Mitsui e Sanachan sedettero sulla panchina (ovviamente erano
seduti a debita distanza), e Mitsui cominciò a parlare:
" Takase,
penso che ormai l'avrai capito che mi piaci. Ti ho visto per tre mesi tutti i
giorni in palestra, la prima volta che ti
ho vista, ho pensato che eri piuttosto
carina, ma non ho dato tanto peso alla cosa, poi, più passavano i giorni
più mi ero
abituato alla tua presenza e alla tua simpatia.Quando quel
giorno aspettavi Rukawa ed abbiamo parlato ho proprio capito
che mi piacevi
sul serio, anche se non te l'ho mai dato a vedere
forse sarò presuntuoso,
ma avevo la sensazione che il
mio sentimento fosse ricambiato, questo finché
quel giorno non sei fuggita via dalla palestra. Poi Kijima mi ha confermato
che io ti piacevo. Ma a questo punto, non so proprio che pensare
Potresti
dirmi perché ti sei comportata così stranamente
in queste settimane?E
soprattutto se sono ricambiato da te? Mi toglieresti proprio un peso dallo stomaco
."
Mentre Mitsui
aveva detto queste parole aveva guardato Sanachan, la quale
era rimasta per tutto il tempo con lo sguardo basso torturando-
si le mani.
Il cuore di Sanachan andava a mille, il suo Mitsui le aveva apertamente detto
che gli piaceva. Ma ora veniva la parte più
difficile per lei, confessargli
i suoi sentimenti e dirgli perché si era comportata in quel modo con lui.
La mente di Sanachan e il
suo cuore erano in subbuglio, non sapeva che fare,
aveva paura, paura di fidarsi ancora di qualcuno
Ma se non l'avesse
fatto sarebbe stata la fine
avrebbe perso Mitsui e lei non voleva assolutamente
che questo accadesse, perché lo amava sul
serio. Aveva visto tutti
i cambiamenti che Mitsui aveva fatto, da un teppista era tornato ad essere il
giocatore di pallacanestro
bravissimo che era un tempo. E poi in palestra
era sempre allegro con i suoi compagni e scherzava sempre. Mitsui aveva
tante
qualità oltre a essere bellissimo che piacevano tanto a Sanachan.( AHAHAHAHAH,
fammi il piacere carissima Sana
l'unica cosa che ti interessa è che
Mitsui è bello e bono!!!E non dire caz..te
N.d.Y. Ma che cavolo dici?-___________-
io non sono mica come te che lo molesti sempre, MANIACA!!! N.d.S. Maniaca a chi?>________<
Questa non la reggo
proprio!!!! Se non la finisci, non vi faccio mettere
insieme! Hai capito bella scemetta!!!!N.d.Y NO!!! Ti prego! Scusami
non volevo
dirlo!! ç_ç N.D S. Ma ormai l'hai detto! N.d.Y Eddai! Scusami! Allora
ci farai mettere insieme??ç_ç N.D.S
Non lo so! Chi vivrà
vedrà!!!! N.DY Buaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa ç_ç ti pregoooooooooooo!
N.D.S
AHAHAHAH non te lo dico (Super-diabolica), così impari!!!N.D.Y
ARIBUAAAAAAAAAAA ç_ç N. D.S
).
Sanachan prese la
sua decisione, avrebbe detto tutto a Mitsui, non voleva perderlo. E sempre con
lo sguardo basso cominciò
a parlare: " Senpai, mi dispiace se
ti ho fatto soffrire, ma ora ti dirò tutto. Vedi, Emichan ha ragione, tu
mi piaci e da molto
tempo ormai. Ma a me bastava guardarti da lontano, non
ho mai pensato che tu potessi davvero interessarti a me. Sei così
bello
e così bravo, e ci sono tante ragazze che ti vengono dietro
che io
non ho mai nemmeno sperato che ti accorgessi
di me. Ma a me andava bene lo
stesso
mi bastava sognarti, e nei miei sogni tu eri il mio ragazzo, il ragazzo
che mi voleva
più bene al mondo. Poi Emichan mi ha detto che quasi
sicuramente tu eri interessato a me, allora io sono andata nel panico,
e mi
sono resa conto di una cosa, cioè che io mi accontentavo di ammirarti da
lontano perché avevo paura
" Sanachan
finalmente alzò
lo sguardo e vide la faccia sorpresa di Mitchy. " Paura di cosa?" chiese
Mitsui e Sanachan riprese il discorso:
"Avevo paura di starti vicino.
