Noriko aveva organizzato tutto
per trasferirsi definitivamente a Kanagawa. Anche lei come l'ex marito era un'architetto,
e per di più anche molto famoso. Aveva organizzato il suo trasferimento
a tempo di record, solo tre settimane! Il giorno stesso in cui il dottore le aveva
detto come avrebbe potuto aiutare sua figlia, Noriko aveva parlato con Mikan e
chiarito molte cose con lei, anche se la figlia non le aveva ancora detto perché
voleva tornare a Kanagawa. Dopodichè aveva detto a Mikan che si sarebbero
trasferite a Kanagawa ma solo se lei avesse cominciato a mangiare regolarmente.
Mikan le era saltata al collo felice, dicendole che l'avrebbe fatto. Il rapporto
tra Noriko e Mikan migliorava di giorno in giorno grazie all'aiuto prezioso che
aveva dato lo psicologo. Così Mikan aveva ripreso a mangiare normalmente
e aiutato Noriko notevolmente nel loro trasloco a Kanagawa, visto che era impaziente
di partire. Noriko aveva mobilitato tutte le sue conoscenze per trovare un bel
villino a Kanagawa in pochi giorni e poi era andata a controllare lei stessa che
la casa fosse di suo gradimento. Naturalmente si era licenziata dal prestigioso
studio per il quale lavorava. Aveva deciso che ne avrebbe aperto uno tutto suo
a Kanagawa, ma che non l'avrebbe fatto subito, prima voleva stare il più
possibile vicino a Mikan. Aver visto Mikan pericolosamente vicino all'anoressia,
le aveva aperto gli occhi e fatto capire che niente era più importante
di sua figlia. Tutte le altre cose potevano andare al diavolo.
Quando era andata
a vedere la sua futura casa era passata anche a trovare Sonoko, e aveva saputo
così quello che stava combinando suo figlio. Noriko si era sentita stringere
il cuore a vedere la sua migliore amica così disperata e aveva deciso che
l'avrebbe aiutata in qualsiasi modo.
Mikan e Noriko erano appena
arrivate nella loro casa già ammobiliata era davvero bella e accogliente.
Erano partite con la macchina di Noriko. I loro pacchi erano stati inviati molti
giorni prima e loro avevano portato solo le valigie e i generi di prima necessità.
"Wow
mamma! Questa casa è bellissima! L'hai davvero comprata?!" Disse Mikan
felicissima, tra poco avrebbe rivisto Hisashi!
"Si Mikan, questa è
la nostra casetta, vedrai che saremo felici qui!" Disse Noriko sorridendo.
"Si,
lo penso anch'io!" Rispose sua figlia abbracciandola.
Misero a posto un
po' di roba e le cibaglie e si recarono subito a casa di Sonoko. Noriko era molto
preoccupata per lei e per il figlio. Ma a Mikan non aveva detto niente di Hisashi,
visto che era convinta che a lei non importasse.
Arrivarono
a casa di Sonoko che erano le sette. Mikan sperava che Hisashi fosse in casa,
era impaziente di rivedere il suo bel viso.
Noriko bussò alla porta
di casa Mitsui e Sonoko venne ad aprire. Mikan si sorprese di vedere Sonoko tanto
dimagrita e conciata.
Sonoko si buttò tra le braccia di Noriko "Menomale
che ti sei trasferita qui Noriko! Non ho mai avuto tanto bisogno di te!"
Disse Sonoko disperata "Non vedo Hisashi da due giorni! Non so proprio che
fine abbia fatto! E Non so che fare!"
Continuò iniziando a piangere.
Mikan
rimase sgranò gli occhi sorpresa < Ma che sta succedendo?> Pensò
con un brivido, cosa significavano le parole di Sonoko?
Noriko strinse la sua
amica e le disse di stare tranquilla e che l'avrebbe aiutata lei.
Sonoko si
riprese un'attimo si scusò della sua scortesia salutò anche Mikan
chiedendole se stesse bene e le fece entrare in casa. Si accomodarono tutte e
tre in sala. Noriko e Sonoko sul divano e Mikan in poltrona.
Mikan continuava
ad avere una brutta sensazione dopo le parole di Sonoko e quello che disse un'attimo
dopo Sonoko confermò le sue paure.
"Oh, Noriko non so più
che fare! Ogni giorno che passa Hisashi si comporta peggio. Stà distruggendo
la sua vita e non mi permette di aiutarlo in nessun modo. Sono venuta a sapere
solo l'altro giorno che è stato cacciato dalla squadra di basket da più
di cinque mesi! Io gli ho chiesto se era per questo che stava così male,
lui si è arrabbiato e se n'è andato di casa e da allora che non
l'ho più visto! Spero che non gli sia successo niente!" Disse Sonoko
tra le lacrime. Noriko l'abbracciò.
"Stai tranquilla Sonoko. Sono
sicura che non gli è successo niente e che tornerà presto"
Disse Noriko nascondendo la sua preoccupazione.
Noriko cercò di tranquillizzare
Sonoko per tutta la serata. Si offrì di preparare la cena e disse a Sonoko
che se voleva sarebbero rimaste con lei anche la notte, Sonoko le fù grata.
Intanto
Mikan era preoccupatissima e stava malissimo anche lei. Cosa era successo a Hisashi?
Continuava a chiedersi piena di paura per la sorte del ragazzo che amava.
Alle
dieci di sera squillò il telefono. Sonoko corse a rispondere.
"Hisashi
sei tu? Dove sei? Stai bene? Perché non torni a casa?"
"Stò
bene, stò a casa di un'amico. Volevo dirtelo per non farti preoccupare
"
Disse Hisashi in modo strascicato era ubriaco fradicio. In quei giorni era stato
talmente male che solo allora aveva pensato che sua madre si sarebbe preoccupata
per lui. Sentendo la madre così disperata, anche nella sua coscienza ottenebrata
dall'alcol si sentì in colpa.
