PARLA IL CUORE

I personaggi di questa FF non sono miei (se fossero miei ne avrei fatto un uso migliore capito ex sensej?) ma appartengono agli aventi diritto. Buona lettura

Questa fanfiction e tutti i suoi diritti sono © di Kaorichan (aka Sanychan)

 

PARLA IL CUORE

" Hay cosas que non se cuentan y mueren en los corazones "
Alejandro Sanz

…Io sono il cuore… In me il sangue entra ed esce con ritmo costante e regolare….In molte culture io sono la sede dell'anima e dei sentimenti di queste creature strane che mi portano all'interno del loro petto e che si chiamano uomini…Sono un muscolo particolare: l'unico in tutto l'organismo umano dotato di movimento proprio…ma per quanto io sia una "macchina straordinaria" molte volte il vizio degli uomini di reprimere i sentimenti fa sì che il mio funzionamento ne risenta…
Io sono il cuore di un uomo che conosceva solo odio, rabbia,solitudine, guerra, morte… Un uomo cresciuto in mezzo alla guerra sin da bambino: anche se in una piccola parte del suo passato avesse mai conosciuto il calore di una carezza, di un abbraccio, ciò che vide e visse per il resto della sua vita lo cancellò anche dalle mie memorie…
Io sono il cuore di un uomo che era votato all'autodistruzione…
Ora non più, ora sono il cuore di un uomo pacificato dall'aver trovato ciò che neppure sapeva di cercare…Un altro cuore ora batte accanto a me…e i nostri battiti sono così in sincronia da sembrare uno solo…
Ma non è sempre stato così. C'è stato un tempo in cui l'oscurità era la padrona di quest'uomo. La morte era la sua compagna nonostante tutto…L'aveva sfuggita quando vagava nella giungla del Sud America mentre combatteva una guerra che non gli apparteneva…ma che era l'unica cosa che sapesse e potesse fare: un bambino di 10 anni che imbracciava un fucile automatico quasi più alto di lui…e che non aveva ricordi della sua vita precedente. Si è poi ritrovato a desiderarla quasi come si desidera un'amante quando vagava nell'inferno della PCP e cercava di sfuggire ai fantasmi di tutti quegli uomini morti per la follia di un uomo di cui lui si fidava e che considerava come un padre…Ma nonostante tutto la morte lo risparmiò…non lo volle con sé. … Più tardi quando si riprese era vivo, certo,ma che uomo era diventato…Un compagno mercenario usava cantare una canzone della legione spagnola prima di andare in battaglia: " Soy un ombre a quien la suerte/ hiriò con zarpa fiera,/ soy el novio de la muerte/ que estrechè con brazo fuerte y su amor fue mi bandera…"…Il Fidanzato della Morte…certo la Morte va rispettata, come una donna…ci sono uomini nel mondo che la sfidano ogni giorno con strafottenza quasi con superiorità: ma non è così che la Morte va trattata…Almeno se si vuole invecchiare…ma allora in fondo non gli interessava sapere quanto sarebbe vissuto, anzi, prima sarebbe morto, prima avrebbe messo fine ai suoi tormenti. Ma la Morte è strana: se la cerchi, anche disperatamente, nei meandri bui della Vita lei neanche ti considera camminandoti a fianco come una compagna di strada…
Divenne un Killer, uno sweeper a pagamento, letteralmente uno spazzino…un po' particolare che libera dalla feccia peggiore il mondo…Un mondo in cui per ironia della sorte non esiste perché non possiede identità, documenti, passato…A dire la verità non sono tutti così gli sweeper…Ci sono killer che stanno dall'altra parte della barricata che fanno affari con la malavita…Non so cosa abbia impedito a quest'uomo di andare dall'altra parte…in fondo ha sempre posseduto un certo senso di giustizia come dire innato…Ci sono sempre state cose che non gli piacevano, cose che una volta viste e conosciute non potevano più essere ignorate e contro cui gli pareva giusto reagire per sistemare le cose…E stavano da questa parte della barricata…Non credo si tratti di fortuna…Nel mondo come questo la fortuna non esiste…Chi si è affidato alla fortuna non è vissuto abbastanza per raccontarlo…E' un uomo strano, solitario, poco avvezzo ai sentimenti, passando la vita nell'ombra sempre in bilico su un precipizio si finisce per diventare parte di quell'ombra.…Meglio se non si esiste, se non si possiede identità né passato, perché il passato è un fardello troppo pesante da sopportare. Come un baule pieno di ragnatele e di ricordi scomodi e dolorosi stipati lì dentro che una volta che saltano fuori all'improvviso, quando meno te lo aspetti, fanno male, molto male, troppo male. E il futuro? Neppure si chiede cosa sia, né pensa di averne uno: appeso come una foglia al filo sottile dell'incertezza non sapere se ci sarà un domani…Meglio essere Ombre. Ombre che passano lungo quella linea di confine…e come ombre un giorno scomparire inghiottite dall'oblio senza lasciare nulla dietro di sé…
La sua compagna è la pistola…con cui si può dire che vada anche a dormire…perché uomini come lui hanno molti nemici… in un lavoro come questo prima o poi si finisce per scontentare qualcuno che se la lega al dito ( e molti hanno la memoria di un elefante…).
Uomini come questi non dovrebbero avere sentimenti e quindi non dovrebbero avere un cuore…Un uomo che non ha desideri è invincibile…questo gli ripeteva l'uomo che l' aveva salvato e allevato nella giungla ai tempi della guerriglia…Ma non è sempre vero: avere desideri, anche solo di vivere, di arrivare a vedere un'altra alba o un nuovo tramonto può essere importante anche (e soprattutto ) in un mondo come questo…Si chiama Speranza…Prima o poi la Speranza sfiora anche i cuori più recalcitranti…

