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le pagine di Dario Verdellino

Le poesie di Anna

"e il cielo si è messo a nuotare"

alcune poesie tratte dal libro di Anna Rosa F.

"E il cielo si è messo a nuotare" Diario in versi

LibroItaliano Editrice Letteraria Internazionale - Ragusa 1995

collana NUOVA POESIA CONTEMPORANEA

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FALO' FRIULANI A MIA MADRE (1) VAL CIMOLIANA
FUOCHI D'ARTIFICIO INTUIZIONE PER EDO
AD UN'AMICA E COMPAGNA INASPETTATA DI UN VIAGGIO INCREDIBILE PER PADRE TUROLDO A MIA MADRE (2)

 

FALO' FRIULANI

 

La notte infuocata

di mille falò

si accende la magia primitiva

della vita

quando l'uomo

travolto da mille paure

camminava

con la libertà della voglia

e si propiziava la speranza.

Forse non sono ancora

tutta spenta e perduta.

E oggi si sono accesi

dentro di me

i falò

i ricordi delle notti di gennaio

quando all'improvviso

dal buio

esplodevano le fiamme

quando la pianura e le colline

incendiavano il freddo vento

che soffiava dal mare

e le genti

cantavano alla luna

speranze e paure

come gli antichi.

E' il ricordo della mia terra

amara che brucia

ma nel fuoco canta la vita

è la mia terra che si rigenera

per quando nuovi verdi

si stenderanno sopra di essa.

Ed io lontana

adesso ritrovo i ricordi

di quei fuochi

e forse finalmente intuisco

la voglia di rigenerarmi

attorno al falò

di questo mio presente.

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A MIA MADRE (1)

 

Vecchia signora degli abissi

ti sei piazzata saldamente

al centro del lago

che controlli come il drago

delle antiche leggende.

E io dopo tanta tumultuosa connivenza

mi sento come il cantore-complice

del tuo inespugnabile dominio.

Ora mi par di conoscere

ogni piega nascosta

del tuo indiscusso regno

mi par di sapere in anticipo

verso quale direzione

serpeggeranno le tue irascibili

lingue di fuoco

mi par di sentire

che il loro bruciore si smorza

dentro le rughe degli anni.

Ma

ogni volta che mi accosto

alle tue vetuste rive

convinta di poter finalmente giocare

con le tue acque crepuscolari

riemergi fragorosa

dal fondo melmoso

e giri freneticamente

a perenne testimonianza

del tuo potente scettro antico.

Meni gli ultimi colpi di coda

e talvolta mi risucchi ancora

dentro i tuoi turbinosi vortici.

Ma non c'è nulla da fare:

ora sei il re senza camicia

la strega senza magia.

E io, non più soggiogato complice

soffro ugualmente

perché alle tue rive ho seguito il sole:

ero cantore di gesta

sono testimone di lenta morte.

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FUOCHI D'ARTIFICIO

All'improvviso 

dal petto

spilli luminosi bucano

il cielo della notte

vortici di polvere colorata

risucchiano il vuoto

in spirali abbaglianti

lame rosse e gialle

tagliano veloci il buio

fontane di scintille

zampillano lo spazio nero

e gli atomi oscuri

delle mie cavità

si fondono

con la felice esplosione

della materia cosmica.

Poi

di nuovo

buio e silenzio.

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VAL CIMOLIANA

 

Val Cimoliana.

Il torrente scorre giovane,

Arlecchino spumeggiante

e focoso,

la mia pelle inquinata

si risveglia

al gioco dei suoi guizzi

freddi

belli

scherzosi.

Anch'io voglio

fare capriole.

Sono viva.

 

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PER EDO

Ora anch'io

possiedo un piccolo

meraviglioso giardino.

E' stato il tuo amore

a donarmi lo scrigno

con i preziosi semi.

Sono stati i tuoi silenzi

a farmi aprire

i suoi rovinosi cancelli.

Viaggio ancora sull'altalena dei desideri

e delle paure.

Ma in quel mio giardino

cosparso del tuo prezioso dono

già crescono rigogliosi frutti

e per te

voglio il cesto più bello.

Dai duri e lucidi piselli

mi sento sbocciata piccola principessa

ed è sulla schiena del giovane olmo

che voglio assaporare il mio orto.

S. Lucia non mi deluderà più

coi desideri degli altri.

Ora sarà il mio desiderio

ad accogliere il tuo

sul verde tappeto di erba voglio.