"Domani torno a casa ora sono da
un amico perciò non ti preoccupare" Ripetè, poi chiuse la comunicazione.
Sonoko
si sentì un po' meglio. Raccontò della chiamata del figlio a Noriko
che la tranquillizzò ulteriormente. Poi andarono tutte a letto.
Mikan
era stata messa a dormire nella sua vecchia stanza. Mentre Noriko avrebbe dormito
in un futon steso nella camera di Sonoko.
Mikan nel suo vecchio letto continuava
a pensare piena di angoscia ad Hisashi. Non poteva ancora credere a quello che
aveva saputo, Hisashi era diventato un teppista e a quanto aveva detto Sonoko
lo era già stato anche in passato per via dell'incidente alla gamba che
non gli aveva permesso di giocare a basket per un lungo periodo. Si ubriacava,
saltava la scuola ed era stato cacciato dalla squadra di basket.Di nuovo senza
il basket! Il giorno in cui lo aveva visto giocare, Mikan aveva capito quanto
lui amasse quello sport e quindi poteva immagginare il dolore del ragazzo a non
essere più in squadra.
L'incubo di non potere giocare si ripeteva!
<Chissà
se è per questo che si comporta così. Starà sicuramente soffrendo
molto. Voglio vederlo, voglio parlare con lui, voglio aiutarlo e stargli vicino.
Voglio che il mio Hisashi smetta di soffrire..> Mikan pianse mentre pensava
a queste cose. E quando finalmente si addormentò non fece altro che sognare
Hisashi.
La mattina dopo Mikan, Noriko e Sonoko si svegliarono presto. Sonoko
doveva andare a lavorare già nei giorni precedenti aveva preso delle ferie
per cercare il figlio e aspettare che tornasse a casa, quindi non poteva più
mancare dal lavoro se non voleva rischiare di essere licenziata. Per quanto riguardava
Mikan, quel giorno doveva andare a scuola, visto che aveva perso molto tempo e
che tra poco ci sarebbero stati gli esame di ammissione al secondo anno. Infatti
era già gennaio e a marzo sarebbe finito l'anno scolastico. Noriko aveva
effettuato il trasferimento di scuola di Mikan il giorno che era andata a Kanagawa
per vedere la sua nuova casa.
Noriko salutò Sonoko e accompagnò
Mikan a casa per farle mettere l'uniforme e farle prendere i libri.Poi quando
Mikan fù pronta l'accompagnò allo Shohoku. Si salutarono e Noriko
disse alla figlia che sarebbe andata a prenderla dopo le lezioni.
Mikan
continuava a pensare a Hisashi mentre si dirigeva nella sua vecchia classe. Appena
entrò tutti cominciarono a bisbigliare. Sospirò, in quella classe
non era mai stata molto popolare.
Finalmente arrivò l'ora di pranzo.
Mikan aveva deciso che sarebbe andata a mangiare il suo bento sulla terrazza.
Continuava a guardarsi intorno nei corridoi in cerca di Hisashi anche se sapeva
bene che non l'avrebbe trovato. Arrivò in terrazza ma si accorse di non
essere sola c'era un ragazzo dai capelli lunghi che guardava il panorama e che
appena sentì aprire la porta del terrazzo si voltò. Per un attimo
gli occhi di Mikan e del ragazzo si incontrarono. Il ragazzo spalancò gli
occhi sorpreso e cercò di nascondere il viso dietro i lunghi capelli lisci.
Ma era ormai troppo tardi perché Mikan l'aveva riconosciuto. Era Hisashi
Mitsui!
Mikan spalancò gli occhi sorpresa.
Hisashi
non riusciva a crederci. Ma era davvero lei? Si chiedeva, mentre cercava di allontanarsi
nascondendo il viso. Non voleva che lei lo vedesse in quello stato.
Mikan lo
prese per un braccio prima che lui riuscisse a sfuggire.
"Hisashi! Sei
tu?" Disse Mikan emozionata.
Hisashi rimase pietrificato. L'aveva riconosciuto,
e aveva pronunciato il suo nome di battesimo per la prima volta. Il suo cuore
cominciò a battere forte.
"Che ci fai tu qui?" Disse arrogante
Hisashi, anche se dentro di sé l'emozione di averla vicina lo stava sopraffacendo.
"Sono
tornata
" Disse Mikan piano.
"Ah, Atsuko ne sarà felice!
A quanto pare è un grande amore il vostro!!" Disse Hisashi ironicamente
amaro, era sempre convinto che Mikan stesse con Atsuko e pensò che fosse
tornata per lui.
"Ti sbagli, perché io e Atsuko non stiamo insieme
e non sono tornata assolutamente per lui!" Disse Mikan decisa, il momento
degli equivoci doveva finire. Voleva solo chiarezza nei suoi rapporti con Hisashi.
Il
cuore di Hisashi perse un battito, e una fievole speranza si affacciò dentro
di sé, ma Hisashi la ricacciò indietro. Non voleva soffrire più
di quanto già non facesse. Sei mesi prima avrebbe dato la vita pur di avere
Mikan di nuovo vicino a sé. Ma da allora erano successe molte cose, e nonostante
l'amasse sempre tanto che gli sembrava di impazzire, non voleva
rischiare
più niente. Aveva indurito il cuore perché non voleva sentire più
tutto quell'insopportabile dolore.
"Non mi importa perché sei
tornata, ho da fare lasciami in pace!" Disse Irritato cercando di strapparsi
alla sua presa.
Ma Mikan non lo mollava "No! Non ti lascio in pace!Voglio
sapere cosa ti è successo! voglio che tu torni quello che eri prima!"
