Una nuova società per i giovani

di Raffaele Anastasio - professione avvocato -

L'attuale condizione dello stato è incentrata su un equivoco originario, grazie al quale viene spacciata per sistema democratico una perversione della stessa figura del rappresentante istituzionale, e quindi delle istituzioni elettive. L'equivoco e la distorsione sono consacrati nell'art. 67 Cost.: "Ogni membro del parlamento... esercita le sue funzioni senza l'obbligo di mandato". Ne consegue che il governo, che si regge su una maggioranza parlamentare, si fa aristocratico, salvo a doverne rispondere a fine legislatura. Il popolo, invece, è titolare del potere sovrano solo nel momento preciso in cui segna il voto: appena uscito dalla cabina, già ha perduto quel potere. A questo perverso meccanismo di trasferimento non pone rimedio nè argine nemmeno l'istituto del referendum, al quale, peraltro, ci siamo disaffezionati. Si deve, perciò, percorrere l'unica strada possibile: quella delle elezioni primarie, eliminando l'ingerenza delle segreterie politiche, e stabilendo che i rappresentanti siano tenuti all'osservanza dell'obbligo contenuto nel programma votato dagli elettori, riservando alla loro discrezione solo la qualità e la quantità degli interventi.       
Ciò che è più opportuno, oggi che sembra avviato il risanamento della finanza pubblica e assicurato il Paese ad un posto nell'Europa Unita, è il processo di moralizzazione della politica e di rinnovamento della società, con una più equa ridistribuzione della ricchezza, un recupero dei valori morali, della centralità dell'uomo e della famiglia, dei valori ecologici.

Ho fondato un associazione che raccoglie persone di varia provenienza e professione, riunite dalla stessa ambizione di partecipare attivamente al contesto culturale e politico della nostra realtà e soprattutto di impegnarsi, nei limiti delle proprie possibilità, in progetti di intervento in questioni e problematiche sociali. La nostra associazione è il "Movimento d'impegno civico". Essa ha un'ispirazione cristiana, non ha scopi di lucro e, pur non essendo legata a partiti politici, vuole avere un suo ruolo politico, nel significato più originale e giusto del termine, nello scopo, cioè, di essere un mezzo per dare voce soprattutto a quelle minoranze che spesso sono ai margini della società che conta e che non si accorge o sceglie di non accorgersi di esse, finanche talvolta negandole i più elementari diritti.

Alcuni progetti che ho e che vorrei vedere al più presto realizzati sono: un processo di riabilitazione storica della dinastia Borbone di Napoli ed un altro processo riabilitativo nei riguardi di Corradino di Svevia, ingiustamente condannato e messo a morte.

 

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