PELLEGRINO ARTUSI

 MOTIVAZIONI

PER UN MUSEO

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La vita; 

I luoghi; 

I personaggi; 

La cultura (i testi letterari)

La realizzazione di questo Museo Virtuale nasce dal profondo legame col concittadino Artusi che ha accompagnato, dall'adolescenza ad oggi, la mia vita, la vita familiare, la vita artistica, l'amore per la mia terra e per il mio paese...Numerose sono state le iniziative a cui ho partecipato o che ho organizzato in sua memoria e nel suo nome. Oggi desidero anche dedicare questo museo virtuale artusiano a mio padre, Solari Matteo, a 15 anni dalla scomparsa. Mio padre era figlio di Emilio che faceva il cuoco e la passione per la cucina e per il mangiar bene è stata sempre viva nella nostra famiglia.

Con questo omaggio ho inteso ricordare anche persone e iniziative legate alle prime settimane artusiane durante le quali io stesso effettuai le mie prime esperienze artistiche organizzate dalla pro-loco.  Spesso succede che le nuove generazioni dimenticano quanto fatto da chi li ha preceduti e a Forlimpopoli questo rischio mi sembra che vi sia. Spero con questa mia piccola iniziativa di ricordare quanto hanno fatto le persone semplici che hanno lavorato alle prime edizioni della festa Artusiana che non è iniziata solo nel 1995/96 come il sito ufficiale di Casa Artusi e della festa afferma, ma nel 1961 quando si commemorò la figura di Artusi con la prima edizione della settimana di onoranze al grande concittadino, festa che continuò fino al 1971. Un decennio di iniziative che non può e non deve essere ignorato neppure dagli ultimi politici eletti. Grazie.

* * *

Questo museo virtuale propone, oltre alla documentazione delle sopra citate iniziative di ieri, in parte illustrate sul libro "Artusi l'alchimista dei sapori italiani" edito da Aisthesis nel 1998 e redatto da Solari (con le presentazioni di Maurizio Castagnoli (Sindaco), di Vincenzo Buonassisi, di Vincenzo Guarracino e i testi di Giovanni Gatti, di Umberto De Giorgio e dello stesso Solari), anche una rivisitazione della cucina del Padre della Gastronomia Italiana attraverso l'individuazione  di 22 ricette, fra le più rappresentative del suo libro "LA SCIENZA IN CUCINA E L'ARTE DI MANGIAR BENE",  ognuna delle quali rispecchia un particolare carattere del gusto italiano.

Queste ricette sono state illustrate da Solari e costituiscono una vera e propria sequenza di archetipi della cucina nazionale. Come tutti sanno fra l'archetipo e l'arcano non c'è molta strada da percorrere e quindi si potrà parlare dei ventidue Arcani Maggiori della cucina Italiana o Artusiana.

L'Artusi in molte delle sue ricette si è avvicinato ai suoi predecessori, a quei padri che è giusto qui menzionare  primo fra tutti Mastro Martino  da Como.

Il Museo virtuale, così come le mostre effettuate in passato da Solari, nelle due edizioni di Bertinoro e di Forlimpopoli, è strutturata nelle seguenti sezioni: la vita, i luoghi, la storia, la cultura (arte, musica e lettere), le tradizioni e la cultura contadina, la scienza in cucina..l'Artusi Alchimista, storia della cucina e gli archetipi artusiani.

Il Museo è anch'esso come il libro che accompagnava la mostra, cioè una raccolta illustrata (più amplia e dettagliata) di questi argomenti con numerosi arricchimenti teorici per rendere omaggio a questo grande protagonista, assai controverso e sempre sorprendente.

Artusi, protagonista dell'Unità d'Italia dei sapori regionali, consolida quì tale fusione con l' abilità propria di un alchimista;...Artusi, chiuso nel suo laboratorio, mesceva, impastava, univa ingredienti semplici per trasformarli in preziosi e gustosi cibi: la trasformazione della materia semplice e spesso povera in preziose e raffinate delizie per il palato, lo rende una sorta di alchimista-mago della cucina...

Il Museo vuole essere anche una  guida ad un percorso nei luoghi cari all'Artusi, alla cultura del suo tempo ed in particolare alla sua passione per le lettere di cui il critico letterario Vincenzo Guarracino formula alcune considerazioni.

........Camminiamo quindi insieme per Forlimpopoli, per Bertinoro, per Bologna, per Livorno e per Firenze alla ricerca di quei testimoni che ancora oggi lo rendono vivo e presente....i suoi piatti, le sue ricette, gli amici scrittori come Guerrini e Fucini e i grandi chef che lo ispirarono o che lo hanno assunto come "Padre" o "Padrino" per le loro rielaborazioni. Potremo porci degli interrogativi che cercheranno di scavare e indagare ulteriormente sulla vita e sulle opere di questo personaggio, sui suoi contorni, sulle sue luci e sulle sue ombre.

