Il resto è silenzio
Capitolo 7
Nel silenzio della notte solo i loro
fievoli respiri erano percepibili.
Una notte serena, senza vento, senza nuvole,
illuminata da una splendida ed immensa luna piena, alta in cielo come a vegliare
sui due novelli amanti.
Tutto sembrava perfetto, finchè una voce, poco
più che un fruscio, si insinuò tra i sogni di Hanamichi.
Una
voce che lo chiamava per nome, appena percettibile, lontana, eppure familiare.
Il
rossino lemtamente aprì gli occhi, quasi ad assicurarsi che quel sussuro
non fosse altro che un parto dei suoi sogni.
Sorrise rassicurato nel trovarsi
di fronte il viso beatamente addormentato del suo Kaede.
Quando....
"Hanamichi"
Spalancò
gli occhi, ormai completamente sveglio.
Quel sussurro si era trasformato in
una voce chiaramente udibile, e dannatamente vicina.
Cominciò a guardarsi
attorno, mentre la paura e l'aspettativa crescevano in lui.
Dopo qualche istante
di silenzio tentò di autoconvincersi che forse non era ancora completamente
sveglio, che fosse stata tutta un'allucinazione, un sogno nato dal dormiveglia.
Chiuse
gli occhi, ma l'agitazione e l'ansia non gli davano pace.
Strinse tra le sue
la mano di Rukawa, era quasi tentato di svegliarlo, ma non sapeva cosa dirgli,
non voleva certo essere preso per pazzo, e poi era quasi sicuro che, qualunque
cosa o chiunque fosse, riguardava solo ed esclusivamente lui.
All'improvviso
una travolgente sensazione di vuoto e di freddo si impadronì di lui.
Si
sentiva come trasportato in un altro tempo e in un altro luogo, o meglio, era
come se le dimensioni di spazio e di tempo fossero completamente sparite.
Lentamente
si mise a sedere, la schiena appoggiata allo schienale del letto, la mano che
ancora stringeva quella di Rukawa.
Emise un profondo respiro.
Non aveva
paura, non più.
Nell'oscurità e nel silenzio della notte, attese,
conscio che la sua attesa non sarebbe durata a lungo.
Infatti dopo qualche
istante...
"Hanamichi"
"Ti sento, parla pure"
Ormai
quella voce era a pochi passi da lui, lo sentiva, era vicina, eppure così
lontana, inarrivabile.
"Chi sei, cosa vuoi da me?"
Non un tremito
mentre parlava, non un'incertezza.
Non sapeva spiegarsi il perchè, ma
sapeva che non aveva nulla da temere, che quella voce gli era amica, e che conosceva
la persona alla quale...era...appartenuta.
"Sai chi sono" disse finalmente
la voce.
Di fronte a lui cominciò ad emergere dall'oscurità un
alone di fumo, che andava via via rischiarandosi.
"So chi sei come so
che non è possibile che sia tu...eppure lo sei [ ????? NdTUTTI....mi è
venuta così ^^'' NdS] vero? Papà?"
"Sono io figliolo,
o meglio, quel che resta di me"
La luce cominiò a diventare più
forte, mentre una figura andava pian piano delineandosi.
Hanamichi era senza
parole, combattuto tra la gioia di poter parlare con suo padre e lo stupore nel
vedere quello che non avrebbe mai creduto possibile.
Lentamente la figura si
vece più chiara, e la luce diminuì fino a scomparire del tutto.
Ora
di fronte a lui c'era suo padre così com'era in vita, all'apparenza di
carne e sangue e non di solo spirito.
Le lacrime ripresero a solcare il volto
del rossino.
"Non devi aver paura figliolo"
"Non ho paura"
"So
che mi vuoi bene e che ti manco, e anche per me è la stessa cosa, credimi.
