DUE
VITE IN GIOCO è una fanfiction ispirata da molte cose e scritta in più
riprese. Ho come dire rielaborato alcune idee che mi erano venute guardando alcuni
episodi del cartone animato, situazioni del fumetto,e per l'organizzazione Enigma
mi sono liberamente ispirata al telefilm Nikita
E x finire la mia immensa
fantasia malata che ha avuto il poter di trasformarmi in una killer
che altro
dirvi?Ah sì le solite cose i personaggi di City Hunter non mi appartengono
e Angel e Mark (come tutti i miei personaggi) appartengono a sé stessi
visto che acquistano sempre vita propria
Ancora un ultima cosa
Questa
è una sorta di mia fine di CH e si colloca prima dell'episodio in cui Umi
e Miki si sposano
per cui a metà del volumetti 39 dimenticatevi quindi
del Generale Croiz e di quella pseudo dichiarazione nella radura
OK?Spero
che vi piaccia
Buona lettura.
Questa fanfiction
e tutti i suoi diritti sono © di Kaorichan
(aka Sanychan)
DUE
VITE IN GIOCO
"Se
tu dovessi scegliere: preferiresti dover morire per amore o uccidere per amore
"
PROLOGO
Il
proiettore scattò nell'oscurità: l'immagine di un uomo dai capelli
scuri e gli occhi concentrati come il cobra che punta la preda apparve sullo schermo
indossava un impermeabile stazzonato e teneva in mano una Python 357 Magnum
-
Questo è la persona che dovrete eliminare - la voce dell'uomo proveniente
dal fondo della stanza era profonda e tagliente
La donna seduta su una poltrona
girevole accavallò le gambe girandosi leggermente per osservare nell' oscurità
l'uomo seduto alle sue spalle:
- Cosa avrà di speciale? - chiese squadrandolo
- Sembra abbastanza banale
- E' lo sweeper più famoso e in gamba del
Giappone
Nessuno è mai riuscito a ucciderlo
La donna si tolse la
giacca e sfogliò il fascicolo che aveva sulle gambe:
-
che mi
dici della donna
Kaori Makimura - disse tenendo in mano una foto
- Lei
è il piano di riserva
- E' la sua donna?
- Non lo sappiamo di preciso
il comportamento di Saeba nei suoi confronti non è chiaro
- Non sarà
necessario ricorrere a lei. Sarà un gioco da ragazzi se come dice la sua
scheda personale è un donnaiolo
Un uomo dai lineamenti marcati si avvicinò
a lei da dietro:
- No
quella non è la via giusta
- Perché?
- domandò lei senza voltarsi
- Ha un fiuto infallibile non si fa abbindolare
tanto facilmente dovrai ucciderlo da lontano
- Hai già avuto a che fare
con lui in passato?
- Non direttamente, ma non dimenticare che ha ucciso Shin
Kaibara
- Shin Kaibara è stato uno sciocco. Ha voluto fare di
testa sua per cercare di portare dalla sua parte quello che considerava un figlio
-
sentenziò la donna sprezzante
L'uomo rise posandole una mano sulla spalla.
Lei si volse a guardarlo provando un brivido di piacere lungo la schiena come
sempre quando incontrava la sua fosca bellezza.
Il suo viso angoloso, sembrava
scolpito nella pietra ed emanava arroganza e distacco. Una cicatrice bianca gli
dava un'aria minacciosa
I suoi occhi erano scuri e impenetrabili
Vestito
così semplicemente in jeans, maglietta e pastrano di pelle nera faceva
risaltare pienamente il suo fisico asciutto tutto nervi e muscoli.
- Non potete
permettervi di fallire
- Non falliremo - decretò lei alzandosi
in piedi con gesti sinuosi
1.INCUBO
La neve cadeva incessante da parecchio e Kaori la guardava scendere e ricoprire
con un manto di silenzio tutta Tokio. Ryo era uscito già da molte ore e
sicuramente era in giro ad ubriacarsi, come tutte le sere, e non sarebbe ritornato
prima dell'alba
Sospirò guardando verso l'alto cercando di non piangere
In
quel periodo non faceva altro quando era da sola se si ritrovava a pensare agli
avvenimenti degli ultimi tempi. Non capiva il comportamento di Ryo
Quella
notte non aveva detto apertamente che la amava, non aveva mai usato le parole
"Ti amo" ma la notte passata assieme ad aspettare l'alba per andare
da Kaibara e poi quel bacio attraverso il vetro nel momento di separarsi quando
tutto sembrava perduto, potevano avere un solo significato
O almeno così
le era parso
E allora perché lui non aveva cercato di spiegarle qualcosa
dopo che si era risvegliata dal coma perché aveva lasciato che lei andasse
via a lavorare con Mick, fingendo che non fosse cambiato nulla
E anche quando
lei gliene aveva dato la possibilità, ritornando a lavorare con lui dopo
aver ascoltato quella conversazione sul tetto dell'ospedale tra lui e Mick
perché
non le aveva detto nulla?Perché aveva continuato a comportarsi come al
solito? Scosse la testa doveva piantarla di lasciarsi travolgere sempre dai dubbi
e dalle insicurezze doveva cambiare la sua vita doveva reagire
Si addormentò
sul divano
L'incubo arrivò inaspettato.
Il bosco luminoso, Ryo
che l'abbracciava, la stringeva, la baciava, l'accarezzava, le assicurava che
l'amava che non. voleva perderla, che l'avrebbe tenuta con sé per sempre.
Lei felice posava la sua testa sulla spalla di lui desiderando che quei momenti
non finissero mai
A questo punto tutto cambiava l'aria si faceva minacciosa
il sole si oscurava Kaori udiva il click inconfondibile del cane di una pistola
armata ma Ryo non reagiva né pareva averlo udito: Kaori vedeva come la
spettatrice di un film un proiettile che si avvicinava a Ryo
Si divincolò
dal suo abbraccio e con una mossa fulminea si parò sulla traiettoria del
proiettile nel tentativo di fargli scudo col suo corpo
chiuse gli occhi aspettandosi
di sentire il dolore della proiettile che le penetrava nelle sue carni
Ma
quando si girò vide che ad essere colpito era stato comunque Ryo e il sangue
gli scendeva copioso dalla fronte coprendolo come una maschera
Kaori
urlò con tutto il fiato che aveva in gola
Ryo
cercava da qualche tempo di leggere dentro di sé: nell'intricato ginepraio
dei suoi sentimenti per Kaori. L'amava?
Forse più della sua stessa
vita
Era stato qualcosa che gli si era insinuato dentro, piano, piano
Dapprima
era la sorella che Hideyuki gli aveva affidato prima di morire (la piccola Sugar
boy che aveva incontrato anni prima appena rientrato clandestinamente in Giappone)
poi era diventata quella virago della sua socia che lo prendeva a MARTELLATE ogni
volta che provava a insidiare una cliente con la sue
"legittime"
richieste di pagamento. Quando era intervenuto il cambiamento?Non avrebbe saputo
dirlo, sapeva solo che molte volte i suoi sentimenti per lei avevano minato il
suo autocontrollo d'acciaio. Scosse la testa cercando di non pensare a tutte quelle
volte che la vita di Kaori era stata in pericolo e il suo sangue freddo si era
dissolto in una bolla di sapone. Dopo lo scontro con Kaibara aveva voluto prendersi
un momento di riflessione anche approfittando del fatto che lei non avesse ricordato
tutto quello che era successo e che poi fosse andata a lavorare con Mick furiosa
di essere stata presa in giro ancora una volta ma poi nei giorni seguenti tutta
la realtà di quella situazione gli era ripiombata addosso: non avrebbe
potuto funzionare loro non potevano essere una coppia normale il suo lavoro e
il suo passato non glielo avrebbero mai permesso
Davanti alla tomba di Hideyuki
Makimura aveva passato ore immobile come una statua a parlare con il suo vecchio
socio mentre la neve cadeva fitta e silenziosa andando a posarsi sulle sue spalle
larghe e sui suoi capelli neri perennemente spettinati. Sollevò la testa
a fissare i fiocchi di neve che lentamente cadevano dal cielo danzando lievi attorno
a lui. L'ultima nevicata
poi sarebbe arrivato il disgelo e con essa la primavera
Marzo
era vicino. Tornò a guardare la lapide del suo precedente socio:
- Dimmi
amico saresti contento se ne facessi la mia compagna?Era questo che ti aspettavi
quando me l' hai affidata prima di morire?
Forse avrei fatto meglio a farla
partire con Sayuri per New York quando ce n'è stata l'occasione. Non credo
tu volessi vederla invischiata in un mondo come questo. Non me lo perdoneresti
mai se lei morisse per causa mia
Vero Makimura? - sospirò e attese
qualche minuto come se si aspettasse che l'altro gli rispondesse infine aggiunse
tristemente -
e neppure io.
Quindi si girò e s'incamminò
verso casa camminando piano come se un peso gli gravasse sulle spalle oltre al
silenzio della notte rotto solo dal rumore dei suoi passi sulla neve che cominciava
a sciogliersi liberando chiazze d'erba
Era stato così anche il suo
cuore si ritrovò a pensare: addormentato sotto la neve fino a che un raggio
di sole non aveva cominciato a sciogliere quel gelo
Gli scappò un
sorriso
Un raggio di sole incontrato in un giorno di pioggia
L'
urlo di Kaori lo accolse sulla porta di casa:
- RYO!!!!!!
Si precipitò
nella direzione del salotto impugnando la Python mentre il cuore gli impazziva
nel petto e le sua mente immaginava febbrile terribili pericoli corsi dalle sua
Kaori in quel momento: spalancò la porta trovandola seduta sul divano ansimante
e con il volto rigato di lacrime.
La chiamò piano ma la sua socia lo
fissava con gli occhi sbarrati tremante ancora imprigionata dalle grinfie dell'incubo
di poco prima. Piano la prese tra le sue braccia cercando di non svegliarla e
la portò in camera sua facendola adagiare sul letto e coprendola con la
coperta ai piedi del letto
****
L'indomani mattina Kaori si svegliò
con un forte senso d'oppressione al cuore di cui non riusciva a capire la ragione:
era stanca e un vago senso d'inquietudine avvolgeva le sue azioni. Scese in cucina
per preparare la colazione. Cucinare l'aveva sempre aiutata a rilassarsi, ma quella
mattina non riusciva a concentrarsi su nulla; era come se ci fosse un ricordo
nella sua mente che cercava di emergere ma lei non riusciva a rammentare il sogno
della notte appena trascorsa, eppure sapeva di aver sognato
Non si avvide
di Ryo, che da qualche minuto la osservava attento spiando ogni suo movimento
ripensando a quella notte: non era riuscita a svegliarla per quanto l'avesse scossa
e chiamata Kaori era ripiombata in un sonno agitato fino all'alba continuando
a mormorare frasi sconnesse di cui lui non capiva il senso. Sangue
Morte.
Forse stava ripensando a Makimura
tra poco sarebbe stato l'anniversario della
sua scomparsa e anche il compleanno di Kaori
quando si avvicinava quel periodo
lei diventava sempre un po' malinconica:
- Andiamo al Cat's Eye a fare colazione
sei distratta oggi - la rimproverò Ryo bruscamente quando per l'ennesima
volta lasciò cadere il coperchio della pentola e la sua socia sussultò
a sentire la sua voce: era soprapensiero e non si era accorta della sua presenza.
Da quanto era lì?Si volse a guardarlo in viso: improvvisamente l'immagine
del suo volto coperto di sangue, mentre si accasciava al suolo senza un lamento,
la investì lasciandola senza fiato. Una smorfia di dolore le attraversò
il viso. Si appoggiò al lavello per non cadere. Ryo le fu subito accanto:
-
Stai bene?-
- Sì credo di sì - mormorò lei cercando di
non guardarlo in viso - Ho solo ricordato un brutto sogno che ho fatto stanotte
- cercò di sorridere- è passato. Andiamo da Umi e Miki così
sentiamo le novità.
L'aria fresca parve farle bene sembrava aver dimenticato
ciò che l'angustiava. Ryo le camminava a fianco e lei ogni tanto lo guardava
di sottecchi: era preoccupato lo capiva dalla ruga in mezzo agli occhi
Appena
entrato nel bar però si slanciò su Miki ma venne prontamente scaraventato
contro il muro dalla reazione di Umibozu:
- Ti avevo detto di non rimettere
-
cominciò l'uomo ma si interruppe vedendo che Kaori si era seduta a un tavolino
senza mostrare la minima reazione al comportamento del suo socio. Miki scambiò
uno sguardo d'intesa con il marito e poi dopo aver riempito una tazza di caffè
fumante si andò a sedere accanto a Kaori:
- Che è successo stavolta?
