Tokyo, ore 19:00
- Aeroporto di Tokyo
Una settimana passò velocemente,
e per i 4 giapponesi era finalmente venuto il tanto agognato giorno della partenza;
Neanche
a dirlo, quello più emozionato di tutti era Kogoro, che nei giorni che
lo separavano dalla partenza si era documentato il più possibile sulle
bellezze italiche, naturalmente non solo quelle "artistiche"
inoltre
sperava che la sua fama di geniale investigatore avesse superato anche i confini
nipponici, illuso di essere un detective di fama mondiale;
Conan e Ran, così
emozionati anche loro, tanto che nessuno dei due la notte prima riusciva a prendere
sonno, parlavano con gioia tra loro riguardo ciò che avevano saputo o che
già conoscevano dell'Italia e delle sue tradizioni, della città
di Roma e i suoi monumenti; e Conan, anche delle squadre di calcio!
Il professor
Agasa invece sembrava quello più tranquillo: così tranquillo che,
in attesa che i quattro assieme agli altri passeggeri venissero chiamati per l'imbarco,
non trovava meglio da fare che dormire saporitamente
Sembrava che niente
e nessuno potessero svegliarlo, ma ci pensò il segnale acustico dell'altoparlante,
che annunciava ai passeggeri del volo Tokyo - Roma di prepararsi per l'imbarco.
Se
il segnale acustico aveva avuto l'effetto di destare il professore, ebbe anche
l'effetto di cancellare il sorriso "malizioso" dalla faccia di Kogoro
e trasformare la sua espressione in una maschera di terrore! Ran aveva ragione:
Kogoro aveva paura dell'aereo!
******
Roma,
ore 23:00, Aeroporto di Fiumicino
E così, dopo 12 ore
di volo che parevano interminabili (non per Kogoro che era imbottito di sonniferi),
i nostri finalmente misero piede in terra italiana, quasi commossi per questo
sogno che finalmente si realizzava
"Quanto sei bella
Roma, quann'è sera,
quanno la luna se specchia dentro er Fontanone,
e
le coppiette, se ne vanno via,
quanto sei bella Roma, quanno piove
Stanchi
per il lungo viaggio, ma eccitati per l'inizio del loro soggiorno in Italia, Agasa,
Conan e gli altri dopo aver aspettato i bagagli presero il taxi che li portò
all'Hotel Plaza, un bellissimo ed elegantissimo hotel in Via del Corso, una delle
vie più famose e rinomate della capitale.
Durante il tragitto in auto
che dall'aeroporto li aveva condotti fin nel cuore della città, Conan e
Ran non facevano che guardare fuori dai finestrini questo nuovo paesaggio a loro
sconosciuto, ma che subito li aveva affascinati!
E che sorpresa quando si resero
conto che il loro hotel si trovava vicinissimo a P.zza di Spagna, quella piazza
così famosa per la sua bellezza e per essere una delle più rinomate
passerelle di moda a livello mondiale! Non vedevano l'ora arrivasse il giorno
dopo, per poter andare a scoprire anche il più piccolo angolo di questa
gemma di storia e di fascino, che è Roma.
Quanto sei
grande Roma, quann'è er tramonto,
quanno l'arancia rosseggia ancora
sui sette colli,
e le finestre so tanti occhi,
che te sembrano dì
quanto sei bella
Ancora a quest'ora c'era parecchia gente
in giro, specialmente giovani che si andavano a divertire e a chiacchierare nei
vari pub sparsi per le vie, ma anche tante famiglie, tante coppie di giovani innamorati,
che non volevano perdersi il piacere di camminare per le strade della città
con quella tranquillità e quell'atmosfera quasi magica, che può
dare una città di notte.
E anche quella canzone, che il conducente del
taxi ascoltava a ripetizione, sembrava abbracciarsi meravigliosamente a questa
atmosfera.
Quella musica e quelle parole rimasero in mente ai quattro turisti
tanto da accompagnarli fin nei sogni...
Oggi me sembra che
er
tempo se sia fermato qui
"
_________
GIORNO 3
Roma,
10:00 - camera 11 dell'Hotel Plaza
- Oh, Conan! Vieni a vedere
che bello!
