che cercava di emergere ma lei non riusciva a rammentare il sogno della notte appena trascorsa, eppure sapeva di aver sognato…
Non si avvide di Ryo, che da qualche minuto la osservava attento spiando ogni suo movimento ripensando a quella notte: non era riuscita a svegliarla per quanto l'avesse scossa e chiamata Kaori era ripiombata in un sonno agitato fino all'alba continuando a mormorare frasi sconnesse di cui lui non capiva il senso. Sangue…Morte. Forse stava ripensando a Makimura…tra poco sarebbe stato l'anniversario della sua scomparsa e anche il compleanno di Kaori…quando si avvicinava quel periodo lei diventava sempre un po' malinconica:
- Andiamo al Cat's Eye a fare colazione sei distratta oggi - la rimproverò Ryo bruscamente quando per l'ennesima volta lasciò cadere il coperchio della pentola e la sua socia sussultò a sentire la sua voce: era soprapensiero e non si era accorta della sua presenza. Da quanto era lì?Si volse a guardarlo in viso: improvvisamente l'immagine del suo volto coperto di sangue, mentre si accasciava al suolo senza un lamento, la investì lasciandola senza fiato. Una smorfia di dolore le attraversò il viso. Si appoggiò al lavello per non cadere. Ryo le fu subito accanto:
- Stai bene?-
- Sì credo di sì - mormorò lei cercando di non guardarlo in viso - Ho solo ricordato un brutto sogno che ho fatto stanotte - cercò di sorridere- è passato. Andiamo da Umi e Miki così sentiamo le novità.
L'aria fresca parve farle bene sembrava aver dimenticato ciò che l'angustiava. Ryo le camminava a fianco e lei ogni tanto lo guardava di sottecchi: era preoccupato lo capiva dalla ruga in mezzo agli occhi…Appena entrato nel bar però si slanciò su Miki ma venne prontamente scaraventato contro il muro dalla reazione di Umibozu:
- Ti avevo detto di non rimettere…- cominciò l'uomo ma si interruppe vedendo che Kaori si era seduta a un tavolino senza mostrare la minima reazione al comportamento del suo socio. Miki scambiò uno sguardo d'intesa con il marito e poi dopo aver riempito una tazza di caffè fumante si andò a sedere accanto a Kaori:
- Che è successo stavolta?
Kaori la guardava di sottecchi cercando di dirsi che non era importante, che si trattava solo di un brutto sogno e nulla più. Miki aspettava con un sorriso incoraggiante e lei si morse le labbra sentendo tutto a un tratto un profondo senso di inadeguatezza invaderla come un'onda della marea che sale. Si morse le labbra e alla fine decise di confidarsi con lei e quando ebbe terminato il suo racconto attese che l'altra parlasse:
- Non dovresti darci peso…
- Lo so ma non posso fare a meno di rivedere quelle immagini…sembrava tutto così reale…
- Andiamo Kaori…
- Miki c'è chi direbbe che questo può essere un sogno premonitore…
- Non farti travolgere da questi pensieri…Tu non hai mai creduto in queste cose. Sono solo sciocche superstizioni.
- Lo so Miki…ma era tutto così reale…il sangue sul suo viso…
- Cosa è successo in questi giorni?
- Niente - sospirò con amarezza dopo qualche istante Kaori lanciando uno sguardo fugace al suo socio che seduto al bancone stava facendo il cascamorto con Kasumi tenendole le mani e cercando di convincerla ad uscire con lui sabato pomeriggio…Sospirò rassegnata non aveva più nemmeno la forza di reagire lanciando uno dei suoi pesanti martelli che ormai da anni scaricava addosso al suo socio ogni qualvolta si avvicinava pericolosamente a un'altra donna…Sussultò arrossendo a quel pensiero…e alle implicazioni che portava con sé…Implicazioni che non erano realtà…Lei non era la donna di Ryo e non poteva pretendere che lui…Cosa? Si disse, le restasse fedele?…Sollevò lo sguardo a incontrare quello di Miki che stava osservando in silenzio il dipanarsi di quelle emozioni sul bel viso della sua amica…
- Kaori non puoi ancora dubitare dei suoi sentimenti…
- Non è questo Miki…Io…so che lui…ma a volte vorrei solo che le cose fossero diverse…Se è vero che tiene a me perché…non mi dice nulla?Sa che ho recuperato la memoria di tutto quello che è successo…E' tornato tutto come prima…anzi forse anche peggio, non è quasi mai in casa…le notti le passa sempre fuori e quando siamo insieme ha sempre quell'espressione cupa sul volto, come se gli pesasse stare con me…
Il suono del campanello della porta del bar annunciò l'ingresso di qualcuno e Kaori prima ancora di vedere chi fosse lo capì dalla reazione di Ryo…Saeko Nogami fece il suo ingresso nel Cat's Eye dondolando sui tacchi a spillo e l'uomo compì un balzo felino verso di lei…Questa volta non seppe resistere e anche per cercare di scacciare quella malinconia che l'aveva attanagliata dal suo risveglio impugnò uno dei suoi martelli Gold Premium e fece volare Ryo fuori dal locale infrangendo la vetrina…Miki sconsolata li osservò per qualche istante mentre Kaori si allontanava sul marciapiede trascinandosi dietro Ryo ancora tramortito dalla botta tenendolo per il colletto e brandendo il martello con aria truce…
Si voltò per rientrare nel locale scotendo la testa e scambiando uno sguardo con l'uomo dietro al bancone: c'era da augurarsi che le cose tra quei due cambiassero presto non potevano permettersi di rifare le vetrate almeno un paio di volte al mese…
- Questa è la quinta…- borbottò Umibozu servendo il caffè alla divertita poliziotta che sedeva al banco
Nessuno di loro si avvide della macchina scura senza targa che seguiva passo, passo i due swepeer appena usciti…

2. L'ATTENTATO

Era arrabbiata si disse…No, più che altro, amareggiata dal comportamento di lui si corresse con un sospiro camminando dietro di lui perché, perché doveva sempre comportarsi così se era vero che teneva lei…Ma ormai cominciava a dubitare che quello che aveva detto a Mick fosse la verità: forse si era trattato di un impulso di sopravvivenza visto il pericolo che stavano correndo in quei momenti. Si fermò un attimo per allacciarsi la scarpa e allora con la coda dell'occhio lo vide: la canna di una pistola con il silenziatore spuntava da una macchina parcheggiata dall'altra parte della strada e puntava contro Ryo! Tutto accadde in pochissimi istanti si avvide che Ryo non aveva percepito il pericolo ma anzi continuava a camminare davanti a lei con le mani affondate nelle tasche dell'impermeabile. Senza pensarci si buttò in avanti mentre le immagini dell'incubo tornavano a sommergerla:
- RYO!- lo chiamò
L'uomo si voltò, ma non fece in tempo a reagire perché un colpo secco risuonò nell'aria. Vide la sua socia mettersi davanti a lui e poi franargli a peso morto addosso mormorando il suo nome. Rimase per qualche secondo a terra, leggermente intontito, guardandosi in giro per cercare la macchina da cui erano partiti i colpi, ma questa era già andata in uno stridore di gomme. Si volse verso Kaori per dirle qualcosa di spiritoso, ma la vista della sua socia stesa a terra inerme e pallida lo lasciò senza fiato. Una macchia rossa si stava allargando sul candore della neve sotto di lei:
- KaORIIII!

Le porte della sala operatoria si erano richiuse alle spalle dei medici diverse ore prima. Quante non avrebbe saputo dirlo gli pareva di galleggiare in un limbo ovattato incapace di reagire…Non si accorse dei suoi amici che arrivavano: Saeko li aveva avvertiti dopo che avevano caricato Kaori sull'ambulanza. Ryo pareva incapace d'ogni reazione…e questo preoccupò Saeko ancora di più delle condizioni di Kaori. ..
- Ryo …- qualcuno gli aveva posato una mano sulla spalla alzò il viso e incrociò quello di Mick
- Mmmh - disse mentre prendeva il bicchiere di caffè caldo che l'amico gli porgeva senza però berne un sorso lasciava che il tepore gli scaldasse le mani sperando che un po' salisse a scaldargli il cuore su cui pareva essere sceso un gelo insopportabile da quando l'aveva vista a terra con tutto quel sangue…La sua Kaori…Ripensò a quello che aveva detto la sera prima davanti alla tomba di Makimura:
- Se morisse per causa mia non me lo perdonerei mai
- Vedrai non… accadrà - mormorò Mick seduto di fianco a lui
Non si era accorto di aver parlato ad alta voce e si volse ad incontrare lo sguardo angosciato del suo collega americano. Vi lesse una pena profonda e allora capì che nonostante il suo amore per Kazue, il sentimento che Mick provava per Kaori era molto forte: forse allora quella volta quando gli aveva detto di amarla non aveva mentito…
- Quanto ci mettono - domandò angosciata Miki stretta a Umibozu
In quel momento un medico si avvicinò loro:
- Chi di voi è il parente più prossimo..
- Io - esclamò Ryo balzando in piedi.
- L'operazione è riuscita tecnicamente. La paziente ha però perso molto sangue ed è ancora debole…Il proiettile ha perforato il polmone, senza sfiorare il cuore. E' stata fortunata…
- Posso vederla dottore?-
- Sì ma devo avvertirla che sua moglie resterà incosciente per qualche giorno. E' per via del dolore…
- Per quanto…- la voce di Ryo era un sussurro
- Non lo sappiamo ancora con certezza, dipende dal decorso post operatorio.Comunque appena sarà trasferita nella sua camera la farò accompagnare dall'infermiera…
Quando Ryo entrò nella camera di Kaori dovette sorreggersi allo stipite della porta per non cadere. Sdraiata in un letto e attaccata a tutte quelle macchine gli parve ancora più fragile e indifesa. Avvicinò una sedia al letto e si sedette preparandosi ad una lunga veglia prendendole una mano tra le sue….

