ASPETTAVO SOLO TE…..

 


CAP. 5 "TUTTO IN UN GIORNO"

 

Sonoko era partita. Mikan l'aveva sentita andare via. Erano solo le 6.15 del mattino ma lei aveva sentito tutto, visto che non aveva chiuso occhio per tutta la notte. Sapeva già che i prossimi quattro giorni per lei sarebbero stati infernali.

La sveglia suonò era ora di alzarsi per andare a scuola. Anche se Hisashi era sveglio da un pezzo. Aveva sentito sua madre andare via. Si levò dal letto e andò in bagno aveva proprio bisogno di una bella doccia. Mentre stava per aprire la porta del bagno questa si aprì da sola e dal suo interno ne uscì Mikan con solo l'accappatoio addosso e i capelli bagnati che le ricadevano lunghi sulle spalle. Era uno spettacolo e Hisashi ne fù abbagliato. Mikan sgranò gli occhi non si aspettava di trovarselo davanti di solito Hisashi non era ancora in piedi a quell'ora.
"Buongiorno" Disse Hisa riprendendosi.
"Buongiorno" Disse Mikan e gli passò veloce di fianco per dirigersi nell sua stanza.
< Cominciamo bene… Mi sa che dovrò farmela fredda quella doccia!> Pensò Hisashi ancora sconbussolato dalla bellezza di Mikan.

Al solito anche quella mattina Hisashi era andato da solo a scuola. Dopo averla vista uscire dal bagno non aveva più incontrato Mikan quella mattina. Era uscita molto prima di lui da casa.
Anche quella mattina Hisashi seguì poco e niente le lezioni e quando il professore lo chiamò alla lavagna per risolvere un'equazione fece una figura pietosa. Ora se lo sentiva proprio: l'avrebbero bocciato! Doveva smetterla di pensare a Mikan!

Mikan in classe era come assente; nella sua mente da giorni vorticava l'immaggine di Hisashi con la ragazza dai capelli ricci. Non riusciva proprio a togliersela dalla testa e ogni volta che ci ripensava stava sempre più male. Non avrebbe mai immagginato che innamorarsi di qualcuno sarebbe stato così doloroso.

Hisashi restò ad allenarsi da solo anche dopo che il resto della squadra fù andato via. Quel giorno aveva fatto pena e il Gorilla gli aveva ordinato degli allenamenti extra. Naturalmente Akagi era restato per controllare che Mitsui eseguisse il suo ordine e per aiutarlo negli allenamenti.
<Accidenti al gorilla sono già le sette e mezza di sera! Proprio oggi che avevo deciso di parlare con Mikan!!> Pensò Hisa.
"Che stai combinando Mitsui?!Insomma ti vuoi concentrare si o no? Se continui così non ti metto tra i titolari della partita contro il Kainan!!!" Disse Akagi arrabbiato.
"Non c'è bisogno che urli! Ora mi concentro Akagi!" Disse Mitsui doppiamente arrabbiato con sé stesso che non riusciva a concentrarsi e con Akagi che stava assistendo alla sua brutta figura. Doveva assolutamente farcela lui amava il basket e voleva battere quei sbruffoni del Kainan.

Finalmente alle nove di sera il povero Mitsui stremato dalle forze tornò a casa. Tutto era silenzioso. Si chiese se Mikan fosse a casa e già incominciò a preoccuparsi andò a bussare alla sua camera.
"Mikan ci sei?" Chiese Hisashi dalla porta.
"Si, mi sono messa a letto ho sonno" Disse Mikan dalla sua camera.
"Ah…" Mitsui ci rimase male, voleva parlarle, ma sembrava che quel giorno tutti si fossero messi contro di lui.."Va bene buonanotte allora" E il povero Hisa andò in cucina a farsi un panino. Più tardi telefonò Sonoko per rassicurarsi che se la stessero cavando. Anche Hisashi andò a letto presto era molto stanco anche lui.

