Beni Culturali e il territorio Ionico Etneo

 

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Miscarello

Descrizione storica e di unità topograficaLa contrada è sita circa  4 km ad ovest di Giarre. Il borgo ha sicuramente origini antiche, sebbene adesso risulti spopolato in inverno e pieno di villeggianti durante l'estate. Miscarello conserva un ambiente naturale assolutamente da preservare. Si consideri che l'attuale ed unica piazza della contrada possiede un belvedere fra i più suggestivi dell'intero comprensorio comunale. Il toponimo della contrada si ritiene che derivi (Barbagallo Isidoro M. Sidro, Da Giarre a Taormina, la storia attraverso i toponimi, Catania 1995, pag. 78-79) dalla lingua araba parlata in Sicilia durante la dominazione musulmana (IX/XI sec. d..C.). L'origine del nome si presta a molteplici significati, sebbene tre sembrino quelli maggiormente probabili: in un primo caso il toponimo Miscarello significherebbe "luogo simile ad un refrigerio divino"; ovvero "(luogo) (dove si carda) il lino (o cotone), che è refrigerio divino"; infine il nome potrebbe legare la sua origine al termine arabo "muàskar", che indica un luogo di sosta per le carovane". Riguardo all'ultima possibile origine del toponimo, si consideri non improbabile la funzione di Miscarello, quale luogo di sosta per carri e carovane di passaggio da e per Giarre. In effetti, non lontano dalla contrada e in corrispondenza del ponte sul torrente Guddi esisteva un luogo, conosciuto fino agli inizi del XX secolo, famoso per la sosta dei carrettieri in viaggio da e verso l'Etna. L'attuale chiesa esistente al centro della borgata (Fresta Sebastiano, Le chiese di Giarre, Giarre 2000, pag. 159) è di origine padronale, possesso della famiglia dell'On.le Vigo. L'edificio sacro è di modeste dimensioni: costruito in parte con muratura a secco, presenta la facciata restaurata, con portale in pietra lavica. Il piccolo campanile è a vela, con due campane. Non è facile datare con certezza l'edificio sacro, nonché all'intero borgo. Si consideri che l'abitato di Miscarello è presente in una carta, presumibilmente borbonica, del settecento, che raffigura parte dell'Etna. E' possibile azzardare, di conseguenza, un'origine tra la fine del XVII secolo e gli inizi del XVIII,  similmente ad altre borgate, orbitanti intorno al comune di Giarre.

Bibliografia - Fresta S., Le chiese di Giarre, Giarre 2000, pag. 135.

Testi e fotografie: Giuseppe Tropea

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