Mick si avvicinò alla poltrona dove Ryo trascorreva le sue ore sempre accanto a Kaori che ormai era stazionaria e che presto i medici speravano di far uscire dall'incoscienza indotta dai farmaci. Anzi il dott. Hiragami aveva detto che avevano già cominciato a ridurre il dosaggio e forse tra qualche giorno Kaori sarebbe stato di nuovo con loro. Si fermò per qualche istante a guardarla…L'aveva amata molto ma aveva capito sin dall'inizio che lei amava solo Ryo quei due si appartenevano erano l'uno la vita dell'altra e separati erano incompleti come due metà di un unico essere umano. Ryo si mosse e il braccio su cui era appoggiato scivolò dal bracciolo facendolo svegliare con un sussulto:
- Kaori…
Mick sorrise e gli si avvicinò:
- Perché non vai a prendere una boccata d'aria?-
Ryo si volse un po' imbarazzato non aveva percepito la presenza di Mick la sua mente era tutta tesa a Kaori
- No tra un po' passerà il dottore e voglio sentire quando pensa si sveglierà …Ormai è passato quasi una settimana…
- Vedrai andrà tutto bene…- lo rassicurò
Lo sguardo di Ryo si indurì per un istante mentre chiedeva:
- Ci sono novità?…
- Gli ambienti parlano di un killer europeo giunto in Giappone quattro giorni prima …- non riuscì a concludere la frase e proseguì -…non sappiamo chi lo abbia assoldato ma pare voglia ucciderti…
- …Ha lasciato tracce? -domandò Ryo non lasciando la mano di Kaori sempre incosciente
- No, e credo che per ora non voglia ancora muoversi aspetterà che si calmino un po' le acque…
Ryo lo guardò:
- Ricorda Mick voi fate le indagini, ma quando lo trovate quell'uomo è mio…lo affronterò io da solo…- si volse verso Kaori - … e se dovesse capitarmi qualcosa l'affido a te fai in modo che raggiunga Sayuri a New York .
Mick tossicchiò:
-Ehm c'è una cosa che non ti ho detto…
L'altro lo guardò in silenzio invitandolo a parlare con uno sguardo:
- Pare che il killer sia una donna…
In quel momento la porta si aprì ed il dottor Hiragami entrò con in mano una serie di cartelle:
-Buone notizie sig. Saeba sua moglie sta lentamente recuperando e tra pochi giorni la faremo uscire dal coma. Il recupero poi sarà un po' lento ma vedrà sua moglie tornerà come prima…Passerò ancora più tardi…
- Grazie dott. Hiragami
Quando fu uscito Mick si volse sogghignante verso Ryo:
- Tornerà come prima hai sentito quindi martelli kompeito e compagnia bella…
- Idiota!- bofonchiò Ryo - …Piuttosto torniamo a cose serie ( Ryo:- EHI autrice quando la smetterai di farmi così serio io voglio correre dietro alle infermiere…Ne ho vista una :-PP *STONK* A: -Piantala!! Questa è la mia ff e tu fai quello che voglio io... )
Mick tossicchiò un paio di volte:
-Eh si fonti sicure dicono che il killer sia una donna. Saeko sta indagando per i canali ufficiali, non ce ne sono molte di donne nel nostro ambiente dopo la scomparsa di Bloody Mary e il ritiro di Sonia Field …Non sarà difficile restringere il campo.
- Sai Mick c'era qualcosa di strano…- mormorò Ryo
-Cosa?- Mick lo guardava perplesso
- Non l' ho percepita mentre si avvicinava e non l' ho riconosciuta: non è una donna che ho già incontrato…Evviva una donna nuova che posso farmi :-PPPPP ( Ryo: Tiè autrice PRRR!!! A Ehi ma dove si è mai visto che i personaggi si ribellino all'autrice * SDOOOM* ricordate il DEAD SLEEP? Bhè insomma quando è troppo è troppo; Ryo: *______* A: ^______^)
- Com'è che non hai sentito la macchina avvicinarsi? Di solito non ti succede eri distratto- ( A: Tiè Ryo ricordati chi tiene il coltello …pardon la penna dalla parte del manico….)
- ….Stavo pensando Mick - mormorò Ryo accasciandosi sulla sedia come se il peso di quei lunghi giorni gli fosse piombato addosso tutto ad un tratto
- A cosa ?-
Scosse la testa :
- Nulla di importante…Andresti a prendermi un caffè?…-
Mick guardò Ryo che sistematosi meglio sulla poltrona prendeva tra le sue la mano di Kaori portandosela alla fronte mentre richiudeva la porta gli parve di sentirlo mormorare una preghiera…

I pensieri si rincorrevano nella sua mente come impazziti…Kaori era di nuovo ferita…ancora per causa sua…Si era parata davanti a lui e alla pallottola e in questo modo gli aveva salvato la vita… La sua Kaori gli aveva salvato la vita, se non fosse stato per lei a quest'ora sarebbe morto o ferito gravemente…non aveva sentito il cane che veniva caricato, né il rumore dello sparo…C'erano un sacco di altre cose, altri sentimenti che offuscavano quel sesto senso, quella capacità che aveva affinato nel corso degli anni di "sentire il pericolo" come un suono un qualcosa che …
"Ti sei distratto come mai non ti sei accorto dell'otturatore?!?Stai scherzando come diavolo hai fatto? Non sei un pivellino!!!!! " avrebbe detto Mick
Era distratto, era vero, stava pensando al suo comportamento al bar, si era di nuovo comportato da idiota facendo il cascamorto con Kasumi e Saeko. "Perché Ryo perché non riesci ad essere sincero. Pensavo che dopo tutta quella faccenda del falso City Hunter le avessi detto la verità…" gli pareva di sentire la voce del suo collega americano dare voce alle domande che gli correvano nel cervello da tempo…e a maggior ragione dopo Shin Kaibara. Nei giorni seguenti quando lei era tornata da lui aveva cercato di tenerla ancora a debita distanza…perché?Non lo sapeva ma aveva paura…I giorni erano passati, rimanendo sempre in un limbo di indecisione a cui Kaori si era piegata come d'abitudine…
Non poteva essere sincero con lei…Non poteva più proteggerla. Non poteva più mantenere la promessa fatta a Hideyuky. A maggior ragione non dopo quello che era successo l'altro giorno. Doveva mandarla via… anche se questa non era la soluzione giusta. Anche se l'avesse allontanato nel suo ambiente lei era ormai conosciuta come la sua assistente. Aveva detto a Kurotokage che loro due insieme erano City Hunter e probabilmente…bloccò per un istante il fluire dei suoi pensieri ma li riprese subito…non c'era dubbio che quella killer avesse il compito di uccidere anche lei…E forse anche se l'avesse mandata sarebbe stata comunque in pericolo forse ancora di più perché non ci sarebbe stato lui a proteggerla…
-…Avevo promesso di proteggerla Hideyuki, me l'avevi affidata e lei oggi ha rischiato di morire perché io non l' ho saputa proteggere adeguatamente. Ero distratto mentre camminavo per strada mi stavo maledicendo per averla fatta soffrire ancora una volta al Cat's Eye con il mio comportamento verso le altre donne e la mia falsa indifferenza verso di lei…Non vorrei agire così ma è più forte di me..-
****
Ryo era convinto che Kaori non si sarebbe più risvegliata. Gli pareva che fossero passati mesi da quando era lì seduto su quella poltrona a vegliarla.…Il suo sguardo si indurì pensando a chi aveva fatto questo alla sua socia. Era una donna gli aveva detto Mick qualcuno a capo di una misteriosa Organizzazione europea voleva far sparire tutti gli sweeper. Saeko aveva scoperto che molti killer americani erano stati uccisi tutti con un colpo di pistola al petto: un colpo preciso e nessuno di loro aveva dato a intendere di aver tentato di difendersi. Non avevano estratto la pistola quindi non l'avevano percepita neppure loro…Chi poteva essere quella donna? Il suo sguardo si posò sul volto della donna che in quei giorni aveva occupato tutti i suoi pensieri…Kaori era stata brava anche se aveva commesso una sciocchezza a fargli scudo con il suo corpo…chissà come aveva fatto ad accorgersene, lui non le aveva mai insegnato a intercettare il pericolo ascoltando il cambiamento dell'aria attorno a sé, non voleva che imparasse a reagire ad ogni minimo movimento come accadeva a loro…
In tutti quelle ore al suo capezzale le aveva parlato e parlato senza frenarsi né lasciarsi spaventare dall'eventualità che lei potesse sentirlo…Anzi in cuor suo sperava che lo sentisse e che quella lunga confessione a cuore aperto la riportasse da lui…
- Kaori…Non posso vivere senza di te, ma sono troppo vigliacco per dirtelo…
Alzò gli occhi a guardare il volto della sua socia che pacifica continuava a dormire si avvicinò per sfiorarle la fronte con un bacio…Un lieve rumore come un respiro lo fece sollevare e…incontrò gli occhi della sua socia che mosse la mano per stringere debolmente quella di lui…Si guardarono per qualche istante occhi negli occhi e Ryo sentì il sollievo invaderlo come l' onda della marea che sale e ridonargli vigore e forza…
In un attimo la stanza fu piena di dottori e infermiere che si affannavano attorno a Kaori la quale continuava a fissare la porta oltre la quale Ryo era sparito…mosse le labbra screpolate cercando di parlare:
- R..Ryo…- sussurrò all'orecchio del medico che si era chinato su di lei
- Certo - annuì il dottor Hiragami - Suo marito è qui fuori dalla porta vuole che lo faccia entrare?
Incapace di parlare per l'imbarazzo Kaori si limitò ad annuire.
Il medico sorridendo si affacciò sul corridoio e rivolgendosi a Ryo che stava appoggiato al muro ( …Strano ma vero non è scappato come mai Saeba chan?Ti tremavano le gambe ^____^ lo so che mi odi ma tanto questa è la mia ff e tu fai quello che io digito sulla tastiera…PRRRRRR!!!!!)
- Venga sig. Saeba sua moglie vuole vederla
Ryo in quei momenti interminabili aveva accarezzato l'idea di darsela a gambe levate: il sollievo provato quando aveva incrociato lo sguardo limpido della sua Kaori lo aveva spaventato enormemente… però solo allora quando gli era stata restituite aveva capito cosa sarebbe stata la sua vita senza di lei….(…Bhè che volete? Lo sapete come è contorto no?NdA)
Si fece coraggio ed entrò:
-Pochi minuti, le ho dato un sedativo - gli raccomandò il dottor Hiragami uscendo seguito dalle infermiere
Piano si avvicinò al letto e si sedette sulla poltrona:
- Kaori - mormorò non sapeva che altro dire, le prese la mano - la mia Cenerentola si mette a fare la Bella Addormentata adesso? - tentò di scherzare ma la voce gli uscì strozzata…
Lei sorrise debolmente stringendogli la mano:
- Sig. Saeba…il dottore..
- Vado a chiamare Miki e gli altri tu riposa ok? Ci vediamo dopo…
Kaori annuì piano prima di abbandonarsi al sonno.
Nei giorni seguenti continuava ad alternare momenti di lucidità a lunghe dormite ma quando riapriva gli occhi Ryo era lì accanto a lei e quando si era risvegliata le stava dicendo che non poteva vivere senza di lei. Ma lei non riusciva a ricordare con chiarezza quello che era successo…era all'ospedale ma perché? Sentiva un forte dolore sotto il fianco sinistro poco sotto il cuore…Corrugò la fronte portandosi una mano alla testa:
- Ti senti male Kaori?-
La voce di Miki la fece sussultare non si era accorta di lei al suo risveglio:
- Solo un po' di mal di testa…
- Vuoi che chieda all'infermiera un analgesico?- le chiese premurosa l' amica
Scosse la testa:
- Dov'è Ryo?- Sicuramente in giro per l'ospedale ad importunare le infermiere si disse
- L' abbiamo convinto ad andare a casa a dormire dopotutto ti ha vegliato per più di una settimana. Tornerà stasera non preoccuparti…
L'aveva vegliata!Per una settimana era rimasto al suo capezzale…Kaori continuava a non capire:
- Cosa mi è successo?
- Non ricordi Hai salvato la vita a Ryo…- Miki si interruppe Kaori pareva non ascoltarla
Miki la guardava e fece per dire qualcosa ma il dottor Hiragami entrò in quel momento per visitarle la sua paziente e lei dovette uscire…In quel momento Ryo si materializzò al suo fianco:
- Non dovevi essere a casa a riposare?- lo rimproverò con tono più duro di quanto volesse in realtà
Lui eluse la domanda e indicando la stanza le chiese:
- Come sta?-
- C'è il dottore con lei…aveva un po' di mal di testa…-
Lui si rabbuiò:
- Le succede spesso….
- Credo sia normale…Non ricorda molto di quello che è successo…
Ryo non rispose guardando fisso fuori dalla finestra…poi mormorò
- Non sono mai stato così vicino dal perderla…
La porta si aprì e il medico uscì sorridendo richiudendosela piano alle spalle
- Ah sig. Saeba…sua moglie sta meglio e come spiegavo a lei tra pochi giorni potrà tornare a casa ma dovrà riguardarsi per un po' mi raccomando non la faccia affaticare…Comunque ora le ho dato un calmante era un po' agitata e aveva un forte mal di testa…
-Li ha molto spesso dottore. E poi sembra confusa riguardo agli avvenimenti …- disse Miki
Il dottore annuì:
- La sig. Saeba me ne ha parlato. E' normale dopo un periodo di lunga incoscienza avere qualche difficoltà…Tra qualche giorno vedrete che rimetterà a fuoco la realtà…ma voi eventualmente fatela raccontare…così l'aiuterete