Anche la mattina dopo Mikan andò a scuola prima di Hisashi. Hisashi non né poteva più di questa situazione, non vedeva l'ora di parlarle. Decise che dopo gli allenamenti l'avrebbe aspettata all'uscita del club d'arte. Ma anche quel giorno gli andò male infatti quando andò al club lo trovò chiuso.
"Maledizione!!! Speriamo che sia a casa le devo assolutamente chiedere cosa le prende e perché mi evita"
Hisashi tornò a casa ma Mikan non c'era.Erano ormai le nove quando sentì delle voci che provenivano dalla strada riconobbe la voce di Mikan e si affacciò alla finestra. Vide Mikan con un casco in mano e un ragazzo sulla moto che le stava parlando e che riconobbe come Atsuko. Gli andò il sangue alla testa.
"Grazie Sakuya per la bella serata, mi sono divertita molto" Disse Mikan sorridendo.
"Grazie a te! e' proprio vero è stata una serata bellissima, spero che ne avremo delle altre.." Disse Atsuko usando il suo tono di voce più affascinante.
"Vedremo.." Rispose Mikan evasiva si salutarono e Atsuko partì con la sua moto mentre Mikan si infilò nel condominio.
Hisashi dopo avere assistito a tutta la scena si mise a trafficare nervoso in cucina, si stava preparando il solito panino.
Mikan sentì dei rumori provenire dalla cucina e decise di affacciarsi un attimo a salutare Hisashi prima di andare a rifugiarsi in camera sua. Non voleva che lui si insospettisse e cominciasse a capire che il suo strano comportamento nei suoi confronti fosse dovuto al fatto che lei era innamorata di lui.
"Ciao, sono torn.."
"Era ora!! Quando il gatto non c'è i topi ballano! Certo che hai davvero un pessimo gusto in fatto di ragazzi! Non mi sarei mai aspettato che potesse piacerti un viscido come Atsuko!!!" Disse un Hisashi arrabbiatissimo.
"Mi hai spiata?! Ma come ti permetti!!! E poi questi non sono affari tuoi!! Non sei mica mio fratello maggiore!!!" Disse lei furiosa.
"Sono affari miei eccome!! Tu sei stata affidata a mia madre e quando lei non c'è tocca a me controllare che non combini guai! E stai tranquilla che con quell'Atsuko combinerai quello più grosso! Ci siamo capiti no! I tipi come lui mirano solo a una cosa!!!" Disse Mitsui livido di rabbia. La gelosia lo stava facendo andare fuori di testa.
"SEI UN BASTARDO! GUARDA CHE LE RAGAZZE NON SONO TUTTE COME QUELLE CHE FREQUENTI TU!!" Disse Mikan gridando. Ribbolliva di rabbia, ma per chi l'aveva presa! Corse in camera sua e si chiuse dentro.
"VAI AL DIAVOLO!!!!!!" Le gridò dietro Hisashi buttò furioso il suo panino nella spazzatura prese le chiavi della macchina e uscì di casa sbattendo il portone.

Mikan piangeva disperata sul suo letto da almeno mezzora, quando squillò il telefono di casa. Dapprima lo ignorò, ma poi pensando che sicuramente era Sonoko, si decise a rispondere per non farla insospettire.
Si schiarì la voce e rispose:
"Pronto?"
"Mikan sei tu! come stai cara?" Disse la madre di Mikan che la chiamava almeno una volta alla settimana.
"Sto bene" Mentì lei freddamente. Era sempre fredda con sua madre, ce l'aveva con lei perché l'aveva allontanata da Tokyo e quindi da suo padre che lei adorava.
"Sei sicura di stare bene? Sonoko mi ha chiamata per dirmi che è dovuta partire e che siete in casa da soli. Va tutto bene?
Avete bisogno di qualcosa?" Chiese ancora preoccupata Noriko.
"Si, avrei bisogno di un padre!!! E per colpa tua non posso vederlo! Sei solo un egoista! Se a te non và di vederlo più, non significa che non debba vederlo anch'io!!" Cominciò Mikan ad attaccare la madre, quelle scene tra loro due succedevano spesso.
"Non ricominciare con questa storia! Ti ho già detto che rivedrai molto presto tuo padre, quindi smettila di comportarti come una bambina capricciosa!" Disse irritata Noriko.
"Ti odio! non chiamarmi più!!" E Mikan riattaccò il telefono in faccia a sua madre.In quel momento Mikan prese una decisione l'indomani sarebbe andata a Tokyo a trovare suo padre.Aveva tanta voglia di vederlo e voleva anche allontanarsi da Hisashi; le cose che lui quella sera le aveva detto l'avevano molto ferita. Accidenti! Come diavolo faceva ad amare un'idiota del genere?! Si chiese arrabbiata con sé stessa…


