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Ipotesi di scenario alla Rocca di Manerba (e non solo) - Parte 1

Autore: Emanuele Cinelli
Data pubblicazione: 20 settembre 2009

 

La premessa

Avevo inviato il mio articolo “Nuovo riprovevole attacco contro il nudismo e le libertà sociali!” alla redazione di Dipende il “Giornale del Garda”. L’articolo in questione non è stato direttamente pubblicato, ma è servito per far lavorare detta redazione che ha chiesto opinioni al Sindaco di Manerba, al proprietario del terreno relativo alla Rocca, al Presidente dell’ANITA Francesco Ballardini e non so a chi altri che poi non è stato inserito nell’articolo che ne è scaturito: “Naturismo sulla Rocca di Manerba”, pubblicato sul supplemento al Giornale del Garda “on the news” n. 181 del luglio/agosto 2009.

Interessanti le varie opinioni espresse, ma le conclusioni che si possono trarre non sono del tutto positive, in particolare il Sindaco (o, per lui, il Vice Sindaco) pare essersi preparato una sua bella tiritera da esporre a chiunque vada a chiedergli opinioni in merito al nudismo in zona, tiritera che pecca di molta superficialità e non rispecchia assolutamente le evidenze oggettive locali, nazionali e internazionali, staccandosi di fatto dalla realtà del quotidiano per arroccarsi in una posizione assolutamente insostenibile e incoerente col costume del giorno d’oggi.

“La nuova Amministrazione concepisce La Rocca di Manerba e le aree circostanti
come zone aperte alla popolazione e ai turisti di ogni eta’ che vogliono trascorrere
una giornata in un luogo di grande bellezza naturalistica e ricco di storia, luogo che
non ci sembra assolutamente adatto alla pratica del naturismo.”

 Perché mai la Rocca di Manerba non dovrebbe essere adatta alla pratica del nudismo? L’altopiano è un area ampia, ricca di prati e boschi, con pochi sentieri ufficiali e molte zone quasi irraggiungibili o, comunque, per nulla frequentate da chi va in visita al Parco; poco o nulla costerebbe, in termini di impatto sulle persone di passaggio, individuare e segnalare una zona per la pratica nudista. Detto questo è da precisare che l’attività nudista riguarda solo ed esclusivamente la stretta fascia costiera ai piedi dell’altopiano della Rocca (sul quale fino ad oggi si sono svolte attività che non sono di nudismo ma di esibizionismo), una spiaggia abbastanza lunga e già di suo distinta in tre aree: la zona sud (raggiungibile solo scendendo in acqua per una cinquantina di metri), la zona centrale (spiagge ciottolose, un prato e bosco) e la zona nord (costituita da scogli e poco frequentata).

I sentieri di avvicinamento arrivano alla zona centrale della spiaggia e in questa si fermano la maggior parte delle persone che frequentano la zona (e, per quello che ho visto fino ad oggi, tutti i tessili). Molti tratti della spiaggia non sono visibili dall’alto delle pareti che la separano dall’altopiano sovrastante, in ogni caso senza un binocolo è ben difficile vedere con precisione i particolari anatomici delle persone che stanno in spiaggia, si può al massimo percepire che sono senza costume. Per altro per vedere la spiaggia bisogna sporgersi ben bene dallo strapiombo, col rischio di finire di sotto, strapiombo che l’Amministrazione se fosse coerente, invece di preoccuparsi di cosa possono vedere coloro che si sporgono, andrebbe a recintare con un’adeguata palizzata al fine di mettere in piena sicurezza il sentiero che lo costeggia e dal quale già sono precipitati alcuni turisti.

 “Il fenomeno del
nudismo, contro il quale l’Amministrazione non ha alcun pregiudizio, deve a nostro
avviso svolgersi in località adeguatamente isolate e accessibili esclusivamente a chi
intende praticare il naturismo. Tale pratica non è secondo noi opportuna in zone che
dovrebbero invece essere aperte a tutti e non ad una ristretta cerchia di persone. Se
permettessimo il naturismo, infatti, la zona diverrebbe di fatto una sorta di territorio
off limits per la stragrande maggioranza della gente che non pratica, legittimamente,
il naturismo.”

 Come si fa ad affermare questo? S’è mai fatta un’indagine specifica? Ci sono mai delle prove certe, anche relative ad altre zone, della questione? La risposta a tutte le domande è NO, non s’è fatto nulla di tutto ciò, non ci sono prove certe, è solo un’opinione campata in aria. Andiamo ad analizzare le evidenze oggettive:

-          In zona si pratica nudismo da quasi trent’anni e nessuno prima se n’era mai lamentato.

-          Negli anni dal 2000 al 2005 mi è capitato spesso vedere arrivare in spiaggia persone e anche famiglie tessili e nessuno ha mai mostrato segni di indignazione, ma tutti si fermavano tranquillamente e altrettanto tranquillamente passavano in zona la loro giornata di libertà e relax;

-          La stragrande maggioranza dei turisti che frequentano il Garda sono tedeschi e olandesi, due popoli per i quali il nudo non è per nulla imbarazzante, anzi il non imbarazzo per il nudo, anche pubblico, è quasi una religione

-          I sondaggi fatti dimostrano che l’80% degli Italiani non hanno nulla contro il nudismo e buona parte di questi sono anche disposti a convivere pacificamente con chi pratica il nudismo, a condividere le stesse identiche aree;

-          Le seppur poche spiagge nudiste presenti in Italia dimostrano chiaramente che i tessili non disdegnano di passarci davanti o dentro, foss’anche solo per lustrarsi gli occhi (sic!); alcuni commentano, ma nessuno si permette di denunciare alcunché;