L' ORGANIZZAZIONE ENIGMA

Ryo era fermo davanti a lei al cancello d'imbarco per New York lei lo stava supplicando di non mandarla via, di tenerla sempre con sé ma lui era fermo e deciso le stava dicendo che doveva andarsene che lui aveva mantenuto la promessa fatta a Hideyuki che ormai lei sapeva badare a se stessa e che lui non la voleva più accanto…Kaori incapace di reagire lo guardò allontanarsi voleva seguirlo ma le sue gambe pareva di pietra…Una donna si avvicinò a Ryo e i sensi di Kaori si tesero mentre registrava ogni piccolo dettaglio anche minimo. Era una bella donna alta con i capelli corti biondo cenere e gli occhi verdi…Si volse a guardarla sorridendo puntando la pistola la pistola al torace di Ryo e mentre lo attirava a sé per baciarlo premette il grilletto .Lo sparo risuonò nella mente di Kaori come un'eco. Urlò vedendolo accasciarsi al suolo e mentre quella donna si voltava verso di lei puntandole la pistola contro continuò ad urlare con tutto il fiato che aveva nei polmoni:
- RYOOOOOO!!!!!!!!
Si svegliò stretta al torace di Ryo che cercava di calmare i suoi singhiozzi convulsi:
- L' ho vista…la donna che ti ha sparato…la killer.. quella che vuole ucciderci…Tu mi mandavi via perché?- i suoi occhi erano un lago di dolore mentre ricominciava a piangere
Il suo discorso era senza senso Ryo non riusciva a capire continuava a parlare inframmezzando mezze frasi e singhiozzi doveva farla calmare. Cominciò a cullarla dolcemente facendola sedere sulle sue ginocchia sfiorandole i capelli con le labbra…Dapprima lei si irrigidì cercando di divincolarsi ma poi piano si rilassò…Ryo capì dal suo respiro che si era addormentata e cercando di non svegliarla la mise sul letto coprendola con una trapunta e si sedette sulla poltrona lì accanto.
Si sentiva in colpa: da quando era tornata dall'ospedale aveva frequenti incubi tutte le notti da cui si svegliava urlando, ma non dava segni di ricordare quello che era successo. La guardò continuava a mormorare anche nel sonno:
Per tutta la notte Kaori non fece che agitarsi tra le sue braccia di Ryo. Forse aiutandola a ricordare sarebbero spariti anche gli incubi
L'indomani mattina appena Miki arrivò per aiutare Kaori affrontò l'argomento:
- Eh!?!Vuoi che ipnotizzi Kaori?- -
- Sì è troppo confusa per riuscire a distinguere la realtà e a ricordare ma se ha registrato qualche particolare anche minimo dell'aggressore…Stanotte ha avuto un incubo e ha parlato di qualcuno che mi ha ucciso…Ha parlato di una donna…
- Dovresti parlarle…E dirle la verità su quello che sta succedendo
- No se glielo dicessimo si agiterebbe.
- Quando vuoi farlo?
- Subito appena scende per colazione

- Kaori…mi senti?
- Sì Miki
- Dove sei?
- Sono per strada sto camminando…
- Ascolta Kaori ora voglio che tu torni al giorno dell'attentato ti va di raccontarmi cosa è successo?-
- Sono uscita dal bar…con Ryo.Ero amareggiata Lui mi aveva ancora deriso prendendosi gioco di me rincorrendo Saeko e Kasumi …- sospirò - Loro sono così belle e brave come sweeper…Come dargli torto se le preferisce a me…Stavo camminando accanto a lui quando ho notato che aveva un aria corrucciata…forse era arrabbiato o preoccupato…
Kaori si interruppe
- Per cosa Kaori…
- Perché è stanco di occuparsi di me, di dovermi sempre proteggere per un debito con mio fratello morto…Sì sono un peso per lui…Lo sono sempre stata…Forse pensava a come mandarmi via
Il dolore e l'amarezza con cui Kaori pronunciò quelle parole colpirono Ryo più di una delle sue martellate fece per parlare ma Miki lo fermò con un gesto e incalzò la ragazza:
- La strada, Kaori, cosa è successo sulla strada quel giorno…lo ricordi?
-…mi sono fermata per allacciarmi la scarpa…- si portò una mano alla testa come a ricordare meglio Ryo vide che corrugava la fronte nello sforzo- …un rumore secco…sì ho udito il rumore di un otturatore che scattava. Con la coda dell'occhio ho visto la macchina e la canna della pistola che usciva dal finestrino
- Hai visto in volto chi l'impugnava?
- No mi sono girata verso Ryo e ho visto che lui continuava a camminare…non si era accorto di nulla…non percepivo nessuna tensione provenire da lui…- Miki alzò lo sguardo su Ryo senza parlare- …allora ho corso …ho cercato di correre più veloce che potevo, non potevo chiamarlo si sarebbero accorti che li avevo scoperti. Con la coda dell'occhio vedevo che lo tenevano sempre sotto tiro. Mi sono lanciata contro di lui nell'attimo in cui ho sentito partire il colpo e mi sono voltata….Era una donna giovane con i capelli castani mossi e gli occhi verdi…E' l'ultima cosa che visto… -
- Ehi Miki cara potresti indurla a non usare più quei suoi martelli…- ( STONK …Anche sotto l'effetto dell' ipnosi per Kaori è un effetto condizionato…)
- Vuoi saper qualcos'altro?-
Ryo scosse la testa e uscì dalla stanza incapace di sopportare il peso di ciò che aveva sentito.
Più tardi Kaori si svegliò sul divano coperta da un plaid…La luce del pomeriggio allungava le ombre nella stanza. Attraverso la penombra cercò la figura di Ryo…ma non lo vide…:
- Ryo - lo chiamò esitante si sentiva stanca e le stava tornando il mal di testa…
Si alzò per andare in bagno a prendere una compressa di antidolorifico che le aveva prescritto il dottore passando davanti alla stanza di Ryo lo vide sdraiato sul letto credendo che dormisse si fermò sulla soglia ad osservarlo…corrugò la fronte c'era qualcosa che non riusciva ancora a mettere a fuoco…
L'uomo si mise seduto sul letto:
- Avevi bisogno di me Kaori? - le chiese con voce gentile
- Ero salita a prendere qualcosa per il mal di testa…non volevo svegliarti…solo che…- Kaori prese a tormentarsi le dita
- …solo che…- la incoraggiò lui
- No, niente…- svicolò lei cercando una scusa per uscire ( in questo momento neanche il mal di testa le sovviene come scusa…. NdK)
- Kaori…ti va di farmi un po' di compagnia…- le sorrise incoraggiante
La donna si mosse cercando di non pensare a un' altra sera simile quando aveva passato la notte con Ryo a parlare prima dello scontro con Kaibara…in quei momenti lo aveva sentito così vicino mentre ora…i ricordi erano confusi e poco chiari…corrugò la fronte…
- Ne parli con suo marito…- l'aveva incoraggiata sorridendo ma Kaori come faceva a spiegargli che loro non erano sposati, che loro non erano una coppia, che non erano nulla…
Si sedette sul letto accanto a lui e senza riuscire a controllarsi cominciò a tremare
Ryo prendendole le mani le disse:
- Kaori …quel giorno per strada qualcuno mi ha sparato e tu mi hai salvato la vita…quel giorno. Io non avevo sentito l'otturatore scattare, né lo sparo… Tu ti sei presa il proiettile che era destinato a me e sei rimasta più di una settimana incosciente in un letto di ospedale …Io…- esitante come un bambino Ryo Saeba il grande sweeper stava incespicando con le parole - … se non ci fossi stata tu sarei morto. Kaori..io devo ringraziarti …Grazie socia - le scompigliò i capelli e deglutì un paio di volte maledicendo sé stesso per quello che non riusciva a dire, ma quelle parole parevano restargli incollate alle lingua come se si rifiutassero di uscire
Kaori non riusciva a capire…L' attentato: a quel punto Kaori fu sommersa dalle immagini di quel giorno e rivide la donna, quella stessa donna che aveva visto nel sogno la notte scorsa…
Kaori lo guardò:
- Ora ricordo…- mormorò Kaori - la sera prima avevo fatto un sogno in cui qualcuno cercava di ucciderti ma nonostante io cercassi di salvarti tu venivi ucciso…
- Oggi pomeriggio Miki ti ha ipnotizzato e abbiamo scoperto cha tu hai visto il volto della donna che mi ha sparato …
- Ryo cosa sta succedendo…
E lui glielo disse, gli raccontò tutto quello che Saeko aveva scoperto e di come le loro vite fossero di nuovo in pericolo. Kaori ascoltava in silenzio, Ryo vedeva che ormai assorbiva la cosa come normale senza farsi prendere dal panico. Ripensò al fatto che lei aveva percepito il pericolo che si era accorta del killer ancor prima di lui…E si maledisse in cuor suo per ciò in cui l'aveva costretta a vivere. Sempre sulla linea del pericolo, in bilico tra la vita e la morte, come lui…non era giusto. Se l'amava avrebbe dovuto lasciarla andare…L'immagine di Kaori stesa a terra sul manto di neve andava via, via arrossandosi del suo sangue lo tormentava da quel giorno maledetto. E se non l'avessero solo colpita sotto il cuore ma l'avessero invece colpita, centrando il bersaglio?Lui che avrebbe fatto?
Una decisione si stava facendo largo nel suo cuore, una decisione maturata in quelle lunghe veglie al suo capezzale…una volta conclusa quella faccenda avrebbe fatto in modo che Kaori andasse a New York da Sayuri. Anche a costo di caricarla di peso sull'aereo…

