POMPEIORAMA

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Maurizio Colantuoni Sasā Giusto

MeltingPot /2

15 marzo 1998


Pompeiorama, programma sperimentale – 200 giorni di arte contemporanea.
di Mario Franco, Eugenio Giliberti, Nino Longobardi

15 marzo 1998
Un primo obiettivo puō dirsi realizzato: č nato POMPEIORAMA, programma sperimentale di 200 giorni per l’Arte Contemporanea. Per un anno, per cinque periodi di 40 giorni, le mostre, gli incontri, le performance ed altro, faranno della Casina Pompeiana il cantiere, o, se vogliamo, la palestra della sperimentazione artistica contemporanea, e si concretizza, a merito dell’Amministrazione Comunale e del lavoro che sta facendo Guido D’Agostino, il tentativo, di superare l’effimero, l’occasione, l’emergenza, la spettacolaritā fine a se stessa..
Dotando, sia pur sperimentalmente per un anno, questo spazio della Casina Pompeiana di una programmazione, si applica finalmente ad una attivitā espositiva pubblica, un’idea di costruzione: si fonda la possibilitā di una politica culturale dell’arte al di fuori di iniziative estemporanee.
Per la prima volta, ci sembra, non si fa un’iniziativa, ma si decide una linea culturale.
Per quanto ci riguarda, la fatica č stata grande. Siamo solo al secondo appuntamento e sarebbe prematuro tentare un

Sasā Giusto - Veduta dell'installazione: "Cavalletto" e "quadro svedese"


Maurizio Colantuoni - Quanti epocali
bilancio di questa impresa, e al di lā della soddisfazione per il raggiungimento del primo obiettivo, possiamo solo tentare di esprimere qualche impressione.

Constatiamo che verso questa iniziativa ci sia stato lo sguardo di simpatia o per lo meno di non ostilitā da parte degli altri operatori del mondo dell’arte. Nei giorni successivi all’inaugurazione della mostra di "Stanza per voci", "Archivio delle nominazioni" di Carlo Alfano, e certamente grazie al prestigio di quel lavoro prezioso, abbiamo sentito quasi il calore di questa sospensione di giudizio in una cittā che č abituata a spararti addosso al primo movimento di foglie. Una sospensione "energetica", ci pare, che speriamo in seguito possa diventare collaborazione e scambio. C’č tanto lavoro da fare, prima di tutto condurre a buon termine il restauro di "Stanza per voci" che speriamo possa essere in breve tempo mostrata nella versione a doppio elemento. Per il momento, registriamo positivamente che ci sia stato chi ha voluto

incontrarsi alla Casina per preparare altre idee e altri progetti. Vuol dire che la Casina č un punto di riferimento possibile che la scommessa valeva la pena lanciarla.
Con la mostra di Maurizio Colantuoni e Sasā Giusto entriamo nel vivo della contemporaneitā, e nel vivo delle contraddizioni, anche.
Non č compito nostro difendere il lavoro di due nostri compagni di strada. Va a loro il ringraziamento per la generositā e il coraggio col quale hanno aderito al progetto accettando le difficoltā connaturate all’avvio di una nuova esperienza e il peso del confronto con la figura di Carlo Alfano che ha impregnato di sé i muri della Casina.
Durante i quaranta giorni della mostra di Colantuoni e Giusto, avranno luogo altre iniziative: verrā a trovarci Flavio Caroli con Patrizia Zappa Mulas per presentare il suo ultimo libro, alcuni giovanissimi artisti animeranno per quattro giorni le sale del Pompeiorama con le loro performance.

"L’opera d’arte ha valore soltanto in quanto sia attraversata dai riflessi del futuro"(Breton).

Mario Franco, Eugenio Giliberti, Nino Longobardi

                           

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