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ORCHESTRA VERTICAL

 

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  Claudia Bidoli : voce
Enrico Terragnoli :  chitarre,  basso acustico, kazoo

Zeno de Rossi : batteria, percussioni

Danilo Gallo : contrabbasso, percussioni

Stefano Senni : contrabbasso

Oscar Marchioni : organo hammond

Giorgio Pacorig : fender rhodes

Fabrizio Puglisi : piano

Thomas Sinigaglia : fisarmonica

Fabio Basile : chitarra k.

Achille Succi : clarinetto basso

Gerhard Gschloessl : trombone

Alessandro de Rossi : percussioni

Elena Terragnoli : flauto

Niccolò Sorgato : charango

Francesco Bearzatti : sax tenore


Alfonso Santimone: piano
Francesco Bigoni: sax
Sbibu: prcussioni





 
 

per contatti: 

  enriterr@tin.it Enrico Terragnoli


 
 



MUSIC IN PROGRESS



Noi ci scommettiamo, anche se al momento il concerto, di enorme successo, che ha chiuso il “Carega Jazz Festival”, appare come un unicum, una sorta di evento “fuori programma” della calda estate 2005. Ci scommettiamo che, al di là dei problemi di…numero dei musicisti (una dozzina alla Carega, sul disco sono ancora di più) da spostare, l’Orchestra Vertical di Enrico Terragnoli troverà  cartoline d’invito e susseguenti spazi in festival e rassegne jazz dei tempi a venire. Perché se non sarà proprio la next big thing  della musica italiana (intanto perché le canzoni sono in lingua francese, e poi perché, si sa, difficilmente se non si tratta di pop, rap o hip-hop, sono ipotizzabili grosse esplosioni commerciali), questo nuovo progetto/ensemble lanciato dal ‘Principe’ dei musicisti veronesi ha tutte le carte in regola per far parlar di sé riviste specializzate e amanti della buona musica, curiosi gourmets della canzone d’autore (la penna, sempre delicata quale ‘piuma’ come ai tempi degli E 102, è quella di Claudia Bidoli, naturalmente voce dell’Orchestra) e, come è stato incredibilmente confermato anche alla Carega, chi non resiste al fascino ‘danzereccio’ dei ritmi caribici. Insomma, con l’Orchestra Vertical – questa sì davvero un ‘supergruppo’ (che, come i grandi club calcistici, ha quasi anche una “panchina lunga”, e può tranquillamente premettersi il turn over di qualche componente) – la qualità intrinseca del prodotto, la sua raffinatezza anche sottile, e la forza d’impatto sul pubblico, la capacità di coinvolgerlo nella mente e nel corpo, vanno fluidamente a braccetto come Terragnoli e la Bidoli, e non è eventualità così frequente.
Al “Carega Jazz Festival” l’Orchestra ha eseguito tutti i brani compresi nel cd “L’anniversaire”, uscito in questi giorni per l’etichetta El Gallo Rojo di Zeno De Rossi, che anche a questo progetto presta le sue doti di batterista/percussionista straordinariamente creativo. E’ strana in senso buono, e conseguentemente assai intrigante, questa combinazione di fantasiosi colori centroamericani a forte componente percussiva,  con le liriche francesi, dalla sensualità sofisticata e arcana, scritte e cantate dalla Bidoli. Il prodotto appare deliziosamente ed eroticamente rétro per certi versi, eppure decisamente originale nei suoi “mambi verticali”, nelle sue ninne nanne (“Du caillou”, bellissima), nei suoi continui giochi tra solarità tropicali e “interni notte” di connotazione europea, persino un po’ ‘decadente’. Suggestioni varie, dal clima, peraltro più ‘jazzato’, del “Buena Vista” di Ry Cooder (che compare, e crediamo non solo nell’accezione ‘cubana’, tra i credits di Terragnoli) a certo velluto vocale di Claudia alla Teresa Salgueiro dei Madredeus, dal languore caldo di certi Workin’Week allo sghembo jazz da meticciato newyorkese – la “Loisaida” nell’East Village – dei ‘vecchi’ Lounge Lizards.
Via Carega letteralmente straripante di pubblico, con conseguenti ‘problemini’ di spazio, movimento e acustica per cui varrebbe forse la pena di spostare almeno di qualche decina di metri il Festival (dove la strada si allarga in una piazzetta), comunque una bellissima iniziativa, nelle future edizioni.