Un caldo e accesissimo solo diede il benvenuto nella capitale a
Ran, che alzatasi prima di tutti, dopo essersi data una sciacquata e aver riordinato
i lunghi capelli, corse verso la persiana per far penetrare nella camera tutta
la luce e l'energia possibile, e ammirare il panorama che si poteva scorgere dal
loro albergo; sotto i suoi occhi decine e decine di negozi di moda, gioielli e
non solo, si snodavano come un lungo serpente fino a terminare la loro corsa in
una piazza nella quale era possibile distinguere una lunga colonna proprio nel
mezzo; ovunque c'era tanta gente che andava e veniva,
Conan, svegliato da
Ran, sembrava un cadavere ambulante! L'effetto del fuso orario si faceva sentire
su tutti, ma specie su di lui che aveva il corpo di un bambino gravavano le poche
ore di sonno fatte, perché il piccolo detective la sera prima fu piuttosto
tardo a cadere nelle braccia di Morfeo
già per via della differenza
di orario non aveva molto sonno, in più sapete com'è no? Quando
si sa che il giorno dopo passerai una giornata bella e intensa, un'esperienza
nuova che si prospetta affascinante, si è talmente eccitati dalla voglia
che arrivi quel giorno che ci si nega quasi automaticamente la strada più
breve per giungervi: dormire appunto. Fu così che prese sonno solo dopo
un paio d'ore essersi coricato.
- Wow
- esclamò Conan
guarda
laggiù, dove c'è quella colonna
da quello che ho letto su internet
dovrebbe essere P.zza del Popolo
o P.zza Colonna
mah! Beh, non vedo
l'ora di andare in tutti e due i posti! ^_^
- Sì Conan, anche io! ^_^
Tu vai a svegliare il professore che io sveglio quel ghiro di mio padre
ieri
sera ha preso l'ultimo sonnifero che gli era rimasto
-_-
******
Roma,
10:30 - ristorante Hotel Plaza
Nella grande e lussuosa sala
da pranzo oramai semivuota, Agasa, Conan e Ran si ritrovarono, così attorno
a un tavolo per consumare la loro prima colazione all'italiana;
Agasa:
Mmm.. caspiterina, siamo gli ultimi a fare colazione!
Conan: Lo credo bene
professore ci siamo svegliati così tardi!
Ran: Almeno noi ci siamo svegliati
quel pigro di mio padre non sono riuscita a tirarlo giù dal letto!
Agasa:
Ahahah, stai tranquilla Ran, vedrai che ci penserà la donna delle pulizie!
Ran:
Mah, speriamo
ma senta professore, è oggi che inizia la conferenza?
Agasa:
Oh sì, certo! Oggi più che la conferenza in sé per sé
c'è una sorta di introduzione agli argomenti che verranno dibattuti nel
corso delle varie giornate e cose del genere
diciamo che è più
un modo per ritrovarsi tra vecchi amici di università!
Conan: Perché
professore, lei ha frequentato l'università in Europa?
Agasa: Oh, devi
sapere che l'università dove andavo io in Giappone, era ai tempi una delle
poche che offriva borse di studio all'estero per gli studenti più meritevoli,
ed io sono riuscito a studiare 2 anni in Inghilterra per poi ritornare a Tokyo
e laurearmi!
Ran: Wow, deve essere stata un'esperienza fantastica!
Sì,
lo è stata
- commentò il professore con quella malinconia
tipica delle persone anziane che ripensano alla beatitudine della loro giovinezza,
della quale ovviamente ricordano solo i lati positivi, giungendo spesso a conclusione
che i giovani siano senza problemi -
e non vedo l'ora di incontrare qualche
mio vecchio
collega!
Già
e speriamo che questi suoi vecchi
compagni di studi nel frattempo siano diventati dei veri e propri geni vero? -
aggiunse Conan alludendo alla speranza di poter trovare qualcuno in grado di risolvere
il suo problema, mentre finiva di bere il suo bicchiere di latte e caffè;
Agasa:
Eheheh
ben detto!
Ran: Ma
io a volte non vi capisco
é_è
Agasa:
Cosa pensate di fare oggi ragazzi?
Ran: Beh, visto che è tardi, fino
all'ora di pranzo ci conviene rimanere nei dintorni, penso che percorreremo in
lungo e in largo questa via, entrando in tutti i negozi e provando tutti gli abiti
che mi piacciono! ^__^
Oh no
é_è - pensò il piccolo
Detective rabbrividendo solo all'idea - spero che stia scherzando
-.-
Bene,
bene, bene
- sentenziò Agasa massaggiandosi la pancia per l'ottima
colazione - allora Conan, se ti dovessi stancare di visitare negozi, puoi anche
raggiungermi al convegno! Si tiene presso la città universitaria, quindi
non ti sarà difficile trovarla, basta chiedere!