L'indomani mattina Kaori si svegliò sorpresa di trovarsi in camera del suo socio…Lo guardò dormire per alcuni minuti profondamente addormentato sulla poltrona accanto al letto. Si alzò dal letto e gli si avvicinò:
- Ryo…- mormorò inginocchiandosi davanti a lui, allungò una mano ad accarezzargli una guancia: il suo Ryo…le era stato accanto per tutta la notte…Sorrise mentre si alzava cercando di non svegliarlo voleva preparargli una succulenta colazione come piaceva a lui…l'uomo si mosse e quando aprì gli occhi sussultò sorpreso di trovarsela così vicina…poteva sentire il profumo dei suoi capelli
- Mmmh…Dove stai andando? -
- La colazione…- cercò di spiegare
Sorridendo:
- Niente colazione, il dottore ha detto che non ti devi affaticare perciò…andiamo al Cat's Eye
Quando furono per strada Ryo le passò un braccio attorno alle spalle con fare protettivo e camminò così con lei ridendo e scherzando. Miki li vide arrivare così da lontano e sorrise forse le cose cominciavano a girare bene per loro (e per le sue vetrate!)
La donna seduta al bancone sorrise anche lei quando li vide entrare ma subito si rabbuiò leggermente ricordando il motivo per cui era lì:
- Ryo…- disse porgendogli un fascicolo giallo che recava il timbro TOP SECRET -questo e tutto quello che sono riuscita a scoprire sul killer e sull'organizzazione per cui lavora…
- Grazie Saeko…- disse lui prendendola e voltandosi a guardare Kaori che parlava con Miki con il volto arrossato…Lei percepì il suo sguardo e si volse. Sorrisero…
-…vedo che le cose tra voi vanno meglio…peccato ci avevo messo delle speranze - la voce di Mick lo fece sussultare .
- Che ci fai qui? -bofonchiò sotto lo sguardo divertito di Saeko
Mick divenne serio:
- Mi ha chiamato Saeko, potresti avere bisogno del nostro aiuto
Pochi minuti più tardi erano tutti seduti attorno al tavolo e ascoltavano quello che Saeko aveva scoperto. Kasumi dopo aver chiuso il bar si mise a preparare loro del caffè.
- Non si sa chi siano, né in che ambito operino…ma attualmente l'Organizzazione Enigma è la più accreditata agenzia paragovernativa sul panorama internazionale, ha partecipato a tutte le operazioni di questi ultimi anni dalla guerra del Golfo alla guerra in Bosnia non ufficialmente è ovvio però ha un po' operato dappertutto..Da un paio di mesi pare ci sia stato un cambiamento al vertice ma non abbiamo notizie del nuovo capo né degli agenti che sono praticamente inesistenti…Non esistono liste ufficiali…
- E allora come facciamo a trovare il killer?- chiese Mick - Aspettiamo che colpisca nuovamente?

IL RAPIMENTO

La donna uscita dal bagno con indosso un morbido accappatoio di spugna e i capelli avvolti in un asciugamano si avvicinò al letto.Da sotto le coperte spuntavano un braccio e la testa di un uomo addormentato. Si sedette sul letto accanto a lui cominciando ad asciugarsi i capelli. Dopo un po' l'uomo aprì gli occhi la guardò per qualche istante e cominciò a sfiorarle il ginocchio… sorrideva ma fingeva di non accorgersi del suo sguardo e del suo tocco e allora con una rapida mossa le passò un braccio attorno alla vita trascinandola accanto a sé:
- Strega - mormorò affondando il viso nei suoi capelli per aspirarne il profumo e cominciando subito a baciarle la base del collo
Lei si sistemò meglio tra le sue braccia:
- Che dice il capo…
- Dobbiamo stringere i tempi vogliono risultati…Non sono soddisfatti del tuo tentativo. Gli ho spiegato che l'assistente di Ryo Saeba si è intromessa…
- Quella pivellina - sbottò picchiando un pugno sul materasso - come avrà fatto?…sono stata attenta neppure lui si era accorto di nulla…
- Ne sei sicura?
- Certo puoi dubitarne?- la voce di lei era irritata
- No, so che sei la migliore… dopotutto ti ho addestrato io. Ho mandato te apposta…- la donna lo sentì sorridere contro la sua pelle
- Ma allora lei come ha fatto? Non è una sweeper professionista…
- Ti brucia eh, questo smacco?- la provocò ma lei gli diede una gomitata nelle costole - qualcuno parlerebbe di un forte legame tra loro…ma io non ci credo evidentemente lei in questi anni ha imparato osservando …forse non ha ancora portato alla luce le sue capacità…
- Come pensi di agire?-
- Nell'unico modo possibile…
Il trillo del telefonino l'interruppe. Un paio di squilli poi basta.
- Ci convocano. Dobbiamo andare
* * *
La casa era silenziosa Kaori si aggirava per le stanze in preda a una strana angoscia di cui non riusciva a liberarsi:
Ryo era uscito con Mick per andare a cercare informazioni nei locali più malfamati della città e non aveva voluto che li accompagnasse anche lei:
- Stai tranquilla - le avevano detto prima di uscire
Lei non riusciva a non pensare a quello che Saeko aveva detto a tutti loro quel pomeriggio riguardo all'Organizzazione Enigma e al loro proposito di uccidere tutti i killer professionisti in circolazione:
le loro vite erano in pericolo più di quanto non lo fossero mai state in passato, sarebbero riusciti a cavarsela?Ryo pareva sicuro di sì e Kaori aveva imparato a fidarsi di lui in tutti quegli anni in cui avevano lavorato fianco a fianco ma questa volta…sembrava troppo anche per loro…Ripensò a quando era entrata in quella casa per la prima volta era una ragazzina allora: Sugar boy l'aveva soprannominata lui, una ragazzina che non riusciva ad accettare il lavoro che suo fratello aveva scelto di fare…Ryo senza saperlo aveva dissolto tutti i suoi dubbi mostrandogli come lui lavorava ponendo il cuore e la giustizia prima di tutto…le scappò un sorriso, quando non si faceva guidare da un paio di gambe, ma anche questo era un aspetto di lui che lei amava.In fondo lui non era veramente Ryo il fannullone e pervertito che dormiva fino a mezzogiorno e correva dietro tutte le donne di Shinjuku quella era una facciata per nascondere la realtà di animo sensibile e delicato ( ehi Kaori ma stiamo parlando dello stesso uomo?) …un rumore attirò la sua attenzione le era parso di sentire la porta aprirsi…Tese l'orecchio ma non udì nulla solo i rumori della notte stava per decidersi ad andare a letto quando si trovò di fronte uno sconosciuto con una pistola puntata verso di lei dietro di lui era appena entrata una donna.
Kaori represse un grido: quella era la donna che aveva visto sparare a Ryo la settimana scorsa…

Mick e Ryo avevano girato tutti i locali della zona malfamata di Tokio alla ricerca di qualche notizia sui killer dell'Organizzazione Enigma ma non avevano trovato nulla:
- Non frequentano i bassifondi a quanto pare - Farfugliò Mick cercando di reggersi in piedi perché ovviamente ne avevano approfittato anche per scolarsi parecchie birre e sakè in ogni locale in cui erano entrati
- Già questo può essere un problema non da poco…- anche Ryo sbandava pericolosamente
- Cerca di ricomporti amico o la senti Kaori quando ti vede rientrare in quelle condizioni…- sogghignò Mick inciampando in una stringa -…ormai siete una coppia sentirai che strilli…
- Idiota piantala…quella strillava pure prima…-
- …Allora ti sei deciso?Ne sono contento…-gli disse quello con tono serio
Ryo non rispose erano giunti davanti al portone di casa e lui aveva percepito qualcosa…
I due uomini si guardarono senza parlare, ma entrambi intuendo i pensieri dell'altro:
- C' è qualcosa di strano in casa…ma non riesco a individuare nessuno…
- Avanziamo piano?O li prendiamo di sorpresa?- Mick aveva già estratto la pistola
- Direi che una entrata trionfale darebbe troppo nell'occhio che dici?- Ryo gli fece segno di rinfoderare l'arma - meglio essere prudenti…
Si fermarono davanti alla porta simulando un baccano da ubriachi ( Ehi ma non eravate sbronzi?…) ma ben all'erta. Ryo spalancò la porta di botto:
- Kaorichan siamo a casa…- disse Mick
Li accolse una casa deserta, silenziosa e buia…Ryo, impugnando ancora la pistola, salì di corsa le scale che portavano al piano superiore e spalancò la porta della camera di Kaori…vuota: il letto intatto la foto di Maki sul comodino il pupazzo di Ryo antistress dietro la porta…
Scese al piano di sotto dove Mick lo aspettava ma prima che potesse dire niente qualcosa sul pavimento del salotto attirò la sua attenzione si chinò a raccoglierlo:
- Cos'è…- disse Mick avvicinandosi
- L' hanno presa, chiama gli altri…- mormorò guardando ciò che aveva in mano: il bottone ricetrasmittente che aveva attaccato alla camicia di Kaori

Guardava fuori dalla finestra lo sguardo perso e assente Saeko si morse le labbra non avrebbe voluto essere lei a dare questa notizia all'uomo. Da quando Mick l'aveva chiamato per riferirle del rapimento di Kaori da parte dell'organizzazione Enigma e lei era arrivata di corsa per fare tutti i rilevamenti necessari lui non aveva parlato, si era chiuso in un mutismo che sconcertava i suoi amici…Pareva un uomo spento:
- Di Kaori non c'è traccia…Sono come spariti dalla faccia della terra mi dispiace .Sono stati bravi neppure in casa c'è una minima traccia - tentò ancora lei
- Si faranno vivi loro…- mormorò allora lui- …presto chiameranno e io sarò pronto…

