FANTASIE ONIRICHE

ovvero: La signora Mirton

di tito di blasi

 

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Studio del Dottor Paulo Decio Rosaspina, psicanalista.

Il dottore è alla scrivania e legge il giornale. La segretaria nonché infermiera Wally bussa alla porta, entra richiudendo la porta alle sue spalle, e si avvicina alla scrivania dondolandosi nell'attillato camice bianco.

- Che c'è - domanda il dottor Paulo Decio Rosaspina senza levare lo sguardo dal giornale.

La segretaria si protende sulla scrivania e sussurra:

- Mrs Mirton della Fiesta ha un problema urgente ed è disposta a pagare qualsiasi cifra pur di essere ricevuta subito dal più grande psicanalista di Gospelcity ... testuali parole.

- Abbiamo appuntamenti urgenti?

- Ci sarebbe il direttore della banca svizzera, il ragionier Polpetta...

- Ah sì, quel rompipalle... lo sa, miss Wally, che per questo ragionier Polpetta ho interrotto il mio weekend di pesca sul lago Mayfisch?

- Potrei telefonargli e rimandare di un'oretta l'appuntamento...

- Hmm... grazie cara, se è così, faccia entrare Mrs Marylin...

- Mirton, dottore, Mrs Mirton della Fiesta...

- Grazie, cara, come farei senza di lei! - subito - la sa una cosa, Mis Wally? Il mio sogno è stato sempre quello di collocare la quotazione delle mie parcelle psicoagogicoanaliste al primo posto nella graduatoria nazionale: forse questa è la volta buona...

- Lei è il migliore in assoluto, dottore, se lo merita, ma... si ricordi anche di me qualche volta...

La segretaria Wally torna alla porta ancheggiando vistosamente ed esce. Ritorna poco dopo e presenta la signora Mirton, seria e compunta nell'elegante taieur nero che le fascia i fianchi con la sobrietà di chi ama ostentare le forme snelle e sinuose di donna ancora piacente.

La signora Mirton si fa avanti senza indugi e convenevoli

- Sono disperata, dottore, la prego, soltanto lei può salvarmi...

Il dottor Paulo Decio Rosaspina si leva di scatto dalla scrivania e va incontro alla paziente con l'espressione cerimoniosa delle sedute importanti:

- Buongiorno, milady, si accomodi, l'aspettavo... quel che conta per me, è soprattutto il benessere dei clienti, pardon, dei pazienti...

- La ringrazio dottore, lei non sa in quale angoscia io viva... non si pentirà di avermi concesso questo appuntamento fuori orario...

Allunga il braccio per il baciamano, ma il dottor Paulo Decio Rosaspina la prende per mano e la conduce nell'angolo delle sedute, quindi la invita a sdraiarsi sul lettino.

- Ma le pare, milady, non si preoccupi, sono qui per questo... si accomodi...

La signora Mirton libera i ginocchi dalla gonna e si lascia scivolare sul lettino. Con piccole mosse d'anca cerca una posizione comoda, poi finalmente si rilassa e volge lo sguardo al medico.

Il dottor Paulo Decio Rosaspina, dopo averlo ricoperto con la fodera bianca di carta antisettica, le sistema il cuscino a cilindro sotto la nuca e va a sedersi nella poltrona accanto. Quindi si munisce di notes e stilografica e aziona il lettore cd: per la stanza si diffonde una musica dolce, rilassante, adatta più a incontri romantico-passionali che a sedute di psicanalisi:

- Chiuda gli occhi e mi racconti tutto.

- Ecco, dottore, ho tentato di donare tutti i miei beni, prima a istituzioni di beneficienza, inutilmente, poi allo Stato, ma tutti mi prendono per matta e non mi danno retta...

- E perché mai vorrebbe donare i suoi beni?

- Odio il danaro, sono troppo ricca, straricca, voglio ritornare povera, così com'ero prima di incontrare il mio primo marito, anche lui povero e malconcio come un closchard...

- E' divorziata?