Hisashi era andato nel locale di Hideyuki. Aveva una faccia scurissima e Hideyuki se ne accorse subito.
"Hisashi, che cos'hai? Va tutto bene?" Disse preoccupato.
"Hide non sono dell'umore adatto! Dammi una birra che è meglio!" Disse Hisashi scontroso.
Ma l'amico non si arrese.
"E questo cos'è? Ti ho chiesto una birra! Non un succo!" Disse Hisashi irritato.
"Ed io la birra non te la do! Sei uno sportivo, non va bene che tu beva! E poi pensavo che il tuo periodo da ribelle fosse finito!" Disse Hideyuki un po' arrabbiato. Non voleva che il suo amico tornasse alle pessime vecchie abitudini che aveva un tempo.
"Accidenti a te!!" E Hisashi consapevole che quello che gli aveva detto l'amico era vero, bevve il succo.
"E' per la ragazza dell'altra sera vero? Ho visto come la guardavi" Cominciò Hideyuki guardandolo in volto.
Hisashi abbassò gli occhi "Non ti sfugge nulla!" Disse tra l'ironico e il patetico.
"Che cos'è successo?! Dai racconta" L'incoraggiò l'amico.
Hisashi raccontò tutto a Hideyuki.
"Accidenti Hisa-kun! Sei sempre il solito! Va bene essere gelosi ma ti rendi conto di averla offesa quella povera ragazza?! In fondo è tornata alle nove di sera mica alle due di notte! E poi se non mi sbaglio non è la tua ragazza.. quindi che pretendi da lei?" Cercò di farlo ragionare Hideyuki. Sapeva bene quanto il suo amico Hisashi fosse impulsivo e irruente.
"Lo sapevo che non mi avresti dato ragione! Bell'amico che sei!" Disse Hisashi.
Hideyuki lo guardava con sguardo canzonatorio e aspettò che Hisashi continuasse.
"Uffa! Smettila di guardarmi in quel modo!Mi dai ai nervi! E va bene.. hai ragione tu lo so.. ma che ci posso fare io l'amo! E solo per questo che sono così geloso e che non sono riuscito a controllarmi. Sai bene come sono fatto!" Disse Hisashi nel suo tono arrogante.
"Hisashi, ho capito che l'ami. Ma hai mai pensato di dirglielo testone? Lei non può mica leggerti nel pensiero sai?!" Disse saggiamente Hideyuki, a volte Hisashi sapeva essere molto ottuso. Pensò.
"Si! Figurarsi! Mi ha evitato per una settimana e poi stasera era con un altro! L'hai dimenticato Hide-kun?!" Disse Hisashi amaro. Stava malissimo se ripensava a Mikan e quello stupido Atsuko insieme…
"Certo che non l'ho dimenticato. Ma da quello che mi hai detto io non penso che quell'Atsuko sia il suo ragazzo, non l'ha neanche baciato ed è stata vaga sul dargli un nuovo appuntamento. Tu sei troppo irruento Hisa-kun. Ti consiglio di chiederle scusa e di confessarle al più presto i tuoi sentimenti. Potresti avere delle sorprese…" Fece Hideyuki sibillino.
Hisashi guardò l'amico e si sentì rassicurato dalle sue parole. In fondo poteva benissimo avere ragione lui. Magari aveva ancora delle possibilità con Mikan…
"Sai Hideyuki, forse non hai tutti i torti. Farò come dici tu" Disse Hisashi alzandosi dalla sedia del bancone "Grazie amico.."
Continuò sorridendo Hisashi prima di andare via dal locale..