Tu ora non stai capendo
ma adesso ti racconterò una storia che ti
farà capire cosa sto
dicendo. Facevo la seconda media, ed ero innamorata
di un ragazzo, lo amavo da due anni ormai. Un giorno, finalmente
questo ragazzo
che tra l'altro veniva considerato il più bello della scuola, mi ha chiesto
se volevo fare una passeggiata con lui
nel cortile della scuola. Io felice
accettai, quando ci vedemmo lui mi chiese un bacio, io non sapevo che fare e restai
immobile,
allora lui stava quasi per baciarmi, ma ho sentito qualcuno che
diceva <ce l'ha fatta> così ho allontanato da me questo ragazzo
e mi sono girata verso la voce che avevo sentito. Mi sono accorta che dietro un
cespuglio c'erano alcuni ragazzi che ci
spiavano, e che io riconobbi come
gli amici del ragazzo che mi piaceva. Intuì subito che non era una coincidenza
ma qualcosa
di programmato. Fuggì tra le lacrime a casa. Il giorno
dopo a scuola venni a sapere che quel bastardo aveva fatto una
scommessa
con i suoi amici, e cioè che mi avrebbe baciata quel giorno stesso. Da
allora io non fui più la stessa. Quando
qualche ragazzo mi invitava
a uscire rifiutavo sempre, ed evitavo qualsiasi contatto con qualunque ragazzo,
da quel giorno
mi dava terribilmente fastidio essere anche solo sfiorata dai
ragazzi. Non avevo più fiducia in loro e mi ero convinta che tutti
avevano sempre secondi fini, ecco perché quel giorno in palestra sono fuggita
quando le nostre mani si sono sfiorate. Oh, io
so bene che tu non sei questo
genere di ragazzo senpai, ma è stato ed è ancora più forte
di me. Da quando quel verme
si è approfittato del mio amore per lui,
ho smesso di credere nei ragazzi." Sanachan aveva gli occhi lucidi, forse
ora sì che
avrebbe perso Mitsui. In fondo a nessun ragazzo faceva
piacere trovarsi con una ragazza alla quale dava fastidio anche essere
sfiorata.
Ma Sanachan era contenta lo stesso, perché adesso aveva messo finalmente
tutto in chiaro.
Mitsui la guardò con dolcezza "Sanachan, ora
capisco tutto
mi dispiace molto per la tua brutta esperienza e mi dispiace
ancora di più che abbia condizionato tanto la tua vita. Ma se tu mi dai
una minima possibilità di starti accanto vedrai che
ti farò
capire che i ragazzi non sono tutti dei luridi bastardi come quel tipo. Dimmi
di sì, ti prego, non devi prenderla come
una cosa impegnativa.. usciamo
insieme, e solo quando sarai sicura di te stessa e dei tuoi sentimenti mi darai
una risposta
definitiva. E mi dirai se vuoi diventare o meno la mia ragazza."
Mitsui la guardò con uno sguardo pieno di speranza e di
aspettativa.
L' aveva chiamata "Sanachan" pensò lei, ed era stato bellissimo
sentire pronunciare il suo nome da lui
..
Sanachan non riusciva a crederci
non solo lui aveva capito tutto, ma voleva addirittura farle cambiare idea sui
ragazzi ed aspettarla finché non avesse deciso se voleva stare con
lui. Lo amava, era veramente il ragazzo che aveva sempre
sognato, e per lui
avrebbe provato a superare il suo problema.
" Senpai, grazie per le tue
belle parole, e sì, certo che ci voglio provare. Sono sicura che tu mi
aiuterai a superare il mio
stupido problema
." Sanachan guardò
Mitsui con occhi languidi e gli sorrise. Mitsui ricambiò il sorriso.
"Vogliamo cominciare subito?" Disse Mitsui, al cenno affermativo di
lei " Allora, per cominciare chiamami Hisashi,
e poi che ne dici di fare
una passeggiata e di prendere un gelato?" Chiese Mitsui felice.
"
Si, certo, con moltissimo piacere!" Rispose Sanachan, cominciando a recuperare
tutto il suo brio.
Quella fu la giornata più bella di tutta la vita
di Sanachan. Lei e Hisashi, fecero una passeggiata in centro parlando di loro
e dei loro interessi, poi presero il gelato che naturalmente offrì Hisashi,
ed andarono anche al Luna Park , dove si divertirono
come due pazzi. Alla
fine della giornata Hisashi accompagnò Sanachan a casa e si salutarono
promettendosi ci incontrarsi
all'entrata della scuola il giorno dopo.
Sanachan appena rientrata a casa corse al telefono e chiamò Emichan, quando
Emichan rispose al telefono la prima cosa
che si sentì dire fù
"GRAZIE
"
Intanto i giorni passavano velocemente,
Sanachan e Mitsui continuavano a vedersi sia a scuola che fuori, e il loro rapporto
andava a gonfie vele. Sanachan lentamente stava recuperando la fiducia
Intanto Emichan era felicissima per la sua amica. Ma per lei invece non c'era
nessuna novità. Con Rukawa era sempre la
stessa storia lui non sapeva
nemmeno che esistesse
.
