A DUE ANNI DAL DIPLOMA DI GRAFOLOGO

1 - Premessa


Questa breve nota vuole proporre delle riflessioni sulle difficoltà che attualmente vengono incontrate in Italia da chi vuole intraprendere un'attività di consulenza grafologica presso le aziende, nella convinzione che riportare le proprie esperienze sia utile a chi si accinge ad operare nel settore e stimolante per proporre iniziative atte a produrre una domanda di consulenza grafologica a fini professionali maggiore dell'attuale.


Le nostre osservazioni si basano sulla esperienza di un paio di anni nei quali abbiamo cercato attivamente di far conoscere la Grafologia come strumento utile alla selezione e alla valorizzazione del personale, contattando varie aziende che operano in settori diversi, alcune anche di notevoli dimensioni.


Prima di esporre le nostre esperienze, ci sembra utile e significativo per avere delle notizie sulla diffusione della Grafologia riportare i risultati di una ricerca sull'utilizzo dei vari strumenti di selezione in alcuni paesi europei.


I risultati sono tratti da un articolo apparso sulla rivista edita dall' ISPER "PERSONALE E LAVORO, Rivista di cultura delle Risorse Umane", 342 - 343, anno XXVII N. 7 -8, Luglio - Agosto 1991.


2 - Utilizzo della Grafologia in alcuni paesi europei


L'articolo da cui sono tratte le considerazioni appresso riportate presenta i risultati di cinque indagini condotte in altrettanti paesi europei sulle metodologie di selezione utilizzate dalle maggiori imprese e società di consulenza nazionali.

2.1 - Germania


In questo paese gli strumenti di selezione più utilizzati sono l'analisi della domanda di lavoro e l'intervista. Le prove pratiche in situazioni di lavoro simulate sono impiegate soprattutto con gli apprendisti tecnici e con gli operai qualificati.


La Grafologia, che in passato trovava una accoglienza più favorevole, oggi è scarsamente impiegata.


2.2 - Francia

In Francia la Grafologia è largamente utilizzata. Tra le organizzazioni contattate nell'indagine conoscitiva il 93% utilizza la Grafologia in modo sistematico o occasionale.


In questo paese l' utilizzo della Grafologia è addirittura più esteso di quello dei test attitudinali e di intelligenza ed è secondo solo all'intervista.


La Grafologia è utilizzata soprattutto nella fase di preselezione nella quale si effettua la lettura del curriculum dei candidati.


2.3 - Gran Bretagna

I risultati provengono dalle risposte ad un questionario inviato a 304 imprese. L'articolo precisa, comunque, che solo il 36% delle società ha risposto al questionario.


Tra le società che hanno risposto al questionario solo il 2% utilizza in modo sistematico la Grafologia.


I metodi di selezione più utilizzati sono l'intervista (81%) e le referenze (67%), mentre di gran lunga inferiore, e comparabile con quello della Grafologia, è l'utilizzo di test cognitivi (5%) e di test di personalità (4%).

2.4 - Olanda


I metodi di selezione più utilizzati sono l'intervista e la valutazione della domanda di lavoro.


La Grafologia risulta in calo ed è stata sottoposta a critiche, sia per quel che riguarda la sua validità, sia per la mancanza di rispetto verso la "privacy" del candidato.

2.5 - Spagna

Regolarmente impiegati sono l'intervista e l'analisi del curriculum vitae. Un utilizzo molto ampio hanno i test di intelligenza ed attitudinali.


Minore diffusione hanno l'analisi delle referenze e la Grafologia.


2.6 - Conclusioni della ricerca


Nelle conclusioni l'autore dell'articolo sottolinea il comune utilizzo, nei paesi presi in considerazione, dell'intervista, dell'analisi del curriculum vitae e delle referenze.


