1968-1969 DALLA RIVOLTA STUDENTESCA ALL'AUTUNNO CALDO

Inizia con le occupazioni nelle facoltà di Trento e di Torino e si conclude con la contestazione alla "prima" della Scala l'anno simbolo della ribellione giovanile. Intanto nel mondo l'impegno militare americano nel Vietnam diventa sempre più serrato, mentre grandi speranze e ideali di libertà si spengono a Praga sotto i carri inviati da Mosca contro gli studenti cecoslovacchi.

 

Il 10 gennaio 1968 ha inizio la prima grande ondata di scioperi e occupazioni delle università italiane e di molti istituti superiori ad opera degli studenti. Le istituzioni, impreparate, rispondono con gli sgomberi della polizia.

 

Il 19 febbraio 1968 avvengono i primi violenti scontri nelle università di Roma e Milano tra la polizia intervenuta a sgomberare le facoltà occupate e le organizzazioni studentesche che passano dalla resistenza passiva alla difesa organizzata.

 

Il 1° marzo 1968 è una giornata storica per il movimento di contestazione studentesca con la guerriglia che si scatena a Valle Giulia, di fronte alla facoltà di architettura dell'università di Roma: 200 feriti, di cui 47 tra gli universitari.

 

Il 16 marzo 1968, di fronte alla facoltà di giurisprudenza, si verificano sanguinosi scontri tra attivisti del MSI, guidati dai deputati Giulio Caradonna e Giorgio Almirante, e giovani del Movimento Studentesco.

 

Il 25 marzo 1968 ci sono scontri all'Università Cattolica di Milano tra gli studenti, guidati da Mario Capanna, e reparti di polizia: 53 i feriti.

 

Il 7 maggio 1968 a Parigi 7 mila studenti si scontrano con la polizia. La prova di forza resterà un esempio per i contestatori di tutta Europa.

 

Il 21 agosto 1968 l'esercito del Patto di varsavia invade la Cecoslovacchia: sconvolgerà le coscienze di tutti e porrà fine all'esperienza riformista propugnata dal segretario del Partito comunista Alexander Dubcek.

 

Il 2 dicembre 1968 avviene il primo incidente che colpisce il mondo del lavoro. Ad Avola, in provincia di Siracusa, negli scontri che seguino una manifestazione, vengono uccisi dalla polizia due braccianti, Giuseppe Scibilia e Angelo Sigonia.

 

Il 7 dicembre 1968 avviene una storica contestazione alla "prima" ambrosiana della Scala innescata dal Movimento Studentesco di Capanna. Negli anni successivi la manifestazione del 7 dicembre contro i borghesi rimarrà un rituale per i contestatori.

 

Il 17 gennaio 1969 a Praga, in piazza San Venceslao, lo studente cecoslovacco Jan Palach si dà fuoco per protestare contro l'invasione sovietica del suo paese. Il suo sacrificio solleverà un'ondata di sdegno in tutto il mondo.

 

Il 27 febbraio 1969, in occasione della visita a Roma del presidente americano Richard Nixon, si verificano pesanti disordini nella capitale, tra forze dell'ordine e militanti comunisti, con un bilancio di oltre 50 feriti. A farne le spese maggiori è però Domenico Congedo, che muore cadendo da una finestra dell'università.

 

L' 11 marzo 1969 a Milano il Movimento Studentesco di Capanna sequestra nella facoltà di giurisprudenza della Statale il prof. Luigi Trimarchi. Questo episodio segnerà una svolta per l'insubordinazione studentesca nei confronti dei docenti.

 

Il 9 aprile 1969 entra nel vivo la contestazione operaia. A Battipaglia, in provincia di Salerno, una manifestazione degenera in gravi tumulti, la polizia reagisce duramente. Restano uccisi Carmine Citro e la professoressa Teresa Ricciardi, estranea ai fatti.

 

Il 30 ottobre 1969 si apre l'autunno caldo che fa salire la tensione nel mondo del lavoro: incidenti a Milano e Torino in seguito ad agitazioni sindacali, occupazioni, scioperi imponenti e picchetti selvaggi davanti alle fabbriche.

 

Il 19 novembre 1969 a Milano una manifestazione della sinistra per la questione-casa provoca degli scontri con la polizia. Viene ucciso l'agente Antonio Annarumma, di 22 anni. Mario Capanna sarà indiziato quale responsabile materiale.

 

Il 12 dicembre 1969 esplode una bomba in una banca di piazza Fontana a Milano: il bilancio è di 17 morti e 88 feriti. Tre giorni dopo, l'anarchico Giuseppe Pinelli, durante un interrogatorio, muore cadendo da una finestra della Questura.