Mitchy e Ruka: sarete nostri

Capitolo 4

 

Mitsui e Sanachan sedettero sulla panchina (ovviamente erano seduti a debita distanza), e Mitsui cominciò a parlare:
" Takase, penso che ormai l'avrai capito che mi piaci. Ti ho visto per tre mesi tutti i giorni in palestra, la prima volta che ti
ho vista, ho pensato che eri piuttosto carina, ma non ho dato tanto peso alla cosa, poi, più passavano i giorni più mi ero
abituato alla tua presenza e alla tua simpatia.Quando quel giorno aspettavi Rukawa ed abbiamo parlato ho proprio capito
che mi piacevi sul serio, anche se non te l'ho mai dato a vedere… forse sarò presuntuoso, ma avevo la sensazione che il
mio sentimento fosse ricambiato, questo finché quel giorno non sei fuggita via dalla palestra. Poi Kijima mi ha confermato
che io ti piacevo. Ma a questo punto, non so proprio che pensare… Potresti dirmi perché ti sei comportata così stranamente
in queste settimane?E soprattutto se sono ricambiato da te? Mi toglieresti proprio un peso dallo stomaco…." Mentre Mitsui
aveva detto queste parole aveva guardato Sanachan, la quale era rimasta per tutto il tempo con lo sguardo basso torturando-
si le mani.
Il cuore di Sanachan andava a mille, il suo Mitsui le aveva apertamente detto che gli piaceva. Ma ora veniva la parte più
difficile per lei, confessargli i suoi sentimenti e dirgli perché si era comportata in quel modo con lui. La mente di Sanachan e il
suo cuore erano in subbuglio, non sapeva che fare, aveva paura, paura di fidarsi ancora di qualcuno… Ma se non l'avesse
fatto sarebbe stata la fine… avrebbe perso Mitsui e lei non voleva assolutamente che questo accadesse, perché lo amava sul
serio. Aveva visto tutti i cambiamenti che Mitsui aveva fatto, da un teppista era tornato ad essere il giocatore di pallacanestro
bravissimo che era un tempo. E poi in palestra era sempre allegro con i suoi compagni e scherzava sempre. Mitsui aveva
tante qualità oltre a essere bellissimo che piacevano tanto a Sanachan.( AHAHAHAHAH, fammi il piacere carissima Sana
l'unica cosa che ti interessa è che Mitsui è bello e bono!!!E non dire caz..te… N.d.Y. Ma che cavolo dici?-___________-
io non sono mica come te che lo molesti sempre, MANIACA!!! N.d.S. Maniaca a chi?>________< Questa non la reggo
proprio!!!! Se non la finisci, non vi faccio mettere insieme! Hai capito bella scemetta!!!!N.d.Y NO!!! Ti prego! Scusami
non volevo dirlo!! ç_ç N.D S. Ma ormai l'hai detto! N.d.Y Eddai! Scusami! Allora ci farai mettere insieme??ç_ç N.D.S
Non lo so! Chi vivrà vedrà!!!! N.DY Buaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa ç_ç ti pregoooooooooooo! N.D.S
AHAHAHAH non te lo dico (Super-diabolica), così impari!!!N.D.Y ARIBUAAAAAAAAAAA ç_ç N. D.S ……).
Sanachan prese la sua decisione, avrebbe detto tutto a Mitsui, non voleva perderlo. E sempre con lo sguardo basso cominciò
a parlare: " Senpai, mi dispiace se ti ho fatto soffrire, ma ora ti dirò tutto. Vedi, Emichan ha ragione, tu mi piaci e da molto
tempo ormai. Ma a me bastava guardarti da lontano, non ho mai pensato che tu potessi davvero interessarti a me. Sei così
bello e così bravo, e ci sono tante ragazze che ti vengono dietro… che io non ho mai nemmeno sperato che ti accorgessi
di me. Ma a me andava bene lo stesso… mi bastava sognarti, e nei miei sogni tu eri il mio ragazzo, il ragazzo che mi voleva
più bene al mondo. Poi Emichan mi ha detto che quasi sicuramente tu eri interessato a me, allora io sono andata nel panico,
e mi sono resa conto di una cosa, cioè che io mi accontentavo di ammirarti da lontano perché avevo paura…" Sanachan
finalmente alzò lo sguardo e vide la faccia sorpresa di Mitchy. " Paura di cosa?" chiese Mitsui e Sanachan riprese il discorso:
"Avevo paura di starti vicino. Tu ora non stai capendo… ma adesso ti racconterò una storia che ti farà capire cosa sto
dicendo. Facevo la seconda media, ed ero innamorata di un ragazzo, lo amavo da due anni ormai. Un giorno, finalmente