A proposito della Grafologia l' autore si esprime testualmente nel seguente modo: "Venendo ai punti di divergenza va subito notato che un metodo di selezione è raramente usato in tutti i paesi tranne che in Francia (o in aziende d'origine francese): la Grafologia. Secondo l'indagine tedesca la sua moda è in forte declino a causa della pubblicazione di autorevoli ricerche che ne hanno dimostrato l'insufficiente validità. Probabilmente l'origine francese del metodo, che fa riferimento ai lavori di Crepieux - Jamin, può spiegare in parte il grado della sua diffusione in quel paese."


Questo giudizio, anche se sintetizza i risultati di ricerche effettuate nei cinque paesi di riferimento, non ci sembra del tutto obiettivo.


La Grafologia viene definita una "moda", dandogli con questo termine una connotazione negativa che la fa apparire come qualcosa destinata a scomparire. L'autore, inoltre, non spiega esaurientemente il successo della Grafologia in Francia né riporta notizie dettagliate sulle ricerche che ne avrebbero dimostrato l'insufficiente validità.


Il danno che simili affermazioni arrecano alla diffusione della Grafologia non è davvero indifferente. Si pensi che la rivista su cui è stato pubblicato l'articolo è tra quelle normalmente lette dai direttori del personale e da chi si occupa di risorse umane.

3 - Le nostre esperienze con alcune società italiane

L'articolo di cui abbiamo presentato una sintesi non fornisce davvero un quadro confortante della diffusione in Europa della Grafologia. Specialmente preoccupante è il fatto che il ricorso alla Grafologia, almeno stando ai risultati presentati, sembra in diminuzione.


In Italia non sembra ci siano studi volti ad appurare la diffusione dei vari metodi di selezione ed in particolare della Grafologia.


Le nostre esperienze dirette, se pur limitate ad un arco di tempo di circa due anni, non ci permettono di concludere che la Grafologia sia uno strumento alle quali oggi le aziende ricorrono per la selezione delle persone da assumere o per la valorizzazione del personale interno, eccettuato ovviamente qualche caso sporadico di cui pure siamo a conoscenza.


Le ragioni che vengono addotte come ostacolo al ricorso a questo strumento sono diverse; le esponiamo sinteticamente per punti.


3.1 - Validità


La validità della Grafologia non è generalmente contestata.


Una certa perplessità viene manifestata dalle società che offrono i loro servizi per la selezione del personale basati su test attitudinali, prove di gruppo per simulazioni di situazioni aziendali, interviste.


Non deve sorprendere questo scetticismo da parte di chi ha messo a punto e, per anni, ha utilizzato questi strumenti e, tutto sommato, non ha avuto dei ritorni negativi.

 Cambiare per qualcosa di nuovo quando i servizi offerti hanno ancora una elevata redditività non appare, ovviamente, conveniente. Inoltre il costo dell'analisi grafologica si aggiungerebbe a quello già richiesto per la selezione.


Completamente diverso sarebbe il discorso qualora ci fosse una maggiore capacità di critica dei risultati ottenuti da parte delle aziende che fruiscono dei servizi loro offerti andando a verificare, a distanza di tempo, la validità di quanto emerso in fase di selezione.


Nelle analisi grafologiche effettuate per aziende su persone interne, e quindi conosciute, abbiamo sempre ottenuto dei riscontri molto positivi. Con tutto ciò non si sono instaurati dei rapporti di lavoro continuativi.


Ciò significa che anche il riscontro da parte delle aziende di una effettiva validità non è una ragione sufficiente per utilizzare in modo sistematico la Grafologia.


E' da sottolineare che in molti colloqui, forse a conferma della validità del metodo e della sua diffusione, ci sono stati richiesti i nomi delle società che utilizzano in Italia la Grafologia. A questa domanda abbiamo sempre risposto di non poter fornire tali indicazioni per motivi di riservatezza.


3.2 - Scarsa conoscenza


La scarsa conoscenza della Grafologia è una delle ragioni che molto spesso vengono addotte come motivo della scarsa diffusione del metodo grafologico nella consulenza professionale.


Sulla base dei contatti avuti non ci sembra di poter confermare appieno questa conclusione.


