POMPEIORAMA

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Stephan Huber - Raffaella Nappo

MeltingPot speciale / 3

15 maggio 1998


XXX.1
testo di Franco, Giliberti e Longobardi per la terza mostra di Pompeiorama (Stephan Huber - Raffaella Nappo)

Con questa terza mostra alla Casina Pompeiana comincia ad avere una configurazione più precisa tutto il nostro progetto del Pompeiorama: comunicare proficuamente con altri soggetti e con altre istituzioni e, contemporaneamente, continuare a disegnare quell’autoritratto della città", che abbiamo annunciato di voler tracciare fin dalla prima mostra.Avevamo pensato agli affreschi di Von Mares sulle pareti dell’Acquario, qui di fronte a noi, e ad un’idea che attraversasse i pochi metri che separano la Casina dalla stazione zoologica come ad una metafora che indicasse la voglia di attraversare gli spazi angusti del dibattito cittadino in cerca di stimoli esterni, partendo dalle tracce del "Gran Tour", da quello che esso ha rappresentato per la cultura europea e per Napoli. Quasi per caso da Alfonso Artiaco abbiamo saputo dell’interesse di Gerard Merz per Von Mares ed allora abbiamo chiesto all’artista tedesco un "gesto" che avesse a che fare con questi affreschi. Merz ha promesso una comunicazione dal titolo "Classicismo svanito", che sarà uno degli avvenimenti di questa mostra. Gli abbiamo chiesto di più: di segnalarci un artista tedesco che avesse la sua stima e che potesse esporre a Napoli per la prima volta. Merz ci ha presentato Stephan Huber, un artista interessantissimo, che ha portato alla Casina le sue potenti "cime

 
Bozzetto di Von Marée per gli affreschi della stazione zoologica di Napoli

alpine" ed il suo attaccamento ad una idea di libertà nell'arte. A lui abbiamo affiancato Raffaella Nappo, un’artista che comincia ad avere i suoi primi riconoscimenti a livello nazionale, tanto più importanti se si considera la strada fortemente in salita che da noipersistente situazione di , per la debolezza economica e la crisi del sistema dell'arte, un artista giovane si trova davanti. Questa mostra di due artisti diversi, per cultura, per esperienza, per ispirazione, non vuole essere né un incontro né un confronto; né tantomeno un "duello": piuttosto un invito, che noi facciamo a loro, ma anche a noi stessi, di spostarsi su quella frontiera che



Sopra: allestimento delle opere di Stephan Huber alla Casina Pompeiana
Sotto: "Vestiti" di Raffaella Nappo
va anche difesa dagli assalti di chi trova comodo rifugiarsi in una tradizione acritica, nella nostalgia, e, qui da noi, nel gusto autolesionista dell’emergenza e del provvisorio. Anche in questo senso siamo contenti delle "Performance" dei giovanissimi artisti che hanno animato i quattro giorni di "azioni" durante la mostra precedente, poiché ci sembra che, con qualche inevitabile e spiegabile cedimento, nella maggioranza dei casi ci sia stata autentica e generosa attenzione al dibattito artistico contemporaneo.

Anche questa volta una serie di manifestazioni collaterali e di appuntamenti si articoleranno nei circa quaranta giorni della mostra. Fra questi la presentazione di un numero speciale di Opening dedicato a progetti di artisti, riceveremo altre visite: Vittoria Coen, neo direttrice del Museo di Trento, Fabrizia

Morandi e Rainer Goerss, con i quali apriremo un nuovo e speriamo proficuo capitolo sul rapporto possibile oggi tra arte e architettura. Si comincia a parlare fuori di qui dell'esistenza di questo nuovo spazio per l'arte e nascono nuovi desideri di scambio e di presenza. Desideri che diventano obbiettivi perseguibili, che ci fanno vedere oltre lo specifico e "speciale" del nostro progetto.. Nel frattempo comincia a diventare operante la postazione computerizzata che intende offrire un "archivio in progress" dell’arte attuale collegato con gli archivi storici in via di allestimento, fra cui quello della cattedra di storia dell'arte dell’Università di Napoli e l'archivio del contemporaneo, allo studio dell'Assessorato all'Identità del Comune di Napoli.

Cominciando dal lavoro degli artisti che hanno già mostrato loro lavori nell'ambito del progetto dei 200 giorni, l'immissione dei dati sarà l'occasione di incontri con l'opera degli artisti, che verranno a presentare il loro file d'archivio, con conferenze - lezioni pubbliche, che ci auguriamo possano realizzare un nuovo legame tra gli artisti e il loro pubblico, più profondo e consapevole.