Kaori
la guardava di sottecchi cercando di dirsi che non era importante, che si trattava
solo di un brutto sogno e nulla più. Miki aspettava con un sorriso incoraggiante
e lei si morse le labbra sentendo tutto a un tratto un profondo senso di inadeguatezza
invaderla come un'onda della marea che sale. Si morse le labbra e alla fine decise
di confidarsi con lei e quando ebbe terminato il suo racconto attese che l'altra
parlasse:
- Non dovresti darci peso
- Lo so ma non posso fare a meno
di rivedere quelle immagini
sembrava tutto così reale
- Andiamo
Kaori
- Miki c'è chi direbbe che questo può essere un sogno
premonitore
- Non farti travolgere da questi pensieri
Tu non hai
mai creduto in queste cose. Sono solo sciocche superstizioni.
- Lo so Miki
ma
era tutto così reale
il sangue sul suo viso
- Cosa è
successo in questi giorni?
- Niente - sospirò con amarezza dopo qualche
istante Kaori lanciando uno sguardo fugace al suo socio che seduto al bancone
stava facendo il cascamorto con Kasumi tenendole le mani e cercando di convincerla
ad uscire con lui sabato pomeriggio
Sospirò rassegnata non aveva più
nemmeno la forza di reagire lanciando uno dei suoi pesanti martelli che ormai
da anni scaricava addosso al suo socio ogni qualvolta si avvicinava pericolosamente
a un'altra donna
Sussultò arrossendo a quel pensiero
e alle implicazioni
che portava con sé
Implicazioni che non erano realtà
Lei
non era la donna di Ryo e non poteva pretendere che lui
Cosa? Si disse, le
restasse fedele?
Sollevò lo sguardo a incontrare quello di Miki che
stava osservando in silenzio il dipanarsi di quelle emozioni sul bel viso della
sua amica
- Kaori non puoi ancora dubitare dei suoi sentimenti
-
Non è questo Miki
Io
so che lui
ma a volte vorrei solo che
le cose fossero diverse
Se è vero che tiene a me perché
non
mi dice nulla?Sa che ho recuperato la memoria di tutto quello che è successo
E'
tornato tutto come prima
anzi forse anche peggio, non è quasi mai
in casa
le notti le passa sempre fuori e quando siamo insieme ha sempre quell'espressione
cupa sul volto, come se gli pesasse stare con me
Il suono del campanello
della porta del bar annunciò l'ingresso di qualcuno e Kaori prima ancora
di vedere chi fosse lo capì dalla reazione di Ryo
Saeko Nogami fece
il suo ingresso nel Cat's Eye dondolando sui tacchi a spillo e l'uomo compì
un balzo felino verso di lei
Questa volta non seppe resistere e anche per
cercare di scacciare quella malinconia che l'aveva attanagliata dal suo risveglio
impugnò uno dei suoi martelli Gold Premium e fece volare Ryo fuori dal
locale infrangendo la vetrina
Miki sconsolata li osservò per qualche
istante mentre Kaori si allontanava sul marciapiede trascinandosi dietro Ryo ancora
tramortito dalla botta tenendolo per il colletto e brandendo il martello con aria
truce
Si voltò per rientrare nel locale scotendo la testa e scambiando
uno sguardo con l'uomo dietro al bancone: c'era da augurarsi che le cose tra quei
due cambiassero presto non potevano permettersi di rifare le vetrate almeno un
paio di volte al mese
- Questa è la quinta
- borbottò
Umibozu servendo il caffè alla divertita poliziotta che sedeva al banco
Nessuno
di loro si avvide della macchina scura senza targa che seguiva passo, passo i
due swepeer appena usciti
2.
L'ATTENTATO
Era
arrabbiata si disse
No, più che altro, amareggiata dal comportamento
di lui si corresse con un sospiro camminando dietro di lui perché, perché
doveva sempre comportarsi così se era vero che teneva lei
Ma ormai
cominciava a dubitare che quello che aveva detto a Mick fosse la verità:
forse si era trattato di un impulso di sopravvivenza visto il pericolo che stavano
correndo in quei momenti. Si fermò un attimo per allacciarsi la scarpa
e allora con la coda dell'occhio lo vide: la canna di una pistola con il silenziatore
spuntava da una macchina parcheggiata dall'altra parte della strada e puntava
contro Ryo! Tutto accadde in pochissimi istanti si avvide che Ryo non aveva percepito
il pericolo ma anzi continuava a camminare davanti a lei con le mani affondate
nelle tasche dell'impermeabile. Senza pensarci si buttò in avanti mentre
le immagini dell'incubo tornavano a sommergerla:
- RYO!- lo chiamò
L'uomo
si voltò, ma non fece in tempo a reagire perché un colpo secco risuonò
nell'aria. Vide la sua socia mettersi davanti a lui e poi franargli a peso morto
addosso mormorando il suo nome. Rimase per qualche secondo a terra, leggermente
intontito, guardandosi in giro per cercare la macchina da cui erano partiti i
colpi, ma questa era già andata in uno stridore di gomme. Si volse verso
Kaori per dirle qualcosa di spiritoso, ma la vista della sua socia stesa a terra
inerme e pallida lo lasciò senza fiato. Una macchia rossa si stava allargando
sul candore della neve sotto di lei:
- KaORIIII!
Le
porte della sala operatoria si erano richiuse alle spalle dei medici diverse ore
prima. Quante non avrebbe saputo dirlo gli pareva di galleggiare in un limbo ovattato
incapace di reagire
Non si accorse dei suoi amici che arrivavano: Saeko li
aveva avvertiti dopo che avevano caricato Kaori sull'ambulanza. Ryo pareva incapace
d'ogni reazione
e questo preoccupò Saeko ancora di più delle
condizioni di Kaori. ..
- Ryo
- qualcuno gli aveva posato una mano sulla
spalla alzò il viso e incrociò quello di Mick
- Mmmh - disse
mentre prendeva il bicchiere di caffè caldo che l'amico gli porgeva senza
però berne un sorso lasciava che il tepore gli scaldasse le mani sperando
che un po' salisse a scaldargli il cuore su cui pareva essere sceso un gelo insopportabile
da quando l'aveva vista a terra con tutto quel sangue
La sua Kaori
Ripensò
a quello che aveva detto la sera prima davanti alla tomba di Makimura:
- Se
morisse per causa mia non me lo perdonerei mai
- Vedrai non
accadrà
- mormorò Mick seduto di fianco a lui
Non si era accorto di aver parlato
ad alta voce e si volse ad incontrare lo sguardo angosciato del suo collega americano.
Vi lesse una pena profonda e allora capì che nonostante il suo amore per
Kazue, il sentimento che Mick provava per Kaori era molto forte: forse allora
quella volta quando gli aveva detto di amarla non aveva mentito
- Quanto
ci mettono - domandò angosciata Miki stretta a Umibozu
In quel momento
un medico si avvicinò loro:
- Chi di voi è il parente più
prossimo..
- Io - esclamò Ryo balzando in piedi.
- L'operazione
è riuscita tecnicamente. La paziente ha però perso molto sangue
ed è ancora debole
Il proiettile ha perforato il polmone, senza sfiorare
il cuore. E' stata fortunata
- Posso vederla dottore?-
- Sì
ma devo avvertirla che sua moglie resterà incosciente per qualche giorno.
E' per via del dolore
- Per quanto
- la voce di Ryo era un sussurro
-
Non lo sappiamo ancora con certezza, dipende dal decorso post operatorio.Comunque
appena sarà trasferita nella sua camera la farò accompagnare dall'infermiera
Quando
Ryo entrò nella camera di Kaori dovette sorreggersi allo stipite della
porta per non cadere. Sdraiata in un letto e attaccata a tutte quelle macchine
gli parve ancora più fragile e indifesa. Avvicinò una sedia al letto
e si sedette preparandosi ad una lunga veglia prendendole una mano tra le sue
.
Mick
si avvicinò alla poltrona dove Ryo trascorreva le sue ore sempre accanto
a Kaori che ormai era stazionaria e che presto i medici speravano di far uscire
dall'incoscienza indotta dai farmaci. Anzi il dott. Hiragami aveva detto che avevano
già cominciato a ridurre il dosaggio e forse tra qualche giorno Kaori sarebbe
stato di nuovo con loro. Si fermò per qualche istante a guardarla
L'aveva
amata molto ma aveva capito sin dall'inizio che lei amava solo Ryo quei due si
appartenevano erano l'uno la vita dell'altra e separati erano incompleti come
due metà di un unico essere umano. Ryo si mosse e il braccio su cui era
appoggiato scivolò dal bracciolo facendolo svegliare con un sussulto:
-
Kaori
Mick sorrise e gli si avvicinò:
- Perché non vai
a prendere una boccata d'aria?-
Ryo si volse un po' imbarazzato non aveva percepito
la presenza di Mick la sua mente era tutta tesa a Kaori
- No tra un po' passerà
il dottore e voglio sentire quando pensa si sveglierà
Ormai è
passato quasi una settimana
- Vedrai andrà tutto bene
- lo
rassicurò
Lo sguardo di Ryo si indurì per un istante mentre
chiedeva:
- Ci sono novità?
- Gli ambienti parlano di un killer
europeo giunto in Giappone quattro giorni prima
- non riuscì a concludere
la frase e proseguì -
non sappiamo chi lo abbia assoldato ma pare
voglia ucciderti
-
Ha lasciato tracce? -domandò Ryo non
lasciando la mano di Kaori sempre incosciente
- No, e credo che per ora non
voglia ancora muoversi aspetterà che si calmino un po' le acque
Ryo
lo guardò:
- Ricorda Mick voi fate le indagini, ma quando lo trovate
quell'uomo è mio
lo affronterò io da solo
- si volse verso
Kaori -
e se dovesse capitarmi qualcosa l'affido a te fai in modo che raggiunga
Sayuri a New York .
Mick tossicchiò:
-Ehm c'è una cosa che
non ti ho detto
L'altro lo guardò in silenzio invitandolo a parlare
con uno sguardo:
- Pare che il killer sia una donna
In quel momento
la porta si aprì ed il dottor Hiragami entrò con in mano una serie
di cartelle:
-Buone notizie sig. Saeba sua moglie sta lentamente recuperando
e tra pochi giorni la faremo uscire dal coma. Il recupero poi sarà un po'
lento ma vedrà sua moglie tornerà come prima
Passerò
ancora più tardi
- Grazie dott. Hiragami
Quando fu uscito Mick
si volse sogghignante verso Ryo:
- Tornerà come prima hai sentito quindi
martelli kompeito e compagnia bella
- Idiota!- bofonchiò Ryo -
Piuttosto torniamo a cose serie ( Ryo:- EHI autrice quando la smetterai
di farmi così serio io voglio correre dietro alle infermiere
Ne ho
vista una :-PP *STONK* A: -Piantala!! Questa è la mia ff e tu fai quello
che voglio io... )
Mick tossicchiò un paio di volte:
-Eh si fonti
sicure dicono che il killer sia una donna. Saeko sta indagando per i canali ufficiali,
non ce ne sono molte di donne nel nostro ambiente dopo la scomparsa di Bloody
Mary e il ritiro di Sonia Field
Non sarà difficile restringere il
campo.
- Sai Mick c'era qualcosa di strano
- mormorò Ryo
-Cosa?-
Mick lo guardava perplesso
- Non l' ho percepita mentre si avvicinava e non
l' ho riconosciuta: non è una donna che ho già incontrato
Evviva
una donna nuova che posso farmi :-PPPPP ( Ryo: Tiè autrice PRRR!!! A Ehi
ma dove si è mai visto che i personaggi si ribellino all'autrice * SDOOOM*
ricordate il DEAD SLEEP? Bhè insomma quando è troppo è troppo;
Ryo: *______* A: ^______^)
- Com'è che non hai sentito la macchina avvicinarsi?
Di solito non ti succede eri distratto- ( A: Tiè Ryo ricordati chi tiene
il coltello
pardon la penna dalla parte del manico
.)
-
.Stavo
pensando Mick - mormorò Ryo accasciandosi sulla sedia come se il peso di
quei lunghi giorni gli fosse piombato addosso tutto ad un tratto
- A cosa ?-
Scosse
la testa :
- Nulla di importante
Andresti a prendermi un caffè?
