Il borgo
medioevale costituisce un interessante itinerario alla scoperta della storia
di Toirano, luogo di residenza prima del Vescovo di Albenga e poi del Marchese
del Carretto.
Circondato da mura, difeso da fossati, dal fiume e dalla cinta delle
case-torri da ogni lato, il paese conserva ancora oggi 2 delle 5 porte,
case, portici e logge, mentre delle torri medioevali rimane quella che è
diventata il campanile della Parrocchiale di S. Martino. Sulla piazza S.
Martino si affaccia la Chiesa Parrocchiale costruita nel 1600. Il porticato
laterale che si affaccia sulla piazzetta dell'Oratorio conserva colonne in
pietra di Finale appartenenti all'antica Pieve. La torre campanaria, un tempo
torre di difesa, presenta merlatura ghibellina ed è abbellita da un doppio
ordine di trifore.
Abbiamo proseguito lungo il vicolo di via G.B. Parodi sul quale si affaccia la
loggia del Palazzo vescovile da cui il Vescovo di Albenga esercitava la sua
sovranità feudale su Toirano. Girando a destra abbiamo iniziato il pittoresco
percorso del Torracco,
l'antico nucleo suggestivo, caratterizzato da mura in pietra, case torri,
vicoli tortuosi, archivolti, porticati bassi e bui, ripide scale esterne.
A metà del primo vicolo è possibile scendere, attraverso una delle antiche
porte del borgo, la porta del Molino, verso il ponte medioevale, sul
Varatella, costituito da tre arcate in pietra.
I vicoli del Torracco sboccano nella piazza nella piazza della Libertà, da
dove si prosegue verso il ponte sul Barescione.
Si
scende quindi lungo la via intitolata a Giuseppe Polla, un vicolo stretto e
suggestivo che si snoda lungo la cinta muraria del vecchio borgo, sormontato
da archetti. Un tempo a scopo difensivo, vi veniva incanalata l'acqua del
torrente Barescione, per questo il vicolo è conosciuto come via dei Fossi.
Superata una serie di arcate si raggiunge il Palazzo d'Aste, imponente
costruzione che si affaccia da un lato sulla via dei Fossi, dall'altro sul
vicolo principale. Nei fondi del Palazzo, che si aprono proprio sulla via dei
Fossi, dove una volta erano situate le scuderie, è stato recentemente creato
il Museo Etnografico della Val Varatella, sapiente ricostruzione degli aspetti
più caratteristici della civiltà contadina della valle Varatella dei secoli
scorsi.