Riflessioni
 
Pagina in costruzione
Se il mondo fosse un palazzo di cinque piani abitato da cento persone suddivise in gruppi di venti per ogni piano, gli inquilini dell'attico avrebbero l' 86% della ricchezza. Quelli subito sotto il 9 %, quelli dei due successivi il 2 %, quelli del primo solo l' 1%.

Inoltre, se noi potessimo ridurre la popolazione del mondo intero in un villaggio di cento persone, mantenendo le proporzioni di
tutti i popoli esistenti al mondo, il villaggio sarebbe composto nel modo seguente:

57 Asiatici
21 Europei
14 Americani (Nord Centro e Sud America)
8 Africani
52 sarebbero donne
48 uomini
70 sarebbero non bianchi
30 sarebbero bianchi
89 sarebbero eterosessuali
11 sarebbero omosessuali
6 persone possiederebbero il 59% della ricchezza
del mondo intero e tutti e
6 sarebbero statunitensi
80 vivrebbero in case senza abitabilita'
70 sarebbero analfabeti
50 soffrirebbero di malnutrizione
1 starebbe per morire
1 starebbe per nascere
1 possiederebbe un computer
1 sarebbe laureato
**********


«Ogni ora muoiono 1.200 bambini. E' l'equivalente di tre Tsunami ogni mese, tutti i mesi». Il Rapporto sullo sviluppo umano 2005 diffuso dall'UNDP (agenzia Onu per lo sviluppo) comincia più o meno così. Poi aggiunge: «Siamo incamminati verso una prevedibile catastrofe».
Non è inutile far notare come da oltre sessant’anni settentaduemila (72.000) funzionari delle Nazioni Unite studiano e si occupano del problema della fame nel mondo.
Ognuno di loro percepisce uno stipendio mensile di 7000 €.
Con la metà di questo stipendio moltiplicato per 72.000 si ottiene una somma di 504 miliardi di vecchie lire che divisi per il numero di bambini che muoiono ogni mese e cioè un milione circa, toccherebbero 500.000 lire mensili a ogni bambino, e con mezzo milione al mese in Africa nessun bambino morirebbe più di fame.
Distruzione delle foreste pluviali
La mappa della fame
     
alberto.valentini@tin.it