Hanamichi fissò Hisashi preoccupato.
Da qualche settimana il suo migliore amico, sembrava decisamente andato
fuori binario
Saltava le lezioni, studiava poco ed aveva perfino saltato un allenamento,
una volta.
Inoltre Hanamichi si era accorto che Hisashi era rimasto senza soldi
e che non mangiava quindi, adeguatamente
- Hisashi?..- Lo chiamò.
- Che c'è? - Rispose il ragazzo cupo, continuando a fissare
il suo cellulare, posato sul letto dov'era seduto lui stesso.
- Perché non andiamo al Burghy-Burghy a mangiare qualcosa?
Offro io
- Disse generosamente il rossino.
In quel modo avrebbe avuto la certezza che almeno per quel giorno
il suo amico mangiasse, e poi.. voleva fare quattro chiacchiere con
lui a proposito di quella Seiko Kitazawa
- Non posso. Tra poco ho il part-time - Rispose il bel moro alzandosi
in piedi per prepararsi ed andare al lavoro.
Hanamichi lo fissò sorpreso.
- Il part-time? E da quando lavori? - Chiese il ragazzo dai capelli
rossi.
- Da qualche giorno - Rispose Hisashi un po' evasivo.
Hanamichi aggrottò le sopracciglia.
- E come mai questo lavoro? Finora non ne avevi mai avuto bisogno
-
Domandò sempre più sospettoso.
Come cavolo aveva fatto Hisashi a finire tutti i soldi, visto che
era solo l'inizio del mese?
- Uffa! Quante domande fai! Lasciami andare, altrimenti faccio tardi!
- Rispose scocciato, mentre infilava la t-shirt bianca che aveva appena
indossato, dentro ai jeans celesti. Poi prese il giubbotto.
- Ci vediamo stasera, ciao! - Salutò di cattivo umore, ed uscì.
Hanamichi fissò la porta dalla quale il suo amico era appena
uscito, sempre più preoccupato.
Era sicuro che dietro ai comportamenti assurdi che Hisashi aveva negli
ultimi tempi, ci fosse quella dannata Seiko Kitazawa
QUALCHE ORA DOPO
APPARTAMENTO DI SEIKO
Seiko stava studiando, quando il suo cellulare squillò.
Vide sul display il nome di quel maledetto, e decise di ignorare la
chiamata.
Era passato un mese e mezzo dalla sceneggiata successa al porto, e
quel dannato idiota da allora non la mollava un solo momento!
La sommergeva di cene in posti costosi e di mille regali.
Fissò con rabbia la fila di peluches ammucchiati qua e là
per la stanza, alla quale se n'era aggiunto uno nuovo proprio il giorno
prima, i mazzi di fiori ormai secchi perché lei non si preoccupava
di cambiargli l'acqua, il cd ormai introvabile degli X-Japan, l'ultimo
poster dei L'Arc en Ciel, il bracciale con pietre color acquamarina
Quello stupido di Mitsui stava spendendo una barca di soldi per lei!
Finalmente il cellulare smise di squillare, e lei si tranquillizzò.
Tornò a studiare
MIYUKO'S CAFE'
Hisashi smise di provare a chiamarla, rassegnato.
Il suo umore divenne ancora più nero.
Stava ancora fissando il suo cellulare imbronciato, quando questo
squillò.
Rispose immediatamente senza guardare il display, illudendosi che
fosse Seiko.
- Pronto?! - Esordì eccitato.
>> Ehilà! Quanto entusiasmo! Stavi aspettando una mia
chiamata, per caso? Non credo
Allora? Come stai seconda-guardia?<<
La voce maschile che rispose dall'altra parte del telefono, confermò
ad Hisashi che si era decisamente sbagliato
- Ah.. sei tu
- Disse deluso.
>> Ma come? E' così che mi tratti? Allora? Sputa il rospo..
chi è la ragazza?<< Fece il suo interlocutore, in tono
allegro.
Hisashi sorrise in modo triste.
- A te non sfugge mai niente, eh?- Disse.
- Mitsui la tua pausa è finita, torna al lavoro!- Lo interruppe
una voce acida.
Hisashi guardò male il direttore del locale dove lavorava.
>> Che succede? Chi era?<< Fece il ragazzo con cui stava
parlando il bel moro.
- E' una storia lunga.. senti, potresti richiamarmi questa sera?-
>> Va bene
ci sentiamo più tardi allora<<
- Sì.. ciao -
>>Ciao<<
Ed entrambi i ragazzi chiusero la chiamata.
- Arrivi o no, Mitsui?! - Fece di nuovo capolino nel corridoio del
Cafè, il malefico direttore.
- Eccomi! - Rispose il bell'Hisashi con malagrazia.
