LA BARCAROLA

una canzone per Annètte

commedia in tre atti di tito di blasi

 

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Schermo bianco sul quale vengono proiettate immagini di mare forza tre e Paoul al largo che compie evoluzioni con il surf.

Ai lati del palcoscenico due cabine da spiaggia dipinte su teli da sipario.

Telone color sabbia ondulato a piccole dune steso sul pavimento simula la spiaggia: Annette distesa sulla sabbia ammira Paul che compie evoluzioni.

Musica : armonica a bocca : Blousette di Toots Thielemans.

 

Annette tra sé, piuttosto contrariata : ma chi crede di incantare, lui e il suo maledetto surf... sempre in mare a giocare con le onde... coccolona mi fa solo arrabbiare...poi subito arrabbiata la prima volta che si ripresenta con la chitarra a farmi la serenata, lo caccio via... assume un'espressione dolce però canta così bene e mi tiene fra le braccia con una tale passione... ritorna ad arrabbiarsi mai una volta che mi abbia detto ti amo... sta con me solo per fare sesso... bastardo... e io stupida che non so dirgli di no... guardalo, guardalo come si diverte con le sue onde, più sono pericolose e più si diverte... gli danno la carica, loro... e poi viene da me a rilassarsi... di nuovo dolce e sensuale certo che, dopo, è davvero un temporale... eccolo che rientra... nervosetta ma non troppo glielo lascio fare per l'ultima volta e poi lo sistemo...

 

Zummata su Paoul che compie alcune spericolate acrobazie sulle onde al suono di un bleus evocativo. Poi il surf si avvicina alla spiaggia e Paoul approda: la scena dell'approdo è coperta dalla cabina dipinta sul sipario: Paoul appare in costume da dietro la cabina: è grondante d'acqua. Si avvicina ad Annette, la stringe fra le braccia con vigore e la bacia. Poi prende l'accappatoio e si asciuga. Sullo schermo rimane l'immagine del mare forza tre. Leggera musica di sottofondo:

 

Paoul: oggi le onde sono capricciose...

Annette: prova a far loro la serenata, forse si quieteranno...

P: mi piacciono così, nervose e bizzarre...

A: non fidarti troppo... un giorno o l'altro potrebbero fregarti...

P: eh, mia cara, bisogna saperle prendere dal verso giusto... io le tengo sotto tiro e quando sono belle gonfie, zach, le infilo di prua e me le cavalco finché non si distendono a riva come sirene innamorate...

A: tu pensi solo a far sesso, non tieni conto che potrebbero esserci dei sentimenti?

P: certo che lo so, per questo ti faccio le serenate... ascolta, ho una canzone nuova per te... dimmi se ti piace... prende la chitarra e si accuccia ai piedi di Annette

A: con fare da coccolona non voglio ascoltarla... preferirei che mi dicessi ti amo... almeno una volta... possibile che non lo capisci...

 

P: suona e canta

A: ascolta e gli accarezza i capelli

A: si avvicina a Paoul, lo stringe a sé e lo bacia con passione. Lui è costretto a smettere di suonare e ricambia con la stessa passione. La musica continua in sottofondo.

 

A: dimmi che mi ami...

P: lo sai, non puoi dire di non saperlo...

A: ma io voglio sentirmelo dire...

P: le parole non contano, sono cose che si sentono dentro... quando ti stringo a me, è come se volassi sulle onde col mio surf...

A: allora sono una che si prende di prua e zach... che si cavalca come un'onda!

P: non fare la gelosa, le onde mi eccitano, mi danno la carica... tu invece mi rendi felice...

A: e hai bisogno delle onde per eccitarti, vero?

P: mi stai confondendo, non è giusto...

A: allora dimmi che mi ami!

P: sì, lo sai, lo hai sempre saputo, posso dimostrarlo quando vuoi...

A: allora dimmelo...

P: resta a guardarla pensoso e serio, ma non dice nulla..

A: lo sapevo... sai che ti dico? ... va' al diavolo, non ti voglio più vedere!