questo ragazzo che tra l'altro veniva considerato il più bello della scuola, mi ha chiesto se volevo fare una passeggiata con lui
nel cortile della scuola. Io felice accettai, quando ci vedemmo lui mi chiese un bacio, io non sapevo che fare e restai immobile,
allora lui stava quasi per baciarmi, ma ho sentito qualcuno che diceva <ce l'ha fatta> così ho allontanato da me questo ragazzo
e mi sono girata verso la voce che avevo sentito. Mi sono accorta che dietro un cespuglio c'erano alcuni ragazzi che ci
spiavano, e che io riconobbi come gli amici del ragazzo che mi piaceva. Intuì subito che non era una coincidenza ma qualcosa
di programmato. Fuggì tra le lacrime a casa. Il giorno dopo a scuola venni a sapere che quel bastardo aveva fatto una
scommessa con i suoi amici, e cioè che mi avrebbe baciata quel giorno stesso. Da allora io non fui più la stessa. Quando
qualche ragazzo mi invitava a uscire rifiutavo sempre, ed evitavo qualsiasi contatto con qualunque ragazzo, da quel giorno
mi dava terribilmente fastidio essere anche solo sfiorata dai ragazzi. Non avevo più fiducia in loro e mi ero convinta che tutti
avevano sempre secondi fini, ecco perché quel giorno in palestra sono fuggita quando le nostre mani si sono sfiorate. Oh, io
so bene che tu non sei questo genere di ragazzo senpai, ma è stato ed è ancora più forte di me. Da quando quel verme
si è approfittato del mio amore per lui, ho smesso di credere nei ragazzi." Sanachan aveva gli occhi lucidi, forse ora sì che
avrebbe perso Mitsui. In fondo a nessun ragazzo faceva piacere trovarsi con una ragazza alla quale dava fastidio anche essere
sfiorata. Ma Sanachan era contenta lo stesso, perché adesso aveva messo finalmente tutto in chiaro.
Mitsui la guardò con dolcezza "Sanachan, ora capisco tutto… mi dispiace molto per la tua brutta esperienza e mi dispiace
ancora di più che abbia condizionato tanto la tua vita. Ma se tu mi dai una minima possibilità di starti accanto vedrai che
ti farò capire che i ragazzi non sono tutti dei luridi bastardi come quel tipo. Dimmi di sì, ti prego, non devi prenderla come
una cosa impegnativa.. usciamo insieme, e solo quando sarai sicura di te stessa e dei tuoi sentimenti mi darai una risposta
definitiva. E mi dirai se vuoi diventare o meno la mia ragazza." Mitsui la guardò con uno sguardo pieno di speranza e di
aspettativa. L' aveva chiamata "Sanachan" pensò lei, ed era stato bellissimo sentire pronunciare il suo nome da lui…..
Sanachan non riusciva a crederci… non solo lui aveva capito tutto, ma voleva addirittura farle cambiare idea sui
ragazzi ed aspettarla finché non avesse deciso se voleva stare con lui. Lo amava, era veramente il ragazzo che aveva sempre
sognato, e per lui avrebbe provato a superare il suo problema.
" Senpai, grazie per le tue belle parole, e sì, certo che ci voglio provare. Sono sicura che tu mi aiuterai a superare il mio
stupido problema…." Sanachan guardò Mitsui con occhi languidi e gli sorrise. Mitsui ricambiò il sorriso.
"Vogliamo cominciare subito?" Disse Mitsui, al cenno affermativo di lei " Allora, per cominciare chiamami Hisashi,
e poi che ne dici di fare una passeggiata e di prendere un gelato?" Chiese Mitsui felice.
" Si, certo, con moltissimo piacere!" Rispose Sanachan, cominciando a recuperare tutto il suo brio.
Quella fu la giornata più bella di tutta la vita di Sanachan. Lei e Hisashi, fecero una passeggiata in centro parlando di loro
e dei loro interessi, poi presero il gelato che naturalmente offrì Hisashi, ed andarono anche al Luna Park , dove si divertirono
come due pazzi. Alla fine della giornata Hisashi accompagnò Sanachan a casa e si salutarono promettendosi ci incontrarsi
all'entrata della scuola il giorno dopo.
Sanachan appena rientrata a casa corse al telefono e chiamò Emichan, quando Emichan rispose al telefono la prima cosa
che si sentì dire fù "GRAZIE…"


