Hisashi rientrò a casa ubriaco
fradicio alle quattro di mattina. Erano tre giorni che Mikan era partita ed erano
tre giorni che lui tornava a casa ridotto in quello stato. Aveva ricominciato
a frequentare oltre a Tetsuo anche la sua vecchia banda di teppisti. Ma quella
notte trovò sua madre ad aspettarlo.
"Hisashi! Ti pare questa l'ora
di tornare a casa? E poi guarda come sei ridotto! Hai ricominciato a frequentare
quei teppisti non è vero?!" Disse Sonoko arrabbiata e preoccupata
insieme. Non sapeva proprio che doveva fare con suo figlio.
"Smettila
di rompere sono stanco e voglio andare a letto!" Disse Hisashi irritato stava
incamminandosi verso la sua stanza ma sua madre lo fermò trattenendolo
per un braccio.
"Sei tu che devi smetterla! Che ti è successo perché
ti comporti in questo modo?! Hai dei problemi?" Chiese sua madre sempre più
preoccupata.
"L'unico problema che ho sei tu! Stai sempre a rompere le
scatole! E ora fammi andare a dormire!" Rispose Hisashi arrabbiato a sua
madre, strappandosi alla sua presa e infilandosi in camera sua.
Sonoko cominciò
a piangere disperata, sembrava che suo figlio fosse ritornato alle brutte abitudini
di un tempo.Che doveva fare? Si chiese. Era in quei momenti che sentiva di più
la mancanza del marito morto quando Hisashi aveva solo tre anni.
<Tatsuya
che devo fare con nostro figlio? Quanto vorrei averti qui per aiutarmi a toglierlo
dalla brutta strada che ha di nuovo imboccato
" Pensò stancatamente
Sonoko.
IL GIORNO DOPO AGLI ALLENAMENTI
Hisashi
aveva saltato la scuola quel giorno. Però si era presentato agli allenamenti
visto che li aveva saltati per ben tre giorni di seguito. Il basket era tutto
ciò che gli rimaneva.
"Guarda un po' chi si rivede!
Si può sapere che fine hai fatto in questi giorni? Sai bene che tra meno
di un mese inizia il campionato nazionale! Gli altri si stanno allenando duramente
e tu nemmeno ti presenti? Chi ti credi di essere Mitsui?!"
Disse Akagi
arrabbiatissimo appena lo vide entrare in palestra. Non riusciva a credere all'irresponsabilità
e al menefreghismo del numero 14 dello Shohoku.
Hisashi lanciò uno sguardo
truce verso Akagi "Non rompere, con le tue solite lagne! Ora sono qui. Quindi
puoi fare a meno delle prediche!" Disse molto irritato.
Akagi si sorprese
della sua risposta e poi cominciò ad arrabbiarsi ancora di più "Come
ti permetti?! Se non cambi atteggiamento resti fuori dalla squadra!" Urlò.
"Non
ne posso più con queste minacce del cavolo!Se vuoi togliermi dalla squadra
dillo chiaramente!" Disse livido di rabbia Mitsui guardandolo in cagnesco.
Akagi
si accorse che era strano e lo lasciò perdere. "Vai a cambiarti, tra
poco iniziano gli allenamenti. E cerca di non saltarli più, da oggi in
avanti!" Disse cercando di restare calmo.
Hisashi lo guardò storto
ed entrò negli spogliatoi.
Anche gli altri componenti dello Shohoku
avevano assistito silenziosamente alla discussione tra Mitsui ed Akagi. Tutti
erano rimasti sorpresi dall'atteggiamento di Hisashi. In particolare Kogure che
non lo vedeva così strano da molto tempo, decise che dopo gli allenamenti
gli avrebbe parlato.
Mitsui nonostante le ore piccole e la sbornia del giorno
prima, dimostrò tutta la sua bravura durante gli allenamenti. Cosicchè
Akagi non ebbe niente da ridire.
Hisashi si era fatto la doccia
e stava per uscire dalla palestra quando fù fermato da Kiminobu Kogure.
"Mitsui,
posso parlarti un'attimo?" Disse il numero 5 dello Shohoku.
"Che
vuoi? Sbrigati ho fretta!" Rispose Hisashi in tono arrogante.
"Ecco
oggi mi sei sembrato un po' strano
hai per caso qualche problema?