 

Annette si alza di scatto, raccoglie l'accappatoio e se ne va.

Paoul rimane sulla spiaggia a suonare la chitarra. Sullo schermo si proietta l'immagine del tramonto sul mare.

Buio.

Lentamente il palcoscenico si rischiara con le immagini di un parco giardino.

Seduti su una panchina Paoul parla con l'amico Leongruber.

 

Leongruber: gliela voglio cantare il giorno del suo compleanno, al momento della torta, quando soffia sulle candeline...

Paoul: e quando sarebbe?

L: fra due mesi

P: è troppo presto, non sei ancora pronto... è vero, qualche progresso l'hai fatto, da cane sei diventato strillone, ma di più non ce la puoi fare... e con quelle manacce da boscaiolo che ti ritrovi, me lo vuoi dire come la suoni quella povera chitarra?

L: ti giuro che poi non canterò più per tutta la vita, ma questa canzone gliela devo cantare... è la sua preferita!

P: ma è un pezzo di de André...

L: studierò notte e giorno...

P: qui non si tratta di studiare, la musica è fatta di suono e di sentimento, tu non ti rendi proprio conto...

L: senti: non so più come giustificare alla mia ragazza i continui ritardi e le scappatelle... non posso dirglielo che sto preparando la canzone, sennò che sorpresa è...

P: si può sapere cos'è per meritarsi tanto?

L: sta buono, la vedrai, sei invitato alla festa di compleanno...

P: figuriamoci, mica voglio prendermi le colpe delle tue stonature... neanche per sogno...

L: non puoi, devi giustificare le mie scappatelle...

P: e dovrò giustificare anche la mia incapacità a insegnarti la canzone...

L: darà una festa sulla spiaggia... l'ambiente, sai, la brezza... quelle svisatine che io ci metto di mia intuizione... tutto gioca a mio favore...

P: svisatine... oh povera chitarra... un ortolano tratta meglio le sue cucurbitacee...

L: potrei soltanto cantare e passare delicatamente il pollice sulle corde, su e giù, tanto per tenere l'accordo...

P: guarda che semmai la chitarra la devi proprio grattare, e forte anche, per coprire la tua bella voce!... oh santo cielo, si può essere più testardi... lo vuoi capire che sei sto na to! nemmeno le parole pronunci con gli accenti giusti... le entrate, il ritmo... se non copri la tua voce con il suono della chitarra, la farai piangere di strazio quella tua fidanzata! povera...

L: Annette capirà... è la sua canzone preferita...

P: Annette!

L: come dici?

P: nulla, una strana coincidenza, pensieri miei...

L: mi è venuta un'idea... sai che facciamo?

P: sentiamo questa nuova trovata... guarda che non ho nessuna voglia di rovinarmi la giornata...

L: senti, tu te ne stai buono buono dietro qualche barca lì vicino... se proprio vedi che è un disastro, ma proprio un naufragio, una roba da lacrime salate, allora intervieni con la tua chitarra e canti la canzone... d'accordo?

P: sei proprio matto da legare... adesso me lo dici, dopo tre mesi che mi strazio di fatica...

L: okay, ora devo proprio rientrare, sono in ritardo e non so che scusa inventare... ci vediamo domani...

P: cavoli tuoi... buonanotte...

 

L'immagine sullo schermo si dissolve insieme a una musica di sottofondo e il palcoscenico scurisce.

Poi appare l'immagine del mare con una bella luna tonda sui faraglioni. Sulla spiaggia, una barca addobbata con grappoli d'uva, meringhe e pasticcini cremosi.

Una musica di sottofondo accompagna il fruscìo del mare.

Annette indossa un abito con la scollatura alla barcarola che mette in mostra il suo bel seno turgido e giadoso: passa ad abbracciare gli amici che le fanno festa e brindano intorno alla barca.

 

Un amico: ciminnita, uva regina sei, delizia di Vaprio!

Altro amico: che dio ti benedica, Annette, auguri, auguri...