Beppe Montresor



Nella parte piu' antica di Verona, tra Piazza Erbe e l'Adige, il 25 e 26 giugno 2005 s'e' svolto un mini festival che ha preso il nome dalla via e dal locale che l'ha sponsorizzato, l'Osteria Carega. Due giorni intensi di musica all'aperto e gratuiti, che presentavano in gran parte solisti e progetti della nuova etichetta Gallo Rojo Records, fondata dal batterista Zeno De Rossi assieme al contrabbassista Danilo Gallo.

Domenica sera, dopo un'intensa esibizione del trio Rope e di fronte ad un folto pubblico giovanile, ha chiuso l'Orchestra Vertical di Enrico Terragnoli, per la prima volta fisicamente assieme.

Come spiega infatti il leader nell'intervista, il disco e' stato elaborato sovrapponendo le parti in tempi e luoghi successivi. Nel piccolo palco allestito in via Cadrega si affollavano lo stesso Terragnoli alla chitarra, la cantante Claudia Bidoli, Fabrizio Puglisi al pianoforte, Thomas Sinigaglia alla fisarmonica, Stefano Senni al contrabbasso, Danilo Gallo al basso acustico, Zeno De Rossi batteria, Alfonso Santimone alle tastiere, Francesco Bigoni sax tenore e Sbibu Sguazzabia percussioni. Solo gli ultimi tre non hanno partecipato al progetto discografico.

La scaletta dei brani ricalcava ovviamente quella del disco L'Anniversaire ed ha fortemente coinvolto il pubblico che ha preso a ballare nei minuscoli spazi rimasti disponibili. La miscela di mambo, jazz e canzone francese ha evidenziato tutto il suo fascino, anche grazie alla rigogliosa base ritmico- percussiva e all'interazione dei solisti. In primo piano era ovviamente la cantante Claudia Bidoli che, in un affascinante francese, ha presentato le belle composizioni di Terragnoli. Tra i momenti piu' coinvolgenti ricordiamo le versioni di "Mambo Vertical", "Valentine", "La valise volee" e qualche pezzo solamente strumentale.

Gli interventi solisti erano generalmente incastonati nell'equilibrio dei singoli brani: ricordiamo i puntuali assoli al tenore di Francesco Bigoni e il variopinto impianto ritmico, sostenuto dal solido contrabbasso di Stefano Senni e dalla fantasiosa coppia De Rossi - Sguazzabia.

Angelo Leonardi




E’ un bel mondo quello dell’Orchestra Vertical di Enrico Terragnoli.
Un mondo che oggi può entrare nelle case di tutti grazie all’ottimo esordio discografico “L’anniversaire”.
E’ un universo parallelo, ipnotico e d’altri tempi, di bella vita e boheme, di Parigi e di Dakar, di odalische e ampi diametri del centramerica.
Mi piace riascoltare la bella timbrica di Claudia Bidoli, già voce di E102, e sentirla adattarsi così bene alle liriche in francese di queste canzoni. Un lessico curioso, per un prodotto nato in Italia, che amplifica la magia e la sensualità dei flebili mambo architettati e gestiti da Terragnoli.
In una manciata di pezzi (otto, di cui solo uno –la cresta del gallo- strumentale) fatti su un telaio artigianale di chitarre, organo hammond, charango, percussioni, piano rhodes e basso acustico, si cimenta una schiera di musicisti tra i più quotati della scena italiana di oggi. Sebbene risulti facile farsi venire alla mente i lavori di Marc Ribot e di tutta quell’area di artisti statunitensi (John Zorn, Tom Waits, Lounge Lizards, Ry Cooder…) che ha contribuito a cancellare barriere linguistiche ed etniche in favore di un suono multirazziale e poetico, è innegabile che l’Orchestra Vertical, sebbene –o forse proprio per questo- i musicisti coinvolti siano tutti italiani (in calce l’elenco completo), riesca a dare a queste sonorità un sapore del tutto originale senza  nascondere velleità popolari e di ampia fruibilità. Il suono suadente e accattivante delle composizioni ha un respiro raffinato ma senza spocchia, è orecchiabile e leggero, capace di coinvolgere l’ascoltatore in un viaggio sonoro educato ed elegante.
L’affascinante, ipnotica malìa di “Valentine” e il sofisticato arrangiamento arabeggiante di “Tout egal” fino a quello quasi reggae della sinuosa title-track, nonostante i richiami etnici di cui abbiamo detto, portano in sé un delicato retrogusto di canzone italiana come quella che si faceva tanti anni fa, quando il mambo, il cha cha cha e la rhumba si sposavano con grande naturalezza con gli spartiti di casa nostra. Quando Tom Jobim, Wes Montgomery e Jimmy Smith suonavano nei Juke Box assieme a Mina, Buscaglione e Carosone… Bei tempi andati dei quali, dalle nostre parti si comincia a respirare una grande nostalgia.
“L’anniversaire” è un magnifico toccasana per scacciare le tensioni e lo stress, tre qusrti d’ora di ottima musica in un CD che sembra essere nato per dare un senso al tasto “repeat” dei nostri lettori, un disco bellissimo, di grande valore e di inconsueto prestigio per la discografia italiana grazie anche al lavoro di El Gallo Rojo, l’etichetta discografica veronese che lo pubblica, che con molta passione e tenacia sta imponendo un ventaglio di produzioni di tutto rispetto.