So
quanto hai sofferto per me e per ciò che ha fatto tua madre, ma non devi
biasimarla, perchè quello che ha fatto lo ha fatto solo per te, per garantirti
il futuro che ti spetta...lei sa benissimo quanto crudele e spietato possa essere
tuo zio"
Hanamichi era molto confuso da quelle parole..aveva sempre pensato
che suo padre non avrebbe mai approvato il comportamento di sua madre, eppure
proprio dalla sua voce stava sentento il contrario. Non che suo padre ne fosse
felice, certo, ma di certo non la condannava...in quel momento si sentì
profondamente in colpa per il comportamento assunto con sua madre, senza neppure
cercare di capire, di trovare una spiegazione...
"Non devi sentirti in
colpa di nulla, so quanto hai sofferto e quanto soffri"
"Non preoccuparti
per me...ora va meglio"
Pensava a Kaede e all'amore per lui, la mano ancora
nella sua, come unico appiglio alla realtà.
"Lo so. Sono felice
per la tua felicità, e credimi, non vorrei per nulla al mondo essere io
a doverla incrinare, ma se non sarò io sarà qualcun altro, quindi
preferisco avvertirti subito...tuo zio ti vuole morto"
Hanamichi era senza
parole...certo, non si aspettava di certo il contrario, ma sentirselo dire con
tanta sicurezza e proprio da suo padre...cominciò ad avere paura...cominciò
a temere per se e soprattutto...non sapeva il perchè, ma temeva per Kaede.
"E'
molto pericoloso...io l'ho sempre sottovalutato, non immaginavo neppure che sarebbe
riuscito ad arrivare a tanto...è accecato dall'odio per me e per tutto
ciò che mi è caro...non ha esitato ad uccidere me, e non esiterà
ad uccidere te. Ha mille occhi, mille risorse e non esiterà ad usarle se
si accorgerà che sei una minaccia.
Stà attento figliolo, ti sorveglia...te
e...." il suo sguardo si posò su Rukawa " le persone a cui tieni"
"Kaede?!
Sa di me e Kaede?! Ma come....?"
"Te l'ho detto figliolo. Quando
si pone un obiettivo, Keiji non tollera nessun intralcio. Poco tempo fa ti considerava
solo un ragazzino...ora ha scoperto che tu sai ciò che ha fatto, e impiegherà
qualsiasi mezzo per farti tacere, daltronde non può permettersi di farti
sparire da un giorno all'altro, e questa deve essere la tua forza.
Devi agire
prima di lui.....
Devo andare ora, l'alba è vicina...mi dispiace Hanamichi,
vorrei tanto dirti 'dimentica tutto è vivi la tua vita', ma Keiji non te
lo permetterà"
" Neppure io me lo permetterò. Vedrai
papà, saprò vendicarti"
"Attento! Non farti dominare
dalla rabbia...ora più che mai devi agire da vero Tensai. Abbi cura di
te e di chi ti vuole bene, compresa tua madre"
Pian piano la figura di
suo padre iniziò a perdere consistenza.
"Aspetta papà! Ho
ancora tante cose da...." svanito "dirti".
I primi raggi del
sole fecero il loro ingresso tra le tende.
Attorno a lui tutto era nuovamente
silenzio...fuori e dentro di lui...un silenzio inquietante che non permetteva
neppure di pensare.
La mano di Rukawa che si muoveva lentamente nella sua riportò
la sua mente al suo corpo.
"Hana...."La sua voce impastata dal sonno...il
suo Kaede....avevano appena cominciato ad amarsi, e niente e nessuno sarebbe riuscito
a dividerli...
"Dormi Kaede...è ancora presto."
"Nh"
-Te
lo giuro!-
Hana: Hem...potrei sapere cosa ho giurato?
Sanada:
Taaaante cose^^
Ru: zzzz.....zitti un po'! zzzz...
Hana: Possibile che questa
volpaccia dormigliosa non abbia sentito niente? Perchè solo io? Perchè
tutte a me! Chi sono io? Babbo Natale? Eh?
Sanada: No, sei il Tensai...basta
e avanza non credi? ^__^
Hana: oh! Beh! In effetti! ^_______^ sentito Ru? Anche
lei lo sa! Lo sanno tutti che sono il Genio!
Ru
CONTINUA...
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