Se è vero che la Grafologia non è in genere conosciuta dalle piccole aziende, questo non è assolutamente vero per le grandi aziende nelle quali esiste una Direzione del Personale che, tra l'altro, si occupa di studiare i metodi di selezione e di individuazione dei potenziali.


Non sappiamo se qualche grande azienda utilizzi il metodo grafologico, però tutte le grandi aziende con le quali siamo potuti entrare in contatto conoscevano la Grafologia e non la utilizzavano per loro scelta.


La Grafologia è inoltre conosciuta dalle aziende di consulenza per la ricerca di personale e per la gestione delle risorse umane. Alcune di queste aziende da noi contattate non solo conoscevano il possibile impiego della Grafologia in campo professionale, ma erano anche a conoscenza della sua diffusione come strumento di selezione sia in Italia che all' estero.


Questo fatto non può sorprendere se si considera che oggi una qualsiasi azienda, per poter sopravvivere, deve continuamente tenere sotto controllo il mercato nel quale opera.


I colloqui avuti con piccole aziende ci hanno, viceversa, dimostrato una effettiva scarsa conoscenza dell'utilizzo della Grafologia in campo aziendale. In compenso esse si sono dimostrate più aperte ad una sperimentazione ed hanno manifestato meno perplessità riguardo una possibile applicazione.

3.3 - Difficoltà di applicazione


La difficoltà di applicazione è una delle ragioni che più spesso ci siamo sentiti addurre come ostacolo ad un utilizzo della Grafologia.


Mentre i test attitudinali possono facilmente essere utilizzati anche in selezioni su un numero elevato di candidati, l'applicazione della Grafologia in tali situazioni appare più problematica.

I test, infatti, possono essere corretti automaticamente mediante calcolatore in tempi molto brevi.


Il test, inoltre, valutando in termini numerici la qualità che si propone di saggiare permette di ottenere una soglia discriminativa chiara ed indipendente da valutazioni soggettive.


L'analisi grafologica, essendo il risultato di una interpretazione da parte del grafologo, contiene, viceversa, degli elementi di soggettività.


Nei colloqui sostenuti abbiamo avuto nettamente l'impressione della consapevolezza da parte delle aziende di sacrificare una conoscenza più approfondita del candidato, come si potrebbe ottenere con un'analisi grafologica, ad una più rapida determinazione di poche qualità, che vengono ritenute indispensabili per l'attività lavorativa da svolgere.


Le aziende di grosse dimensioni, dove esiste un servizio che si occupa di selezione, conoscono i limiti dei test, pur tuttavia ricorrono ugualmente a questi per la loro facilità d'uso, per il fatto che vengono utilizzati dalla quasi totalità delle aziende ed anche perché non vi è un ritorno puntuale al servizio selezioni dei risultati ottenuti nel lavoro dai nuovi assunti.

3.4 - Accettabilità


Il livello di gradimento delle prove è stato reputato da alcune aziende di grosse dimensioni basilare per la loro ammissibilità in una selezione.


Proprio su questo punto ci sono venute le critiche più severe.


L'analisi grafologica è immaginata non gradita ai candidati in una selezione perché la discriminazione verrebbe effettuata in modo aprioristico e non a seguito del migliore o peggiore rendimento in una prova.


E' da sottolineare, comunque, che questo problema non è sentito ugualmente da tutte le aziende e riveste un'importanza maggiore per quelle di grandi dimensioni.


4 - Alcune considerazioni sulle difficoltà di affermazione della Grafologia

Le ragioni addotte dalle varie aziende con cui siamo venuti in contatto, se ad un prima analisi possono sembrare ben motivate, lasciano viceversa delle perplessità ad un successivo approfondimento, mettendo però anche in evidenza che non è stato fatto abbastanza per far definitivamente accettare la Grafologia come strumento utile alla selezione delle persone da assumere ed alla valorizzazione del personale interno.