RIPROGRAMMAZIONE

Kaori si mosse piano cercando di capire dove si trovasse.Sentiva il pavimento freddo sotto di lei. Cercò di alzarsi in piedi ma un capogiro la costrinse a desistere. Ricordava che l'avevano rapita mentre Ryo era fuori con Mick. Udì cigolare una porta e con fatica aprì gli occhi trovandosi davanti una giovane donna con i capelli biondi e gli occhi verdi freddi e duri. Indossava una gonna di velluto nero al ginocchio con un profondo spacco laterale e degli stivali di pelle con dei tacchi altissimi. Era la stessa che aveva sparato a Ryo e che l'aveva rapita:
- Vedo che ti sei svegliata…- non pareva aspettarsi che lei rispondesse la sua voce era fredda e dura come i suoi occhi - Tu sarai riprogrammata i tuoi ricordi e sentimenti saranno cancellati, ti verrà impiantata una nuova identità, ti faremo una plastica facciale modificando i tuoi lineamenti con con delle protesi. Ti addestreremo a diventare una killer…la killer perfetta per uccidere City Hunter…poi sarai eliminata tu stessa…-
- Io non ucciderò mai Ryo…- disse Kaori inorridendo al solo pensiero - io non ho mai ucciso nessuno
- Imparerai…- le disse uscendo lasciandola sola ma subito dietro di lei entrò una coppia con una valigia e i camici bianchi trascinando una strana cabina con gli occhiali per la realtà virtuale
Nel lungo corridoio Mark la stava aspettando appoggiato al muro con le braccia incrociate:
- Allora?
- Sarà dura ma credo che non ci vorrà molto. Forse cancellare i ricordi e i sentimenti per Saeba sarà la parte più difficile…ma il trattamento è perfetto…- si interruppe mentre dalla stanza in cui era rinchiusa Kaori cominciarono a udirsi delle urla - …non ci saranno problemi.
- Bene ricorda che se falliamo ci mandano in Uzbekistan…Hai contattato il chirurgo plastico?
- Certo…il dottor Hojo (?!?da buon macellaio per quello che fa ai suoi personaggi non poteva altro che fare questa parte) è nel SL 32 in attesa della paziente
* * *
Kaori galleggiava in un limbo in cui il dolore era solo un ricordo…Cercava di aggrapparsi all'immagine di qualcuno che sapeva avere amato molto un tempo ma non riusciva a richiamare alcun volto alcun calore…Era questo che si provava a non aver un passato? Ricordava un tempo…in cui c'era stato un legame nella sua vita con Ryo…ma aveva avuto una vita nel passato?…Tornò il dolore facendola urlare…Vedeva una donna e un uomo accanto a sé…poi sentiva delle voci ma non riusciva a distinguere le parole. Sapeva solo di voler restare aggrappata al ricordo di questo Ryo…ma non riusciva a trovare nulla…:
- Non voglio dimenticare…Ryo…Hideyuki…
Udiva delle voci da qualche parte:
- Sta facendo più resistenza del previsto…
- Dovete vincerla al più presto aumentate la stimolazione corticale.
- Rischiamo un danno irreversibile…
- No, se parificate i valori delle endorfine e aumentate le sostanze psicotrope (non lo so neanche io che ho scritto…voi prendetelo per buono ^__^ NdA)

I volti di alcune persone le comparvero davanti all'improvviso in miriadi di situazioni: una coppia al bancone del bar, un uomo biondo che la importunava subito scoraggiato da una donna dal sorriso gentile. L' immagine di un uomo le balzò davanti agli occhi prima che lei potesse alzare una qualche barriera di difesa…Ed era un'immagine così chiara e nitida che le fece male al cuore. Aveva la sensazione che quell'uomo fosse importante per lei…
Galleggiava come in un limbo…Non riusciva a capire dove si trovasse…Provò ad aprire gli occhi ma le palpebre erano pesanti, troppo pesanti. Provò a parlare ma non le usciva alcun suonò. Sentiva delle voci accanto a sé ma parevano stranamente ovattate una però era sicura di averla riconosciuta era quella di Ryo…Un senso di sollievo la invase se Ryo…ma chi era Ryo? Un dolore sordo attraversò il cuore…e la sua testa cominciò a dolerle…pareva che fosse risucchiata in un vortice nero di silenzio e vuoto…
Non riusciva a ricordare…La sua mente era confusa…Cercò di concentrarsi ma il limbo ogni volta la avvolgeva…Le immagini degli avvenimenti la sommersero all'improvviso lasciandola senza fiato…Ora ricordava qualcosa…

L'incubo in cui lei cercava di salvare quell'uomo di nome Ryo dal colpo di pistola che però lo colpiva nonostante tutto…tornava tutte le notti…Il suo volto coperto di sangue mentre si accasciava al suolo senza un lamento…Alzava gli occhi e vedeva una donna in piedi davanti a quel corpo steso a terra e senza vita…Era lei ,lei che aveva in mano una pistola…Lei che aveva ucciso…
- Noooooooooo!!!!!!!!!!!!!…- urlò con orrore mentre le sembrava che il suo cuore andasse in briciole
Sentiva acconto a sé qualcuno che mormorava…ma non riusciva a individuare da dove provenisse….

- Ecco ora è pronta…chiamate il dottor Hojo per l'operazione….


LA NUOVA CLIENTE

La donna camminava a passo sicuro per la strada. Era una donna molto bella con i capelli neri di media lunghezza portati secondo i dettemi dell'ultima moda. Indossava una gonna corta e una camicetta leggera…Tutti si voltavano a guardarla ma lei proseguiva per la sua strada senza degnare di uno sguardo nessuno da dietro gli occhiali da sole:
Entrò in un bar con l'insegna Cat's Eye…aggrottò leggermente la fronte ma fu un attimo si sedette a un tavolino guardandosi intorno. Una giovane donna che era al bancone si avvicinò a lei per prendere le ordinazioni:
- Un caffè nero senza latte né zucchero…-
La giovane andò al bancone ritornando poco dopo con una tazza fumante.
- Mi scusi - disse- forse mi sono persa stavo cercando la stazione di Shinjuku…-la sua voce era leggermente roca
- No guardi, non si è persa la stazione è qui vicino. Lei non è di qui? - le chiese con un sorriso gentile la proprietaria del bar
- No, non sono di Tokio…Sto cercando un uomo…forse lei può aiutarmi…
- Mi dica se posso volentieri -
- Sto cercando un investigatore privato…Ryo Saeba …mi hanno detto che ha l'ufficio vicino alla stazione di Shinjuku…
- Sì è fortunata…se lo aspetta, di solito fa un salto per un caffè verso quest'ora…
- MIKI mio tesoro dove sei?-
La porta venne aperta di botto e un uomo alto con i capelli scuri e addosso un impermeabile stazzonato era entrato di corsa e si era lanciato verso la donna. Rimase a mezz'aria: colpito da un martello spuntato da chissà dove:
-…che botta…- mormorò l'uomo scivolando sul pavimento
- Ryo finiscila mi spaventi tutti i clienti…
Ma l'uomo non l' ascoltava più era rimasto a fissare la donna seduta al tavolo che aveva continuato a sorseggiare il suo caffè:
- Signorina lei è un angelo della primavera….- cominciò cercando di attirare la sua attenzione
Quella alzò lo sguardo squadrandolo fredda:
- Lei sarebbe?
- Ryo Saeba per servirla…- fece per avvicinarsi ma subito si bloccò
Negli occhi della donna passò un lampo che non sfuggì ad entrambi gli sweeper ma subito fu sostituito da un sorriso radioso:
- Lei è City Hunter allora…
Ryo la guardò attento come faceva ogni volta che qualcuno mostrava di riconoscerlo:
- Come fa a conoscermi?
- Ho preso le mie informazioni prima di venire a Tokio e devo dire che mi è stato caldamente raccomandato…Sono io che le ho lasciato il messaggio sulla lavagna stamane…- gli sorrise ma a Ryo quel sorriso lasciò una strana sensazione indefinita che però gli sfuggì subito prima che potesse afferrarla.
Ryo andò al bancone per farsi servire una tazza di caffè da Kasumi e tanto lanciava a quella donna occhiate da sopra la spalla…
- …ehi Ryo che hai?- gli chiese Miki asciugando un bicchiere
- Non so ma in quella donna c'è qualcosa di strano che non riesco a decifrare…
- Già l' ho notato anch'io…Ma non ho percepito alcun pericolo provenire da lei…Pensi sia la killer?- azzardò Miki
- Non è come l'aveva descritta Kaori…
Si alzò dal bancone e andò a sedersi al tavolo con lei che cominciò a raccontare era Mayumi Ayanami ( Scusate ma ero a corto di cognomi…NdA) per un servizio sui loschi affari di un uomo politico del suo distretto, ma il suo informatore era stato ucciso la settimana scorsa dopo che le aveva passato numerose informazioni e da allora lei era stata vittima di pedinamenti e strani incidenti. Per un paio di volte aveva trovato la sua camera d'albergo sottosopra:
- Devo finire questo servizio, è importante per la mia carriera…Ma ora ho paura …mi serve protezione…Temo che l'uomo politico stia cercando di intimidirmi
Ryo guardò la donna con intensità cercando di capire qual'era il suo gioco, c'era qualcosa non lo convinceva del tutto in quella storia. Si volse verso la porta che si era aperta lasciando entrare Mick e Kazue gli fece un gesto con la testa mentre Mayumi andava al banco per pagare il caffè:
- Notizie di Kaori o dei rapitori?- le chiese Mick avvicinandosi, Ryo scosse la testa:
- Saeko non sa ancora nulla…Lei è convinta che sia…- non terminò la frase - io credo che quando avranno bisogno si faranno sentire loro…Non è passato neppure un mese. Lei è viva lo so…
- Vuoi convincere me o te stesso?-
Ryo non rispose…perché in fondo non lo sapeva neppure lui. In quei giorni aveva passato tanto tempo a chiedersi se la sua ostinazione a considerare Kaori ancora viva fosse una certezza che gli veniva da un legame molto forte con la sua partner o se…fosse una illusione per non scivolare in un abisso di pazzia e autodistruzione.
- Chi è? - gli domandò il suo vecchio amico guardando la donna che ora stava chiacchierando con Kasumi
- Una nuova cliente…ma c'è qualcosa che non mi convince in lei
- E' una bella donna però! - esclamò l'americano assumendo la sua classica aria da maniaco
- Ma dove? - reagì Ryo - Hai proprio un cattivo gusto con le donne…- si bloccò per quello che aveva appena detto, ma prima che Mick potesse ribattere un rumore attirò la loro attenzione…un click lontano…l'odore del pericolo.Anche Miki l'aveva percepito e si era alzato in piedi:
- Giù!!!- urlarono all'unisono i tre sweeper prima che una serie di raffiche di mitra mandasse in frantumi le vetrate del Cat's Eye travolgendoli con una pioggia di proiettili e schegge di vetro…
Ryo si alzò guardandosi in giro ancora un po' intontito. Miki aveva fatto scudo alla loro nuova cliente…oltre a loro non c'erano altri avventori nel bar…
* * *
Dall'altra parte della strada un uomo e una donna vestiti di scuro avevano osservato la scena mentre una macchina scura si allontanava sgommando oltre l'incrocio:
- Lei adesso si è avvicinata a Saeba…E' solo questione di tempo.
- Potrebbe fallire…
- In quel caso interverremo noi ma vedrai non ce ne sarà bisogno…
- Sei troppo fiduciosa. Ricorda che il loro legame è molto forte
- Tu che credi ai sentimenti? - lo canzonò lei
- Non so…ma c'era qualcosa nel suo sentimento incondizionato per quell'uomo…- si difese
La donna si volse verso di lui e lo guardò negli occhi:
- Credi stiamo facendo la cosa giusta?…
- Sono gli ordini…- mormorò dopo qualche istante e il suo tono non era poi così sicuro come poco prima
- Al di là di questi….
L'uomo ricambiò il suo sguardo senza rispondere.

