UN RAGGIO DI LUCE

 

CERCANDO QUEL RAGGIO DI LUCE

Oggi è domenica, sta piovendo. Non la vuole proprio smettere. Sono in camera mia, affacciata alla finestra, mi sento molto triste. Sono passati 7 mesi, da quando mi sono scontrata con Hisashi, da quel giorno non l’ho più visto, ne a
scuola, ne qui nel quartiere. Sento gli occhi pungermi, sto per piangere.
Ormai lo so bene, ho perduto per sempre il suo amore ed anche la sua amicizia, ma nonostante tutto io, continuo a volergli bene. Mi ricordo del giorno in cui mi fece quella stramba serenata…
Ero molto felice ed emozionata quella sera, io e Miki ridevamo come sceme, mentre di nascosto spiavamo, Hisahi e gli altri dalla finestra.
Il giorno dopo ho mentito a Kaede, dicendogli che non sapevo di cosa parlasse.
In realtà, non riuscivo a capire cosa io, provassi veramente per Hisashi, e quando l’ho capito era ormai troppo tardi…
Ora sto proprio piangendo, è in questi momenti che vorrei accanto a me Akira e Kaede.
Akira mi tirerebbe su il morale col suo bel sorriso e con la forza del suo ottimismo, Kaede mi ascolterebbe e mi lascerebbe sfogare standosene in silenzio, e dimostrandomi il suo affetto solo con uno sguardo.
Quanto mi mancano i miei amici….
L’altro giorno a scuola, ho visto Kaede, ci siamo guardati, ed ho notato il suo sguardo malinconico, ma non ci siamo ne parlati, ne salutati. Mi sono sentita una stretta al cuore, ormai… siamo così lontani.
Si è messo tra di noi l’imbarazzo della lontananza e della perduta confidenza…
come mi sento male, quanto vorrei che fossimo ancora amici come una volta. Le mie lacrime stanno aumentando, così come il mio dolore, inizio a pensare ad Akira, lui si, che non lo vedo da tanto tempo.
Da quando si è iscritto al Ryonan, anche nel quartiere, non lo si vede quasi più. Ho saputo che è già diventato la stella della sua squadra di basket.
Certo, lui è sempre stato un fenomeno in quello sport, così come Kaede, che naturalmente è la stella della nostra squadra di basket.
La squadra del Ryonan e quella dello Shohoku, si sono anche scontrate un paio di volte. Anche se io non ho assisitito alle partite, starei troppo male a vederli giocare, mi verrebbero in mente troppi ricordi.
Però, mi sono informata sui risultati, così ho saputo che nella prima partita ha vinto il Ryonan, mentre nella seconda lo Shohoku. Quindi.. parità tra Kaede e Akira.
Che peccato… mi ricordo del sogno in comune di Kaede ed Akira di giocare nella stessa squadra, una volta iscritti al liceo… se non si fosse messa di mezzo Yu…
la quale oltrettutto, ha trattato molto male Kaede, lasciandolo in quel modo senza una spiegazione, se solo avessi potuto immagginarlo, non avrei aiutato Kaede a mettersi con lei.
Mi viene in mente un altro ragazzo, col sogno di sfondare nel basket…. Hisashi…
eri una stella, un campione, un leader, che cosa ti è potuto succedere, per farti cambiare in questo modo? Quanto vorrei poterti abbracciare e consolare, quanto vorrei esserti vicina ed aiutarti… mi manchi da morire!
Mi butto sul letto e continuo a piangere disperata, la mia mente si affolla di ricordi…
Mi ricordo di quella volta che mi hai buttato addosso la testa della barbie di tua sorella, mentre io pedalavo in bici, mi ricordo quando stavi scherzando con Miki e Yu, e loro se la presero, così io per difenderle litigai con te, mi ricordo quella volta, quando venisti davanti al portone di casa mia con la bici.. eri bellissimo quella sera, il mio cuore battè più forte.Hisashi…. non riesco a dimenticarti… non riesco a dimenticare nessuno di voi, amici miei…
Mi ricordo il giorno del mio compleanno.. quando Akira uscendo da casa sua iniziò a cantarmi “Tanti auguri a te”, mi ricordo di Kaede della volta che mi fece capire apertamente che mi voleva bene e mi considerava la sua più cara
amica…
Non vi dimenticherò mai!! Mai!!! Passassero cent’anni!
Chissà se voi.. ci pensate ogni tanto a me, e al nostro gruppo….

HISASHI:

Sono in una bettola come al solito, con la mia banda. E’ sera, saranno circa le sei.. guardo, mentre bevo una birra, fuori dalla finestra… piove a dirotto, inizio a pensare a Reika e agli altri… chissà cosa staranno facendo. In questi
giorni piovosi di novembre, divento spesso malinconico e penso a tutte le cose belle, che purtroppo ora, non ci sono più nella mia vita.
Sono masochista, vero?
Sicuramente lo sono, ma non posso farci niente, le cose e le persone che ho amato, io le amerò per sempre, è così che sono fatto, nel bene e nel male.
Tetsuo, mi riscuote dai miei pensieri, ma tanto so che è una cosa momentanea.
Domani penserò ancora al basket, ai miei amici e a Reika.


KAEDE:

Sta piovendo… oggi, non ho potuto allenarmi al campetto di basket.
Esco in giardino, mi piace sentire la pioggia addosso, mi fa sentire libero..
per fortuna i miei non ci sono, altrimenti romperebbero.
Questa pioggia mi fa pensare a Reika e ad Akira, ricordo il giorno che noi tre siamo stati fuori sotto la pioggia a giocare a basket, quello è un ricordo bellissimo. Mi mancano, anche Hisashi mi manca. Mi ricordo quando lo consideravo un mito e quando pensavo che sarei voluto diventare un campione di basket, come lui.
Chissà cosa gli è successo per ridurlo in quel modo.
La vita è davvero schifosa.


AKIRA:

Sono a casa e con me ci sono anche Uozumi e Koshino, stiamo decidendo la tattica per la prossima partita, anche se io non sono molto concentrato.
Oggi, non so perché, sento molto la mancanza di Kaede, Hisashi e Reika.
Sarà la pioggia, sarà l’autunno, ma è così.
Vorrei che fossimo ancora amici, chissà perché tutto è dovuto finire in questo modo. A volte mi soffermo a pensarci, e non riesco a darmi una spiegazione.
L’altro giorno ho incontrato Hisashi, non riesco a credere come sia finito a diventare un teppista. Lui che era il mio mito e anche quello di Kaede, per non dire di tutti quelli che l’avevano visto giocare a basket.
Mi ha fatto una gran pena, e mi ha reso molto triste vederlo così.
Mi sembra tutto incredibile, vederci così lontani, come se nemmeno ci fossimo mai conosciuti.
Sono triste e i miei amici Jun e Hiro, sembrano accorgersene, cercano di tirarmi su, a volte anche i tipi ottimisti come me hanno bisogno di conforto.


REIKA:

Sono ancora distesa sul mio letto, ma ho smesso di piangere, mi giro verso la finestra, ha quasi finito di piovere.
La ferita che mi porto dentro, resterà sempre una ferita aperta, questo lo so.
Ma spero tanto un giorno, di trovare finalmente, il mio raggio di luce.


FINE

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