Disse Mikan infervorata. Stavolta non l'avrebbe lasciato andare.
"E a
te che diavolo te ne importa?" Gridò Hisashi strappandosi finalmente
alla presa.
"A me importa tutto! Perché io ti amo!" Urlò
Mikan dichiarandogli finalmente i suoi sentimenti.
"Perché mi dici
queste cose? Io non ti credo!" Gli sembrava impossibile, non voleva illudersi.
Perché stavolta sarebbe morto di dolore se lei lo stava prendendo in giro.
Si incamminò verso l'uscita del terrazzo, non voleva sentire più
niente.
Mikan lo abbraccio da dietro ed Hisashi si fermò colto di sorpresa,
il cuore cominciò a battergli furiosamente.
"E perché non
dovresti credermi? Io ti amo da morire, ti ho sempre amato! Anche se mentivo a
me stessa dicendomi di detestarti, fin dalla prima volta che entrasti in camera
mia quel pomeriggio, mi entrasti nel cuore. In un modo o nell'altro non facevo
che pensare a te, finché il giorno del concerto non mi fu chiaro di amarti."
Disse Mikan dolcemente con la guancia appoggiata alla sua forte schiena mentre
continuava ad abbracciarlo.
Hisashi spalancò gli occhi incredulo. "Allora
perché dal giorno dopo il concerto non facevi che evitarmi?E poi sei uscita
anche con Atsuko, ti ricordi?" Disse Hisashi sulla difensiva.
"Perché
ti avevo visto con la tua ragazza, quella Ayako. Stavo venendo in palestra per
portarti il regalo che avevo comprato nell'ora di pranzo per il tuo compleanno,
e ho visto lei che ti tappava gli occhi e ti diceva che aveva una bella sorpresa
per te.
Mi sono sentita male vedendovi insieme e sono fuggita via. Poi, per
non soffrire, ti ho evitato e sono uscita con Atsuko solo per distrarmi dal mio
amore a senso unico per te" Disse tristemente Mikan ricordando quelle cose.
Hisashi
si girò di scatto e la prese per le spalle "Ma Ayako non è
mai stata la mia ragazza, Mikan! Lei è la manager del club di basket, e
quel giorno tutta la squadra aveva organizzato una festa a sorpresa per me. Ecco
cosa intendeva! Era te che amavo! Te e nessun'altra! E soffrivo da morire vedendo
che a te di me non importava nulla! Poi quando quel giorno abbiamo fatto l'amore
mi sentivo felicissimo anche se provavo dei sensi di colpa nei tuoi confronti,
avevo paura che tu pensassi che avevo approfittato di te. Così ti ho evitata
perché mi vergognavo e avevo paura che mi odiassi. Quando mi ero finalmente
deciso a superare le mie paure e a confessarti i miei sentimenti, tu incominciasti
ad uscire con Atsuko e il mio amore per te si trasformò in una pena senza
fine. La gelosia mi divorava l'anima e il dolore di saperti di un'altro mi distruggeva.
E poi, mi hai detto quella frase ti ricordi? Mi hai detto che per te fare l'amore
con me non era contato niente e che dovevo fare finta che non fosse nemmeno successo.
Non puoi immagginare come mi sia sentito nel sentire queste cose. Se mi avessi
dato una coltellata al petto avrei provato meno dolore!" Disse Hisashi infervorato
confessando finalmente tutto.
Mikan restò shokkata per tutte quelle
rivelazioni. Lui l'aveva amata! Ayako non era la sua ragazza! Lui era stato male
a causa sua!
Mikan si buttò tra le sue braccia piangendo. "Perdonami
Hisashi se ti ho fatto soffrire! Sono stata una stupida! Se ti avessi chiesto
di Ayako, le cose non sarebbero andate così! Tutto quello che ho fatto,
l'ho fatto perché ero convinta che tu amassi Ayako. Ti ho detto che non
aveva contato niente per me fare l'amore con te , solo per toglierti un peso e
perché pensavo che fosse stata solo colpa mia se l'avevamo fatto. Tu mi
avevi detto di fermarci! E non sai quanto poi ho pianto, per averti detto tutto
il contrario di quello che pensavo e sentivo!
Con Atsuko ci sono uscita solo
per dimenticarti anche se non ci sono mai riuscita, ma non c'è mai stato
niente tra me e lui! Soffrivo maledettamente per te, poi quando ti ho visto uscire
con tutte quelle ragazze non facevo che pensare che tutte ti potevano avere tranne
me e il dolore mi tormentava a questo pensiero! Ma ho continuato sempre ad amarti.
Quando la mamma mi ha detto che dovevo tornare con lei a Tokyo avrei voluto morire!
Perché ti amavo talmente tanto che preferivo vederti anche insieme a mille
ragazze piuttosto che non vederti affatto! E ti amo ancora in questo modo! Ti
amerò sempre così! Anche se tu ora non dovessi amarmi più!"
Hisashi
la strinse tra le braccia con gli occhi lucidi , il suo cuore stava credendo alle
parole di Mikan. Forse poteva ancora sperare di essere felice
"Ti
amo Mikan! Non ho mai smesso! Quando sei andata via da Kanagawa ti sei portata
via un pezzo del mio cuore! E mi hai lasciato solo un grosso vuoto incolmabile
e un dolore atroce da sopportare! Ma ora sei qui. Promettimi che non mi lascerai
mai più!" Disse Hisashi dolce mentre le alzava il viso e i loro occhi
si incontravano.
"Te lo giuro Hisashi! Non mi separerò mai più
da te! Ti amo troppo anche per poterlo solo pensare!" Disse Mikan emozionata.
Hisashi
avvicinò il viso a quello di Mikan e la baciò. Fù un bacio
intenso carico di tutte le loro emozioni più profonde.
