Sonoko era partita. Mikan l'aveva
sentita andare via. Erano solo le 6.15 del mattino ma lei aveva sentito tutto,
visto che non aveva chiuso occhio per tutta la notte. Sapeva già che i
prossimi quattro giorni per lei sarebbero stati infernali.
La
sveglia suonò era ora di alzarsi per andare a scuola. Anche se Hisashi
era sveglio da un pezzo. Aveva sentito sua madre andare via. Si levò dal
letto e andò in bagno aveva proprio bisogno di una bella doccia. Mentre
stava per aprire la porta del bagno questa si aprì da sola e dal suo interno
ne uscì Mikan con solo l'accappatoio addosso e i capelli bagnati che le
ricadevano lunghi sulle spalle. Era uno spettacolo e Hisashi ne fù abbagliato.
Mikan sgranò gli occhi non si aspettava di trovarselo davanti di solito
Hisashi non era ancora in piedi a quell'ora.
"Buongiorno" Disse Hisa
riprendendosi.
"Buongiorno" Disse Mikan e gli passò veloce
di fianco per dirigersi nell sua stanza.
< Cominciamo bene
Mi sa che
dovrò farmela fredda quella doccia!> Pensò Hisashi ancora sconbussolato
dalla bellezza di Mikan.
Al solito anche quella mattina Hisashi
era andato da solo a scuola. Dopo averla vista uscire dal bagno non aveva più
incontrato Mikan quella mattina. Era uscita molto prima di lui da casa.
Anche
quella mattina Hisashi seguì poco e niente le lezioni e quando il professore
lo chiamò alla lavagna per risolvere un'equazione fece una figura pietosa.
Ora se lo sentiva proprio: l'avrebbero bocciato! Doveva smetterla di pensare a
Mikan!
Mikan in classe era come assente; nella sua mente da
giorni vorticava l'immaggine di Hisashi con la ragazza dai capelli ricci. Non
riusciva proprio a togliersela dalla testa e ogni volta che ci ripensava stava
sempre più male. Non avrebbe mai immagginato che innamorarsi di qualcuno
sarebbe stato così doloroso.
Hisashi restò ad
allenarsi da solo anche dopo che il resto della squadra fù andato via.
Quel giorno aveva fatto pena e il Gorilla gli aveva ordinato degli allenamenti
extra. Naturalmente Akagi era restato per controllare che Mitsui eseguisse il
suo ordine e per aiutarlo negli allenamenti.
<Accidenti al gorilla sono
già le sette e mezza di sera! Proprio oggi che avevo deciso di parlare
con Mikan!!> Pensò Hisa.
"Che stai combinando Mitsui?!Insomma
ti vuoi concentrare si o no? Se continui così non ti metto tra i titolari
della partita contro il Kainan!!!" Disse Akagi arrabbiato.
"Non c'è
bisogno che urli! Ora mi concentro Akagi!" Disse Mitsui doppiamente arrabbiato
con sé stesso che non riusciva a concentrarsi e con Akagi che stava assistendo
alla sua brutta figura. Doveva assolutamente farcela lui amava il basket e voleva
battere quei sbruffoni del Kainan.
Finalmente alle nove di
sera il povero Mitsui stremato dalle forze tornò a casa. Tutto era silenzioso.
Si chiese se Mikan fosse a casa e già incominciò a preoccuparsi
andò a bussare alla sua camera.
"Mikan ci sei?" Chiese Hisashi
dalla porta.
"Si, mi sono messa a letto ho sonno" Disse Mikan dalla
sua camera.
"Ah
" Mitsui ci rimase male, voleva parlarle, ma
sembrava che quel giorno tutti si fossero messi contro di lui.."Va bene buonanotte
allora" E il povero Hisa andò in cucina a farsi un panino. Più
tardi telefonò Sonoko per rassicurarsi che se la stessero cavando. Anche
Hisashi andò a letto presto era molto stanco anche lui.
Anche
la mattina dopo Mikan andò a scuola prima di Hisashi. Hisashi non né
poteva più di questa situazione, non vedeva l'ora di parlarle. Decise che
dopo gli allenamenti l'avrebbe aspettata all'uscita del club d'arte. Ma anche
quel giorno gli andò male infatti quando andò al club lo trovò
chiuso.
