I personaggi
di questa FF non sono miei (se fossero miei ne avrei fatto un uso migliore capito
ex sensej?) ma appartengono agli aventi diritto. Buona lettura
Questa
fanfiction e tutti i suoi diritti sono © di Kaorichan
(aka Sanychan)
Il
Regalo di compleanno di Maki
"SO
MANY PEOPLE CROSS THE PATH OF OUR DESTINY
ONLY THE FEW OF THEM REMAIN
BY OUR SIDE
"
Kaori si
guardò attentamente allo specchio, per l'ennesima volta nell'ultima mezz'ora.
Era il compleanno di Ryo e lei aveva cucinato una cena speciale per festeggiarlo.
Da quando aveva arbitrariamente deciso che il 26 marzo sarebbe stato il compleanno
del suo socio non aveva mai potuto organizzare una festa degna di questo nome
per lui e mantenere la promessa che gli aveva fatto sul terrazzo della loro casa
quando aveva scoperto che Ryo ignorava completamente ogni cosa del suo passato
E
questa volta si era impegnata perché la sorpresa riuscisse al meglio. In
più si era vestita con un abito che aveva comprato qualche giorno prima
per l'occasione
Non sapeva perché lo avesse comprato. Era stata una
pura follia sia per il prezzo che per la ragione che l'aveva spinto ad acquistarlo.
Era un semplice tubino di velluto nero con una scollatura generosa che lasciava
scoperte la pelle candida delle spalle e con un leggero spacco sulla gamba sinistra.
"Questo potrebbe attirare l'attenzione di Ryo." Era stato il commento
di Eriko quando lo avevano visto sul manichino nel negozio in centro, ma ora che
si rimirava da un una buona mezz'ora allo specchio le sue insicurezze si facevano
strada prepotentemente. Si era truccata sapientemente come le aveva insegnato
Eriko ma non era convinta del risultato. Guardò mordendosi il labbro le
scarpe con il tacco vertiginoso che la commessa l'aveva convinta ad abbinarvi
effettivamente facevano la loro figura e rendevano la sua camminata molto sexy
ma mettevano a rischio le sue caviglie aveva già rischiato di rompersele
un paio di volte da quando le aveva indossate
Nervosamente guardò
l'orologio erano le otto passate e di Ryo nessuna traccia
Quel pomeriggio
quando era uscito Kaori gli aveva chiesto se tornava per cena cercando di dare
un tono casuale alla sua voce temeva infatti che se avesse lasciato trapelare
le sue intenzioni forse Ryo non si sarebbe fatto vedere
Scese in soggiorno
per dare gli ultimi ritocchi alla tavola che aveva apparecchiato prima di salire
a vestirsi
Si appoggiò alla tavola cercando di assumere una posa
sexy
ma si sentì ridicola e fatta una risatina nervosa sfiorò
la tovaglia cercando di togliere delle inesistenti pieghe risistemò le
posate, i fiori, forse doveva accendere le candele così per creare un po'
più di atmosfera. Prese un fiammifero e lo accese con mani tremanti
Lo
squillo del telefono la fece sussultare corse a rispondere mentre il cuore accelerava
i battiti:
- Pronto?
- Ciao Kaori sono Miki, volevo sapere come sta andando
E
fare gli auguri a Ryo. Cosa state facendo?
- Sto aspettando Ryo è uscito
a comprare una bottiglia di sakè
- cercò di dare alla sua voce
un tono allegro e casuale mentre sbirciava l'orologio ormai erano quasi le 21:00
dove diavolo era Ryo
- Allora tutto bene?- domandò l'amica
-
Certo
Salutami Umi e gli altri e divertitevi
- Ci vediamo quando
torno
così mi racconti il resto della serata
- le sussurrò
con tono complice e malizioso Miki
Non sapeva bene neppure lei perché
aveva mentito a Miki
ma non voleva rovinarle le vacanze. Erano partiti tutti
e quattro: Miki e Falco assieme a Mick e Kazue per una vacanza alle Terme
A
dire la verità Miki aveva proposto a lei e Ryo di unirsi a loro ma Ryo
aveva borbottato che non voleva certo passare una settimana in un albergo isolato
in montagna senza altra compagnia che una donna mezzo uomo
La cosa si era
conclusa allo stesso identico modo di mille altre volte Ryo era stato letteralmente
spiattellato come un scarafaggio contro il muro del Cat's Eye
***
Ryo
camminava barcollando reggendosi a malapena in piedi.