…In un lontano giorno di pioggia lo capì anche lui. Non subito però come; tutte le consapevolezze nuove gli ci volle un po' di tempo perché l'acquisisse. Fino a che punto però è importante sapere quando tutto acquista nuovo significato, anche se inconsapevolmente? Forse in fondo sapere "quando" non è poi così fondamentale…in fondo conta il risultato, no? Ma voi uomini date molta importanza al tracciato, alla strada che percorrete per arrivare più che alla meta finale. Per lui tutto cominciò quel 31 marzo: quello fu il giorno in cui LEI entrò nella sua vita…Per una serie di circostanze il suo arrivo coincise con la morte del suo socio e con la data del suo compleanno…Era una ragazzina allora…Una ragazzina che non pianse quando le comunicò la morte del fratello e che rifiutò la valigia piena di soldi che le offrì per rifarsi una vita e che disse, con una tale luce di determinazione negli occhi chiari da lasciarlo sconcertato, che avrebbe cominciato a lavorare con lui al posto del fratello…Molte volte mi sono chiesto da allora in poi perché la lasciò fare perché non la fece desistere, perché la prese con sé…Il mondo come quello in cui viveva non era adatto a LEI…
Sugar boy…se la ricordava molto bene…Quando la salvò dai trafficanti di donne- manichini su richiesta del suo preoccupato fratello la riconobbe immediatamente…quella ragazzina che non voleva che il fratello lavorasse con un assassino…come avrebbe potuto non riconoscerla?…
Cominciò allora la sua nuova vita come se prima le lancette fossero state bloccate, ora avevano ripreso a scorrere con la giusta scansione del tempo…LEI qualche anno più tardi quando scoprì che non aveva ricordi del suo passato fissò la data del suo compleanno proprio il giorno dei loro primi incontri…Dicendogli che voleva così donargli una parte di vita…non seppe mai quanto fosse vero tutto ciò come quella data la data, in cui LEI entrò nella sua vita, coincise con l'inizio di una nuova vita per quest'uomo…
Cosa cerca la gente mentre cammina in questo mondo? Soldi…fama…amore…sopravvivere? Siete tutti cercatori, uomini in cammino che tentano disperatamente di arrivare alla fine della vita, forse un po' più tardi del giorno destinato, mentre questo si avvicina inesorabile. C'è che cammina nel mondo senza vivere sul serio lasciandosi trascinare dalla routine. C'è chi neppure si accorge di vivere…
Cosa cercava quest'uomo prima di incontrare LEI? Nulla solo la morte forse…e ora so che vorrebbe guardarla dormire al suo fianco per sempre, ascoltare il suo respiro, sentire il battito del suo cuore che batte accanto a lui…Come può pacificare il battito di qualcun altro accanto…LEI si occupa di lui con amore e tenerezza…lo ha fatto per anni…con dedizione nonostante la trattasse sempre male…Il fatto era che voleva allontanarla da questo mondo di morte e pericoli…per molto tempo il dubbio lo aveva attanagliato facendo sì che si chiedesse quale fosse la cosa giusta da fare. Da quando suo fratello morendo gliela aveva affidata il suo unico pensiero è stato cosa dovesse fare…La tenne con sé…non tanto perché LEI gli disse di voler prendere il posto del fratello ma per una sorta di "tenerezza" gli invase il cuore.