-
Mick
guardò Ryo che sistematosi meglio sulla poltrona prendeva tra le sue la
mano di Kaori portandosela alla fronte mentre richiudeva la porta gli parve di
sentirlo mormorare una preghiera
I
pensieri si rincorrevano nella sua mente come impazziti
Kaori era di nuovo
ferita
ancora per causa sua
Si era parata davanti a lui e alla pallottola
e in questo modo gli aveva salvato la vita
La sua Kaori gli aveva salvato
la vita, se non fosse stato per lei a quest'ora sarebbe morto o ferito gravemente
non
aveva sentito il cane che veniva caricato, né il rumore dello sparo
C'erano
un sacco di altre cose, altri sentimenti che offuscavano quel sesto senso, quella
capacità che aveva affinato nel corso degli anni di "sentire il pericolo"
come un suono un qualcosa che
"Ti sei distratto come mai non ti
sei accorto dell'otturatore?!?Stai scherzando come diavolo hai fatto? Non sei
un pivellino!!!!! " avrebbe detto Mick
Era distratto, era vero, stava
pensando al suo comportamento al bar, si era di nuovo comportato da idiota facendo
il cascamorto con Kasumi e Saeko. "Perché Ryo perché non riesci
ad essere sincero. Pensavo che dopo tutta quella faccenda del falso City Hunter
le avessi detto la verità
" gli pareva di sentire la voce del
suo collega americano dare voce alle domande che gli correvano nel cervello da
tempo
e a maggior ragione dopo Shin Kaibara. Nei giorni seguenti quando lei
era tornata da lui aveva cercato di tenerla ancora a debita distanza
perché?Non
lo sapeva ma aveva paura
I giorni erano passati, rimanendo sempre in un limbo
di indecisione a cui Kaori si era piegata come d'abitudine
Non poteva
essere sincero con lei
Non poteva più proteggerla. Non poteva più
mantenere la promessa fatta a Hideyuky. A maggior ragione non dopo quello che
era successo l'altro giorno. Doveva mandarla via
anche se questa non era
la soluzione giusta. Anche se l'avesse allontanato nel suo ambiente lei era ormai
conosciuta come la sua assistente. Aveva detto a Kurotokage che loro due insieme
erano City Hunter e probabilmente
bloccò per un istante il fluire
dei suoi pensieri ma li riprese subito
non c'era dubbio che quella killer
avesse il compito di uccidere anche lei
E forse anche se l'avesse mandata
sarebbe stata comunque in pericolo forse ancora di più perché non
ci sarebbe stato lui a proteggerla
-
Avevo promesso di proteggerla
Hideyuki, me l'avevi affidata e lei oggi ha rischiato di morire perché
io non l' ho saputa proteggere adeguatamente. Ero distratto mentre camminavo per
strada mi stavo maledicendo per averla fatta soffrire ancora una volta al Cat's
Eye con il mio comportamento verso le altre donne e la mia falsa indifferenza
verso di lei
Non vorrei agire così ma è più forte di
me..-
****
Ryo era convinto che Kaori non si sarebbe più risvegliata.
Gli pareva che fossero passati mesi da quando era lì seduto su quella poltrona
a vegliarla.
Il suo sguardo si indurì pensando a chi aveva fatto questo
alla sua socia. Era una donna gli aveva detto Mick qualcuno a capo di una misteriosa
Organizzazione europea voleva far sparire tutti gli sweeper. Saeko aveva scoperto
che molti killer americani erano stati uccisi tutti con un colpo di pistola al
petto: un colpo preciso e nessuno di loro aveva dato a intendere di aver tentato
di difendersi. Non avevano estratto la pistola quindi non l'avevano percepita
neppure loro
Chi poteva essere quella donna? Il suo sguardo si posò
sul volto della donna che in quei giorni aveva occupato tutti i suoi pensieri
Kaori
era stata brava anche se aveva commesso una sciocchezza a fargli scudo con il
suo corpo
chissà come aveva fatto ad accorgersene, lui non le aveva
mai insegnato a intercettare il pericolo ascoltando il cambiamento dell'aria attorno
a sé, non voleva che imparasse a reagire ad ogni minimo movimento come
accadeva a loro
In tutti quelle ore al suo capezzale le aveva parlato
e parlato senza frenarsi né lasciarsi spaventare dall'eventualità
che lei potesse sentirlo
Anzi in cuor suo sperava che lo sentisse e che quella
lunga confessione a cuore aperto la riportasse da lui
- Kaori
Non
posso vivere senza di te, ma sono troppo vigliacco per dirtelo
Alzò
gli occhi a guardare il volto della sua socia che pacifica continuava a dormire
si avvicinò per sfiorarle la fronte con un bacio
Un lieve rumore come
un respiro lo fece sollevare e
incontrò gli occhi della sua socia
che mosse la mano per stringere debolmente quella di lui
Si guardarono per
qualche istante occhi negli occhi e Ryo sentì il sollievo invaderlo come
l' onda della marea che sale e ridonargli vigore e forza
In un attimo
la stanza fu piena di dottori e infermiere che si affannavano attorno a Kaori
la quale continuava a fissare la porta oltre la quale Ryo era sparito
mosse
le labbra screpolate cercando di parlare:
- R..Ryo
- sussurrò all'orecchio
del medico che si era chinato su di lei
- Certo - annuì il dottor Hiragami
- Suo marito è qui fuori dalla porta vuole che lo faccia entrare?
Incapace
di parlare per l'imbarazzo Kaori si limitò ad annuire.
Il medico sorridendo
si affacciò sul corridoio e rivolgendosi a Ryo che stava appoggiato al
muro (
Strano ma vero non è scappato come mai Saeba chan?Ti tremavano
le gambe ^____^ lo so che mi odi ma tanto questa è la mia ff e tu fai quello
che io digito sulla tastiera
PRRRRRR!!!!!)
- Venga sig. Saeba sua moglie
vuole vederla
Ryo in quei momenti interminabili aveva accarezzato l'idea di
darsela a gambe levate: il sollievo provato quando aveva incrociato lo sguardo
limpido della sua Kaori lo aveva spaventato enormemente
però solo
allora quando gli era stata restituite aveva capito cosa sarebbe stata la sua
vita senza di lei
.(
Bhè che volete? Lo sapete come è
contorto no?NdA)
Si fece coraggio ed entrò:
-Pochi minuti, le ho
dato un sedativo - gli raccomandò il dottor Hiragami uscendo seguito dalle
infermiere
Piano si avvicinò al letto e si sedette sulla poltrona:
-
Kaori - mormorò non sapeva che altro dire, le prese la mano - la mia Cenerentola
si mette a fare la Bella Addormentata adesso? - tentò di scherzare ma la
voce gli uscì strozzata
Lei sorrise debolmente stringendogli la
mano:
- Sig. Saeba
il dottore..
- Vado a chiamare Miki e gli altri
tu riposa ok? Ci vediamo dopo
Kaori annuì piano prima di abbandonarsi
al sonno.
Nei giorni seguenti continuava ad alternare momenti di lucidità
a lunghe dormite ma quando riapriva gli occhi Ryo era lì accanto a lei
e quando si era risvegliata le stava dicendo che non poteva vivere senza di lei.
Ma lei non riusciva a ricordare con chiarezza quello che era successo
era
all'ospedale ma perché? Sentiva un forte dolore sotto il fianco sinistro
poco sotto il cuore
Corrugò la fronte portandosi una mano alla testa:
-
Ti senti male Kaori?-
La voce di Miki la fece sussultare non si era accorta
di lei al suo risveglio:
- Solo un po' di mal di testa
- Vuoi che
chieda all'infermiera un analgesico?- le chiese premurosa l' amica
Scosse la
testa:
- Dov'è Ryo?- Sicuramente in giro per l'ospedale ad importunare
le infermiere si disse
- L' abbiamo convinto ad andare a casa a dormire dopotutto
ti ha vegliato per più di una settimana. Tornerà stasera non preoccuparti
L'aveva
vegliata!Per una settimana era rimasto al suo capezzale
Kaori continuava
a non capire:
- Cosa mi è successo?
- Non ricordi Hai salvato la
vita a Ryo
- Miki si interruppe Kaori pareva non ascoltarla
Miki la guardava
e fece per dire qualcosa ma il dottor Hiragami entrò in quel momento per
visitarle la sua paziente e lei dovette uscire
In quel momento Ryo si materializzò
al suo fianco:
- Non dovevi essere a casa a riposare?- lo rimproverò
con tono più duro di quanto volesse in realtà
Lui eluse la domanda
e indicando la stanza le chiese:
- Come sta?-
- C'è il dottore con
lei
aveva un po' di mal di testa
-
Lui si rabbuiò:
- Le
succede spesso
.
- Credo sia normale
Non ricorda molto di quello
che è successo
Ryo non rispose guardando fisso fuori dalla finestra
poi
mormorò
- Non sono mai stato così vicino dal perderla
La
porta si aprì e il medico uscì sorridendo richiudendosela piano
alle spalle
- Ah sig. Saeba
sua moglie sta meglio e come spiegavo a lei
tra pochi giorni potrà tornare a casa ma dovrà riguardarsi per un
po' mi raccomando non la faccia affaticare
Comunque ora le ho dato un calmante
era un po' agitata e aveva un forte mal di testa
-Li ha molto spesso
dottore. E poi sembra confusa riguardo agli avvenimenti
- disse Miki
Il
dottore annuì:
- La sig. Saeba me ne ha parlato. E' normale dopo un
periodo di lunga incoscienza avere qualche difficoltà
Tra qualche
giorno vedrete che rimetterà a fuoco la realtà
ma voi eventualmente
fatela raccontare
così l'aiuterete
L'
ORGANIZZAZIONE ENIGMA
Ryo
era fermo davanti a lei al cancello d'imbarco per New York lei lo stava supplicando
di non mandarla via, di tenerla sempre con sé ma lui era fermo e deciso
le stava dicendo che doveva andarsene che lui aveva mantenuto la promessa fatta
a Hideyuki che ormai lei sapeva badare a se stessa e che lui non la voleva più
accanto
Kaori incapace di reagire lo guardò allontanarsi voleva seguirlo
ma le sue gambe pareva di pietra
Una donna si avvicinò a Ryo e i sensi
di Kaori si tesero mentre registrava ogni piccolo dettaglio anche minimo. Era
una bella donna alta con i capelli corti biondo cenere e gli occhi verdi
Si
volse a guardarla sorridendo puntando la pistola la pistola al torace di Ryo e
mentre lo attirava a sé per baciarlo premette il grilletto .Lo sparo risuonò
nella mente di Kaori come un'eco. Urlò vedendolo accasciarsi al suolo e
mentre quella donna si voltava verso di lei puntandole la pistola contro continuò
ad urlare con tutto il fiato che aveva nei polmoni:
- RYOOOOOO!!!!!!!!
Si
svegliò stretta al torace di Ryo che cercava di calmare i suoi singhiozzi
convulsi:
- L' ho vista
la donna che ti ha sparato
la killer.. quella
che vuole ucciderci
Tu mi mandavi via perché?- i suoi occhi erano
un lago di dolore mentre ricominciava a piangere
Il suo discorso era senza
senso Ryo non riusciva a capire continuava a parlare inframmezzando mezze frasi
e singhiozzi doveva farla calmare. Cominciò a cullarla dolcemente facendola
sedere sulle sue ginocchia sfiorandole i capelli con le labbra
Dapprima lei
si irrigidì cercando di divincolarsi ma poi piano si rilassò
Ryo
capì dal suo respiro che si era addormentata e cercando di non svegliarla
la mise sul letto coprendola con una trapunta e si sedette sulla poltrona lì
accanto.
Si sentiva in colpa: da quando era tornata dall'ospedale aveva frequenti
incubi tutte le notti da cui si svegliava urlando, ma non dava segni di ricordare
quello che era successo. La guardò continuava a mormorare anche nel sonno:
Per
tutta la notte Kaori non fece che agitarsi tra le sue braccia di Ryo. Forse aiutandola
a ricordare sarebbero spariti anche gli incubi
L'indomani mattina appena Miki
arrivò per aiutare Kaori affrontò l'argomento:
- Eh!?!Vuoi che
ipnotizzi Kaori?- -
- Sì è troppo confusa per riuscire a distinguere
la realtà e a ricordare ma se ha registrato qualche particolare anche minimo
dell'aggressore
Stanotte ha avuto un incubo e ha parlato di qualcuno che
mi ha ucciso
Ha parlato di una donna
- Dovresti parlarle
E
dirle la verità su quello che sta succedendo
- No se glielo dicessimo
si agiterebbe.
- Quando vuoi farlo?
- Subito appena scende per colazione
-
Kaori
mi senti?
- Sì Miki
- Dove sei?