Dopo un tempo
interminabile il bacio finì.
"Sei qui, sei mia." Disse Hisashi
abbracciandola e pensando che una parte dell'incubo fosse finalmente finita.
"Si,
amore mio. Sono qui e sono sempre stata tua, anche se tu non lo sapevi."
Disse Mikan accarezzandogli i lunghi capelli.
Si sedettero a terra abbracciati.
A nessuno dei due importava che le lezioni fossero iniziate già da due
ore.
"Hisashi
mi vuoi dire cosa ti è successo? Perché
hai ricominciato a fare il teppista?" Chiese Mikan con gli occhi bassi. Aveva
paura che lei c'entrasse in qualche modo.
"Ricominciato? Allora sai che
ero un teppista anche prima?" Chiese Hisashi sorpreso.
"Si, so tutto.
E ora ti prego vuoi rispondere alla mia domanda?" Disse Mikan guardandolo
negli occhi.
Hisashi abbassò lo sguardo. Sapeva che doveva dirglielo
prima o poi, perciò
"Io
ho ricominciato quando tu sei
partita. Ho cominciato ad ubriacarmi e a vedere la banda che avevo prima. Poi
quando praticamente mi hanno detto di andare via dalla squadra di basket è
stato ancora peggio. Il basket mi consolava della tua perdita e quando mi hanno
tolto tutte e due le cose più importanti della mia vita non ce l' ho fatta.
Così ho cercato di soffocare il mio dolore con la rabbia e l'alcol, naturalmente
senza riuscirci." Disse Hisashi, pensare al basket lo faceva stare ancora
molto male.
Mikan sbiancò. Era come immagginava, era stato per colpa
sua che Hisashi era diventato un teppista.
"Mi dispiace Hisashi è
stata tutta colpa mia. Se ti avessi confessato i miei sentimenti, anche se poi
ci fossimo separati non avresti reagito così" Disse Mikan tristemente.
Hisashi
la strinse più forte "Ma che stai dicendo? Non è affatto colpa
tua. La colpa è stata solo mia che non ho saputo reagire!"
"Hisashi,
com'è successo che ti hanno tolto dalla squadra?" Chiese Mikan continuando
a considerarsi colpevole.
"Andavo in palestra molto spesso ubriaco. Non
posso assolutamente dare torto ai miei compagni se non mi hanno voluto più
in squadra. Ho dimostrato di non tenere abbastanza al basket col mio comportamento.
Io avrei fatto lo stesso al loro posto." Disse Mitsui pieno di rimpianti
e rimorsi. Lui amava con tutta l'anima il basket anche se alla fine poteva non
sembrare così. In più aveva perso forse l'unica occasione di partecipare
mai, al campionato nazionale. Sentì un vuoto allo stomaco e divenne molto
triste.
Mikan lo abbracciò ancora più stretto. Capiva che Hisashi
aveva bisogno di tutto l'amore che lei poteva dargli. Anche se faceva il duro
era una persona molto sensibile e Mikan poteva solo immagginare il suo dolore
di non essere più nella squadra di basket!
Hisashi si sentì riscaldare
il cuore dall'abbraccio di Mikan, sentiva che se aveva lei vicino, niente sarebbe
più andato storto nella sua incasinatissima vita. Sentiva che lei lo capiva.
"Finalmente
sei tornata
" Sussurò Hisashi. "Vivrai ancora a casa mia?"
Domandò speranzoso.
"No, vivrò con mia madre. Si è
trasferita qui a Kanagawa." Rispose Mikan.
"Davvero? Sembrava decisissima
a restare a Tokyo, che cosa le ha fatto cambiare idea?" Chiese sorpreso Hisashi.
"Vedi
io sono stata molto male, ero diventata una ribelle, saltavo la scuola e cominciai
a non mangiare, il dolore che provavo per la tua lontananza mi faceva stare malissimo.
Un giorno svenni a scuola, la mamma fù avvertita e si precipitò,
gli dissero che se continuavo così sarei diventata anoressica.Gli consigliarono
di portarmi da uno psicologo e lei così fece. All'inizio io mi rifiutavo
di parlare con lui, poi da un giorno all'altro gli parlai di tutti i miei problemi,
dei miei genitori e del mio amore per te. Gli dissi che volevo la possibilità
di confessarti il mio amore, e che forse dopo mi sarei messa il cuore in pace.
Lui parlò con mia madre suggerendole di starmi vicina e di portarmi per
un periodo di tempo a Kanagawa. Ma la mamma ha deciso di restarci per sempre,
visto che questo mi rendeva felice. Ora il mio rapporto con lei è bellissimo,
da quel giorno mia madre ha smesso di vivere solo per il lavoro e mi stà
sempre vicina. La paura di perdermi l'ha fatta cambiare." Disse Mikan pensierosa.
Aveva passato davvero un'orribile periodo. Ma ora, era finalmente vicina al suo
Hisashi.
Hisashi agitato le prese il viso tra le mani per guardarla in faccia
"Mio Dio! Adesso Come stai?! Guardandoti bene è vero che sei molto
più magra! Sono uno stupido non me ne sono nemmeno accorto! Sono sempre
il solito egoista! Ti prego dimmi come stai?!" Chiese preoccupatissimo.
Mikan
gli mise un dito vicino alla bocca come per dirgli di stare zitto "Stai calmo,
stò bene, ora sono guarita e mangio normalmente. Da quando la mamma mi
ha detto che ci saremmo trasferite qui, piano piano mi è tornato l'appetito.
Finché non mi sono ristabilita del tutto" Gli sorrise.
Hisashi
se la strinse forte al petto "Per fortuna
morirei se ti dovesse accadere
qualcosa. Non posso vivere senza di te!"
"Per me è lo stesso!
Promettimi che smetterai di bere e che smetterai di essere un teppista."