DRIIIIIINNNNNNNNNN

"Uffa! E' già ora di alzarsi….anche oggi ho dormito pochissimo!" Disse tra sé e sé Hisashi alzandosi dal letto.
La sera prima era tornato a casa all'una di notte. Ma quel giorno si sentiva pieno di energie aveva deciso di confessare i suoi sentimenti a Mikan, ovviamente dopo essersi scusato con lei per le cattiverie che le aveva detto la sera prima.
Hisashi si preparò a tempo di record aveva messo la sveglia mezz'ora prima del solito perché voleva parlare con Mikan quella mattina stessa. Guardò l'orologio erano le 7:00, e Mikan non si era ancora alzata. Strano visto che a quell'ora era già in piedi da un pezzo di solito. Forse si sentiva male oppure non aveva sentito la sveglia o … Basta! Pensò Mitchy e decise di bussarle alla camera.
<Speriamo non mi fucili… visto come l'ho trattata ieri sera..> Pensò mentre bussava.

TOC TOC, TOC TOC..

Mikan non rispondeva.
"Mikan ci sei?" Chiese, ma non arrivò nessuna risposta. Dopo cinque minuti di inutili bussate e inutili chiamate. Hisashi decise di aprire la maniglia. Infatti Mikan si chiudeva sempre a chiave quando era in camera. Così se la porta restava chiusa significava che c'era e che non voleva parlargli; altrimenti…
La porta si aprì e Hisashi vide che la stanza era vuota.
"Accidenti! Anche oggi ha fatto prima di me! Ma a che cavolo di ora è uscita?!!" Disse ad alta voce. stava andando via quando notò una busta da lettere sulla sua scrivania con sù scritto "PER IL CAFONE: HISASHI MITSUI!!!"
"Che cavolo sognifica?!" Disse ad alta voce arrabbiato Hisashi mentre apriva la lettera.Cominciò a leggere:

"Sapevo, che prima o poi saresti entrato nella mia stanza…figuriamoci!!! Io sono andata a Tokyo da mio padre.
Non aspettarmi per cena!!! Sayonara!!!"

"CHE COSA?!!!! MA E' IMPAZZITA!!! SUA MADRE LA LASCIA QUI E LEI FUGGE A TOKYO DA SUO PADRE!E MI PRENDE ANCHE IN GIRO!! ACCIDENTI A LEI! A VOLTE VORREI STROZZARLA!! E ORA CHE FACCIO?!" Si chiese preoccupato Mitsui.


ORE 10.30 DI MATTINA. TOKYO


Mikan era finalmente arrivata a quella che era stata per 16 anni casa sua. Finalmente avrebbe rivisto suo padre! Per fortuna suo padre aveva il suo studio di archittettura dentro casa. Così Mikan non avrebbe dovuto dare spiegazioni a nessuno del perché si trovasse lì tranne che al suo adorato papà. Si fece coraggio e suonò il campanello.

Una signora di circa trent'anni venne ad aprirle. Mikan notò che aspettava un bambino.
"Ha bisogno di qualcosa?" Chiese la bella signora gentilmente.
Mikan la guardò sorpresa. <Ma chi è questa donna? Papà non ha mai avuto una segretaria. Dice che gli complicano solo la vita. E allora chi è?> Pensò.
"Io vorrei vedere il signor Masumi Shinohara" Disse non voleva rivelarle di essere la figlia dell'architetto.
"Caro? Masumi c'è una signorina che ti cerca" Disse la donna volgendo lo sguardo all'interno della casa.
"Chi è amore?" Mikan sentì la voce di suo padre provenire da un'altra stanza rispondere quelle parole. Il cuore le si gelò e corse come una pazza fuori dall'elegante condominio. Lasciando di stucco la signora che quando si voltò nuovamente per chiederle chi fosse non se la trovò più davanti.

Mikan corse forsennatamente piangendo senza una meta. La gente per strada che la vedeva in quelle condizioni la prese per una pazza. Dopo aver sbattuto contro varie persone finalmente decise di alzare lo sguardo e vide poco più in là un parco. Decise di andarci. Crollò su una panchina e ancora shokkata cominciò a piangere disperatamente tutte le sue lacrime.
Suo padre aveva un'amante che con tutta probabilità stava aspettando un bambino proprio da lui!!! Le veniva da vomitare a questo pensiero.Ecco perché i suoi stavano divorziando! E sua madre che le aveva sempre detto che il motivo del divorzio era che non andavano d'accordo! Aveva mentito! Aveva mentito spudoratamente!!! Suo padre era un bastardo ed un porco!!! Quella donna sembrava incinta di almeno sei mesi! Molto prima che i suoi avessero parlato di divorzio! Ricominciò a piangere disperata nel suo cuore si era aperto un varco enorme…