- Sono per strada
sto camminando
- Ascolta Kaori ora voglio che tu torni al giorno dell'attentato
ti va di raccontarmi cosa è successo?-
- Sono uscita dal bar
con
Ryo.Ero amareggiata Lui mi aveva ancora deriso prendendosi gioco di me rincorrendo
Saeko e Kasumi
- sospirò - Loro sono così belle e brave come
sweeper
Come dargli torto se le preferisce a me
Stavo camminando accanto
a lui quando ho notato che aveva un aria corrucciata
forse era arrabbiato
o preoccupato
Kaori si interruppe
- Per cosa Kaori
- Perché
è stanco di occuparsi di me, di dovermi sempre proteggere per un debito
con mio fratello morto
Sì sono un peso per lui
Lo sono sempre
stata
Forse pensava a come mandarmi via
Il dolore e l'amarezza con cui
Kaori pronunciò quelle parole colpirono Ryo più di una delle sue
martellate fece per parlare ma Miki lo fermò con un gesto e incalzò
la ragazza:
- La strada, Kaori, cosa è successo sulla strada quel giorno
lo
ricordi?
-
mi sono fermata per allacciarmi la scarpa
- si portò
una mano alla testa come a ricordare meglio Ryo vide che corrugava la fronte nello
sforzo-
un rumore secco
sì ho udito il rumore di un otturatore
che scattava. Con la coda dell'occhio ho visto la macchina e la canna della pistola
che usciva dal finestrino
- Hai visto in volto chi l'impugnava?
- No mi
sono girata verso Ryo e ho visto che lui continuava a camminare
non si era
accorto di nulla
non percepivo nessuna tensione provenire da lui
- Miki
alzò lo sguardo su Ryo senza parlare-
allora ho corso
ho cercato
di correre più veloce che potevo, non potevo chiamarlo si sarebbero accorti
che li avevo scoperti. Con la coda dell'occhio vedevo che lo tenevano sempre sotto
tiro. Mi sono lanciata contro di lui nell'attimo in cui ho sentito partire il
colpo e mi sono voltata
.Era una donna giovane con i capelli castani mossi
e gli occhi verdi
E' l'ultima cosa che visto
-
- Ehi Miki cara
potresti indurla a non usare più quei suoi martelli
- ( STONK
Anche
sotto l'effetto dell' ipnosi per Kaori è un effetto condizionato
)
-
Vuoi saper qualcos'altro?-
Ryo scosse la testa e uscì dalla stanza
incapace di sopportare il peso di ciò che aveva sentito.
Più
tardi Kaori si svegliò sul divano coperta da un plaid
La luce del
pomeriggio allungava le ombre nella stanza. Attraverso la penombra cercò
la figura di Ryo
ma non lo vide
:
- Ryo - lo chiamò esitante
si sentiva stanca e le stava tornando il mal di testa
Si alzò
per andare in bagno a prendere una compressa di antidolorifico che le aveva prescritto
il dottore passando davanti alla stanza di Ryo lo vide sdraiato sul letto credendo
che dormisse si fermò sulla soglia ad osservarlo
corrugò la
fronte c'era qualcosa che non riusciva ancora a mettere a fuoco
L'uomo
si mise seduto sul letto:
- Avevi bisogno di me Kaori? - le chiese con voce
gentile
- Ero salita a prendere qualcosa per il mal di testa
non volevo
svegliarti
solo che
- Kaori prese a tormentarsi le dita
-
solo
che
- la incoraggiò lui
- No, niente
- svicolò lei
cercando una scusa per uscire ( in questo momento neanche il mal di testa le sovviene
come scusa
. NdK)
- Kaori
ti va di farmi un po' di compagnia
-
le sorrise incoraggiante
La donna si mosse cercando di non pensare a un' altra
sera simile quando aveva passato la notte con Ryo a parlare prima dello scontro
con Kaibara
in quei momenti lo aveva sentito così vicino mentre ora
i
ricordi erano confusi e poco chiari
corrugò la fronte
- Ne
parli con suo marito
- l'aveva incoraggiata sorridendo ma Kaori come faceva
a spiegargli che loro non erano sposati, che loro non erano una coppia, che non
erano nulla
Si sedette sul letto accanto a lui e senza riuscire a controllarsi
cominciò a tremare
Ryo prendendole le mani le disse:
- Kaori
quel
giorno per strada qualcuno mi ha sparato e tu mi hai salvato la vita
quel
giorno. Io non avevo sentito l'otturatore scattare, né lo sparo
Tu
ti sei presa il proiettile che era destinato a me e sei rimasta più di
una settimana incosciente in un letto di ospedale
Io
- esitante come
un bambino Ryo Saeba il grande sweeper stava incespicando con le parole -
se non ci fossi stata tu sarei morto. Kaori..io devo ringraziarti
Grazie
socia - le scompigliò i capelli e deglutì un paio di volte maledicendo
sé stesso per quello che non riusciva a dire, ma quelle parole parevano
restargli incollate alle lingua come se si rifiutassero di uscire
Kaori non
riusciva a capire
L' attentato: a quel punto Kaori fu sommersa dalle immagini
di quel giorno e rivide la donna, quella stessa donna che aveva visto nel sogno
la notte scorsa
Kaori lo guardò:
- Ora ricordo
- mormorò
Kaori - la sera prima avevo fatto un sogno in cui qualcuno cercava di ucciderti
ma nonostante io cercassi di salvarti tu venivi ucciso
- Oggi pomeriggio
Miki ti ha ipnotizzato e abbiamo scoperto cha tu hai visto il volto della donna
che mi ha sparato
- Ryo cosa sta succedendo
E lui glielo disse,
gli raccontò tutto quello che Saeko aveva scoperto e di come le loro vite
fossero di nuovo in pericolo. Kaori ascoltava in silenzio, Ryo vedeva che ormai
assorbiva la cosa come normale senza farsi prendere dal panico. Ripensò
al fatto che lei aveva percepito il pericolo che si era accorta del killer ancor
prima di lui
E si maledisse in cuor suo per ciò in cui l'aveva costretta
a vivere. Sempre sulla linea del pericolo, in bilico tra la vita e la morte, come
lui
non era giusto. Se l'amava avrebbe dovuto lasciarla andare
L'immagine
di Kaori stesa a terra sul manto di neve andava via, via arrossandosi del suo
sangue lo tormentava da quel giorno maledetto. E se non l'avessero solo colpita
sotto il cuore ma l'avessero invece colpita, centrando il bersaglio?Lui che avrebbe
fatto?
Una decisione si stava facendo largo nel suo cuore, una decisione maturata
in quelle lunghe veglie al suo capezzale
una volta conclusa quella faccenda
avrebbe fatto in modo che Kaori andasse a New York da Sayuri. Anche a costo di
caricarla di peso sull'aereo
L'indomani
mattina Kaori si svegliò sorpresa di trovarsi in camera del suo socio
Lo
guardò dormire per alcuni minuti profondamente addormentato sulla poltrona
accanto al letto. Si alzò dal letto e gli si avvicinò:
- Ryo
-
mormorò inginocchiandosi davanti a lui, allungò una mano ad accarezzargli
una guancia: il suo Ryo
le era stato accanto per tutta la notte
Sorrise
mentre si alzava cercando di non svegliarlo voleva preparargli una succulenta
colazione come piaceva a lui
l'uomo si mosse e quando aprì gli occhi
sussultò sorpreso di trovarsela così vicina
poteva sentire
il profumo dei suoi capelli
- Mmmh
Dove stai andando? -
- La colazione
-
cercò di spiegare
Sorridendo:
- Niente colazione, il dottore ha
detto che non ti devi affaticare perciò
andiamo al Cat's Eye
Quando
furono per strada Ryo le passò un braccio attorno alle spalle con fare
protettivo e camminò così con lei ridendo e scherzando. Miki li
vide arrivare così da lontano e sorrise forse le cose cominciavano a girare
bene per loro (e per le sue vetrate!)
La donna seduta al bancone sorrise anche
lei quando li vide entrare ma subito si rabbuiò leggermente ricordando
il motivo per cui era lì:
- Ryo
- disse porgendogli un fascicolo
giallo che recava il timbro TOP SECRET -questo e tutto quello che sono riuscita
a scoprire sul killer e sull'organizzazione per cui lavora
- Grazie Saeko
-
disse lui prendendola e voltandosi a guardare Kaori che parlava con Miki con il
volto arrossato
Lei percepì il suo sguardo e si volse. Sorrisero
-
vedo
che le cose tra voi vanno meglio
peccato ci avevo messo delle speranze -
la voce di Mick lo fece sussultare .
- Che ci fai qui? -bofonchiò sotto
lo sguardo divertito di Saeko
Mick divenne serio:
- Mi ha chiamato Saeko,
potresti avere bisogno del nostro aiuto
Pochi minuti più tardi erano
tutti seduti attorno al tavolo e ascoltavano quello che Saeko aveva scoperto.
Kasumi dopo aver chiuso il bar si mise a preparare loro del caffè.
-
Non si sa chi siano, né in che ambito operino
ma attualmente l'Organizzazione
Enigma è la più accreditata agenzia paragovernativa sul panorama
internazionale, ha partecipato a tutte le operazioni di questi ultimi anni dalla
guerra del Golfo alla guerra in Bosnia non ufficialmente è ovvio però
ha un po' operato dappertutto..Da un paio di mesi pare ci sia stato un cambiamento
al vertice ma non abbiamo notizie del nuovo capo né degli agenti che sono
praticamente inesistenti
Non esistono liste ufficiali
- E allora
come facciamo a trovare il killer?- chiese Mick - Aspettiamo che colpisca nuovamente?
IL
RAPIMENTO
La
donna uscita dal bagno con indosso un morbido accappatoio di spugna e i capelli
avvolti in un asciugamano si avvicinò al letto.Da sotto le coperte spuntavano
un braccio e la testa di un uomo addormentato. Si sedette sul letto accanto a
lui cominciando ad asciugarsi i capelli. Dopo un po' l'uomo aprì gli occhi
la guardò per qualche istante e cominciò a sfiorarle il ginocchio
sorrideva ma fingeva di non accorgersi del suo sguardo e del suo tocco e allora
con una rapida mossa le passò un braccio attorno alla vita trascinandola
accanto a sé:
- Strega - mormorò affondando il viso nei suoi
capelli per aspirarne il profumo e cominciando subito a baciarle la base del collo
Lei
si sistemò meglio tra le sue braccia:
- Che dice il capo
-
Dobbiamo stringere i tempi vogliono risultati
Non sono soddisfatti del tuo
tentativo. Gli ho spiegato che l'assistente di Ryo Saeba si è intromessa
-
Quella pivellina - sbottò picchiando un pugno sul materasso - come avrà
fatto?
sono stata attenta neppure lui si era accorto di nulla
-
Ne sei sicura?
- Certo puoi dubitarne?- la voce di lei era irritata
- No,
so che sei la migliore
dopotutto ti ho addestrato io. Ho mandato te apposta
-
la donna lo sentì sorridere contro la sua pelle
- Ma allora lei come
ha fatto? Non è una sweeper professionista
- Ti brucia eh, questo
smacco?- la provocò ma lei gli diede una gomitata nelle costole - qualcuno
parlerebbe di un forte legame tra loro
ma io non ci credo evidentemente lei
in questi anni ha imparato osservando
forse non ha ancora portato alla luce
le sue capacità
- Come pensi di agire?-
- Nell'unico modo possibile
Il
trillo del telefonino l'interruppe. Un paio di squilli poi basta.
- Ci convocano.
Dobbiamo andare
* * *
La casa era silenziosa Kaori si aggirava per le stanze
in preda a una strana angoscia di cui non riusciva a liberarsi:
Ryo era uscito
con Mick per andare a cercare informazioni nei locali più malfamati della
città e non aveva voluto che li accompagnasse anche lei:
- Stai tranquilla
- le avevano detto prima di uscire
Lei non riusciva a non pensare a quello
che Saeko aveva detto a tutti loro quel pomeriggio riguardo all'Organizzazione
Enigma e al loro proposito di uccidere tutti i killer professionisti in circolazione:
le
loro vite erano in pericolo più di quanto non lo fossero mai state in passato,
sarebbero riusciti a cavarsela?Ryo pareva sicuro di sì e Kaori aveva imparato
a fidarsi di lui in tutti quegli anni in cui avevano lavorato fianco a fianco
ma questa volta
sembrava troppo anche per loro
Ripensò a quando
era entrata in quella casa per la prima volta era una ragazzina allora: Sugar
boy l'aveva soprannominata lui, una ragazzina che non riusciva ad accettare il
lavoro che suo fratello aveva scelto di fare
Ryo senza saperlo aveva dissolto
tutti i suoi dubbi mostrandogli come lui lavorava ponendo il cuore e la giustizia
prima di tutto
le scappò un sorriso, quando non si faceva guidare
da un paio di gambe, ma anche questo era un aspetto di lui che lei amava.In fondo
lui non era veramente Ryo il fannullone e pervertito che dormiva fino a mezzogiorno
e correva dietro tutte le donne di Shinjuku quella era una facciata per nascondere
la realtà di animo sensibile e delicato ( ehi Kaori ma stiamo parlando
dello stesso uomo?)
un rumore attirò la sua attenzione le era parso
di sentire la porta aprirsi
Tese l'orecchio ma non udì nulla solo
i rumori della notte stava per decidersi ad andare a letto quando si trovò
di fronte uno sconosciuto con una pistola puntata verso di lei dietro di lui era
appena entrata una donna.
