Nella valle del Tirino, grazie alla sua ricchezza d'acqua e alla felice posizione facilmente difendibile, tra i novemila e gli ottomila anni, è esistito uno dei primi insediamenti del mesolitico abruzzese.
Nella valle Tritana il Neolitico arriva molto più tardi, circa il cinquemila A.C., introdotto da popolazioni di passaggio che fanno conoscere la ceramica impressa. I vari ritrovamenti testimoniano che ci fu una continuità di stanziamenti : la prova è data dalla necropoli che si trova nella valle e della statua del famoso guerriero di Capestrano risalente al VII - VI secolo A.C..
La statua fu rinvenuta nell'estate del 1934 da un contadino intento a piantare una vigna. La sovrintendenza di Roma, nella persona di Giuseppe Moretti continuò a scavare e vennero alla luce 33 tombe dell' VIII - V secolo A.C.. La statua, ricavata da un unico blocco di pietra locale è alta cm.253 con la base, la figura è sostenuta da due puntelli, sui quali sono scolpite lance; sul puntello destro, frontalmente, corre un'iscrizione dal basso in alto, sinistrorsa, come la maggior parte delle iscrizioni italiche.
La figura del guerriero è maestosa, immobile, con le braccia piegate sul ventre, le gambe solide, scolpite senza nessun senso anatomico. Il capo è coperto da un singolare elmo a calotta semisferico, a larghe tese e sul volto c'è una maschera. Ha sul petto un disco collegato ad un altro corrispondente alla schiena e il basso ventre è protetto da un elemento triangolare. Tra le braccia stringe un'ascia ben disegnata dal lungo manico e una spada sulla cui impugnatura sono scolpite figure umane e di animali.
La valle fu abitata poi dai Vestini che furono sconfitti dai Romani nelle guerre sannitiche tra il 342-290 a.C.. I Romani vi costruirono la città di Aufinum.