Se fosse così puoi contare sul mio aiuto" Disse premuroso come sempre
Kogure.
"Non ho nessun problema. Ed ora lasciami in pace ho da fare"
Disse in tono irritato Hisashi andando via dalla palestra.
E lasciando Kiminobu
pieno di dubbi in proposito.
LO STESSO GIORNO A TOKYO
Mikan
era in camera sua a piangere, da quando era tornata a Tokyo non faceva altro.
Si rifiutava sia di mangiare che di andare a scuola e Noriko non sapeva come prenderla.
Non riusciva a capire come mai la figlia facesse una tragedia così grande
solo perché era dovuta tornare a Tokyo, in fondo era stata solo due mesi
a Kanagawa
cosa le succedeva? Pensò preoccupata.
Mikan
guardava la foto in cui Hisashi era ritratto senza bandana continuando a bagnarla
di lacrime. Sentiva il suo cuore spezzato.
<Non sei venuto nemmeno a salutarmi
non sono mai contata niente per te
ma io ti amo lo stesso da morire!Vorrei
ancora abitare insieme a te! Mi bastava solo esserti vicina
No! Non è
vero! Io volevo averti tutto per me! Volevo amarti! Quando ti vedevo in compagnia
delle altre impazzivo di dolore! Ma era sempre meglio che non vederti affatto!
Ora sei lontano da me
ed anche se Kanagawa è molto vicina a Tokyo
per me resta comunque una distanza irraggiungibile perché sei tu che sei
irraggiungibile per me
.> pensò Mikan colma di un dolore insopportabile.
CINQUE
GIORNI DOPO A KANAGAWA
"Hisashi! Ti prego non
uscire anche stasera! Devi studiare! Il preside mi ha chiamata dicendomi che è
da una settimana che non vai a scuola e chiedendomi se fossi ammalato. Io gli
ho risposto che era così.Ha detto per cercare di riprenderti presto, visto
che tra poco inizieranno gli esami di fine trimestre. Sai bene che se ti bocciano
rischi di ripetere il terzo anno!" Disse Sonoko al figlio disperata cercando
di farlo ragionare. Lo stava trattenendo per un braccio l'aveva fermato in corridoio
prima che uscisse.
Hisashi stava male da morire, non avrebbe mai voluto vedere
la madre di nuovo disperata a causa sua. Lui le voleva molto bene, ma il dolore
che provava per il suo amore non corrisposto e per la lontananza di Mikan era
talmente grande che stava distruggendo tutto, e lui non riusciva a placarlo in
nessun modo. Si era lasciato totalmente travolgere dalla disperazione.
Staccò
il braccio dalla presa della madre e senza dirle nemmeno una parola uscì.
Senti
sua madre piangere. E il suo cuore si spezzò ancora di più.
<Perdonami
mamma
ma io non ce la faccio.. sto impazzendo di dolore
> Pensò
piangendo mentre scendeva le scale, di sotto lo stava aspettando Tetsuo.
Andarono
in una delle loro solite bettole. Tetsuo aveva rimediato due ragazze, e quella
che aveva rimediato per Hisashi era insopportabilmente appiccicosa.
"Tesoro
lo sai che sei davvero un bellissimo ragazzo?! Non vedo l'ora di provarti.."
Disse la ragazza a Hisashi cominciando a toccarlo gli si era seduta in braccio.
"Non
chiamarmi in questo modo! E poi smettila di accarezzarmi il viso mi dà
fastidio!" Disse Hisashi irritato, non sopportava tutte quelle smielate da
quella tipa.
"Va bene! Non ti scaldare! Ma che ne dici se andiamo da qualche
parte a scaldarci insieme, invece?" Fece la ragazza sensuale.
"Ehi
Mitsui! Se te la vuoi spassare qui vicino c'è un albergo ad ore. Ci possiamo
incontrare più tardi ,così ti riaccompagno a casa" Disse Tetsuo
mentre sbaciucchiava la sua ragazza.
"Si, per me va bene. Ci vediamo verso
le tre qui di fronte, d'accordo?!"
"Ok, a dopo" Disse Tetsuo
prima che Hisashi sparisse insieme alla tizia.
Erano appena
arrivati nella squallida stanza dell'albergo che la tipa cominciò subito
a spogliarlo. A quanto pareva era impaziente! Anche Hisashi la spogliò.