ORE 18.19 KANAGAWA


KLICK KLICK

Hisashi sentì dalla sua camera il rumore del portone di casa che si apriva. Si affacciò e vide vicino al portone Mikan con la testa bassa immobile. Corse subito da lei preoccupato. Mikan aveva ancora la testa bassa.
"Mikan…." Disse Hisashi toccandole delicatamente il braccio. Mikan alzò la testa, aveva gli occhi pieni di lacrime e il viso stravolto. Ad Hisashi venne un colpo immagginò che le fossero successe le cose peggiori. Sbiancò.
"Mikan, che cos'hai? Che ti è successo? Ti prego parla!" Le disse preoccupatissimo Hisashi.
Mikan gli si buttò addosso e cominciò a piangere disperata. Hisashi l'abbracciò sempre più in pena per lei.
"Per l'amor del cielo! Mikan dimmi che ti è successo! Mi stai facendo preoccupare."
"Lui… lui ha un'amante! Mio padre ha un'amante che aspetta il suo bambino!!!" Disse Mikan tra le lacrime sempre aggrappata a Mitsui.
Hisashi rimase meravigliato dalla notizia e subito si rassicurò per fortuna a Mikan non era successo niente di quello che lui aveva immagginato. Ma quello che lei gli aveva detto le fece provare molta tristezza e pena per lei.
Cominciò ad accarezzarle i capelli per tranquillizzarla. Dopo circa dieci minuti passati così, Hisashi la convinse ad andare in camera sua per stendersi mentre lui le avrebbe preparato un tè. Anche Hisashi aveva passato un giorno spaventoso. Era rimasto in casa tutto il giorno e aveva saltato sia la scuola che gli allenamenti. Troppo preoccupato per Mikan. E siccome non voleva darle problemi con le loro madri era stato zitto e non aveva detto niente a nessuno della sua fuga tenendosi tutti i brutti pensieri e le paure per sé aspettando trepidante una sua chiamata e sperando che tornasse presto sana e salva. Ora lei era tornata ma era in uno stato pietoso e il cuore di Hisashi si riempì di dolore per lei. Poteva solo immagginare come tutto il suo mondo le fosse crollato addosso. Desiderava solo confortarla come meglio poteva.
Hisashi portò il tè in camera di Mikan e la trovò seduta sul letto con la testa tra le mani ancora intenta a piangere. Posò il tè sulla scrivania e sedette sul letto vicino a lei. Le circondò le spalle e lei si tuffò di nuovo a piangere sul suo petto.
"Io sono andata a casa nostra.." Cominciò a raccontare Mikan di punto in bianco sempre tra le braccia di Mitsui. "Ed è venuta una signora col pancione ad aprirmi… ho pensato.. ma chi è? E poi ho pensato di chiederlo a mio padre.. lei mi ha detto cosa volevo… ed io ho risposto che volevo vedere Masumi Shinohara… poi lei ha detto Caro.. e lui ha risposto Chi è amore? E io…." Mikan ricomiciò a piangere più forte di prima quella scena le sembrava ancora qualcosa di surreale. "Sono stata al parco per delle ore.. poi ho pensato voglio tornare a casa voglio tornare a Kanagawa…" Riprese piangendo. Non sapeva nemmeno come fosse riuscita a tornare era stata in stato di shock per tutto il giorno poi le era venuto in mente il sorriso di Mitsui e aveva pensato che voleva rivederlo che aveva bisogno di lui.. ed in qualche modo era riuscita a tornare.
Alzò il viso verso di lui. E vide i suoi occhi pieni di tristezza per lei. Sentì un tuffo al cuore lo amava tanto ed aveva un estremo bisogno di lui. Solo per quel giorno, solo per qualche ora, voleva sentirlo vicino a sé. Voleva essere amata da lui.
Gli accarezzò il viso Hisashi spalancò gli occhi sorpreso dal suo gesto. Mikan avvicinò la bocca alla sua e cominciò a baciarlo. Hisashi per un breve momento restò immobile colto di sorpresa ma poi iniziò a ricambiare il bacio con la stessa dolcezza che ci stava mettendo Mikan. Ben presto il bacio si trasformò da dolce a passionale. Hisashi si fermò e disse in tono affannato:"Mikan è meglio fermarci qui. Sei sconvolta e non sai quello che stai facendo.."
"Ti prego… ho bisogno di te! Non rifiutarmi anche tu" Disse Mikan tra le lacrime stringendogli spasmodicamente le braccia
e ricominciando a baciarlo. Aveva un disperato bisogno di lui. Hisashi la ricambiò con la stessa intensità; sentiva che stava per perdere il controllo della situazione, si stava lasciando coinvolgere sempre di più da Mikan. Ben presto tutte le sue buone intenzioni andarono a farsi benedire e Hisashi si lasciò completamente andare alle sue emozioni. Cominciò ad accarezzare il corpo di Mikan mentre Mikan infilava una mano sotto la sua camicia ad accarezzargli il petto. Ben presto si ritrovarono senza vestiti e distesi completamente sul letto, nella reciproca esplorazione dei loro corpi accaldati. E alla fine fecero l'amore.