Aveva passato tutta
la notte nei locali di Shinjuku a bere sakè birra e a filtrare con tutte
le conigliette e le cameriere concludendo la nottata con uno spettacolo di strip
tease che aveva riscosso un certo successo nel locale tanto che il proprietario
gli aveva proposto un ingaggio fisso:
- Meglio non lo dica a Kaori quella virago
con la scusa della penuria cronica di denaro sarebbe capace di costringermi ad
accettare - borbottò tra sé
Si diresse verso casa dicendosi che
le martellate di Kaori cominciavano a farlo sragionare
D'improvviso si ritrovò
a pensare alla sua socia senza rendersene conto come gli accadeva spesso ultimamente:
forse avrebbe fatto meglio ad accettare l'invito di Umi e Miki e gli altri a passare
con loro il week end alle Terme
sarebbe stato perfetto
Scosse la testa
guardandosi in giro:
- Cosa diavolo mi ritrovo a pensare
- però
la delusione e il dolore sul viso dei Kaori quando lui aveva detto che non aveva
intenzione di rinchiudersi in una baita con un mezzo uomo
era stata molto
peggio di qualsiasi fulmine o della sua reazione con martelli e company.
Entrò
in casa cercando di non far rumore non voleva svegliare Kaori e prendersi un kompeito
perché era rientrato tardi e completamente ubriaco
camminando in punta
di piedi cercò di arrivare alla sua camera ma una luce soffusa dalla cucina
attirò la sua attenzione
Kaori lo aveva aspettato alzata come
tutte le notti ma ciò che Ryo vide quando entro nel soggiorno lo lasciò
senza parole
Si era addormentata seduta al tavolo del soggiorno apparecchiato
per due con una elegante tovaglia di pizzo e le candele sui candelabri che ormai
erano dei mozziconi ormai consumati che lanciavano gli ultimi guizzi di luce.
Indossava un abito elegante e si era anche truccata per l'occasione
Ryo
osservò la sua socia e una stretta al cuore gli fece ricordare che quel
pomeriggio lei gli aveva chiesto se sarebbe tornato per cena
ma lui per riuscire
ad uscire in santa pace le aveva risposto di sì e poi non ci aveva più
pensato
quindi era questo quello che aveva in mente
Una cena per il
suo compleanno
e lui si era dimenticato
Si avvicinò a lei
e cercando di non svegliarla le accarezzò i capelli mormorando il suo nome
poi la prese in braccio per riportarla nella sua camera ma Kaori si svegliò:
-
Ryo
- mormorò incerta
- Ehi aspettavi Babbo Natale per caso? Siamo
un po' in anticipo mi pare - la canzonò lui
- No aspettavo te -disse
lei semplicemente
Lui la rimise giù per nascondere il proprio imbarazzo
e distogliendo lo sguardo, entrambi potevano sentire il rumore del battito del
cuore dell'altro
Ryo era di fronte a lei, con le sue mani sulle spalle.
Gli occhi a incontrare i suoi
Lo sguardo di lui le tolse il respiro mentre
il suo cuore batteva più veloce:
- Kaori devo chiederti una cosa
Kaori
poteva sentire il suo cuore martellarle nel petto la sua mente formulava pensieri
sconnessi
Forse
Un grosso sorriso apparve sulla faccia di lui mentre
diceva con voce volutamente infantile
- Dov'è il mio regalo?