Era strano per un uomo come lui parlare di tenerezza: era la prima volta che questo sentimento lo sfiorava…qualcosa di tiepido e delicato era passato accanto a questo cuore freddo…Da allora nulla fu più lo stesso e io non fui più lo stesso cuore di uomo…Allora cominciò un gioco perverso in cui quella che soffrì di più fu LEI…e tutto perché era incapace di prendere una decisione: voleva allontanarla da sé stesso da questo mondo perché LEI avesse una vita normale, ma non poteva, non voleva rinunciare a LEI. La luce della Speranza una volta che ti sfiora difficilmente riesci a farne a meno…Quando arrivò sua sorella per la prima volta si trovò di fronte ai questi sentimenti: che avrebbe dovuto fare? Lasciarla andare? Il pensiero di perderla per sempre gli era insopportabile…Quando la sorella ripartì e LEI rimase il sollievo che provò lo spaventò a morte…Il pensiero della vita senza di LEI era però qualcosa di più spaventoso…Ma era un vigliacco…e continuò a lasciarle credere che non gli importasse nulla…Continuò con la vita di sempre: belle donne e nottate ad ubriacarsi…Ma poi tornava a casa…e LEI era lì che lo aspettava alzata e si prendeva cura di lui portandolo a letto quando era troppo sbronzo anche solo per connettere coerentemente su dove fosse la sua camera…
Già le altre donne…Insomma diciamolo è sempre stato un dongiovanni: non per nulla lo chiamano " lo Stallone di Shinjuku" o "Ippatsu man"…Certo ne ha avute di donne da quando LEI è entrata nella sua vita, ma quando cominciò a mormorare il suo nome tra le braccia di un'altra o a intravedere il suo viso capì veramente di aver toccato il fondo…Non c'era nulla da fare neppure l'alcool poteva aiutarlo a cancellare il suo ricordo neppure per poche ore…Quei giorni l'indomani quando si svegliava dalla sbronza il suo profumo era un tormento, lo sentiva ovunque addosso a lui, quando si avvicinava al letto…E allora scattava qualcosa nella sua testa…una sorta di difesa…dovevo reagire in qualche modo se non voleva rischiare di trascinarla sul letto con sé o di baciarla fino a mozzarle il fiato…Correva dietro a tutte le gonnelle, per questo, che poteva fare altrimenti?…Raccontando a sé stesso che lo faceva perché così LEI lo avrebbe lasciato. Un bel giorno lei si sarebbe stancata di lui di questa vita e se ne sarebbe andata via. Decidendolo da sola dal momento che era troppo vigliacco ed egoista per lasciarla lui…Già un vigliacco lo avesse detto qualcuno non sarebbe sopravvissuto per raccontarlo… Raccontava a sé stesso ( perché gli altri gli avrebbero riso in faccia…) che non prendeva una decisione sul loro rapporto perché non voleva che LEI fosse messa in pericolo dal fatto di essere la sua donna…Ma tutte le volte che era stata rapita proprio perché i suoi nemici la vedevano già come la donna di City Hunter…il senso di colpa poi lo tormentava doppiamente…
LEI però continuava a restare. Non ha mai capito perché non se ne fosse andata… Restava al suo fianco e basta. Pronta sempre ad occuparsi di lui come se fosse l'unica cosa che volesse fare. Sempre stato un sostenitore del libero arbitrio…ma non è mai riuscito a prendere una decisione chiara su questa situazione…Avrebbe voluto che se ne andasse, ma voleva anche che LEI restasse …per sempre. Ormai gli era necessaria come l'aria che respirava…Solo ora che la può stringere a sé capisce che pazzia sarebbe fare a meno di LEI. Dopo quella volta che la abbracciò in quella radura lontana in mezzo al bosco, circondati dal profumo del Pan di Cuculo che si mescolava a quello dei suoi capelli sotto le sue labbra…capì che non sarebbe stato più lo stesso…o meglio comprese che non era più lo stesso uomo di un tempo…Non poteva più esserlo senza la forza di spirito di LEI…senza la sua dolcezza…la sua tenerezza…la sua sensualità che lo strappino dalle sue paure e insicurezze come il mare in tempesta…