La validità della Grafologia, come già detto, non ci è sembrata messa in discussione esplicitamente dalle aziende con cui siamo entrati in contatto. Ci è sembrato, però, che l'attribuzione di validità sia più frutto di una convinzione intuitiva che non il risultato di studi e serie letture sull'argomento. Diverso peso ha una convinzione personale a livello intuitivo da quella che può derivare dall'aver letto ricerche e articoli su riviste specializzate.


Non ci sembra, infatti, che fino ad ora si siano trovati i canali giusti per far giungere dei messaggi corretti sulla Grafologia a chi si occupa nelle aziende di selezione e valorizzazione del personale.


Se si pensa poi al danno che può derivare all'immagine della Grafologia da affermazioni come quella riportata nell'articolo di cui abbiamo esposto la sintesi, si comprende quanto sia necessaria un'opera di seria informazione alle aziende sulle possibilità dell'indagine grafologica. Una conoscenza esatta di ciò che può essere ottenuto con la Grafologia e di quello che la Grafologia non può dare, ci sembra il primo obiettivo da conseguire per sperare nella sua diffusione a livello aziendale.


Per quanto riguarda la difficoltà d'applicazione è indubbio che la Grafologia non offra la stessa semplicità di un test.


Non si spiega però come mai le aziende non la utilizzino almeno in fase di preselezione.


La semplice visione delle domande di assunzione da parte di un grafologo potrebbe far risparmiare le spese necessarie alla convocazione di alcuni candidati, spese che per candidati che non abitano nella città ove risiede l'azienda hanno un certo peso. Inoltre alcune aziende ricorrono a delle prove quali le simulazioni di situazioni aziendali piuttosto impegnative in termini di tempo.


Questi motivi ci fanno pensare che si valuti non semplice la Grafologia solo perché il suo utilizzo non è consueto. E' molto probabile cioè che se ne veda complicato l'utilizzo perché non si è mai provato ad usarla e perché mancano dei riferimenti di altre aziende che la abbiano utilizzata.

Più problematico ci appare l'utilizzo della Grafologia per la valorizzazione del personale interno.


Ci sembra infatti improponibile, almeno nelle grandi aziende, decidere degli avanzamenti di carriera o dei cambiamenti di posizione sulla base di un'analisi grafologica effettuata magari all'insaputa dell'interessato.


Tutte le aziende hanno delle metodologie di valutazione delle risorse umane, ma sono anche molto attente alla praticabilità dei metodi ed al fatto che essi siano poco criticabili. Vogliamo sottolineare, infatti, che il risultato di una valutazione non si risolve mai in un premio per tutti e può essere molto doloroso per coloro che vengono valutati negativamente.


E' per questo motivo che nei procedimenti di valutazione, a differenza dei procedimenti di selezione per l'assunzione, si valutano le prestazioni lavorative e non le caratteristiche intellettive o temperamentali della persona.


E' vero che la prestazione lavorativa è dipendente dalle caratteristiche della persona però gli studi e le esperienze sui metodi di valutazione hanno dimostrato che è più indolore una valutazione effettuata sulle prestazioni lavorative che non una valutazione effettuata sulle qualità personali. D' altra parte è abbastanza intuitivo il fatto che un qualsiasi individuo sia più disposto ad accettare critiche su come abbia agito e su come si sia comportato nei compiti che gli sono stati affidati piuttosto che essere messo in discussione come persona.


Diverso sarebbe il discorso qualora nelle aziende fosse previsto un servizio di orientamento per il personale interno con la finalità di mettere in evidenza, su richiesta dell'interessato, i punti di forza ed i punti di debolezza nelle caratteristiche individuali importanti ai fini lavorativi.


In una simile ipotesi sarebbe lo stesso lavoratore a chiedere all'azienda, ove sia possibile, di poter essere utilizzato nelle tipologie di lavoro a lui più congeniali.


Simili ipotesi ci sembrano, tuttavia, molto lontane dalla cultura aziendale attuale, almeno in base alle esperienze con le società con cui siamo venuti in contatto.


Riguardo l'ultimo punto, quello dell'accettabilità della Grafologia come metodo di selezione, ci sembra che i problemi evidenziati siano riconducibili ai timori dovuti alla novità del metodo.