Kaori
si staccò da lui e fece qualcosa che non avrebbe mai creduto di fare, cercando
di assumere un posa languidamente sensuale si appoggiò al tavolo :
-
Questo è il regalo - disse provando a imitare il tono di voce che aveva
sentito usare da Saeko migliaia di volte quando voleva convincere Ryo
L'uomo
la guardò per qualche istante poi scotendo la testa e incrociando le braccia
al petto disse:
- Non scherzare
Kaori si scostò dal tavolo arrossendo
lievemente:
- EH???
Ryo piagnucolò nuovamente:
- Io voglio
una regalo vero, non un'imitazione
Una inquietante aura blu si materializzò
attorno a Kaori. Impugnò un Martello e schiacciò Ryo contro il muro:
-
Tu razza di insensibile essere!!
Kaori tolse il martello e guardò Ryo
cadere sul pavimento. Infuriata lo afferrò per il bavero dell'impermeabile
e lo scosse vigorosamente
- Non riesci a essere gentile con me almeno una volta?
Poi piangendo si allontanò dalla stanza
Il rumore della
porta sbattuta al piano di sopra risuonò per tutta la casa.
Ryo fu risvegliato
dalla sensazione che ci fosse qualcuno nella stanza. Guardò l'orologio
sulla parete era l'una del mattino. Si tirò su a sedere e si rese conto
di essere sul pavimento della cucina
Che cosa era successo? La testa gli
faceva un male terribile:
- Che cosa mi ha colpito? - si chiese parlando da
solo a voce alta
- Credo sia stato un Martello da 2000t
questa volta
Kaori ci è andata giù pesante. Devi smetterla con questa vita
-
gli disse una voce
Ryo sussultò. Quella voce! La conosceva! Era la
voce di
Ma non poteva essere
Guardò nella direzione da cui era
giunta e vide una figura indistinta, dinoccolata ferma nello specchio della porta.
Ryo barcollò più per la sorpresa che per l'alcool che aveva in corpo
quando si vide davanti il volto del suo ex socio che si riaggiustava gli occhiali
sul naso con un sorriso serio e triste:
-
Ma
Maki
Makimura
- balbettò incespicando e chiedendosi cosa diavolo ci aveva messo nel suo
sakè il barista
Il sorriso si allargò:
- Ciao Ryo
Vedo
che ti ricordi di me
- Cosa vuoi?
- Sono venuto a trovarti
Ryo era rimasto fermo immobile a guardare il suo ex socio che doveva essere
morto da otto anni fermo davanti a lui. Si lanciò su Makimura con l'intenzione
di abbracciarlo dicendo allegramente:
- Amico mio andiamo a farci una bevuta
come hai vecchi tempi
- ma si ritrovò con la faccia sul pavimento
dopo aver attraversato il corpo del suo ex socio:
Makimura si volse indietro,
a guardare Ryo ancora steso per terra e in faccia dipinta un'espressione idiota
. Si tolse gli occhiali dal naso e cominciò a pulirli:
- Sono morto,
Ryo
- sospirò
- Ah, ah, ah! L'avevo dimenticato
- Ryo gli
indirizzò un sorriso vergognoso - Dimmi una cosa - farfugliò poi
mentre cercava di ricomporsi - sono ubriaco marcio, pazzo o morto?
- Quale
delle tre ipotesi ti farebbe stare meglio?
Ryo era convinto di essere completamente
ubriaco e che quella fosse un'allucinazione quindi aveva deciso di assecondarlo.
Rimase fermo mentre l'altro continuava a guardarlo.
- Non è una visita
di piacere questa Ryo. Io sono venuto per una ragione, mi serve il tuo aiuto
- Makimura finì di pulirsi gli occhiali e sospirò
Ryo fece un
cenno del capo al suo precedente partner.
- Makimura.
- Devo fare una cosa
molto importante. Bhè perché fai quella faccia?
- Sei un'allucinazione
sicuramente
dovuta alla martellata di Kaori
- No non sono un'allucinazione
Sono un
fantasma
- precisò il suo ex socio
- Vado a chiamare Kaori. Sarà
felice di vederti
Uno sguardo tormentato attraversò la faccia
di Makimura, ma poi si raddolcì e scosse la testa:
- Non sono venuto
per vedere lei. Ancora
Ora seguimi, Ryo. Devo mostrarti molte cose stanotte.