Disse Mikan molto preoccupata per lui.
"Te lo prometto. Ora che sei qui
non ho bisogno di nient'altro" Disse Hisashi sicuro.
Ma Mikan sapeva che
non era del tutto vero. Lui aveva bisogno anche del basket. E lei lo avrebbe aiutato.
Quella
sera Noriko andò a prendere sua figlia a scuola, ma non la trovò
sola era insieme ad un ragazzo dai capelli lunghi. Che sua figlia gli presentò
come Hisashi Mitsui. Noriko non riusciva a crederci, coi capelli così lunghi
non lo aveva riconosciuto, ma poi guardando il suo bel viso si era convinta che
era davvero il figlio della sua migliore amica.
Non sapeva che Mikan e Hisashi
fossero amici, e il loro atteggiamento così amichevole e disinvolto mentre
erano in auto la sorprese molto.
Noriko accompagnò Hisashi a casa Mitsui.
Salirono anche Lei e Mikan. Noriko voleva accertarsi che Hisashi andasse davvero
a casa e che Sonoko finalmente potesse vederlo. Sperava che Hisashi si togliesse
dalla brutta strada che aveva intrapreso. Quando Sonoko aprì la porta restò
incredula di vedere il figlio, dopo due giorni finalmente era a casa.
Sonoko
cominciò a piangere e anche Hisashi aveva gli occhi lucidi. Si sentiva
tremendamente in colpa per quello che aveva fatto passsare alla madre in tutti
quei mesi. Si abbracciarono piangendo entrambi ed Hisashi disse "Perdonami
mamma!"
Mikan e Noriko erano commosse. Se ne andarono sapendo che madre
e figlio avevano molte cose da dirsi.
Quella sera Hisashi telefonò a
Mikan e entrambi parlarono a lungo. Ora che si erano ritrovati non volevano distaccarsi
nemmeno per un'attimo. Si promisero di vedersi il giorno dopo all'entrata della
scuola.
IL GIORNO DOPO A SCUOLA
"Ciao
Mikan!" Disse Hisashi appena la madre di Mikan se ne andò, correndole
incontro e abbracciandola.
"Ciao Hisashi" Si baciarono, incuranti
degli sguardi degli altri ragazzi che andavano a scuola.
Parlarono per un po',
poi Mikan disse:
"Hisashi ti spiace se nell'ora di pranzo non ci vediamo?
Vorrei andare ad iscrivermi di nuovo al club d'arte e penso che perderò
molto tempo."
Hisashi rimase un po' deluso "Stai tranquilla vai pure.
Ci vediamo dopo le lezioni allora? Hai detto a tua madre di venire un pò
più tardi a prenderti?" Chiese speranzoso.
"Si, stai tranquillo,
possiamo stare insieme almeno un'ora. Gli ho detto che avevo da fare con delle
amiche" Disse Mikan sorridendo, anche se era dispiaciuta di avere mentito
a sua madre.
Hisashi sorrise felice. Accompagnò Mikan fino alla sua
classe, e poi si diresse nella sua, la 3-C.
Naturalmente le compagne di classe
di Mikan era invidiosissime. Avevano capito che Hisashi era il suo ragazzo. Mikan
le sentì spettegolare contro di lei, ma decise di lasciarle perdere.
Arrivò
l'ora di pranzo e Mikan non si diresse affatto al club d'arte, bensì in
3-F, la classe del capitano di basket Akagi.
Aveva saputo che classe frequentava
Akagi da Atsuko. Gli aveva telefonato la sera prima, sia per scusarsi di non essersi
fatta vedere, sia per raccontargli che ora stava con Hisashi, ma soprattutto per
avere quella informazione.
Hisashi le aveva detto che avrebbe mangiato in terrazza,
quindi era sicura che al reparto delle terze lui all'ora di pranzo non ci sarebbe
stato.
Entrò nella terza F e chiese a delle ragazze di quella classe
chi fosse Akagi, loro glielo indicarono e Mikan un pò timorosa si avvicinò
a lui. Stava parlando con un ragazzo che portava gli occhiali.
"Akagi
senpai, posso parlarti un' attimo?" Disse Mikan facendosi coraggio.
Akagi
e Kogure si guardarono. "Allora ci vediamo dopo Akagi" Disse Kogure
allontanandosi e chiedendosi cosa potesse volere quella bella ragazza da Akagi.
"Dimmi,
cosa posso fare per te?" Chiese curioso Akagi.
"Vedi, io sono venuta
qui per parlarti di Hisashi Mitsui" Disse Mikan spiando la sua reazione.
Akagi
sgranò gli occhi, sentendo subito un senso di colpa.
"Continua"
Disse Takenori.
"Lui stà molto male per non essere più nella
squadra di basket. Lui ama il basket! E se si è comportato in quel modo
nei confronti della squadra è solo colpa mia! Vedi lui era innamorato di
me e pensava che io non lo ricambiassi e che addirittura stessi con un altro.
La cosa più difficile era che io e lui abitavamo nella stessa casa. Mia
madre e la sua sono grandi amiche e per un periodo la madre di Hisashi si è
presa cura di me. Quindi lui stava ancora più male. Poi mia madre mi ha
riportata a Tokyo ed Hisashi è crollato per la mia lontanaza! Non è
stata colpa sua! Lui è un ragazzo molto sensibile senpai!
Il basket
è la sua vita! Non potrei mai perdonarmi se per colpa mia lui non potesse
più giocare! Già una volta ha sofferto per
questo! Ora ti prego
ti supplico! Riammettilo in squadra! Lui è un bravissimo giocatore! Dagli
una possibilità!" Disse Mikan tra le lacrime.
Akagi la guardò
dispiaciuto, i suoi sensi di colpa aumentarono. Da quando Mitsui non era più
in squadra, tutti i componenti dello Shohoku non erano stati più gli stessi.
