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76°
Corso CEFAR (Centro Europeo per la Formazione. l’Aggiornamento e la Ricerca in
Scienze Sanitarie e Biotecnologiche)
Milano
14-15 Maggio 1997 : “La citometria a flusso nella diagnostica di laboratorio”
Valutazione
della cromatina nucleare e della funzionalità’ mitocondriale degli spermatozoi
Edoardo Colombo - Carlo Colzani :
Laboratorio di Citometria a Flusso - Ospedale Valduce - Como
L’uso della citometria a flusso in
campo seminologico ha permesso di rendere ripetibili , oggettivi ed affidabili
alcuni tests che gia’ da qualche anno venivano eseguiti con lettura al
microscopio a fluorescenza : essa aggiunge inoltre ulteriori parametri di
valutazione e riduce drasticamente tempo e denaro necessari per l’esecuzione
dei tests stessi .
Vengono di seguito illustrati due
tests oggi disponibili in citometria a flusso : la valutazione della cromatina
nucleare e della funzionalità’ mitocondriale degli spermatozoi
Il Test all’ Arancio di Acridina
nella valutazione della cromatina nucleare degli spermatozoi (SCSA)
L’ arancio di acridina (AO) e’ un
fluorocromo della famiglia delle Acridine,
specifico per gli acidi nucleici (DNA/RNA) definito metacromatico ,
ossia con due diversi spettri di emissione : l’AO a bassa concentrazione e con
rapporto colorante/proteine basso si lega al DNA doppia elica ed emette fluorescenza verde attorno ai 525 nm ; all’aumento del rapporto colorante/proteine , l’AO
provoca condensazione dell’acido nucleico a singola elica (RNA o DNA singola
elica) ed emette fluorescenza rossa attorno ai 575 nm . Questa differente sensibilità’ degli acidi nucleici alla
condensazione indotta dall’ AO e’ la base della differente colorazione del DNA
versus RNA.
Questa proprietà’ si e’ rivelata
particolarmente utile negli anni scorsi per lo studio in simultanea del
contenuto cellulare di RNA e DNA e per la loro quantizzazione. Nel campo della
fertilita’ , i maggior progressi si sono avuti alla meta’ degli anni 80 con i
lavori di Darzynckievicz ed Evenson (J Histochem
Cytochem 30,1982 - Science 210,1980)
che hanno dimostrato come la cromatina
degli spermatozoi di mammiferi possa presentare diversi gradi di denaturazione
tali da rendere lo spermatozoo non idoneo alla fecondazione .
Ai
primi lavori eseguiti su animali , Evenson ha fatto seguire poi esperimenti su
sperma umano che hanno confermato i dati osservati precedentemente (J Histochem Cytochem 31,1983) .
Il test all’arancio di acridina ,
oggi conosciuto come Two Steps Stain with
Acridine Orange (TSSAO) o Sperm
Chromatine Structure Assay (SCSA) , si basa sul principio che il DNA delle
cellule possiede una differente suscettibilità alla parziale denaturazione
indotta dal calore o dall’acido ; nel caso specifico valuta la percentuale di
spermatozoi con DNA denaturato (singola elica) rispetto a quelli con DNA
normale (doppia elica) previo contatto con una soluzione acida (HCl 0.08 M) .
Il test e’ in grado di identificare con certezza campioni subfertili o sperma
di bassa qualità’ (J Histochem
Cytochem 31,1983) .
La
lettura al microscopio a fluorescenza e’ difficile e molto poco
standardizzabile , poiche’ lo spettro delle emissioni dell’AO tende ad
accavallarsi ; il citometro a flusso viceversa può’ mantenere una lettura
oggettiva grazie all’uso dei filtri ottici ed alla conversione della fluorescenza
ottenuta in dati digitali . Inoltre e’ ormai entrato nell’uso corrente il
parametro denominato Alfa t che esprime la percentuale di DNA denaturato
presente all’interno della popolazione testata. Esso e’ il rapporto tra la
fluorescenza rossa media fratto la fluorescenza rossa media + la fluorescenza
verde media ovvero :
Alfa t = Red / (Red + Green)
Un DNA perfettamente conservato
presenta un Alfa t = 0 . Maggiore il degrado , minore la fertilità’ dello
spermatozoo .
