ASPETTAVO SOLO TE…..

 


CAP. 8 "CUORI ROTTI"

 

Hisashi rientrò a casa ubriaco fradicio alle quattro di mattina. Erano tre giorni che Mikan era partita ed erano tre giorni che lui tornava a casa ridotto in quello stato. Aveva ricominciato a frequentare oltre a Tetsuo anche la sua vecchia banda di teppisti. Ma quella notte trovò sua madre ad aspettarlo.
"Hisashi! Ti pare questa l'ora di tornare a casa? E poi guarda come sei ridotto! Hai ricominciato a frequentare quei teppisti non è vero?!" Disse Sonoko arrabbiata e preoccupata insieme. Non sapeva proprio che doveva fare con suo figlio.
"Smettila di rompere sono stanco e voglio andare a letto!" Disse Hisashi irritato stava incamminandosi verso la sua stanza ma sua madre lo fermò trattenendolo per un braccio.
"Sei tu che devi smetterla! Che ti è successo perché ti comporti in questo modo?! Hai dei problemi?" Chiese sua madre sempre più preoccupata.
"L'unico problema che ho sei tu! Stai sempre a rompere le scatole! E ora fammi andare a dormire!" Rispose Hisashi arrabbiato a sua madre, strappandosi alla sua presa e infilandosi in camera sua.
Sonoko cominciò a piangere disperata, sembrava che suo figlio fosse ritornato alle brutte abitudini di un tempo.Che doveva fare? Si chiese. Era in quei momenti che sentiva di più la mancanza del marito morto quando Hisashi aveva solo tre anni.
<Tatsuya… che devo fare con nostro figlio? Quanto vorrei averti qui per aiutarmi a toglierlo dalla brutta strada che ha di nuovo imboccato…" Pensò stancatamente Sonoko.


IL GIORNO DOPO AGLI ALLENAMENTI…

Hisashi aveva saltato la scuola quel giorno. Però si era presentato agli allenamenti visto che li aveva saltati per ben tre giorni di seguito. Il basket era tutto ciò che gli rimaneva.

"Guarda un po' chi si rivede! Si può sapere che fine hai fatto in questi giorni? Sai bene che tra meno di un mese inizia il campionato nazionale! Gli altri si stanno allenando duramente e tu nemmeno ti presenti? Chi ti credi di essere Mitsui?!"
Disse Akagi arrabbiatissimo appena lo vide entrare in palestra. Non riusciva a credere all'irresponsabilità e al menefreghismo del numero 14 dello Shohoku.
Hisashi lanciò uno sguardo truce verso Akagi "Non rompere, con le tue solite lagne! Ora sono qui. Quindi puoi fare a meno delle prediche!" Disse molto irritato.
Akagi si sorprese della sua risposta e poi cominciò ad arrabbiarsi ancora di più "Come ti permetti?! Se non cambi atteggiamento resti fuori dalla squadra!" Urlò.
"Non ne posso più con queste minacce del cavolo!Se vuoi togliermi dalla squadra dillo chiaramente!" Disse livido di rabbia Mitsui guardandolo in cagnesco.
Akagi si accorse che era strano e lo lasciò perdere. "Vai a cambiarti, tra poco iniziano gli allenamenti. E cerca di non saltarli più, da oggi in avanti!" Disse cercando di restare calmo.
Hisashi lo guardò storto ed entrò negli spogliatoi.
Anche gli altri componenti dello Shohoku avevano assistito silenziosamente alla discussione tra Mitsui ed Akagi. Tutti erano rimasti sorpresi dall'atteggiamento di Hisashi. In particolare Kogure che non lo vedeva così strano da molto tempo, decise che dopo gli allenamenti gli avrebbe parlato.
Mitsui nonostante le ore piccole e la sbornia del giorno prima, dimostrò tutta la sua bravura durante gli allenamenti. Cosicchè Akagi non ebbe niente da ridire.

Hisashi si era fatto la doccia e stava per uscire dalla palestra quando fù fermato da Kiminobu Kogure.
"Mitsui, posso parlarti un'attimo?" Disse il numero 5 dello Shohoku.
"Che vuoi? Sbrigati ho fretta!" Rispose Hisashi in tono arrogante.
"Ecco … oggi mi sei sembrato un po' strano… hai per caso qualche problema? Se fosse così puoi contare sul mio aiuto" Disse premuroso come sempre Kogure.
"Non ho nessun problema. Ed ora lasciami in pace ho da fare" Disse in tono irritato Hisashi andando via dalla palestra.
E lasciando Kiminobu pieno di dubbi in proposito.