Kaori represse un grido: quella era la donna che
aveva visto sparare a Ryo la settimana scorsa
Mick
e Ryo avevano girato tutti i locali della zona malfamata di Tokio alla ricerca
di qualche notizia sui killer dell'Organizzazione Enigma ma non avevano trovato
nulla:
- Non frequentano i bassifondi a quanto pare - Farfugliò Mick
cercando di reggersi in piedi perché ovviamente ne avevano approfittato
anche per scolarsi parecchie birre e sakè in ogni locale in cui erano entrati
-
Già questo può essere un problema non da poco
- anche Ryo sbandava
pericolosamente
- Cerca di ricomporti amico o la senti Kaori quando ti vede
rientrare in quelle condizioni
- sogghignò Mick inciampando in una
stringa -
ormai siete una coppia sentirai che strilli
- Idiota piantala
quella
strillava pure prima
-
-
Allora ti sei deciso?Ne sono contento
-gli
disse quello con tono serio
Ryo non rispose erano giunti davanti al portone
di casa e lui aveva percepito qualcosa
I due uomini si guardarono senza
parlare, ma entrambi intuendo i pensieri dell'altro:
- C' è qualcosa
di strano in casa
ma non riesco a individuare nessuno
- Avanziamo
piano?O li prendiamo di sorpresa?- Mick aveva già estratto la pistola
-
Direi che una entrata trionfale darebbe troppo nell'occhio che dici?- Ryo gli
fece segno di rinfoderare l'arma - meglio essere prudenti
Si fermarono
davanti alla porta simulando un baccano da ubriachi ( Ehi ma non eravate sbronzi?
)
ma ben all'erta. Ryo spalancò la porta di botto:
- Kaorichan siamo a
casa
- disse Mick
Li accolse una casa deserta, silenziosa e buia
Ryo,
impugnando ancora la pistola, salì di corsa le scale che portavano al piano
superiore e spalancò la porta della camera di Kaori
vuota: il letto
intatto la foto di Maki sul comodino il pupazzo di Ryo antistress dietro la porta
Scese
al piano di sotto dove Mick lo aspettava ma prima che potesse dire niente qualcosa
sul pavimento del salotto attirò la sua attenzione si chinò a raccoglierlo:
-
Cos'è
- disse Mick avvicinandosi
- L' hanno presa, chiama gli altri
-
mormorò guardando ciò che aveva in mano: il bottone ricetrasmittente
che aveva attaccato alla camicia di Kaori
Guardava
fuori dalla finestra lo sguardo perso e assente Saeko si morse le labbra non avrebbe
voluto essere lei a dare questa notizia all'uomo. Da quando Mick l'aveva chiamato
per riferirle del rapimento di Kaori da parte dell'organizzazione Enigma e lei
era arrivata di corsa per fare tutti i rilevamenti necessari lui non aveva parlato,
si era chiuso in un mutismo che sconcertava i suoi amici
Pareva un uomo spento:
-
Di Kaori non c'è traccia
Sono come spariti dalla faccia della terra
mi dispiace .Sono stati bravi neppure in casa c'è una minima traccia -
tentò ancora lei
- Si faranno vivi loro
- mormorò allora
lui-
presto chiameranno e io sarò pronto
RIPROGRAMMAZIONE
Kaori
si mosse piano cercando di capire dove si trovasse.Sentiva il pavimento freddo
sotto di lei. Cercò di alzarsi in piedi ma un capogiro la costrinse a desistere.
Ricordava che l'avevano rapita mentre Ryo era fuori con Mick. Udì cigolare
una porta e con fatica aprì gli occhi trovandosi davanti una giovane donna
con i capelli biondi e gli occhi verdi freddi e duri. Indossava una gonna di velluto
nero al ginocchio con un profondo spacco laterale e degli stivali di pelle con
dei tacchi altissimi. Era la stessa che aveva sparato a Ryo e che l'aveva rapita:
-
Vedo che ti sei svegliata
- non pareva aspettarsi che lei rispondesse la
sua voce era fredda e dura come i suoi occhi - Tu sarai riprogrammata i tuoi ricordi
e sentimenti saranno cancellati, ti verrà impiantata una nuova identità,
ti faremo una plastica facciale modificando i tuoi lineamenti con con delle protesi.
Ti addestreremo a diventare una killer
la killer perfetta per uccidere City
Hunter
poi sarai eliminata tu stessa
-
- Io non ucciderò mai
Ryo
- disse Kaori inorridendo al solo pensiero - io non ho mai ucciso nessuno
-
Imparerai
- le disse uscendo lasciandola sola ma subito dietro di lei entrò
una coppia con una valigia e i camici bianchi trascinando una strana cabina con
gli occhiali per la realtà virtuale
Nel lungo corridoio Mark la stava
aspettando appoggiato al muro con le braccia incrociate:
- Allora?
- Sarà
dura ma credo che non ci vorrà molto. Forse cancellare i ricordi e i sentimenti
per Saeba sarà la parte più difficile
ma il trattamento è
perfetto
- si interruppe mentre dalla stanza in cui era rinchiusa Kaori cominciarono
a udirsi delle urla -
non ci saranno problemi.
- Bene ricorda che se
falliamo ci mandano in Uzbekistan
Hai contattato il chirurgo plastico?
-
Certo
il dottor Hojo (?!?da buon macellaio per quello che fa ai suoi personaggi
non poteva altro che fare questa parte) è nel SL 32 in attesa della paziente
* * *
Kaori galleggiava in un limbo in cui il dolore era solo un ricordo
Cercava
di aggrapparsi all'immagine di qualcuno che sapeva avere amato molto un tempo
ma non riusciva a richiamare alcun volto alcun calore
Era questo che si provava
a non aver un passato? Ricordava un tempo
in cui c'era stato un legame nella
sua vita con Ryo
ma aveva avuto una vita nel passato?
Tornò il
dolore facendola urlare
Vedeva una donna e un uomo accanto a sé
poi
sentiva delle voci ma non riusciva a distinguere le parole. Sapeva solo di voler
restare aggrappata al ricordo di questo Ryo
ma non riusciva a trovare nulla
:
-
Non voglio dimenticare
Ryo
Hideyuki
Udiva delle voci da qualche
parte:
- Sta facendo più resistenza del previsto
- Dovete vincerla
al più presto aumentate la stimolazione corticale.
- Rischiamo un danno
irreversibile
- No, se parificate i valori delle endorfine e aumentate
le sostanze psicotrope (non lo so neanche io che ho scritto
voi prendetelo
per buono ^__^ NdA)
I
volti di alcune persone le comparvero davanti all'improvviso in miriadi di situazioni:
una coppia al bancone del bar, un uomo biondo che la importunava subito scoraggiato
da una donna dal sorriso gentile. L' immagine di un uomo le balzò davanti
agli occhi prima che lei potesse alzare una qualche barriera di difesa
Ed
era un'immagine così chiara e nitida che le fece male al cuore. Aveva la
sensazione che quell'uomo fosse importante per lei
Galleggiava come in
un limbo
Non riusciva a capire dove si trovasse
Provò ad aprire
gli occhi ma le palpebre erano pesanti, troppo pesanti. Provò a parlare
ma non le usciva alcun suonò. Sentiva delle voci accanto a sé ma
parevano stranamente ovattate una però era sicura di averla riconosciuta
era quella di Ryo
Un senso di sollievo la invase se Ryo
ma chi era Ryo?
Un dolore sordo attraversò il cuore
e la sua testa cominciò
a dolerle
pareva che fosse risucchiata in un vortice nero di silenzio e vuoto
Non
riusciva a ricordare
La sua mente era confusa
Cercò di concentrarsi
ma il limbo ogni volta la avvolgeva
Le immagini degli avvenimenti la sommersero
all'improvviso lasciandola senza fiato
Ora ricordava qualcosa
L'incubo
in cui lei cercava di salvare quell'uomo di nome Ryo dal colpo di pistola che
però lo colpiva nonostante tutto
tornava tutte le notti
Il suo
volto coperto di sangue mentre si accasciava al suolo senza un lamento
Alzava
gli occhi e vedeva una donna in piedi davanti a quel corpo steso a terra e senza
vita
Era lei ,lei che aveva in mano una pistola
Lei che aveva ucciso
-
Noooooooooo!!!!!!!!!!!!!
- urlò con orrore mentre le sembrava che
il suo cuore andasse in briciole
Sentiva acconto a sé qualcuno che
mormorava
ma non riusciva a individuare da dove provenisse
.
-
Ecco ora è pronta
chiamate il dottor Hojo per l'operazione
.
LA
NUOVA CLIENTE
La
donna camminava a passo sicuro per la strada. Era una donna molto bella con i
capelli neri di media lunghezza portati secondo i dettemi dell'ultima moda. Indossava
una gonna corta e una camicetta leggera
Tutti si voltavano a guardarla ma
lei proseguiva per la sua strada senza degnare di uno sguardo nessuno da dietro
gli occhiali da sole:
Entrò in un bar con l'insegna Cat's Eye
aggrottò
leggermente la fronte ma fu un attimo si sedette a un tavolino guardandosi intorno.
Una giovane donna che era al bancone si avvicinò a lei per prendere le
ordinazioni:
- Un caffè nero senza latte né zucchero
-
La
giovane andò al bancone ritornando poco dopo con una tazza fumante.
-
Mi scusi - disse- forse mi sono persa stavo cercando la stazione di Shinjuku
-la
sua voce era leggermente roca
- No guardi, non si è persa la stazione
è qui vicino. Lei non è di qui? - le chiese con un sorriso gentile
la proprietaria del bar
- No, non sono di Tokio
Sto cercando un uomo
forse
lei può aiutarmi
- Mi dica se posso volentieri -
- Sto cercando
un investigatore privato
Ryo Saeba
mi hanno detto che ha l'ufficio
vicino alla stazione di Shinjuku
- Sì è fortunata
se
lo aspetta, di solito fa un salto per un caffè verso quest'ora
-
MIKI mio tesoro dove sei?-
La porta venne aperta di botto e un uomo alto con
i capelli scuri e addosso un impermeabile stazzonato era entrato di corsa e si
era lanciato verso la donna. Rimase a mezz'aria: colpito da un martello spuntato
da chissà dove:
-
che botta
- mormorò l'uomo scivolando
sul pavimento
- Ryo finiscila mi spaventi tutti i clienti
Ma l'uomo
non l' ascoltava più era rimasto a fissare la donna seduta al tavolo che
aveva continuato a sorseggiare il suo caffè:
- Signorina lei è
un angelo della primavera
.- cominciò cercando di attirare la sua
attenzione
Quella alzò lo sguardo squadrandolo fredda:
- Lei sarebbe?
-
Ryo Saeba per servirla
- fece per avvicinarsi ma subito si bloccò
Negli
occhi della donna passò un lampo che non sfuggì ad entrambi gli
sweeper ma subito fu sostituito da un sorriso radioso:
- Lei è City
Hunter allora
Ryo la guardò attento come faceva ogni volta che
qualcuno mostrava di riconoscerlo:
- Come fa a conoscermi?
- Ho preso le
mie informazioni prima di venire a Tokio e devo dire che mi è stato caldamente
raccomandato
Sono io che le ho lasciato il messaggio sulla lavagna stamane
-
gli sorrise ma a Ryo quel sorriso lasciò una strana sensazione indefinita
che però gli sfuggì subito prima che potesse afferrarla.