Intanto i giorni passavano velocemente, Sanachan e Mitsui continuavano a vedersi sia a scuola che fuori, e il loro rapporto
andava a gonfie vele. Sanachan lentamente stava recuperando la fiducia…
Intanto Emichan era felicissima per la sua amica. Ma per lei invece non c'era nessuna novità. Con Rukawa era sempre la
stessa storia lui non sapeva nemmeno che esistesse….
Gli allenamenti dello Shohoku procedevano bene, così come il piano di Emichan di fare aprire gli occhi ad Haruko su
Hanamichi. Infatti Emichan parlando con Haruko che ormai era diventata sua amica, si stava accorgedo
che l'interesse della babbuina si stava spostando sempre di più da Rukawa ad Hanamichi, questo grazie anche ad Emichan
che non faceva altro che elogiare e parlare tutto il giorno di Hana-chan con lei. Hanamichi era diventato a tutti gli effetti
amico e confidente di Emichan. Anche quel giorno in palestra stavano parlando dei loro amati.
"Ah, Emichan, certo che il frigo è proprio stupido a non accorgersi di quanto sei carina, simpatica e disponibile.. Se non mi
fosse piaciuta già Haruko ci avrei provato già da un pezzo io con te!" Si infervorò il rossino lanciando uno sguardo di traverso
verso Rukawa che faceva dei tiri liberi.
"Grazie Hana-chan, per fortuna ci sei tu che mi consoli…." Rispose lei.
Anche Emichan guardava Rukawa sconsolata. Con lui non sapeva proprio che fare. La freddezza di lui, faceva desistere
perfino la faccia tosta Emichan dal provare a parlargli. < Uffa, basta devo decidermi a fare qualcosa… prima di tutto non mi
sono ancora scusata per bene per la storia del bento.. potrei cominciare da lì… Ma quando agire?!> pensò Emichan.
Poi entrò Ayako e nessuno ebbe il tempo di fare nient'altro che assolvere i propri compiti.