Ma l' Artusi è o non è un cuoco d'oggi, è superato o può ancora insegnarci qualche cosa? I convegni, gli apporti culturali, gli articoli apparsi od effettuati nell'arco delle numerose edizioni della Settimana Artusiana potranno dare delle risposte precise a questi interrogativi. Aveva ripreso questo tema, sul catalogo della mostra,  un illustre gastronomo, Vincenzo Buonassisi, che ci portava ad indagare lungo tale itinerario di lettura assieme al parere di esperti che in questi anni hanno contribuito a rendere viva la sua presenza.

Non ho pensato di effettuare questo particolare omaggio ad un mio illustre concittadino solo perchè sono anch'io originario dello stesso paese ma perchè sento di essere nato culturalmente con lui. E' stato infatti, grazie all'Artusi, ai suoi anniversari, alle sacre organizzate dalla Pro-loco di Forlimpopoli che ho avuto i primi contatti col mondo culturale e artistico. In quell'occasione ho sentito per la prima volta parlare di gastronomia e la possibilità di prendere parte attiva all'organizzazione di quelle stesse manifestazioni. E' stato quindi con l'Artusi ed in suo nome che mi sono fatto le prime esperienze, sia come organizzazione di eventi ma anche per l'allestimento di eventi ma anche per l'allestimento di alcune fra le mie prime mostre.                                                                                                                                                                                       

..Artusi fu costretto a lasciare la città natale per la situazione di disagio in cui si era venuto a trovare assieme alla sua famiglia...e probabilmente perchè il famoso detto "Nemo profeta in patria" è sempre valido..

Nel 1978, prima di lasciare la Romagna, effettuai una mostra antologica presso il palazzo Comunale di Bertinoro in occasione della festa dell'Ospitalità e il caso ha voluto che a distanza di 13 anni, proprio nell'anno in cui si celebrava il primo centenario dell'edizione del libro di Artusi "La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene", tornai a proporre una rassegna di mie opere a Bertinoro. Ma perchè a Bertinoro e non a Forlimpopoli?

Sarebbe troppo semplicistico rispondere con un "Nemo profeta in Patria", ritengo però che vi siano motivazioni più profonde e soprattutto storico-culturali. In effetti il ritrovamento, presso il Seminario e gli Archivi, di alcuni documenti che confermano la presenza dell'Artusi a Bertinoro, penso siano un motivo valido per promuovere questa rassegna. Attraverso ricerche di Archivio presso il Seminario, Mons.Drudi aveva ritrovato l'atto di Cresima ricevuta da Pellegrino Artusi a Bertinoro quale studente presso il locale seminario: qui l'Artusi frequentò l'intero ciclo di studi ginnasiali, pre-universitari (successivamente potrebbe essersi iscritto alla Facoltà di Lettere a Bologna anche se non sono state ritrovate tracce formali di questa sua presenza). Se ne può dedurre che l'Artusi ebbe la sua prima formazione umanistica e culturale proprio a Bertinoro.  

 

 

 

Il libro su Artusi Solari lo ha voluto dedicare al grande gastronomo e scrittore romagnolo Piero Camporesi e a Irma Garavini. Una zia materna, grande appassionata di tutto ciò che profumava di Romagnolità

...Lei scriveva in vernacolo ed aveva dedicato molte delle sue poesie a tutta la famiglia. Non poteva certo mancare un omaggio a Pellegrino Artusi che vi  propongo.....  

      

   

 

Racuntend "Pellegrino"

 

Una studentessa rumagnòla, svégia e inteligenta, che a cnossa me

par cumpleté i studi e la cultura

in America la j'à fat nà...capadina (Washington)

acolta cun calor e simpatì par la su bravura!

 

Dop un po' ad cunfidenza cun l'ambient

dop agli interessanti seduti culineri

par scaldé l'atmosfera a l'italiana

l'j'ià fat sintì al nostri parpadeli.

L'incant l'era rot: merit ad "Pellegrino"

                                               * * *

E' nostar Artusi, é nostar Frampules ad bona razza

che cun al su rizeti, ona piò bona ad cleta

l'à fat purté in trionf la nostra ragaza

che la tneva tant a l'unor e a l'eticheta!!!

E intant che i s'abufeva a vulunté

riden insen i dgeva:"Italia, Italia

Modugno: Cantare...Artusi Mangiare...

Bis, Bis, con Artusi; again again Pellegrino!!!

                                              * * *

Naturalment, cun al specialité ddla nostra cusena

e nom de grand Artusi sempar present

i vleva fess sarvì sera e matena

invidend: amig, soci, e parent!!!

 

In America a magné a l' Italiana

l'è cmé sui foss par nò una gran festa

è nom Pellegrino Artusi ui fa perdar la testa

parchè in sa coma fé una su minestra!

 

E' nom dal nost minestri, j'à sobit imparé

"caplet, parpadeli, macarò e pasaden

intant che li la era a qué a insegné

par puteli magné nec da lunten!!

                                             * * *

Le propri vera che l'Artusi in tot è mond l'é cnunsù

é basta di é su nom par sintì l'udor de su ragù.

 

                                            Irma Garavini

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