La ragazza lo baciò, Hisashi chiuse gli occhi e nella sua mente al posto
di quella ragazza vide Mikan. Mentre toccava , accarezzava e baciava quella sconosciuta,
era sempre Mikan che vedeva
Fece del sesso con la ragazza, immagginando
di fare l'amore con Mikan.
Ma quando tutto fù finito e aprì gli
occhi, tutto lo squallore di quella stanza e di quello che aveva appena fatto
lo invase. E il dolore invece di placarsi lo invase ancora più prepotentemente.
Si alzò di scatto nauseato rivestendosi.
"Chi diavolo è
questa Mikan?" Disse la ragazza ancora sdraiata sul letto, tra il curioso
e l'infastidito "Mi hai chiamata così, mentre lo facevamo.. non sei
stato affatto gentile, sai?"
Hisashi la fulminò con lo sguardo
"Fatti gli affari tuoi! Ti ho sbattuta, no? Era quello che volevi. Quindi
non rompere!" Disse arrabbiato uscendo dalla stanza sbattendo la porta.
Tetsuo
arrivò alle tre in punto di fronte alla bettola anche lui se l'era spassata
quella notte.
"Andiamo Mitsui?" Disse
Mitsui salì sulla
moto. Tetsuo lo riaccompagnò a casa.
Hisashi si buttò
sul letto sentendosi ancora peggio del solito, stare con quella tipa non era stata
per niente una bella idea, pensò. Adesso si sentiva solo più sporco
e degradato di prima, mentre il dolore gli attanagliava l'anima come una morsa
insopportabile. Il ricordo di Mikan e del giorno in cui avevano fatto l'amore
continuava a tormentarlo. Era stato uno stupido a pensare che fare del sesso con
un'altra l'avrebbe fatto sentire meno solo e l'avrebbe aiutato a distrarsi. Perché
ora si sentiva mille volte più solo di prima e quanto a distrarsi
era riuscito ad ottenere l'effetto contrario, ravvivando tutti i suoi ricordi,
del giorno in cui aveva avuto Mikan tra le sue braccia.
<Mikan
quanto
vorrei poterti amare ancora una volta. Sto impazzendo senza di te e tu invece
ami un altro! Anche tu ora, sei lontana da lui, ma non potrai mai capire il dolore
di un amore non corrisposto
> Pensò amaramente Hisashi ancora convinto
che Mikan fosse innamorata di Sakuya Atsuko. Finalmente stremato dal dolore e
dalla stanchezza si addormentò.
UNA SETTIMANA DOPO:
IN PALESTRA
"Mitsui!!!Adesso basta!Anche oggi sei
ubriaco!Come pensi di poterti allenare in questo modo? Tutti stiamo cercando di
capire che ti è preso in questi giorni, ma tu non fai altro che mandarci
a quel paese! Il preside mi ha detto che stai saltando la scuola e Miyagi l'altro
giorno mi ha detto che ti ha visto con la tua vecchia banda di teppisti!! Vuoi
dirmi che diavolo ti succede? Sai bene che se continui così sarò
costretto a toglierti dalla squadra! Cosa ti ha indotto a ritornare alla tua vecchia
vita ?Hai dei problemi? Parlacene noi vogliamo aiutarti!" Disse urlando Akagi
per cercare di scuoterlo.
Tutta la squadra era in pena per Mitsui, ma lui si
era chiuso in sé stesso e non permetteva a nessuno di avvicinarglisi.
"Ma
và a quel paese!Mi hai rotto con queste storie! Tu non sei mia madre e
come vivo la mia vita sono solo affari miei!" Disse Mitsui pieno di rabbia
con voce strascicata visto che ubriaco lo era davvero.
Akagi lo guardò
con compassione, non riusciva proprio a capire che gli fosse successo. Si stava
mettendo proprio su una brutta strada e non permetteva a nessuno di aiutarlo.
"Ti
prego Mitsui, Akagi vuole solo aiutarti, tutti lo vogliamo. Dicci cosa ti sta
succedendo e come possiamo aiutarti" Disse Kogure molto preoccupato per lui.
"Ti
ci metti anche tu, ora , quattrocchi?! Vi ho detto che non ho un cavolo di niente!
Mi piace bere e odio la scuola! E' un delitto forse?!" Disse Mitsui irritato.
Ma perché non pensavano agli affari loro e non lo lasciavano in pace? Si
chiese.