* * *
Ryo seduto sul divano stava sorseggiando un bicchiere di whisky perso nei suoi pensieri…La donna si avvicinò da dietro ma lui la sentì:
- Ha bisogno di qualcosa…
- Gradirei un whisky anche io se non le fosse di troppo disturbo…
Lui si alzò per prepararglielo più per evitare la sua vicinanza che per vera cortesia:
- Ho visto una foto di due giovani sul comodino di fianco al letto…Chi sono?
- I miei due soci…Lui è morto 8 anni fa. L'altra è sua sorella…Kaori…la mia partner…noi due siamo City Hunter…- si accorse che dirlo gli costava un certo sforzo
- Dov'è ora la sua socia?
- A New York…a trovare la sorella. - le porse il bicchiere senza sapere perché mentiva ma non voleva dare più informazioni del necessario a quella donna
- Mi dispiace per il locale dei suoi amici…Mi sento un po' in colpa forse mi hanno seguito oggi…
- Non è opera dei suoi nemici…Questo attentato è un conto ancora aperto per noi tutti. Era un avvertimento per me - strinse il bicchiere frantumandolo e tagliandosi con un pezzo di vetro
La donna gli fu subito vicino premurosa:
- Si è fatto male? - chiese prendendogli la mano; fu come se una scossa elettrica lo avesse toccato scostò bruscamente la mano:
- Non è nulla lasci…
C'era qualcosa in quella donna che non lo convinceva una sorta di alone che gli impediva di percepire qualsiasi vibrazione…pareva che non avesse sentimenti ma in fondo agli occhi si agitava qualcosa:
- …quella donna, la sua socia è molto importante per lei?
- Perché mi fa questa domanda?- Ryo si pose sulla difensiva
La donna si strinse nelle spalle:
- Ha detto che lavorate insieme da 8 anni…Si sarà creato un legame molto forte…
Ryo la guardò non capiva quella donna però si trovò a risponderle con sincerità per la prima volta in tutta la serata:
- Sì lei è molto importante per me…E' la mia famiglia
- Capisco..
- Sarà meglio che vada a dormire domani sarà una lunga giornata…
Si guardarono per alcuni istanti e Ryo sentì di nuovo quella sensazione indefinita che comunque gli sfuggì prima che potesse identificarla…C'era qualcosa in quella donna che gli sfuggiva non si fidava. Ryo si passò una mano sulla fronte si sentiva confuso: quella donna era contraddittoria…Per qualche istante gli era balenato il pensiero che lei fosse la killer che gli aveva sparato ma ora non sapeva che pensare: in fondo ai suoi occhi pareva si agitasse qualcosa di completamente diverso da ciò che c'era in superficie, come se ci fosse qualcosa che volesse disperatamente emergere.
Quando gli aveva preso la mano, poi era come si fosse sentito bruciare la pelle…


CHI SEI?

Ryo era ancora sveglio, le lenzuola erano così opprimenti non riusciva ad addormentarsi. Abituato com'era a percepire il pericolo dopo anni di guerriglia nella giungla il suo senso di sopravvivenza era sempre all'erta…Dei rumori provenivano dal corridoio…Si sedette sul letto impugnando la Python che teneva sul comodino…Passi leggeri. La porta si aprì e una figura si stagliò sulla soglia.
La donna entrò con passo sinuoso nella stanza e si sedette ai piedi del letto di Ryo guardandolo sorridendo provocante, indossava una camicia da uomo
Ryo sentiva il respiro di lei come il rumore del mare:
- Cosa ci fa qui…
- Sssh!!!- la donna si sporse per posargli un dito sulle labbra
Pericolosamente si avvicinò a lui e tentò di baciarlo…Ryo si ritrasse continuando ad impugnare la Python:
- Farebbe bene a tornare in camera sua…-
La donna lo guardò mordendosi il labbro inferiore:
-Pensavo che Ryo Saeba non si sarebbe tirato indietro di fronte al pagamento del suo onorario - mormorò la donna allungandosi accanto a lui…Ryo fece per alzarsi ma la donna gli posò una mano sul petto spingendolo di nuovo giù. Allora la prese per le spalle scostandola da sé bruscamente…Lei sorrise passandogli le braccia attorno al collo e avvicinando il suo viso a quello di lui. Ryo sentì il suo alito tiepido sfiorargli la pelle e un brivido gli corse giù per la schiena poi fu la volta della labbra di lei morbide e invitanti…Avrebbe voluto reagire ma qualcosa lo trascinava risucchiandolo in un vortice…
Sentì le labbra della donna tendersi in un sorriso mentre gli passava le dita tra i capelli. Si trovò a rispondere al bacio senza neppure rendersene conto… (ehi non vi arrabbiate!Tanto è Kaori…e che volete che faccia tutta questa fatica per poi farlo baciare da un'altra?Dite che lei ora tecnicamente è un'altra?Dettagli…NdA)
- Kaori… - mormorò con voce roca
Prima che potesse dire o fare qualcosa sentì che la donna si irrigidiva contro di lui mentre con una mossa fulminea si impadronì della sua Python e alzatasi si mise di fronte a lui puntandogliela contro il torace con un sorriso soddisfatto:
- Questa volta non ci sarà nessuno a prendersi la pallottola per te…Non avrei mai detto che sarebbe stato così facile…
- Tu sei la donna che mi ha sparato ferendo Kaori… - disse Ryo che ancora non capiva come tutto si fosse improvvisamente capovolto
- No, quella è stata Angel il mio istruttore - disse armando il cane della Python
- Siete voi che avete rapito Kaori
- Già…
- Dov'è? -
- E' morta
Ryo rimase pietrificato, cercando di assorbire quella rivelazione
- Ma non temere…tu la raggiungerai presto…- aggiunse
Ryo la fissava senza dare il minimo segno di voler reagire pareva aspettare solo che lei gli sparasse…Anzi in quel momento desiderava solo che lei premesse quel grilletto. La guardò negli occhi quasi inviandole una richiesta muta di farlo. Che senso aveva ora?
- Non aspetto altro - mormorò mentre vedeva il dito della donna contrarsi sul grilletto sarebbe bastata una piccola pressione…
Fu allora che qualcosa di strano accadde alla donna cominciò a tremare e a mormorare parole incomprensibili, pareva in preda a una lotta interna molto forte:
- No!…io non voglio - mormorò a un certo punto
La voce lasciò Ryo di stucco: sembrava…anzi no…era la voce di Kaori. La guardò con attenzione eppure in quella donna non c'era nulla della sua Kaori…I capelli erano più lunghi e più scuri e gli occhi anche avevano un colore differente e anche i lineamenti del viso…ma doveva agire in fretta balzò in piedi e con uno scatto cercò di disarmarla…ma quella donna continuava ad agitarsi portandosi le mani alla testa, la lotta doveva essere molto forte. A un certo punto parve riprendersi e puntò nuovamente la pistola contro Ryo… questa volta partì un colpo che lo ferì di striscio alla spalla:
- Io…non ucciderò mai Ryo…non posso…NOOOO - l'urlo di Kaori agghiacciò Ryo mentre la donna si afflosciava a terra come una marionetta senza fili pareva un urlo di dolore profondo e lacerante…

Miki arrivò assieme a Falco appena mezz'ora dopo che Ryo li aveva chiamati al Cat's Eye nel cuore della notte:
- Ryo cos'è questa storia…- gli chiese Miki senza tanti convenevoli seguendolo nella camera da letto di Kaori e fermandosi ad osservare la donna che giaceva sul letto in un sonno agitato con la fronte aggrottata e imperlata di sudore - questa donna non è Kaori, non c'è nulla in lei che ce lo faccia pensare sono completamente diverse
- Avrei sperato che tu fossi in grado di dirlo a me - disse lui passandosi una mano tra i capelli con fare nervoso- Io so solo che questa donna meno di un ora fa si è infilata nel mio letto tentando di sedurmi…rubando la mia pistola e puntandomela contro. Per poi cominciare a farfugliare con la voce di Kaori che non poteva uccidermi…Vuoi che non riconosca la sua voce?la voce della mia…- deglutì -…socia?
- A dire la verità tu non la riconosceresti da altri particolari! - lo provocò Falco facendosi avanti a braccia conserte
Miki si volse a guardare suo marito:
- Vuoi dire che questa è Kaori Umi?Ma il suo viso
Il marito si avvicinò pensieroso:
- Non lo so può essere…percepisco qualcosa di Kaori ma c'è anche qualcosa d'altro…prova a ipnotizzarla. Lo hai già fatto no?
In quel momento Kaori ricominciò a lamentarsi a voce alta:
- Io non voglio…non voglio uccidere Ryo… NOOOO
Di nuovo quell'urlo Ryo si accostò a lei guardandola
- Cosa le hanno fatto
Miki si avvicinò posandogli una mano sulla spalla sana:
- Non ti può sentire…Lasciami provare…Ora tu e Falco uscite dalla stanza…E poi ti conviene medicare quella ferita…

Nella mezz'ora che Miki passò chiusa nella stanza con Kaori Ryo camminò avanti e indietro come una tigre in gabbia: si sentiva impotente…L'odio per quelle persone che avevano fatto quello alla sua Kaori lo accecava e ogni volta che dall'altra parte della porta si udiva un grido di Kaori questo gli trafiggeva il cuore come un pugnale…
Alla fine quando Miki uscì era visibilmente scossa e affaticata:
- Non riesco a fare molto …Dobbiamo rivolgerci al Professore…forse lui potrà aiutarci…
- Forse?! -Ryo era fuori di sé
- Non so che altro dirti…mi dispiace questa non è un semplice condizionamento ipnotico…Hanno tentato di cancellare tutto di lei: i suoi ricordi, i suoi sentimenti, la sua personalità per impiantargliene un' altra ex novo. Ma Kaori ha opposto resistenza e in qualche modo è riuscita a evitarlo completamente.Quando è partito il condizionamento per ucciderti qualcosa l'ha fatta reagire tentando di sopraffare l'altra ma questa è forte e ogni tanto riemerge…La lotta è faticosa e logorante ci sono due personalità che tentano di distruggersi a vicenda …- Miki si passò una mano sulla fronte - …
Ryo senza dire una parola entrò nella stanza richiudendosi la porta alle spalle:
- …sarà meglio lasciarlo solo…- mormorò Falco - domani mattina chiameremo il Professore…
La notte di Ryo fu la più lunga della sua vita…neppure quando aveva atteso l'alba del suo scontro con Kaibara gli era sembrato che i minuti trascorressero così lenti come ora che seduto accanto alla sua socia osservava impotente la lotta che Kaori conduceva nel buio della sua mente…
- …Io non voglio dimenticare i miei sentimenti per Ryo…La mia vita…i miei ricordi…Hideyuki…dove vai non lasciarmi fratello…Ryo ti prego non abbandonarmi anche tu cosa posso fare senza voi due…
* * *
Il professore ascoltò la storia di Miki con attenzione ogni tanto lanciando occhiate a Kaori che ancora priva di sensi si agitava nel suo letto in fondo alla stanza. Poi si avvicinò al letto e osservò attentamente e passò le mani ossute sul viso della giovane donna con delicatezza:
- Le hanno impiantato delle protesi sotto la pelle all'altezza della mandibola e degli zigomi per modificarne i lineamenti…Questa sarà la parte più facile del lavoro…Per il resto dovrò forzare la mano per cercare di riportare la personalità di Kaori alla luce…E' una donna molto forte se è riuscita a non farsi completamente cancellare…
- Ha bisogno di una mano?- si offrì Miki
Ma Ryo la interruppe:
- No ci penso io ad aiutare il professore
- Capisco i tuoi sentimenti…ma la cosa potrà essere dolorosa. Credo che per condizionarla a tal punto abbiano…
Ryo lo interruppe:
- Sono sopravvissuto alla PCP nulla mi spaventa…
Il Professore sorrise amaro:
-…Allora si trattava di te stesso…non della donna che ami.
Mentre il Professore e Miki si chiudevano la porta alle spalle a Ryo parve che gli strappassero il cuore…Si appoggiò al muro del corridoio come se tutto il peso del mondo gli fosse improvvisamente caduto addosso e lui non fosse più in grado di reggerlo…
Lo squillo del telefono lo riscosse andò in salotto e sollevò la cornetta:
- Pronto…
- Allora la tua socia ha fallito…- una voce maschile dal forte accento tedesco lo investì
- Maledetto bastardo!- la sua veemenza stupì Umi che si volse- che le avete fatto…
- E' una nuova procedura di riprogrammazione…di solito è infallibile…
- Che cosa volete?-
- Vederti morto
- Perché?
- Priorità dall'Organizzazione - Ryo sentì anche dalla voce che l'uomo si stringeva nelle spalle
- C'era bisogno di tutta questa messa in scena?Coinvolgendo Kaori…
- Tutto perché lei si è messa in mezzo la prima volta. Se no a quest'ora sareste già tutti morti…Ma non sempre le strade più facili sono percorribili…Comunque visto che anche il piano di riserva ha fallito direi che potremo saltare i convenevoli e passare a uno scontro diretto: io e te…tanto per cominciare
- Quando e dove vuoi…
-Alla costruzione vicino alla vecchia zona prosciugata del porto di Tokio tra due giorni…Tanto non credo che il tuo amico Professore riuscirà a salvare la tua socia…Quando le due personalità si saranno sopraffatte a vicenda…lei sarà morta…Ma ti farò il favore di ucciderti in fretta così potrai ricongiungerti a lei…Peccato però era un buon elemento…
Ryo riattaccò il telefono senza rispondere ora sentiva la rabbia montargli dentro come un fiume che piano sale a travolgere gli argini:
- Tra due giorni al vecchio magazzino nella zona prosciugata del porto…- disse a Umi prima di dirigersi verso la porta
Umi lo guardò uscire e chiudersi la porta alle spalle…poco dopo il suo udito infallibile udì i colpi soffocati degli spari provenire dal poligono sotto la casa:
- Quello stupido andrà a farsi ammazzare…- borbottò tra sé uscendo a sua volta