Tanto era vero che avevano perso il campionato nazionale.
Porse un fazzoletto
a Mikan dicendole:
"Non piangere, si vede che lo ami tanto. Puoi stare
tranquilla, lo abbiamo sempre aspettato in squadra, anche se nessuno di noi aveva
il coraggio di chiederglielo, ci siamo sentiti molto in colpa quando lui se n'è
andato perché aveva capito che in quello stato noi non lo volevamo più.
Sò molto bene che Mitsui non verrà mai a chiederci di riammeterlo
in squadra, conosco il suo carattere orgoglioso. Quindi non mi resta che andare
io da lui. Lo farò oggi stesso dopo le lezioni, non preoccuparti. Spero
che lui sappia quant'è fortunato ad averti, sei la sua ragazza vero?"
"Si,
ti ringrazio, ti ringrazio dal profondo del cuore. Hisashi non aspetta altro che
tornare in squadra." Disse Mikan felice.
"Ora devo andare. Non saprai
mai quanto ti sono grata! Arrivederci!" Disse allontanandosi.
"Ehi,
ma come ti chiami?" Chiese Takenori incuriosito, quella era una ragaza straordinaria.
"Scusami
tanto per la mia scortesia, sono Mikan Shinohara. Arrivederci e a presto!"
Disse incamminandosi felice verso la sua classe. Ora poteva andare davvero a riiscriversi
al club d'arte. Aveva telefonato anche a Koi la sera prima. Si erano sempre tenute
in contatto in quei mesi che erano state lontane e Mikan aveva chiesto scusa anche
a lei per non essere andata a salutarla il giorno precedente, le aveva spiegato
il perché e Koi era stata felicissima per lei e per Hisashi. Ora Koi l'aspettava
per riammetterla al club.
Quel pomeriggio dopo le lezioni Akagi
si recò in fretta in classe Di Mitsui dove trovò anche Mikan. Mikan
vedendolo disse ad Hisashi che lo avrebbe aspettato fuori dalla classe.
Takenori
chiese scusa a Mitsui da parte di tutta la squadra per come si erano comportati.
Gli disse che senza di lui la squadra non era più la stessa e che dal giorno
che se ne era andato, tutti, pentiti per quello che lo avevano indotto a fare
avevano aspettato sempre il suo ritorno. Gli chiese di tornare in squadra dicendogli
che lo Shohoku era lo Shohoku solo se in squadra c'era anche Hisashi Mitsui.
Mitsui
con gli occhi lucidi lo abbracciò dicendogli che lui non li aveva mai incolpati,
ma che aveva incolpato solo sé stesso. E dicendogli che non vedeva l'ora
di tornare nella sua squadra. Akagi ricambio l'abbraccio dicendogli che poteva
tornare anche quel giorno stesso e che tutti lo avrebbero accolto a braccia aperte.
"Sei fortunato Mitsui ad avere una ragazza come la Shinohara. Stamattina
è venuta a chiedermi di riammerterti in squadra, e anche se io ho sempre
voluto farlo è stato solo grazie a lei che ho trovato il coraggio per chiedertelo"
Disse Takenori.
Hisashi spalancò gli occhi e poi sorrise "Si sono
fortunato, è per questo che la amo tanto, lei mi capisce."
Mitsui
e Akagi uscirono insieme dalla classe. Mikan era lì fuori che aspettava
impaziente di sapere.
Hisashi la prese in braccio facendola volteggiare "Sono
di nuovo in squadra! E solo grazie a te!!!" Le disse felice.
Mikan rise
felice anche lei.
"Già se vuole, può venire anche adesso
ad allenarsi!" Disse Akagi contagiato dall'allegria.
"Verrò
domani, io e Mikan avevamo un'appuntamento" Disse Hisashi sorridendo e sempre
tenendola in braccio.
"No, tu ci vai adesso! Lo sò che sei impaziente
ed anch'io sono impaziente di vederti allenare!" Disse Mikan regalandogli
un sorriso.
"Sei sicura?" Disse Hisashi guardandola.
"Certo!
Non vedo l'ora!"
PIU' TARDI IN PALESTRA
"Ehi
gori! Alla buonora! Finalmente sei arrivato! " Disse Hanamichi appena vide
entrare Akagi. Ma si ammutolì come il resto della squadra quando videro
entrare in palestra anche Mitsui con una ragazza. Che Hanamichi ed Ayako riconobbero
subito.
"Salve ragazzi" Disse Mitsui facendosi coraggio.
Hanamichi
felicissimo di vedere il suo amico gli corse incontro.
"Mitsui! Sei tornato
vero? Giocherai di nuovo con noi?" Disse il rossino pieno di speranza.
"Si
Hanamichi, giocherò di nuovo con voi!" Hanamichi lo abbracciò
entusiasta.
Anche il resto della squadra si avvicinò felice, persino
Rukawa!
"Bentornato Mitsui!" Disse Kogure sorridendo contento.
"Finalmente
sei tornato amico!" Disse Miyagi dandogli una pacca sulla spalla.
"Era
ora" Disse Rukawa nel suo solito tono.
Tutte le riserve facevano a gara
per esprimere il loro entusiasmo ad Hisashi.
"Insomma! Ora basta! Dobbiamo
allenarci, voi cominciate mentre io e Mitsui ci prepariamo negli spogliatoi"
Disse Akagi che forse era quello più contento di tutti. Ancora per un po'
lui ed Hisashi avrebbero giocato insieme.
Mentre Mitsui e il gorilla sparivano
negli spogliatoi Hanamichi si avvicinò a Mikan.
"Ciao Shinohara!
Avevo sentito che eri tornata. Ma come mai sei qui? Diventerai la nostra seconda
manager?" Chiese curioso Hanamichi.