Un'amica: sempre così Annette, sei una principessa...

Altro amico: regina, pizzutello bianco...

Altro amico: porgendole dei fiori questi te li manda Cantavino e questo moscatello è mio, roba fine di casa mia, di ciminnita scelta, spremuta sotto i piedini nudi delle bimbe capresi...

Annette: grazie Capofino, sei sempre unico e speciale... Annette passa ad abbracciare gli amici..

Paoul: fra sé per mille tonni balbuzienti... questa poi non me l'aspettavo... e bravo Leongruber, dovevo immaginarlo... lo stesso nome... la stessa canzone...

Amica: auguri Annette...

Tutti: auguri, auguri...

Altro amico: uscendo dall'acqua sei una delizia Annette, è il quarto bagno che mi faccio e ancora ho tanti di quei grilli per la testa...

Annette: eddai, Fioresanto, non esagerare... prendi, beviti un moscatello...

Paoul: fra sé Annette, tu... tu sei mia... io ti amo...

 

La torta con le venti candeline rosa è ben riposta al riparo sulla barca, sopra il pagliolo di prua, pronta per la portata al momento giusto.

Leongruber non si tiene più nella pelle: seguita a gorgheggiare per tenere calda la voce e di tanto in tanto si nasconde a provare il brano musicale.

Finalmente può prendere la torta e posarla al centro della barca, sopra il banco di mezzo, e accende le candeline.

 

L: mettetevi tutti in cerchio, intorno alla barca... vieni Annette, devi soffiare... sei pronta?

Tutti: auguri Annette, auguri

 

Annette soffia sulle candeline e Capofino fa saltare i tappi dello champagne. Leongruber prende la chitarra e inizia a suonare.

Annette sembra gradire la canzone e si commuove: dal suo sguardo traspare meraviglia e ansia nello stesso tempo. Le gote si colorano di giada e di rubino. Poi i suoi occhi cominciano a saettare e a traboccare lacrime come una giara ricolma. Gli amici commentano a bassa voce fra loro mentre Leongruber finisce di straziare la prima strofa.

 

Gli amici: si commuove... è proprio innamorata... beato Leongruber...

A: con voce di pianto non è possibile... tu non puoi... non puoi...

L: sta per iniziare la seconda strofa

A: sempre piagnucolando questa è la mia canzone... tu non puoi...

P: tra sé, nascosto dietro una barca non se la stava cavando neanche male... mi sembra esagerata la reazione di Annette solo per quella piccola stonatura iniziale...

L: rivolto a Paoul sbrigati, Paoul, ora tocca a te... presto, prima che sia troppo tardi...

A: piagnucolando questa è la canzone di Paoul, è mia, non puoi strapazzarla così... voglio il mio Paoul... dove sei Paoul...

L: oh santa tempesta, cosa ho mai combinato... questa poi...

 

P: si fa avanti con la chitarra e inizia a cantare... tutti zittiscono

A: Paoul... mio dio, non ci posso credere... Annette smette di piagnucolare... si asciuga gli occhi e si avvicina lentamente a Paoul...

P: ti amo, Annette, non ho mai smesso di amarti...

A: rimane a fissarlo incredula, volge lo sguardo in direzione di Leongruber e poi di nuovo su Paoul. Si prende i capelli fra le mani e ride e piange e non sa che fare...

L: accidenti, ora capisco...

P: smette di suonare e tende le braccia verso Annette... ti amo, Annette, finalmente riesco a dirlo... urla ti amoooooo!

 

 

Leongruber: prende la chitarra e suona per Annette la sua canzone preferita: questa volta la suona come dio comanda, con sentimento...

Annette si getta fra le braccia di Paoul e lo spinge in mare: la luna è alta nel cielo e illumina le piccole onde increspate.

Paoul e Annette scompaiono nel buio del mare mentre Leongruber canta ( musica registrata ) e gli amici brindano a champagne...

Sipario.

 

 

 

F I N E

 

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