Hisashi era disteso sul letto con Mikan tra le braccia addormentata profondamente.
< Maledizione, che cosa ho fatto?! Mikan era sconvolta ed io invece di farla ragionare mi sono lasciato andare completamente ai sentimenti che provo per lei. Quando sarà di nuovo in sé penserà che ho approfittato di lei. Mentre invece io l'amo con tutto mè stesso! Proprio per questo sarei dovuto andarmene! Ora lei si pentirà di tutto e mi odierà perché non l'ho fermata!Credendomi un vile in cerca solo dell'occassione di fare del sesso.> Hisashi pensò queste cose sentendosi tremendamente in colpa. Si alzò piano dal letto per non svegliare Mikan, raccolse i suoi vestiti e se ne andò in camera sua. Stava troppo male e starle così vicino nonostante lo emozionasse profondamente, non faceva che acuire ancora di più i suoi sensi di colpa.

Non riusciva ancora a credere di aver fatto l'amore con Mikan. Era stata un'esperienza bellissima. Non aveva idea che farlo insieme alla persona che si amava fosse così completamente appagante sia fisicamente che spiritualmente. In altre circostanze avrebbe toccato il cielo con un dito, ma visto come erano invece andate le cose, non poteva fare a meno di sentirsi un lurido verme…


Tre ore più tardi Mikan si svegliò, non rendendosi conto di dove si trovasse, quella giornata l'aveva spossata sia nel corpo che nell'anima. Ma piano piano cominciò a ricordare tutto. Aveva fatto l'amore con Hisashi! E poi si era addormentata tra le sue braccia. Ma ora lui non era più nel letto accanto a lei! Se n'era andato lasciandola sola! Questo pensiero le provocò un senso di nausea. Sicuramente Hisashi si sentiva in colpa nei confronti della sua ragazza. Pensò Mikan sentendosi ancora più male. Ma che diavolo aveva fatto?! Era stata a letto per la prima volta in vita sua col ragazzo di un'altra. Ed era stata solo colpa sua! Hisashi aveva tentato di fermarla ma lei aveva insistito.. i suoi occhi si riempirono di lacrime. Si era comportata come una sgualdrina pensò. Ora Hisashi chissà che avrebbe pensato di lei! Ma lei lo amava dal profondo del cuore e solo per questo aveva fatto l'amore con lui.

Né Mikan Né Hisashi uscirono dalle loro stanze quella sera. Ognuno di loro aveva paura dei pensieri dell'altro su quello che era successo poche ore prima. E tutti e due restarono a crogiolarsi nei loro più neri pensieri.

FINE QUINTA PARTE
CONTINUA…


CIAO SONO SEMPRE IO IL TERREMOTO YUKA-CHAN!!! VI E' PIACIUTA LA QUINTA PARTE DI QUESTA FIC?! SPERO DI SI'. COMUNQUE SE VOLETE DIRE LA VOSTRA SU QUESTA STORIA, AL SOLITO ASPETTO LE VOSTRE MAIL^^. BENE ORA MI FIONDO A SCRIVERE LA SESTA PARTE VISTO CHE HO L'ISPIRAZIONE. A RISENTIRCI PRESTO! BYE-BYE YUKARI^^.



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