"Mitsui! Stavolta loro hanno ragione. Io ti considero un'amico
non solo un compagno di squadra e mi dispiace molto vederti in questo stato!"
Disse Hanamichi infervorato.
"Hanamichi invece di compatire me inizia
a compatire te stesso! Sei una schiappa a giocare a basket! Ah ah ah ah ah ah.."
Mitsui
rise sarcastico. Odiava che i suoi compagni lo compatissero!
Hanamichi non
se la prese perché aveva capito che Mitsui non era in sé e non era
nemmeno molto lucido.
"Mitsui, devi riprenderti! Non avevi detto che per
te il basket era tutto? Allora perché stai gettando tutto al vento? Il
signor Anzai è molto dispiaciuto di vederti così. Ti ricordi? Gli
avevamo promesso di comportarci bene dopo la lite in palestra,e ora tu frequenti
di nuovo quei tipi, salti la scuola e ti ubriachi! Vuoi deludere il coach?!"
Disse Miyagi sperando che tirando in ballo Anzai finalmente Mitsui avrebbe reagito.
Mitsui
spalancò gli occhi, ricordando quello che era avvenuto in palestra e ricordando
la fiducia che il signor Anzai gli aveva concesso riammettendolo in squadra. Si
sentì molto in colpa. Ma nonostante questo non ce la faceva a reagire,
perché adesso sapeva che il basket era la cosa più importante della
sua vita si, ma insieme a Mikan, e se una delle due cose mancava Hisashi non riusciva
ad andare avanti.
"Stà zitto Miyagi! Non ne posso più dei
vostri piagnistei! Sono qui in fondo, non volevate che non saltassi più
gli allenamenti? Non li stò più saltando, allora non rompete e cominciamo
ad allenarci!" Disse Hisashi innervosito da tutte quelle storie.
Tutti
lo guardarono come se fosse impazzito. Sembrava non si rendesse conto di essere
ubriaco e che in quelle condizioni non avrebbe combinato un bel niente.
"Sei
scemo o cosa Mitsui? Ti rendi conto dello stato in cui sei? Non ce la fai nemmeno
a reggerti in piedi e vorresti giocare a basket?! Sai, ti avevo sopravvalutato!
Pensavo che tu amassi il basket e che avresti fatto qualunque cosa per questo
sport. Ma a quanto pare mi sono sbagliato! Non capisci che in queste condizioni
sei solo un peso per la squadra!!! Io voglio vincere il campionato nazionale!!!
Quindi se non hai intenzioni serie fatti da parte Mitsui!!!" Disse Rukawa
arrabbiatissimo
lasciando tutti di stucco. Aveva detto quello che tutti pensavano
ma che non avevano il coraggio di dire. Tutti volevano bene a Mitsui e volevano
aiutarlo ma ci tenevano anche a vincere il campionato nazionale e visto che a
Mitsui sembrava non interessasse affatto, non vedevano il motivo per cui continuasse
a giocare.
Mitsui si sentì male. Lui che aveva sofferto le pene dell'inferno
perché credeva di non potere più giocare a basket. Doveva sentirsi
dire da quella stupida matricola che era un peso per la squadra!
"Maledetto
bastardo! Vuoi che ti rompa la faccia?!" Disse Hisashi irato afferrando per
la maglietta Rukawa che lo guardava impassibile con sguardo gelido.
Il sangue
gli andò alla testa aveva una voglia matta di ammazzarlo di pugni.
Akagi
lo trattenne "Calmati!" Gli disse.
Mitsui si sottrasse alla stretta
e li guardò tutti. Loro lo compativano! Lui era un peso per la squadra!
Bene li avrebbe accontentati!
"Razza di bastardi! Volete che me ne vada
dalla squadra non è così? Non avete nemmeno il fegato di dirmelo?!
Solo questa mezza sega ha avuto il coraggio! Siete patetici! Allora vi accontento
tutti! Lascio questa squadra di merda! Andatevene tutti al diavolo!!!" Gridò
con collera Hisashi andando via dalla palestra e sbattendo la porta.
Tutti
i componenti dello Shohoku si guardarono sentendosi in colpa.
Hisashi
non riusciva a crederci! Ora non aveva nemmeno più il basket! La sua vita
stava diventando un inferno senza fine.