"No, mi dispiace Sakuragi. Sono
qui per vedere il mio ragazzo che si allena" Rispose Mikan sorridendo.
"COSA?!SEI
LA RAGAZZA DEL GORILLA?!" Disse incredulo Hanamichi
"Ah ah ah ah
ah, no! Sono la ragazza di Mitsui" Disse Mikan ancora ridendo per la faccia
che aveva fatto Sakuragi prima.
"Ah, lo dicevo io, che una ragazza così
bella non poteva essere la fidanzata di quello scimmione" Disse Hanamichi.
Intanto
Ayako che era lì vicino e aveva sentito tutto andò da Mikan e le
disse:
"Che cosa? Ma tu allora non sei la sorella di Mitsui! E Allora
che ci facevi a casa sua? NON MI DIRE CHE VIVETE INSIEME?!!!!" Disse l'ulima
frase urlando e tutti la sentirono. Mikan divenne rossa. Hanamichi spalancò
gli occhi incredulo.
"Tu e Mitsui vivete insieme? Sembra un telefilm americano!"
Disse il rossino.
"NO! Noi non viviamo insieme!Io sono stata per un periodo
in casa sua perché sua madre e la mia sono amiche. Ma adesso io abito con
mia madre in casa nostra" Spiegò Mikan mentre tutti pendevano dalle
sue labbra.
"Che sta succedendo qui?" Disse irritato Akagi uscendo
dagli spogliatoi insieme ad Hisashi "Non vi avevo detto di allenarvi?"
Anche
Hisashi guardò sorpreso erano tutti intorno a Mikan. Cominciò ad
ingelosirsi.
"Mitsui! Brutto furbacchione! Mi avevi detto che questa
ragazza non era poi un granchè, e alla fine scopro che abitavate insieme?!"
Disse Sakuragi ridendo e dando una gomitata ad Hisashi.
"Smettila stupido!
Ayako hai sempre la lingua troppo lunga!" Disse Hisashi sicuro che fosse
stata lei a parlare. Infatti Ayako divenne rossa.
Finalmente gli allenamenti
iniziarono, Mikan aveva prestato ad Hisashi un fermacoda per i suoi lunghi capelli,
che ora
erano legati in una coda. Hisashi era bravissimo e Mikan era orgogliosa
di lui. Si sorrisero molte volte mentre lui continuava ad allenarsi.
Mikan
ed Hisashi erano felicissimi, passavano insieme giornate indimenticabili. Hisashi
non si ubriacava più e aveva abbandonato il teppismo.Mentre con lo Shohoku
tutto andava a gonfie vele. Mikan si era ripresa perfettamente ed era tornata
al suo peso forma. Tutti e due avevano detto alle loro madri di stare insieme.
E Noriko e Sonoko erano felicissime che i loro figli si amassero.
SEI
MESI DOPO
Tutti stavano ballando e si divertivano un
mondo a quella festa. Era una calda serata estiva.
Due persone si erano allontane
dalle altre che continuavano a ballare e a chiacchierare allegramente in casa.
Ed ora si trovavano sulla veranda del bel villino in stile occidentale.
"Sei
bellissima stasera" Disse la profonda ed emozionata voce di Hisashi mentre
teneva le mani legate al sottile vitino di Mikan. Quella sera era davvero splendida,
indossava un vestitino leggero con gonna svasata a pieghe e scollatura squadrata
con bratelle di colore azzurro cupo. Aveva i bei capelli ondulati sciolti che
le ricadevano lunghi fino alla vita.
"Grazie, amore mio. Ora chiudi gli
occhi, ho una sorpresa per te!" Disse Mikan controllando che Hisashi eseguisse
l'ordine.
Anche Hisashi era stupendo. Si era tagliato i capelli corti da molto
tempo ormai. E quella sera indossava un completo di giacca e pantalone nero con
sotto una camicia bianca immacolata.
"Una sorpresa?" Disse chiudendo
gli occhi Hisashi.
"Si" Mikan gli legò qualcosa al collo.
"Ora puoi aprirli!" Disse felice.
Hisashi aprì gli occhi e
vide il ciondolo a forma di palla da canestro che Mikan aveva appeso a una catenina.
"Ma
questo è
" Cominciò a dire sorpreso Hisashi.
"Si,
è il ciondolo che avevo comprato un'anno fa per il tuo compleanno. Quello
che non riuscivo più a trovare da quando mamma aveva sistemato la casa,
appena dopo il trasloco. Sono riuscita a trovarlo proprio stasera. Non è
incredibile? Proprio in questo giorno!" Disse Mikan con gli occhi sorridenti
pieni di gioia.
"Si è incredibile! Ora sono sicuro che vinceremo"
Disse Hisashi baciandola con trasporto.
"Ehi voi due! Ma dove eravate
finiti? Questa è la vostra festa di fidanzamento e voi ve ne andate per
conto vostro lasciandoci soli soletti?" Disse Noriko felicissima per la figlia,
Hisashi, lei stessa e Sonoko.
"Scusa mamma è colpa mia, ho rapito
Hisashi perché dovevo dargli una cosa" Disse Mikan ridendo prendendo
Hisashi a braccetto. Noriko la guardò senza capire. Entrarono in casa dove
tutti gli ospiti a quanto pareva si stavano divertendo anche senza di loro.
"Non
mi pare poi che gli mancassimo così tanto!" Disse Hisashi ironico.
"Già"
Concordò Mikan facendo finta di essere arrabbiata.
"Ehi, li hanno
ritrovati!" Disse Hanamichi vedendoli di nuovo in sala e attirando così
l'attenzione di tutti su di loro due.
Mikan e Hisashi arrossirono. E tutti
scoppiarono a ridere.
Alla loro festa di fidanzamento c'erano proprio tutti.
