Il borgo si snoda su un’unica via, fiancheggiata, ad entrambi i lati, da portici che presentano arcate e pilastri caratteristici, dalle forme più diverse. All’interno, parallelamente all’asse principale si snodano i caruggi, pittoreschi e con forme artistiche. Il borgo è chiuso dalle mura, con torri a guardia delle Porte di ingresso. Dal castello, posto sulla sommità del colle, scendono due cortine murarie che arrivano sino alle 2 torri. Il borgo, dalla parte del fiume, presenta piccole finestre munite di inferriate, per assicurare maggior protezione. Le porte che permettevano l’entrata al borgo erano 7: 1) la Porta del Roncazzo, posta a metà della cortina muraria, costituita da una torretta e un pilastro. 2) La Porta Interiore, all’inizio della salita verso il castello. 3) La Porta Soprana, o entrata nord del paese. 4) La porta dell’Ospitale”. 5) La porta del Molino. 6) La porta del ponte di Neva (ponte romano). 7) La Porta Sottana, o entrata sud del paese. L’unico slargo è quello sul quale si affacciano la Chiesa, intitolata a san Bartolomeo Apostolo, dove è custodita una tela con Vergine e Santi di Orazio da Ferrari e la statua lignea del Patrono di Paolo Olivari; il Campanile, tutto in pietra, fu costruito intorno al XII secolo, ed è in stile romanico; su di esso spiccano i resti di un dipinto murale, raffigurante S. Cristoforo; infine l’Oratorio, intitolato a Santa Maria Nascente, dove è custodito un crocifisso ligneo del ‘400. Questa struttura è disposta su due piani: nella parte inferiore (recentemente recuperata, chiamata “il Teatro “ perché sede di rappresentazioni teatrali) sembra essere stata una chiesa, in seguito sconsacrata. Di notevole interesse storico e architettonico sono i ruderi del Castello, al colmo della collina, che dominava in modo strategico l’intera valle, in asse con i castelli di Castelvecchio R.B. e Conscente. Dal Castello, a 260 m di altezza, si può osservare tutto il panorama dei tetti di Zuccarello. Nel torrione di sud-est sono visibili i resti dell’impianto del primo piano e una sequenza decorativa dipinta; di fronte, oltre un cortile, spiccano i resti di una elegante finestra ogivale con i profili in laterizio. Di notevole interesse sono:  “i beudi”, lunghi canali che servivano per alimentare frantoi e mulini e per portare l’acqua nel borgo; “lo scalino del buon arrivo” o “scaiin du peaggiu” situato accanto alla chiesa, raggiungendo il quale, i condannati, potevano essere graziati dal Marchese; la colonna nera in ardesia della “flagellazione”, ove venivano legati e flagellati i condannati; il Ponte romano sul fiume Neva, con la caratteristica forma a schiena d’asino, in stile romanico del XIII secolo. Oltre alla Chiesa di San Bartolomeo, in Zuccarello vi erano un ospedale e alcuni oratori: di grande importanza l’oratorio della Natività di Nostra Signora sede della Confraternita dei Disciplinanti, e inoltre l’oratorio di San Sebastiano e quello di Nostra Signora della Neva, adiacente al cimitero. Fuori del borgo in direzione sud, si incontra la Cappella di Sant’Antonio, adatta ad ospitare viandanti e pellegrini, con affreschi risalenti alla 2a metà del XV secolo.  Di estremo interesse la “Via del Roso”, detta anche il “sentiero di Ilaria”, dal nome di un antico podere appartenuto ai Del Carretto ancora nel XV secolo; questa via da Zuccarello conduce a Castelvecchio R.B., per circa 3 Km, e norme severissime la rendevano sempre agile e sicura per viandanti e cavalieri. “Il sentiero di Ilaria” è ricco di vivaci fioriture, uliveti, sempreverdi della macchia mediterranea; del paesaggio fanno parte orti coltivati, boschi di castagni, ma anche molti terreni incolti.  Su tutta la Val Neva si innalza il Monte Alfa (1055 m). Riportare all’antico splendore tutta questa parte di territorio, rientra in un grande progetto che riguarda la creazione di un Parco Culturale e coinvolge, oltre a Zuccarello, anche Castelvecchio di R.B., Balestrino e Toirano.