- Sono vedova, dottore, anzi, arcivedova... di cinque mariti... il primo marito se n'è andato lasciandomi un patrimonio enorme, e così tutti gli altri... non ne posso più di questa ricchezza che mi perseguita, che si moltiplica ad ogni marito, voglio donare tutto allo Stato...

Il medico le si avvicina, e le posa una mano sulla spalla:

- Cinque mariti, così giovane!

- Poverini, è una maledizione... come mi toccano, gli uomini appassiscono, trapassano, volano via... così... puff!!

Il medico ritrae di scatto la mano e fa un gesto di scongiuro...

- E per questo vuole rinunciare a una vita agiata?

- Proprio così, dottore... non voglio che mi corteggino per il denaro, voglio che siano innamorati di me, pieni di sentimento, che mi amino con passione! Che mi facciano sentire viva e amata... come il mio secondo marito, il pittore... povero Michel: dopo aver fatto l'amore con me, dipingeva quadri stupendi... ha dipindo vere opere d'arte. E' diventato famoso e la quotazione dei suoi quadri è salito alle stelle. Quando è morto, mi ha lasciato in eredità un castello e cento milioni di dollari... Già il primo, il povero Felix, me ne aveva lasciati duecento!

Piagnucola la vedova Mirton, si dondola sul lettino con un angosciante movimento di anche.

Il dottor Paulo Decio Rosaspina sgrana gli occhi e deglutisce:

- Duecento milioni di dollari?

- Duecento milioni di dollari, sì, che sommati ai primi cento, fanno trecento milioni di dollari. Ora, dopo essere rimasta vedova per la quinta volta, ho venduto tutto e ho versato il ricavato in banca... poi, ho compilato un assegno e l'ho portato all'ufficio donazioni... Appena ho mostrato l'assegno, mi hanno cacciata via!

Piagnucola...

- Si calmi, milady, mi racconti con calma... a quanto ammonta l'assegno?

La donna estrae dalla borsetta l'assegno e lo porge al medico:

- Ecco, tenga, guardi lei... non è forse una bella somma, perché mai nessuno vuole accettarla, neppure il Vescovo della Diocesi e neppure il Presidente dell'associazione dei Miserabili... nessuno, nessuno! Mi cacciano tutti in malo modo!

Il medico guarda l'assegno, sgrana gli occhi... inforca gli occhiali per leggere meglio la cifra:

- Duemila milioni di dollari!

- Ecco, anche lei non mi prende sul serio!

- Ma cosa dice - balbetta - è una somma ragguardevole... si fa fatica perfino a leggerla!

- Lo prenda lei dottore... ci provi lei a donare questa somma a un istituto di poveri...

- A un istituto di... poveri...

- Si, e si tenga la sua parcella, il dieci... il venti per cento se riesce a donare la somma... la prego mi aiuti!

Piagnucola.

- Si calmi, milady... ora le faccio portare dell'acqua ...

Il medico va al telefono e parla con la segretaria:

- Mi porti una brocca d'acqua fresca e due bicchieri, signorina...

poi, sottovoce,

- Mi mandi gli infermieri del manicomio, dica che entrino senza bussare e prelevino il paziente dal lettino e se lo portino via con decisione, senza tante storie, mi raccomando... Ah, Miss Wally, chieda alla Banca Mulligan se Mrs Mirton è coperta per duemila milioni di dollari... sì, ha capito bene, duemila milioni... mi informi immediatamente... mi raccomando... discrezione!

Il medico ritorna alla poltrona con l'assegno in mano e lo restituisce alla signora Mirton. Si slaccia il colletto della camicia e si siede in poltrona.

- Vede, milady, la sua è una fantasia onirica, un momentaneo oscuramento della coscienza... l'effetto psicotomimetico del dolore causato dalla perdita di suo marito, pardon, dei suoi mariti... - balbetta - lo risolverà con un viaggio di piacere... con una bella vacanza in un paese tropicale... belle spiagge, ristoranti di lusso, bella musica, compagnia piacevole...

