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 Ventilazione meccanica

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Che cos'è?

Tale termine generico comprende diversi tipi di vemiloterapia respiratoria: attualmente nello Stabilimento di Tabiano si pratica la ventilazione meccanica a pressione positiva intermittente (VPPT); essa consiste in una espansione polmonare forzata ad opera di una pressione positiva applicata all'interno delle vie aeree mediante un ventilatore azionato da una sorgente di gas compresso (miscela aria-O² al 40%). Successivamente, la creazione, peraltro opzionale, di una pressione negativa, facilita l'espirazione. Il collegamento al paziente avviene attraverso un tubo a tenuta terminante in un boccaglio o in una maschera; occorre sottolineare che, a differenza del raccordo tramite intubazione tracheale, quale si utilizza nei reparti di terapia intensiva respiratoria, il suddetto tipo di raccordo permette una dispersione del gas introdotto sia nelle alte vie aeree che nelle vie digestive che, se da un lato rende meno efficace la metodica, dall'altra assicura la mancanza di rìschi di barotrauma o di gravi effetti circolatori per compressione dei vasi mediastinici.
Vengono utilizzati solitamente ventilatori cosiddetti a "pressione costante" (nello stabilimento di Tabiano attualmente BIRO MARK 8), in quanto si bloccano automaticamente una volta raggiunta nelle vie aeree la pressione predeterminata, evitando così il raggiungimento di pressioni elevate e pericolose per il paziente. Il volume di gas erogato dipende, oltrechè dalla pressione suddetta, dalla compliance polmonare e toracica e dalla resistenza delle vie aeree. Il ventilatore permette la regolazione dei seguenti parametri:

  • pressione massima inspiratoria
     
  • frequenza respiratoria
     
  • velocità di flusso inspiratorio
     
  • pressione negativa espiratoria.
     

Inoltre, è possibile che la fase inspiratoria venga fatta scattare dal paziente stesso mediante un iniziale sforzo inspiratorio di entità variabile e regolabile; in tal caso il paziente può autoregolarsi la frequenza respiratoria.
I vantaggi teorici generalmente attribuiti all'uso di tale metodica sono rappresentati da un miglioramento dei parametri ventilatori (volume corrente e ventilazione/minuto), dalla distribuzione della ventilazione e dalla riduzione del lavoro respiratorio totale, risultandone in definitiva un miglioramento degli scambi gassosi alveolo-capil­lari e dei parametri funzionali.
La VPPI viene inoltre solitamente utilizzata anche per la nebulizzazione di farmaci ad attività antiflogistica, broncodilatatrice e mucolititca presupponendone una più omogenea distribuzione ed una aumentata ritenzione del medicamento nelle vie aeree.

 

Cosa cura?

È utile soprattutto nelle broncopneumopatie croniche ostruttive e/o enfisematose.
 

Prescrizione: 1 seduta al dì eventualmente medicata specificando farmaco e dosaggio (es. Clenil Compositum 2 mi); le sedute hanno la durata di circa 15' e potrebbero in teoria essere ripetute ogni 6-8 ore.

 

Tratto da:

A.A. V.V., Sulphur - Manuale dell'operatore termale di Tabiano, Fidenza, 2002.
A.A. V.V., Sulphur - Trattamenti integrativi alla crenoterapia, Fidenza, 1999.


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