LO STESSO GIORNO A TOKYO…

Mikan era in camera sua a piangere, da quando era tornata a Tokyo non faceva altro. Si rifiutava sia di mangiare che di andare a scuola e Noriko non sapeva come prenderla. Non riusciva a capire come mai la figlia facesse una tragedia così grande solo perché era dovuta tornare a Tokyo, in fondo era stata solo due mesi a Kanagawa… cosa le succedeva? Pensò preoccupata.

Mikan guardava la foto in cui Hisashi era ritratto senza bandana continuando a bagnarla di lacrime. Sentiva il suo cuore spezzato.
<Non sei venuto nemmeno a salutarmi… non sono mai contata niente per te…ma io ti amo lo stesso da morire!Vorrei ancora abitare insieme a te! Mi bastava solo esserti vicina… No! Non è vero! Io volevo averti tutto per me! Volevo amarti! Quando ti vedevo in compagnia delle altre impazzivo di dolore! Ma era sempre meglio che non vederti affatto! Ora sei lontano da me… ed anche se Kanagawa è molto vicina a Tokyo… per me resta comunque una distanza irraggiungibile perché sei tu che sei irraggiungibile per me….> pensò Mikan colma di un dolore insopportabile.

CINQUE GIORNI DOPO A KANAGAWA…


"Hisashi! Ti prego non uscire anche stasera! Devi studiare! Il preside mi ha chiamata dicendomi che è da una settimana che non vai a scuola e chiedendomi se fossi ammalato. Io gli ho risposto che era così.Ha detto per cercare di riprenderti presto, visto che tra poco inizieranno gli esami di fine trimestre. Sai bene che se ti bocciano rischi di ripetere il terzo anno!" Disse Sonoko al figlio disperata cercando di farlo ragionare. Lo stava trattenendo per un braccio l'aveva fermato in corridoio prima che uscisse.
Hisashi stava male da morire, non avrebbe mai voluto vedere la madre di nuovo disperata a causa sua. Lui le voleva molto bene, ma il dolore che provava per il suo amore non corrisposto e per la lontananza di Mikan era talmente grande che stava distruggendo tutto, e lui non riusciva a placarlo in nessun modo. Si era lasciato totalmente travolgere dalla disperazione.
Staccò il braccio dalla presa della madre e senza dirle nemmeno una parola uscì.
Senti sua madre piangere. E il suo cuore si spezzò ancora di più.
<Perdonami mamma… ma io non ce la faccio.. sto impazzendo di dolore…> Pensò piangendo mentre scendeva le scale, di sotto lo stava aspettando Tetsuo.


Andarono in una delle loro solite bettole. Tetsuo aveva rimediato due ragazze, e quella che aveva rimediato per Hisashi era insopportabilmente appiccicosa.
"Tesoro… lo sai che sei davvero un bellissimo ragazzo?! Non vedo l'ora di provarti.." Disse la ragazza a Hisashi cominciando a toccarlo gli si era seduta in braccio.
"Non chiamarmi in questo modo! E poi smettila di accarezzarmi il viso mi dà fastidio!" Disse Hisashi irritato, non sopportava tutte quelle smielate da quella tipa.
"Va bene! Non ti scaldare! Ma che ne dici se andiamo da qualche parte a scaldarci insieme, invece?" Fece la ragazza sensuale.
"Ehi Mitsui! Se te la vuoi spassare qui vicino c'è un albergo ad ore. Ci possiamo incontrare più tardi ,così ti riaccompagno a casa" Disse Tetsuo mentre sbaciucchiava la sua ragazza.
"Si, per me va bene. Ci vediamo verso le tre qui di fronte, d'accordo?!"
"Ok, a dopo" Disse Tetsuo prima che Hisashi sparisse insieme alla tizia.

