Prologo

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Ci sono più cose in cielo e in terra di quante ne sogni la tua filosofia

Shakespeare - Amleto

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La bambina si accoccolò di fronte al camino in cui ardeva un fuoco intenso e crepitante. Per qualche minuto rimase a fissare le fiamme che danzavano sullo sfondo scuro come sinuose ballerine in tutù rossi. Alle sue spalle una donna ondeggiava lentamente su di una sedia a dondolo seguendo il ritmo dei propri pensieri. Le fiamme traevano dai suoi capelli bagliori dorati e facevano risplendere i suoi occhi chiari. Come se si fosse improvvisamente risvegliata da un lungo sogno, la bambina si voltò di scatto cercando gli occhi della donna.

-Mi racconti di nuovo quella storia?-

La donna sorrise condiscendente.

-Credevo che ormai la sapessi a memoria-

Ma mentre pronunciava quelle parole, già fac eva segno alla bambina di avvicinarsi.Con un sorriso soddisfatto la bambina salì in grembo alla donna adagiando la testa sulla sua spalla e socchiudendo gli occhi, in attesa. Con un sospiro l'antico racconto ebbe inizio.

-In principio fu la terra, immobile e sterile. Si racconta che furono i demoni a camminare per primi su quel suolo inospitale e sconosciuto. Per secoli la stirpe delle tenebre dominò incontrastata e proliferò, colonizzando ogni angolo del mondo. Dapprima i demoni si nutrirono indifferentemente degli altri animali che abitavano la terra, ma ben presto scelsero come cibo privilegiato un particolare tipo di animale, privo di zanne o di artigli e dunque incapace di difendersi. Si trattava di un animale nuovo al mondo che aveva appena cominciato la sua evoluzione, un animale difettoso che i demoni chiamarono uomo-

La bambina rialzò il capo cercando gli occhi della donna che continuava a fissare il gioco delle fiamme nel camino.

-I demoni odiavano gli uomini?-

La donna accarezzò il volto della bambina, scostandole i capelli color tiziano dalla fronte.

-Tu odi gli animali che mangi?-

La bambina rispose scuotendo il capo con veemenza.

-E così era anche per i demoni. Nutrirsi di esseri umani era nella loro natura, gli era necessario per sopravvivere. Adesso vuoi che continui?-

La bambina si adagiò di nuovo contro il corpo della madre che riprese il suo racconto con voce pacata.

-Contro ogni ragionevole aspettativa il genere umano crebbe e prosperò al punto da essere in grado di ribellarsi al dominio demoniaco e rivendicare il proprio diritto di esistere. Se i demoni si erano rivolti agli uomini come fonte di sopravvivenza, gli uomini si rivolsero ai demoni con il solo intento di sterminarli e prenderne il posto. Fu in quei tempi che coloro che fra gli uomini controllavano il sapere e la magia più antica si riunirono per creare un nuovo essere, unendo lo spirito di un demone al corpo di una donna. Questa creatura, al tempo stesso umana e non umana, era nata per diventare la suprema cacciatrice della stirpe demoniaca e per guidare il genere umano alla vittoria-

-Credi che gli uomini odiassero i demoni?-

La donna sorrise a quella nuova interruzione. Per quante volte ripetesse quella storia alla sua bambina le domande che le rivolgeva erano sempre le stesse, così come le sue risposte. Con il tempo erano diventate parte della storia stessa.

-Ne avevano paura e quando si ha paura di qualcosa il primo istinto è...-

-Distruggerla-

La bambina strinse più forte la mano della madre che con un sorriso tranquillo restituì la stretta.

-La guerra fu lunga e cruenta, per molti secoli la terra risuonò di urla strazianti e odorò di carni bruciate. Migliaia e migliaia di esseri vennero trucidati finché non rimasero altro che sangue e cenere, mescolati a urla di festa e follia. Urla umane. I demoni, sconfitti, si ritirarono nell'oscurità o, quando il loro aspetto esteriore glielo consentiva, si mescolarono segretamente agli esseri umani-

-Ma perché volevano vivere con i loro nemici? Non avevano paura di essere scoperti e uccisi?-

La donna strinse a sé la bambina, iniziando a cullarla dolcemente tra le braccia.

-Il desiderio di vivere alla luce del sole era più forte della paura. E poi i demoni puri rimasti al mondo erano pochissimi e nella maggior parte dei casi avevano cominciato a cercare nuove fonti di nutrimento in modo da evitare di incorrere nell'ira degli esseri umani. Gli uomini divennero gli indiscussi padroni del mondo, ma questo non portò a un periodo di pace e prosperità: privati del loro nemico naturale, essi si rivoltarono gli uni contro gli altri generando nuove guerre e nuove violenze. Uomini e demoni erano infatti nati dalla stessa materia e in ognuno di loro convivevano luce e oscurità: non era sufficiente eliminare i demoni per eliminare le forze oscure, in quanto esse albergavano negli stessi esseri che si erano proclamati paladini della luce-

-E' stato allora che sono nati i demoni più cattivi-

La bambina pronunciò quelle parole con esibita solennità e la donna non poté fare a meno di sorriderne.

-Forse dovresti continuare tu...-

-Oh no, mammina ti prego vai avanti! Prometto che non ti interromperò più!-

La donna reclinò il capo sullo schienale della sedia e si dispose a continuare.

-D'accordo. Vediamo, dove ero rimasta...-

-Dal lato più oscuro dell'uomo...-

Davvero sapeva ormai a memoria quella storia. Ne era letteralmente affascinata e non si stancava mai di ascoltarla. Forse perché intravedeva in essa il suo destino. La donna socchiuse gli occhi stanchi scacciando quei pensieri dalla mente.