Ryo
andò al bancone per farsi servire una tazza di caffè da Kasumi e
tanto lanciava a quella donna occhiate da sopra la spalla
-
ehi
Ryo che hai?- gli chiese Miki asciugando un bicchiere
- Non so ma in quella
donna c'è qualcosa di strano che non riesco a decifrare
- Già
l' ho notato anch'io
Ma non ho percepito alcun pericolo provenire da lei
Pensi
sia la killer?- azzardò Miki
- Non è come l'aveva descritta Kaori
Si
alzò dal bancone e andò a sedersi al tavolo con lei che cominciò
a raccontare era Mayumi Ayanami ( Scusate ma ero a corto di cognomi
NdA)
per un servizio sui loschi affari di un uomo politico del suo distretto, ma il
suo informatore era stato ucciso la settimana scorsa dopo che le aveva passato
numerose informazioni e da allora lei era stata vittima di pedinamenti e strani
incidenti. Per un paio di volte aveva trovato la sua camera d'albergo sottosopra:
-
Devo finire questo servizio, è importante per la mia carriera
Ma ora
ho paura
mi serve protezione
Temo che l'uomo politico stia cercando
di intimidirmi
Ryo guardò la donna con intensità cercando di
capire qual'era il suo gioco, c'era qualcosa non lo convinceva del tutto in quella
storia. Si volse verso la porta che si era aperta lasciando entrare Mick e Kazue
gli fece un gesto con la testa mentre Mayumi andava al banco per pagare il caffè:
-
Notizie di Kaori o dei rapitori?- le chiese Mick avvicinandosi, Ryo scosse la
testa:
- Saeko non sa ancora nulla
Lei è convinta che sia
-
non terminò la frase - io credo che quando avranno bisogno si faranno sentire
loro
Non è passato neppure un mese. Lei è viva lo so
-
Vuoi convincere me o te stesso?-
Ryo non rispose
perché in fondo
non lo sapeva neppure lui. In quei giorni aveva passato tanto tempo a chiedersi
se la sua ostinazione a considerare Kaori ancora viva fosse una certezza che gli
veniva da un legame molto forte con la sua partner o se
fosse una illusione
per non scivolare in un abisso di pazzia e autodistruzione.
- Chi è?
- gli domandò il suo vecchio amico guardando la donna che ora stava chiacchierando
con Kasumi
- Una nuova cliente
ma c'è qualcosa che non mi convince
in lei
- E' una bella donna però! - esclamò l'americano assumendo
la sua classica aria da maniaco
- Ma dove? - reagì Ryo - Hai proprio
un cattivo gusto con le donne
- si bloccò per quello che aveva appena
detto, ma prima che Mick potesse ribattere un rumore attirò la loro attenzione
un
click lontano
l'odore del pericolo.Anche Miki l'aveva percepito e si era
alzato in piedi:
- Giù!!!- urlarono all'unisono i tre sweeper prima
che una serie di raffiche di mitra mandasse in frantumi le vetrate del Cat's Eye
travolgendoli con una pioggia di proiettili e schegge di vetro
Ryo si
alzò guardandosi in giro ancora un po' intontito. Miki aveva fatto scudo
alla loro nuova cliente
oltre a loro non c'erano altri avventori nel bar
* * *
Dall'altra parte della strada un uomo e una donna vestiti di scuro
avevano osservato la scena mentre una macchina scura si allontanava sgommando
oltre l'incrocio:
- Lei adesso si è avvicinata a Saeba
E' solo
questione di tempo.
- Potrebbe fallire
- In quel caso interverremo
noi ma vedrai non ce ne sarà bisogno
- Sei troppo fiduciosa. Ricorda
che il loro legame è molto forte
- Tu che credi ai sentimenti? - lo
canzonò lei
- Non so
ma c'era qualcosa nel suo sentimento incondizionato
per quell'uomo
- si difese
La donna si volse verso di lui e lo guardò
negli occhi:
- Credi stiamo facendo la cosa giusta?
- Sono gli ordini
-
mormorò dopo qualche istante e il suo tono non era poi così sicuro
come poco prima
- Al di là di questi
.
L'uomo ricambiò
il suo sguardo senza rispondere.
* * *
Ryo seduto sul divano stava
sorseggiando un bicchiere di whisky perso nei suoi pensieri
La donna si avvicinò
da dietro ma lui la sentì:
- Ha bisogno di qualcosa
- Gradirei
un whisky anche io se non le fosse di troppo disturbo
Lui si alzò
per prepararglielo più per evitare la sua vicinanza che per vera cortesia:
-
Ho visto una foto di due giovani sul comodino di fianco al letto
Chi sono?
-
I miei due soci
Lui è morto 8 anni fa. L'altra è sua sorella
Kaori
la
mia partner
noi due siamo City Hunter
- si accorse che dirlo gli costava
un certo sforzo
- Dov'è ora la sua socia?
- A New York
a trovare
la sorella. - le porse il bicchiere senza sapere perché mentiva ma non
voleva dare più informazioni del necessario a quella donna
- Mi dispiace
per il locale dei suoi amici
Mi sento un po' in colpa forse mi hanno seguito
oggi
- Non è opera dei suoi nemici
Questo attentato è
un conto ancora aperto per noi tutti. Era un avvertimento per me - strinse il
bicchiere frantumandolo e tagliandosi con un pezzo di vetro
La donna gli fu
subito vicino premurosa:
- Si è fatto male? - chiese prendendogli la
mano; fu come se una scossa elettrica lo avesse toccato scostò bruscamente
la mano:
- Non è nulla lasci
C'era qualcosa in quella donna
che non lo convinceva una sorta di alone che gli impediva di percepire qualsiasi
vibrazione
pareva che non avesse sentimenti ma in fondo agli occhi si agitava
qualcosa:
-
quella donna, la sua socia è molto importante per
lei?
- Perché mi fa questa domanda?- Ryo si pose sulla difensiva
La
donna si strinse nelle spalle:
- Ha detto che lavorate insieme da 8 anni
Si
sarà creato un legame molto forte
Ryo la guardò non capiva
quella donna però si trovò a risponderle con sincerità per
la prima volta in tutta la serata:
- Sì lei è molto importante
per me
E' la mia famiglia
- Capisco..
- Sarà meglio che vada
a dormire domani sarà una lunga giornata
Si guardarono per alcuni
istanti e Ryo sentì di nuovo quella sensazione indefinita che comunque
gli sfuggì prima che potesse identificarla
C'era qualcosa in quella
donna che gli sfuggiva non si fidava. Ryo si passò una mano sulla fronte
si sentiva confuso: quella donna era contraddittoria
Per qualche istante
gli era balenato il pensiero che lei fosse la killer che gli aveva sparato ma
ora non sapeva che pensare: in fondo ai suoi occhi pareva si agitasse qualcosa
di completamente diverso da ciò che c'era in superficie, come se ci fosse
qualcosa che volesse disperatamente emergere.
Quando gli aveva preso la mano,
poi era come si fosse sentito bruciare la pelle
CHI
SEI?
Ryo
era ancora sveglio, le lenzuola erano così opprimenti non riusciva ad addormentarsi.
Abituato com'era a percepire il pericolo dopo anni di guerriglia nella giungla
il suo senso di sopravvivenza era sempre all'erta
Dei rumori provenivano
dal corridoio
Si sedette sul letto impugnando la Python che teneva sul comodino
Passi
leggeri. La porta si aprì e una figura si stagliò sulla soglia.
La
donna entrò con passo sinuoso nella stanza e si sedette ai piedi del letto
di Ryo guardandolo sorridendo provocante, indossava una camicia da uomo
Ryo
sentiva il respiro di lei come il rumore del mare:
- Cosa ci fa qui
-
Sssh!!!- la donna si sporse per posargli un dito sulle labbra
Pericolosamente
si avvicinò a lui e tentò di baciarlo
Ryo si ritrasse continuando
ad impugnare la Python:
- Farebbe bene a tornare in camera sua
-
La
donna lo guardò mordendosi il labbro inferiore:
-Pensavo che Ryo Saeba
non si sarebbe tirato indietro di fronte al pagamento del suo onorario - mormorò
la donna allungandosi accanto a lui
Ryo fece per alzarsi ma la donna gli
posò una mano sul petto spingendolo di nuovo giù. Allora la prese
per le spalle scostandola da sé bruscamente
Lei sorrise passandogli
le braccia attorno al collo e avvicinando il suo viso a quello di lui. Ryo sentì
il suo alito tiepido sfiorargli la pelle e un brivido gli corse giù per
la schiena poi fu la volta della labbra di lei morbide e invitanti
Avrebbe
voluto reagire ma qualcosa lo trascinava risucchiandolo in un vortice
Sentì
le labbra della donna tendersi in un sorriso mentre gli passava le dita tra i
capelli. Si trovò a rispondere al bacio senza neppure rendersene conto
(ehi non vi arrabbiate!Tanto è Kaori
e che volete che faccia tutta
questa fatica per poi farlo baciare da un'altra?Dite che lei ora tecnicamente
è un'altra?Dettagli
NdA)
- Kaori
- mormorò con voce
roca
Prima che potesse dire o fare qualcosa sentì che la donna si irrigidiva
contro di lui mentre con una mossa fulminea si impadronì della sua Python
e alzatasi si mise di fronte a lui puntandogliela contro il torace con un sorriso
soddisfatto:
- Questa volta non ci sarà nessuno a prendersi la pallottola
per te
Non avrei mai detto che sarebbe stato così facile
-
Tu sei la donna che mi ha sparato ferendo Kaori
- disse Ryo che ancora non
capiva come tutto si fosse improvvisamente capovolto
- No, quella è
stata Angel il mio istruttore - disse armando il cane della Python
- Siete
voi che avete rapito Kaori
- Già
- Dov'è? -
- E'
morta
Ryo rimase pietrificato, cercando di assorbire quella rivelazione
-
Ma non temere
tu la raggiungerai presto
- aggiunse
Ryo la fissava
senza dare il minimo segno di voler reagire pareva aspettare solo che lei gli
sparasse
Anzi in quel momento desiderava solo che lei premesse quel grilletto.
La guardò negli occhi quasi inviandole una richiesta muta di farlo. Che
senso aveva ora?
- Non aspetto altro - mormorò mentre vedeva il dito
della donna contrarsi sul grilletto sarebbe bastata una piccola pressione
Fu
allora che qualcosa di strano accadde alla donna cominciò a tremare e a
mormorare parole incomprensibili, pareva in preda a una lotta interna molto forte:
-
No!
io non voglio - mormorò a un certo punto
La voce lasciò
Ryo di stucco: sembrava
anzi no
era la voce di Kaori. La guardò
con attenzione eppure in quella donna non c'era nulla della sua Kaori
I capelli
erano più lunghi e più scuri e gli occhi anche avevano un colore
differente e anche i lineamenti del viso
ma doveva agire in fretta balzò
in piedi e con uno scatto cercò di disarmarla
ma quella donna continuava
ad agitarsi portandosi le mani alla testa, la lotta doveva essere molto forte.
A un certo punto parve riprendersi e puntò nuovamente la pistola contro
Ryo
questa volta partì un colpo che lo ferì di striscio alla
spalla:
- Io
non ucciderò mai Ryo
non posso
NOOOO - l'urlo
di Kaori agghiacciò Ryo mentre la donna si afflosciava a terra come una
marionetta senza fili pareva un urlo di dolore profondo e lacerante
Miki arrivò assieme a Falco appena mezz'ora dopo che Ryo li aveva chiamati
al Cat's Eye nel cuore della notte:
- Ryo cos'è questa storia
-
gli chiese Miki senza tanti convenevoli seguendolo nella camera da letto di Kaori
e fermandosi ad osservare la donna che giaceva sul letto in un sonno agitato con
la fronte aggrottata e imperlata di sudore - questa donna non è Kaori,
non c'è nulla in lei che ce lo faccia pensare sono completamente diverse
-
Avrei sperato che tu fossi in grado di dirlo a me - disse lui passandosi una mano
tra i capelli con fare nervoso- Io so solo che questa donna meno di un ora fa
si è infilata nel mio letto tentando di sedurmi
rubando la mia pistola
e puntandomela contro. Per poi cominciare a farfugliare con la voce di Kaori che
non poteva uccidermi
Vuoi che non riconosca la sua voce?la voce della mia
-
deglutì -
socia?
- A dire la verità tu non la riconosceresti
da altri particolari! - lo provocò Falco facendosi avanti a braccia conserte
Miki
si volse a guardare suo marito:
- Vuoi dire che questa è Kaori Umi?Ma
il suo viso
Il marito si avvicinò pensieroso:
- Non lo so può
essere
percepisco qualcosa di Kaori ma c'è anche qualcosa d'altro
prova
a ipnotizzarla. Lo hai già fatto no?