Conan: D'accordo professore,
verrò senz'altro!
In realtà Conan avrebbe addirittura
preferito girare senza sosta per negozi con Ran, piuttosto che assistere ad un
noiosissimo convegno, ma il professore aveva detto che oggi era solo una giornata
di presentazione, e poi, dopotutto, egli era interessato in prima persona; il
suo sogno di ritornare ad essere Shinichi, poteva forse avverarsi
******
Roma,
ore 18:00, Aula Magna della Facoltà La Sapienza
Decine
e decine di scienziati, professori, assistenti, giornalisti, tutti provenienti
da ogni parte del mondo per questo convegno internazionale della scienza! Decine
di cervelli che lavoravano tutto l'anno e che poi si riunivano in qualche bella
città per confrontarsi e mettere le proprie scoperte e conoscenze a disposizione
di tutti; quest'anno inoltre, cadeva anche l'assegnazione del premio alla migliore
invenzione tra quelle presentate da un gruppo di circa una dozzina di scienziati,
una sorta di concorso che si ripeteva ogni 5 anni e che dava la possibilità
di ricevere un'ingente somma di denaro da spendere completamente ai fini deontologici
che l'attività di scienziato comportava, praticamente di occuparne la maggior
parte nella ricerca e nella sperimentazione!
Il professor Agasa, che aveva
ascoltato con attenzione tutta la cerimonia di apertura, ed aveva visto sfilare
davanti a sé tutti i suoi colleghi che avrebbero tenuto conferenze nei
giorni seguenti, non era uno dei partecipanti a quel concorso; anche se i soldi
gli avrebbero certo fatto comodo, non gli piaceva dover lavorare per mettersi
in competizione con altri suoi colleghi, egli vedeva la scienza come un grande
carro che tutti gli "eletti", ovvero gli scienziati, dovevano trainare
sempre più in là, anche un passo alla volta, senza però mai
pestarsi i piedi tra di loro; e inoltre, forse era questa la motivazione più
importante, era così sincero ed onesto che sapeva che non avrebbe speso
i soldi ricevuti in caso di vittoria, per continuare e migliorare le sue ricerche,
bensì per migliorare il suo tenore di vita!
Ora la conferenza era finita
e tutti quanti si ritrovarono nell'ampio spiazzale dell'università, dove
era stato allestito una sorta di buffet, con lunghe tavolate sovrastate da tutte
le più buone specialità italiane: mozzarelle, prosciutto, melone,
tanti formaggi e verdure, e soprattutto tanta pasta!
L'atmosfera era cordiale,
i giornalisti intervistavano i vari pezzi grossi, i diaframmi delle macchine fotografiche
si aprivano e chiudevano a ripetizione, e vecchi amici e compagni di studi si
ritrovavano dopo tanti anni, facendosi i complimenti reciprocamente e mentendo
altrettanto reciprocamente sul fatto di trovare l'altro: "per nulla cambiato!"
Agasa
si aggirava tra i tavoli famelico, non voleva perdersi nemmeno un prodotto della
favolosa cucina qual è quella italiana, e di tanto in tanto lanciava delle
occhiate con la speranza di ritrovare qualche faccia conosciuta!
Un timido
venticello non riusciva certo ad alleviare la calura e l'umidità che impregnavano
l'aria, tuttavia la sera si stava avvicinando ed il sole era già sensibilmente
meno potente;
Mentre era indeciso tra il prendere un altro piatto di pasta
all'amatriciana, o di provare la pasta con quella strana salsa verde, il professor
Agasa si sentì bussare dietro la schiena
- Agasa!
Sei proprio Agasa! Ti ricordi di me??
Il professore, all'inizio
sbigottito, fece mente locale tra i suoi compagni dell'università, finché
non ne trovo un paio che, perlomeno per altezza e colore dei capelli, corrispondessero
all'uomo che lo aveva appena chiamato per nome;
- Ehm
Rooney?
Waylon Rooney?
- Esatto!! Ahahah, ne è passato di tempo eh!
- Eh
già
noi non possiamo certo dirci non siamo per nulla cambiati!
-
Perché, mi trovi molto invecchiato?