Possiamo andare
- si volse verso di lui
- Avevi detto che ti dovevo aiutare
a fare qualcosa- disse Ryo
- Sì ma per aiutarmi ci sono delle cose
che devi vedere
La stanza scomparve e fu sostituita da un'altra:
Un bambino
sedeva in un angolo di un piccolo appartamento intento a guardare con impazienza
fuori dalla finestra. Ryo lo osservò con attenzione, sembrava stesse aspettando
qualcuno infatti abbastanza spesso si voltava verso l'orologio appeso all'altra
parete e ogni volta che vedeva che le lancette non si erano spostate di molto
la delusione si dipingeva sul suo volto.
La porta si aprì e un giovane
entrò nella stanza con un pacco nascosto dietro la schiena:
- Maki chan!
Sei a casa!
Ryo guardò stupito il bambino:
- Kaori
- mormorò
riconoscendo solo in quel momento la sua socia in quella ragazzina con i capelli
corti e con indosso una salopette
- Cosa mi hai portato?Cosa mi hai portato?-
chiedeva impaziente la piccola Kaori cercando di sbirciare dietro le spalle del
fratello
- E perché avrei dovuto portarti qualcosa
- disse quello
facendo finta di nulla
La piccola Kaori lo guardò seria:
- Maki chan
-
Ma no sciocchina te lo avevo promesso
ecco qui
Buon compleanno Kaori
chan - e le porse un pacchetto
Prima di dedicarsi a scartare il pacco la piccola
Kaori si sporse verso il fratello chinato verso di lei e gli diede un bacio sulla
guancia:
- Ti voglio tanto bene Maki chan
E anche se non mi portavi nulla
bastavi tu
Ryo si volse a guardare nella direzione del suo socio e vide
che aveva gli occhi lucidi dietro le lenti degli occhiali:
- Era il primo compleanno
che passava senza nostro padre
E io le avevo promesso che non l'avrei mai
lasciata senza un regalo di compleanno
Mentre Ryo tornava ad osservare Kaori
che giocava con il cane di peluche la scena piano si dissolse davanti a lui e
si fece tutto nero:
- Ho sempre cercato di fare del mio meglio con lei
Di
essere un buon fratello, di non farle mai mancare nulla
Kaori è sempre
stata una bambina solitaria e malinconica
Forse non l'aiutò avere
un fratello maggiore come me
- Finché tu provvedesti a lei era felice
Non
ho mai capito perché me l'affidasti
- concluse amaramente
L'altro
non rispose.
- Questo è il 31 marzo di 9 anni fa -disse piano invece
Makimura - Ricordi?- e Ryo sussultò a quelle parole
La scena cambiò
di nuovo. Adesso erano in un appartamento che Ryo ricordava. In una piccola cucina
una Kaori adolescente era indaffarata a preparare il pranzo:
- Ciao Maki chan
-
disse quando sentì aprire e chiudersi la porta si girò per sorridere
a suo fratello, che gli sorrise di rimando con affetto
Guardò dietro
di lui per un istante:
- Non è venuto? - il suo tono era un po' deluso
-
No. Ha detto che aveva altri piani
Può darsi l'anno prossimo
-
Ma non ci fu l'anno prossimo
- mormorò Ryo - Tu fosti ucciso
quella sera
Ryo si ritrovò ad osservare come Makimura e Kaori
lavorassero insieme in cucina. Kaori rideva molto e Makimura sorrideva mentre
loro cucinavano insieme e parlavano. Oppure Kaori raccontava e Makimura ascoltava
e annuiva. Era una scena di vita comune tra loro ma amaramente Ryo constatò
che non ne aveva fatto parte
Perché non aveva accettato?
- Perché
non accettasti?- il fantasma di Makimura lo guardava fisso, come se gli avesse
letto nel pensiero
Ryo non rispose, ma continuava a fissare quella scena di
9 anni fa. L'altro Makimura del passato si diresse verso la porta infilandosi
l'impermeabile
- Ora devo andare Kaori
- prima di uscire la guardò
ancora un volta, sorridendole non si era
- Ciao Maki chan
non fare tardi
Ok?