In quel momento Kaori ricominciò
a lamentarsi a voce alta:
- Io non voglio
non voglio uccidere Ryo
NOOOO
Di nuovo quell'urlo Ryo si accostò a lei guardandola
- Cosa
le hanno fatto
Miki si avvicinò posandogli una mano sulla spalla sana:
-
Non ti può sentire
Lasciami provare
Ora tu e Falco uscite dalla
stanza
E poi ti conviene medicare quella ferita
Nella
mezz'ora che Miki passò chiusa nella stanza con Kaori Ryo camminò
avanti e indietro come una tigre in gabbia: si sentiva impotente
L'odio per
quelle persone che avevano fatto quello alla sua Kaori lo accecava e ogni volta
che dall'altra parte della porta si udiva un grido di Kaori questo gli trafiggeva
il cuore come un pugnale
Alla fine quando Miki uscì era visibilmente
scossa e affaticata:
- Non riesco a fare molto
Dobbiamo rivolgerci al
Professore
forse lui potrà aiutarci
- Forse?! -Ryo era fuori
di sé
- Non so che altro dirti
mi dispiace questa non è
un semplice condizionamento ipnotico
Hanno tentato di cancellare tutto di
lei: i suoi ricordi, i suoi sentimenti, la sua personalità per impiantargliene
un' altra ex novo. Ma Kaori ha opposto resistenza e in qualche modo è riuscita
a evitarlo completamente.Quando è partito il condizionamento per ucciderti
qualcosa l'ha fatta reagire tentando di sopraffare l'altra ma questa è
forte e ogni tanto riemerge
La lotta è faticosa e logorante ci sono
due personalità che tentano di distruggersi a vicenda
- Miki si passò
una mano sulla fronte -
Ryo senza dire una parola entrò nella
stanza richiudendosi la porta alle spalle:
-
sarà meglio lasciarlo
solo
- mormorò Falco - domani mattina chiameremo il Professore
La
notte di Ryo fu la più lunga della sua vita
neppure quando aveva atteso
l'alba del suo scontro con Kaibara gli era sembrato che i minuti trascorressero
così lenti come ora che seduto accanto alla sua socia osservava impotente
la lotta che Kaori conduceva nel buio della sua mente
-
Io non
voglio dimenticare i miei sentimenti per Ryo
La mia vita
i miei ricordi
Hideyuki
dove
vai non lasciarmi fratello
Ryo ti prego non abbandonarmi anche tu cosa posso
fare senza voi due
* * *
Il professore ascoltò la storia
di Miki con attenzione ogni tanto lanciando occhiate a Kaori che ancora priva
di sensi si agitava nel suo letto in fondo alla stanza. Poi si avvicinò
al letto e osservò attentamente e passò le mani ossute sul viso
della giovane donna con delicatezza:
- Le hanno impiantato delle protesi sotto
la pelle all'altezza della mandibola e degli zigomi per modificarne i lineamenti
Questa
sarà la parte più facile del lavoro
Per il resto dovrò
forzare la mano per cercare di riportare la personalità di Kaori alla luce
E'
una donna molto forte se è riuscita a non farsi completamente cancellare
-
Ha bisogno di una mano?- si offrì Miki
Ma Ryo la interruppe:
- No
ci penso io ad aiutare il professore
- Capisco i tuoi sentimenti
ma la
cosa potrà essere dolorosa. Credo che per condizionarla a tal punto abbiano
Ryo
lo interruppe:
- Sono sopravvissuto alla PCP nulla mi spaventa
Il
Professore sorrise amaro:
-
Allora si trattava di te stesso
non della
donna che ami.
Mentre il Professore e Miki si chiudevano la porta alle spalle
a Ryo parve che gli strappassero il cuore
Si appoggiò al muro del
corridoio come se tutto il peso del mondo gli fosse improvvisamente caduto addosso
e lui non fosse più in grado di reggerlo
Lo squillo del telefono
lo riscosse andò in salotto e sollevò la cornetta:
- Pronto
-
Allora la tua socia ha fallito
- una voce maschile dal forte accento tedesco
lo investì
- Maledetto bastardo!- la sua veemenza stupì Umi che
si volse- che le avete fatto
- E' una nuova procedura di riprogrammazione
di
solito è infallibile
- Che cosa volete?-
- Vederti morto
-
Perché?
- Priorità dall'Organizzazione - Ryo sentì anche
dalla voce che l'uomo si stringeva nelle spalle
- C'era bisogno di tutta questa
messa in scena?Coinvolgendo Kaori
- Tutto perché lei si è
messa in mezzo la prima volta. Se no a quest'ora sareste già tutti morti
Ma
non sempre le strade più facili sono percorribili
Comunque visto che
anche il piano di riserva ha fallito direi che potremo saltare i convenevoli e
passare a uno scontro diretto: io e te
tanto per cominciare
- Quando e
dove vuoi
-Alla costruzione vicino alla vecchia zona prosciugata del
porto di Tokio tra due giorni
Tanto non credo che il tuo amico Professore
riuscirà a salvare la tua socia
Quando le due personalità si
saranno sopraffatte a vicenda
lei sarà morta
Ma ti farò
il favore di ucciderti in fretta così potrai ricongiungerti a lei
Peccato
però era un buon elemento
Ryo riattaccò il telefono senza
rispondere ora sentiva la rabbia montargli dentro come un fiume che piano sale
a travolgere gli argini:
- Tra due giorni al vecchio magazzino nella zona prosciugata
del porto
- disse a Umi prima di dirigersi verso la porta
Umi lo guardò
uscire e chiudersi la porta alle spalle
poco dopo il suo udito infallibile
udì i colpi soffocati degli spari provenire dal poligono sotto la casa:
-
Quello stupido andrà a farsi ammazzare
- borbottò tra sé
uscendo a sua volta
NEL
SILENZIO DELLA NOTTE
Guardava
la donna dormire rannicchiata contro di lui, i capelli biondi sparsi sul cuscino.
C'era qualcosa in Angel che lo lasciava sempre senza fiato. In quel momento non
si sarebbe detto che quella era una donna capace di uccidere con straordinario
sangue freddo
Ricordava che aveva scelto quel nome per lei proprio per via
di quei capelli color del grano
Ciò che nessuno avrebbe mai sospettato
era che un tempo Angel era come Kaori Makimura, così ingenua tenera dolce
capace di sorridere
A volte stentava anche lui a rammentarsela così
come era stata quando l'avevano reclutata e gli era stata affidata perché
ne facesse una perfetta assassina a sangue freddo. Era la sua degna allieva di
questo non aveva dubbi la migliore
(e ne aveva addestrati molti nei 15 anni
che aveva passato all'Organizzazione)
Ma non si era mai sentito orgoglioso
di averla trasformata in quella donna cinica e spietata che era adesso. Solo quando
dormiva pareva riacquistare una sorta di innocenza
E allo stesso modo si
sentiva per quello che aveva fatto a Kaori
Quel pomeriggio senza saperlo Angel
aveva dato voce hai suoi stessi dubbi
Ciò che non capiva non erano
le priorità dell'Organizzazione ma in quella situazione il piano gli pareva
una forzatura. Perché coinvolgere quella donna?Perché farle questo?
Le sue urla di dolore e paura durante il trattamento erano qualcosa che lo aveva
toccato profondamente come non gli accadeva da anni. Ripensava a Saeba in piedi
sul marciapiede con accanto "Mayumi".
Il dottor Hojo aveva fatto
un lavoro perfetto e anche le cicatrici erano ben nascoste, la voce era stata
resa più roca da un microchip impiantato alla base del collo vicino alle
corde vocali. Il colore dei capelli era stato modificato con una tintura e per
gli occhi avevano utilizzato alcune gocce di un reagente che ne aveva reso il
colore più chiaro. Nessuno avrebbe riconosciuto in quella donna quella
che fino a un mese prima era stata Kaori Makimura
Quando Saeba si era
incamminato verso casa seguito dalla sua nuova cliente loro erano tornati alla
camera d'albergo, tanto la programmazione sarebbe partita da lì a qualche
ora
I suoi pensieri si concentrarono sullo sweeper e la sua partner. Quell'uomo
lo sconcertava. Aveva letto il suo dossier, ne aveva sentito parlare da Shin Kaibara
quando questi aveva preso contatti con l'Organizzazione Enigma per espandere il
suo traffico di PCP
anche stavolta avrebbe fatto di tutto per salvarla ne
era sicuro, come tutte le altre volte.
In molte cose lo sentiva simile a lui
Non
solo per il fatto di essere cresciuti entrambi in mezzo alla violenza
Certo
era una violenza diversa. Ryo Saeba era cresciuto in mezzo alla guerriglia, lui
la sua guerra l'aveva combattuta tra le mura domestiche con un padre che per qualsiasi
cosa massacrava di botte lui e la moglie, una donna minuta e talmente spaventata
da lui che non aveva la minima forza di reagire
A quattordici anni quando
suo padre dandogli una cinghiata perché aveva fatto rumore con la forchetta
mentre mangiava gli aveva sfregiato una guancia
Iniziando poi a massacrare
sua madre perché non gli aveva insegnato le buone maniere
Non ricordava
molto di quei momenti era come se una rabbia cieca gli avesse invaso la mente
come un velo rosso
e quando quel velo si era dissolto suo padre giaceva a
terra con la mannaia che usava per tagliare i quarti di manzo piantata nella schiena
con metà della lama
Da lì al riformatorio il passo era stato
breve anche se con tutte le attenuanti del caso. Il giudice minorile era stato
clemente con lui
ma lui non si rivelò un ragazzo facile. Avrebbe potuto
uscire in pochi anni per buona condotta ma non aveva fatto altro che farsi coinvolgere
in zuffe con i suoi compagni di detenzione
Aveva 17 anni quando un uomo distinto
lo aveva cercato facendosi passare per assistente sociale ed era entrato così
nell' Organizzazione Enigma
Erano ormai 15 anni che partecipava a tutte le
loro missioni senza problemi, aveva fatto un'infinità di lavori sporchi
per attuare quelle che venivano definite Priorità e ora la priorità
era uccidere Ryo Saeba
Non si era mai posto il perché prima di premere
il grilletto neppure quando si era trattato di sparare in mezzo agli occhi di
qualcuno
E questo aveva insegnato alla sua donna a diventare un'assassina
ancora più spietata di lui
Non aveva mai avuto problemi di coscienza
fino ad ora
Il profondo legame che univa Ryo Saeba e quella donna era
veramente profondo mai con nessuno era stato così difficoltoso impiantare
una nuova personalità.
"Tu che credi ai sentimenti
"
L'aveva canzonato Angel poche ore prima ma quando aveva visto quella donna gettarsi
davanti al proiettile per salvare Saeba senza minimamente pensare al rischio di
rimanere ferita il tarlo del dubbio gli si era insinuato nel cervello e non era
ancora riuscito ad estirparlo.
Anche lui e Angel erano dei "riprogrammati"
anche se in loro il processo era stato meno profondo e radicale. Questa era la
prassi dell'Organizzazione per ogni nuovo affiliato
Sfiorò una guancia
della donna che dormiva
Tra loro non c'era sempre stata una attrazione fisica
profonda sin dall'inizio, certo e forse grazie ad essa fisica lavoravano così
in sintonia
Certo questo al principio ma poi?Si poteva dire che il loro era
anche affetto?Rabbrividì a quella parola come se qualcosa si fosse agitato
nel suo cuore
LA
SFIDA
Ryo
si allontanò da casa in macchina poco prima dell'alba. Era il 26 di marzo
come
il destino pareva voler giocare con loro sempre con le stesse date
Quello
era il giorno che aveva incontrato una Kaori ragazzina anni prima mentre nascosta
dietro a un angolo lo fotografava
Chissà poi perché
Sorrise
in quel momento rendendosi conto che non lo aveva mai chiesto. In fondo quello
era il loro rapporto: tante cose che lui non aveva detto, mai anche quando avrebbe
dovuto, o potuto aveva sempre preferito fuggire e lasciare Kaori in quell'incertezza
dolorosa
E ora questo giorno poteva diventare per Kaori anche quello
per ricordare la sua morte
Oltre al suo compleanno con la morte di Hideyuki
Due giorni prima in un momento di calma quando in casa non c'era che il Professore
Ryo aveva chiamato Sayuri a New York chiedendole di venire
In qualunque modo
fossero andate le cose lei sarebbe rimasta vicino a Kaori e avrebbe potuto portarla
lontano da lì. Lontano da lui, da quel mondo, e da quella vita piena di
pericoli
Sayuri era arrivata il giorno precedente con il primo volo da
New York e ora stava accanto a Kaori Loro due si erano visti solo pochi istanti
la notte precedente sul terrazzo di casa come l'ultima volta quando lei stava
per partire per New York e gli aveva promesso che se non avesse reso felice sua
sorella gli avrebbe spaccato quel bel faccino
- Ryo perché mi
hai fatto venire
- aveva chiesto lei osservandolo con quegli occhi tanto
simili a quelli di Kaori.
- Ho pensato che avresti voluto starle accanto
-
Cosa hai in mente?Miki mi ha raccontato quello che hanno fatto a Kaori
-
Semplice qualunque cosa accada domani
Se il Professore riuscirà a
salvarla portala a NY con te
Può darsi che sia così fortunata
da non ricordare nulla di me
potrà così rifarsi una vita.