La
lettura al citometro a flusso con istogrammi biparametrici riportanti le due
fluorescenze verde e rossa sugli assi , consente di ben evidenziare la
quantita’ di DNA denaturato presente all’interno del campione in un tempo breve
, con oggettivita’ e minimo dispendio economico.
Pertanto il TSSAO risulta essere un
test di elevato interesse per chi si occupa di fertilita’ ,sia essa umana o
veterinaria , sia in vivo che in vitro.
Il Test alla Rhodamine 123 nello
studio dei mitocondri degli spermatozoi
La Rhodamine 123 e’ un colorante cationico
specifico per i mitocondri a causa della elevata elettronegativita’ di questi
organelli ; eccitabile a 488 nm con emissione attorno ai 525 nm , essa penetra
velocemente la membrana cellulare e viene rapidamente captata (pochi minuti)
senza alcun effetto citotossico; nessun altro componente cellulare assume il
colorante . Il legame del fluorocromo con il mitocondrio non e’ irreversibile e
il semplice lavaggio delle cellule consente di allontanare il colorante dalle
stesse : cio’ ha grande valenza nel caso di sorting per purificazione e
successivo impiego delle cellule.
La Rhodamine 123 e’ attualmente
impiegata , oltre che nello studio dei mitocondri degli spermatozoi (J Histochem Cytochem 41,1993) , nello studio delle cellule con deficit respiratori (J Cell Biol 111,1990) ,
nella valutazione della multidrug resistance (Mol
Pharmacol 45,1994) , nello studio
della suscettibilita’ alla terapia per il micobatterio (Biochemistry 33,1994) ,
nella valutazione dell’attivita’ enzimatiche mitocondriali (J Cell Biol 112,1991)
, nello studio del potenziale di membrana mitocondriale (Cytometry 15,1994) ,
nell’apopotosi (J Cell Biol
123,1993) e nello studio della
vitalita’ batterica (J Appl
Bacteriol 72,1992) .
L’attivita’ mitocondriale e’ stata
associata alla motilita’ degli spermatozoi gia’ dalla meta’ degli anni 70 e nel
1980 questa correlazione ricevette accreditamento scientifico (Proc Natl Acad Sci USA 1980) .I dati ottenuti da quattro anni di analisi eseguite presso
il nostro Laboratorio indicano una corrispondenza tra motilita’ morfologica al
microscopio ottico e valore ottenuto al citometro .
L’applicazione della metodica per lo
studio dei mitocondri degli spermatozoi in citometria a flusso consegue due
importanti fini : standardizzazione della lettura , punto dolente di ogni
metodica in immunofluorescenza su vetrino ; semplicita’d’uso e basso costo
.L’analisi citometrica consente di valutare in modo oggettivo la quantita’ di
mitocondri funzionali della popolazione spermatozoica esaminata , testando un grande
numero di cellule (solitamente 25.000) , indipendentemente dall’operatore e
dalla sua esperienza specifica ; la quantita’ di fluorescenza letta dallo
strumento ha consentito negli scorsi anni al nostro Laboratorio di Citometria
di stilare tre classi di valutazione , basate sull’analisi di 1014
campioni patologici provenienti dal Centro per la Cura della Sterilita’ del
nostro Ospedale e di 200 campioni normali : Normale (UA > 200) ; Ridotta (UA tra 100 e 200) ; Bassa (UA <100)
.
Tali classi riportano in Unita’ Arbitrarie (U.A.) il rapporto tra
la autofluorescenza della popolazione spermatozoica (considerata come negativo)
e il canale massimo di fluorescenza raggiunto : piu’ precisamente la formula
impiegata si puo’ riassumere come U.A. = (fluorescenza massima - negativo ) /
negativo . Notate che l’uso di un rapporto ,anziche’ di un valore di
fluorescenza ,consente di ottenere risultati comparabili sessione per sessione
.
Per
arrivare al dato finito ,inoltre, si deve impiegare un citometro che mediante
il parametro tempo (Time) consenta di
leggere in cinetica la fluorescenza ottenuta , monitorare la sua SD ed ottenere
la Mean della popolazione priva di colorante e la Mean della fluorescenza dopo
colorazione; qualora il parametro tempo non sia disponibile (per mancanza sul
citometro o per dati acquisiti senza tale parametro) e’ possibile ricompilare
il file listmode inserendo il parametro tempo mediante l’uso di software
dedicato e interazione con un supporto informatico compatibile con scambio
dinamico dei dati (DDE) come Excel .