- Certo Kaori
e ti porterò anche un bel regalo
La ragazzina
gli sorrise dolcemente mentre la porta si richiudeva alle spalle del giovane
Ryo rimase in silenzio non osava guardare il suo vecchio socio che fece un grosso
sospiro
- Tu hai paura, non è vero? Di avvicinarti troppo a qualcuno
-
la voce di Makimura lo fece sussultare era come se gli avesse letto nel pensiero.
-
Quelli a cui mi avvicino alla fine muoiono- Ryo rispose quietamente. Così
quietamente che quasi Makimura non poté udirlo.
- E' per questo che
hai paura di avvicinarti a Kaori? Paura di lasciarle conoscere ciò che
provi?
Ryo contrasse le labbra per un breve momento come per assorbire l'affermazione.
Ma non rispose
perché in fondo non sapeva cosa rispondere, le scuse
che raccontava a sé stesso per giustificare il suo comportamento con la
sua socia non avrebbero convinto Makimura
Si volse a fissare Kaori che
stava apparecchiando la tavola, canticchiando allegramente
Si ritrovò
a chiedersi se anche quel giorno mentre preparava la sorpresa per lui era stata
così allegra
E come si fosse dissolta in fretta quella gioia mano
a mano che realizzava che lui non sarebbe arrivato
E poi quando era arrivato
si era comportato in quel modo.
- E' tempo di andare
.- gli disse il suo
socio riscuotendolo da quei pensieri
- No! Non possiamo stare ancora un poco
-
chiese Ryo
- No, mi spiace Ryo ci sono ancora molte cose che tu devi vedere
prima che termini la notte
La scena si dissolse e loro si ritrovarono in un
cimitero
- Perché siamo venuti qui?-
Makimura gli indicò
un punto del cimitero
Ryo guardò e vide una figura inginocchiata davanti
a una lapide. Si mosse in quella direzione mormorando:
- Kaori
Era
Kaori infatti inginocchiata sulla tomba del fratello,e stava singhiozzando. Non
riusciva a interrompere il fiume di lacrime che rotolavano sulle sue guance. Era
raggomitolata e il suo corpo era scosso da violenti singhiozzi
- Maki chan
perché mi hai lasciato da sola
- Questo è il 31 marzo di
un anno dopo - disse Makimura dolcemente - Il primo compleanno che lei trascorse
senza di me
E lo stava affrontando da sola. Tu non c'eri
Ryo guardò
per terra senza rispondere, non c'era tono di rimprovero nella voce del suo vecchio
socio ma lui non riusciva a giustificarsi con sé stesso
Certo anche
lui aveva sofferto per la morte di Makimura, anche per lui quello era sempre un
giorno difficile e passava quelle serate nei locali a bere fino a stordirsi solo
per scappare da quel dolore. Makimura era stato come il fratello che non aveva
mai avuto e si sentiva in colpa per non aver potuto impedire la sua morte in più
ora un nuovo senso di colpa lo stava assalendo per non aver trascorso un po' più
di tempo con lui o con Kaori dopo
Avrebbe voluto dire qualcosa ma non riuscì
a proferire una sola parola. Chiuse gli occhi ed emise un profondo sospiro
Quando
li riaprì la scena era in apparenza la stessa: erano ancora al cimitero
e Kaori era sempre inginocchiata ma non era più la ragazzina di poco prima
era
la Kaori di oggi quella che lui vedeva ogni giorno
la donna che condivideva
la vita con lui
Non stava più singhiozzando ma conversava con il fratello:
-
Sai, Maki
Oggi è una splendida giornata
-disse Kaori mettendo
dei fiori sulla tomba - Sono sicura che ti sarebbe piaciuta
- le lacrime
le riempirono gli occhi e prima che lei potesse fermarle cominciarono a rotolarle
sulle guance. Prese un fazzoletto dalla tasca dei jeans e si asciugò gli
occhi:
- Mi dispiace Maki
Mi ero ripromessa di non piangere ma non ci
riesco mi manchi tanto
- fece un profondo sospiro e sorrise di nuovo - Mi
dispiace che anche quest'anno Ryo non sia qui con me. Speravo di riuscire a portarlo
con me, ma come sempre aveva altri piani. Tu mi hai sempre parlato bene di lui
e forse comincio a capire perché. Nonostante la maggior parte delle volte
si presenti come un pervertito è una persona straordinaria. E io sono contenta
di vivere con lui
Makimura lo guardò:
- Non ho mai capito perché
l'affidasti proprio a me - gli disse Ryo
- A chi avrei dovuto affidarla?