Ed anche se al direttore non piacque affatto il tono del suo nuovo
cameriere, dovette ingoiare il rospo. Perché il bell'aspetto
di lui, richiamava molta clientela femminile e non
QUALCHE GIORNO DOPO
ORE 03.18
-Ahahahah!! -
La risata di una Seiko piuttosto sbronza, rimbombò nel piano
del condominio.
A quelle di lei si unirono le risa di Hisashi, la cui euforia non
era dovuta all'alcool, bensì alla bella serata che aveva appena
trascorso con la sua ragazza.
In quel momento la stava sorreggendo, mentre lei cercava a fatica
le chiavi del suo appartamento nella borsa, senza riuscire a trovarle.
- Vuoi che faccia io? - Chiese Hisashi in tono dolce, godendosi ogni
momento del ravvicinato contatto tra loro.
Momenti così, non capitavano spesso
- No! No! Faccio io! - Rispose capricciosamente la ragazza, in tono
strascicato.
Aveva il volto tutto arrossato ed i capelli scompigliati, ma ad Hisashi
non era mai parsa più bella
- Eccole! - Fece lei in tono trionfante, mettondogli davanti al viso
il mazzo di chiavi.
- Vedo..- Replicò Hisashi, piuttosto divertito.
Non l'aveva mai vista in quello stato. Era la prima volta che lei
si ubriacava, e lui la trovava molto carina
Bonk!!!
Le chiavi caddero per terra.
- Accidenti! - Si lamentò Seiko, chinandosi per raccoglierle.
- Aspet
-
Ma Hisashi non fece in tempo ad avvertirla che il movimento repentino
di lei gli fece perdere l'equilibrio, visto che la stava sorreggendo.
Il risultato fu che caddero entrambi per terra.
Seiko gli era finita addosso.
La ragazza si poggiò su un braccio per rialzarsi, quando si
ritrovò a fissare gli occhi blu di Hisashi che la stavano guardando
con intensità.
Quello sguardo ebbe il potere di farle passare immediatamente la sbronza.
Si alzò in fretta, voltando il viso dall'altra parte.
Hisashi deluso, si alzò anche lui.
- Eccoti le chiavi
- Disse in tono cupo, porgendogliele.
Seiko si girò verso di lui per prenderle, e notò che
il suo umore era decisamente cambiato.
Prese le chiavi senza dire niente.
Hisashi si voltò incamminandosi verso le scale per andarsene.
Seiko fece per fermarlo, quando si rese conto di quello che stava
per fare.
Si immoblizzò all'istante, lasciando che lui se ne andasse
senza nemmeno un: "buonanotte".
"Ma che diavolo
?! " Pensò arrabbiata con se
stessa, scossa per aver provato per un attimo compassione per quel
verme di Mitsui.
Aprì la porta del suo appartamento col volto pensieroso ed
uno strano senso di inquietudine addosso
Hisashi fece le scale del condominio in un attimo.
La sua faccia era cupa, così come il suo animo.
Perché ogni volta che sembrava stessero avvicinandosi, finiva
sempre che tornavano più lontani di prima? Perché lei
metteva sempre delle distanze tra di loro?
Hisashi salì sulla sua moto, e partì a tutto razzo.
Non voleva chiedersi altro per quella sera
TRE SETTIMANE DOPO
APPARTAMENTO DI SEIKO
ORE 17.08
Il cellulare di Seiko squillò, facendola sobbalzare.
Era Hisashi Mitsui.
Decise di ignorarlo, mentre quel maledetto senso di inquietudine che
da un po' si presentava a lei senza preavviso, ricominciò a
tormentarla.
Erano tre giorni che non si faceva viva con Mitsui.
Lui era diventato sempre più pressante, e lei non lo sopportava
più.
Aveva bisogno di respirare. Di prendersi una pausa da tutta quella
maledetta messa in scena!
Chiuse gli occhi cercando di tranquillizzarsi ma ottenne l'effetto
contrario.
La sua inquietudine aumentò.
Aprì gli occhi alzandosi di scatto dalla sedia della scrivania,
dove stava studiando.
Andò alla finestra della sua stanza.
Era quasi la fine di luglio e fuori faceva molto caldo.
Tra poco ci sarebbero state le vacanze estive. Ma lei non ne era affatto
felice.
Odiava Kanagawa, ed ogni volta inventava sempre un sacco di scuse
coi suoi per non tornarci
Adesso poi c'era pure quel dannato Mitsui, quindi era certo che non
ci sarebbe tornata affatto!
Il suo umore peggiorò a quel pensiero.