Il fatto è che LEI è sempre stata la più forte tra i due…nonostante tutto…Non pianse quella volta quando le disse che il suo amato fratello era morto…e che il giorno del suo compleanno avrebbe avuto sempre il retrogusto amaro del dolore per la sua perdita: " Non piangi?Sei molto forte…ricordo che le disse…Più avanti però capì che questo aspetto era solo una maschera…Il suo essere forte tenace nascondeva una ragazzina fragile e insicura che aveva sempre sofferto nella vita…quando quella maschera cadeva o si incrinava poteva scorgere la vera LEI stessa…E fu di questa donna che si innamorò…Fu una pazzia lasciare che entrasse così nel suo cuore ma ben presto i suoi gesti i suoi sorrisi risuonavano nella sua anima….Quanto la fece soffrire con tutte le cattiverie che diceva con il solo scopo di allontanarla…Quante notti passate fuori dalla porta della sua camera a sentirla piangere e i suoi singhiozzi erano come pugnalate a questo cuore in cui LEI, ormai, aveva un posto indiscusso…Ci sarebbe voluto poco: aprire quella porta colmare lo spazio che li divideva che poi era un sottile muro di ghiaccio…sarebbe stato facile ma non ne è mai stato veramente capace…E allora restava lì in silenzio fuori dalla porta come uno stupido a chiedere a suo fratello perché mai l'avesse affidata a uno come lui capace solo di farla piangere…Lui il miglior sweeper di tutto il Giappone che non temeva di affrontare qualsiasi pericolo…aveva paura di avvicinarsi a una donna e stringerla a sé dicendole di amarla…
LEI dorme placida questa notte…le ciglia abbassate ombreggiano lievemente le guance, su cui fino a poco prima scorrevano le lacrime. Lui le ha detto un'altra delle sua battute cattive. Questa volta quando lei ha smesso di piangere lui ha varcato la porta…Ha infranto quel muro di silenzio e si è avvicinato al letto guardandola dormire per un po'. Poi spinto da un impulso si è sdraiato accanto a lei attirandola piano contro di sé, piano per non svegliarla…Sente il suo cuore battere contro il suo…il suo braccio sul torace e la sua testa sulla spalla…LEI si muove piano ma si stringe a lui…sorride…Le accarezza il sopraciglio seguendone la linea immaginaria lungo la gota per poi arrivare alle sue labbra…
"Questa è la mia donna la donna che amo più della mia stessa vita" mormora sui suoi capelli…LEI apre gli occhi a incontrare i suoi il calore del suo sguardo scende fino a me illuminandomi…Sorride. Non pare arrabbiata di trovarlo lì, forse pensa un po' stupita che sia un sogno " Cosa c'è?…" gli chiede…" Nulla…" risponde " dormi " LEI richiude gli occhi e la luce pare affievolirsi " Kaori…" la chiama in un sussurro… I suoi occhi sono lì a guardarlo nuovamente.
" TI AMO " le dice quieto, senza difficoltà, né reticenze…" " Lo so…Ryo. Anche io ti amo"…Per sempre…

Spero la mia Fic vi sia piaciuta....Scritta di getto pensando ad AH e finita solo ora per impegni improcrastinabili...
Ciao Ciao alla prossima Kaorychan