-          Nei racconti di tessili che vanno all’estero per le ferie si sente spesso nominare le spiagge nudiste e quasi mai con disgusto , anzi spesso con apprezzamento, tant’è che non si sente mai nessuno che non voglia più tornare in quel posto solo perché ci sono spiagge nudiste

Allora, direi che le evidenze oggettive dimostrano ampiamente che ammettere i nudisti non è lasciare fuori gli altri, mentre non ammetterli è soddisfare un 10/15% di persone (da vedersi poi se frequentino comunque le spiagge e la zona) per perderne quantomeno altrettante (considerando il turismo estero); aprire al nudismo, poi, potrebbe motivare ancora di più quell’enorme schiera di turisti tedeschi e olandesi che già frequentano il posto e invitarne altri … altro che chiudere a tutti gli altri.

 “Sulla Rocca negli ultimi anni, accanto
a condotte di per sé tollerabili ed esercitate nei limiti della pratica del naturismo, si
sono infatti verificati troppi casi di atti osceni che offendono la dignita’ e la morale,
tenuto conto soprattutto che la zona è frequentata anche da famiglie con bambini.
Pertanto come Amministrazione ci siamo attivati e continueremo con tutte le forze a
nostra disposizione affinché questo problema sia risolto in via definitiva.”

Embhè, che forse questo è un problema legato indissolubilmente al nudismo? No, e lo si può ribadire con fermezza, no, la presenza di attività oscene non è in nessun modo legata alla pratica del nudismo, come facilmente dimostrabile dal fatto che le stesse cose si trovano in tanti altri posti non frequentati da nudisti, che gli esibizionisti, i guardoni, gli atti osceni in luogo pubblico esistevano ben prima che nascesse il movimento nudista, che sussitono in zona anche dopo cinque anni dai primi fermi a seguito dei quali dal posto sono sparite tutte le coppie nudiste, ma anche tutti o quasi tutti i nudisti (purtroppo alcuni si sono, per diverse e comprensibili ragioni, asserviti al sistema e continuano a frequentare da tessili). E’ un problema sociale dovuto alla scarsa educazione sessuale, ai tabù del corpo primo fra tutti quello del nudo, la vera ed unica soluzione al problema è l’abolizione di tali tabù, ovvero la diffusione a tabula rasa della pratica nudista … altro che proibire il nudismo!

 “Ribadiamo
che la nostra posizione non è polemica e intollerante nei confronti di chi pratica
civilmente e liberamente l’attività naturista, ma è dettata da necessità contingenti e
da problemi che non possono essere risolti in altro modo, se non con la fermezza e
attraverso un divieto generalizzato della pratica del naturismo.”

Boh, proprio non vedo perché non possano esserci altri modi di affrontare il problema, si afferma una cosa e subito la si smentisce, bella coerenza! Se una cosa si tollera, la si tollera, mica la si proibisce!

A questo punto, se logica è logica, mi aspetto che l’Amministrazione di Manerba presto emetta delle Ordinanze che vietano l’equitazione, il tenere dei cani, il portare i bambini in spiaggia, l’apertura di banche e gioiellerie. Anche queste, e sono solo alcuni esempi, sono tutte attività che creano problemi:

-          L’equitazione produce odore e, soprattutto, tanta cacca sulle strade, sui sentieri e sulle spiagge

-          I cani più o meno come sopra, in più il pericolo di aggressioni

-          I bambini (ma non solo loro) vogliono giocare e questo reca disturbo agli adulti che prendono il sole

-          Banche e gioiellerie stimolano l’attività dei ladri, che oggi spesso operano a mano armata e quindi, oltre al furto, possono risultare assai pericolosi per la cittadinanza che casualmente venga a trovarsi nei paraggi.

Strano che, invece, tutte queste situazioni risultino altrimenti gestibili: si vieta il passaggio dei cavalli su alcune spiagge, si impone ai padroni di cani e cavalli di portarsi appresso il necessario per fare pulizia, s’impone guinzaglio e museruola ai cani, s’impone ai genitori dei bambini di tenere a freno le loro voglie di gioco (poveracci), banche e gioiellerie vengono difese con sistemi antifurto e guardie. Boh, tutto questo mi suona come due pesi e due misure.

 “La pratica del naturismo mette in difficolta’
l’Amministrazione: essa ha un progetto ben preciso di “Parco della Rocca” che non
ha nulla a vedere con un “Parco per nudisti.”

Ecco le vere ragioni, altro che storie, tutto il resto sono solo scuse, scuse belle e buone, il problema è che NON SI VUOLE gestire la questione, NON SI VUOLE aprire al nudismo, NON SI VOGLIONO apportare variazioni a dei non meglio precisati progetti … altro che il nudismo è problematico!

Si continua a ribadire l’assenza di pregiudizio, si afferma anche la liceità della pratica nudista ma … non a Manerba. Come al solito tutte è buono, tutto è bello, ma a casa d’altri! Come al solito si evince l’atteggiamento “da politico” un colpo alla botte e uno al cerchio, diamo un contentino anche a loro. Il contentino non può bastarci, specie perché trattasi di sole parole.

Se veramente non ci fosse pregiudizio si proporrebbe un’alternativa, si cercherebbe di dialogare con chi (io e non solo io) già più volte ha cercato un contatto in tal senso con l’Amministrazione di Manerba, si vedrebbe come arrivare a creare una zona aperta al nudismo … altro che belle parole!

...Continua...

 

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