Si sentì completamente distrutto
fù come se gli avessero strappato il cuore una seconda volta. Il suo dolore
fù ancora più intenso di quando aveva avuto l'incidente alla gamba
e pensava di non potere più giocare. Perché stavolta erano stati
i suoi compagni a tradirlo e non il ginocchio! Le due cose più importanti
della sua vita lo avevano abbandonato, gli sembrava che niente avesse più
senso, voleva solo ubriacarsi e non pensare più a niente.. voleva soltanto
dimenticare
.
TOKYO DUE SETTIMANE
DOPO
"Mikan! Il preside ha chiamato dicendomi
che da quando ti sei iscritta a scuola ci sei andata solo un paio di volte! Cosa
stai combinando sei impazzita? Dove vai invece di andare a scuola? Se continui
così ti espelleranno!" Urlò Noriko contro Mikan che la guardò
impassibile.
"Non me ne importa un accidente!E non sono affari tuoi dove
vado!" Rispose Mikan strafottente. Detestava sua madre. L'aveva allontanata
dal ragazzo che amava pensando solo a sé stessa. I primi giorni che era
arrivata a Tokyo non aveva fatto altro che piangere. Poi piano piano la sua disperazione
era diventata rabbia verso sua madre e suo padre ai quali importava sempre e solo
di sé stessi e che non pensavano mai ai suoi sentimenti. Decise che quella
vita gli andava stretta!
Era sempre stata una ribelle, ma adesso stava iniziando
a comportarsi proprio come una teppista. A lei non importava niente di niente
ne della scuola ne del suo stupido futuro ne dei suoi egoisti genitori. L'unica
cosa che le interessava era Hisashi e se non poteva nemmeno vederlo, allora che
tutto andasse in malora! Avrebbe fatto tutto quello che le saltava in testa senza
pensare a nessuna conseguenza, e se poi questo avesse fatto arrabbiare i suoi
genitori tanto meglio!
"Che cosa stai dicendo? E adesso dove stai andando?"
Chiese preoccupata Noriko erano le nove di sera.
"Esco coi miei nuovi
amici. Forse un giorno te li presenterò. Ah ah ah ah ah!" Rise sarcastica.
Noriko
la prese per un braccio " Tu non vai da nessuna parte!" Gridò
trattenendola. Mikan le diede una forte spinta e Noriko cadde in terra.
"Questo
lo dici tu!" Rispose Mikan e sbattè la porta andandosene. Il dolore
che provava per la lontananza da Hisashi la stava rendendo cattiva, in particolar
modo verso sua madre che riteneva la diretta responsabile.
Mikan
era in discoteca con dei ragazzi che aveva conosciuto alla sala giochi dove si
recava quasi ogni giorno. Erano tre ragazze più lei e altri due ragazzi.
Anche loro marinavano la scuola e sua madre non li avrebbe certo ritenuti tipi
raccomandabili.
Un ragazzo abbastanza alto le si avvicinò mentre ballava.
Il cuore di Mikan accelerò "Hisashi
" Disse piano.
"Ciao
bellezza ti ho notata subito, ti va se balliamo un po' insieme?" Chiese il
ragazzo che assomigliava incredibilmente a Hisashi, se non avesse avuto una voce
così diversa da quella di Mitsui, Mikan l'avrebbe preso proprio per lui!
"Fai
come vuoi!" disse gelida. Mentre dentro di sé si sentiva morire, guardando
quel ragazzo rivedeva Hisashi e il dolore che questo le procurava era intenso.
Non riuscì più a sopportare quel dolore doveva allontanarsi da quel
tipo troppo simile ad Hisashi. Uscì fuori dalla discoteca a prendere un
po' d'aria era luglio e a Tokyo faceva un caldo tremendo.
"Allora sei
qui!" Disse una voce. Mikan si girò e vide il sosia di Hisashi dietro
di sé. Gli occhi di Mikan iniziarono a intristirsi quello poteva anche
assomigliargli ma non era lui. Si sentì disperata.
"Sei una seccatura,
perché non mi lasci in pace!" Disse irritata.
"Ho visto come
mi guardi, non mi sembra proprio di esserti indifferente" Disse lui arrogante.
"Sei
solo uno stupido" Stava tornando in discoteca quando si sentì afferrare,
il ragazzo se la buttò addosso.
"Sei sicura
che io non ti
interessi?" Disse il ragazzo.