Gli allenamenti dello Shohoku procedevano bene,
così come il piano di Emichan di fare aprire gli occhi ad Haruko su
Hanamichi. Infatti Emichan parlando con Haruko che ormai era diventata sua amica,
si stava accorgedo
che l'interesse della babbuina si stava spostando sempre
di più da Rukawa ad Hanamichi, questo grazie anche ad Emichan
che non
faceva altro che elogiare e parlare tutto il giorno di Hana-chan con lei. Hanamichi
era diventato a tutti gli effetti
amico e confidente di Emichan. Anche quel
giorno in palestra stavano parlando dei loro amati.
"Ah, Emichan, certo
che il frigo è proprio stupido a non accorgersi di quanto sei carina, simpatica
e disponibile.. Se non mi
fosse piaciuta già Haruko ci avrei provato
già da un pezzo io con te!" Si infervorò il rossino lanciando
uno sguardo di traverso
verso Rukawa che faceva dei tiri liberi.
"Grazie
Hana-chan, per fortuna ci sei tu che mi consoli
." Rispose lei.
Anche Emichan guardava Rukawa sconsolata. Con lui non sapeva proprio che fare.
La freddezza di lui, faceva desistere
perfino la faccia tosta Emichan dal
provare a parlargli. < Uffa, basta devo decidermi a fare qualcosa
prima
di tutto non mi
sono ancora scusata per bene per la storia del bento.. potrei
cominciare da lì
Ma quando agire?!> pensò Emichan.
Poi entrò Ayako e nessuno ebbe il tempo di fare nient'altro che assolvere
i propri compiti.
Quella sera uscirono tutti prima dagli allenamenti,
visto che tutti avevano da fare qualcosa. Emichan era appena arrivata
all'uscita
della scuola, che si ricordò di avere lasciato il suo portafogli nel suo
armadietto allo spogliatoio femminile in
palestra, corse sperando che il
custode non avesse già chiuso la palestra e per fortuna la trovò
aperta. Si fiondò nello
spogliatoio, doveva sbrigarsi. Prese il portafogli
e mentre stava per uscire dallo spogliatoio, sentì un tonfo provenire
dagli spogliatoi maschili. Decise di andare a vedere cosa fosse stato, anche se
aveva un po' di paura. La porta degli
spogliatoi maschili era semi-aperta.
Emichan con cautela la aprì del tutto e si ritrovò davanti uno spettacolo
inaspettato
Rukawa sdraiato alla bell'e meglio su una panca, stava beatamente
dormendo.
Emichan lo guardò incantata, era bellissimo aveva indosso
una T-shirt bianca dei jeans chiari e le sue amate scarpe da basket.
Sembrava
così dolce la sua espressione nel sonno
pensò Emichan, e quasi
quasi le dispiaceva svegliarlo.. ma doveva
farlo se no li avrebbero chiusi
lì dentro se non si sbrigavano.
Emichan si avvicinò a Rukawa
e gli toccò delicatamente una spalla " Rukawa
.." disse
piano.
Rukawa si mosse e facendo un "Hn.." aprì lentamente
gli occhi. Quando vide Emichan spalancò i suoi occhi e si alzò di
scatto
seduto sulla panca. La guardò interrogativamente " Che
ci fai qui?" disse scorbutico rivolto ad Emichan. Emichan divenne
rossa.
"Ero venuta a prendere una cosa che avevo dimenticato.. ho sentito un rumore
qui dentro e sono venuta a vedere.."
Rispose Emichan. Lui la guardò
e disse "Hn". Emichan gli disse che dovevano sbrigarsi ad andarsene
o li avrebbero chiusi
dentro la palestra. Non aveva nemmeno finito di dirlo
che le luci si spensero e la porta principale della palestra sbattè con
un
rumore sordo. Erano completamente al buio. "OH MIO DIO!" Gridò
Emichan. Rukawa si sorprese. "Che hai?" Chiese
scocciato. Ma Emichan
non rispondeva se ne stava raggelata immobile e cominciò a tremare come
una foglia. Rukawa
non vedeva niente, sentì solo dopo un po' un flebile
pianto.Sgranò gli occhi nel buio "Ma Kijima, stai piangendo?"
Le chiese.
Emichan, continuava a piangere immobile, la paura l'aveva paralizzata.