- Oh no, no
anzi! A dire la
verità ti trovo benissimo!
Ed in effetti le parole di
Agasa non erano semplice retorica; il professor Waylon Rooney, suo vecchio compagno
di corso all'università di Oxford, con il quale tra l'altro non era nemmeno
in rapporti troppo di amicizia, si mostrava ben più giovane dell'età
che in effetti aveva!
Alto circa 1,80, gli occhi profondi e neri, come i capelli,
che il professore portava a spazzola evidenziando la brizzolatura sopra le orecchie,
si intonavano bene col colore della pelle, un olivastro piuttosto marcato, che
probabilmente, era dovuto a qualche lampada artificiale.
Sbrigati i primi,
consueti convenevoli, i due non resistettero al bisogno di rievocare il passato,
di ricordare i vecchi compagni, professori, e tutte le situazioni difficili e
divertenti che si erano trovati a vivere a Oxford, durante i due anni di permanenza
del professor Agasa; nonostante i due non si frequentassero troppo, avevano in
comune parecchie esperienze legate a quei tempi, e ciò fece sì che
il professor Agasa entrò parecchio in sintonia col prof. Rooney
-
E dimmi Agasa, farai parte dei candidati al concorso delle scienze?
- Oh no,
no
non sono abbastanza "ferrato" per questo genere di competizione!
-
Beh
forse è brutto dirlo, ma
meglio così!
- Cosa intendi
dire?
- Vedi
io sono uno dei partecipanti, scelti tra un gruppo di più
di cento ricercatori, e spero proprio di farcela ecco!
Oh, i miei complimenti
allora! - fece Agasa stringendogli la mano e sorridendo bonariamente - e
se
posso permettermi
in che cosa consiste la tua ricerca?
Il professor Rooney
si incupì un attimo, come se infastidito dalla domanda di Agasa, che se
ne accorse e subito ritirò indietro tutto;
Agasa: Ah,
scusami, scusami tanto! Probabilmente queste sono cose che vanno tenute segrete
sino al momento della gara! Ecco, come vedi
con questo tipo di concorsi non
ci so proprio fare! Ahahah ^^
Rooney lo guardò e sorrise;
la simpatia del professore gli fecero abbassare la guardia, e lo convinsero a
credere che in fondo, se anche gli avesse rivelato di che cosa trattasse la sua
ricerca, non sarebbe stata poi mica la fine del mondo! E poi, moriva dalla voglia
di raccontare a qualcuno che cos'era il frutto della sua mente, di vedere la sua
espressione meravigliata, di ammirazione! E, a una decina di giorni dal concorso,
non resisteva più all'attesa
- E va bene professor
Agasa, - fece Rooney accostandosi alla spalla di Agasa per poter parlare a voce
più bassa - ti dirò sommariamente cosa sono riuscito a fare in questi
3 anni di studi in laboratorio
- Oh bene, bene, dimmi! - fece Agasa realmente
interessato;
- Ecco, dopo un primo anno dedicato soprattutto alla ricerca e
allo studio teorico, nel secondo anno mi sono buttato anima e corpo nella produzione
di una sorta di farmaco con effetti quanto mai strepitosi: infatti, facendo assumere
a dei topi da laboratorio diverse quantità di questo farmaco, sono riuscito
a produrre una crescita istantanea delle loro cellule ossee e dei loro tessuti
epidermici e muscolari! Praticamente riesco ad accelerare enormemente il loro
processo di crescita!!
Il professor Agasa a queste parole rimane di sasso!!!
Quasi non credeva potesse essere vero! Era venuto fin qui con lo specifico intento
di poter trovare qualche sorta di aiuto per Shinichi e, come se fosse piovuto
dal cielo, ecco un suo vecchio compagno di studi, il professor Rooney, che gli
fornisce la soluzione su un piatto d'argento! No, troppo bello, non poteva essere
vero!
- Che cosa c'è professore, ti sei bloccato di
colpo! Ritieni forse la mia ricerca immorale?
- Oh
oh no, tutt'altro!!
E'
è geniale amico mio!!
