Beni Culturali e il territorio Ionico Etneo |
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San Leonardello La borgata di S. Leonardello esprime la sua centralità
nella chiesa edificata in nome della Madonna della Libertà. Alla
costruzione di questo pregevole edificio di culto fa riferimento una
leggenda, che affonda le sue radici nel lontano passato della Sicilia
medievale. Narra il mito di un pastorello braccato da una “gualdana”
(squadrone di razziatori) musulmana. Rifugiatosi costui presso un grande
cespuglio, ove adesso sorge l’edificio sacro, i musulmani appiccarono
il fuoco, al fine di stanarlo o ucciderlo. In realtà al pastorello
riuscì di fuggire sia ai nemici sia all’incendio, donde ebbe origine
il nome di Madonna della Libertà. Quanta parte della leggenda sia
veritiera è difficile stabilirlo. Probabilmente l’accadimento è da
ascriversi all’epoca dell’invasione musulmana in Sicilia ovvero ad
una delle tante scorrerie avvenute precedentemente allo sbarco di
Mazara, nell’anno 827/8 d.C. V’è la congrua possibilità, dunque,
che sul luogo del miracoloso accadimento sorgesse successivamente un
piccolo santuario bizantino. Purtroppo anche nel caso di S. Leonardello
mancano, al momento, le prove archeologiche, che possano confermare la
presenza di una frequentazione bizantina, durante i secoli VIII e IX
sec. d.C. Bibliografia - Fresta S., Le chiese di Giarre, pag. 145.
Testi e fotografie: Giuseppe Tropea
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