-Dal lato più oscuro dell'uomo, diventandone quasi una rappresentazione fisica, nacque una nuova stirpe demoniaca che alimentando il lato peggiore degli uomini alimentava se stessa. I nuovi demoni, dunque, nascevano dagli esseri umani, si nutrivano di esseri umani e trasformavano gli esseri umani in demoni. Neppure la Cacciatrice creata per proteggere la stirpe umana si rivelò capace di controllare il proliferare di quei demoni che si nascondevano nel cuore degli esseri umani e si nutrivano delle loro debolezze-

-E proprio quando ogni speranza sembrava perduta nacque il cavaliere dalla spada scarlatta-

La bambina si accomodò meglio in grembo alla donna in attesa di sentire la storia che già la sua mente le stava raccontando. La donna riprese a dondolare dolcemente sulla sedia prima di continuare.

-Proprio così. In quel tempo pieno di oscurità e disperazione nacque un demone con le sembianze di un bambino umano. Il suo sangue era più puro di quello dei demoni originari, ma il suo cuore era in tutto e per tutto umano. Nessuno conosce il segreto della sua nascita, ma molte leggende raccontano la sua storia. Destinato ad eliminare coloro che avevano ceduto all'oscurità diventando generatori di demoni, il suo compito sarebbe terminato solo quando l'equilibrio tra uomini e demoni fosse stato ripristinato garantendo così la sopravvivenza di entrambe le specie. Per riconoscere gli esseri umani contaminati e distruggerli, il mezzo demone usava una spada sacra forgiata con il sangue e lo spirito di entrambe le sue stirpi-

La bambina trasse un lungo sospiro, fissando gli occhi nelle fiamme che sfavillavano nel camino. I suoi occhi però non vedevano più il fuoco che crepitava lentamente illuminandole il viso con i suoi bagliori rosseggianti, al suo posto si stagliava la figura di un giovane guerriero, il volto celato nell'oscurità, che stringeva nella mano destra una lunga spada dall'elsa scarlatta e nella sinistra una bilancia dorata. Si trattava dell'immagine di un antico libro di leggende che sua madre le aveva mostrato la prima volta che le aveva narrato quella storia. Quando si erano dovute trasferire in una nuova città il libro era rimasto nella vecchia casa, perduto per sempre, ma quell'immagine era rimasta impressa indelebilmente nella mente della bambina.

-Vuoi finire tu la storia?-

La bambina esitò qualche istante prima di assentire con la testa e continuare con la sua voce chiara e sottile.

-Da allora, ogni qual volta il cuore degli esseri umani rischia di essere sopraffatto dall'oscurità, lo spirito del mezzo demone rinasce nella forma di un bambino umano in attesa di risvegliarsi e compiere ancora una volta il proprio destino-

Le due figure rimasero immobili, gli occhi fissi sul fuoco che si spegneva lentamente con gli ultimi vividi bagliori.

-Quanto ancora dovremo aspettare prima che il cavaliere venga a uccidere gli uomini cattivi?-

La donna affondò il volto tra i capelli morbidi della bambina, baciandole il capo.

-Edith, tesoro. Non abbiamo bisogno del Cavaliere. Nessuno ci farà del male...siamo al sicuro qui, nessuno conosce la nostra vera identità e nessuno la conoscerà mai-

La bambina scivolò via dalla stretta materna tornando a sedersi di fronte al camino.

-Ma io sono stanca di cambiare casa e poi vorrei qualcuno con cui giocare...qualcuno a cui poter raccontare chi siamo-

La donna chinò la testa cercando di nascondere le lacrime che le rigavano il viso.

-Noi abbiamo un dono...dobbiamo andare dove serve il nostro aiuto, quando sarai più grande e imparerai a usare il tuo dono capirai che...-

-Ma io non lo voglio questo dono, e non voglio neanche essere un demone se questo vuol dire nascondersi e mentire continuamente...perché non possiamo essere umani? E se non possiamo, perché dobbiamo aiutare i bambini umani a nascere? Un giorno farai nascere un bambino cattivo che ci ucciderà tutti!-

La donna trattenne un singhiozzo e deglutì forzatamente cercando di calmare il proprio cuore.

-Non tutti gli esseri umani sono cattivi, Edith. Molti ci hanno aiutato...pensa a quando papà è morto e siamo rimaste sole, se non fosse stato per le famiglie che per prime avevamo aiutato...-

La bambina si rivoltò di scatto.

-E se non fosse stato per la cattiveria degli uomini papà non sarebbe mai morto! Vorrei solo che i cattivi scomparissero dalla terra...-

La donna si passò una mano sul volto stanco.

-Non è nostro compito giudicare chi merita di vivere o di morire, così come non possiamo riconoscere a prima vista chi è buono e chi è cattivo...-

-Ma il cavaliere può...e io spero tanto che arrivi presto, così potremo smettere di scappare e nasconderci-

La bambina tornò a fissare il camino ormai spento. La donna si alzò dalla sedia a dondolo e si sedette al suo fianco accarezzandole piano la testa.

-Il Cavaliere si risveglia ogni volta che il nostro mondo è sul punto di finire. E' questo che desideri? Che il mondo come lo conosci venga distrutto?-

La donna guardò gli occhi della bambina riempirsi di lacrime, poi si avvicinò e la accolse tra le sue braccia.

-Ogni nuovo bambino che nasce porta con se la promessa di un mondo migliore. Ogni neonato, in apparenza così indifeso e innocente, potrebbe essere destinato a fare la differenza, a riportare nel mondo amore e speranza. Non importa che sia un demone, un umano o un ibrido tra le due specie. Non credi sia un onore e un dovere fare di tutto per aiutarlo a venire al mondo?-

La bambina nascose il volto contro il petto della donna con un sospiro che era un silenzioso assenso.

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