JOYELLO



Canzoni che lasciano scivolare la propria sofisticata costruzione sui binari del ritmo piu' ipnotico e misterioso che esista. Pochi lievi e misurati passi di mambo che risuonano, forse in una Parigi dell'anima, sospesi in un attimo stilistico indefinito.

Chitarre elettriche, fisarmoniche, percussioni. Strumenti cosparsi con cura come sapori in cima ad una pietanza. Un orchestra 'verticale', frutto delle sapienti addizioni congegnate da Enrico Terragnoli e, in cima, la seduttiva voce di Claudia Bidoli a disegnare i piu' privati paesaggi dell' anima. Gli aromi preziosi usati nel disco non sono altro che alcuni dei musicisti più personali e creativi della nuova scena italiana.

Giorgio Signoretti



ENRICO Terragnoli è il santo eremita della chitarra nazionale. Sarebbe ingiusto chiamarlo il Marc Ribot italiano e improprio (così come qualche critico frettoloso e poco ponderante definì Battisti il "Tim Buckley italiano"). Terragnoli persegue con ostinata, gioiosa, distaccata solitudine un suo percorso artistico fatto di lampeggi rock, torridi battimenti messicani, bric-a-brac da robivecchi. Già a me sta simpatico lo scegliere chitarre ferrovecchio (memorabile la eko red fiesta di centurie fa), i suoni impuri, i vicoli sghembi e sterrati. Davvero Terragnoli è unico nel suo mestiere, artigiano umile e laborioso delle corde, principe dell'understatement e dell'insinuamento sinuoso.
Il suo progetto "ORCHESTRA VERTICAL" edito dalla comune resistente EL GALLO ROJO RECORDS presenta un altro imprevisto terragnoliano: la cantabilità. In effetti è fortunatamente un disco di canzoni, e che canzoni, e quanto facilmente si porgono all'orecchio. Sì, sono proprio canzoni da sussurrare a denti stretti su una spiaggia di Zipolite, con una fresca Xibeca in mano a nullafacere se non sognare ventenni dalla pelle ambra con un pizzico di nostalgia per l'autunno parigino. (Ma che resti solo un sentimento e non una fattualità, giacchè mai più a casa si vuol tornar) Distesi dalla limpida e sensuale voce della moglie di Terragnoli, Claudia Bidoli, la scalcagnata brigata dell'Orchestra in picchiata verticale, atterrata da un cannone mai di troppo, è composta da ZENO DE ROSSI, batteria, percussioni; DANILO GALLO e STEFANO SENNI ai contrabbassi; OSCAR MARCHIONI, hammond;GIORGIO PACORIG, rhodes;FABRIZIO PUGLISI;piano;THOMAS SINIGALLIA;fisarmonica;FABIO BASILE;chitarra k;ACHILLE SUCCI;clarinetto basso;GERHARD GSCHLOESSL, trombone;ALESSANDRO DE ROSSI, percussioni;ELENA TERRAGNOLI, flauto;NICOLO' SORGATO, charango;FRANCESCO BEARZATTI, sax tenore.
Un cd un'altra volta differente all'interno della variegata proposta del Gallo Rojo, che questa volta vuole regalare un raggio di sole e una nuvola di drago alle orecchie degli ascoltatori. FATE DI QUESTO LAVORO IL TORMENTONE DELLA VOSTRA ESTATE!!!!