Decise di andare a farsi una doccia per levare via sia lo stress che
il caldo
PIU' TARDI
APPARTAMENTO DI SEIKO
ORE 23.27
DRIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIINNNNNNNNNNNNNN!!!!!!!!!!!!
DRIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIINNNNNNNNNNNNN!!!!!!!!!!!!
Seiko sobbalzò sentendo suonare il campanello
di casa sua in modo tanto furioso.
Andò di malavoglia ad aprire, immaginando chi fosse.
Per fortuna la sua coinquilina era già partita per le vacenze
estive, pensò arrabbiata mentre si dirigeva da camera sua in
corridoio.
Aprì la porta e si trovò di fronte, senza nessuna sorpresa,
Hisashi Mitsui.
Il volto di lui era furioso.
Lei gli lanciò un'occhiata ostile per il modo in cui aveva
suonato alla sua porta.
- Allora sei viva! Si può sapere che accidenti di fine hai
fatto?! Sono tre giorni che ti cerco! Perché diavolo non rispondevi
al telefono?! Lo sai che mi hai fatto preoccupare?! - Urlò
arrabbiato contro di lei.
Seiko continuò a guardarlo irritata.
- Smettila di gridare, ti sentiranno i vicini. Entra dentro. - Gli
disse fredda.
Hisashi le gettò un'occhiataccia, prima di entrare in casa.
Lei si richiuse la porta alle spalle.
- Allora?! Mi vuoi rispondere?! - Ripetè Hisashi, sempre più
arrabbiato con lei.
Tant'era che non si rese nemmeno conto che quella era la prima volta
che lei gli permetteva di entrare in casa sua
Seiko lo guardò con freddezza, prima di sorpassarlo e dirigersi
verso la sua camera.
- Avevo bisogno di respirare un attimo! Mi stai sempre addosso! -
Rispose mentre camminava.
Hisashi la stava seguendo.
Ascoltando quelle parole gelide, l'afferrò per un braccio,
furioso.
Lei si girò a guardarlo sorpresa.
- Ma sei impazzita?!! Che razza di comportamento sarebbe questo?!
Noi stiamo insieme, non te ne frega niente?! Non ti importa niente
che io mi sia preoccupato per te?!! - L'aggredì sempre più
adirato.
- Lasciami subito il braccio! - Si arrabbiò Seiko, fissandolo
ostile.
- Rispondimi!!! - Gridò invece Hisashi, senza il minimo cenno
a lasciarla andare.
- Stai facendo una tragedia per niente! - Furono le gelide parole
di lei, accompagnate da uno sguardo ancora più freddo.
Hisashi in preda alla collera ed alla frustrazione, se l'attirò
addosso iniziando a baciarla con furia.
Voleva punirla per la sua freddezza, per tutta la preoccupazione che
gli aveva fatto provare e per i suoi molteplici rifiuti
Seiko sbarrò gli occhi incredula.
Lui, la stava baciando!
Iniziò ad agitarsi come una pazza per cercare di liberarsi,
ma senza minimamente riuscirci.
Quel maledetto bastardo la teneva saldamente per i polsi.
A nulla servivano i suoi lamenti, ed il tentativo di sfuggirgli.
Intanto il contatto con la bocca e col corpo di Seiko, trasformarono
la rabbia di Hisashi in puro desiderio.
La folle bramosia che provava per lei fin da quando l'aveva conosciuta,
si scatenò in tutta la sua furia, cancellando dalla sua mente
e dal suo corpo ogni altra sensazione.
Il suo unico pensiero adesso, era che la desiderava; che voleva averla
a qualsiasi costo!
Le mollò un polso prendendola per la schiena, ed attirandosela
ancora più vicina.
I loro corpi ora erano incollati.
Il desiderio di Hisashi aumentò vertiginosamente al rinnovato
contatto.
Iniziò a toccare il corpo di Seiko in preda alla passione,
mentre continuava a baciarla senza smettere un secondo.
Seiko sbarrò nuovamente gli occhi, quando sentì il tocco
delle mani di quel verme sul suo corpo.
Provò a dimenarsi con ancora più foga di prima, ma non
servì ancora una volta a nulla.
La forza di lui era schiacciante.
Iniziò ad avere paura
La labbra di Hisashi si spostarono dalla bocca di Seiko al suo collo.
- Lasciami andare! Lasciami! - Fu finalmente libera di gridare la
ragazza.
Ma Hisashi era come impazzito, non l'aveva nemmeno sentita
- Lasciami maledetto! Vuoi violentarmi?!! E' questo che vuoi fare?!!
Mi vuoi violentare?!! - Urlò Seiko rabbiosa, ricominciando
a dimenarsi.
Quelle parole entrarono di prepotenza nel cervello di Hisashi, facendolo
finalmente tornare in sé.