Erano appena arrivati nella squallida stanza dell'albergo che la tipa cominciò subito a spogliarlo. A quanto pareva era impaziente! Anche Hisashi la spogliò. La ragazza lo baciò, Hisashi chiuse gli occhi e nella sua mente al posto di quella ragazza vide Mikan. Mentre toccava , accarezzava e baciava quella sconosciuta, era sempre Mikan che vedeva…
Fece del sesso con la ragazza, immagginando di fare l'amore con Mikan.
Ma quando tutto fù finito e aprì gli occhi, tutto lo squallore di quella stanza e di quello che aveva appena fatto lo invase. E il dolore invece di placarsi lo invase ancora più prepotentemente. Si alzò di scatto nauseato rivestendosi.
"Chi diavolo è questa Mikan?" Disse la ragazza ancora sdraiata sul letto, tra il curioso e l'infastidito "Mi hai chiamata così, mentre lo facevamo.. non sei stato affatto gentile, sai?"
Hisashi la fulminò con lo sguardo "Fatti gli affari tuoi! Ti ho sbattuta, no? Era quello che volevi. Quindi non rompere!" Disse arrabbiato uscendo dalla stanza sbattendo la porta.

Tetsuo arrivò alle tre in punto di fronte alla bettola anche lui se l'era spassata quella notte.
"Andiamo Mitsui?" Disse
Mitsui salì sulla moto. Tetsuo lo riaccompagnò a casa.

Hisashi si buttò sul letto sentendosi ancora peggio del solito, stare con quella tipa non era stata per niente una bella idea, pensò. Adesso si sentiva solo più sporco e degradato di prima, mentre il dolore gli attanagliava l'anima come una morsa insopportabile. Il ricordo di Mikan e del giorno in cui avevano fatto l'amore continuava a tormentarlo. Era stato uno stupido a pensare che fare del sesso con un'altra l'avrebbe fatto sentire meno solo e l'avrebbe aiutato a distrarsi. Perché ora si sentiva mille volte più solo di prima e quanto a distrarsi… era riuscito ad ottenere l'effetto contrario, ravvivando tutti i suoi ricordi, del giorno in cui aveva avuto Mikan tra le sue braccia.
<Mikan… quanto vorrei poterti amare ancora una volta. Sto impazzendo senza di te e tu invece ami un altro! Anche tu ora, sei lontana da lui, ma non potrai mai capire il dolore di un amore non corrisposto…> Pensò amaramente Hisashi ancora convinto che Mikan fosse innamorata di Sakuya Atsuko. Finalmente stremato dal dolore e dalla stanchezza si addormentò.

