R
A
P
I
S
A
R
D
A

C
O
M
I
C
S

S
T
U
D
I
O

     
W R I T I N G S : PLOTS
 

"Maggio", plot - v. 1


 
 
  From "MAGGIO" (1987), original typewritten comics plot (excerpts)

 

E così il giorno seguente troviamo in nostri bearsi tra una moltitudine di colori degni del Monet di Giverny ; la natura sembra essersi industriata per superare sé stessa, e la quantità di farfalle è tale da ricordare i fiocchi di neve, quando in balia di turbini di vento, si mescolano e si rimescolamento, senza mai scontrarsi e pur diventando uno tutt'uno. Il piccolo A. è talmente eccitato da tale spettacolo che, impugnata la rete, si tuffa tra i cespugli ancora con la bocca piena di torta di mele. Il padre gli promette che lo raggiungerà non prima d'aver raccolto i rifiuti e riordinato le loro cose. Ora per A. non c'è che l'imbarazzo della scelta. Si guarda attorno estasiato, ed ecco che la sua attenzione viene inevitabilmente attirata da una farfalla di notevoli dimensioni, non solo, ma soprattutto dai colori incredibilmente intensi, tanto simili a quelli di certe farfalle tropicali che si è soliti vedere nei musei di storia naturale. Tanto che A. per un attimo rimane immobile ad osservarla nel suo volo irregolare, fino a vederla finire tra le fronde fiorite di un grosso cespuglio. Allora A. d'istinto si getta tra il verde, determinato a catturarla. Quando la ritrova posata su di un ramo, con un gesto rapido la imprigiona nel retino. Ma ecco che un istante dopo, prima di aver avuto il tempo di ritrarre la mano, il suo retino acchiappafarfalle viene a sua volta "catturato" da un secondo retino affiorato dal verde del cespuglio stesso.

[..]

Mentre esce dalla scuola come un automa, con lo sguardo fisso nel vuoto, ripete a se stesso, come un disco incantato "Del bugiardo, mi ha dato del bugiardo, è ridicolo, non c'era motivo, mi ha dato del bugiardo, non mi capitava più da quando ero piccolTUNG!o ...". D'improvviso, aprendo la porta a vetri dell’istituto, B. viene colpito in testa da una pietra proveniente dalla strada. Il colpo ha l’effetto di risvegliarlo dalla "trance", ma quando si guarda intorno non vede anima viva. Si abbassa per raccogliere la pietra quasi per accertarsi di non aver sognato. Ma nota d'un tratto che tra le ombre degli alberi che costeggiano il viale, una ha un profilo insolito : un ragazzino con una fionda in mano sta cercando di nascondersi. B. con una mossa rapida e silenziosa lo acchiappa prima che questi riesca a darsi, e con tono divertito gli dice "e bravo il nostro cecchino". Il piccolo tremando si scusa "glielo giuro, non volevo colpirla !" Già, dice B., volevi prendere il vetro, non è vero? Be’, non hai tutti i torti. . c'è gente di merda là dentro ..." poi B. guarda con tenerezza il piccolino, impaurito aspettandosi chissà quale punizione. Prova della comprensione per questi, che mostra di temere di essere giudicato e condannato per un intenzione presunta. Allora lo carezza con dolcezza sul capo. Poi afferra il polso della mano che stringe la fionda e gli fa alzare il braccio. E' molto bella, gli dice, suppongo l'abbia fatta tu. Il piccolo annuisce accennando un sorriso. Sai, prosegue B., anch'io alla tua età costruivo le fionde, ma di belle così non ne ho fatte mai. Senti, me la venderesti ? Sono disposto pagartela molto bene.

La targetta sotto il campanello riporta un nome familiare. E' una di quelle villette in stile art nouveau che si confondono tra il verde disordinato dei quartieri residenziali "fin de siècle" e che oggi funzionano come mini condomini. [nota a lato : PORTINAIA AD UNA AMICA - C’ERA GIA ! 25 Jan 89 ] Nell'appartamento al primo piano, quello dal lato della strada, abita il prof di biologia ormai da più di trent'anni. Apre la cassetta della posta da più di trent'anni, scorre con lo sguardo gli steli e le corolle di ferro incurvato del cancello d'entrata e dello scorrimano delle scale da più di trent'anni, cerca nella tasca della giacca le chiavi che infila distrattamente nella toppa da più di trent’anni. Posa i libri di testo o i compiti dei ragazzi sull'ordinata scrivania dello studio da più di trent'anni. Ma oggi non trova quello stesso ordine. I fogli protocollo stanno alla rinfusa per tutta la stanza tra frammenti di vetro. Dalla finestra rotta entra un vento violento, impietoso. Nel mezzo della stanza quella grossa pietra ... Il prof la raccoglie. Impassibile, si avvicina alla finestra, percorrendo il viale con lo sguardo, come per trovarci una qualche risposta. "Ragazzacci ..." pensa. Intanto B., confuso tra il verde degli alberi sottostanti, osserva con un’infantile e crudele soddisfazione il prof che, affacciato alla finestra, tradisce dall'espressione del viso un contenuto dolore. Poi guarda la fionda che tiene nella mano destra. La solleva un poco come per guardarla meglio, ha come un ripensamento, nel suo sguardo si coglie forse del rimorso.

 


 
WEB DOCUMENT'S QUICK COMPASS

 
  "Hot Dogs" pg.10   -   GO BACK   -   "Batman CG" illustration
COVERS   -   RAPISARDA COMICS STUDIO INDEX   -   DRAWINGS
"Prologo", Giusto   -   "Man In The Machine", script   -   "Vette", dialogues
 


 

All text, images, code and similar are fully copyrighted.
Portions may be used with explicit permission by the publisher.
© 2005 Alberto Rapisarda