NEL SILENZIO DELLA NOTTE

Guardava la donna dormire rannicchiata contro di lui, i capelli biondi sparsi sul cuscino. C'era qualcosa in Angel che lo lasciava sempre senza fiato. In quel momento non si sarebbe detto che quella era una donna capace di uccidere con straordinario sangue freddo…Ricordava che aveva scelto quel nome per lei proprio per via di quei capelli color del grano…Ciò che nessuno avrebbe mai sospettato era che un tempo Angel era come Kaori Makimura, così ingenua tenera dolce capace di sorridere…A volte stentava anche lui a rammentarsela così come era stata quando l'avevano reclutata e gli era stata affidata perché ne facesse una perfetta assassina a sangue freddo. Era la sua degna allieva di questo non aveva dubbi la migliore…(e ne aveva addestrati molti nei 15 anni che aveva passato all'Organizzazione)…Ma non si era mai sentito orgoglioso di averla trasformata in quella donna cinica e spietata che era adesso. Solo quando dormiva pareva riacquistare una sorta di innocenza…E allo stesso modo si sentiva per quello che aveva fatto a Kaori
Quel pomeriggio senza saperlo Angel aveva dato voce hai suoi stessi dubbi…Ciò che non capiva non erano le priorità dell'Organizzazione ma in quella situazione il piano gli pareva una forzatura. Perché coinvolgere quella donna?Perché farle questo? Le sue urla di dolore e paura durante il trattamento erano qualcosa che lo aveva toccato profondamente come non gli accadeva da anni. Ripensava a Saeba in piedi sul marciapiede con accanto "Mayumi".
Il dottor Hojo aveva fatto un lavoro perfetto e anche le cicatrici erano ben nascoste, la voce era stata resa più roca da un microchip impiantato alla base del collo vicino alle corde vocali. Il colore dei capelli era stato modificato con una tintura e per gli occhi avevano utilizzato alcune gocce di un reagente che ne aveva reso il colore più chiaro. Nessuno avrebbe riconosciuto in quella donna quella che fino a un mese prima era stata Kaori Makimura…
Quando Saeba si era incamminato verso casa seguito dalla sua nuova cliente loro erano tornati alla camera d'albergo, tanto la programmazione sarebbe partita da lì a qualche ora…I suoi pensieri si concentrarono sullo sweeper e la sua partner. Quell'uomo lo sconcertava. Aveva letto il suo dossier, ne aveva sentito parlare da Shin Kaibara quando questi aveva preso contatti con l'Organizzazione Enigma per espandere il suo traffico di PCP…anche stavolta avrebbe fatto di tutto per salvarla ne era sicuro, come tutte le altre volte.
In molte cose lo sentiva simile a lui…Non solo per il fatto di essere cresciuti entrambi in mezzo alla violenza…Certo era una violenza diversa. Ryo Saeba era cresciuto in mezzo alla guerriglia, lui la sua guerra l'aveva combattuta tra le mura domestiche con un padre che per qualsiasi cosa massacrava di botte lui e la moglie, una donna minuta e talmente spaventata da lui che non aveva la minima forza di reagire…A quattordici anni quando suo padre dandogli una cinghiata perché aveva fatto rumore con la forchetta mentre mangiava gli aveva sfregiato una guancia…Iniziando poi a massacrare sua madre perché non gli aveva insegnato le buone maniere…Non ricordava molto di quei momenti era come se una rabbia cieca gli avesse invaso la mente come un velo rosso…e quando quel velo si era dissolto suo padre giaceva a terra con la mannaia che usava per tagliare i quarti di manzo piantata nella schiena con metà della lama…Da lì al riformatorio il passo era stato breve anche se con tutte le attenuanti del caso. Il giudice minorile era stato clemente con lui…ma lui non si rivelò un ragazzo facile. Avrebbe potuto uscire in pochi anni per buona condotta ma non aveva fatto altro che farsi coinvolgere in zuffe con i suoi compagni di detenzione…Aveva 17 anni quando un uomo distinto lo aveva cercato facendosi passare per assistente sociale ed era entrato così nell' Organizzazione Enigma…Erano ormai 15 anni che partecipava a tutte le loro missioni senza problemi, aveva fatto un'infinità di lavori sporchi per attuare quelle che venivano definite Priorità e ora la priorità era uccidere Ryo Saeba…Non si era mai posto il perché prima di premere il grilletto neppure quando si era trattato di sparare in mezzo agli occhi di qualcuno…E questo aveva insegnato alla sua donna a diventare un'assassina ancora più spietata di lui…Non aveva mai avuto problemi di coscienza fino ad ora…
Il profondo legame che univa Ryo Saeba e quella donna era veramente profondo mai con nessuno era stato così difficoltoso impiantare una nuova personalità.
"Tu che credi ai sentimenti…" L'aveva canzonato Angel poche ore prima ma quando aveva visto quella donna gettarsi davanti al proiettile per salvare Saeba senza minimamente pensare al rischio di rimanere ferita il tarlo del dubbio gli si era insinuato nel cervello e non era ancora riuscito ad estirparlo.
Anche lui e Angel erano dei "riprogrammati" anche se in loro il processo era stato meno profondo e radicale. Questa era la prassi dell'Organizzazione per ogni nuovo affiliato…Sfiorò una guancia della donna che dormiva…Tra loro non c'era sempre stata una attrazione fisica profonda sin dall'inizio, certo e forse grazie ad essa fisica lavoravano così in sintonia…Certo questo al principio ma poi?Si poteva dire che il loro era anche affetto?Rabbrividì a quella parola come se qualcosa si fosse agitato nel suo cuore…


LA SFIDA

Ryo si allontanò da casa in macchina poco prima dell'alba. Era il 26 di marzo…come il destino pareva voler giocare con loro sempre con le stesse date…Quello era il giorno che aveva incontrato una Kaori ragazzina anni prima mentre nascosta dietro a un angolo lo fotografava…Chissà poi perché…Sorrise in quel momento rendendosi conto che non lo aveva mai chiesto. In fondo quello era il loro rapporto: tante cose che lui non aveva detto, mai anche quando avrebbe dovuto, o potuto aveva sempre preferito fuggire e lasciare Kaori in quell'incertezza dolorosa…
E ora questo giorno poteva diventare per Kaori anche quello per ricordare la sua morte…Oltre al suo compleanno con la morte di Hideyuki…
Due giorni prima in un momento di calma quando in casa non c'era che il Professore Ryo aveva chiamato Sayuri a New York chiedendole di venire…In qualunque modo fossero andate le cose lei sarebbe rimasta vicino a Kaori e avrebbe potuto portarla lontano da lì. Lontano da lui, da quel mondo, e da quella vita piena di pericoli…
Sayuri era arrivata il giorno precedente con il primo volo da New York e ora stava accanto a Kaori Loro due si erano visti solo pochi istanti la notte precedente sul terrazzo di casa come l'ultima volta quando lei stava per partire per New York e gli aveva promesso che se non avesse reso felice sua sorella gli avrebbe spaccato quel bel faccino…
- Ryo perché mi hai fatto venire…- aveva chiesto lei osservandolo con quegli occhi tanto simili a quelli di Kaori.
- Ho pensato che avresti voluto starle accanto
- Cosa hai in mente?Miki mi ha raccontato quello che hanno fatto a Kaori…
- Semplice qualunque cosa accada domani…Se il Professore riuscirà a salvarla portala a NY con te…Può darsi che sia così fortunata da non ricordare nulla di me…potrà così rifarsi una vita.
Lei lo aveva guardato fisso:
- Sei sicuro?Io non credo che Kaori accetterà tutto questo con facilità. Né che qualsiasi condizionamento mentale possa indurla a dimenticarsi di te…Fai talmente parte di lei
- Lo farà vedrai…- l'aveva interrotta lui
"Deve farlo" si disse mentre giungeva al luogo dell'appuntamento…
- Ce ne hai messo di tempo ad arrivare…- una voce dall'oscurità lo bloccò mentre stava uscendo dalla macchina
- Che ci fai qui? - borbottò Ryo volgendosi nella direzione dove Umibozu lo stava aspettando a braccia incrociate con sulla schiena il suo bazooka, accanto a lui Mick…
- Umpf non voglio che qualcun altro abbia il piacere di farti fuori prima di me…
Ryo tirò fuori la sua Python… rispondendogli con un mezzo sorriso…
- Ho già controllato l'edificio…non c'era ancora nessuno. Non sarà un terreno facile - osservò Mick mentre si sistemava i guanti
- Ho affrontato terreni peggiori…
- Già…almeno qui non disturberemo i morti no?- osservò Umibozu
Il fragore di un'esplosione li fece voltare. Ryo indicò la nuvola di fumo che si alzava da una finestra dell'edificio…
- Opera tua? - chiese ad Umibozu
- Già che c'ero…ho messo qualche trappola…non si sa mai…- si volse e cominciò a muoversi verso l'edificio seguito da Mick - Così dovrai starmi dietro…
- Ehi io non sto dietro a un cieco! - esclamò Ryo
I tre uomini si guardarono sorridendo…