UNA SETTIMANA DOPO: IN PALESTRA…

"Mitsui!!!Adesso basta!Anche oggi sei ubriaco!Come pensi di poterti allenare in questo modo? Tutti stiamo cercando di capire che ti è preso in questi giorni, ma tu non fai altro che mandarci a quel paese! Il preside mi ha detto che stai saltando la scuola e Miyagi l'altro giorno mi ha detto che ti ha visto con la tua vecchia banda di teppisti!! Vuoi dirmi che diavolo ti succede? Sai bene che se continui così sarò costretto a toglierti dalla squadra! Cosa ti ha indotto a ritornare alla tua vecchia vita ?Hai dei problemi? Parlacene noi vogliamo aiutarti!" Disse urlando Akagi per cercare di scuoterlo.
Tutta la squadra era in pena per Mitsui, ma lui si era chiuso in sé stesso e non permetteva a nessuno di avvicinarglisi.
"Ma và a quel paese!Mi hai rotto con queste storie! Tu non sei mia madre e come vivo la mia vita sono solo affari miei!" Disse Mitsui pieno di rabbia con voce strascicata visto che ubriaco lo era davvero.
Akagi lo guardò con compassione, non riusciva proprio a capire che gli fosse successo. Si stava mettendo proprio su una brutta strada e non permetteva a nessuno di aiutarlo.
"Ti prego Mitsui, Akagi vuole solo aiutarti, tutti lo vogliamo. Dicci cosa ti sta succedendo e come possiamo aiutarti" Disse Kogure molto preoccupato per lui.
"Ti ci metti anche tu, ora , quattrocchi?! Vi ho detto che non ho un cavolo di niente! Mi piace bere e odio la scuola! E' un delitto forse?!" Disse Mitsui irritato. Ma perché non pensavano agli affari loro e non lo lasciavano in pace? Si chiese.
"Mitsui! Stavolta loro hanno ragione. Io ti considero un'amico non solo un compagno di squadra e mi dispiace molto vederti in questo stato!" Disse Hanamichi infervorato.
"Hanamichi invece di compatire me inizia a compatire te stesso! Sei una schiappa a giocare a basket! Ah ah ah ah ah ah.."
Mitsui rise sarcastico. Odiava che i suoi compagni lo compatissero!
Hanamichi non se la prese perché aveva capito che Mitsui non era in sé e non era nemmeno molto lucido.
"Mitsui, devi riprenderti! Non avevi detto che per te il basket era tutto? Allora perché stai gettando tutto al vento? Il signor Anzai è molto dispiaciuto di vederti così. Ti ricordi? Gli avevamo promesso di comportarci bene dopo la lite in palestra,e ora tu frequenti di nuovo quei tipi, salti la scuola e ti ubriachi! Vuoi deludere il coach?!" Disse Miyagi sperando che tirando in ballo Anzai finalmente Mitsui avrebbe reagito.
Mitsui spalancò gli occhi, ricordando quello che era avvenuto in palestra e ricordando la fiducia che il signor Anzai gli aveva concesso riammettendolo in squadra. Si sentì molto in colpa. Ma nonostante questo non ce la faceva a reagire, perché adesso sapeva che il basket era la cosa più importante della sua vita si, ma insieme a Mikan, e se una delle due cose mancava Hisashi non riusciva ad andare avanti.
"Stà zitto Miyagi! Non ne posso più dei vostri piagnistei! Sono qui in fondo, non volevate che non saltassi più gli allenamenti? Non li stò più saltando, allora non rompete e cominciamo ad allenarci!" Disse Hisashi innervosito da tutte quelle storie.
Tutti lo guardarono come se fosse impazzito. Sembrava non si rendesse conto di essere ubriaco e che in quelle condizioni non avrebbe combinato un bel niente.
"Sei scemo o cosa Mitsui? Ti rendi conto dello stato in cui sei? Non ce la fai nemmeno a reggerti in piedi e vorresti giocare a basket?! Sai, ti avevo sopravvalutato! Pensavo che tu amassi il basket e che avresti fatto qualunque cosa per questo sport. Ma a quanto pare mi sono sbagliato! Non capisci che in queste condizioni sei solo un peso per la squadra!!! Io voglio vincere il campionato nazionale!!! Quindi se non hai intenzioni serie fatti da parte Mitsui!!!" Disse Rukawa arrabbiatissimo
lasciando tutti di stucco. Aveva detto quello che tutti pensavano ma che non avevano il coraggio di dire. Tutti volevano bene a Mitsui e volevano aiutarlo ma ci tenevano anche a vincere il campionato nazionale e visto che a Mitsui sembrava non interessasse affatto, non vedevano il motivo per cui continuasse a giocare.
Mitsui si sentì male. Lui che aveva sofferto le pene dell'inferno perché credeva di non potere più giocare a basket. Doveva sentirsi dire da quella stupida matricola che era un peso per la squadra!
"Maledetto bastardo! Vuoi che ti rompa la faccia?!" Disse Hisashi irato afferrando per la maglietta Rukawa che lo guardava impassibile con sguardo gelido.
Il sangue gli andò alla testa aveva una voglia matta di ammazzarlo di pugni.
Akagi lo trattenne "Calmati!" Gli disse.
Mitsui si sottrasse alla stretta e li guardò tutti. Loro lo compativano! Lui era un peso per la squadra! Bene li avrebbe accontentati!
"Razza di bastardi! Volete che me ne vada dalla squadra non è così? Non avete nemmeno il fegato di dirmelo?! Solo questa mezza sega ha avuto il coraggio! Siete patetici! Allora vi accontento tutti! Lascio questa squadra di merda! Andatevene tutti al diavolo!!!" Gridò con collera Hisashi andando via dalla palestra e sbattendo la porta.
Tutti i componenti dello Shohoku si guardarono sentendosi in colpa.

