ORDINE  PROVINCIALE  MEDICI  CHIRURGHI  E  ODONTOIATRI

                          P E S C A R A

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Prot. 2751/01-02                                                                Pescara, 10.11.2010

 

                                                                           Agli

                                                                           Organi di Informazione

 

                                                      LORO SEDI

 

 

                     LETTERA APERTA ALL’ASSESSORE ALLA SALUTE

 

Ora che il quadro di riordino del nostro Sistema Sanitario Regionale sembra essere sufficientemente

dettagliato (mai comunque dire fine a questa devastante ridda di annunci e smentite che sembra

protrarsi all’infinito) una sola domanda abbiamo l’obbligo di porre.

 

Nel ricordare che il diritto alla salute è un principio costituzionalmente sancito e non è né di destra né

di sinistra, noi a gran voce chiediamo:

“Un piano siffatto soddisfa il diritto di cittadini ed operatori di avere garantito un livello assistenziale

adeguato ed uniforme su tutto il territorio della nostra Regione?”

 

E questa domanda non la poniamo al Governatore Chiodi, che delle conseguenze del Piano dovrà

ovviamente assumersi tutte le responsabilità politiche, né al Sub-Commissario Baraldi, alla quale si è

lasciata la piena libertà di venire a pontificare senza contraddittorio ed in ogni dove con alchimie tanto

accecanti quanto teoriche.

 

Questa domanda va invece posta al Dr. Lanfranco Venturoni, medico e Assessore alla Salute della nostra

Regione, incredibilmente missing dal dibattito di questi giorni ed al quale è necessario dolorosamente

ricordare che deve attualmente scontare l’obbligo di dimora e non quello del silenzio.

 

Poniamo a Lui questa domanda perché l’incarico politico non può che soggiacere al nostro giuramento

deontologico di perseguire come scopi esclusivi la difesa della vita, la tutela della salute fisica e psichica

dell’uomo e il sollievo dalla sofferenza.

A questo e non ad altro ogni nostro atto deve essere ispirato, con responsabilità e costante impegno

scientifico, culturale e sociale.

 

E’ infatti indubitabile che per noi - in conformità ai principi di decoro, dignità e indipendenza della

professione - i criteri economicistici non possono che essere subornati all’obbligo di garantire le più

idonee condizioni di cura e sicurezza del paziente, pur nel necessario contributo all’adeguamento

dell’organizzazione sanitaria.

 

Invitiamo pertanto il collega Lanfranco Venturoni – che certamente ha visione complessiva dell’intera

operazione più d’ogni altro - a rassicurarci dichiarando che detto processo di riordino è conforme ai

richiamati diritti dei cittadini ed anche a quelli degli operatori di poter garantire qualità ed equità delle

prestazioni erogate nelle strutture ove lavorano.

 

Se ciò non fosse, anche se solo per un infinitesimale tratto dell’intero processo di riordino, noi non

potremmo accettarlo.

 

                                                           IL PRESIDENTE

                                                         Dr. Enrico Lanciotti