L'intera squadra dello Shohoku per prima, poi Hideyuki con la moglie, Koi e Sakuya
Atsuko che adesso stavano insieme e poi ancora le squadre del Ryonan, Kainan e
Shoyo al completo con rispettive fidanzate. L'allenatore Anzai, Ayako che si era
fidanzata con Ryota Miyagi, il preside dello Shohoku che aveva aiutato nuovamente
Hisashi e tutte le ragazze del club d'arte. Mikan non aveva voluto suo padre alla
festa. Dal giorno che aveva scoperto della sua amante era sempre stata in rotta
con lui, che aveva dimostrato di non tenere poi molto alla figlia visto che non
la chiamava ne andava mai a trovarla.
"Facciamo un brindisi a Hisashi
e a Mikan!" Disse Hanamichi alzando il calice, tutti seguirono il suo esempio
"Che possiate essere sempre felici come questa sera!!" Tutti brindarono
e applaudirono.
"Grazie" Dissero commossi Hisashi e Mikan.
"Ehi
Mitsui! Mi raccomando non rammollirti troppo però! Quest'anno dobbiamo
vincere il campionato nazionale!" Disse esaltato come al solito Hanamichi.
Infatti Hisashi era stato bocciatoç_ç . E ora stava ripetendo il
terzo anno, anche se lui non era troppo dispiciauto visto che così poteva
stare vicino a Mikan e giocare finalmente il campionato nazionale. Infatti lo
Shohoku si era qualificato come migliore squadra della prefettura.
"Non
contarci troppo Hana-chan" Disse Akira Sendoh, sorridendo. Anche il Ryonan
si era qualificato e non aveva nessuna intenzione di perdere.
"Lo dici
tu! Vinceremo noi!" Continuò Hanamichi. Sendoh lo lasciò perdere
andando dalla sua ragazza ma Hanamichi lo inseguì facendogli la testa così!
"Povero
Sendoh!" Disse Mikan ridendo insieme a Hisashi.
Molto
più tardi quando la festa fù finita e la casa immersa nel sonno.
Mikan e Hisashi erano ancora sulla veranda al buio abbracciati.
"Mi sembra
un sogno
" Disse Mikan felice sospirando.
"Si, ti ho aspettata
tanto
e ora finalmente siamo insieme e lo resteremo per sempre" Disse
Hisashi
"Si per sempre, perché io aspettavo solo te
"
fine
BUAAAAAAAAAA!!!!!!!ç_______ç
. FINALMENTE E' FINITA!!! MI STAVA VENENDO UN ESAURIMENTO NERVOSO MA ALLA FINE
C'E' L'HO FATTA. QUESTA STORIA DOVEVA IN TEORIA FINIRE NELL'OTTAVO CAPITOLO MA
MI SONO ACCORTA CHE ERA IMPOSSIBILE INFATTI QUESTO CAPITOLO E LUNGO QUANTO LA
DIVINA COMMEDIA!!! SPERO CHE QUESTA STORIA VI SIA PIACIUTA! RINGRAZIO DI CUORE
TUTTI QUELLI CHE L'HANNO LETTA! THANK'YOU^^
HISASHI: FINALMENTE E' FINITO STO'
CANTICO DELL'INFERNO?! NON NE POTEVO PIU'! ORA MI PRENDO DUE MESI DI FERIE PER
RIPRENDERMI DALLA STANCHEZZA!
YUKARI: CHE COSA?! STARAI SCHERZANDO! MI SERVI
PER LA PROSSIMA STORIA CARO IL MIO HISASHI!!!
MIKAN: TE LO SOGNI! IO E HISASHI
ABBIAMO GIA' PRENOTATO ALLE MALDIVE! CI HAI FATTO PASSARE TUTTA L'ESTATE A LAVORARE
IN QUESTA FIC. DOVE SI PIANGE PEGGIO CHE IN UNA SOAP OPERA E ORA: MERITATO RELAX!
YUKARI:
TU PUOI ANDARE DOVE TI PARE, SAI A CHI GLIENE IMPORTA! MA HISA RIMANE QUI CON
ME!!!>_<
HISASHI: SOLO SE MI PORTI IN VACANZA.
YUKARI CHE TELEFONA
AD UN'AGENZIA DI VIAGGI: PRONTO ? VORREI PRENOTARE DUE POSTI AEREI PER LE HAWAI,
E SI VOGLIAMO UNA STANZA SOLA!!!^___________^
MIKAN: HAI CAPITO A QUESTA! MI
SA' CHE FARAI GLI STRAORDINARI HISA-KUN!
HISASHI: BE' DOPOTUTTO NON E' POI
TANTO MALE LA RAGAZZA!^^
YUKARI: MIZUKI PRENOTA LA CHIESA!!!!!
HISASHI:
MIKAN SALVAMI!!!!
MIKAN: ARRANGIATI, BYE-BYE, CI VEDIAMO AL TUO MATRIMONIO
HISASHI! ANDIAMO SAKUYA?
SAKUYA: CERTO DARLING, ASPETTO SOLO TE^^
YUKARI:
CHE FIORI PRENDIAMO PER ALLESTIRE LA CHIESA HISASHINO?^^
HISASHI: AIUTOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!!
SENDOH:
PERCHE' IO MI SONO VISTO SOLO ALLA FINE DELLA FIC YUKARI?
YUKARI: SE MI AIUTI
AD ACCHIAPPARE HISASHI, GIURO CHE TI SCRIVO TUTTE LE FIC. CHE VUOI AKIRUCCIO^^
SENDOH:
CI PENSO IO!!!!^_^
HANAMICHI: EHI, MA NON C'E' PIU' NESSUNO? TI PAREVA ARRIVO
SEMPRE TARDI! BHA!!!>_<
FIN