"Maledizione!!! Speriamo che sia a casa le devo assolutamente
chiedere cosa le prende e perché mi evita"
Hisashi tornò
a casa ma Mikan non c'era.Erano ormai le nove quando sentì delle voci che
provenivano dalla strada riconobbe la voce di Mikan e si affacciò alla
finestra. Vide Mikan con un casco in mano e un ragazzo sulla moto che le stava
parlando e che riconobbe come Atsuko. Gli andò il sangue alla testa.
"Grazie
Sakuya per la bella serata, mi sono divertita molto" Disse Mikan sorridendo.
"Grazie
a te! e' proprio vero è stata una serata bellissima, spero che ne avremo
delle altre.." Disse Atsuko usando il suo tono di voce più affascinante.
"Vedremo.."
Rispose Mikan evasiva si salutarono e Atsuko partì con la sua moto mentre
Mikan si infilò nel condominio.
Hisashi dopo avere assistito a tutta
la scena si mise a trafficare nervoso in cucina, si stava preparando il solito
panino.
Mikan sentì dei rumori provenire dalla cucina e decise di affacciarsi
un attimo a salutare Hisashi prima di andare a rifugiarsi in camera sua. Non voleva
che lui si insospettisse e cominciasse a capire che il suo strano comportamento
nei suoi confronti fosse dovuto al fatto che lei era innamorata di lui.
"Ciao,
sono torn.."
"Era ora!! Quando il gatto non c'è i topi ballano!
Certo che hai davvero un pessimo gusto in fatto di ragazzi! Non mi sarei mai aspettato
che potesse piacerti un viscido come Atsuko!!!" Disse un Hisashi arrabbiatissimo.
"Mi
hai spiata?! Ma come ti permetti!!! E poi questi non sono affari tuoi!! Non sei
mica mio fratello maggiore!!!" Disse lei furiosa.
"Sono affari miei
eccome!! Tu sei stata affidata a mia madre e quando lei non c'è tocca a
me controllare che non combini guai! E stai tranquilla che con quell'Atsuko combinerai
quello più grosso! Ci siamo capiti no! I tipi come lui mirano solo a una
cosa!!!" Disse Mitsui livido di rabbia. La gelosia lo stava facendo andare
fuori di testa.
"SEI UN BASTARDO! GUARDA CHE LE RAGAZZE NON SONO TUTTE
COME QUELLE CHE FREQUENTI TU!!" Disse Mikan gridando. Ribbolliva di rabbia,
ma per chi l'aveva presa! Corse in camera sua e si chiuse dentro.
"VAI
AL DIAVOLO!!!!!!" Le gridò dietro Hisashi buttò furioso il
suo panino nella spazzatura prese le chiavi della macchina e uscì di casa
sbattendo il portone.
Mikan piangeva disperata sul suo letto
da almeno mezzora, quando squillò il telefono di casa. Dapprima lo ignorò,
ma poi pensando che sicuramente era Sonoko, si decise a rispondere per non farla
insospettire.
Si schiarì la voce e rispose:
"Pronto?"
"Mikan
sei tu! come stai cara?" Disse la madre di Mikan che la chiamava almeno una
volta alla settimana.
"Sto bene" Mentì lei freddamente. Era
sempre fredda con sua madre, ce l'aveva con lei perché l'aveva allontanata
da Tokyo e quindi da suo padre che lei adorava.
"Sei sicura di stare bene?
Sonoko mi ha chiamata per dirmi che è dovuta partire e che siete in casa
da soli. Va tutto bene?
Avete bisogno di qualcosa?" Chiese ancora preoccupata
Noriko.
"Si, avrei bisogno di un padre!!! E per colpa tua non posso vederlo!
Sei solo un egoista! Se a te non và di vederlo più, non significa
che non debba vederlo anch'io!!" Cominciò Mikan ad attaccare la madre,
quelle scene tra loro due succedevano spesso.
"Non ricominciare con questa
storia! Ti ho già detto che rivedrai molto presto tuo padre, quindi smettila
di comportarti come una bambina capricciosa!" Disse irritata Noriko.
"Ti
odio! non chiamarmi più!!" E Mikan riattaccò il telefono in
faccia a sua madre.In quel momento Mikan prese una decisione l'indomani sarebbe
andata a Tokyo a trovare suo padre.Aveva tanta voglia di vederlo e voleva anche
allontanarsi da Hisashi; le cose che lui quella sera le aveva detto l'avevano
molto ferita. Accidenti! Come diavolo faceva ad amare un'idiota del genere?! Si
chiese arrabbiata con sé stessa
Hisashi era
andato nel locale di Hideyuki. Aveva una faccia scurissima e Hideyuki se ne accorse
subito.