Ryo
aprì la bocca per dire una delle sue solite battute ma Makimura lo interruppe:
-
Stai attento a quello che dici il futuro potrebbe essere pieno di ombre
- Che ombre
- chiese Ryo volgendosi verso di lui ma Makimura non rispose
e gli fece cenno di seguirlo
Ryo prima si volse verso la tomba di Makimura
ma Kaori era sparita
un brivido di freddo lo percorse
Erano davanti
a due lapidi ora, la neve cadeva fitta e aveva ricoperto quasi completamente le
due tombe. Il freddo gli penetrò fin nelle ossa:
- Togli la neve e leggi
il nome sulla lapide
Ryo poteva sentire il suo cuore martellargli nel
petto. Era l'unico rumore che sentiva. Guardò la lapide davanti a lui il
nome era completamente ricoperto dalla neve che continuava a cadere. Con un gesto
levò la neve
Il suo cuore si fermò e Ryo si lasciò
cadere in ginocchio sulla neve come un uomo colpito a morte. Guardava il nome
sulla lapide con tale espressione d'orrore che mai aveva provato in vita sua
Aveva
perso molte persone nella sua vita: i suoi genitori che non ricordava, molti compagni
e amici tra cui il suo migliore amico
Ma quel nome sulla lapide non avrebbe
mai voluto vederlo
questo era più di quanto lui potesse accettare
di perdere
Il nome che aveva letto sulla lapide era: Kaori Makimura
Ryo
stava davanti alla lapide in stato di shock. La sua mano toccò le lettere
scolpite sulla fredda pietra e ogni lettera era come un colpo in più inferto
al suo cuore
- No - alla fine mormorò- !Non Kaori! Lei è tutta
la mia vita
Makimura era fermo dietro di lui in silenzio guardando la lapide:
-
Perché mi fai questo Maki?
- E' tempo di andare
- disse Makimura
-No!
- Ryo scosse la testa incapace di staccare gli occhi dalla lapide- Dio io l'amo
-
una lacrima scivolò sul suo viso seguita da un'altra e un'altra ancora
- Io l'amo più di qualsiasi altra cosa
più della mia vita
-
Ryo, io mi ero ripromesso di occuparmi sempre di lei, ma il Destino non ha voluto
che lo facessi. Ricordi il giorno in cui morii?Ti chiesi di farlo al posto mio
- osservò Makimura -
Quello che vedi è solo uno dei futuri
possibili
Le cose possono ancora essere cambiate
Ascolta, Kaori vuole
compiacerti, renderti fiero di lei
Digli quello che provi non lasciarla sola
Ryo
non aveva risposta . Riusciva solo a stare inginocchiato davanti alla lapide fissando
il nome che vi era inciso sopra
- Avevi detto che ti dovevo aiutare per
qualcosa
- Ricorda quello che hai visto
- gli disse quello prima di sparire
assieme al cimitero e alla lapide
**********
Ryo
si risvegliò di soprassalto guardandosi in giro
L'orologio segnava
le nove del mattino
Sì ma che giorno era? Le visioni dei sogni erano
ancora vive nella sua mente e le ultime parole del suo ex socio quando lo aveva
salutato gli ritornarono alla mente:
- Ricorda quello che hai visto Ryo
La
visione della lapide con scolpito il nome di Kaori lo investì in pieno
-
No
- mormorò saltando giù dal letto e correndo verso la camera
di lei
Spalancò la porta ma il letto era intatto e non c'era nessuno:
-
Kaori! Kaori!- la chiamò ancora sperando che lei gli rispondesse dalla
cucina
La sua socia non era in casa
La paura lo assalì come un
ondata lasciandolo senza fiato
lui che aveva imparato a controllare la paura
per non perdere il controllo necessario in un lavoro come il suo ora ne sentiva
la morsa attanagliargli il cuore.