In quel momento le sembrò di essere
tra le braccia di Hisashi, tanto lui gli somigliava. Gli accarezzò una
guancia e stava quasi per baciarlo illudendosi che fosse Hisashi quando vide che
il mento del ragazzo era perfettamente liscio e non vi era nessuna cicatrice sul
lato sinistro. Lo respinse, dandosi della stupida.
"Non mi interessi affatto!
Tu non sei lui! Non lo sarai mai!" E corse di nuovo in discoteca, lasciando
il ragazzo perplesso.
I mesi passavano e il rapporto tra
Mikan e Noriko peggiorava ogni giorno di più. Mikan continuava a saltare
spesso e volentieri la scuola e aveva cominciato a non mangiare. Il dolore che
provava nel cuore per via di Hisashi le stava distruggendo sia l'anima che il
corpo.
Una mattina Noriko fù chiamata dalla scuola.
Mikan era svenuta durante l'ora di educazione fisica.
Si precipitò preoccupatissima
in infermeria.
"Signora, sua figlia è denutrita. Se continua così
rischia di diventare anoressica. Le consiglio di portarla al più presto
da uno psicologo. L'anoressia è una malattia che nasce dai problemi dell'anima
e non da quelli del corpo. I problemi del corpo sono solo una conseguenza."
Spiegò saggiamente il dottore della scuola.
"Non si preoccupi è
quello che farò subito" Disse piena di ansia e sensi di colpa Noriko.
Appena
Mikan si fù ristabilita Noriko la portò dallo psicologo. All'inizio
Mikan si rifiutava di parlare, ma poi lo psicologo trovò il modo di creare
un dialogo con lei. Mikan finalmente iniziò a fidarsi e parlò di
tutti i suoi problemi. Dei suoi genitori e del loro egoismo. Di come si fosse
innamorata di Hisashi e di come si sentiva male per non essere nemmeno riuscita
a confessargli i suoi sentimenti, perché era stata portata via bruscamente
da lui. Disse allo psicologo, che desiderava solo l'opportunità di chiarirsi
con lui e di confessargli finalmente i suoi sentimenti.
"Signora
Shinohara, se vuole che sua figlia non imbocchi la strada dell'anoressia è
meglio che le stia vicino e l'accontenti. La porti per un periodo di tempo a Kanagawa
come desidera e le stia accanto il più possibile, sua figlia ha bisogno
di lei e non di tutti i soldi che lei guadagna. Trovi più tempo per Mikan
ed esaudisca il suo desiderio. Questo e quello che le consiglio." Disse il
dottore.
"Si, dottore, lei ha ragione ho trascurato troppo mia figlia.
E se lei è felice solo a Kanagawa, allora e lì che andremo."
Disse Noriko intenzionata a fare stare di nuovo bene Mikan. Stavolta avrebbe pensato
solo alla felicità di sua figlia.
TRE SETTIMANE
DOPO
.
"Pronto Atsuko? Sono Mikan, stò
per tornare a Kanagawa!" Disse Mikan felice, da quando era andata via si
era sempre tenuta in contatto con Sakuya, anche se per colpa della madre non aveva
nemmeno potuto salutarlo, se non per telefono.
"Dici davvero? E quando
torni?" Disse Sakuya al settimo cielo. Erano passati più di sei mesi
da quando Mikan era partita e ora il loro rapporto era diventato un rapporto di
pura amicizia da parte di entrambi. Infatti Mikan aveva confessato ad Atsuko di
amare Hisashi e di non riuscire a scordarlo. Così Sakuya si era fatto coraggio
e aveva messo i suoi sentimenti da parte per diventarle amico.
"Torno
dopodomani!"
FINE OTTAVA PARTE
CONTINUA
ALLELUIA!!!
FINALMENTE E' FINITA ANCHE QUESTA PARTE!!! LA SCORSA VOLTA VI AVEVO DETTO CHE
QUESTA STORIA STAVA PER CONCLUDERSI E INFATTI PENSAVO CHE SAREBBE FINITA CON L'OTTAVO
CAPITOLO. MA MI SONO SBAGLIATA E SE TUTTO VA BENE FINALMENTE SI CONCLUDERA' COL
PROSSIMO CAPITOLO. GRAZIE A TUTTI QUELLI CHE SONO ARRIVATI FINO A QUI'. BACIONI
A TUTTI YUKARI^^