Se, infatti, alcuni test utilizzati nelle selezioni possono essere assimilati a delle prove di abilità che in qualche modo possono essere ritenute dal candidato in rapporto con il lavoro che dovrà poi svolgere, questo non è più sostenibile quando nelle procedure di selezione si utilizzano dei questionari di personalità come l'MMPI (Minnesota Multiphasic Personality Inventory) o il 16PF (ideato da Cattel per misurare i 16 fattori della personalità da lui ritenuti più importanti). I precedenti questionari vengono utilizzati da alcune aziende senza porsi in modo specifico il problema della loro accettabilità.

5 - Riflessioni finali


Quanto esposto mette in evidenza che ci possono essere delle aree e delle situazioni aziendali dove il ricorso alla Grafologia è prematuro, ma mette in evidenza pure che i motivi della sua scarsa applicazione in Italia sono in gran parte dovuti alla mancanza di una conoscenza seria ed approfondita. In sintesi la Grafologia non è ancora entrata a far parte, nelle procedure di selezione, della cultura aziendale così come viceversa ne fanno parte oggi i test e l'intervista.

La consulenza grafologica alle aziende è un prodotto e come tanti altri prodotti deve essere venduto e reso appetibile per le aziende.


E' proprio su questo punto che non ci sembra sia stato fatto abbastanza e, soprattutto, non si siano ben coordinati gli sforzi.


Cerchiamo di sintetizzare per punti i motivi che secondo noi hanno ostacolato ed ostacolano di fatto una incisiva azione di promozione nei riguardi della affermazione della Grafologia in campo aziendale.


- Manca un'organizzazione che abbia come scopo primario quello di studiare il mercato e di ampliarlo.


Occorrerebbe creare, nell'ambito dell' AGI o al di fuori di questa organizzazione, un gruppo di grafologi che si occupi attivamente del problema, ovviamente, con l'ausilio di società specializzate.

- Mancano degli investimenti economici finalizzati a pubblicizzare la consulenza grafologica alle aziende.


Occorrerebbe fare un'indagine tra i grafologi con specializzazione nell'orientamento professionale per conoscere quanto ciascuno sarebbe disposto ad investire per la diffusione della Grafologia nelle aziende.


- I grafologi attualmente tendono a muoversi isolatamente e generalmente non sono propensi a mettere le proprie esperienze a disposizione degli altri con la conseguenza che ognuno può ripetere errori già commessi da altri.


Occorrerebbe un maggior scambio di informazioni tra i grafologi. Occorrerebbe inoltre essere informati sui nuovi grafologi, sugli iscritti all'AGI e sugli abbonati alla rivista Scrittura. A questo proposito vogliamo sottolineare la validità dell'iniziativa della rivista francese La Graphologie che pubblica una volta l' anno i propri abbonati.


- I grafologi sembrano più interessati ad ottenere la richiesta di qualche analisi piuttosto che ad un effettivo ampliamento del mercato che oggi non è pensabile ottenere senza degli investimenti economici e senza il ricorso a società specializzate.


Oggi non è più pensabile muoversi isolatamente e non ricorre ad agenzie di pubblicità che perseguano dei programmi studiati per rendere appetibile un determinato prodotto. Ciò comporta, ovviamente, un impegno economico che può essere sostenibile solo con la collaborazione di tutti.


- Non vi è da parte da parte dei grafologi univocità nella richiesta dei compensi.


Occorrerebbe concordare un listino degli onorari in modo tale da non creare disorientamento nelle aziende.


Concludiamo questa breve nota nella speranza di aver fornito delle informazioni utili e di stimolare i grafologi con orientamento professionale ad una collaborazione più stretta, magari attraverso l'AGI, per intraprendere quelle iniziative che possano ampliare la richiesta di consulenza grafologica da parte delle aziende. Diamo fin da ora la nostra disponibilità per collaborare a simili iniziative.


Eugenio Paolucci
Roma, 7 ottobre 1992