- Ah
molte grazie! E' che la vedevo
così sorpreso
- Eh dimmi
Agasa si fece
un po' avanti per avere ulteriori delucidazioni sull'argomento, per vedere se
questa pista fosse realmente praticabile, se non ci fossero problemi magari sulla
sperimentazione umana, o cose del genere
ma non vi riuscì, in quanto
proprio in quel momento due amici del prof. Rooney si avvicinarono a quest'ultimo
per salutarlo e scambiare due chiacchiere, cosicché in rispetto della "privacy"
che regnava in questo genere di confidenze, il professor Agasa preferì
non andare oltre con la curiosità e congedarsi dall'inglese; prima di farlo
però, riuscì a ottenere una sorta di appuntamento in un bar della
Capitale col professor Rooney, proprio per poter parlare tranquillamente di questo
farmaco miracoloso che, forse, potrebbe essere la salvezza per Shinichi
******
Roma,
ore 19:30, spiazzale della città universitaria
Mentre
il sole iniziava a perdersi rosso dietro gli alti palazzi, tutti tra i giardinetti
e le viottole dell'università osservavano incuriositi quel bambino con
la giacca blu e il papillon, la testa grande e degli occhiali ancor più
grandi, che si aggirava da qualche minuto per la città universitaria in
cerca di qualcuno
finalmente, vicino ad un tavolo dove venivano versati
per l'assaggio alcuni tra i vini più buoni della zona, ecco scorgere l'inconfondibile
sagoma del suo obiettivo
- Professor Agasa, finalmente
l'ho trovata!
- Oh Conan, eccoti qua, ti aspettavo! Come è andata la
giornata con Ran?
- Oh, lasci stare
come aveva annunciato ha fatto visita
a quasi tutti i negozi di via del Corso
ed ha comprato un mucchio di vestiti
e oggetti inutili
-__- Però la città è davvero bella!
-
Bene, sono contento che ti sia piaciuta
sai Conan
forse ho una buona
notizia per te!
- Di che si tratta?
Il professore così,
senza dilungarsi troppo, raccontò a Conan del prof. Rooney e della sua
ricerca, e informò il giovane detective di non prendere appuntamenti per
la mattina dopo, perché sarebbero andati entrambi all'appuntamento col
professore per vedere se ci fosse qualche possibilità per realizzare il
suo sogno;
- Ma è fantastico professore!!! - esclamò
colmo di felicità Conan!
- Sì, ma
non ci fare troppo l'idea
come
ti ho detto ne so pochissimo ancora e magari potrebbe rivelarsi addirittura dannoso
per l'uomo
finora è stato provato solo su topi, almeno credo
-
Speriamo bene
sarebbe bellissimo!
- Agasa! E' incredibile
che anche tu sia riuscito a laurearti!!! Ma come sei invecchiato!
Questa voce!
Questa voce così fastidiosa, così deridente e monotona, nonostante
sia un po' cambiata col tempo, per il professore era inconfondibile! Era quella
dell'odiato Martin Ruby, un altro compagno di Oxford! Con questo però,
i rapporti erano piuttosto particolari! I due non facevano altro che punzecchiarsi
tutti i giorni, di darsi dell'ignorante, dell'incapace, ma in realtà si
stimavano moltissimo
solo che, non si sa come, presero l'andazzo di stare
sempre a bisticciare tra di loro, ed i due anni di Agasa in Inghilterra passarono
con Martin "il tarlo" Ruby sul groppone!
Se non avessi
riconosciuto la tua fastidiosa voce avrei fatto fatica a distinguerti da Babbo
Natale
Martin il tarlo! - rispose Agasa sorridendo e voltandosi appena verso
il suo ex compagno;
- Vi conoscete professore? - fece Conan divertito dalla
scenetta;
- Sì Conan
devi sapere che il professore che hai ora
davanti a te è uno delle persone più intelligenti che io abbia mai
conosciuto
tuttavia è anche una delle più antipatiche! è_é
-
Ahahah
non dargli retta piccolo
in realtà il tuo nonnino dice
così perché gli rode ancora il fatto che io avessi mooolto più
successo di lui con le ragazze!
- Ma cosa dici! A parte che non sono suo nonno,
e poi ero IO ad avere più successo!
- Beh Agasa
capisco che tu
all'età che ti ritrovi possa aver perso un po' la memoria
- Ma
che impertinente
solo perché ha un paio d'anni meno di me
-___-
I
due si fecero una grossa risata e si abbracciarono, ma nel farlo il professor
Ruby estrasse dalla tasca un foglio di carta bianco con un pezzo di scotch in
alto e con su scritto "I'm an idiot", e lo appiccicò dietro la
schiena del professore fingendo di dargli le pacche sulle spalle, e facendo poi
l'occhiolino a Conan per raccomandarsi di tenergli il gioco!