Ora lo so.

Possiedo un piccolo giardino

me l'ha donato il tuo amore

è fiorito col mio desiderio.

Sarà dimora

con tetto di vento 

e stanze di profumati frutti.

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INTUIZIONE

 

Piccola e semplice verità

nascosta tra le pieghe

pesanti del copriletto.

Ho sostenuto molte battaglie perdenti

sul cammino della tua mimetizzata dimora.

Cumuli di foglie amare

ho posato alla porta

per nascondermi a te.

Mille e mille volte

ho creduto di trovare le impronte

del tuo passaggio

e ritornavo sconfitta a mani vuote

dalla caccia

con le ombre dei miei fantasmi.

Poi

ho visto una stella

adagiata sugli occhi profondi

del lago scuro

e subito

il cielo si è messo a nuotare.

Ora

bevo acqua di fonte

e mi sdraio sull'erba tiepida di sole.

 

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PER PADRE TUROLDO

Oggi è morto Turoldo 

Padre David Maria.

Se chiudo gli occhi ti sento nell'aria

un tuono di voce

che riempie e scuote le orecchie.

Padre.

Noi

generati dalla stessa terra

di emigranti della fame

profughi inquieti

a volte rabbiosi

cercatori di Spirito

sempre.

Spirito

che si fa suono e parola

la tua parola

la tua poesia.

Anch'io 

come te resistente alla morte

della paura e del dolore sulla vita

con l'energia della parola

che a volte si fa poesia.

Saranno i nostri orizzonti

di sassi nudi e sanguigni

a regalarci sorgenti nascoste.

Per te la sorgente della Speranza.

Oggi si è compiuto il tempo

per cui hai cantato.

Ora il tuo alito libero

è anche dentro di me

un soffio che si fa vita

un vento che si fa Coscienza.

Oggi nel tuo Giorno

mi sento figlia tua.

Come te mi dirò

io Resisterò

come te

terrò nelle mani uno di quei sassi

bianchi delle nostre grave.

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A MIA MADRE (2)

 

Ancora tu, mamma.

Di nuovo ore insonni dopo tanto tempo

di nuovo per te.

Ma questa volta per amore

per un desiderio mai espresso

o mai provato

la voglia di prenderti la mano

e di accarezzarla.

Ti vedo rimpicciolita piccola e fragile

dolce finalmente

con quei tuoi occhietti lucidi

a volte languidi e tristi

che mi guardano tra le sbarre del cancello

mentre mi mostri i tuoi gerani

e smuovi la terra dell'orto

con le tue mani di carta vetrata.

Ti vedo in quei momenti

come una vecchia indomita sqow pellerossa

la coperta gettata sulle spalle

le mani nelle zolle

vecchia indiana

forte come la terra

mi dai il senso dell'origine

sei il mio documento vivente

e in questi momenti vorrei abbracciarti.

Cosa posso fare per te?

Forse vincere un pochino la paura della Morte

quella terribile paralisi che ci siamo trasmesse

per tanto tempo in un carosello di falsi specchi.

Ecco, da noi due vorrei che nascesse un terzo

che corresse felice sopra le aiuole che tu

con forza ostinata riesci a smuovere

ad ogni primavera.

Vorrei che riuscisse a vederti

sopra le tue zolle verdi.

 

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AD UN'AMICA E COMPAGNA INASPETTATA 

DI UN VIAGGIO INCREDIBILE

Occhi di vetro

specchi rotti

come scaglie di sole ferito

nella fitta nebbia

bucata

da parole senza voce

eppure

mai morte.

Conta gli anelli della catena

sciogli

la collana dorata

spoglia gli abiti appesi

a guardare la luna

specchio per allodole fuori stagione

rompi il cerchio

e sprigiona le urla strozzate

della bambola di gesso

che si aggira nel bosco

dei sogni.

Cammina l'intrico

dei rovi accumulati

attorno al castello incantato

che la magia comincia....

ora 

l'impasto di lacrime e sangue

è quasi insopportabile

ma la fata Turchina

ha giocato abbastanza

con la sua medicina

... e scopri

che le mani

sono più morbide

e il fango

incrostato di cipria

e da anni di giudiziosi

inganni

si scioglie

strappandoti la pelle

ma sotto il calore

di un seme ritrovato

ed io

in questo faticoso viaggio

sono con te

e insieme arriveremo

là dove si vede l'erba

dalla parte delle radici.

 

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