LOVE FEVER


 

Prefazione: Preparatevi ad un alto capitolo 'non troppo' allegro.
Io vi avverto, anche se, conoscendo il soggetto non dovreste meravigliarvene. Ah! Dimenticavo di dirvi che per l'idea del pugno in gola ho preso spunto dalla scena di un film di Elvis: Jailhouse rock Un'altra ricaduta di Elvisite Non vi interessa? Si, ma io ci tenevo a precisarlo^^.
Preciso inoltre che io non so assolutamente niente ne di medicina ne di chirurgia...quello che scrivo deriva completamente dalla mia mente, non dalla messa a frutto di conoscenze particolari. Chiedo scusa agli esperti del genere...
Già che siamo in vena di scuse, ne approfitto per farle a tutti i fans dei samurai, se nelle mie fic questi ultimi appaiono un po' (giusto un po' e!^^) OOC.
A presto

 

CAPITOLO 3

 

Ryo

Nello stato di semi-coscienza dato dall'affievolirsi dell'effetto dell'anestesia, cerco di dare un volto o un nome alle ombre che danzano innanzi ai miei occhi, ai rumori che, attutiti e distanti, raggiungono il mio udito.
Lotto con tutte le forze per svegliarmi del tutto...per riprendere il controllo del mio corpo...Simo ha bisogno di me...non posso restare qui.
Dopo non-so-quanto tempo, lunghi istanti fatti di eternità [non so da chi ho preso questa frase,cmq non è mia, sorry NdA], i miei occhi riescono a mettere a fuoco, le orecchie a distinguere i suoni.
Subito noto la presenza di Kimo al mio fianco.
"Kimo..."riesco a dire, almeno credo...la bocca impastata e la voce che non so neppure da dove mi sia uscita, ne se mi sia uscita.
"Si, amico, sono qui" la sua risposta mi conferma di aver effettivamente parlato.
"Portami da Simo...ti prego...ce la faccio..."
"Ryo...io..."
"Sta bene, vero? Perché tutto va bene se lui sta bene" ['Romeo e Giulietta' con un lui al posto del lei...non ho resistito alla tentazione^^ NdA].
Rispondimi amico...ti prego.
"E' vivo..."
E allora perché quella faccia...cosa c'è che non so? Sto impazzendo...
"ma..."

TU-TUM

"..." perché non parla?! 'Ma'...COSA?! Dannazione! Perché non parli?!
"Parla!"

Kimo


Come faccio a dirglielo? Mi chiede di parlare, ma non ne ho neppure la forza.
"E'...in coma"
Il suo volto perde colore a vista d'occhio...mi guarda...scuote violentemente la testa.
"No...NO...NOOOO!"
Salta giù dal letto, ma le gambe, ancora deboli, non lo reggono, e cade tra le mie braccia...come è potuto accadere tutto questo? Questa domanda mi assilla, ma non c'è risposta.
Non doveva accadere.
Punto.
E' invece ora Ryo piange disperatamente tra le mie braccia, ed io piango assieme a lui.
"Fatti forza..." dico, a lui e a me stesso.
Si asciuga le lacrime col palmo della mano, i suoi occhi lucidi per le lacrime, ma persi nel vuoto, spenti nella disperazione.
"Portami da lui..."
Mi dice con una voce che stento a riconoscere, e che non dipende dall'anestesia...
Annuisco e lo precedo.


E' più di un'ora che non fa altro che stare appiccicato a quel vetro, mormorando in continuazione, come una litania 'torna da me, ti prego, ti prego Simo, torna da me'
Mi fa così pena...
Sono qui, dietro di lui, appoggiato al muro e guardo la scena...impotente!
Che diavolo gli è saltato in testa a quello stupido?!
So che non l'ha fatto di proposito, non sarebbe mai arrivato a tanto...ci mancherebbe...
E' stato un fottutissimo incidente...ed ora...assieme a Ryo, è proprio Shido quello che sta più male.
Ora è con Sami al commissariato...spero che non combini danni...anche se non so quanto resisterà se non lo lasceranno andare...
Simo è stato sempre come un fratello per lui...ed ora deve riprendersi da ben due shock.
Il pensiero che ci sia Sami con lui, mi solleva e non di poco. Saprà risolvere la situazione per il meglio.
Ritorno a guardare Ryo, sempre immobile contro quel vetro, e Simo, dentro quella stanza.
I dottori sono ancora dentro, lo stanno visitando per cercare di chiarire quali siano, precisamente, le sue condizioni.
Il coma, ringraziando il cielo [hehehehe^^ NdA], non è profondo [Va bene tutto...ma non esageriamo! E detto da me, non è cosa da poco^^ NdA].
Sami è riuscito ad avere la freddezza necessaria per salvarlo in tempo...sarebbe bastato qualche minuto, qualche secondo di ritardo e...
Mi tremano le gambe al solo pensiero.
Passo una mano sulla fronte e sugli occhi, a voler cancellare quel terribile pensiero.

Finalmente i dottori si decidono ad uscire...
"Come sta?" Li assale subito Ryo, con aria di chi è in attesa di una condanna a morte.
"Il coma è lieve" risponde quello che da' l'impressione di essere il primario "si sveglierà a breve"
"Cosa intende con 'a breve'?"
"Un giorno, due, una settimana...chi può saperlo?"
"A breve e?!" Ringhia Ryo, con un'espressione che mi induce ad intervenire prima che si avventi sul mal capitato dottore.
Mi avvicino e poso una mano sulla sua, già stretta a pugno.
Lui comprende il mio gesto e si rilassa, tornando a guardare attraverso il vetro.
"Che mi dite della sua gola?" chiedo a bassa voce, per non farmi sentire da Ryo, timoroso di una risposta negativa "in che condizioni è?".
Il dottore comprende e si sposta un po', io lo seguo.
"E' recuperabile. L'incisione è stata effettuata con grande precisione, e di conseguenza non ha causato danni. Non appena le sue condizioni saranno migliorate lo opereremo, in modo da ripristinare la normale funzione respiratoria...in realtà...quello che mi preoccupa...e la fonazione"
"Cosa vuol dire con questo? Che rimarrà...muto?!"
"Potrebbe...si. C'è questa possibilità. Non mi sento di escluderla a priori...faremo del nostro meglio. Ora se volete potete entrare, gli farà sicuramente bene sentire la vostra presenza.Ora se volete scusarmi..."
Se ne va...
Non lo saluto neanche...immerso totalmente nella strana sensazione che si avverte quando non si sa se essere felici o tristi...quando si è in preda allo sconforto totale, e invece si dovrebbe provare sollievo...
E' vivo...si sveglierà...respirerà normalmente...dovrei essere felice, sollevato.
E invece no...
Perché ora che so che sta 'bene', il pensiero che potrebbe restare...muto...toglie ogni traccia di gioia.
Forza Kimo.
Mi avvicino a Ryo.
"Il dottore ha detto che possiamo entrare"
annuisce.
Decido che per ora è meglio non dirgli niente.

 

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