Hisashi non riusciva a crederci! Ora non aveva nemmeno più il basket! La sua vita stava diventando un inferno senza fine.
Si sentì completamente distrutto fù come se gli avessero strappato il cuore una seconda volta. Il suo dolore fù ancora più intenso di quando aveva avuto l'incidente alla gamba e pensava di non potere più giocare. Perché stavolta erano stati i suoi compagni a tradirlo e non il ginocchio! Le due cose più importanti della sua vita lo avevano abbandonato, gli sembrava che niente avesse più senso, voleva solo ubriacarsi e non pensare più a niente.. voleva soltanto dimenticare….

TOKYO DUE SETTIMANE DOPO…


"Mikan! Il preside ha chiamato dicendomi che da quando ti sei iscritta a scuola ci sei andata solo un paio di volte! Cosa stai combinando sei impazzita? Dove vai invece di andare a scuola? Se continui così ti espelleranno!" Urlò Noriko contro Mikan che la guardò impassibile.
"Non me ne importa un accidente!E non sono affari tuoi dove vado!" Rispose Mikan strafottente. Detestava sua madre. L'aveva allontanata dal ragazzo che amava pensando solo a sé stessa. I primi giorni che era arrivata a Tokyo non aveva fatto altro che piangere. Poi piano piano la sua disperazione era diventata rabbia verso sua madre e suo padre ai quali importava sempre e solo di sé stessi e che non pensavano mai ai suoi sentimenti. Decise che quella vita gli andava stretta!
Era sempre stata una ribelle, ma adesso stava iniziando a comportarsi proprio come una teppista. A lei non importava niente di niente ne della scuola ne del suo stupido futuro ne dei suoi egoisti genitori. L'unica cosa che le interessava era Hisashi e se non poteva nemmeno vederlo, allora che tutto andasse in malora! Avrebbe fatto tutto quello che le saltava in testa senza pensare a nessuna conseguenza, e se poi questo avesse fatto arrabbiare i suoi genitori tanto meglio!
"Che cosa stai dicendo? E adesso dove stai andando?" Chiese preoccupata Noriko erano le nove di sera.
"Esco coi miei nuovi amici. Forse un giorno te li presenterò. Ah ah ah ah ah!" Rise sarcastica.
Noriko la prese per un braccio " Tu non vai da nessuna parte!" Gridò trattenendola. Mikan le diede una forte spinta e Noriko cadde in terra.
"Questo lo dici tu!" Rispose Mikan e sbattè la porta andandosene. Il dolore che provava per la lontananza da Hisashi la stava rendendo cattiva, in particolar modo verso sua madre che riteneva la diretta responsabile.

Mikan era in discoteca con dei ragazzi che aveva conosciuto alla sala giochi dove si recava quasi ogni giorno. Erano tre ragazze più lei e altri due ragazzi. Anche loro marinavano la scuola e sua madre non li avrebbe certo ritenuti tipi raccomandabili.
Un ragazzo abbastanza alto le si avvicinò mentre ballava. Il cuore di Mikan accelerò "Hisashi…" Disse piano.
"Ciao bellezza ti ho notata subito, ti va se balliamo un po' insieme?" Chiese il ragazzo che assomigliava incredibilmente a Hisashi, se non avesse avuto una voce così diversa da quella di Mitsui, Mikan l'avrebbe preso proprio per lui!
"Fai come vuoi!" disse gelida. Mentre dentro di sé si sentiva morire, guardando quel ragazzo rivedeva Hisashi e il dolore che questo le procurava era intenso. Non riuscì più a sopportare quel dolore doveva allontanarsi da quel tipo troppo simile ad Hisashi. Uscì fuori dalla discoteca a prendere un po' d'aria era luglio e a Tokyo faceva un caldo tremendo.
"Allora sei qui!" Disse una voce. Mikan si girò e vide il sosia di Hisashi dietro di sé. Gli occhi di Mikan iniziarono a intristirsi quello poteva anche assomigliargli ma non era lui. Si sentì disperata.
"Sei una seccatura, perché non mi lasci in pace!" Disse irritata.
"Ho visto come mi guardi, non mi sembra proprio di esserti indifferente" Disse lui arrogante.
"Sei solo uno stupido" Stava tornando in discoteca quando si sentì afferrare, il ragazzo se la buttò addosso.
"Sei sicura… che io non ti interessi?" Disse il ragazzo.
In quel momento le sembrò di essere tra le braccia di Hisashi, tanto lui gli somigliava. Gli accarezzò una guancia e stava quasi per baciarlo illudendosi che fosse Hisashi quando vide che il mento del ragazzo era perfettamente liscio e non vi era nessuna cicatrice sul lato sinistro. Lo respinse, dandosi della stupida.
"Non mi interessi affatto! Tu non sei lui! Non lo sarai mai!" E corse di nuovo in discoteca, lasciando il ragazzo perplesso.