"Hisashi, che cos'hai? Va tutto bene?" Disse preoccupato.
"Hide
non sono dell'umore adatto! Dammi una birra che è meglio!" Disse Hisashi
scontroso.
Ma l'amico non si arrese.
"E questo cos'è? Ti ho
chiesto una birra! Non un succo!" Disse Hisashi irritato.
"Ed io
la birra non te la do! Sei uno sportivo, non va bene che tu beva! E poi pensavo
che il tuo periodo da ribelle fosse finito!" Disse Hideyuki un po' arrabbiato.
Non voleva che il suo amico tornasse alle pessime vecchie abitudini che aveva
un tempo.
"Accidenti a te!!" E Hisashi consapevole che quello che
gli aveva detto l'amico era vero, bevve il succo.
"E' per la ragazza dell'altra
sera vero? Ho visto come la guardavi" Cominciò Hideyuki guardandolo
in volto.
Hisashi abbassò gli occhi "Non ti sfugge nulla!"
Disse tra l'ironico e il patetico.
"Che cos'è successo?! Dai racconta"
L'incoraggiò l'amico.
Hisashi raccontò tutto a Hideyuki.
"Accidenti
Hisa-kun! Sei sempre il solito! Va bene essere gelosi ma ti rendi conto di averla
offesa quella povera ragazza?! In fondo è tornata alle nove di sera mica
alle due di notte! E poi se non mi sbaglio non è la tua ragazza.. quindi
che pretendi da lei?" Cercò di farlo ragionare Hideyuki. Sapeva bene
quanto il suo amico Hisashi fosse impulsivo e irruente.
"Lo sapevo che
non mi avresti dato ragione! Bell'amico che sei!" Disse Hisashi.
Hideyuki
lo guardava con sguardo canzonatorio e aspettò che Hisashi continuasse.
"Uffa!
Smettila di guardarmi in quel modo!Mi dai ai nervi! E va bene.. hai ragione tu
lo so.. ma che ci posso fare io l'amo! E solo per questo che sono così
geloso e che non sono riuscito a controllarmi. Sai bene come sono fatto!"
Disse Hisashi nel suo tono arrogante.
"Hisashi, ho capito che l'ami. Ma
hai mai pensato di dirglielo testone? Lei non può mica leggerti nel pensiero
sai?!" Disse saggiamente Hideyuki, a volte Hisashi sapeva essere molto ottuso.
Pensò.
"Si! Figurarsi! Mi ha evitato per una settimana e poi stasera
era con un altro! L'hai dimenticato Hide-kun?!" Disse Hisashi amaro. Stava
malissimo se ripensava a Mikan e quello stupido Atsuko insieme
"Certo
che non l'ho dimenticato. Ma da quello che mi hai detto io non penso che quell'Atsuko
sia il suo ragazzo, non l'ha neanche baciato ed è stata vaga sul dargli
un nuovo appuntamento. Tu sei troppo irruento Hisa-kun. Ti consiglio di chiederle
scusa e di confessarle al più presto i tuoi sentimenti. Potresti avere
delle sorprese
" Fece Hideyuki sibillino.
Hisashi guardò l'amico
e si sentì rassicurato dalle sue parole. In fondo poteva benissimo avere
ragione lui. Magari aveva ancora delle possibilità con Mikan
"Sai
Hideyuki, forse non hai tutti i torti. Farò come dici tu" Disse Hisashi
alzandosi dalla sedia del bancone "Grazie amico.."
Continuò
sorridendo Hisashi prima di andare via dal locale..
DRIIIIIINNNNNNNNNN
"Uffa!
E' già ora di alzarsi
.anche oggi ho dormito pochissimo!" Disse
tra sé e sé Hisashi alzandosi dal letto.
La sera prima era tornato
a casa all'una di notte. Ma quel giorno si sentiva pieno di energie aveva deciso
di confessare i suoi sentimenti a Mikan, ovviamente dopo essersi scusato con lei
per le cattiverie che le aveva detto la sera prima.