Sbiancò, nel rendersi conto di quello che stava per fare
Lasciò immediatamente andare Seiko, sentendosi subito in colpa.
La guardò pieno di angoscia e dolore
- Perdonami .. io non volevo
Non so cosa mi sia preso
- Disse ancora sconvolto, in preda al rimorso.
Fece per toccarle il braccio, ma Seiko si spostò.
Vide lo sguardo freddo di lei e si sentì raggelare.
- Vattene - Disse Seiko lapidaria.
Hisashi sbarrò gli occhi.
Una paura cieca si impossessò di lui.
- Seiko
ti prego.. Io ti amo! E' stato un momento di sbandamento!
Avevo perso la testa!!! Tu devi perdonarmi!!!! - Affermò disperato,
afferrandola per le spalle in preda al panico.
Lei continuò a fissarlo freddamente; non aveva nemmeno sentito
la sua confessione d'amore, presa com'era dall'odio che provava più
che mai per lui, in quel momento.
Si liberò della sua presa con un gesto della mano.
- Vattene via ti ho detto. Sparisci dalla mia vista - Ripetè
algidamente.
Hisashi fissò il viso gelido di lei, attonito.
Non lo aveva nemmeno ascoltato
Ad un tratto tutta l'amarezza che aveva provato in quei mesi, esplose
dentro di lui.
- Sei sempre così maledettamente fredda! - Iniziò a
rinfacciarle con rancore - E' da quando stiamo insieme che mi tieni
alla larga da te! Non un bacio
non una carezza
! Tsk..
non ti ho mai nemmeno sentita pronunciare il mio nome! Non mi hai
mai fatto una telefonata!!! Per tutto questo tempo ho sempre pensato
che un giorno sarebbe cambiato tutto, che ti saresti finalmente avvicinata
a me! Che avresti compreso che i miei sentimenti erano sinceri e finalmente
ti saresti lasciata andare!!! Ma quel giorno non è mai arrivato!
Perché tu sei fredda! Sei fredda! Hai un pezzo di ghiaccio
al posto del cuore!! - Finì di accusarla, carico di livore.
Le parole di Hisashi ebbero il potere di riscuotere Seiko.
Sgranò impercettibilmente gli occhi, sentendosi improvvisamente
angosciata
Naturalmente Hisashi, non si accorse affatto del turbamento che aveva
provocato in lei e continuò con le sue accuse.
- Mi chiedo perché diavolo sei stata insieme a me tutti questi
mesi!!! Ma sai una cosa?! Hai ragione! E' meglio farla finita con
questa farsa! Non so che farmene di una come te! Vattene al diavolo
Seiko Kitazawa!!! Adesso sono io che non voglio più avere niente
a che fare con te!!! - Finì in modo rabbioso il suo discorso.
Le lanciò un ultimo sguardo infuocato, prima di incamminarsi
a grandi passi verso la porta di casa sua e di sbattersela alle spalle
con furia.
"E' finita
finalmente tutta questa messa in scena è
finita
" Si disse Seiko, senza provare nessun sentimento
particolare. L'angoscia di prima, già ricacciata in un angolo
buio del suo cuore.
Alla fine non sapeva nemmeno lei cosa aveva combinato nei mesi in
cui era stata con Mitsui.
Aveva lasciato scorrere il tempo senza prendere una vera decisione
a proposito della sua vendetta.
Troppo presa dalla sua recita, ne era rimasta talmente invischiata
che non aveva più nemmeno avuto tempo di decidere una vera
strategia. Aveva vissuto alla giornata, lasciando fare al caso e rimandando
sempre ad un altro giorno il da farsi.
Quindi alla fine non era riuscita a vendicarsi, pensò.
Anche se era riuscita a farlo soffrire ugualmente, a quanto pareva.
Ed il tutto senza una vera e propria intenzione da parte sua, ma semplicemente
comportandosi nel modo freddo cui quel verme di Mitsui le ispirava.
"Può andare bene anche così. Basta con le vendette;
è ora che ritorni alla mia vita" Si disse cinicamente,
mentre si incamminava verso il bagno per farsi una doccia e levarsi
via tutto il peso di quelle ultime orribili ore.
Si spogliò man mano che si dirigeva dalla sua camera al bagno,
e quando arrivò nella stanza il suo sguardo fu catturato dal
piccolo specchio quadrato che rimandava l'immagine del suo viso freddo
come il ghiaccio.
Girò la faccia dall'altra parte, mentre la solita domanda che
l'assilava tornò a torturarla.
"Ti piace quello che sei diventata?"
Si buttò sotto alla doccia, cercando di ricacciare indietro
uno dei suoi tanti tormenti
Continua