I mesi passavano e il rapporto tra Mikan e Noriko peggiorava ogni giorno di più. Mikan continuava a saltare spesso e volentieri la scuola e aveva cominciato a non mangiare. Il dolore che provava nel cuore per via di Hisashi le stava distruggendo sia l'anima che il corpo.

Una mattina Noriko fù chiamata dalla scuola. Mikan era svenuta durante l'ora di educazione fisica.
Si precipitò preoccupatissima in infermeria.
"Signora, sua figlia è denutrita. Se continua così rischia di diventare anoressica. Le consiglio di portarla al più presto da uno psicologo. L'anoressia è una malattia che nasce dai problemi dell'anima e non da quelli del corpo. I problemi del corpo sono solo una conseguenza." Spiegò saggiamente il dottore della scuola.
"Non si preoccupi è quello che farò subito" Disse piena di ansia e sensi di colpa Noriko.

Appena Mikan si fù ristabilita Noriko la portò dallo psicologo. All'inizio Mikan si rifiutava di parlare, ma poi lo psicologo trovò il modo di creare un dialogo con lei. Mikan finalmente iniziò a fidarsi e parlò di tutti i suoi problemi. Dei suoi genitori e del loro egoismo. Di come si fosse innamorata di Hisashi e di come si sentiva male per non essere nemmeno riuscita a confessargli i suoi sentimenti, perché era stata portata via bruscamente da lui. Disse allo psicologo, che desiderava solo l'opportunità di chiarirsi con lui e di confessargli finalmente i suoi sentimenti.


"Signora Shinohara, se vuole che sua figlia non imbocchi la strada dell'anoressia è meglio che le stia vicino e l'accontenti. La porti per un periodo di tempo a Kanagawa come desidera e le stia accanto il più possibile, sua figlia ha bisogno di lei e non di tutti i soldi che lei guadagna. Trovi più tempo per Mikan ed esaudisca il suo desiderio. Questo e quello che le consiglio." Disse il dottore.
"Si, dottore, lei ha ragione ho trascurato troppo mia figlia. E se lei è felice solo a Kanagawa, allora e lì che andremo." Disse Noriko intenzionata a fare stare di nuovo bene Mikan. Stavolta avrebbe pensato solo alla felicità di sua figlia.


TRE SETTIMANE DOPO….


"Pronto Atsuko? Sono Mikan, stò per tornare a Kanagawa!" Disse Mikan felice, da quando era andata via si era sempre tenuta in contatto con Sakuya, anche se per colpa della madre non aveva nemmeno potuto salutarlo, se non per telefono.
"Dici davvero? E quando torni?" Disse Sakuya al settimo cielo. Erano passati più di sei mesi da quando Mikan era partita e ora il loro rapporto era diventato un rapporto di pura amicizia da parte di entrambi. Infatti Mikan aveva confessato ad Atsuko di amare Hisashi e di non riuscire a scordarlo. Così Sakuya si era fatto coraggio e aveva messo i suoi sentimenti da parte per diventarle amico.
"Torno dopodomani!"


FINE OTTAVA PARTE
CONTINUA…

ALLELUIA!!! FINALMENTE E' FINITA ANCHE QUESTA PARTE!!! LA SCORSA VOLTA VI AVEVO DETTO CHE QUESTA STORIA STAVA PER CONCLUDERSI E INFATTI PENSAVO CHE SAREBBE FINITA CON L'OTTAVO CAPITOLO. MA MI SONO SBAGLIATA E SE TUTTO VA BENE FINALMENTE SI CONCLUDERA' COL PROSSIMO CAPITOLO. GRAZIE A TUTTI QUELLI CHE SONO ARRIVATI FINO A QUI'. BACIONI A TUTTI YUKARI^^



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