Quella sera uscirono tutti prima dagli allenamenti, visto che tutti avevano da fare qualcosa. Emichan era appena arrivata
all'uscita della scuola, che si ricordò di avere lasciato il suo portafogli nel suo armadietto allo spogliatoio femminile in
palestra, corse sperando che il custode non avesse già chiuso la palestra e per fortuna la trovò aperta. Si fiondò nello
spogliatoio, doveva sbrigarsi. Prese il portafogli e mentre stava per uscire dallo spogliatoio, sentì un tonfo provenire
dagli spogliatoi maschili. Decise di andare a vedere cosa fosse stato, anche se aveva un po' di paura. La porta degli
spogliatoi maschili era semi-aperta. Emichan con cautela la aprì del tutto e si ritrovò davanti uno spettacolo inaspettato…
Rukawa sdraiato alla bell'e meglio su una panca, stava beatamente dormendo.
Emichan lo guardò incantata, era bellissimo aveva indosso una T-shirt bianca dei jeans chiari e le sue amate scarpe da basket.
Sembrava così dolce la sua espressione nel sonno… pensò Emichan, e quasi quasi le dispiaceva svegliarlo.. ma doveva
farlo se no li avrebbero chiusi lì dentro se non si sbrigavano.
Emichan si avvicinò a Rukawa e gli toccò delicatamente una spalla " Rukawa….." disse piano.
Rukawa si mosse e facendo un "Hn.." aprì lentamente gli occhi. Quando vide Emichan spalancò i suoi occhi e si alzò di scatto
seduto sulla panca. La guardò interrogativamente " Che ci fai qui?" disse scorbutico rivolto ad Emichan. Emichan divenne
rossa. "Ero venuta a prendere una cosa che avevo dimenticato.. ho sentito un rumore qui dentro e sono venuta a vedere.."
Rispose Emichan. Lui la guardò e disse "Hn". Emichan gli disse che dovevano sbrigarsi ad andarsene o li avrebbero chiusi
dentro la palestra. Non aveva nemmeno finito di dirlo che le luci si spensero e la porta principale della palestra sbattè con un
rumore sordo. Erano completamente al buio. "OH MIO DIO!" Gridò Emichan. Rukawa si sorprese. "Che hai?" Chiese
scocciato. Ma Emichan non rispondeva se ne stava raggelata immobile e cominciò a tremare come una foglia. Rukawa
non vedeva niente, sentì solo dopo un po' un flebile pianto.Sgranò gli occhi nel buio "Ma Kijima, stai piangendo?" Le chiese.
Emichan, continuava a piangere immobile, la paura l'aveva paralizzata.
Rukawa non capiva che stesse succedendo sentiva solo il pianto di lei che continuava a non rispondere. Rukawa si alzò
e a tentoni la trovò. Le mise una mano sulla spalla "Kijima, mi senti? Che ti succede?" sotto la sua mano, Rukawa sentì
che lei tremava, continuava a non rispondere e il suo pianto divenne disperato. Rukawa fece una cosa impensabile persino
per lui stesso, l'abbracciò e le accarezzò i capelli. Aveva capito che c'era qualcosa di grave che non andava e cercò di
calmarla. "Kijima, mi senti.. sono Kaede Rukawa, cerca di calmarti..hai paura del buio vero? Stai tranquilla, non sei sola
ci sono io…" Disse Kaede in tono quasi dolce.
Piano piano queste parole entrarono nella mente terrorizzata di Emichan, facendola uscire dallo stato di Shok in cui si trovava.
" Ti prego accendi la luce… la luce ti prego" Disse Emichan supplichevole continuando a piangere.
Rukawa si rassicurò un po' finalmente gli aveva risposto. " Senti Kijima, l'interruttore generale si trova nella palestra, ora tu
tienimi per mano che andiamo ad attivarlo, così tornerà la luce. Hai capito?" Rukawa le parlava come se fosse una bambina
piccola, dimostrando una sensibilità che nessuno gli avrebbe mai attribuito.
"Sì" Rispose Emichan. Non vedeva l'ora che quell'incubo fosse finito.
A tentoni arrivarono finalmente all'interruttore generale e Rukawa lo attivò, subito si espanse la luce per tutta la palestra.
Emichan pur continuando a tremare emise un sospiro di sollievo. Lei e Rukawa sciolsero subito le mani imbarazzati.
Rukawa la guardò e provò tenerezza per lei, sembrava un cucciolo smarrito, aveva gli occhi spauriti e la faccia bagnata dalle
lacrime. Le sorrise sorprendendo sé stesso. " Va meglio?" Le chiese.
Emichan ricambiò il sorriso e rispose: "Si, grazie tante Rukawa".
In quel momento la porta si spalancò "Che ci fate voi qui dentro?" Disse sorpreso il custode della scuola che aveva visto da
fuori le luci accese della palestra ed era entrato a controllare.
Emichan divenne rossa e a prendere la parola (incredibile ma vero!) fù Rukawa.
"Io mi ero addormentato e lei doveva prendere qualcosa, non abbiamo fatto in tempo ad uscire…" Disse nel suo solito tono
indifferente.
E senza aspettare che il custode replicasse prese per mano Emichan e la trascinò fuori dalla palestra. Lei divenne rossa e
Rukawa appena fuori le lasciò la mano.
"Incredibile che siano passati solo 20 minuti vero? Mi era sembrata una eternità!" Disse Emichan per sdrammatizzare.
"Hn…, senti sali sulla mia bici che ti accompagno a casa. Non sei in condizioni di andare da sola" Disse Ruky.
"Sei sicuro? Non vorrei disturbare!" Disse felice Emichan.
"Andiamo" Rispose Rukawa.
Emichan era seduta sul sedile posteriore della bici di Rukawa che l'accompagnava a casa. Se qualcuno quella mattina glielo
avesse detto non ci avrebbe mai creduto. Quanto a quegli orribili 20 minuti passati in palestra non voleva nemmeno pensarci,
ne voleva ricordare perché aveva reagito in quel modo. Arrivarono a casa di Emichan.
"Grazie Rukawa, non dimenticherò mai quello che hai fatto per me stasera. Mi avrai presa per un'isterica..!" Ed Emichan rise
di sé stessa.
" Hn.., no, penso ci sia qualcosa dietro. Se un giorno me ne vorrai parlare ti ascolterò" Disse Rukawa fissandola.
Emichan abbassò lo sguardo imbarazzata e disse " Si, forse un giorno te ne parlerò".
Rukawa le fece un cenno di saluto con la testa e sparì con la sua bicicletta.
Emichan lo guardò finché non sparì del tutto alla sua vista, con in mente ancora quell'incredibile giornata.


FINE QUARTA PARTE
CONTINUA…


(CIAO!!!!! FANS SFEGATATI DI SLAM DUNK! VOLEVO DIRE CHE I PERSONAGGI NON SONO MIEI
MA DEL MR. WONDERFUL TAKEIKO INOUE, FATTA ECCEZIONE PER : SANACHAN, EMICHAN E
PURTOPPO ANCHE RYO HANEISHI -_- , DIRETE VOI : SOLO ADESSO TE NE ACCORGI DI DIRLO!
E IO : MEGLIO TARDI CHE MAI! AHAHAHAH ^_^; COMUNQUE RINGRAZIO TUTTI QUELLI CHE
HANNO LETTO FINORA LA STORIA ANTICIPANDO ANCHE CHE FINIRA' NELLA PROSSIMA PARTE.
A RISENTIRCI PRESTO BYE-BYE YUKARI ^-^)




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