Rukawa non capiva che stesse succedendo sentiva solo il pianto di lei che continuava
a non rispondere. Rukawa si alzò
e a tentoni la trovò. Le mise
una mano sulla spalla "Kijima, mi senti? Che ti succede?" sotto la sua
mano, Rukawa sentì
che lei tremava, continuava a non rispondere e
il suo pianto divenne disperato. Rukawa fece una cosa impensabile persino
per lui stesso, l'abbracciò e le accarezzò i capelli. Aveva capito
che c'era qualcosa di grave che non andava e cercò di
calmarla. "Kijima,
mi senti.. sono Kaede Rukawa, cerca di calmarti..hai paura del buio vero? Stai
tranquilla, non sei sola
ci sono io
" Disse Kaede in tono quasi
dolce.
Piano piano queste parole entrarono nella mente terrorizzata di Emichan,
facendola uscire dallo stato di Shok in cui si trovava.
" Ti prego accendi
la luce
la luce ti prego" Disse Emichan supplichevole continuando a
piangere.
Rukawa si rassicurò un po' finalmente gli aveva risposto.
" Senti Kijima, l'interruttore generale si trova nella palestra, ora tu
tienimi per mano che andiamo ad attivarlo, così tornerà la luce.
Hai capito?" Rukawa le parlava come se fosse una bambina
piccola, dimostrando
una sensibilità che nessuno gli avrebbe mai attribuito.
"Sì"
Rispose Emichan. Non vedeva l'ora che quell'incubo fosse finito.
A tentoni
arrivarono finalmente all'interruttore generale e Rukawa lo attivò, subito
si espanse la luce per tutta la palestra.
Emichan pur continuando a tremare
emise un sospiro di sollievo. Lei e Rukawa sciolsero subito le mani imbarazzati.
Rukawa la guardò e provò tenerezza per lei, sembrava un cucciolo
smarrito, aveva gli occhi spauriti e la faccia bagnata dalle
lacrime. Le sorrise
sorprendendo sé stesso. " Va meglio?" Le chiese.
Emichan
ricambiò il sorriso e rispose: "Si, grazie tante Rukawa".
In quel momento la porta si spalancò "Che ci fate voi qui dentro?"
Disse sorpreso il custode della scuola che aveva visto da
fuori le luci accese
della palestra ed era entrato a controllare.
Emichan divenne rossa e a prendere
la parola (incredibile ma vero!) fù Rukawa.
"Io mi ero addormentato
e lei doveva prendere qualcosa, non abbiamo fatto in tempo ad uscire
"
Disse nel suo solito tono
indifferente.
E senza aspettare che il custode
replicasse prese per mano Emichan e la trascinò fuori dalla palestra. Lei
divenne rossa e
Rukawa appena fuori le lasciò la mano.
"Incredibile
che siano passati solo 20 minuti vero? Mi era sembrata una eternità!"
Disse Emichan per sdrammatizzare.
"Hn
, senti sali sulla mia bici
che ti accompagno a casa. Non sei in condizioni di andare da sola" Disse
Ruky.
"Sei sicuro? Non vorrei disturbare!" Disse felice Emichan.
"Andiamo" Rispose Rukawa.
Emichan era seduta sul sedile posteriore
della bici di Rukawa che l'accompagnava a casa. Se qualcuno quella mattina glielo
avesse detto non ci avrebbe mai creduto. Quanto a quegli orribili 20 minuti passati
in palestra non voleva nemmeno pensarci,
ne voleva ricordare perché
aveva reagito in quel modo. Arrivarono a casa di Emichan.
"Grazie Rukawa,
non dimenticherò mai quello che hai fatto per me stasera. Mi avrai presa
per un'isterica..!" Ed Emichan rise
di sé stessa.
" Hn..,
no, penso ci sia qualcosa dietro. Se un giorno me ne vorrai parlare ti ascolterò"
Disse Rukawa fissandola.
Emichan abbassò lo sguardo imbarazzata e disse
" Si, forse un giorno te ne parlerò".
Rukawa le fece un cenno
di saluto con la testa e sparì con la sua bicicletta.
Emichan lo guardò
finché non sparì del tutto alla sua vista, con in mente ancora quell'incredibile
giornata.
FINE QUARTA PARTE
CONTINUA
(CIAO!!!!! FANS SFEGATATI DI SLAM DUNK! VOLEVO DIRE CHE I PERSONAGGI NON SONO
MIEI
MA DEL MR. WONDERFUL TAKEIKO INOUE, FATTA ECCEZIONE PER : SANACHAN, EMICHAN
E
PURTOPPO ANCHE RYO HANEISHI -_- , DIRETE VOI : SOLO ADESSO TE NE ACCORGI
DI DIRLO!
E IO : MEGLIO TARDI CHE MAI! AHAHAHAH ^_^; COMUNQUE RINGRAZIO TUTTI
QUELLI CHE
HANNO LETTO FINORA LA STORIA ANTICIPANDO ANCHE CHE FINIRA' NELLA
PROSSIMA PARTE.
A RISENTIRCI PRESTO BYE-BYE YUKARI ^-^)