Entrarono nell'edificio da ingressi differenti appena giunse al primo piano Ryo sorrise vedendo il filo di nylon che attraversava il corridoio in cima alle scale:
- Prevedibile…come Kaori…
Scavalcò il filo e continuò la sua ricerca…il corridoio svoltava sulla destra…appena girato l'angolo si trovò davanti un uomo biondo con una cicatrice sulla guancia…
- Sei arrivato finalmente…
- Scusa se ti ho fatto aspettare…
Indicò con un cenno del capo la stanza alla sua sinistra che recava i segni dell'esplosione:
- Carina l'accoglienza…
- Ho pensato che magari potevi annoiarti nel frattempo
- Davvero gentile da parte tua e dei tuoi amici
I due uomini si sorrisero…
- Sarà il caso di cominciare…- propose Ryo
- Veramente io aveva un'altra idea…
Estrasse qualcosa dalla tasca: una voluminosa busta gialla sigillata.
- Questo è il procedimento inverso per salvare la tua…donna. Assieme al siero per contrastare la degenerazione psichica…L'apparecchio che abbiamo usato può elaborare diversi livelli del cervello. Riprogrammare la personalità originaria è rischioso se non si conoscono i parametri iniziali
Ryo rimase a fissarlo con attenzione:
- Non capisco…
- Credo che in fondo sia meglio così…Non sono sicuro che quello che stiamo facendo sia giusto…
- Avevi detto che erano Priorità…
Il suo sorriso divenne un ghigno amaro
- Non so cosa ci sia di prioritario nel trasformare una donna in una spietata assassina, privandola della sua identità e dei suoi sentimenti più profondi…
Da qualche parte nell'edificio provenivano i colpi soffocati del bazooka di Umi
L'uomo di fronte a lui gli tirò la busta ed estrasse un telecomando a tempo guardando l'orologio:
- Hai 15 minuti per uscire Saeba prima che qui salti tutto in aria…
- Perché?
- Shin Kaibara diceva che eri un povero sciocco idealista che cercava di cambiare le cosa che non ti andavano…ma in fondo tu sai ancora rispondere di fronte a un dilemma morale…
- Di che tipo?
- Se tu dovessi scegliere: preferiresti dover morire o uccidere per amore?Credo che non avresti dubbi…Per me ormai non c'è più posto nell'Organizzazione dopo questo tradimento sarò condannato per cui scelgo io come morire…
Ryo fece per dire qualcosa ma lui lo interruppe:
- Lo faccio anche perchè toccherebbe a Angel il compito di uccidermi e voglio risparmiare questo compito alla donna che amo- diede un'occhiata all'orologio - Ti conviene andare Saeba il tempo scorre…
Uscì dall'edificio di corsa appena pochi istanti prima che implodesse su sé stesso e venne scaraventato in avanti di qualche metro dall'onda d'urto. In mezzo alla polvere si fece avanti la figura di Umibozu seguito da Mick:
- Che è successo?
- E' finita…
Rimasero alcuni minuti a osservare il cumulo di macerie su cui si stava ora posando la polvere sollevatasi dopo l'esplosione
Una volta giunti a casa Ryo consegnò al Professore la busta gialla spiegandogli che conteneva tutte le informazioni necessarie per far ritornare Kaori alla normalità.

LA STRADA VERSO CASA

Kaori guardava fuori della finestra della stanza nella casa del Professore che aveva occupato in quei giorni. Mick era seduto accanto a lei su una poltrona. L'uomo guardava con sollievo il volto della giovane donna a cui un veloce intervento in ambulatorio aveva restituito i lineamenti originari:
- Ti stai riprendendo bene, sai…
- Sono molto stanca…
- Bhè si può dire che hai combattuto una battaglia
- Sarà definitivamente scomparsa la riprogrammazione?
- Il Professore dice che il programma era preciso e dettagliato non tornerà…
- Sai Mick mentre mi riprogrammavano la cosa peggiore era veder scivolare via i ricordi, le immagini di me bambina che giocavo con Hideiuky o con i miei genitori, i volti di Sayuri i vostri…quello di Ryo, e poi il vuoto dei sentimenti…Mentre ero quell'altra donna ho capito cosa deve provare Ryo a non sapere nulla del suo passato…
- Già il limbo è molto brutto - mormorò Mick e Kaori si volse a sorridergli comprensiva posandogli una mano sulla sua

Ryo entrò in quel momento seguito da Sayuri. Da quando l'avevano rapita Kaori era la prima volta che vedeva Ryo, e si sentiva profondamente imbarazzata. Ricordava come nascosti da una nebbia ciò che aveva detto e fatto quando era Mayumi…
Sayuri si lanciò ad abbracciare la sua sorellina minore non riuscendo a trattenere le lacrime…mentre Ryo le osservava in silenzio sulla porta. Per tutto il pomeriggio si era preparato un sacco di discorsi ma ora che si trovava alla resa dei conti non sapeva da che parte cominciare. Di una cosa era sicuro Kaori doveva andarsene, incontro lo sguardo di Sayuri che si era sciolta dall'abbraccio con Kaori e ora si ritirava in un angolo per lasciargli campo libero:
- Kaori…io credo che sarebbe meglio che tu…- si avvicinò alla finestra dandole le spalle - andassi a New York con tua sorella. Dopo questi ultimi avvenimenti non credo…
- Vuoi mandarmi via…- Kaori rabbrividì
- E' meglio per tutti sono stufo di doverti sempre proteggere…Ora non ho più ragione di mantenere la promessa fatta a Hideyuki…
Continuava a guardare fuori dalla finestra incapace di guardare Kaori che si scioglieva in lacrime tra le braccia di Sayuri

Sul cielo di Tokyo quel giorno erano ammassate nubi nere che non promettevano nulla di buono. Kaori stava seduta accanto a sua sorella su una delle scomode poltroncine della sala d'aspetto in attesa del volo per New York…Aveva accettato la decisione di Ryo di non volerla più come socia da quel momento era come se ogni sua ragione di vita le fosse stata tolta…
Sayuri la guardava di sottecchi incapace di portarle conforto….Le posò una mano sul braccio per farle sentire la sua vicinanza…e poi si accorse che sua sorella si era appisolata. Forse era meglio così, si disse magari riposare le avrebbe impedito di pensare, di porsi domande inutili e ripetitive:
- Spero che tu abbia fatto la cosa giusta Saeba - mormorò piano
Kaori si svegliò di soprassalto…gli occhi spalancati e il viso cosparso di un sudore gelido:
- Ryo…è in pericolo - mormorò con voce strozzata alzandosi in piedi
Prima che Sayuri riuscisse a capire qualcosa e a fermarla Kaori si era già precitata verso l'uscita dell'aeroporto e poi fuori in strada correndo verso Shinjuku incurante della pioggia che cadeva scrosciando

Ryo guardava la donna davanti a sé quella che aveva sparato a Kaori. Gli stava puntando la pistola contro. Era entrata in casa poco prima e lo aveva condotto sul terrazzo:
- Dimmi…Perché lo fai…
La donna lo guardò mentre la pioggia cadeva attorno a loro
- Mi hanno addestrata…So fare questo uccidere Devo portare a termine il mio compito…e la mia vendetta
- Non ho ucciso io il tuo uomo…Lui ha deciso di morire
- In un certo senso tu sei stato la causa di questa decisione…
- Tu sei Angel…
Annuì:
- Me lo diede lui quel nome…dopo che mi riprogrammarono
- Puoi andartene rifarti una vita
- Non potrei vivere senza Mark…Ma tu, non capisco perché hai mandato via la tua socia…
Ryo non rispose:
- Dopo tutto tu l'amavi e ti sei sacrificato per cosa?
- per la sua felicità
- Balle…sei uno stupido egoista…dopo tutto quello che hai fatto per riaverla…Mark ti ha dato il procedimento inverso, lo so perché ho trovato il file cancellato nel suo computer…e tu hao gettato al vento questa opportunità?
- Tu non puoi capire…
- Forse ma credo che tanto ormai non abbia più importanza neppure per te…Una cosa è certa sarà molto facile ucciderti
Lui la guardò sollevando un sopraciglio
- Se tu dovessi scegliere: preferiresti dover morire per amore o uccidere per amore…- mormorò lui piano lei
- Perché?
- Me lo chiese Mark….dicendomi che voleva risparmiarti di doverlo uccidere
Kaori entrò in quel momento spalancando la porta del terrazzo con furia Angel si distrasse per una frazione di secondo…
Angel guardò Kaori ferma sulla porta che la fissava immaginava quello che poteva provare in quel momento…i suoi incubi forse si stavano avverando….Sorrise tornando a guardare Ryo…poi senza distogliere gli occhi dal volto di lui piano spostò la pistola verso Kaori prendendo la mira…Vide Ryo impallidire mentre caricava il cane della pistola:
- Allora cosa scegli Saeba…morire per amore o uccidere per amore? - il suo dito si mosse impercettibilmente sul grilletto…questo provocò la reazione di Ryo che estrasse la pistola e sparò al cuore di Angel…
- Ne ero certa…- mormorò prima di accasciarsi al suolo
Kaori rimase pietrificata Ryo le fu accanto:
- Che ci fai qui?
- Perché mi hai mandato via se non volevi
La guardò negli occhi per alcuni minuti che a Kaori parvero interminabili poi si chinò a baciarla.
- Io non penso mai sul serio quello che ti dico Kaori…Ormai dovresti averlo capito…Ho solo paura…
- Paura di cosa …- lo incoraggiò lei
- …di te, di noi, di questo sentimento che mi ha invaso il cuore e l'anima al punto che non distinguo più dove finisco io e dove cominci tu…- le mise una mano davanti alla bocca per impedirle di parlare e si chinò a baciarla di nuovo

…A un certo punto della notte Ryo Saeba si svegliò di soprassalto…si volse a guardare la sua socia che dormiva accanto a lui…un raggio di luna le illuminava il viso dandole un'aria angelica…
"Se tu dovessi scegliere: preferiresti morire per amore o uccidere per amore"
Lui aveva fatto la sua scelta e anche Angel e Mark
Kaori si mosse al suo fianco.
- Ryo…
- che c'è…
- Credi che l'abbia fatto apposta Angel a puntare la sua pistola contro di me?
Le posò un bacio sui capelli sentendosi l'uomo più felice della terra
- Credo di sì…


Lo so che la fine è un po' anomala ma io ormai mi ritengo incapace di scrivere una fine decente e poi sapete meglio di me che loro fanno quello che gli pare e piace. E ora le dediche…vorrei dedicare questa storia a tutti i cuori sognatori…perché non si smetta mai di sognare…
Arigatou Gozomashita
KAORICHAN