Hisashi si preparò
a tempo di record aveva messo la sveglia mezz'ora prima del solito perché
voleva parlare con Mikan quella mattina stessa. Guardò l'orologio erano
le 7:00, e Mikan non si era ancora alzata. Strano visto che a quell'ora era già
in piedi da un pezzo di solito. Forse si sentiva male oppure non aveva sentito
la sveglia o
Basta! Pensò Mitchy e decise di bussarle alla camera.
<Speriamo
non mi fucili
visto come l'ho trattata ieri sera..> Pensò mentre
bussava.
TOC TOC, TOC TOC..
Mikan non rispondeva.
"Mikan
ci sei?" Chiese, ma non arrivò nessuna risposta. Dopo cinque minuti
di inutili bussate e inutili chiamate. Hisashi decise di aprire la maniglia. Infatti
Mikan si chiudeva sempre a chiave quando era in camera. Così se la porta
restava chiusa significava che c'era e che non voleva parlargli; altrimenti
La
porta si aprì e Hisashi vide che la stanza era vuota.
"Accidenti!
Anche oggi ha fatto prima di me! Ma a che cavolo di ora è uscita?!!"
Disse ad alta voce. stava andando via quando notò una busta da lettere
sulla sua scrivania con sù scritto "PER IL CAFONE: HISASHI MITSUI!!!"
"Che
cavolo sognifica?!" Disse ad alta voce arrabbiato Hisashi mentre apriva la
lettera.Cominciò a leggere:
"Sapevo, che prima
o poi saresti entrato nella mia stanza
figuriamoci!!! Io sono andata a Tokyo
da mio padre.
Non aspettarmi per cena!!! Sayonara!!!"
"CHE
COSA?!!!! MA E' IMPAZZITA!!! SUA MADRE LA LASCIA QUI E LEI FUGGE A TOKYO DA SUO
PADRE!E MI PRENDE ANCHE IN GIRO!! ACCIDENTI A LEI! A VOLTE VORREI STROZZARLA!!
E ORA CHE FACCIO?!" Si chiese preoccupato Mitsui.
ORE
10.30 DI MATTINA. TOKYO
Mikan era finalmente arrivata a
quella che era stata per 16 anni casa sua. Finalmente avrebbe rivisto suo padre!
Per fortuna suo padre aveva il suo studio di archittettura dentro casa. Così
Mikan non avrebbe dovuto dare spiegazioni a nessuno del perché si trovasse
lì tranne che al suo adorato papà. Si fece coraggio e suonò
il campanello.
Una signora di circa trent'anni venne ad aprirle.
Mikan notò che aspettava un bambino.
"Ha bisogno di qualcosa?"
Chiese la bella signora gentilmente.
Mikan la guardò sorpresa. <Ma
chi è questa donna? Papà non ha mai avuto una segretaria. Dice che
gli complicano solo la vita. E allora chi è?> Pensò.
"Io
vorrei vedere il signor Masumi Shinohara" Disse non voleva rivelarle di essere
la figlia dell'architetto.
"Caro? Masumi c'è una signorina che
ti cerca" Disse la donna volgendo lo sguardo all'interno della casa.
"Chi
è amore?" Mikan sentì la voce di suo padre provenire da un'altra
stanza rispondere quelle parole. Il cuore le si gelò e corse come una pazza
fuori dall'elegante condominio. Lasciando di stucco la signora che quando si voltò
nuovamente per chiederle chi fosse non se la trovò più davanti.
Mikan
corse forsennatamente piangendo senza una meta. La gente per strada che la vedeva
in quelle condizioni la prese per una pazza. Dopo aver sbattuto contro varie persone
finalmente decise di alzare lo sguardo e vide poco più in là un
parco. Decise di andarci. Crollò su una panchina e ancora shokkata cominciò
a piangere disperatamente tutte le sue lacrime.
Suo padre aveva un'amante che
con tutta probabilità stava aspettando un bambino proprio da lui!!! Le
veniva da vomitare a questo pensiero.Ecco perché i suoi stavano divorziando!
