AMBURGO -
GERMANIA
-Ma guarda cosa mi tocca vedere!
-Hey Annika, che
ti prende? Se ti agiti così non riesco a pettinarti come si deve!
-Niente..è
solo che..guarda cosa scrivono su certi giornali! Io e Schneider
-..e
non è vero?
-No che non lo è! - le sue guance diventarono dello
stesso colore della sua maglia del Manchester United.
-Hey, chiedevo così..non
ti scaldare
solo
lasciati pettinare!
Annika, senza nemmeno sapere
come, si era lasciata convincere da Helena, sua cugina, ad andare dalla parrucchiera,
così, giusto per una sistematina ai capelli..
-Visto che tu non pensi
mai ad altro che a quel dannato pallone!Te lo ricordi o no che sei una ragazza?!
Ora
si trovava lì, e su una delle riviste aveva visto una foto di lei e Karl
insieme..Tze! "la sua nuova fiamma"! "Com'è che questi non
si fanno mai gli affaracci loro?"La sua vita sentimentale non era forse già
abbastanza confusa al momento?
L'aveva conosciuto appena dopo essere arrivata
ad Amburgo per disputare una partita.
Da quel che aveva capito, Genzo l'aveva
trascinato allo stadio come punizione per una scommessa persa. Come inizio non
era stato di certo uno dei migliori! Lei l'aveva giudicato uno smorfiosetto con
la puzza sotto il naso e con la freddezza di un iceberg. Dopo quella volta si
erano incontrati parecchie volte, anche a correre nel parco la mattina presto
Nel
frattempo continuava a guardare quella foto.
Bhe, sì, in effetti potrebbe
sembrare che noi, ..è anche un bel ragazzo
però
In
quel momento alzò lo sguardo e vide il suo riflesso nello specchio..
Ma
guardati..sei qui ad Amburgo da una settimana in più di quello che avevi
previsto..e non sai nemmeno perché
o forse sì
Sta
di fatto che non era sicura se il momento della giornata che aspettava maggiormente
fosse la corsa mattutina con Schneider..oppure le serate in compagnia dei vecchi
ricordi con Genzo..
Oddio, non che fosse pazza per Genzo, chiaro. Erano anche
lontani parenti tra l'altro..
Ma in quelle serate aveva ritrovato qualcosa,
come dire, un filo a cui si aggrappava ferocemente: il filo che la collegava a
lui.
Come poteva aver creduto, anche solo per un attimo, che una volta lontana
dal Giappone avrebbe potuto allentare la miriade di ricordi che la circondavano
Venendo
ad Amburgo si era trovata faccia a faccia con Genzo e per un attimo aveva chiuso
gli occhi desiderando con tutta se stessa che riaprendoli l'avrebbe visto lì
al suo fianco e in quel momento si era sentita schiacciata dalla consapevolezza.
Nel torpore in cui si trovava poteva, forse, ancora per un po', fingere che lui
fosse lì con lei, che non fosse cambiato nulla.
Anche se forse
forse
non ci sarebbe stato spazio se non per il calcio, sempre.
Accidenti, e pensare
che lei una volta, cosa aveva detto a Hiyuga? Ah, sì!"L'importante
è giocare a calcio! Rinuncerei anche a comportarmi da ragazza se potesse
servire a farmi giocare !". Eh sì, brava! Si sarebbe fatta un applauso
da sola! Come no! Magari giocare anche assieme a lui! Reprimendo ogni volta i
suoi sentimenti
che si era accorta di provare tempo prima
Quando era
partito per il Brasile le aveva anche sorriso così
in quel momento
si sarebbe voluta aggrappare alle sue gambe per fermarlo, per gridare
-Non
partire!
Ma era rimasta immobile a muovere la manina come una perfetta scema.
Quella notte aveva versato lacrime amare.
Accidenti! Ci era cascata di
nuovo! E pensare che lui non poteva nemmeno immaginare.. Il loro era sempre stato
un legame strano, ma basato solo sull'amicizia, si era sempre detta! Sì,
e allora perché c'era sempre e solo lui nei suoi pensieri?
Perché
era bravo a palleggiare e faceva tiri spettacolari?Sicuramente!
E ora lui giocava
in Brasile..in BRA-SI-LE..e magari aveva trovato qualche bella brasiliana
"se
solo una di loro osa toccarlo, mi fiondo là e la rovino con una pallonata
in faccia!!"
Sì, ma che diritti aveva lei su di lui?
Risposta:nessuno
"Oh
mio Dio Annika! Se non puoi dimenticarlo cerca almeno di non pensare a Tsubasa
ogni due minuti!".
-Già -disse facendo una smorfia allo specchio.
-Come
dici?
-No
nulla..
Fosse stato così semplice.