Lei
lo aveva guardato fisso:
- Sei sicuro?Io non credo che Kaori accetterà
tutto questo con facilità. Né che qualsiasi condizionamento mentale
possa indurla a dimenticarsi di te
Fai talmente parte di lei
- Lo farà
vedrai
- l'aveva interrotta lui
"Deve farlo" si disse mentre
giungeva al luogo dell'appuntamento
- Ce ne hai messo di tempo ad arrivare
-
una voce dall'oscurità lo bloccò mentre stava uscendo dalla macchina
-
Che ci fai qui? - borbottò Ryo volgendosi nella direzione dove Umibozu
lo stava aspettando a braccia incrociate con sulla schiena il suo bazooka, accanto
a lui Mick
- Umpf non voglio che qualcun altro abbia il piacere di farti
fuori prima di me
Ryo tirò fuori la sua Python
rispondendogli
con un mezzo sorriso
- Ho già controllato l'edificio
non
c'era ancora nessuno. Non sarà un terreno facile - osservò Mick
mentre si sistemava i guanti
- Ho affrontato terreni peggiori
- Già
almeno
qui non disturberemo i morti no?- osservò Umibozu
Il fragore di un'esplosione
li fece voltare. Ryo indicò la nuvola di fumo che si alzava da una finestra
dell'edificio
- Opera tua? - chiese ad Umibozu
- Già che c'ero
ho
messo qualche trappola
non si sa mai
- si volse e cominciò a
muoversi verso l'edificio seguito da Mick - Così dovrai starmi dietro
-
Ehi io non sto dietro a un cieco! - esclamò Ryo
I tre uomini si guardarono
sorridendo
Entrarono
nell'edificio da ingressi differenti appena giunse al primo piano Ryo sorrise
vedendo il filo di nylon che attraversava il corridoio in cima alle scale:
-
Prevedibile
come Kaori
Scavalcò il filo e continuò
la sua ricerca
il corridoio svoltava sulla destra
appena girato l'angolo
si trovò davanti un uomo biondo con una cicatrice sulla guancia
-
Sei arrivato finalmente
- Scusa se ti ho fatto aspettare
Indicò
con un cenno del capo la stanza alla sua sinistra che recava i segni dell'esplosione:
-
Carina l'accoglienza
- Ho pensato che magari potevi annoiarti nel frattempo
-
Davvero gentile da parte tua e dei tuoi amici
I due uomini si sorrisero
-
Sarà il caso di cominciare
- propose Ryo
- Veramente io aveva un'altra
idea
Estrasse qualcosa dalla tasca: una voluminosa busta gialla sigillata.
-
Questo è il procedimento inverso per salvare la tua
donna. Assieme
al siero per contrastare la degenerazione psichica
L'apparecchio che abbiamo
usato può elaborare diversi livelli del cervello. Riprogrammare la personalità
originaria è rischioso se non si conoscono i parametri iniziali
Ryo
rimase a fissarlo con attenzione:
- Non capisco
- Credo che in fondo
sia meglio così
Non sono sicuro che quello che stiamo facendo sia
giusto
- Avevi detto che erano Priorità
Il suo sorriso
divenne un ghigno amaro
- Non so cosa ci sia di prioritario nel trasformare
una donna in una spietata assassina, privandola della sua identità e dei
suoi sentimenti più profondi
Da qualche parte nell'edificio provenivano
i colpi soffocati del bazooka di Umi
L'uomo di fronte a lui gli tirò
la busta ed estrasse un telecomando a tempo guardando l'orologio:
- Hai 15
minuti per uscire Saeba prima che qui salti tutto in aria
- Perché?
-
Shin Kaibara diceva che eri un povero sciocco idealista che cercava di cambiare
le cosa che non ti andavano
ma in fondo tu sai ancora rispondere di fronte
a un dilemma morale
- Di che tipo?
- Se tu dovessi scegliere: preferiresti
dover morire o uccidere per amore?Credo che non avresti dubbi
Per me ormai
non c'è più posto nell'Organizzazione dopo questo tradimento sarò
condannato per cui scelgo io come morire
Ryo fece per dire qualcosa ma
lui lo interruppe:
- Lo faccio anche perchè toccherebbe a Angel il compito
di uccidermi e voglio risparmiare questo compito alla donna che amo- diede un'occhiata
all'orologio - Ti conviene andare Saeba il tempo scorre
Uscì dall'edificio
di corsa appena pochi istanti prima che implodesse su sé stesso e venne
scaraventato in avanti di qualche metro dall'onda d'urto. In mezzo alla polvere
si fece avanti la figura di Umibozu seguito da Mick:
- Che è successo?
-
E' finita
Rimasero alcuni minuti a osservare il cumulo di macerie su
cui si stava ora posando la polvere sollevatasi dopo l'esplosione
Una volta
giunti a casa Ryo consegnò al Professore la busta gialla spiegandogli che
conteneva tutte le informazioni necessarie per far ritornare Kaori alla normalità.
LA
STRADA VERSO CASA
Kaori
guardava fuori della finestra della stanza nella casa del Professore che aveva
occupato in quei giorni. Mick era seduto accanto a lei su una poltrona. L'uomo
guardava con sollievo il volto della giovane donna a cui un veloce intervento
in ambulatorio aveva restituito i lineamenti originari:
- Ti stai riprendendo
bene, sai
- Sono molto stanca
- Bhè si può dire
che hai combattuto una battaglia
- Sarà definitivamente scomparsa la
riprogrammazione?
- Il Professore dice che il programma era preciso e dettagliato
non tornerà
- Sai Mick mentre mi riprogrammavano la cosa peggiore
era veder scivolare via i ricordi, le immagini di me bambina che giocavo con Hideiuky
o con i miei genitori, i volti di Sayuri i vostri
quello di Ryo, e poi il
vuoto dei sentimenti
Mentre ero quell'altra donna ho capito cosa deve provare
Ryo a non sapere nulla del suo passato
- Già il limbo è
molto brutto - mormorò Mick e Kaori si volse a sorridergli comprensiva
posandogli una mano sulla sua
Ryo
entrò in quel momento seguito da Sayuri. Da quando l'avevano rapita Kaori
era la prima volta che vedeva Ryo, e si sentiva profondamente imbarazzata. Ricordava
come nascosti da una nebbia ciò che aveva detto e fatto quando era Mayumi
Sayuri
si lanciò ad abbracciare la sua sorellina minore non riuscendo a trattenere
le lacrime
mentre Ryo le osservava in silenzio sulla porta. Per tutto il
pomeriggio si era preparato un sacco di discorsi ma ora che si trovava alla resa
dei conti non sapeva da che parte cominciare. Di una cosa era sicuro Kaori doveva
andarsene, incontro lo sguardo di Sayuri che si era sciolta dall'abbraccio con
Kaori e ora si ritirava in un angolo per lasciargli campo libero:
- Kaori
io
credo che sarebbe meglio che tu
- si avvicinò alla finestra dandole
le spalle - andassi a New York con tua sorella. Dopo questi ultimi avvenimenti
non credo
- Vuoi mandarmi via
- Kaori rabbrividì
- E'
meglio per tutti sono stufo di doverti sempre proteggere
Ora non ho più
ragione di mantenere la promessa fatta a Hideyuki
Continuava a guardare
fuori dalla finestra incapace di guardare Kaori che si scioglieva in lacrime tra
le braccia di Sayuri
Sul
cielo di Tokyo quel giorno erano ammassate nubi nere che non promettevano nulla
di buono. Kaori stava seduta accanto a sua sorella su una delle scomode poltroncine
della sala d'aspetto in attesa del volo per New York
Aveva accettato la decisione
di Ryo di non volerla più come socia da quel momento era come se ogni sua
ragione di vita le fosse stata tolta
Sayuri la guardava di sottecchi
incapace di portarle conforto
.Le posò una mano sul braccio per farle
sentire la sua vicinanza
e poi si accorse che sua sorella si era appisolata.
Forse era meglio così, si disse magari riposare le avrebbe impedito di
pensare, di porsi domande inutili e ripetitive:
- Spero che tu abbia fatto
la cosa giusta Saeba - mormorò piano
Kaori si svegliò di soprassalto
gli
occhi spalancati e il viso cosparso di un sudore gelido:
- Ryo
è
in pericolo - mormorò con voce strozzata alzandosi in piedi
Prima che
Sayuri riuscisse a capire qualcosa e a fermarla Kaori si era già precitata
verso l'uscita dell'aeroporto e poi fuori in strada correndo verso Shinjuku incurante
della pioggia che cadeva scrosciando
Ryo
guardava la donna davanti a sé quella che aveva sparato a Kaori. Gli stava
puntando la pistola contro. Era entrata in casa poco prima e lo aveva condotto
sul terrazzo:
- Dimmi
Perché lo fai
La donna lo guardò
mentre la pioggia cadeva attorno a loro
- Mi hanno addestrata
So fare
questo uccidere Devo portare a termine il mio compito
e la mia vendetta
-
Non ho ucciso io il tuo uomo
Lui ha deciso di morire
- In un certo senso
tu sei stato la causa di questa decisione
- Tu sei Angel
Annuì:
-
Me lo diede lui quel nome
dopo che mi riprogrammarono
- Puoi andartene
rifarti una vita
- Non potrei vivere senza Mark
Ma tu, non capisco perché
hai mandato via la tua socia
Ryo non rispose:
- Dopo tutto tu l'amavi
e ti sei sacrificato per cosa?
- per la sua felicità
- Balle
sei
uno stupido egoista
dopo tutto quello che hai fatto per riaverla
Mark
ti ha dato il procedimento inverso, lo so perché ho trovato il file cancellato
nel suo computer
e tu hao gettato al vento questa opportunità?
-
Tu non puoi capire
- Forse ma credo che tanto ormai non abbia più
importanza neppure per te
Una cosa è certa sarà molto facile
ucciderti
Lui la guardò sollevando un sopraciglio
- Se tu dovessi
scegliere: preferiresti dover morire per amore o uccidere per amore
- mormorò
lui piano lei
- Perché?
- Me lo chiese Mark
.dicendomi che voleva
risparmiarti di doverlo uccidere
Kaori entrò in quel momento spalancando
la porta del terrazzo con furia Angel si distrasse per una frazione di secondo
Angel
guardò Kaori ferma sulla porta che la fissava immaginava quello che poteva
provare in quel momento
i suoi incubi forse si stavano avverando
.Sorrise
tornando a guardare Ryo
poi senza distogliere gli occhi dal volto di lui
piano spostò la pistola verso Kaori prendendo la mira
Vide Ryo impallidire
mentre caricava il cane della pistola:
- Allora cosa scegli Saeba
morire
per amore o uccidere per amore? - il suo dito si mosse impercettibilmente sul
grilletto
questo provocò la reazione di Ryo che estrasse la pistola
e sparò al cuore di Angel
- Ne ero certa
- mormorò
prima di accasciarsi al suolo
Kaori rimase pietrificata Ryo le fu accanto:
-
Che ci fai qui?
- Perché mi hai mandato via se non volevi
La guardò
negli occhi per alcuni minuti che a Kaori parvero interminabili poi si chinò
a baciarla.
- Io non penso mai sul serio quello che ti dico Kaori
Ormai
dovresti averlo capito
Ho solo paura
- Paura di cosa
- lo
incoraggiò lei
-
di te, di noi, di questo sentimento che mi ha
invaso il cuore e l'anima al punto che non distinguo più dove finisco io
e dove cominci tu
- le mise una mano davanti alla bocca per impedirle di
parlare e si chinò a baciarla di nuovo
A
un certo punto della notte Ryo Saeba si svegliò di soprassalto
si
volse a guardare la sua socia che dormiva accanto a lui
un raggio di luna
le illuminava il viso dandole un'aria angelica
"Se tu dovessi scegliere:
preferiresti morire per amore o uccidere per amore"
Lui aveva fatto la
sua scelta e anche Angel e Mark
Kaori si mosse al suo fianco.
- Ryo
-
che c'è
- Credi che l'abbia fatto apposta Angel a puntare la sua
pistola contro di me?
Le posò un bacio sui capelli sentendosi l'uomo
più felice della terra
- Credo di sì
Lo
so che la fine è un po' anomala ma io ormai mi ritengo incapace di scrivere
una fine decente e poi sapete meglio di me che loro fanno quello che gli pare
e piace. E ora le dediche
vorrei dedicare questa storia a tutti i cuori sognatori
perché
non si smetta mai di sognare
Arigatou Gozomashita
KAORICHAN