Si vestì a tempo di record e scese
nel garage. Guidò come un pazzo verso il cimitero e solo quando vide la
sua figura da lontano si calmò: lei era viva! Forse Dio o chi quella notte
gli aveva dato quell'avvertimento gli avrebbe concesso un'altra possibilità.
Si avvicinò piano.
Kaori era inginocchiata sulla tomba del fratello
e stava parlando:
- Maki
Sono venuta da sola
Sai credo che Ryo avesse
altri programmi
così non ho voluto disturbarlo. Ieri sera è
tornato ubriaco
E io l' ho preso a martellate un'altra volta
Questa
volta forse ho esagerato però
La verità è Maki che se
lui non mi ferisse così tanto tutte le volte io non lo colpirei
-
Kaori sollevò la testa verso la lapide e Ryo vide che stava piangendo -
Lo so che ti avevo promesso di non piangere Maki chan ma
mi manchi
molto.
Hai sempre reso il mio compleanno speciale e ora che si avvicina passarlo da sola
Sai
ieri doveva essere il compleanno di Ryo
che sciocca sono stata avevo preparato
tutto per bene
volevo fare qualcosa di speciale per lui e volevo che fosse
tutto perfetto
Volevo che anche lui avesse un compleanno come quelli che
mi hai sempre dato tu - un singhiozzo le bloccò la voce.
Ryo allora
si avvicinò:
- Kaori speravo di trovarti qui
Lei non si volse
né diede segno di averlo sentito ma quando Ryo si sedette dietro di lei
parlò:
- Cosa sei venuto a fare? - il tono di lei era gelido
- Mi
sono svegliato e non ti ho trovato
- La colazione era pronta sul tavolo,
l' ho preparata prima di uscire
-
Io non cercavo la colazione cercavo
te
Kaori scosse la testa:
- Voglio restare sola Ryo
- Non
dovresti restare sola in un giorno come questo
- Che ti importa? - si
strinse nelle spalle - Torna dalle tue conigliette
cosa ti importa di me.
Ryo
le passò un braccio attorno alle spalle attirandola a sé:
- Sei
gelata Kaori!- esclamò - da quanto sei qua?
- Da quando hanno aperto
stamattina
- avrebbe voluto divincolarsi ma il tepore del suo corpo era così
piacevole, si lasciò andare contro di lui trattenendo il fiato sperando
che Ryo non le dicesse una delle sua cattiverie
- Ti prenderai un malanno-
la rimproverò invece con voce dolce lui
- Volevo venire a trovare Maki
mi
manca così tanto ma in questo periodo
Ryo le accarezzò
una guancia sentendo sotto le sue dita l'umido delle lacrime:
- Kaori
io
mi
dispiace per ieri sera
- buttò fuori tutto d'un fiato lui - ti ho
rovinato la sorpresa per me
- Non fa nulla. Avrei solo voluto ecco
-
trattenne il fiato per qualche secondo ma il fatto di non guardarlo in viso le
dava coraggio-
rendere il tuo compleanno qualcosa di unico e speciale
per
te
che in fondo sei la mia famiglia
Dopo la morte di Maki
e dopo
che anche Sayuri è andata a New York
- non terminò la frase
perché Ryo la fece girare verso di sé:
- Non l'avevo capito
Mi
dispiace sono stato un vero stupido
Senti però potremmo rimediare
stasera che ne dici? Potremmo cucinare qualcosa insieme e magari tu potresti metterti
quel bel vestito di ieri sera
Kaori lo guardava incredula:
- Bhè
non c'è bisogno di cucinare la cena di ieri sera è in frigo
-
Allora è tutto perfetto
poi magari potremmo uscire a fare quattro
passi
Kaori lo guardava stupita:
- Ma il tuo compleanno era ieri
Ryo
si strinse nelle spalle:
- Dettagli
-
Poi come se non potesse più