E sua madre che le aveva sempre detto che il motivo del divorzio era che non andavano
d'accordo! Aveva mentito! Aveva mentito spudoratamente!!! Suo padre era un bastardo
ed un porco!!! Quella donna sembrava incinta di almeno sei mesi! Molto prima che
i suoi avessero parlato di divorzio! Ricominciò a piangere disperata nel
suo cuore si era aperto un varco enorme
ORE 18.19
KANAGAWA
KLICK KLICK
Hisashi sentì
dalla sua camera il rumore del portone di casa che si apriva. Si affacciò
e vide vicino al portone Mikan con la testa bassa immobile. Corse subito da lei
preoccupato. Mikan aveva ancora la testa bassa.
"Mikan
." Disse
Hisashi toccandole delicatamente il braccio. Mikan alzò la testa, aveva
gli occhi pieni di lacrime e il viso stravolto. Ad Hisashi venne un colpo immagginò
che le fossero successe le cose peggiori. Sbiancò.
"Mikan, che
cos'hai? Che ti è successo? Ti prego parla!" Le disse preoccupatissimo
Hisashi.
Mikan gli si buttò addosso e cominciò a piangere disperata.
Hisashi l'abbracciò sempre più in pena per lei.
"Per l'amor
del cielo! Mikan dimmi che ti è successo! Mi stai facendo preoccupare."
"Lui
lui ha un'amante! Mio padre ha un'amante che aspetta il suo bambino!!!" Disse
Mikan tra le lacrime sempre aggrappata a Mitsui.
Hisashi rimase meravigliato
dalla notizia e subito si rassicurò per fortuna a Mikan non era successo
niente di quello che lui aveva immagginato. Ma quello che lei gli aveva detto
le fece provare molta tristezza e pena per lei.
Cominciò ad accarezzarle
i capelli per tranquillizzarla. Dopo circa dieci minuti passati così, Hisashi
la convinse ad andare in camera sua per stendersi mentre lui le avrebbe preparato
un tè. Anche Hisashi aveva passato un giorno spaventoso. Era rimasto in
casa tutto il giorno e aveva saltato sia la scuola che gli allenamenti. Troppo
preoccupato per Mikan. E siccome non voleva darle problemi con le loro madri era
stato zitto e non aveva detto niente a nessuno della sua fuga tenendosi tutti
i brutti pensieri e le paure per sé aspettando trepidante una sua chiamata
e sperando che tornasse presto sana e salva. Ora lei era tornata ma era in uno
stato pietoso e il cuore di Hisashi si riempì di dolore per lei. Poteva
solo immagginare come tutto il suo mondo le fosse crollato addosso. Desiderava
solo confortarla come meglio poteva.
Hisashi portò il tè in camera
di Mikan e la trovò seduta sul letto con la testa tra le mani ancora intenta
a piangere. Posò il tè sulla scrivania e sedette sul letto vicino
a lei. Le circondò le spalle e lei si tuffò di nuovo a piangere
sul suo petto.
"Io sono andata a casa nostra.." Cominciò a
raccontare Mikan di punto in bianco sempre tra le braccia di Mitsui. "Ed
è venuta una signora col pancione ad aprirmi
ho pensato.. ma chi
è? E poi ho pensato di chiederlo a mio padre.. lei mi ha detto cosa volevo
ed io ho risposto che volevo vedere Masumi Shinohara
poi lei ha detto Caro..
e lui ha risposto Chi è amore? E io
." Mikan ricomiciò
a piangere più forte di prima quella scena le sembrava ancora qualcosa
di surreale. "Sono stata al parco per delle ore.. poi ho pensato voglio tornare
a casa voglio tornare a Kanagawa
" Riprese piangendo. Non sapeva nemmeno
come fosse riuscita a tornare era stata in stato di shock per tutto il giorno
poi le era venuto in mente il sorriso di Mitsui e aveva pensato che voleva rivederlo
che aveva bisogno di lui.. ed in qualche modo era riuscita a tornare.
Alzò
il viso verso di lui. E vide i suoi occhi pieni di tristezza per lei. Sentì
un tuffo al cuore lo amava tanto ed aveva un estremo bisogno di lui. Solo per
quel giorno, solo per qualche ora, voleva sentirlo vicino a sé. Voleva
essere amata da lui.
Gli accarezzò il viso Hisashi spalancò gli
occhi sorpreso dal suo gesto. Mikan avvicinò la bocca alla sua e cominciò
a baciarlo. Hisashi per un breve momento restò immobile colto di sorpresa
ma poi iniziò a ricambiare il bacio con la stessa dolcezza che ci stava
mettendo Mikan. Ben presto il bacio si trasformò da dolce a passionale.