- Ho girato mezzo mondo, dottore, ho dato l'elemosina a tutti i poveracci che incontravo, mille dollari in biglietti da cento, e loro fuggivano via urlando terrorizzati... mi comprende dottore... fuggivano! E' così che ho incontrato Richard: suonava la chitarra nei giardini di Vienna. Mi sono fermata ad ascoltare, ho applaudito e gli ho allungato mille dollari... Mi è svenuto fra le braccia e l'ho accompagnato al pronto soccorso dell'ospedale... Ci siamo amati per un anno, poi...

- Chi è Richard?

- Il mio terzo marito, poverino, anche lui trapassato, svanito, dopo soltanto un anno...

Piagnucola.

Entra la segretaria con la brocca dell'acqua e due bicchieri. Li posa sulla scrivania ed esce ancheggiando vistosamente.

- La ringrazio , Miss Wally...

Il medico manda giù due bicchieri d'acqua, poi riempie l'altro e lo porge alla signora Mirton:

- Non si disperi, milady, ne beva un sorso, si riprenderà... vede, il suo subconscio, in un afflato psicomantico, evoca l'anima dei suoi mariti defunti e li fa rivivere nel sentimento d'amore nei confronti di chi, più di altri, ha bisogno di affetto e di cure, insomma, una sorta di degenerazione dei sentimenti etici...

La signora Mirton continua a raccontare, si interrompe solo per bere un sorso d'acqua e per piagnucolare:

- Il mio quarto marito faceva il contadino... mi aveva dato un passaggio sul suo trattore... era estate e la campagna profumava d'erba matura... mi ha invitato a colazione a casa sua e poi ha insistito perché visitassi il fienile... Ci siamo sposati un mese dopo... Un giorno, scavando un pozzo per cercare l'acqua, ha scoperto il petrolio... Se n'è andato l'anno dopo, lasciandomi unica erede del suo patrimonio: mille milioni di dollari...

Il medico beve un altro bicchiere d'acqua e allarga con due dita il colletto della camicia:

- Milady, la sua è una leggera forma di psicalgìa... taluni si rivolgono al negromante per evocare l'anima dei propri cari... nel suo caso, però, si rischierebbe di creare delle conflittualità di gelosia fra i mariti defunti...

Squilla il telefono.

- Mi scusi, milady, ho dato disposizioni alla mia segretaria di non interrompere le sedute se non per motivi veramente gravi... mi scusi...

Risponde al telefono:

- Dica pure, Miss Wally... Sì?... Cosa!? . l'assegno è coperto!...

Il dottor Paulo Decio Rosaspina posa il telefono, si avvicina al lettino, barcolla, fa ancora un passo e sviene. Cade bocconi sulla paziente.

La signora Mirton lancia un urlo e tenta di liberarsi di quel corpo inerte. Vi riesce a fatica e con un movimento tersicoreo di anche e di gambe, si rimette in piedi. Quindi sistema il medico sul lettino.

Esausta frastornata, riempie d'acqua il bicchiere, ne beve un sorso e rovescia il resto sul viso del medico.

Il dottor Paulo Decio Rosaspina si riprende e rimane con gli occhi sbarrati, rivolti al soffitto:

- Non mi era mai successo prima d'ora... Un caso enigmatico... Forse...

La signora Mirton si siede in poltrona:

- Il mio quinto marito...

- No per carità... non melo dica... basta... mi dia dell'acqua...

La signora Mirton gli porge il bicchiere e si rimette comoda sulla poltrona, le gambe accavallate, il notes e la matita in mano.

Il dottor Paulo Decio Rosaspina infila due dita tra il collo ed il colletto della camicia e allarga più che può la cravatta. Beve avidamente e vuota il bicchiere, rovesciandosi dell'acqua sulla giacca.

La signora Mirton inverte l'accavallatura delle gambe e scarabocchia sul notes:

- Si calmi, dottore, non mi sembra il caso...

In quell'istante si apre la porta dello studio ed entrano due infermieri. Senza proferire parola, si avvicinano al lettino e sollevano per le braccia il medico:

- Un momento, c'è un errore... lasciatemi... non sono io il matto!

- Su vieni, da bravo... ora ci facciamo un giro per Gospelcity e poi ti riportiamo a casa...

- Fermatevi, c'è un equivoco... signora Miiirtooonn!

 

 

Sipario.

 

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