resistere a un impulso che da tempo gli urgeva nel cuore si chinò a sfiorarle
le labbra con un bacio leggero. Kaori sussultò di sorpresa ma poi rispose
a quel bacio inatteso stringendosi a lui
Quando dopo qualche minuto si staccarono
erano entrambi senza fiato e un po' imbarazzati:
- Non so perché tu
sia stata donata a me - mormorò lui a pochi centimetri dalle sue labbra
-
Non lo so, - lei si sporse quel tanto che bastava per baciarlo ancora, arrossendo
per la sua audacia - Ti amo
Questa volta fu Ryo a sussultare di sorpresa
la calma con cui Kaori gli aveva detto quelle parole lo lasciarono stupito:
-
Ti amo anche io mia piccola Kaori chan - e scoprì quanto in fondo fosse
facile dirlo
- Credi che lui sia felice, di questo, voglio dire
- mormorò
piano lei mentre il suo cuore accelerava i battiti a quelle parole
- Bhè
se non mi ha ancora ucciso con una maledizione dal cielo credo che possiamo dire
che approva
-scherzò Ryo stringendola a sé e facendola alzare
Si volse indietro un attimo e nel riverbero del sole gli parve di vedere il
suo ex socio in piedi vicino alla sua lapide che si stava sistemando gli occhiali
e li osservava sorridendo:
- Grazie socio
credo di aver capito- mormorò
-
Dicevi? - gli chiese Kaori incuriosita alzando lo sguardo su di lui
- Nulla
- poi allungando il passo - sarà meglio andare casa se vogliamo prepararci
per partire
- Dove andiamo? -chiese lei sorpresa
- Non dovevamo andare
alle Terme da Miki e gli altri? Così potremmo festeggiare anche il tuo
compleanno
31
marzo
La camera del piccolo alberghetto
alle terme era illuminata dalla luce della luna che entrava dalla finestra ad
accarezzare le due figure che dormivamo allacciati sotto il futon nel centro della
stanza. Tutto era pervaso da un senso di pace profonda che aleggiava tutt'intorno.
Una delle due persone che dormivano si mosse piano e si alzò cercando di
non svegliare chi dormiva accanto a lei. Si avvicinò alla finestra lasciando
vagare lo sguardo sul cielo stellato. Una lacrima si formò all'angolo dell'occhio
per poi scivolare sulla sua guancia. Due braccia forti la circondarono da dietro
stringendola a sé:
- Cosa fai?
- Stavo dicendo a Maki quanto io sia
felice...
Ryo sorrise baciando i capelli di Kaori:
- Credo lo sappia...Dai
torna a dormire, domattina dobbiamo partire presto
- E' stato tutto un sogno...questi
giorni...- mormorò Kaori felice che nell'oscurità Ryo non loa vedesse
arrossire - ho paura che finisca...
- Non finirà...mai - gli disse lui
facendola voltare verso di sé e chinandosi a baciarla dolcemente.
Piano
la condusse verso il futon e assieme tornarono a dormire. L'orologio a pendolo
nel corridoio suonò i dodici tocchi della mezzanotte con lentezza un'ombra
cominciò a materializzarsi sulla porta. L'immagine di un uomo con gli occhiali
e l'impermeabile stazzonato un sorriso si dipinse sul volto magro.
Sfiorò
il viso della giovane addormentata:
- Buon compleanno Kaori...questo era il
mio ultimo regalo...
E svanì assieme all'eco dell'ultimo rintocco...
FINE
Commento
E'
nata così di getto, scritta senza pensarci molto. Mi mancano molto...tutti
quanti e a volte non basta riprendere in mano i volumetti di City Hunter...Non
trovate anche voi?
A presto
Arigato Gozomashita
Kaorichan