Hisashi si fermò e disse in tono affannato:"Mikan è meglio
fermarci qui. Sei sconvolta e non sai quello che stai facendo.."
"Ti
prego
ho bisogno di te! Non rifiutarmi anche tu" Disse Mikan tra le
lacrime stringendogli spasmodicamente le braccia
e ricominciando a baciarlo.
Aveva un disperato bisogno di lui. Hisashi la ricambiò con la stessa intensità;
sentiva che stava per perdere il controllo della situazione, si stava lasciando
coinvolgere sempre di più da Mikan. Ben presto tutte le sue buone intenzioni
andarono a farsi benedire e Hisashi si lasciò completamente andare alle
sue emozioni. Cominciò ad accarezzare il corpo di Mikan mentre Mikan infilava
una mano sotto la sua camicia ad accarezzargli il petto. Ben presto si ritrovarono
senza vestiti e distesi completamente sul letto, nella reciproca esplorazione
dei loro corpi accaldati. E alla fine fecero l'amore.
Hisashi
era disteso sul letto con Mikan tra le braccia addormentata profondamente.
<
Maledizione, che cosa ho fatto?! Mikan era sconvolta ed io invece di farla ragionare
mi sono lasciato andare completamente ai sentimenti che provo per lei. Quando
sarà di nuovo in sé penserà che ho approfittato di lei. Mentre
invece io l'amo con tutto mè stesso! Proprio per questo sarei dovuto andarmene!
Ora lei si pentirà di tutto e mi odierà perché non l'ho fermata!Credendomi
un vile in cerca solo dell'occassione di fare del sesso.> Hisashi pensò
queste cose sentendosi tremendamente in colpa. Si alzò piano dal letto
per non svegliare Mikan, raccolse i suoi vestiti e se ne andò in camera
sua. Stava troppo male e starle così vicino nonostante lo emozionasse profondamente,
non faceva che acuire ancora di più i suoi sensi di colpa.
Non
riusciva ancora a credere di aver fatto l'amore con Mikan. Era stata un'esperienza
bellissima. Non aveva idea che farlo insieme alla persona che si amava fosse così
completamente appagante sia fisicamente che spiritualmente. In altre circostanze
avrebbe toccato il cielo con un dito, ma visto come erano invece andate le cose,
non poteva fare a meno di sentirsi un lurido verme
Tre
ore più tardi Mikan si svegliò, non rendendosi conto di dove si
trovasse, quella giornata l'aveva spossata sia nel corpo che nell'anima. Ma piano
piano cominciò a ricordare tutto. Aveva fatto l'amore con Hisashi! E poi
si era addormentata tra le sue braccia. Ma ora lui non era più nel letto
accanto a lei! Se n'era andato lasciandola sola! Questo pensiero le provocò
un senso di nausea. Sicuramente Hisashi si sentiva in colpa nei confronti della
sua ragazza. Pensò Mikan sentendosi ancora più male. Ma che diavolo
aveva fatto?! Era stata a letto per la prima volta in vita sua col ragazzo di
un'altra. Ed era stata solo colpa sua! Hisashi aveva tentato di fermarla ma lei
aveva insistito.. i suoi occhi si riempirono di lacrime. Si era comportata come
una sgualdrina pensò. Ora Hisashi chissà che avrebbe pensato di
lei! Ma lei lo amava dal profondo del cuore e solo per questo aveva fatto l'amore
con lui.
Né Mikan Né Hisashi uscirono dalle loro
stanze quella sera. Ognuno di loro aveva paura dei pensieri dell'altro su quello
che era successo poche ore prima. E tutti e due restarono a crogiolarsi nei loro
più neri pensieri.
FINE QUINTA PARTE
CONTINUA
CIAO
SONO SEMPRE IO IL TERREMOTO YUKA-CHAN!!! VI E' PIACIUTA LA QUINTA PARTE DI QUESTA
FIC?! SPERO DI SI'. COMUNQUE SE VOLETE DIRE LA VOSTRA SU QUESTA STORIA, AL SOLITO
ASPETTO LE VOSTRE MAIL^^. BENE ORA MI FIONDO A SCRIVERE LA SESTA PARTE VISTO CHE
HO L'ISPIRAZIONE. A RISENTIRCI PRESTO! BYE-BYE YUKARI^^.