POMPEIORAMA

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Che c'è di nuovo? 2

LA RIVISTA

8/3 - 17 dicembre 2000

Intervento del Sindaco di Napoli Riccardo Marone

Nel dibattito arduo, che tanto ci coinvolge e ci impegna, sulla necessità di recuperare il ritardo che scontiamo a Napoli, ma in generale in Italia, nella creazione di spazi museali per l'arte contemporanea, l'esperienza di Pompeiorama si è sviluppata come una sorta di palestra, per la stessa esplicita intenzione degli artisti che hanno ideato e condotto questo progetto. E' lì che si è appuntata da sempre l'attenzione della nostra amministrazione. Pompeiorama, infatti non è solo un ottimo programma di mostre - dedicate particolarmente in questa fase all'esplorazione delle più interessanti personalità emergenti nell'arte europea - ma un luogo che propone dibattito culturale, coinvolgimento di nuovi soggetti, aperture. Si pone come punto di riferimento costante del dibattito artistico italiano.

La mostra che si inaugura il 17 dicembre vede impegnati 4 curatori di esperienza internazionale, frequentatori abituali della nostra città, delle sue mostre, dei suoi artisti, di cui spesso promuovono il lavoro: Mario Codognato, Agnes Kohlmeyer, Sergio Risaliti ed Adachiara Zevi. Essi presentano il lavoro di quattro giovani artisti rappresentanti, attraverso la loro opera, di quel divenire incalzante che è l'essenza dell'arte dei nostri tempi (Elisabetta Benassi, Olaf Nicolai, Petra Peter ed Enzo Umbaca). Questa iniziativa di grande qualità culturale sarà protagonista e sfondo di una serie di importanti incontri di cui siamo particolarmente partecipi, a cominciare dall'incontro degli artisti in mostra con gli allievi dell'Accademia di Belle Arti e gli studenti delle cattedre di storia dell'arte delle università napoletane.

In questi mesi si gioca molta parte del destino dei progetti diretti alla promozione ed alla valorizzazione della creazione artistica contemporanea. Da Pompeiorama attendiamo molto, soprattutto dalla sua azione diretta all'incontro con i giovani che, numerosi, scelgono di dedicare le loro energie allo studio, alla promozione, e alla creazione dell'arte, attitudini che abbiamo il dovere di coltivare, consci che l'arte non è un insieme di oggetti curiosi da guardare, ma essa stessa sguardo. L'arte è critica, confronto, contraddizione vitale di cui la società ha estremo bisogno per esprimersi all'elevato grado di civiltà al quale tutti aspiriamo.

Riccardo Marone