Happypippo


Da un po’ di tempo in qua trovo che mi piaccia molta più musica di prima. Lo devo prendere come un segnale di rimbambimento precoce? O come il segnale che, andando a frugare tra le pieghe delle produzioni, si possono trovare ottimi prodotti d’ingegno italiani (e anche meno, come in questo caso). Eh sì, perché se Enrico Terragnoli, a cui si dedica il nome dell’orchestra, è italiano, veronese e membro dei Farabutto, “L’anniversaire”, come il titolo lascia intendere è un disco cantato tutto in francese e sostanzialmente un disco di jazz. Avete presente Madaleine Peyroux? Ecco, qualcosa di simile, anche perché la voce dell’orchestra è una voce femminile, quella di Claudia Bidoli (nome italiano, ma perfetto accento francese) che scrive anche tutte le liriche, da cui il sospetto che sia bilingue. Le musiche sono invece tutte di Terragnoli che suona chitarre, basso acustico e kazoo. Oltre a loro, l’orchestra si compone di altre 12 persone(!) che non suonano in tutti i brani. E’ un disco delizioso, con un libretto altrettanto carino. Da ascoltare nelle mattinate di pioggia, ma anche quando c’è il sole. Tanto sono bravi!

Brigata Lolli



Enrico Terragnoli Orchestra Vertical - L'Anniversaire (El Gallo Rojo - 2006).
Cito questo disco anche se ci sono dentro anch'io... Mi è particolarmente caro perché è uno dei primi che abbiamo prodotto con il collettivo ElGalloRojo di cui faccio parte. Con un sacco di musicisti interessanti, L'Anniversaire vi colpirà nel profondo, è un disco seducente e noir... Pensate a un mambo dark, a tempo lento, cantato in francese ...

Stefano Senni


La lingua francese interamente utilizzata in questo lavoro sicuramente incuriosisce non poco, considerando che tutti i musicisti sono italiani. Claudia Bidoli (voce dei E102) ne firma i testi ed interpreta ben sette liriche (solo l’ottavo pezzo è strumentale). Il ritmo principale delle composizioni e degli arrangiamenti, di Enrico Terragnoli, è il latino americano. A questo punto, sicuramente qualcuno starà già pensando: “Facile in questo periodo rispolverare mambo, cha cha cha e quanto ci gira intorno…”. Niente di più sbagliato. Terragnoli e l’Orchestra Vertical riescono a creare un suono originale, seducente e affascinante, pulito e sofisticato ma senza affettazioni. Vi ritroverete ad evocare locali notturni di qualche decennio fa e poi passare agli erotici caldi torbidi innaffiati da bottiglie d’acqua fredda su t-shirt bianche infuocate dai calori delle stagioni in calde regioni.
Un disco che non dovrebbe occupare i reparti della musica “per pochi”, quasi ogni pezzo potrebbe essere un potenziale singolo da far girare in radio e televisioni, un disco che potrebbe tranquillamente entrare nei lettori di tutti e non pochi saranno tentati a riascoltarlo per due volte di seguito.

Angelo Abbonante




1. Francesco De Gregori, “Pezzi”
2. Diego Mancino, “Cose che cambiano tutto”
3. Davide Van de sfroos, “Akuaduulza”
4. Pino Marino, “Acqua luce e gas”
5. Piero Brega, “Come li viandanti”
6. Enrico Terragnoli Orchestra vertical, “L’anniversaire”
7. Simone Cristicchi, “Fabbricante di canzoni”
8. A 67, “‘A camorra song’io”
9. Afterhours, “Ballate per piccole iene”
10. Antonella Ruggiero, “Big band”

Referendum ROCKOL 2005
Enrico Deregibus



1 Enrico Terragnoli Orchestra Vertical–L’Anniversaire
2 Black Heart Procession – The Spell
3 Matmos – The Rose Has Teeth…
4 Tv On The Radio – Return To Cookie Mountain
5 Junior Boys – So This Is Goodbye
6 Ginevra Di Marco – Stazioni Lunari…
7 Morrissey – Ringleaders Of The Tormentos
8 Pillow – Flowing Seasons
9 Fujyia Mjiagi – Transparent Things
10 Peeping Tom – S/T
........

TOP 100 Fard Rock 2006
Joyello





 
 

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DISCOGRAFIA
 
 

 

"L'anniversaire" (el gallo rojo)












 
 

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