Doveva essere
proprio un tipo simpatico, pensò Conan! Già adesso sembra una peste,
figurarsi da giovane! Eppure, a vederlo non lo si sarebbe detto
di statura
media, radi capelli castani e corporatura esile, insomma
proprio un tipico
vecchietto! Invece, a detta del professor Agasa, un vero genio.
Agasa:
Allora Ruby
partecipi anche tu al concorso delle scienze?
Ruby: Oh no
per
me quelle sono cose superate
e poi
non ci sarebbe gusto a competere
con dei pivelli
vincerei senz'altro! Non mi dire che tu partecipi?? Cosa
hai inventato, un apparecchio acustico di ultima generazione?
Agasa: è__é
Col tempo sei diventato ancora più acido e meschino! Comunque no, non partecipo!
Sai che a me non sono mai piaciute questo genere di cose!
Ruby: Lo so
ed
era uno dei motivi per i quali ti stimavo particolarmente
Agasa: Grazie
comunque
quando inventerò un elisir di giovinezza te lo farò sapere, sembra
che tu ne abbia bisogno!
Ruby: Ti pareva che non doveva essere tua l'ultima
parola! -.-
Agasa: Ma sai chi partecipa? Ti ricordi di Waylon Rooney?
Ruby:
Oh, certo che mi ricordo di lui! E' uno scienziato di buona fama qui in Europa
e
così ci riprova
Agasa: Riprova? In che senso?
Ruby: Beh, anche
cinque anni fa, nell'edizione precedente, portò un suo esperimento al concorso,
ma arrivò 4°
chissà forse lo ha perfezionato!
E
di cosa si trattava? - aggiunse il professore incuriosito dando poi un colpetto
a Conan per avvertirlo di stare con le orecchie aperte
probabilmente si
trattava dello stesso esperimento di crescita rapida che proponeva quest'anno!
Ruby:
Mmm
se non ricordo male era qualcosa di piuttosto interessante
ah, ci
sono! Propose un farmaco in grado di alterare il PH della pelle! Ma arrivò
quarto perché, anche se valida teoricamente, la sua ricerca si dimostrò
poco efficace in campo empirico, ovvero non funzionò molto, mi pare con
una media inferiore al 50% sui volontari che assunsero il farmaco
inoltre,
anche nei casi in cui si verificava un'alterazione del PH questa era non troppo
considerevole e poi non era duratura! L'equilibrio acido della pelle si ristabilizzava
dopo pochi minuti; ma la cosa più importante credo, fu la scarsa utilità
di un farmaco del genere! Ma magari a te sarebbe servito Agasa, non hai mai avuto
un buon odore!
Agasa: Ma come ti permetti!! Se eri tu quello che non si cambiava
mai le mutande!
Conan: °°° Che schifo
é_è °°°
Ruby:
Ahahah
ok, finiamola
è stato un piacere reincontrarti vecchio
Agasa
questo è il mio biglietto da visita, se ti va di farti risentire
chiamami pure sul cellulare!
Agasa: Tsk
se proprio ne avrò la
necessità
è stato un piacere anche per me!
I
due si strinsero la mano sorridenti e si congedarono; visto che l'ora si era fatta
tarda Conan e Agasa, un po' delusi dal non aver avuto nuove informazioni riguardo
il farmaco di Rooney, si incamminarono verso la metropolitana per tornare in Hotel
per la cena e poi andarsi a riposare, così da essere pronti domani ad incontrare
quello che Conan sperava fosse il suo "salvatore"
Conan:
E così domani conosceremo un po' del mio destino
Agasa: Già
Shinichi
speriamo di avere buone notizie
Conan: A dire il vero non
vorrei essere troppo ottimista
magari stasera starò tutta la notte
a pensare di poter tornare grande, e poi invece non se ne potrà fare niente
ci
resterei malissimo!
Agasa: Forza
vedrai che andrà bene!
Conan:
Grazie professore
speriamo! ^_^
Agasa: Conan
?
Conan: Sì?
Agasa:
Non vorrei allarmarti ma
c'è qualcosa di strano
Conan: Che
cosa?
Agasa: La gente che camminando ci sorpassa
ecco
mi guarda
in faccia e ride
!
Conan: Eh
? A...ah! Il foglietto!
Agasa:
quale
foglietto?
FINE CAPITOLO 2