ORDINE PROVINCIALE MEDICI CHIRURGHI E ODONTOIATRI

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Prot. 2910/01-02                                                                Pescara, 29.11.2010

 

              IL TRISTE ESERCIZIO DI SPARARE SUL PIANISTA

 

A leggere le ultime dichiarazioni della Dr.ssa Baraldi c’è da rimanere totalmente basiti.

Il suo “brunettismo”, nelle peggiore accezione del termine già più volte affiorato, si è ora

totalmente appalesato.

Già impositiva come il Ministro, già intollerante al confronto come il Ministro, il Sub Commissario

mostra adesso anche l’ancora nascosta arma della demagogia ingiuriosa.

I Direttori Generali? Teste pagate per eseguire e non per ragionare.

I Medici di famiglia? Pensassero agli alto spendenti e giù lì un bel riferimento alle escort,

così alludendo ad innominabili interessi legati alle presunte iperprescrizioni.

E’ del tutto evidente che affermazioni di tal fatta nascono dalla stizza di chi – nel suo incedere

di “mente eletta sola al comando” – trova l’ostacolo di soggetti pensanti, addirittura capaci di

obiettare perché magari preoccupati della tenuta complessiva del sistema o perché convinti

-  tra i medici di famiglia ce ne sono tanti - di essere utilizzati come foglie di fico per un piano

di rientro che taglia sui nosocomi periferici ma non investe a sufficienza sul territorio.

Ma la Dr.ssa Baraldi non è un tecnico “minore”.

Ha competenza, esperienza e visione certamente di rango superiore.

Inoltre, particolare non ininfluente, è anche un medico.

E allora non le sarà certamente sfuggito che migliaia di colleghi operano in Abruzzo in condizione

di grave precarietà.

Negli ospedali ci confrontiamo quotidianamente con le disfunzioni del sistema, l’inadeguatezza

delle strutture, le carenze endemiche d’organico e con istituti contrattuali premianti puntualmente

misconosciuti.

Quanto ai medici convenzionati, dopo aver chiesto loro di garantire un sistema incentivato

di assistenza anche assumendo personale infermieristico e di segreteria, sono anni che patiscono

un costante ridimensionamento del budget economico concordato con grave apprensione anche

per il personale alle dipendenze.

E’ quindi una categoria già fortemente irretita, più volte tradita da interlocutori inaffidabili,

sempre diversi e senza alcuna memoria storica.

Ma è comunque una categoria che, pur patendo questo sistema molto più di quanto abbia contribuito

a crearlo, nel suo complesso continua nel quotidiano a suonare uno spartito che non ama nella speranza

che sulla tolda si lavori per tappare le falle.

Se, invece di remare tutti insieme, ci si abbandona al triste esercizio di sparare sul pianista, è allora

davvero possibile che per rabbia e disillusione estrema si decida anche di chiuderlo, questo spartito.

Così, tanto per vedere l’effetto che fa.

 

                                                        IL PRESIDENTE

                                                      Dr. Enrico Lanciotti